I costi di produzione

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1 I costi di produzione Lo scopo dell impresa L obiettivo di un impresa è massimizzare il profitto! Profitto: Il ricavo totale dell impresa meno il costo totale 1

2 Il profitto d impresa: Ricavi meno costi Ricavi: La somma che un impresa incassa complessivamente per la vendita del proprio prodotto. Costi: La somma che un impresa spende per comprare i fattori di produzione. L economista considera tutti i costi opportunità che l impresa deve sostenere per realizzare la propria produzione. Costo opportunità Il costo opportunità di un attività è il valore della migliore alternativa a cui è necessario rinunciare per intraprendere tale attività. 2

3 Costo contabile e costo economico Costo contabile: somma di spese effettive e deprezzamento di beni capitali. Costo economico: costo dell utilizzo di risorse economiche nella produzione, incluso il costo opportunità. Costo come costo-opportunità I costi di produzione comprendono i costi espliciti e i costi impliciti : Costi espliciti: costi che comportano una spesa monetaria diretta per i fattori di produzione. Costi impliciti: costi che non comportano una spesa monetaria diretta. 3

4 Costo come costo-opportunità Gli economisti quando misurano i costi prendono in considerazione tutti i costi opportunità. I contabili misurano i costi espliciti ma spesso ignorano i costi impliciti. Quando il ricavo totale è superiore ai costi espliciti e ai costi impliciti l impresa ottiene profitti economici. Profitto contabile: Ricavi totali-costi espliciti Esempio: Profitto Contabile Il sig. Rossi lavora come giardiniere a 10 all ora. Decide di creare un vivaio su un terreno di sua proprietà. Costi acquisto dell attrezzatura 700 Lavorando 100 h Produzione = 200 piante Prezzo=10 Profitto contabile: =1300 4

5 Esempio: Profitto Economico Per calcolare il profitto economico dobbiamo considerare Perdita guadagno di giardiniere: 1000 Perdita affitto su terreno di sua proprietà: 100. Profitto economico = =200 Esempio Supponiamo che il sig. Rossi abbia acquistato il terreno per un costo di 10000, utilizzando 4000 dei suoi risparmi e prendendo a prestito Il tasso di interessi attivo e passivo: 2% Interessi sul prestito: 6000*0.02=120 Profitto contabile: =1180 5

6 Esempio Per calcolare il profitto economico dobbiamo calcolare oltre agli interessi sul prestito anche gli interessi a cui il sig. Rossi rinuncia Interessi a cui rinuncia: 4000*0.02=80 Profitto economico = =0 Costo sommerso Una spesa che è stata effettuata e non può essere recuperata. Un costo sommerso è generalmente visibile, ma una volta sostenuto, dovrebbe essere ignorato quando si prendono decisioni economiche future. Il bene non ha un uso alternativo, il costo opportunità è zero e quindi non va incluso nei costi economici. 6

7 Diverse misure del costo I costi di produzione possono essere suddivisi in due componenti: Costi fissi: Sono costi che non variano al variare della quantità prodotta. Sussistono anche se la quantità prodotta è nulla. Possono essere eliminati solo cessando l attività. Costi variabili: Sono costi che variano al variare della quantità prodotta. La famiglia dei costi totali... Costo fisso (CF) Costo variabile (CV) Costo totale (CT): CT = CF + CV 7

8 Come si fa a distinguere tra CF e CV? Dipende dall orizzonte temporale. Nel brevissimo periodo (mesi) la maggior parte dei costi è fissa. Nel breve periodo (2-3 anni) molti costi divengono variabili. Nel lungo periodo quasi tutti i costi sono variabili. Nel lungo periodo vi è maggiore capacità di rispondere ai cambiamenti. Costo Medio e Marginale Quanto costa produrre in media una unità di prodotto? Quanto costa produrre una unità addizionale di prodotto? Il Costo Medio ci dice qual è il costo dell unità di prodotto se si ripartisce il costo su tutta la produzione. Il Costo marginale ci dice come aumenta il costo totale in seguito ad un incremento della produzione. 8

9 La famiglia dei costi medi... Costi medi: Costo specifico / Livello di produzione Costo medio fisso (CMeF) Costo medio variabile (CMeV) Costo medio totale (CMeT) Costo Marginale (CM) CM è l incremento del costo totale indotto da un aumento unitario della quantità prodotta. CT CM = Q CV = Q Poiché il CF non cambia al variare di Q, il CM è uguale considerando il CV o il CT. 9

10 Domanda Se il costo totale che la Ford deve sostenere per produrre 4 automobili è 225 mila euro e il costo totale per produrre 5 automobili è 250 mila euro... qual è il costo medio totale e il costo marginale della quinta automobile? CMeT=250000/5=50000 CM=( )/(5-4)=

11 Curve CF, CV, CT Il CF non varia al variare della produzione: linea orizzontale. CV è zero se Q=0 e poi aumenta al crescere della produzione. La distanza tra CV e CT rappresenta CF. Curve di costo nel breve periodo La curva del CM interseca sempre la curva del CMeT nel suo punto di minimo! 11

