IMMUNOGLOBULINA ANTI D ( )

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1 IMMUNOGLOBULINA ANTI D ( ) Specialità: Winrho (Baxter) Forma Farmaceutica: 1500UI + 1fl da 8.5ml Dosaggio: 300mcg Prezzo: UI +1fl da 8.5ml 1000mcg Prezzo al pubblico da banca dati Farmadati Dicembre 2007 ATC: J06BB01 Categoria terapeutica: Immunoglobulina specifiche Classe PTN: H-OSP 1 Indicazione oggetto di valutazione: Trattamento della Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP): WinRho può essere impiegato anche nel trattamento della porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP) in pazienti Rh 0 (D) positivi non splenectomizzati in situazioni cliniche che richiedono un incremento della conta piastrinica, se l intervento medico è ritenuto necessario, per impedire un eccessiva emorragia. Altre indicazioni del principio attivo: Prevenzione dell immunizzazione Rh 0 (D) della madre Rh 0 D-negative: - gravidanza/parto di bambini Rh 0 positivi, come indicato nella seguente tabella: Madre D (Rhesus neg.) Figlio D(Rhesus pos.) Madre D (Rhesus neg.) Du (Du pos.) In presenza di dubbi circa lo stato degli anticorpi anti-rh 0 (D) della madre, si devono adottare in ogni caso misure profilattiche: - aborto spontaneo/minaccia d aborto, interruzione artificiale della gravidanza, gravidanza ectopica o rimozione della mola idatiforme; - emorragia transplacentare (TPH) provocata da emorragia ante partum (APH) (compresa placenta previa), amniocentesi, campionamento dei villi corionici, o procedure ostetriche di manipolazione, per es., versione cefalica esterna o trauma addominale. - Trattamento dei soggetti Rh 0 (D) negativi in seguito e trasfusioni incompatibili di sangue RH 0 (D) positivo o di altri prodotti contenenti globuli rossi. Decisioni della CTR: Farmaco non inserito (riunione del 12/09/2007) Commenti: La Commissione ritiene che il medicinale in oggetto non apporti nessun vantaggio rispetto alle immunoglobuline normali (a cui mediamente rispondono l 80% dei pazienti) per cui, sulla base delle evidenze disponibili, stabilisce di non inserire il farmaco. Analisi della letteratura La porpora trombocitopenica autoimmune idiopatica (ITP), o malattia di Werlhof, è una malattia acquisita caratterizzata da diminuzione delle piastrine in assenza di altre malattie o cause conosciute di piastrinopenia (1). L eziologia è sconosciuta. In molti casi sono presenti nel sangue autoanticorpi anti piastrine che reagiscono contro varie proteine delle piastrine, portando alla distruzione da parte del sistema reticolo endoteliale. Il decorso è sostanzialmente diverso nei bambini rispetto agli adulti. Nei bambini la piastrinopenia compare spesso in modo acuto, a volte due-tre settimane dopo una malattia febbrile o virale. La maggioranza dei bambini recupera rapidamente un numero di piastrine normale, in media dopo tre-quattro settimane, senza alcuna terapia; circa l 80% dei casi si risolve completamente nel giro di 6 mesi. Le cronicizzazioni si attestano normalmente intorno al 20%; le emorragie fatali e le recidive dopo la sospensione della terapia rispetto agli adulti risultano abbastanza rare. Negli adulti la porpora trombocitopenica idiopatica, invece, inizia spesso in maniera cronica e non è quasi mai preceduta da una malattia febbrile. Più frequenti sono inoltre le recidive e le complicanze. Molto spesso la piastrinopenia è asintomatica ed è scoperta casualmente dopo aver eseguito un emocromo per altri motivi. La conta piastrinica è generalmente inferiore cell/ml. I principali disturbi sono

