COMUNE DI FARRA DI SOLIGO Provincia di Treviso

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1 ORIGINALE Deliberazione n. 188 Data Prot. n. COMUNE DI FARRA DI SOLIGO Provincia di Treviso VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: RICHIESTA INTERPRETAZIONE AUTENTICA RELATIVA ALLA NORMATIVA DA APPLICARE RIGUARDO ALLA PRIMA CASA, AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 14/2009. N. Reg. Pubbl. L anno DUEMILANOVE addì TRE del mese di NOVEMBRE alle ore nella Residenza Municipale, per determinazione REFERTO DI del Sindaco, si è riunita la Giunta Comunale. PUBBLICAZIONE (art. 124 D.Lgs n. 267) Eseguito l appello, risultano: PRESENTI ASSENTI Certifico io sottoscritto Segretario Comunale su conforme dichiarazione del messo che copia del presente verbale viene pubblicata il giorno 04/11/2009 all Albo Pretorio, ove rimarrà esposta per quindici giorni consecutivi Giuseppe Paolo Valter Simone Levis NARDI CASAGRANDE BALLANCIN FAVERO MARCON Sindaco Addì, 04/11/ Ferruccio SPADETTO IL SEGRETARIO COMUNALE Assiste alla seduta la sig.ra, Segretario del Comune. Il sig. NARDI Giuseppe, nella sua qualità di SINDACO, assume la presidenza e, riconosciuta legale l adunanza, dichiara aperta la seduta.

2 OGGETTO: RICHIESTA INTERPRETAZIONE AUTENTICA RELATIVA ALLA NORMATIVA DA APPLICARE RIGUARDO ALLA PRIMA CASA, AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 14/2009. L AGIUNTA COMUNALE RICHIAMATA la legge regionale del Veneto 8 luglio 2009, n. 14 avente ad oggetto Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l utilizzo dell edilizia sostenibile e modifiche alla legge regionale 12 luglio 2007, n. 16 in materia di barriere architettoniche ; VISTA la deliberazione n. 51, del con la quale il Consiglio Comunale del Comune di Farra di Soligo ha approvato ai sensi dell art. 9 comma 5 nei termini stabiliti con quali ulteriori limiti e modalità applicare la normativa di cui agli articoli 2, 3 e 4 della medesima legge; CONSIDERATO che la Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 4/2009 approvata con DGR n del 22 settembre 2009, prevede come commento all art. 9 comma 5 che i Comuni possono decidere, eccettuata la disciplina riguardante la prima casa di abitazione di non applicare le possibilità offerte dalla legge regionale nel proprio territorio, oppure di limitarne e/o modellarne l applicazione sulla base di specifiche valutazioni di carattere urbanistico, edilizio, paesaggistico ed ambientale ; PRESO ATTO che questa Amministrazione comunale, in particolare, ma non solo, durante le due commissioni urbanistiche comunali convocate allo scopo, ha sempre espresso la volontà di non voler fare differenze tra prima e seconda casa di abitazione, specie in materia di distanze dai confini, ma che, nello stesso tempo, era sua volontà rispettare la legge e le norme vigenti non volendo approvare norme non legittime o in contrasto con la legge regionale; CONSIDERATO che: 1. la norma regionale, eseguendo un interpretazione letterale, così come si legge successivamente alla modifica del consiglio comunale prevede che: Artt. 2 e 3 Per le finalità di cui all'articolo 1, in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali, comunali, provinciali e regionali, è consentito l'ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20 per cento del volume se destinati ad uso residenziale e del 20 per cento della superficie coperta se adibiti ad uso diverso. Non è consentita la deroga alle disposizioni dei piani e regolamenti vigenti in materia di: standard urbanistici e dotazioni di servizi, con specifico richiamo alle vigenti Norme Tecniche di Attuazione e Regolamento Edilizio Comunale; distanze dai confini, dalle strade e dagli edifici, alle altezze dei fabbricati con specifico richiamo alle vigenti N.T.A. e Regolamento Edilizio Comunale. In nulla differenziando tra prima e seconda casa di abitazione l unica relativa differenza normativa tra i due tipi di edifici essendo la possibilità offerta alla prima casa di poter iniziare i lavori da subito e, fino al momento in cui si sarebbe espresso il Consiglio, senza alcuna ulteriore limitazione 2. in subordine, in maniera specifica per le distanze dai confini, l art. 873 del codice civile prevede Le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri. Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore. E quindi la stessa norma del codice rinvia ai regolamenti comunali;

