La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti.
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- Ricardo Barbato
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1 La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti. 1 / 1
2 La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti. 2 / 1
3 La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti. 3 / 1
4 La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti. 4 / 1
5 Il campo magnetico è: una grandezza che indica la posizione nello spazio. una grandezza vettoriale che esprime il lavoro ottenibile da una carica di prova. una grandezza vettoriale che esprime la forza esercitabile su una carica di prova. 5 / 1
6 Il campo magnetico è: una grandezza che indica la posizione nello spazio. una grandezza vettoriale che esprime il lavoro ottenibile da una carica di prova. una grandezza vettoriale che esprime la forza esercitabile su una carica di prova. 6 / 1
7 Il campo magnetico è: una grandezza vettoriale che esprime il lavoro ottenibile da una carica di prova. una grandezza vettoriale che esprime la forza esercitabile su una carica di prova. una grandezza che indica la posizione nello spazio. 7 / 1
8 Il campo magnetico è: una grandezza vettoriale che esprime il lavoro ottenibile da una carica di prova. una grandezza vettoriale che esprime la forza esercitabile su una carica di prova. una grandezza che indica la posizione nello spazio. 8 / 1
9 Il fatto che il campo magnetico non sia in generale conservativo: impedisce di definire una energia magnetica associata alla presenza del campo. impedisce di determinare la forza agente su un filo percorso da corrente. permette di sfruttare il campo magnetico per produrre energia dal nulla. 9 / 1
10 Il fatto che il campo magnetico non sia in generale conservativo: impedisce di definire una energia magnetica associata alla presenza del campo. impedisce di determinare la forza agente su un filo percorso da corrente. permette di sfruttare il campo magnetico per produrre energia dal nulla. 10 / 1
11 Il fatto che il campo magnetico non sia in generale conservativo: permette di sfruttare il campo magnetico per produrre energia dal nulla. impedisce di determinare la forza agente su un filo percorso da corrente. impedisce di definire una energia magnetica associata alla presenza del campo. 11 / 1
12 Il fatto che il campo magnetico non sia in generale conservativo: permette di sfruttare il campo magnetico per produrre energia dal nulla. impedisce di determinare la forza agente su un filo percorso da corrente. impedisce di definire una energia magnetica associata alla presenza del campo. 12 / 1
13 Un dipolo elettrico p si muove con velocità v in una regione in cui è presente un campo magnetico uniforme. Il moto del centro di massa del dipolo è: uniformemente accelerato. uniforme. rotatorio. 13 / 1
14 Un dipolo elettrico p si muove con velocità v in una regione in cui è presente un campo magnetico uniforme. Il moto del centro di massa del dipolo è: uniformemente accelerato. uniforme. rotatorio. 14 / 1
15 Un dipolo elettrico p si muove con velocità v in una regione in cui è presente un campo magnetico uniforme. Il moto del centro di massa del dipolo segue una traiettoria: rettilinea. circolare. parabolica. 15 / 1
16 Un dipolo elettrico p si muove con velocità v in una regione in cui è presente un campo magnetico uniforme. Il moto del centro di massa del dipolo segue una traiettoria: rettilinea. circolare. parabolica. 16 / 1
17 Una spira metallica non percorsa da alcuna corrente è posta in una regione in cui è presente un campo magnetico costante B, in modo che il campo forma con la spira un angolo di 45. Ad un certo punto si ha una variazione dell intensità del campo magnetico esterno. La spira: inizia a muoversi in moto uniformente accelerato. inizia a ruotare sul piano formato dal momento magnetico µ e il campo magnetico B. non presenta alcuna variazione. nessuna delle precedenti risposte. 17 / 1