2 rappresentati da petecchie ed ecchimosi in genere agli arti; possono esserci epistassi ed emorragie gengivali. Nelle donne il primo sintomo può essere una menorragia. Raramente si osservano emorragie degli organi interni ed emorragia intracranica. Le linee guida più recenti prevedono che un trattamento venga iniziato in presenza di emorragie gravi, indipendentemente dal numero delle piastrine, o se la conta piastrinica è inferiore a /mL (1). Nei bambini il trattamento indicato è prednisolone da continuare per un massimo di 2-3 settimane. L utilizzo di immunoglobuline endovenose (1g/kg per 1-3 giorni) o immunoglobuline umane anti (Rh)D può essere considerato nel caso di gravi sanguinamenti. Il trattamento di prima linea negli adulti è costituito dai cortisonici (in genere prednisone per os) da assumere per un periodo di tempo variabile, dapprima a dosi fisse e poi decrescenti, basandosi sulla risposta ottenuta. Circa un terzo dei pazienti ottiene una risposta stabile. La terapia con steroidi deve essere interrotta in caso di mancata risposta dopo un periodo di 4 settimane. Se si rende necessario un rapido aumento della conta piastrinica, possono essere utilizzate, anche in associazione a steroidi, immunoglobuline endovenose (1g/kg per 1-3 giorni) o immunoglobuline umane anti (Rh)D che si dimostrano efficaci in circa il 75% dei pazienti, sebbene gli effetti non permangano per più di 3-4 settimane. Le immunoglobuline umane endovenose agiscono attraverso il blocco del recettore Fc del sistema reticoloendoteliale splenico e di altri tessuti, rendendoli incapaci di legare gli autoanticorpi adesi alle piastrine. Le recidive che richiedono un veloce aumento della conta piastrinica vengono trattate con corticosteroidi quali metilprednisolone ev associato a ciclofosfamide ev o immunoglobuline umane normali. Possono essere usati anche immunoglobulina umana ad alte dosi, anti (Rh)D, alcaloidi della vinca, azatioprina e danazolo. La splenectomia, un tempo considerata quale terapia di prima linea, viene valutata nei pazienti che ricadono più volte. Il mantenimento di una conta piastrinica > cell/ml per i primi due anni successivi la diagnosi ha dimostrato di poter evitare la splenectomia in circa la metà dei pazienti. Negli adulti non responder alle altre terapie, rituximab sembra poter essere di utilità in casi selezionati. WinRho, immunoglobulina umana anti (Rh)D, è stata recentemente autorizzata in Italia per il trattamento della ITP in pazienti Rh positivi non splenectomizzati in situazioni cliniche che richiedono un incremento della conta piastrinica, se l intervento medico è ritenuto necessario per impedire un eccessiva emorragia (2). Il meccanismo d azione, ancora non completamente chiarito, è da ricercarsi nella formazione di un complesso con gli eritrociti Rh positivi che va successivamente a bloccare i recettori Fc. Il prodotto contiene almeno il 96% di IgG ed è disponibile, per questa indicazione, nelle confezioni da 1500 UI (300mcg) e 5000 UI (1000 mcg). Deve essere somministrato per via endovenosa alla velocità di 1500 UI in 5-15 secondi. La dose iniziale è di 250 UI/kg (50mg/kg), da somministrarsi in un unica soluzione o in due dosi distinte in giorni diversi (2). Dosi successive, comprese tra le 125 e le 300 UI/kg, se necessarie, sono da somministrarsi sulla base della risposta clinica del paziente, valutando la conta delle piastrine, degli eritrociti, dell emoglobina e dei reticolociti. Se il paziente ha un livello di emoglobina < 10 g/dl si deve somministrare una dose ridotta da 125 a 200 UI per minimizzare il rischio di aggravare l anemia del paziente. La somministrazione endovenosa produce una biodisponibilità immediata, con livelli sierici di picco raggiunti dopo due ore. L emivita