REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Finalità

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Finalità"

Transcript

1 Consiglio della Facoltà di Ingegneria 11 maggio 2010 Senato Accademico 12 maggio 2010 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Finalità 1. Il Corso di Laurea in Ingegneria Industriale afferisce alla Classe L-9 e rappresenta la trasformazione ai sensi del DM 16 marzo 2007, art.1 del Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica. 2. Il Corso di Laurea in Ingegneria Industriale afferisce alla Facoltà di Ingegneria. 3. Il presente Regolamento, in armonia con il Regolamento Didattico di Ateneo (RDA), disciplina l organizzazione didattica del Corso di Laurea per quanto non definito dal predetto Regolamento. Art. 2 - Obiettivi formativi, percorso formativo e sbocchi professionali Il Corso di Laurea intende formare un profilo di ingegnere industriale con solide competenze di base ad ampio spettro in campo industriale, al fine di permettere sia un diretto collocamento nel mondo del lavoro sia una agevole prosecuzione del percorso di studi su vari indirizzi di Laurea Magistrale, in particolare nel campo dell ingegneria biomedica, dell ingegneria chimica, dell ingegneria informatica e dei sistemi e dell ingegneria gestionale. La preparazione è volta alla creazione di un profilo fortemente interdisciplinare, dotato anche di fondamentali competenze di base nel campo dell ingegneria dell informazione. Conformemente a quanto previsto dalla definizione generale della Classe di Laurea di riferimento, i laureati del Corso di Laurea di Ingegneria Industriale dell Università Campus Bio-Medico di Roma devono: conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell ingegneria; conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi delle scienze dell ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente alle aree della meccanica, della chimica e dell ingegneria biomedica, nelle quali sono capaci di identificare, formulare e risolvere i problemi utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati; essere capaci di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi, processi; essere capaci di condurre esperimenti e di analizzarne ed interpretarne i dati; essere capaci di comprendere l impatto delle soluzioni ingegneristiche nel contesto sociale e fisicoambientale; conoscere le proprie responsabilità professionali ed etiche; conoscere i contesti aziendali ed e la cultura d'impresa nei suoi aspetti economici, gestionali e organizzativi; conoscere i contesti contemporanei; Pag. 1 di 12

2 avere capacità relazionali e decisionali; essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'unione Europea, oltre l'italiano; possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. Infine, un aspetto non trascurabile della formazione è finalizzato a sviluppare una particolare sensibilità ai fattori etici e sociali. Nell Allegato 1 sono riportati in modo schematico, sulla base di una matrice di descrittori, le competenze che dovranno essere conseguite attraverso la frequenza dei singoli corsi. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, quali la progettazione, la produzione, la gestione ed organizzazione, l assistenza delle strutture tecnico-commerciali, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. I principali sbocchi occupazionali sono: industrie meccaniche ed elettromeccaniche; aziende ed enti per la conversione dell energia; imprese impiantistiche; industrie per l'automazione e la robotica; imprese manifatturiere in generale per la produzione, l'installazione ed il collaudo, la manutenzione e la gestione di macchine, linee e reparti di produzione, sistemi complessi; industrie del settore biomedico e farmaceutico produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione; aziende ospedaliere pubbliche e private; società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali, di telemedicina; laboratori specializzati; industrie chimiche, alimentari, farmaceutiche e di processo; aziende di produzione, trasformazione, trasporto e conservazione di sostanze e materiali; laboratori industriali; strutture tecniche della pubblica amministrazione deputate al governo dell'ambiente e della sicurezza; imprese manifatturiere; imprese di servizi e pubblica amministrazione per l approvvigionamento e la gestione dei materiali, per l organizzazione aziendale e della produzione, per l organizzazione e l'automazione dei sistemi produttivi, per la logistica, per il project management ed il controllo di gestione, per l analisi di settori industriali, per la valutazione degli investimenti, per il marketing industriale; aziende per la produzione e trasformazione dei materiali metallici, polimerici, ceramici, vetrosi e compositi, per applicazioni nei campi chimico, meccanico, elettrico, elettronico, delle telecomunicazioni, dell energia, dell edilizia, dei trasporti, biomedico, ambientale e dei beni culturali; laboratori industriali e centri di ricerca e sviluppo di aziende ed enti pubblici e privati; imprese manifatturiere; imprese di servizi e pubblica amministrazione dotate di strutture complesse per la progettazione, realizzazione e messa in opera di sistemi automatici che integrino componenti meccanici, informatici, sensori e apparati di misura, sistemi di trasmissione dati e sistemi di attuazione. Il corso prepara alla professione di Ingegnere chimico Ingegnere biomedico e bioingegnere Ingegnere industriale e gestionale Art. 3 Ammissione 1. Come previsto dall Ordinamento Didattico vigente l accesso al in Ingegneria Industriale è consentito attraverso apposite prove di ammissione che attestino un adeguata formazione personale. 2. Annualmente, considerati i requisiti ai sensi dell art. 2 comma 1 lettera a) e b) della Legge 264 del 24 agosto 1999, l Ateneo, sentito il Consiglio di Facoltà, propone al Ministero dell Università e della Ricerca il numero massimo di posti disponibili per quell anno accademico. Successivamente all approvazione ministeriale, con apposito decreto, il Rettore pubblica il numero di posti assegnati dei quali una parte è riservata a studenti extra comunitari residenti all estero. Pag. 2 di 12

