CONVEGNO Nuove forme di residenzialità per gli anziani
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- Gilberta Gentili
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1 CONVEGNO Nuove forme di residenzialità per gli anziani Brescia, 10 Febbraio 2011 Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Le Comunità Residenziali: nuovo anello della rete per anziani
2 Alla ricerca
3 La strada a tappe delle Comunità residenziali dalla rilevazione del bisogno nuovo.. all idea... dal progetto. alla ricerca della denominazione che ne definisce l identità.. dalla informazione, presentazione, condivisione, negoziazione con coloro che hanno espresso desiderio di attivare una struttura per anziani. ed ora la responsabilità di interpretare al meglio il Progetto e rendere la sperimentazione fattibile e da consolidare.
4 Il bisogno di residenzialità Evoluzione della domanda di ingresso in RSA da 504 persone nel 99 a persone nel 2010 da 44 giorni di attesa nel 99 a 288,85 giorni di attesa nel 2010 La Comunità residenziale è una scommessa culturale, non solo risposta ai bisogni impellenti economici e di capacità ricettiva delle RSA
5 Un quadro che fa riflettere - anno RSA: tot. posti letto posti letto autorizzati 205 posti letto sollievo posti letto accreditati ospiti - 33% turnover 48 CDI: 968 posti autorizzati 888 posti accreditati ricoveri notturni 68 posti 2010: 298 persone - notti : : Cure Domiciliari pazienti
6 E Dove si colloca il Servizio una struttura svincolata dai criteri di accreditamento, rientrante nella sperimentazione di nuove unità d offerta nell ambito della rete sociale, di competenza comunale, prevista dal Decreto del Direttore Generale (Ddg) n.1254 del 15 febbraio 2010 Titolo 5 (esula dalla rete sociale per la quale esistono standard definiti) La Regione Lombardia ha emanato la DGR n.ix/197 del 30 giugno 2010 determinazioni in ordine agli interventi a supporto del sistema di Welfare lombardo : possibile fonte di finanziamento della sperimentazione
7 Il desiderio che la sperimentazione sia un successo ❶ Alcuni principi cardine 1. la garanzia di una valutazione multidimensionale pre ingresso da parte di operatori ASL (UCAM), in sinergia con gli operatori comunali (funzione CeAD) 2. la predisposizione di un progetto personalizzato di intervento orientato alla salvaguardia delle autonomie ed alla soddisfazione dell anziano, per una vita serena e dignitosa 3. la garanzia di collegamento e possibile attivazione dei servizi domiciliari (ADI, voucher/credit), in accordo con il MMG, quando necessario
8 ❷ Alcuni principi cardine 4. la disponibilità del tessuto sociale ad accogliere il Servizio, aperto alla comunità e mantenimento di un adeguato livello di iniziative di socializzazione (abitante della comunità intesa come dimora e della comunità intesa come appartenenza sociale) 5. i criteri organizzativo-gestionali che coniughino flessibilità e garanzia di protezione 6. la diversificazione del livello di protezione in relazione al quadro globale della persona
9 La Comunità residenziale anello della rete stretta connessione fra ASL Comuni e MMG e fra Comunità e altri servizi della rete per anziani(rete ospedaliera, riabilitativa, rete territoriale)
10 Confronto tra alcune tipologie di servizi criteri condivisi di ingresso e dimissione elaborazione di un PAI attività orientate al mantenimento delle abilità funzionali collegamento con la rete dei servizi programma di custodia 24h/24 garanzia di pasti, lavanderia, ASA standard strutturali adeguati per anziani CASA ALBERGO X X X X ALLOGGI PROTETTI X X MINI ALLOGGI X COMUNITA' RESIDENZIALE X X X X X X X
11 La stesura del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) deve prevedere la definizione del livello di fragilità della persona e delle prestazione necessarie ma anche evidenziare se sono necessari prestazioni mediche, terapie farmacologiche, controlli clinici interventi infermieristici e/o riabilitativi attraverso l ADI (voucher / credit) prestazioni protesiche e specialistiche Restituendo sintesi della valutazione e PAI completo ad anziano e/o familiari quando sono i richiedenti del Servizio
12 Altri punti di forza affinché la sperimentazione si riveli sostenibile Ammissione in Comunità nel rispetto della volontà di anziano e/o famiglia, ma anche a seguito di verifica della rispondenza del servizio ai bisogni della persona Monitoraggio costante della situazione ed eventuale attivazione di altri Servizi / prestazioni che permettano di continuare a vivere in comunità residenziale Dimissione pianificata, qualora si evidenzi un aggravamento della situazione che la renda incompatibile con la vita in comunità, solo a seguito di individuazione e reperimento di altro servizio
13 I destinatari Sono anziani con bisogni diversificati di ordine abitativo, psicologico, relazionale, assistenziale, sanitario e sociale che, per propria volontà o per motivazioni familiari, sociali o di altra natura, non possono più vivere a casa. Possono presentare livelli diversi di autonomia, ma con un quadro clinico stabilizzato, possibilmente classificabili nella fascia moderata per quanto riguarda mobilità e cognitività/comportamento e da moderata a grave per quanto riguarda la comorbilità (inteso come limite massimo di compromissione)
14 Capacità ricettiva Strategia scelta di una capacità ricettiva che contestualmente salvaguardi la dimensione umana, comunitaria, familiare e la sostenibilità economica Dimensione ottimale 20 posti letto
15 Ipotesi costi gestionali Coniugare l aspetto low cost con l erogazione di un servizio qualificato, mirato a tipologia di utenza ben definita retta variabile comunque inferiore a quella minima di RSA meno protezione meno interventi sanitari più autonomia decisionale nella quotidianità più mantenimento delle abilità funzionali attraverso azioni naturali della vita quotidiana meno struttura protetta più casa
16 Variabili che determinano la retta intreccio fra tipologia ed entità dei servizi offerti composizione dell équipe e livelli di intensità assistenziale tipologia e scelte strategiche dell ente gestore
17 Servizi offerti servizi di carattere alberghiero (compresi i servizi di lavanderia e stireria) servizio mensa, cucina con possibilità dell ospite di partecipare alla elaborazione di cibi servizio di assistenza alla persona (aiuto, igiene personale compreso bagno assistito, ecc...) servizio di custodia attività di vita comunitaria servizi sanitari e socio-sanitari (erogati dal Distretto)
18 Fra le novità La composizione dell équipe presenza di figure professionali coordinatore (es. ass. sociale) personale addetto all assistenza (es. n.5 ASA/OSS per 20 posti letto) ma anche figure non professionali, parte integrante dell équipe, sulla base di un progetto condiviso componenti della famiglia, secondo programmi basati sulla effettiva disponibilità, con eventuale riduzione dei costi della rette badante o gruppi di badanti in forma associata
19 Cosa ci si attende dal personale Interventi di supporto e supervisione nell igiene personale, mobilità, alimentazione, sorveglianza nella somministrazione di farmaci, scadenze controlli, ecc., gestione delle dinamiche relazionali.
20 La scommessa Dimostrare che attenzione ai bisogni, progettualità, innovazione, costruzione di modelli organizzativi e collaborazione, tutti elementi parte del Progetto, possono portare ad esiti positivi che divengono svolta storica nel modo di affrontare i problemi del divenire anziani. La forza del progetto sta nello stretto rapporto sinergico fra ASL, realtà locali e gestori del Servizio
21 Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso lavorare insieme un successo (Henry Ford)
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