media è di 3-4 settimane. Il farmaco non deve essere somministrato in pazienti Rh (D) negativi o splenectomizzati (2). Efficacia clinica Pediatria I dati a supporto dell efficacia dell immunoglobulina umana anti (Rh) D nella ITP in pediatria sono stati recentemente oggetto di una revisione sistematica della letteratura (3). Sono stati identificati complessivamente 20 studi su un totale di 719 pazienti. In questi studi, la conta piastrinica più frequente al momento dell inclusione era < /mL. Il metodo di somministrazione più frequente era l endovenoso e la dose totale utilizzata era in media di 52 mg/kg (range mg/kg). La risposta veniva definita in termini di conta piastrinica mediana dopo un certo numero di giorni dal trattamento, in numero di giorni per raggiungere una certa conta piastrinica, in numero di pazienti che raggiungevano un determinato end-point. Più del 70% dei pazienti Rh + e non splenectomizzati raggiungeva una conta piastrinica > /mL entro 3 giorni dopo la somministrazione di immunoglobulina umana anti (Rh)D e circa il 60% raggiungeva una conta piastrinica > / ml entro 3-10 giorni. Nella review mancano dati di follow up. Il confronto con i risultati degli studi vs immunoglobulina umana endovenosa conclude che a dosi fino a 50 mg/kg l immunoglobulina umana anti (Rh) D innalza la conta piastrinica ad una velocità leggermente inferiore rispetto alle immunoglobuline umane endovenose.

3 Lo studio prospettico più ampio analizzato dalla review ha incluso 146 pazienti di età compresa tra i 6 mesi ed i 18 anni con diagnosi di ITP e conta piastrinica /mL (4). I pazienti sono stati randomizzati a ricevere immunoglobuline umane aspecifiche 1g/kg per 2 giorni o 0,8g/kg in un unica soluzione (ciascuna infusione della durata di 6 ore), oppure immunoglobulina umana anti (Rh)D ev 25 mg/kg per 2 giorni (infusione di 30 minuti) oppure prednisone 4 mg/kg per 1 settimana e successiva riduzione della dose nelle due settimane seguenti. I pazienti trattati con immunoglobulina umana anti (Rh)D sono stati complessivamente 38. I dati sono stati analizzati secondo il criterio dell intention to treat. End-point dello studio erano il numero di giorni trascorsi dall inizio del trattamento con conta piastrinica che permaneva /mL, il numero di giorni trascorsi dall inizio del trattamento per raggiungere una conta piastrinica > /mL ed il tempo fino a nuovo trattamento. In questo studio entrambi i dosaggi di immunoglobuline aspecifiche sono risultati significativamente superiori alle immunoglobuline umane anti (Rh)D sia relativamente al numero di giorni trascorsi dall inizio del trattamento con conta piastrinica /mL (p=0,002 e p=0,01 rispettivamente) che relativamente al numero di giorni trascorsi dall inizio del trattamento per raggiungere una conta piastrinica > /mL (p=0,007 e p=0,03 rispettivamente). Su questo secondo end point anche prednisone per os ha dimostrato la propria superiorità rispetto a immunoglobulina umana anti (Rh)D (p=0,03). Non si sono invece registrate differenze relativamente al tempo fino ad un nuovo trattamento e al numero di pazienti per braccio che hanno avuto bisogno di essere ritrattati entro 28 giorni dall inizio della prima terapia. Sulla base di questi dati gli autori concludevano che benché l immunoglobulina umana anti (Rh)D sia semplice da somministrare, la minor rapidità di ripresa della conta piastrinica non la renda una terapia di prima scelta per i pazienti pediatrici affetti da ITP acuta. Un recente studio multicentrico, randomizzato, in aperto, ha incluso pazienti pediatrici di età ³1 18 anni con diagnosi di ITP acuta, precedentemente non trattati, Rh+ e