ELENCO DELLE VALUTAZIONI DEI RISCHI SECONDO

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1 OGGETTO: ELENCO DELLE VALUTAZIONI DEI RISCHI SECONDO D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori e s.m.i. TECNICI: Studio Associato PROGETTO ELETTRICO di Piamonti Per. Ind. Alessio e Biondi Per. Ind. Daniela Via Falcone e Borsellino, Rocca Tel Fax Cell info@progetto-elettrico.it C.F./P.I PERITO INDUSTRIALE MARZIO ZAGHINI Via A. Santarelli, Forlì (FC) Cell marziozaghini@gmail.com C.F. ZGHMRZ79C12C573B P.IVA info@studioecoenergia.it PROGETTO: - NUMERO: - REVISIONE: - DATA: AGO 2016

2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE Dal 1 marzo 2013 è entrata in vigore la seconda edizione della norma CEI EN che disciplina la protezione da fulminazione a cui possono essere sottoposti gli edifici con relativi danni a persone e beni. Il D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori chiede la rielaborazione della valutazione rischi in occasione del grado di evoluzione della tecnica. La norma CEI EN comprende cambiamenti importanti in merito alla valutazione del rischio che il datore di lavoro è tenuto a rielaborare. Per la valutazione delle scariche atmosferiche si veda il D.Lgs. 81/08 art. 29 comma 3 come modificato dal D.Lgs. 106/09. Il destinatario della valutazione è il datore di lavoro. Nulla è detto in merito a quali edifici sono oggetto di valutazione pertanto andrebbe assunto che tutti gli edifici sono soggetti a valutazione. Facendo riferimento a quanto è indicato nel DM 37/08 è plausibile ridurre i casi, considerando solo quelli in cui il volume dell edificio supera i 200mc (corrispondono a circa 75mq di superficie in pianta per un edificio a un piano). cad. Nel caso in cui non possano essere fornite, il nostro studio è in grado di redigerle. E necessario un sopralluogo da parte del tecnico incaricato. Per poter eseguire la valutazione è necessario sapere se esistono zone con pericolo di esplosione all interno dell azienda. Il rischio che sarà valutato sarà soltanto quello inerente la perdita di vite umane. Qualora il cliente lo richieda potrà essere valutato il rischio delle perdite economiche per le sovratensioni associate alla fulminazione. La valutazione può portare a due differenti risultati: L edificio risulta autoprotetto. In tal caso, come accade per la maggior parte degli edifici, non sono previsti interventi. L edificio non è autoprotetto. In tal caso saranno da eseguire degli interventi per ridurre tale rischio ad un valore accettabile. Tali interventi saranno elencati, ma la loro realizzazione nonché i dettagli installativi saranno trattati in un incarico professionale che il cliente si riserverà di affidare e che esula dalla valutazione del rischio.

3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI Il D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori attua l articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e precisamente al Titolo VIII AGENTI FISICI, Capo IV. Il decreto impone che la valutazione, la misurazione e il calcolo dell esposizione ai campi elettromagnetici, essendo parte integrante della valutazione dei rischi ad agenti fisici sia programmata ed effettuata con cadenza almeno quadriennale salvo la necessità di provvedere prima nel caso di importanti modifiche del parco macchine, del loro layout e delle procedure di lavoro, tali da far supporre che i livelli di esposizione dei lavoratori abbiano potuto subire rilevanti modificazioni. Il datore di lavoro deve valutare e, quando necessario, calcolare i livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori, in particolare devono essere monitorati i campi secondo due parametri: Valori di azione (che farà scattare gli obblighi previsti dalla normativa); Valori limite di esposizione (che rappresenta il valore massimo di esposizione per il lavoratore). I livelli di soglia di esposizione sono individuati a mezzo delle due grandezze valori limite di esposizione e valori di azione.

4 Al fine di determinare un esposizione complessiva causata da differenti sorgenti a frequenze diverse, si deve procedere ad una corposa post-analisi dei dati relativi alle misurazioni svolte. Nel caso di esposizioni a frequenze diverse, si adottano metodi appropriati di valutazione, tenendo conto delle norme armonizzate europee. Il documento ICNIRP Linee guida per la limitazione dell esposizione a campi elettrici e magnetici variabili nel tempo ed a campi elettromagnetici (fino a 300 GHz) descrive una metodologia utile a tale scopo. Si fa presente che i limiti proposti corrispondono a quelli prescritti dalla direttiva 2013/35/UE. Risulta naturale fare riferimento a quest ultimo anche per la valutazione dell esposizione simultanea a frequenze diverse. Tali linee guida I.C.N.I.R.P. costituiscono, un riferimento essenziale citato nel Documento congiunto ISPESL- ISS, nel quale i due Istituti chiariscono il punto di vista comune nei riguardi delle problematiche sanitarie ed ambientali connesse all utilizzo dei campi elettromagnetici nel campo di frequenze da 0 Hz a 300 GHz. Le tecniche di misurazione e di rilevamento dei livelli di esposizione da adottare sono quelle indicate nella norma CEI del per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenze tra 0 Hz a 10 khz e nella norma CEI del per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenze tra 10 khz a 300GHz. Nulla è detto in merito a quali luoghi di lavoro sono oggetto di valutazione pertanto andrebbe assunto che tutti i luoghi di lavoro in cui è possibile la presenza di un campo elettromagnetico sono soggetti a valutazione. cad. E opportuno che venga consegnata la documentazione inerente gli impianti elettrici ed elettronici. La valutazione sarà eseguita con uno o più sopralluoghi in azienda e saranno eseguite le prove strumentali sovra menzionate. Lo strumento di misura utilizzato sarà: Fornitore: NARDA/PMM Modello: 8053B Sonde di misura: EP-745 sonda a larga banda di campo elettrico, 100kHz 7GHz EHP-50C analizzatore selettivo di campi elettrici e magnetici, 5Hz 100kHz Lo strumento utilizzato potrebbe variare a seguito di futuri aggiornamenti hardware.