18 Una spira metallica non percorsa da alcuna corrente è posta in una regione in cui è presente un campo magnetico costante B, in modo che il campo forma con la spira un angolo di 45. Ad un certo punto si ha una variazione dell intensità del campo magnetico esterno. La spira: inizia a muoversi in moto uniformente accelerato. inizia a ruotare sul piano formato dal momento magnetico µ e il campo magnetico B. non presenta alcuna variazione. nessuna delle precedenti risposte. 18 / 1
19 Una spira metallica non percorsa da alcuna corrente è posta in una regione in cui è presente un campo magnetico costante B, in modo che il campo forma con la spira un angolo di 90. Ad un certo punto si ha una variazione dell intensità del campo magnetico esterno. La spira: inizia a muoversi in moto uniformente accelerato. inizia a ruotare sul piano formato dal momento magnetico µ e il campo magnetico B. non presenta alcuna variazione. nessuna delle precedenti risposte. 19 / 1
20 Una spira metallica non percorsa da alcuna corrente è posta in una regione in cui è presente un campo magnetico costante B, in modo che il campo forma con la spira un angolo di 90. Ad un certo punto si ha una variazione dell intensità del campo magnetico esterno. La spira: inizia a muoversi in moto uniformente accelerato. inizia a ruotare sul piano formato dal momento magnetico µ e il campo magnetico B. non presenta alcuna variazione. nessuna delle precedenti risposte. 20 / 1
21 Ponendo una resistenza ed un condensatore in serie abbiamo, nel caso generale: che le correnti che attraversano la resistenza e il condensatore sono uguali. che i potenziali ai capi della resistenza e del condensatore sono uguali. che la cariche ai capi della resistenza sono uguali alla capacità della forza elettromotrice. 21 / 1
22 Ponendo una resistenza ed un condensatore in serie abbiamo, nel caso generale: che le correnti che attraversano la resistenza e il condensatore sono uguali. che i potenziali ai capi della resistenza e del condensatore sono uguali. che la cariche ai capi della resistenza sono uguali alla capacità della forza elettromotrice. 22 / 1
23 Ponendo una resistenza ed un condensatore in parallelo abbiamo, nel caso generale: che la corrente fluisce solo attraverso la resistenza, perché il condensatore è un circuito interrotto che la corrente fluisce solo attraverso il condensatore, perché forma un cortocircuito che i potenziali ai capi della resistenza e del condensatore sono uguali. 23 / 1
24 Ponendo una resistenza ed un condensatore in parallelo abbiamo, nel caso generale: che la corrente fluisce solo attraverso la resistenza, perché il condensatore è un circuito interrotto che la corrente fluisce solo attraverso il condensatore, perché forma un cortocircuito che i potenziali ai capi della resistenza e del condensatore sono uguali. 24 / 1
25 Un condensatore di capacità C = 1 mf viene caricato completamente mediante un generatore di forza elettromotrice E = 100 V. Dopo la carica viene staccato e posto in contatto con gli estremi di una resistenza pari a R = 1 MΩ. L energia E dissipata in calore in un tempo pari a t = 1 s sulla resistenza vale circa: E 1000 J. E 1 J. E 10 2 J. 25 / 1
26 Un condensatore di capacità C = 1 mf viene caricato completamente mediante un generatore di forza elettromotrice E = 100 V. Dopo la carica viene staccato e posto in contatto con gli estremi di una resistenza pari a R = 1 MΩ. L energia E dissipata in calore in un tempo pari a t = 1 s sulla resistenza vale circa: E 1000 J. E 1 J. E 10 2 J. 26 / 1
27 Un condensatore industriale di capacità C = 1 F viene caricato completamente mediante un generatore di forza elettromotrice E = 100 V. Dopo la carica viene staccato e posto in contatto con una resistenza da R = 1 MΩ. L energia E dissipata in calore in un tempo pari a t = 1 s sulla resistenza vale circa: E 1000 J. E 1 J. E 10 2 J. 27 / 1
28 Un condensatore industriale di capacità C = 1 F viene caricato completamente mediante un generatore di forza elettromotrice E = 100 V. Dopo la carica viene staccato e posto in contatto con una resistenza da R = 1 MΩ. L energia E dissipata in calore in un tempo pari a t = 1 s sulla resistenza vale circa: E 1000 J. E 1 J. E 10 2 J. 28 / 1