con conta piastrinica < /mL (5). I pazienti sono stati randomizzati a ricevere in singola dose immunoglobulina umana 0,8 mg/kg o immunoglobulina umana anti (Rh)D 50mg/kg o 75 mg/kg. End-point primario dello studio era la percentuale di pazienti che raggiungeva una conta piastrinica > /mL nelle prime 24 h successive al trattamento. Sono stati inclusi complessivamente 105 pazienti. Dopo 24 h di trattamento aveva raggiunto l end-point primario un numero significativamente inferiore di pazienti trattati con immunoglobulina umana anti (Rh)D 50mg/kg rispetto ad immunoglobulina umana anti (Rh)D 75mg/kg (p=0,09) e immunoglobulina umana endovenosa (p=0,02). Non si sono invece riscontrate differenze significative tra immunoglobulina umana anti (Rh)D 75mg/kg e immunoglobulina umana endovenosa. Nessuna differenza tra trattamenti veniva registrata a 2, 3 e 7 giorni. Un case report ha considerato 6 pazienti affetti da ITP cronica, con storia positiva per episodi emorragici e ricoveri ospedalieri e precedente fallimento dopo terapia con immunoglobulina umana endovenosa e steroidi (6). I pazienti sono stati trattati con una singola dose iniziale di 50 mg/kg di immunoglobulina umana anti (Rh)D seguita da dosi variabili di 25 a 60 mg/kg in relazione alla risposta clinica. Dopo 10 mesi di follow up 1 paziente è risultato refrattario al trattamento, 2 risultano in remissione e 3 ricevono un trattamento di mantenimento ad intervalli di 3 settimane. Adulti I dati relativi agli adulti provengono da studi di piccole dimensioni. Uno studio non controllato ha incluso complessivamente 137 pazienti adulti e 124 pediatrici affetti da IPT o trombocitopenia HIV correlata, Rh + e con conta piastrinica < /mL, che sono stati trattati con immunoglobulina umana anti (Rh)D ed eventualmente ritrattati in caso di conta piastrinica nuovamente inferiore a /mL (7). End-point primario di efficacia era la conta piastrinica a 10 giorni dal primo trattamento. Sono state somministrate dosi comprese tra i 20 e i 60 mg/kg. La risposta ottenuta è risultata doppia nei bambini rispetto agli adulti, con un aumento medio di cell/ml negli adulti e di cell/ml nei pazienti pediatrici. Una risposta, definita come un aumento della conta piastrinica > cell /ml dopo 7 giorni dall inizio del trattamento, è stata ottenuta nel 65% dei pazienti adulti e nell 81% dei pazienti pediatrici. Una risposta si è mantenuta per più di 28 giorni nel 36% dei pazienti adulti che hanno risposto. In 23 pazienti affetti da ITP e già trattati con immunoglobulina umana normale, un confronto retrospettivo non ha rilevato differenze nella durata della risposta dopo trattamento con immunoglobulina umana normale o immunoglobulina umana anti (Rh)D. Uno studio ha incluso 28 pazienti adulti affetti da ITP da meno di un anno e con conta piastrinica < /ml, non splenectomizzati (8). Ventisei pazienti avevano già ricevuto steroidi, 15 immunoglobulina umana ev, 4 danazolo, 3 desametasone ad alte dosi e 6 immunoglobulina umana anti (Rh)D. Quattordici pazienti avevano ricevuto precedentemente sia immunoglobuline umane che steroidi. I pazienti hanno ricevuto una dose iniziale di immunoglobulina umana anti (Rh)D compresa tra i 50 mg/kg e i 75 mg/kg e poi ulteriori dosi, al medesimo dosaggio, se la conta piastrinica scendeva sotto /ml. Risposta è stata definita un aumento della conta piastrinica di più di cell/ml o il raggiungimento di una conta piastrinica > cell/ml entro 7 giorni dal trattamento. Il follow up