3 Le prove di ammissione sono articolate in una prova scritta e in una prova orale per la cui determinazione si rinvia al bando di ammissione annualmente pubblicato. Fino alla concorrenza dei posti messi a disposizione per il Corso di Laurea in Ingegneria Industriale l ammissione avverrà secondo un ordine di graduatoria stabilito in base ad un punteggio totale riportato in centesimi. Il punteggio totale minimo per l idoneità al Corso di Laurea in Ingegneria Industriale è di 50,0 punti su In ottemperanza a quanto previsto nell art. 6, comma 1, del D.M. 270 del 22 ottobre 2004, gli studenti iscritti con un obbligo formativo dovranno assolverlo nel primo anno di corso. A tal proposito verranno istituite attività didattiche integrative da svolgersi all inizio delle lezioni e con frequenza obbligatoria per gli studenti in debito. Tali attività integrative saranno impartite da docenti designati dall Ateneo. La verifica dei risultati conseguiti nelle attività didattiche integrative verrà effettuata alla fine dell attività stessa. Nel caso in cui uno studente non riesca a colmare il proprio debito in occasione della verifica a fine attività dovrà dimostrare di averlo colmato nell ambito della valutazione dei corsi corrispondenti. L iscrizione al secondo anno richiede il superamento dell obbligo formativo. E prevista, oltre alla prova di ammissione del mese di settembre (come da bando annuale) una prova di pre-ammissione nel periodo aprile agosto, che potrà svolgersi anche al di fuori della sede centrale. Art. 4 - Organizzazione didattica 1. Il Manifesto del Corso di Laurea in Ingegneria Industriale è strutturato in un percorso formativo unitario, di durata triennale, per un totale di almeno 180 Crediti Formativi Universitari (CFU) necessari per il conseguimento della Laurea suddivisi tra i corsi di insegnamento comuni, i corsi di insegnamento a scelta ed l esame di Laurea. 2. Il Corso di Laurea in Ingegneria Industriale è finalizzato alla formazione di un ingegnere industriale caratterizzato da una solida preparazione di base in ambito sia teorico che ingegneristico ed organizzato ai fini dell acquisizione della flessibilità mentale e dei metodi di studio e di lavoro necessari per: svolgere l attività di ingegnere di Primo Livello nei diversi settori del sistema industriale; essere in grado, specialmente, di affrontare ed approfondire le conoscenze specialistiche previste dalla Laurea Magistrale di proprio interesse. Il percorso didattico prevede un tronco comune di 17 esami, che consente l iscrizione ai Corsi di Laurea Magistrale, ed un insieme di 3 materie a scelta dello studente che possono consentire di completare le conoscenze per accedere al livello superiore di studi. 3. Le attività formative proposte dal Corso di Laurea in Ingegneria Industriale, l elenco degli insegnamenti nonché i relativi obiettivi formativi specifici, i CFU assegnati a ciascuna attività formativa e le eventuali propedeuticità, l elenco dei docenti impegnati nel Corso di Studio, e gli insegnamenti tenuti da professori o ricercatori inquadrati nei relativi settori scientifico-disciplinari e di ruolo presso l Ateneo, sono definiti annualmente dal Consiglio di Facoltà. Prima dell inizio dell anno accademico, sono resi noti i programmi degli insegnamenti nonché il calendario degli appelli di esame, attraverso la Guida dello Studente pubblicata sul sito 4. Tutte le attività formative, sia quelle frontali in aula che quelle semestrali in laboratorio, prevedono la frequenza obbligatoria per almeno il 70%. I CFU corrispondenti a ciascuna attività didattica sono acquisiti dallo studente previo superamento di un esame secondo le modalità stabilite dal successivo art. 5. Il credito formativo universitario è l unità di misura del carico di lavoro che lo studente deve sostenere per superare l esame. Il CFU, equivalente a 25 ore di lavoro dello studente, è articolato come segue: -8 ore per le lezioni frontali; Pag. 3 di 12

4 -12 ore per laboratori didattici; -25 ore per tirocini formativi e per la preparazione della tesi di Laurea. 5. L attività didattica è organizzata per ciascun anno di corso in due semestri, che hanno inizio nei mesi di settembre e di marzo. 6. Le attività di ricerca a supporto delle attività formative che caratterizzano il profilo del Corso di Laurea sono consultabili presso il sito web della Facoltà di Ingegneria dell Università Campus Bio- Medico di Roma, a cui il Corso di Laurea in Ingegneria Industriale fa riferimento. 7. La frequenza ai corsi è obbligatoria. 8. Il numero minimo di studenti necessario per l attivazione di uno dei corsi a scelta è fissato annualmente dalla Giunta di Facoltà. 9. Nel caso in cui il Manifesto preveda l articolazione in curricula del percorso formativo, l attivazione di ogni singolo curriculum sarà subordinata all attivazione di almeno il 50% dei relativi insegnamenti. 10. La Facoltà può istituire attività con attribuzione di crediti che possono essere utilizzati per integrare deficit curriculari. Art. 5- Esami e verifiche 1. Per ciascuna attività formativa è prevista, alla fine del periodo di svolgimento dell attività stessa, una verifica dell apprendimento attraverso esami di profitto finalizzati a valutare e quantificare, con un voto espresso in trentesimi, il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli studenti. Per le attività formative articolate in moduli la valutazione finale del profitto è comunque unitaria e collegiale. Con il superamento dell esame, lo studente acquisisce i CFU attribuiti all'attività formativa in oggetto. Le modalità dell'accertamento finale sono indicate prima dell inizio di ogni anno accademico dal docente responsabile dell'attività formativa attraverso la Guida dello Studente pubblicata sul sito 2. Contemporaneamente viene comunicato il programma dell insegnamento, conforme agli obiettivi formativi previsti nell Allegato 1. Le modalità con cui si svolge l accertamento devono essere le stesse per tutti gli studenti e rispettare quanto stabilito all inizio dell anno accademico. 3. Gli eventuali accertamenti in itinere non devono apportare turbative alla didattica degli altri insegnamenti e non possono essere sostitutivi degli accertamenti previsti al comma Gli esami di profitto possono essere effettuati esclusivamente nei periodi a ciò dedicati e denominati Sessioni d esame. I momenti di verifica non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le lezioni, né con altri che, comunque, possano limitare la partecipazione degli studenti a tali attività. Le date degli appelli dei singoli esami di profitto sono fissate dai docenti, con il coordinamento della Giunta di Facoltà, in modo da facilitare la partecipazione degli studenti a detti esami. La prenotazione dello Studente agli appelli degli esami di profitto avviene per via informatica sul portale della Segreteria Studenti che gestisce, in modo interattivo, il percorso di ogni Studente e l offerta didattica. 5. Le prove di verifica del profitto diverse dagli esami si terranno di norma, come gli esami, a conclusione del corso e si risolveranno in un riconoscimento di idoneità riportato sul libretto personale dello studente. 6. I crediti per la lingua straniera prevista tra le attività formative annualmente programmate dal Consiglio di Facoltà sono attribuiti secondo le modalità stabilite dalla Giunta di Facoltà e pubblicate nel sito web all indirizzo 7. I risultati degli stage/tirocini sono verificati dal tutore accademico assegnato. 8. I risultati delle attività svolte durante i periodi di studio all estero sono verificati e riconosciuti dalla competente commissione istituita dalla Giunta di Facoltà. Pag. 4 di 12