5 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ESPLOSIONE Il D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori, all articolo 289 punto 1, cita: Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela di cui all'articolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell'attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive. L articolo 290 cita: Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive. Di seguito sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. L articolo 294 richiede al datore di lavoro, per assolvere gli obblighi stabiliti dall articolo 290, di elaborare e tenere aggiornato un documento denominato: Documento sulla protezione contro le esplosioni. Il datore di lavoro che all interno delle attività abbia delle potenziali atmosfere esplosive per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili oppure per la presenza di polveri combustibili. Mentre sembra facile sapere se vi è presenza di gas (metano, GPL, idrogeno sviluppato ad es. dalla ricarica di accumulatori elettrici, batterie), più difficile risulta l individuazione per la presenza di polvere. Un materiale che non è normalmente combustibile può divenirlo se ridotto in piccole particelle e nella giusta concentrazione con l aria (farina, sostanze alimentari in genere, cenere, metalli in genere, ecc). Per un maggior dettagli si veda l allegato luoghi in cui è richiesta la valutazione Atex (Atex sta per Atmosfear Explosive). cad. E necessario uno o più sopralluoghi da parte del tecnico incaricato. Saranno prese in considerazione le zone interne ed esterne dello stabile in cui si utilizzano sostanze che possono dare origine a gas, vapori o nebbie infiammabili oppure per la presenza di polveri combustibili. Le valutazioni saranno effettuate secondo le norme CEI EN , CEI e guida CEI 31-35/A per i gas e CEI EN , CEI e guida CEI per le polveri.

6 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Il D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori, all articolo 46 - PREVENZIONE INCENDI, comma 1: La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico, di esclusiva competenza statuale, diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell ambiente". Comma 2: "Nei luoghi di lavoro soggetti al presente Decreto Legislativo devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l incolumità dei lavoratori". Comma 4: "Fino all adozione dei Decreti di cui al comma 3, continuano ad applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al Decreto del Ministro dell interno in data 10 marzo 1998". Riguardo agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente si sottolinea che questi importanti attori della gestione della sicurezza devono: -designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell' emergenza (e nell affidare i compiti ai lavoratori devono tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; - fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale; -adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa. cad. E necessario uno o più sopralluoghi da parte del tecnico incaricato. Per poter eseguire la valutazione è necessario conoscere tutte le fasi all'interno dell'attività, conoscere i depositi di sostanze infiammabili, combustibili e comburenti. Relativamente ai corsi di formazione si rappresenta che il nostro staff è in grado di mettere a disposizione sede e docenti competenti in materia.

7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE E VIBRAZIONE Il D.Lgs. 81 del 2008 Testo unico in materia di Salute e Sicurezza dei lavoratori attua l articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e precisamente al Titolo VIII AGENTI FISICI, Capo VIII. Il decreto impone che la valutazione, la misurazione e il calcolo dell esposizione al rumore e alle vibrazioni, essendo parte integrante della valutazione dei rischi ad agenti fisici sia programmata ed effettuata con cadenza almeno quadriennale salvo la necessità di provvedere prima nel caso di importanti modifiche del parco macchine, del loro layout e delle procedure di lavoro, tali da far supporre che i livelli di esposizione dei lavoratori abbiano potuto subire rilevanti modificazioni. Il datore di lavoro deve valutare e, quando necessario, calcolare i livelli di rumore e vibrazione ai quali sono esposti i lavoratori. Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cui all articolo 41. cad. E opportuno che venga consegnata la documentazione inerente a tutte le macchine e le strumentazioni usate dai lavoratori con indicato il posizionamento nel lay-out ed indicato i nominativi del o degli operatori ad uso di quella apparecchiatura o macchina utensile. La valutazione sarà eseguita con uno o più sopralluoghi in azienda e saranno eseguite le prove strumentali sovra menzionate.

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