4 mediano era di 26 mesi. Complessivamente, il 93% dei pazienti ha ottenuto una risposta al primo trattamento ed il 68% ha ripetutamente risposto ad infusioni successive. Al momento del follow up, 12(43%) dei 28 pazienti presentavano una conta piastrinica stabilmente > cell/ml e non ricevevano trattamento da più di 6 mesi; 7(25%) erano ancora in trattamento, 3 con immunoglobulina umana anti (Rh)D e 4 con altri farmaci e 8 (29%) erano stati sottoposti a splenectomia. Un paziente è stato perso al follow up. I pazienti non trattati da più di 6 mesi presentavano all arruolamento una conta piastrinica significativamente superiore rispetto ai pazienti successivamente splenectomizzati. Gli autori concludono che il trattamento con immunoglobulina umana anti (Rh)D può risultare un opzione per preservare dalla splenectomia almeno una parte dei pazienti inizialmente non responder ad un trattamento con steroidi. Uno studio randomizzato ha valutato l effetto della conta piastrinica di 2 diverse dosi di immunoglobulina umana anti (Rh)D in 27 pazienti adulti affetti da ITP e non splenectomizzati con conta piastrinica < /mL (9). I pazienti sono stati trattati con una singola dose di 75 mg/kg o 50 mg/kg. La dose più elevata ha indotto un aumento mediano della conta piastrinica significativamente superiore sia al giorno 1 (43.000/mL vs 7.500/mL; p=0,012) che al giorno 7 ( /mL vs /mL; p=0,001). Anche la durata della risposta è risultata significativamente superiore per la dose maggiore rispetto alla minore (46 vs 21 giorni; p=0,03). Una metanalisi della letteratura pubblicata sull efficacia dell immunoglobulina umana anti (Rh)D vs la sola immunoglobulina umana nei pazienti affetti da ITP, di cui è disponibile il solo abstract, è stata presentata al congresso dell ISTH (International Society on Thrombosis and Haemostasis) nel 2005 (10). Sono stati presi in considerazione studi randomizzati e controllati, studi non randomizzati e controllati e studi osservazionali. Complessivamente sono stati analizzati 89 studi, che hanno considerato 2063 pazienti trattati con immunoglobulina umana normale e 624 pazienti trattati con la specialità WinRho. Una risposta dopo 24 h di trattamento è stata ottenuta dal 50% dei pazienti in entrambi i gruppi. Il tempo mediano per raggiungere una conta piastrinica > cell/ml è stato di 1,9 giorni per l immunoglobulina umana e di 1,7 giorni per WinRho, mentre la durata media della risposta è stata di 4,7 settimane per l immunoglobulina umana e di 6,5 settimane per WinRho. I principali limiti della metanalisi sono da ricercarsi nell eterogeneità degli studi esaminati e nel fatto che i dati relativi ai singoli outcome considerati riguardano soltanto una limitata percentuale dei pazienti trattati. E disponibile uno studio pilota relativo ad otto casi di pazienti in gravidanza tra il secondo ed il terzo trimestre trattate con immunoglobulina umana anti (Rh)D (11). In questo studio la risposta ottenuta è stata del 75% e il farmaco è risultato sicuro per il feto. Tollerabilità Effetti indesiderati correlati all infusione alla somministrazione di immunoglobulina umana anti (Rh)D sono brividi, cefalea, senso di malessere, reazioni cutanee (prurito, rash, orticaria), febbre e diminuzione dei livelli di emoglobina. Sono state riportate anche reazioni di tipo allergico e anafilattico e per tale motivo successivamente all infusione i pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti (2). Negli studi di confronto si sono generalmente registrati nausea, vomito e mal di testa in percentuali uguali o inferiori a immunoglobuline endovenose. Con immunoglobulina umana anti (Rh)D è risultata invece più frequente una diminuzione dei livelli di emoglobina. Tra il dicembre 2005 ed il gennaio 2006 negli USA e Canada è stata pubblicata una Dear Doctor Letter