29 Un generatore di tensione da laboratorio reale ha una forza elettromotrice E = 10 V ed una resistenza interna R I = 1 Ω. Il dispositivo è dotato di un regolatore di corrente che limita la corrente erogata ad I max = 1 A in caso di cortocircuito. Il generatore viene cortocircuitato con una resistenza R L = 1 Ω e scatta il limitatore, per cui attraverso R L scorre una corrente I max. Qual è la tensione V L ai capi di R L? V L = 1 V V L = 10 V V L = 5 V 29 / 1
30 Un generatore di tensione da laboratorio reale ha una forza elettromotrice E = 10 V ed una resistenza interna R I = 1 Ω. Il dispositivo è dotato di un regolatore di corrente che limita la corrente erogata ad I max = 1 A in caso di cortocircuito. Il generatore viene cortocircuitato con una resistenza R L = 1 Ω e scatta il limitatore, per cui attraverso R L scorre una corrente I max. Qual è la tensione V L ai capi di R L? V L = 1 V V L = 10 V V L = 5 V 30 / 1
31 Un generatore di tensione da laboratorio reale ha una forza elettromotrice E = 5 V ed una resistenza interna R I = 1 Ω. Il dispositivo è dotato di un regolatore di corrente che limita la corrente erogata ad I max = 0.5 A in caso di cortocircuito. Il generatore viene cortocircuitato con una resistenza R L = 1 Ω e scatta il limitatore, per cui attraverso R L scorre una corrente I max. Qual è la tensione V L ai capi di R L? V L = 5 V V L = 0.5 V V L = 2.5 V 31 / 1
32 Un generatore di tensione da laboratorio reale ha una forza elettromotrice E = 5 V ed una resistenza interna R I = 1 Ω. Il dispositivo è dotato di un regolatore di corrente che limita la corrente erogata ad I max = 0.5 A in caso di cortocircuito. Il generatore viene cortocircuitato con una resistenza R L = 1 Ω e scatta il limitatore, per cui attraverso R L scorre una corrente I max. Qual è la tensione V L ai capi di R L? V L = 5 V V L = 0.5 V V L = 2.5 V 32 / 1
33 Raddoppiando la corrente I che circola in una spira circolare il momento da questa esercitato su una seconda spira posta sull asse a grande distanza dalla prima: raddoppia (se non era nullo...). quadruplica (se non era nullo...) diventa nullo. 33 / 1
34 Raddoppiando la corrente I che circola in una spira circolare il momento da questa esercitato su una seconda spira posta sull asse a grande distanza dalla prima: raddoppia (se non era nullo...). quadruplica (se non era nullo...) diventa nullo. 34 / 1
35 Raddoppiando il raggio di una spira circolare su cui circola una corrente I, il momento da questa esercitato su una seconda spira posta sull asse a grande distanza dalla prima: raddoppia (se non era nullo...). quadruplica (se non era nullo...) diventa nullo. 35 / 1
36 Raddoppiando il raggio di una spira circolare su cui circola una corrente I, il momento da questa esercitato su una seconda spira posta sull asse a grande distanza dalla prima: raddoppia (se non era nullo...). quadruplica (se non era nullo...) diventa nullo. 36 / 1
37 La legge di Lentz: stabilisce il verso della corrente indotta in una spira dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. stabilisce il flusso autoindotto su una spira in conseguenza dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. entrambe le risposte precedenti. 37 / 1
38 La legge di Lentz: stabilisce il verso della corrente indotta in una spira dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. stabilisce il flusso autoindotto su una spira in conseguenza dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. entrambe le risposte precedenti. 38 / 1
39 La legge di Lentz: stabilisce il verso della corrente indotta in una spira dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. stabilisce il flusso autoindotto su una spira in conseguenza dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. entrambe le risposte precedenti. 39 / 1
40 La legge di Lentz: stabilisce il verso della corrente indotta in una spira dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. stabilisce il flusso autoindotto su una spira in conseguenza dalla variazione del flusso del campo magnetico concatenato alla spira stessa. entrambe le risposte precedenti. 40 / 1