5 9. Per gli insegnamenti annualmente programmati dal Consiglio di Facoltà, l accertamento finale di cui al comma 1, oltre all acquisizione dei relativi CFU, comporta l attribuzione di un voto espresso in trentesimi, compresa la lode, che concorre a determinare il voto finale di Laurea. 10. Le commissioni giudicatrici degli esami e delle altre prove di verifica del profitto sono nominate dal Preside e sono composte da almeno due membri, il primo dei quali è sempre il titolare del corso di insegnamento che svolge le funzioni di Presidente della Commissione; il secondo è un altro Docente o Ricercatore del medesimo o di affine ambito disciplinare o un cultore della materia. Art. 6 Prova finale e conseguimento del titolo 1. La prova finale consiste nella discussione da parte dello studente di un elaborato scritto, preparato sotto la guida di uno o più docenti relatori, che può essere di carattere teorico, progettuale, sperimentale o con caratteristiche miste in uno dei settori scientifico-disciplinari del Corso di Laurea. 2. La Commissione di Laurea, composta da almeno cinque membri, esprimerà la propria valutazione sentito il relatore e tenendo conto della valutazione degli esami di profitto dello studente (v. Allegato 1). TITOLO II NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 7 Obblighi di frequenza 1. La frequenza alle attività didattiche è obbligatoria e potrà essere accertata nelle forme ritenute idonee dalla Giunta di Facoltà. 2. Lo studente che non abbia frequentato almeno il 70% delle ore di attività d'aula e tutte le eventuali ore di attività di laboratorio necessarie per lo svolgimento del programma previsto può essere escluso dalla verifica finale. 3. Lo studente non può sostenere un esame se l attività formativa non appartiene al suo piano di studi o se l attività formativa non è ancora terminata. Art. 8 Trasferimenti da altri Corsi di Studio, da altri Atenei, e riconoscimento crediti 1. L ammissione ad anni di corso successivi al primo è consentita solo per il trasferimento da tutti i corsi di Laurea dei settori dell ingegneria industriale e dell ingegneria dell informazione, nei limiti dei posti disponibili stabiliti annualmente dalla Giunta di Facoltà e pubblicati nel bando di concorso. 2. Le domande di trasferimento presso la Facoltà di studenti provenienti da altra Università e le domande di passaggio di Corso di studio, sono subordinate ad approvazione da parte della Giunta di Facoltà che valuta l eventuale riconoscimento totale o parziale della carriera di studio fino a quel momento seguita, con la convalida di esami sostenuti e crediti acquisiti, e indica l anno di Corso al quale lo studente viene iscritto e l eventuale debito formativo da assolvere. Per ulteriore dettagli, si rinvia al Regolamento per i trasferimenti, pubblicato con decreto rettorale, nel quale sono indicati i prerequisiti richiesti ai fini del trasferimento al II o III anno. 3. Ai crediti riconosciuti viene attribuito il voto già conseguito. Pag. 5 di 12

6 Art. 9 Piano di Studi 1. Gli studenti del II anno e di anni successivi al II, sono tenuti a presentare un Piano di Studi entro i termini indicati dalla Facoltà (Guida dello Studente pubblicata sul sito nel quale indicare gli esami opzionali che intendono inserire nel proprio piano. Lo studente che intenda seguire un percorso formativo diverso da quello proposto dalla Facoltà deve presentare un piano di studi personale entro i termini stabiliti annualmente dalla Facoltà, nel rispetto dei vincoli previsti dall Ordinamento Didattico del Corso di Laurea, tenendo conto delle attività formative effettivamente erogate e del numero dei CFU stabilito. 2. La Giunta di Facoltà, tenendo conto delle esigenze di formazione culturale e di preparazione professionale dello studente e degli obiettivi formativi specifici del Corso di Laurea, valuta il piano e delibera in merito, motivando l eventuale mancata approvazione. 3. Lo studente interessato a partecipare al bando di concorso per l Erasmus, deve presentare alla Giunta di Facoltà il piano delle attività didattico-formative (preventivamente concordato con il proprio docente di riferimento) che intende svolgere presso l università straniera, con l indicazione di massima del periodo in cui intende svolgere l attività all estero. Art. 10 Formazione personalizzata (Tutorato, Counseling e Cappellania) 1. Il sistema formativo dell Università Campus Bio-Medico ruota intorno alla figura dei tutori che collaborano alle attività didattico-formative e svolgono il loro ruolo in modo molto articolato nell'ottica della centralità dello studente. Il tutore è una figura istituzionale universitaria (art.13 della legge 341/90). 2. I tutori hanno una duplice funzione: da un lato integrano l attività didattica facilitando il processo di apprendimento dello studente aiutandolo ad acquisire una metodologia corretta nell affrontare e risolvere i problemi, dall altro svolgono funzione di guida, finalizzata ad assicurare ad ogni studente un aiuto continuo e personalizzato lungo tutto il Corso di Studi. 3. Nella Facoltà di Ingegneria dell Università Campus Bio-Medico esistono due distinte figure di tutore: a. quella del consigliere che segue lo studente con suggerimenti e consigli durante gli anni di studio universitario. Questa figura è imperniata non sull insegnamento, ma sulla relazione d aiuto ed esplica la sua funzione in modo particolare quando lo studente, trovandosi in difficoltà, lo richiede più o meno esplicitamente (ad esempio per difficoltà nello studio, perdita di motivazione, necessità di un orientamento sul percorso di studio da seguire, etc.). b. quella del docente-tutore al quale sono affidati gli studenti per lo svolgimento delle attività didattiche previste. Questa attività tutoriale configura un vero e proprio compito didattico. Ogni docente-tutore coordina le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tradizionale. Egli esercita la sua funzione in tutte le forme di didattica interattiva previste dal programma. La didattica interattiva a differenza della didattica tradizionale in cui il docente trasferisce agli studenti una serie di conoscenze o abilità per poi valutarne il livello d apprendimento raggiunto richiede al docente-tutore di svolgere una funzione più complessa e articolata, nella quale ha un peso rilevante la facilitazione del processo di apprendimento, cioè aiutare gli studenti a raggiungere gli obiettivi prestabiliti, stimolando l approccio creativo ai problemi in discussione. 4. Promuovere il processo di apprendimento significa portare gli studenti, attraverso una metodologia essenzialmente maieutica, ad acquisire attivamente le informazioni o le competenze corrispondenti agli obiettivi di un particolare corso di insegnamento utilizzando e valorizzando nella discussione in piccoli gruppi le conoscenze e le esperienze di cui essi sono già in possesso. 5. Su proposta della Giunta di Facoltà vengono attribuite funzioni di tutore ai docenti, ai ricercatori, agli assegnisti di ricerca, ai dottorandi ed ai collaboratori esterni del Corso di Laurea. Pag. 6 di 12