in merito all insorgenza di rari, ma gravi e talvolta fatali casi di emolisi intravascolare (IVH) e coagulazione intravascolare disseminata in seguito ad infusione di immunoglobulina umana anti-(rh)d (12,13). Conseguentemente il riassunto delle caratteristiche del prodotto è stato modificato inserendo l avvertenza di monitorare attentamente sintomi quali dolore alla schiena, brividi scuotenti, febbre e decolorazione delle urine. Nella maggior parte dei casi tali manifestazioni si sono verificate entro 4 ore dalla somministrazione. Nel numero di Blood del , clinici con esperienza di 900 casi trattati con immunoglobulina umana anti (Rh)D riconsiderano il problema dell emolisi intravascolare, presentando le seguenti raccomandazioni: stretto monitoraggio dell ematuria/ emoglobinuria nelle 48 h successive all infusione, considerare l opportunità di una terapia diversa in pazienti ad elevato rischio di emolisi e in pazienti con comorbidità quali funzionalità renale compromessa, emocromo completo prima del trattamento con anti D e monitoraggio per IVH ed insufficienza renale dopo il trattamento (14). Gli autori preannunciano anche l imminente inizio di uno studio prospettico di sorveglianza delle reazioni all infusione di anti-d teso ad identificare l incidenza di IVH ed i fattori predisponenti. Costi

5 Il costo del farmaco in oggetto è decisamente più elevato rispetto alle alternative già disponibili, soprattutto alla luce della fornitura di IgVena (cessione da Piano Sangue). Qualora venisse, invece, interamente utilizzata la specialità medicinale Sandoglobulina al prezzo di gara, i costi sono sovrapponibili. Conclusioni La porpora trombocitopenica autoimmune idiopatica (ITP) è una malattia acquisita caratterizzata da diminuzione delle piastrine in assenza di altre malattie o cause conosciute di piastrinopenia (1). L eziologia è sconosciuta. La malattia si manifesta in genere in acuto dopo una malattia virale nei pazienti pediatrici, in cui si risolve spesso senza terapia e raramente cronicizza, mentre negli adulti la patologia ha un esordio già cronico e recidiva e si complica con maggior frequenza. La terapia viene normalmente iniziata in presenza di emorragie o conta piastrinica < cell/ml. Le immunoglobuline umane normali e anti (Rh)D vengono adoperate in prima linea in associazione o meno a steroidi quando sia necessario un rapido recupero della conta piastrinica. WinRho, immunoglobulina umana anti (Rh)D, è stata recentemente autorizzata in Italia per il trattamento della ITP in pazienti Rh positivi non splenectomizzati in situazioni cliniche che richiedono un incremento della conta piastrinica, se l intervento medico è ritenuto necessario per impedire un eccessiva emorragia. Il meccanismo d azione è da ricercarsi nella formazione di un complesso con gli eritrociti Rh positivi che va successivamente a bloccare i recettori Fc del sistema reticoloendoteliale splenico e di altri tessuti, rendendoli incapaci di legare gli autoanticorpi adesi alle piastrine. I dati a supporto dell efficacia di WinRho nella ITP pediatrica, relativi a studi di piccole dimensioni, indicano come dosaggi di 50 mg/kg portino a risposte mediamente più lente rispetto a immunoglobulina umana nell aumentare la conta piastrinica, anche se ciò non sembra influire sulla necessità di nuovi trattamenti. Questa differenza si annulla invece per dosi pari a 75 mg/kg, superiori alla dose registrata. Anche nella popolazione adulta i dati provenienti da un piccolo studio indicano come il dosaggio di 75mg/kg induca un aumento della conta piastrinica superiore alla dose di 50mg/kg. Uno studio su 28 pazienti precedentemente