3 CONSIDERATO altresì che la norma potrebbe essere fonte di contenziosi tra vicini, o tra comune e cittadini, tanto da poter influenzare il benessere della comunità; VISTO il parere favorevole espresso, ai sensi dell art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, in ordine alla regolarità tecnica, da parte del Responsabile del Settore Urbanistica Edilizia Privata ; Con voti favorevoli unanimi, legalmente resi per alzata di mano; D E L I B E R A 1. Di approvare la premessa quale parte integrante del presente deliberato; 2. Di dare atto che questa Amministrazione comunale, sia durante le due commissioni urbanistiche comunali convocate allo scopo, che durante la stessa seduta del Consiglio Comunale, ha sempre espresso la volontà di non voler fare differenze tra prima e seconda casa di abitazione, specie in materia di distanze dai confini, ma che, nello stesso tempo, era sua volontà rispettare la legge e le norme vigenti non volendo approvare norme non legittime o in contrasto con la legge regionale. 3. Di inviare alla Regione del Veneto la presente deliberazione chiedendo che si esprima ufficialmente e in modo specifico interpretazione autentica sui seguenti punti relativi alla legge regionale n. 14/2009: a) se l art. 2 si riferisca a tutti gli edifici esistenti compresa la prima e la seconda casa di abitazione; b) in subordine, per quanto riguarda la distanza dai confini, se la distanza dai confini, sia della prima che della seconda casa di abitazione, debba rispettare la norma del regolamento comunale in base al rinvio effettuato dallo stesso art. 873 del codice civile. 4. Di dare mandato al Responsabile dell Area Urbanistica, arch. Elisabetta Trinca di comunicare a tutti i contro-interessati l avvio del procedimento delle pratiche relative ad interventi su prima casa con distanze dal confine inferiori a quelle previste dalle N.T.A. e dal regolamento Edilizio vigenti. 5. Di dare mandato al Responsabile dell Area Urbanistica, arch. Elisabetta Trinca di tutti gli atti inerenti e conseguenti la presente deliberazione. 6. Di dare atto che contestualmente alla pubblicazione all albo pretorio il presente verbale viene comunicato ai Capigruppo Consiliari mediante trasmissione di elenco, ai sensi dell art. 125 del D.Lgs n Di dare atto che sono stati acquisiti i pareri di cui all art. 49 comma 1 del D.Lgs n. 267 come riportato in premessa. 8. Di dichiarare, con separata e unanime votazione, il presente deliberato immediatamente eseguibile ai sensi dell art. 134, comma 4, del D. Lgs n *******************************

4 Si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, per quanto di competenza e ciò ai sensi dell art. 49, comma 1 del D.Lgs , n IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO f.to arch. Elisabetta Trinca

5 Il presente verbale viene letto e sottoscritto come segue IL SINDACO NARDI Giuseppe COMUNICAZIONE AI CAPIGRUPPO CONSILIARI (art. 125 del D.Lgs n. 267) Si dà atto che contestualmente alla pubblicazione all albo pretorio il presente verbale viene comunicato ai Capigruppo Consiliari mediante trasmissione di elenco. Lì, 04/11/2009 CERTIFICATO DI ESECUTIVITA (art. 134 comma 4 del D.Lgs n. 267) Si certifica che la suestesa deliberazione, non soggetta al controllo preventivo di legittimità, è stata dichiarata immediatamente eseguibile. Lì, 04/11/2009 Si certifica che la suestesa deliberazione, non soggetta al controllo preventivo di legittimità, è stata pubblicata nelle forme di legge all Albo pretorio del Comune senza riportare nei primi dieci giorni di pubblicazione denunce di vizi di legittimità o competenza. Lì,