41 Un generatore di forza elettromotrice E = 10 V viene messo in serie con una resistenza R = 10 Ω ed una induttanza L = 1 mh ed acceso. Una volta raggiunte le condizioni statiche l energia immagazzinata nell induttanza E L vale E L = J E L = J non è possibile rispondere perché non conosciamo la corrente che circola nel circuito nessuna delle precedenti risposte. 41 / 1
42 Un generatore di forza elettromotrice E = 10 V viene messo in serie con una resistenza R = 10 Ω ed una induttanza L = 1 mh ed acceso. Una volta raggiunte le condizioni statiche l energia immagazzinata nell induttanza E L vale E L = J E L = J non è possibile rispondere perché non conosciamo la corrente che circola nel circuito nessuna delle precedenti risposte. 42 / 1
43 Un generatore di forza elettromotrice E = 10 V viene messo in serie con una resistenza R = 10 Ω ed una induttanza L = 4 mh ed acceso. Una volta raggiunte le condizioni statiche l energia immagazzinata nell induttanza E L vale E L = J E L = J non è possibile rispondere perché non conosciamo la corrente che circola nel circuito nessuna delle precedenti risposte. 43 / 1
44 Un generatore di forza elettromotrice E = 10 V viene messo in serie con una resistenza R = 10 Ω ed una induttanza L = 4 mh ed acceso. Una volta raggiunte le condizioni statiche l energia immagazzinata nell induttanza E L vale E L = J E L = J non è possibile rispondere perché non conosciamo la corrente che circola nel circuito nessuna delle precedenti risposte. 44 / 1
45 A parità di densità lineare di spire n possiamo (approssimativamente) raddoppiare l energia immagazzinata in un solenoide percorso da una corrente I: raddoppiandone la lunghezza. raddoppiandone la sezione. raddoppiandone il volume. tutte le risposte precedenti. 45 / 1
46 A parità di densità lineare di spire n possiamo (approssimativamente) raddoppiare l energia immagazzinata in un solenoide percorso da una corrente I: raddoppiandone la lunghezza. raddoppiandone la sezione. raddoppiandone il volume. tutte le risposte precedenti. 46 / 1
47 A parità di dimensioni lineari (sezione e lunghezza) possiamo (approssimativamente) raddoppiare l energia immagazzinata in un solenoide: raddoppiandone il numero di spire. raddoppiando la corrente che circola nel solenoide. raddoppiando la densità lineare di spire. 47 / 1
48 A parità di dimensioni lineari (sezione e lunghezza) possiamo (approssimativamente) raddoppiare l energia immagazzinata in un solenoide: raddoppiandone il numero di spire. raddoppiando la corrente che circola nel solenoide. raddoppiando la densità lineare di spire. 48 / 1
49 Due induttanze L 1 = 1 mh e L 2 = 2 mh vengono montate in serie. Qual è l induttanza equivalente L eq? L eq = 3 mh L eq = 0.66 mh Non è possibile rispondere perché non conosciamo la variazione di flusso attraverso le due bobine. Nessuna delle risposte precedenti. 49 / 1
50 Due induttanze L 1 = 1 mh e L 2 = 2 mh vengono montate in serie. Qual è l induttanza equivalente L eq? L eq = 3 mh L eq = 0.66 mh Non è possibile rispondere perché non conosciamo la variazione di flusso attraverso le due bobine. Nessuna delle risposte precedenti. 50 / 1
51 Due induttanze L 1 = 1 mh e L 2 = 2 mh vengono montate in parallelo. Qual è l induttanza equivalente L eq? L eq = 3 mh L eq = 0.66 mh Non è possibile rispondere perché non conosciamo la variazione di flusso attraverso le due bobine. Nessuna delle risposte precedenti. 51 / 1
52 Due induttanze L 1 = 1 mh e L 2 = 2 mh vengono montate in parallelo. Qual è l induttanza equivalente L eq? L eq = 3 mh L eq = 0.66 mh Non è possibile rispondere perché non conosciamo la variazione di flusso attraverso le due bobine. Nessuna delle risposte precedenti. 52 / 1
Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf.
ESERCIZI 1) Due sfere conduttrici di raggio R 1 = 10 3 m e R 2 = 2 10 3 m sono distanti r >> R 1, R 2 e contengono rispettivamente cariche Q 1 = 10 8 C e Q 2 = 3 10 8 C. Le sfere vengono quindi poste in
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