7 6. Il servizio di Counseling realizza una rete di orientamento-sostegno rispetto alle necessità dello studente. Offre una relazione di aiuto a quanti sono in difficoltà nel raggiungimento dei propri obiettivi accademici, aiuta gli studenti a sviluppare strategie per migliorare la gestione delle proprie emozioni, le capacità introspettive e relazionali. E gestito da professionisti con competenze psicologiche e comunicative, sotto la supervisione del Servizio Didattico Interfacoltà. 7. La Cappellania universitaria offre formazione spirituale a tutti i membri della comunità universitaria che lo desiderano. I cappellani sono a disposizione di quanti necessitano di consiglio e orientamento per lo sviluppo della vita personale, relativamente ad aspetti umani e spirituali. Art. 11 Valutazione dell attività didattica La Giunta di Facoltà può attuare forme di valutazione della qualità delle attività didattiche. Per tale valutazione la Giunta di Facoltà si avvale delle eventuali iniziative di Facoltà e/o di Ateneo (Servizio Didattico Integrato) e può attivarne di proprie. Art Valutazione del carico didattico La Giunta di Facoltà attua iniziative finalizzate alla valutazione della coerenza tra i CFU assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi programmati. La Giunta di Facoltà si avvale di Commissioni didattiche paritetiche per la valutazione e il monitoraggio del carico di lavoro richiesto agli studenti al fine di garantire la corrispondenza tra i CFU attribuiti alle diverse attività formative ed il carico di lavoro effettivo. Art. 13 Diploma Supplement Ai sensi del D.M. del 16 marzo 2007 e dell art. 11 comma 8 del D.M. 270/04 e successive modifiche ed integrazioni, l Università rilascia, come supplemento alla Laurea un certificato che riporta, anche in lingua inglese, le principali indicazioni relative al curriculum specifico seguito dallo studente per conseguire il titolo (Diploma Supplement). Art. 14 Borse di studio, contributi finanziari e servizi abitativi 1. Ogni anno l Università bandisce concorsi per il conferimento di provvidenze e servizi dedicati agli studenti iscritti presso l Università, in possesso di determinati requisiti di merito e di reddito. I bandi sono pubblicati sul sito web dell Università nella pagina dedicata alle borse di studio. 2. L Università offre agli studenti informazioni circa collegi universitari della Fondazione RUI e appartamenti nei pressi della sede didattica. Art. 15 Placement ed orientamento al lavoro Presso la Facoltà di Ingegneria è attivo un Servizio Placement che orienta lo studente ai possibili sbocchi professionali e favorisce il primo impiego dei neo-laureati. La Facoltà ha stipulato a tal fine convenzioni con enti di ricerca, aziende e industrie per offrire ai propri studenti stage professionalizzanti. Art. 16 Informazioni generali Il programma dei corsi e i testi d esame sono consultabili sulla Guida dello Studente pubblicata sul sito internet Pag. 7 di 12

8 TITOLO III NORME FINALI E TRANSITORIE Art. 17 Informazioni generali 1. Le modifiche al presente Regolamento sono proposte dalla Giunta di Facoltà e devono essere sottoposte all approvazione del Consiglio di Facoltà. 2. Con l entrata in vigore di eventuali modifiche al Regolamento Didattico di Ateneo o di altre nuove disposizioni in materia si procede in ogni caso alla verifica e all'integrazione del presente Regolamento. 3. Il presente Regolamento si applica a tutti gli studenti immatricolati al Corso di studi ed ha validità sino all emanazione del successivo regolamento. Nell anno di prima applicazione, il presente Regolamento si estende a tutti gli iscritti nell anno accademico di entrata in vigore, indipendentemente dall anno di immatricolazione. Eventuali problematiche interpretative o applicative derivanti dalla successione dei Regolamenti nel tempo saranno oggetto di specifico esame da parte del Consiglio di Facoltà. Art. 18 Disposizioni finali Per tutto quanto non previsto nel presente Regolamento Didattico si rinvia alle norme di Legge, allo Statuto, al Regolamento Generale di Ateneo, al Regolamento Didattico di Ateneo. Pag. 8 di 12

9 ALLEGATO 1 AL REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE Classe: L-9 - Ingegneria Industriale Denominazione: Corso di Laurea in Ingegneria Industriale Denominazione del corso in lingua inglese: Industrial Engineering 1. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Ingegneria Industriale dovranno possedere una conoscenza matura dei principi scientifici che sono alla base dei processi di trasformazione e del funzionamento delle apparecchiature industriali. Tale requisito è essenziale sia per poter seguire la rapida evoluzione tecnologica che caratterizza oggi il mondo dell'industria sia per essere in grado di analizzare con competenza sistemi notevolmente diversificati fra loro (dispositivi biomedicali, sistemi per la protezione ambientale, apparecchiature per la generazione di energia da fonti rinnovabili ecc.). Con questo background scientifico, il laureato in Ingegneria Industriale sarà in grado, di conseguenza, di approfondire la propria preparazione specifica mediante lo studio di testi ed articoli specialistici e di tenersi costantemente aggiornato nel corso della propria attività professionale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Una formazione fondata su solide conoscenze di base, accoppiate a competenze applicative garantisce al laureato di affrontare e risolvere problemi anche relativamente complessi attraverso soluzioni originali. La conoscenza dei principi fisici e l'abilità nel formalizzare matematicamente i problemi mediante semplici modelli matematici costituiscono gli strumenti essenziali per svolgere con competenza e sufficiente rigore la propria attività professionale. Una caratteristica essenziale che il percorso formativo tende a sviluppare è una mentalità da ingegnere in grado di cogliere gli elementi essenziali del problema e di apportare le approssimazioni lecite. Infine, il laureato deve essere capace di interpretare e correlare in maniera corretta i dati sperimentali disponibili. Autonomia di giudizio (making judgements) Il laureato in Ingegneria Industriale deve essere in grado di svolgere autonomamente un'accurata ricerca bibliografica per disporre dello stato dell'arte sul problema che è chiamato a risolvere. Deve, inoltre, essere capace di scegliere le soluzioni più adatte sulla base delle informazioni (specifiche di progetto) disponibili ed eventualmente proporre campagne di sperimentazione in laboratorio o su impianti pilota. Tali capacità vengono stimolate e sviluppate in maniera distribuita lungo il percorso formativo che lo studente segue. In particolare nelle esercitazioni numeriche e di laboratorio, nelle prove d'esame che generalmente consistono nella soluzione di problemi e nella preparazione dell'elaborato finale. Le implicazioni etiche e sociali trovano spazio in appositi corsi previsti nei tre anni di studi. Abilità comunicative (communication skills) Il laureato in Ingegneria Industriale deve essere in grado di comunicare ad altri i dati del problema, le proprie idee e le soluzioni proposte. Tenendo conto che gli interlocutori possono essere specialisti del Pag. 9 di 12