12 I costi nel breve periodo Il tasso di aumento dei costi dipende dalla natura del processo produttivo e, in particolare, dal grado in cui la produzione comporta rendimenti marginali decrescenti del fattore variabile, es. lavoro. Se il PM del lavoro è decrescente, per aumentare la produzione occorre spendere di più, quindi, CV e CT aumentano all aumentare di Q. I costi nel breve periodo Se L fattore variabile e w è il costo di 1 unità di lavoro CV = w L CV w L CM = = Q Q L 1 = Q PML CM = w PML Generalizzando: il CM è uguale al prezzo del fattore produttivo diviso per il suo PM 12

13 Esempio Se w=20 all ora e PML=2 sedie in un ora Il costo per produrre 1 sedia in più (CM) è pari a 10, pari al salario orario diviso il PML. Curve CM, CMe Quando per far funzionare un attrezzatura è necessario come minimo una squadra di operai allora la PML cresce per le prime unità di L allora la curva dei CM e CMeV hanno un tratto decrescente. Il CM cresce all aumentare della quantità prodotta. A piccoli livelli di produzione, si può aumentare la produzione a un costo relativamente basso. L aumento della produzione è più costoso se il livello di produzione è già elevato. 13

14 CMeF, CMeV e CMeT Curva CMeF decresce con continuità e tende a zero per valori elevati di Q Curva CMeT: distanza verticale tra CMeT e CMeV (CMeF) diminuisce al crescere di Q. La relazione tra costo marginale e costo medio totale La curva del costo marginale interseca quella del costo medio totale in corrispondenza del punto di minimo della curva dei CMeT Perché? 14

15 Relazione tra costo marginale e costo medio totale Se il costo marginale è inferiore al costo medio totale, il costo medio totale è decrescente. CM < CMeT CMeT Se il costo marginale è superiore al costo medio totale, il costo medio totale è crescente. CM > CMeT CMeT CMeV e CM La curva di CMeV raggiunge il minimo nel punto in cui CMeV=CM in corrispondenza di una quantità inferiore rispetto a CMeT=CM, visto che CMeT è sempre maggiore di CMeV e che la curva di CM è crescente. 15

16 CM e CMe La pendenza della tangente alla curva del CT (CV) in un dato punto rappresenta il CM Il CMeT (CMeV) è dato dall inclinazione della retta passante per l origine e per un punto considerato sulla curva del CT (CV). Esempio Considerare la seguente funzione dei CT CT=4q 2 +20q+250 Calcolare 1) CM 2) CMeF 3) CMeV 4) CMeT 16

17 Esercizio Un impresa produttrice di software ha deciso di sviluppare un nuovo foglio elettronico. Si prevede che i costi di sviluppo ammonteranno a $, una volta che il programma sarà pronto, le copie su dischetto costeranno 1$ ciascuna. Scrivere la funzione del CT e del CMeT. A quanto ammonta il costo marginale? Es. 1, 2 p Es. 9 p Esercizi 17

18 Costi nel lungo periodo Nel lungo periodo impresa può agire in maniera più flessibile. Obiettivo: vedere come un impresa selezione la combinazione di fattori in modo da ridurre al minimo il costo da sostenere per un determinato livello di produzione. Ipotesi: mercati concorrenziali per entrambi i fattori produttivi Costo d uso del capitale Costo annuo sostenuto per possedere e utilizzare un bene capitale uguale a Deprezzamento economico + Tasso d interesse * Valore del Capitale Costo d uso di K per euro di K Tasso deprezzamento + tasso d interesse 18

19 Retta di isocosto Retta che mostra tutte le possibili combinazioni di L e K che si possono acquistare per un dato costo totale (C) w= salario risolvendo rispetto K C = wl + rk K = C/r-(w/r)L Retta di isocosto K C/r Retta di isocosto Pendenza K/ L=-(w/r) 0 C/w L 19

20 Produrre una determinata quantità al costo minimo Per determinare la combinazione dei fattori che permette di produrre una data quantità al costo minimo bisogna individuare la retta di isocosto più bassa che consente di raggiungere il livello di produzione desiderato. Produrre una determinata quantità al costo minimo C 1 è la retta di isocosto più bassa che consente di raggiungere il livello di produzione q 1. SMST = w/r 20

21 Minimizzazione costo Quando un impresa minimizza il costo sostenuto per ottenere un particolare livello di produzione, si ha: SMST = w/r quindi PML/PMK = w/r cioè PML/w = PMK/r PML/w (PMK/r) rappresenta la produzione aggiuntiva che si ottiene spendendo un euro in più per L (K) Minimizzazione costo PML/w = PMK/r Ci dice che un impresa che ha come obiettivo la minimizzazione dei costi, deve scegliere la combinazione di fattori produttivi in modo che ogni euro speso in più per qualsiasi fattore produttivo porti alla stessa quantità di prodotto aggiuntivo. 21