trattati con steroidi ha invece registrato una risposta a 7 giorni equivalente per i due dosaggi. Dopo un follow up di 26 mesi la metà dei pazienti si era stabilizzata e non riceveva trattamento da 6 mesi. I risultati di una metanalisi non pubblicata portano a concludere per un mantenimento della risposta di 6,5 settimane per WinRho vs le 4,7 settimane delle immunoglobuline umane normali, ma i dati sono relativi ad un numero limitato di pazienti. In conclusione, l immunoglobulina umana anti (Rh)D può rappresentare un alternativa alle immunoglobuline umane normali in caso di necessità di un rapido recupero della conta piastrinica. Tale recupero appare più lento delle immunoglobuline umane normali al dosaggio di 50mg/kg ed equivalente al dosaggio di 75 mg/kg. Mancano dati comparativi sul lungo periodo. Effetti indesiderati correlati all infusione alla somministrazione di immunoglobulina umana anti (Rh)D sono brividi, cefalea, senso di malessere, reazioni cutanee (prurito, rash, orticaria) e febbre. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti dopo l infusione per il rischio di reazioni di tipo allergico e anafilattico (2). Sono stati segnalati rari, ma gravi e talvolta fatali casi di emolisi intravascolare (IVH) e coagulazione intravascolare disseminata in seguito ad infusione di immunoglobulina umana anti-(rh)d. Devono essere monitorare attentamente sintomi quali dolore alla schiena, brividi scuotenti, febbre e decolorazione delle urine (2,12,13). Il costo del farmaco in oggetto è decisamente più elevato rispetto alle alternative già disponibili, soprattutto alla luce della fornitura di IgVena (cessione da Piano Sangue). Qualora venisse, invece, interamente utilizzata la specialità medicinale Sandoglobulina al prezzo di gara, i costi sono sovrapponibili. Documentazione bibliografica: 1. AA.VV. Br J Haematol 2003; 120: Win Rho (immunoglobulina umana anti (Rh)D) Riassunto delle caratteristiche del prodotto. 22/1/ Kjaersgaard M. et al. Pediatr Blood Cancer 2006; 47 : Blanchette V. et al. Lancet 1994 ; 344 : Tarantino M.D. et al. J Pediatr 2006; 148 : Gagliano F. et al. Acta Pediatrica Mediterranea 2006;22: Scaradavou A. Blood 1997; 89: Cooper N. et al. Blood 2002 ; 99 (6) : Newman G.C et al. Br J Heamatol 2001; 112 : Bussel JB et al. ISTH 20th Congress, Sidney Michel M. et al. Br J Haematol 2003 ; 123(1) :

6 Costo della terapia con immunoglobulina anti D: Dosaggio da scheda Principio attivo tecnica Costo trattamento all ospedale per un uomo di 70 Kg Immunoglobulina anti-d UI/Kg dose iniziale UI/Kg dosi successive 2520 (dose iniziale) (dosi successive) * da GU n. 25 del sono previsti ulteriori sconti in caso di superamento del tetto di spesa di 5 milioni per il primo anno e di 7.5 milioni per il secondo anno. Costo di altri farmaci: Principio attivo Dosaggio da scheda tecnica Costo trattamento all ospedale per un uomo di 70 Kg Note Immunoglobulina Umana normale gr/Kg (al 1 giorno con possibile ripetizione entro tre giorni) oppure Cessione da piano sangue 0.4 gr/kg (per 2-5 giorni) Prednisone mg/die dose d attacco 10 mg/die Costo per giorno di terapia: Costo per 28 giorni di terapia: 3,75 Non ha indicazione ministeriale per Porpora Trombocitopenica Idiopatica, ma è indicato nelle Linee Guida Desametasone gr/die Prezzi da listini forniti dalle ditte, Giugno 2007 Costo per giorno di terapia: Costo per 28 giorni di terapia: 1,12-2,24 I cortisonici vanno assunti per un periodo di tempo variabile; la terapia deve essere interrotta in caso di mancata risposta dopo un periodo di 4 settimane. Data ultima revisione: Settembre 2007

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