10 settore o persone di formazione molto diversa, la chiarezza di esposizione deriva dalla chiarezza con cui il laureato ha presente le informazioni ed i dati del problema che intende comunicare ovvero dalla conoscenza profonda con cui sono noti i termini della questione. Le abilità comunicative riguardano non solo le comunicazioni orali ma anche, e specialmente, le relazioni scritte che richiedono ordine nella sequenza dei concetti da esporre e, ovviamente, un buon uso della lingua italiana o straniera. Queste abilità sono stimolate e sviluppate nel corso degli studi mediante le prove scritte degli esami e, specialmente, mediante la preparazione dell'elaborato finale di Laurea. Capacità di apprendimento (learning skills) Il laureato deve essere in grado di svolgere ricerche bibliografiche e di organizzare la ricerca di dati e di altre informazioni. Deve essere capace di leggere e capire testi in italiano ed in inglese, anche relativi a tematiche innovative. Questa capacità è assicurata dalla conoscenza dei principi chimico-fisici che stanno alla base delle tecnologie e della matematica richiesta per descrivere i fenomeni in gioco. Conoscenze richieste per l accesso (D.M. 270/04, art 6, comma 1 e 2) Il numero di studenti previsto per il corso di studi in Ingegneria Industriale è programmato in funzione delle risorse didattiche che possono essere utilizzate per la loro formazione ed in funzione delle richieste del mondo del lavoro. Per essere ammessi al Corso di Laurea occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo. L accesso al corso di studi avviene mediante una prova di selezione consistente in un test a risposte multiple ed in un colloquio orale con lo scopo di saggiare l attitudine dei candidati per gli studi che intendono intraprendere. I requisiti minimi richiesti per l accesso al Corso di Laurea consistono nella conoscenza degli argomenti di matematica, fisica, chimica e biologia normalmente sviluppati nelle scuole medie superiori. Si richiedono, inoltre, doti di analisi e di sintesi che consentano la corretta comprensione verbale di un testo e la capacità di individuare relazioni logiche. Il possesso dei requisiti minimi viene accertato nella prova di selezione. Nel Regolamento didattico saranno specificate le modalità di verifica. E' previsto il riconoscimento di crediti per l'acquisizione di conoscenze ed abilità professionali certificate individualmente secondo la normativa vigente in materia nonché di altre conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione abbia concorso l'università. Il numero massimo di CFU riconoscibili è fissato a 12. Prova finale (D.M. 270/04, art 11, comma 3, lettera d) e conseguimento del titolo La Laurea triennale in Ingegneria Industriale si consegue dopo aver superato una prova finale consistente nella preparazione e presentazione di una tesi di Laurea originale che può essere di carattere teorico, progettuale, sperimentale o con caratteristiche miste. Alla preparazione della prova finale vengono assegnati n. 3 CFU. L elaborato finale deve essere redatto in lingua italiana o, in casi particolari, e comunque secondo le modalità previste dalla Giunta di Facoltà, in lingua inglese. Nel caso di un elaborato finale redatto in lingua inglese va predisposto anche un riassunto in lingua italiana. Il voto finale di Laurea, espresso in cento decimi, è attribuito dalla commissione ufficiale di Laurea sulla base del curriculum e del punteggio conseguito in sede di dissertazione. E previsto il conferimento della lode a giudizio unanime della Commissione. La Commissione per la prova finale degli esami di Laurea, ai sensi dell art.25 del Regolamento didattico di Ateneo, è nominata dal Preside ed è composta da un numero di membri dispari non inferiore a cinque. Il voto minimo per il conseguimento della Laurea è 66/110. Pag. 10 di 12