22 Esempio w=10 PML=30 PML/w=3 unità di produzione per r=3 PMK=18 PMK/r=6 unità di produzione per Poiché 1 speso in K è 2 volte più produttivo di 1 speso in L, l impresa utilizzerà più K che L, ciò comporterà che PMK diminuisce mentre PML aumenta. Sostituzione dei fattori produttivi quando il prezzo di uno varia Aumento di w 22

23 Esempio esercizio Un impresa utilizza una tecnologia descritta dalla seguente funzione di produzione w=36 e r=25. q=l 1/2 K 1/2 Determinare la combinazione ottima di fattori nel caso in cui l impresa voglia produrre q=6. Come i costi dell impresa dipendono dal suo livello di produzione Sentiero di espansione Curva che passa per i punti di tangenza tra le rette di isocosto di un impresa e i suoi isoquanti. Descrive le combinazioni di L e K che l impresa sceglierà per minimizzare i costi a ciascun livello di produzione. 23

24 Il sentiero espansione di un impresa e CT lungo periodo W=10 r=20 Curva di costo totale di lungo periodo Rappresentando graficamente la combinazione produzione-costo, per ciascun livello di produzione si ottiene la curva di costo totale di lungo periodo che rappresenta il minimo costo di lungo periodo per ottenere ciascun livello di produzione. Es. curva CT è una retta perché rendimenti di scala costanti 24

25 Assenza di flessibilità nella produzione nel breve periodo Produzione nel breve periodo in assenza di flessibilità Se K fisso a K 1, per produrre q 2, l impresa può solo aumenta L da L 1 a L 3, il costo di produzione risulta rappresentato dalla curva di isocosto EF e quindi con un costo maggiore rispetto alla situazione di lungo periodo (isocosto CD al di sotto di isocosto EF). Costo è più alto perché l impresa non può sostituire L con K. 25

26 Economie e diseconomie di scala Costanti: CMeT resta invariato all aumentare della quantità prodotta. Economie di scala: CMeT diminuisce all aumentare della quantità prodotta. Si generano quando un impresa ha elevati costi fissi. Diseconomie di scala: CMeT aumenta all aumentare della quantità prodotta. Si generano ad es. dalla difficoltà di gestire un impresa di dimensione eccessivamente grande. Qual è il rapporto tra rendimenti ed economie di scala? Differenza: 1)Rendimenti di scala i fattori produttivi in proporzioni costanti 2) Economie di scala: fattori produttivi in proporzione variabile l impresa va incontro ad economie di scala se la sua tecnologia ha rendimenti di scala crescenti, mentre andrà incontro a diseconomie se la sua tecnologia ha rendimenti di scala decrescenti. 26

27 q(k, L)=LK Esempio rendimenti crescenti K=10 e L= 20 q=200 raddoppiando K=20 e L=40 q=800. Se si vuole raddoppiare la produzione da q=200 a q=400, è possibile utilizzare meno del doppio degli input e, quindi, costerà meno del doppio. Economie di scala All aumentare della produzione, il CMeT diminuirà fino ad un certo punto: 1. I lavoratori possono specializzarsi. 2. Variando la combinazione dei fattori, i manager possono gestire in maniera più efficace il processo produttivo. 3. Impresa può acquisire alcuni fattori produttivi a costi inferiori perché li ordina in grandi quantità. 27

28 Diseconomie di scala Il CMeT aumenta all aumentare della produzione 1. La gestione di un impresa più grande può diventare più complessa e inefficiente 2. Ad un certo punto la disponibilità dei fattori potrebbe risultare limitata, comportando un aumento dei costi. Come misurare economie di scala Elasticità dei costi rispetto alla produzione C C C Q E C = = * = Q C Q Q CM CMe Se E<1 CM<CMeT economie di scala Se E>1 CM>CMeT diseconomie di scala 28

29 Costo di lungo periodo Economie di scala Diseconomie di scala La curva di CMe di lungo periodo è l inviluppo delle CMe di breve periodo. Curve di costo tipiche Forma ad U del costo medio totale: Il punto più basso della curva ad U corrisponde alla quantità che minimizza il costo medio totale. Tale quantità è definita dimensione efficiente dell impresa. 29

30 Esercizio Un impresa utilizza una tecnologia descritta dalla seguente funzione di produzione w=4 e r=4. q=2l 1/2 (K-2) 1/2 Determinare la combinazione ottima di fattori nel caso in cui l impresa voglia produrre q=40. Calcolate il costo che l impresa deve sopportare. Domande Differenza tra profitto economico e contabile. Diverse curve dei costi. Come l impresa sceglie la combinazione dei fattori produttivi che minimizzano il costo per produrre una data quantità. Economie e diseconomie di scala. 30

31 Esercizi Calcolare profitto economico e contabile. Calcolare Costo Totale, Costo Medio e Costo Marginale. Determinazione combinazione ottima dei fattori produttivi Studio sul libro Pindyck e Rubinfeld: Cap. 7 (escluso 7.5, 7.6 e 7.7). 31

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