11 Per l ammissione alla prova finale lo studente deve aver conseguito tutti i crediti formativi previsti dall Ordinamento Didattico per le attività diverse dalla prova finale, 30 giorni prima della data dell esame di Laurea. Il superamento con esito positivo della prova finale concorre al conseguimento dei crediti necessari per l ottenimento del titolo. Lo studente è ammesso all esame di Laurea con votazione pari alla media ponderale sui CFU dei voti registrati. La votazione 30 e lode corrisponde a 31 nel computo descritto. Per essere ammesso alla sessione di Laurea, è condizione irrinunciabile la presentazione della seguente documentazione nei termini previsti dal calendario di seguito riportato: - almeno 3 mesi prima dell inizio del periodo indicato per la seduta dell esame di Laurea a cui lo studente intende partecipare, presentare al Preside domanda di attribuzione del tema dell elaborato. Tale domanda deve essere presentata su apposito modulo predisposto dalla Segreteria di Presidenza della Facoltà di Ingegneria. La domanda deve essere sottoscritta anche dal docente di riferimento della Facoltà che guiderà lo studente nella preparazione dell elaborato. - almeno 20 giorni prima dalla data di Laurea, presentare alla Segreteria Studenti la domanda, indirizzata al Rettore, per essere ammesso all esame di Laurea. Alla domanda deve essere allegata una dichiarazione, sottoscritta dal docente di riferimento della Facoltà, che attesti che lo studente sta preparando l elaborato, con l indicazione esatta del titolo; per esigenze organizzative, il titolo dell elaborato non potrà più essere modificato. Copia di tale domanda dovrà essere contestualmente presentata presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà di Ingegneria. - almeno 10 giorni prima della data di Laurea, lo studente deve consegnare: in Segreteria di Presidenza di Ingegneria: - una copia dell elaborato finale in formato elettronico in Segreteria Studenti: - almeno una copia cartacea dell elaborato finale firmata; - due cd rom non riscrivibili contenenti il file degli elaborati finali in formato pdf firmati con inchiostro indelebile dallo studente e dal docente di riferimento insieme al modulo per il deposito dell elaborato finale su supporto ottico; - il libretto universitario; - il badge di riconoscimento; - dichiarazione che attesti che lo studente non ha libri in prestito (da richiedere presso la Biblioteca) - autorizzazione alla comunicazione dei dati; - modulo di richiesta della pergamena di Laurea; - ricevuta del versamento tassa per il rilascio della pergamena di Laurea; - ricevuta di compilazione questionario Almalaurea. in Biblioteca: - Invio on-line dell abstract (ita/ing) SISTEMA ALTEA In caso di rinuncia a sostenere l esame di Laurea, lo studente deve presentare alla Segreteria Studenti la domanda di partecipazione ad una seduta di Laurea successiva. Rimane valida la dichiarazione del docente di riferimento presentata al Rettore e al Preside. Per ogni anno accademico sono previste, di norma, quattro sedute di esame di Laurea, da tenersi nei mesi di Luglio, Ottobre, Dicembre e Febbraio. Può essere prevista anche una seduta straordinaria nel mese di Maggio e rivolta agli studenti che abbiano, comunque, terminato gli esami di profitto entro il 31 Marzo dell a.a. in corso. I laureandi nella sessione straordinaria non sono tenuti a pagare l iscrizione per l anno accademico successivo, ma una somma annualmente determinata. Pag. 11 di 12

12 Le sessioni di Laurea sono previste nei seguenti periodi: Luglio: II decade Ottobre: ultima decade Dicembre: II decade Febbraio: ultima decade Maggio: ultima decade (sessione straordinaria) Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (DD.MM. 16 marzo 2007). Pag. 12 di 12

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015 Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015 Senato Accademico 21/07/2015 Comitato Esecutivo 23/07/2015 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE INDICE TITOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MARKETING E ORGANIZZAZIONE D IMPRESA (CLASSE L-18 Scienze dell economia e della gestione aziendale) Art. 1 Premesse e finalità 1. Il presente Regolamento disciplina

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA Università degli Studi di Cagliari Regolamento Didattico del Corso di Studi in Ingegneria Elettrica, A.A. 2007/08 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA Art. 1. Articolazione del Corso di Laurea in Ingegneria

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN GIURISPRUDENZA (CLASSE LMG/01 GIURISPRUDENZA) Art. 1 Premesse

Dettagli

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN BIOLOGIA (CLASSE LM-6 BIOLOGIA) Art. 1 Premesse e finalità

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE (CLASSE LM/SNT1 - SCIENZE

Dettagli

Facoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE (CLASSE L-18 SCIENZE DELL ECONOMIA E DELLA GESTIONE AZIENDALE)

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTÀ DI ECONOMIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERATENEO IN SCIENZE DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA TITOLO PRIMO DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE

CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA GESTIONALE Art. 1 Istituzione. Presso la Facoltà di Ingegneria sede di

Dettagli

Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi dell Aquila

Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi dell Aquila I1L LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: CDCS DI RIFERIMENTO: PERCORSI FORMATIVI: SEDE: Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Ingegneria Elettrica

Dettagli

Facoltà: ECONOMIA - SEDE DI RIMINI Corso: 8847 - ECONOMIA DEL TURISMO (L) Ordinamento: DM270 Titolo: ECONOMIA DEL TURISMO Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Sede Di Rimini Corso di Laurea

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008 UNIVERSITA DEL SALENTO FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008 Nel seguito saranno

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA IN CULTURE E TECNICHE DELLA MODA CLASSE L- 3 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso Requisiti di accesso

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

)$&2/7 ',0(',&,1$(&+,585*,$ &/$66(/617352)(66,21,6$1,7$5,(7(&1,&+( DELOLWDQWHDOODSURIHVVLRQHVDQLWDULDGL,JLHQLVWDGHQWDOH. $UW±3UHPHVVHHILQDOLWj

)$&2/7 ',0(',&,1$(&+,585*,$ &/$66(/617352)(66,21,6$1,7$5,(7(&1,&+( DELOLWDQWHDOODSURIHVVLRQHVDQLWDULDGL,JLHQLVWDGHQWDOH. $UW±3UHPHVVHHILQDOLWj 81,9(56,7 '(*/,678',',02'(1$(5(**,2(0,/,$ )$&2/7 ',0(',&,1$(&+,585*,$ 5(*2/$0(172','$77,&2'(/&2562',/$85($,1,*,(1('(17$/( &/$66(/617352)(66,21,6$1,7$5,(7(&1,&+( DELOLWDQWHDOODSURIHVVLRQHVDQLWDULDGL,JLHQLVWDGHQWDOH

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali Titolo: SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE Testo: LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE - CLASSE L- 20 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA (CLASSE LM-40 Matematica) Art. 1 Premesse

Dettagli

UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Regolamento didattico del Corso di Laurea di I livello in OTTICA e OPTOMETRIA Il Regolamento Didattico specifica gli aspetti

Dettagli

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO 2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

Scuola di Ingegneria e Architettura. Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA

Scuola di Ingegneria e Architettura. Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA Scuola di Ingegneria e Architettura Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA Art. 1 Requisiti per l'accesso al Corso Per essere ammessi al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica è necessario il possesso di

Dettagli

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/20115. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/20115. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015 Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/20115 Senato Accademico 21/07/2015 Comitato Esecutivo 23/07/2015 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CHIMICA PER

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA (LM41)

REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA (LM41) Page 1 of 5 Facoltà: MEDICINA E CHIRURGIA Corso: 8415 - MEDICINA E CHIRURGIA (LM) Ordinamento: DM270 Titolo: MEDICINA E CHIRURGIA Testo: Scuola di Medicina e Chirurgia REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI Via Collegio Gallarini, 1 28100 NOVARA (tel. 0321-31252 / 392629) Fax 0321 640556 E-Mail: segreteriaamministrativa@conservatorionovara.it

Dettagli

Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale

Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale (Approvato CdF 13-6-2012) 1. Elaborazione della tesi e presentazione del titolo 1.1 La prova

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE (CLASSE LM-13 FARMACIA E FARMACIA

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI (emanato con Decreto Rettorale N. 645 del 12/03/2003) ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Titoli per l accesso...

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ANALISI, CONSULENZA E GESTIONE FINANZIARIA (INTERCLASSE LM-16 FINANZA

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE (CLASSE L-2 BIOTECNOLOGIE) Art. 1 Premesse e finalità 1.

Dettagli

Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE

Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE Vista la legge 9.5.89, n. 168; Vista la legge 19.11.90, n. 341; Vista la legge 15.5.97, n. 127; il D.P.R. 27.1.98, n. 25; il D.M. 3.11.99, n. 509 recante norme concernenti

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA Art. 1 - Finalità, durata, e modalità di assegnazione 1. La

Dettagli

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INTERNAZIONALI INTERNATIONAL STUDIES (Classe LM 52 Relazioni

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO E DELL ESAME FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI STUDIO Art. 1 Ambito di applicazione Il presente

Dettagli

Regolamento della prova finale

Regolamento della prova finale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE FACOLTÀ DI SCIENZE UMANE E SOCIALI Corso di Studio in Scienze della Comunicazione Regolamento della prova finale 1. CONSIDERAZIONI GENERALI L esame finale rappresenta

Dettagli

8477 - EDUCAZIONE PROFESSIONALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI EDUCATORE PROFESSIONALE) (L)

8477 - EDUCAZIONE PROFESSIONALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI EDUCATORE PROFESSIONALE) (L) Page 1 of 6 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8477 - EDUCAZIONE PROFESSIONALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI EDUCATORE PROFESSIONALE) (L) Titolo: EDUCAZIONE PROFESSIONALE

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali Titolo: DAMS - DISCIPLINE DELLE ARTI, DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO Testo: LAUREA IN DAMS Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo CLASSE L- 3 REGOLAMENTO

Dettagli

L'obbligo formativo aggiuntivo assegnato si intende superato con il superamento dell'esame di Matematica generale.

L'obbligo formativo aggiuntivo assegnato si intende superato con il superamento dell'esame di Matematica generale. SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento di MANAGEMENT E MARKETING - Parte normativa- Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso Requisiti di accesso Per essere ammessi al corso di laurea è

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN FARMACIA (CLASSE LM-13 FARMACIA E FARMACIA INDUSTRIALE) Art. 1

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO DI SECONDO LIVELLO IN CFO- DIREZIONE AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE Seconda Edizione

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO DI SECONDO LIVELLO IN CFO- DIREZIONE AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE Seconda Edizione REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO DI SECONDO LIVELLO IN CFO- DIREZIONE AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE Seconda Edizione Articolo 1 «E istituito presso l Università Carlo Cattaneo -

Dettagli

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di REGGIO EMILIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di REGGIO EMILIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di REGGIO EMILIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE (CLASSE LM-31 INGEGNERIA GESTIONALE)

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2014/2015

Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2014/2015 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA DIPARTIMENTO DIIES Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2014/ 1 Premessa L offerta formativa del DIIES dell Università degli Studi

Dettagli

3. Sbocchi professionali

3. Sbocchi professionali corso di laurea INGEGNERIA GESTIONALE classe denominazione del corso 09 INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE allegato n. denominazione della classe sedi didattiche Il Corso di Laurea è attivato sia in sede che

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Scadenze amministrative per l anno accademico 2012-2013 Per l anno accademico 2012-2013 le scadenze amministrative di seguito riportate che devono essere osservate necessariamente per tutti i corsi di

Dettagli

Facoltà di Giurisprudenza REGOLAMENTO

Facoltà di Giurisprudenza REGOLAMENTO REGOLAMENTO del Corso di Laurea magistrale a ciclo Unico in Giurisprudenza ( Classe LMG /01 ) Anno Accademico di istituzione: 2006/2007 Art. 1. Organizzazione del corso di studio 1. È istituito presso

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56 REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56 TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 - Premesse e finalità 1. Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Economia

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (CLASSE L-35 Scienze Matematiche) Art. 1 Premesse

Dettagli

SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L)

SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L) SEDE DI FORLI - Corso: Ordinamento: SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L) DM270 MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE Scuola di Lingue

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Premesse e finalità 1. Il

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN Scienze per la formazione

Dettagli

Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2015/2016

Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2015/2016 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA DIPARTIMENTO DIIES Manifesto degli studi del DIIES per l anno accademico 2015/ 1 Premessa L offerta formativa del DIIES dell Università degli Studi

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di Reggio Emilia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di Reggio Emilia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA sede di Reggio Emilia REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE (CLASSE L-9 INGEGNERIA INDUSTRIALE e L-8

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO Articolo 1 Definizione 1. In attuazione di quanto previsto dalla normativa

Dettagli

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 Art. 1. FINALITA Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell Università di Trieste è istituito il Master Universitario

Dettagli

ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE

ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE 1. Denominazione del corso di studi Scienze psicologiche 2. Classe di appartenenza

Dettagli

Requisiti curriculari, loro accertamento e verifica dell'adeguatezza della personale preparazione

Requisiti curriculari, loro accertamento e verifica dell'adeguatezza della personale preparazione Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA MAGISTRALE IN GEOGRAFIA E PROCESSI TERRITORIALI CLASSE LM- 80 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA - Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso

Dettagli

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015

Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015. Senato Accademico 21/07/2015. Comitato Esecutivo 23/07/2015 Consiglio della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria 20/07/2015 Senato Accademico 21/07/2015 Comitato Esecutivo 23/07/2015 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA BIOMEDICA INDICE

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

Regolamento didattico del corso di laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali. Parte generale

Regolamento didattico del corso di laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali. Parte generale Regolamento didattico del corso di laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali Capo I. Disposizioni generali Parte generale Art. 1. Ambito di competenza 1. Il presente Regolamento disciplina,

Dettagli

DIZIONARIO UNIVERSITARIO

DIZIONARIO UNIVERSITARIO DIZIONARIO UNIVERSITARIO ANNO ACCADEMICO L anno accademico può essere suddiviso in due periodi dell anno in cui frequentare le lezioni e dare gli esami. In genere il primo periodo dura da ottobre a gennaio,

Dettagli

Sentito per le vie brevi MIUR e CUN, per questa tipologia di classi sembrerebbe non applicarsi

Sentito per le vie brevi MIUR e CUN, per questa tipologia di classi sembrerebbe non applicarsi Documento contenente le linee guida per l attivazione dei Corsi di studio delle professioni sanitarie (DM 8 gennaio 2009 e DI 19 febbraio 2009) a partire dall offerta formativa dell a.a. 2011-2012 In attesa

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL EDUCAZIONE (classe L-19 Scienze dell educazione e della formazione)

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria A cura della Prof.ssa Paola Giacone Giacobbe a.s. 2010-2011 Il Sistema

Dettagli

Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione. Parte generale

Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione. Parte generale Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione Capo I. Disposizioni generali Parte generale Art. 1. Ambito di competenza 1. Il presente Regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA BIOMEDICA TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Premesse e finalità

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA BIOMEDICA TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Premesse e finalità Consiglio della Facoltà di Ingegneria 4 maggio 2009 Senato Accademico 7 maggio 2009 REGOLAMENTO IN FASE DI REVISIONE. DOCUMENTO AGGIORNATO DISPONIBILE DAL 31 LUGLIO 2015 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI AGRARIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI AGRARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI AGRARIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN Scienze e Tecnologie Agrarie e degli Alimenti (interclasse L-25 - Scienze e Tecnologie Agrarie

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA (CLASSE L/SNT2 PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE) (ABILITANTE

Dettagli

INGEGNERIA INFORMATICA

INGEGNERIA INFORMATICA corso di laurea INGEGNERIA INFORMATICA classe denominazione del corso 09 INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE allegato n. denominazione della classe Obiettivi formativi specifici Il Corso di Laurea in Ingegneria

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ERBORISTICHE (CLASSE L-29) Art. 1 Premesse e finalità 1. Il presente

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA)

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA) in PRODUZIONI ANIMALI (Classe L-38) Ai sensi del D.M. 270/2004 Art. 1 Finalità 1.

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Premesse e finalità 1. Il Corso di laurea magistrale in afferisce alla Classe delle lauree magistrali LM-46 in di cui al D.M. 16 marzo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA (CLASSE L/SNT2 PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE) abilitante

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master

Dettagli

Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche

Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche Articolo 1 - Denominazione del Corso e Classe di appartenenza È istituito presso l Università degli Studi della Basilicata il Corso

Dettagli

DIPARTIMENTO di MATEMATICA. REGOLAMENTO PROVA FINALE E CONFERIMENTO DEL TITOLO corso di laurea in MATEMATICA

DIPARTIMENTO di MATEMATICA. REGOLAMENTO PROVA FINALE E CONFERIMENTO DEL TITOLO corso di laurea in MATEMATICA DIPARTIMENTO di MATEMATICA REGOLAMENTO PROVA FINALE E CONFERIMENTO DEL TITOLO corso di laurea in MATEMATICA Emanato con D.R. n. 413 del 2 luglio 2015 INDICE Art. 1 Definizioni... 3 Art. 2 Obiettivi della

Dettagli

NORME PER L AMMISSIONE

NORME PER L AMMISSIONE Facoltà di Psicologia NORME PER L AMMISSIONE Corsi di Laurea Magistrale: Psicologia clinica e promozione della salute: persona, relazioni familiari e di comunità 120 posti Psicologia dello sviluppo e dei

Dettagli

L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano. PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene

L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano. PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene Cos è il premio di merito Unitn è il primo ateneo

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA -

REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA - Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA MAGISTRALE IN CINEMA, TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE CLASSE LM-65 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA - Art. 1 Requisiti per l'accesso

Dettagli

REGOLAMENTO MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITAS MERCATORUM. Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento

REGOLAMENTO MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITAS MERCATORUM. Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l istituzione, l attivazione e l organizzazione dei Master nell Università Telematica Universitas Mercatorum. L Ateneo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA (CLASSE L-31 - Scienze e tecnologie informatiche)

Dettagli

I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA

I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: LM-28 Ingegneria Elettrica NORMATIVA DI RIFERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIFERIMENTO: Ingegneria Industriale

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA

REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA (Emanato con Decreto Rettorale n. 1414/2000-01 del 18.09.2001, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 35 del 30 novembre 2001, modificato con D.R. n.

Dettagli

Università Cattolica del Sacro Cuore Facoltà di Medicina e Chirurgia

Università Cattolica del Sacro Cuore Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche e Sede U.C.S.C. Manifesto degli studi Anno Accademico 2012-2013 CLASSE DI LAUREA DI APPARTENENZA: LM/SNT1 SCIENZE

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO 1. Il presente Regolamento specifica gli aspetti organizzativi del corso di laurea specialistica in Scienze del lavoro (classe delle

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLE MODALITA DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE DI LAUREA

REGOLAMENTO RELATIVO ALLE MODALITA DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE DI LAUREA REGOLAMENTO RELATIVO ALLE MODALITA DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE DI LAUREA RIFERIMENTI NORMATIVI E REGOLAMENTARI Decreto Interministeriale 2 aprile 2001 Determinazione delle classi delle lauree universitarie

Dettagli

ART. 1 Oggetto del Regolamento

ART. 1 Oggetto del Regolamento REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN DIDATTICA DELL ITALIANO COME LINGUA STRANIERA ART. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina, ai sensi dell articolo 1 comma 3 del Regolamento

Dettagli

Corso di Laurea in Informatica

Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Parma Dipartimento di Matematica e Informatica Corso di Laurea in Informatica Laurea di primo livello Classe L-31 Scienze e Tecnologie Informatiche (studenti immatricolati negli

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE PRE-ACCADEMICA

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE PRE-ACCADEMICA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE PRE-ACCADEMICA Articolo 1 (Premesse) 1. Il presente regolamento disciplina il funzionamento dei Corsi di formazione pre-accademica (definiti anche

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DIDATTICO Laurea specialistica in Classe Facoltà MARKETING E COMUNICAZIONE 84/S Classe delle lauree specialistiche in Scienze economico-aziendali Economia Art. 1. Finalità Il presente regolamento

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN NEUROSCIENZE E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN NEUROSCIENZE E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN NEUROSCIENZE E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art.

Dettagli