ASSISTENZA AL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO. Silvana Borghi CASTELLANZA, 3 DICEMBRE 2011

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1 ASSISTENZA AL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO Silvana Borghi CASTELLANZA, 3 DICEMBRE 2011

2 SCOMPENSO CARDIACO Incapacità del cuore a soddisfare il fabbisogno metabolico della periferia, che determina così uno squilibrio tra richiesta e apporto. Sindrome cronica a significativo impatto clinico e sociale a causa dell elevata morbilità e mortalità

3 DIMENSIONI DEL PROBLEMA L incidenza della sindrome SCC sta assumendo, o meglio, ha già assunto, dimensioni epidemiologiche sempre più consistenti, con preoccupanti ricadute sulla spesa sanitaria. Ciò è dovuto principalmente all allungamento della vita media ed al progressivo miglioramento delle strategie terapeutiche della cardiopatia ischemica.

4 CAUSE Deficit della contrattilità miocardica (es.cardiomiopatie, ischemie e infarto miocardico, patologie valvolari) Crisi ipertensive Rottura di cuspide aortica Embolia polmonare Cause extracardiache (insufficienza renale, ipovolemia)

5 SCOMPENSO CARDIACO L aumento del lavoro cardiaco porta il cuore a sviluppare meccanismi di adattamento sia rapidi che lenti

6 MECCANISMI DI ADATTAMENTO RAPIDI Attivazione del sistema nervoso autonomo con aumento delle catecolamine circolanti e conseguente aumento della frequenza cardiaca Aumento delle dimensioni ventricolari in diastole che comporta un miglioramento della gittata cardiaca

7 MECCANISMI DI ADATTAMENTO LENTI comportano modificazioni strutturali quali ipertrofia dei ventricoli insufficienza mitralica

8 CLASSIFICAZIONE DELLO SCOMPENSO Acuto Cronico Diastolico Sistolico

9 SINTOMI E SEGNI Derivano: Dalla ridotta pressione di perfusione periferica Dall aumento delle pressioni di riempimento dei ventricoli in telediastole Dall aumento delle pressioni atriali e quindi polmonari e venose Dall intervento del sistema autonomo

10 RIDUZIONE DELLA GITTATA SISTOLICA DETERMINA: calo pressorio in aorta stimolazione dei barocettori aorticocarotidei Attivazione simpatica Riduzione del tono vagale

11 RIDUZIONE DELLA GITTATA SISTOLICA QUINDI Vasocostrizione arteriosa periferica Aumento del ritorno venoso Incremento della frequenza cardiaca

12 VASOCOSTRIZIONE ARTERIOSA PERIFERICA INTERESSA la cute il distretto splancnico i reni

13 VASOCOSTRIZIONE ARTERIOSA PERIFERICA RENI incremento della ritenzione idrosalina attivazione del sistema renina-angiotensinaaldosterone determinando Oligoanuria Aumento della volemia

14 SINTOMATOLOGIA DISPNEA E la manifestazione clinica principale dello scompenso.

15 CLASSIFICAZIONE NYHA Classe I: l attività fisica abituale non determina dispnea, astenia, palpitazioni Classe II: lieve limitazione dell attività fisica abituale per la comparsa di dispnea, affaticamento, palpitazioni, benessere a riposo Classe III: grave limitazione dell attività fisica, i sintomi di dispnea, affaticamento insorgono per attività fisica di entità inferiore a quella abituale, benessere a riposo Classe IV: incapacità a svolgere qualsiasi attività senza comparsa di sintomi, sintomi di scompenso anche a riposo

16 DISPNEA PAROSSISTICA NOTTURNA È determinata dal decubito supino

17 SINTOMATOLOGIA URINARIA Il paziente presenta Oligoanuria Nicturia

18 SINTOMATOLOGIA MUSCOLARE Astenia secondaria ad alterazioni dei muscoli scheletrici con riduzione del flusso ematico e del metabolismo tissutale e, a lungo termine, cachessia e perdita di massa muscolare. (il peso corporeo può aumentare per la ritenzione idrica)

19 Disorientamento Insonnia Sincopi SINTOMATOLOGIA NEUROLOGICA Disturbi dell attenzione e della memoria Confusione mentale Agitazione psicomotoria per ipo-ossigenazione cerebrale

20 SINTOMATOLOGIA ADDOMINALE Disturbi digestivi da stasi portale e mesenterica Inappetenza e nausea Dolenzia epatica

21 SINTOMATOLOGIA PRESSORIA Ipo o ipertensione arteriosa Tachicardia

22 SINTOMATOLOGIA ANGINOSA E secondaria alla tachicardizzazione e all incremento dello stress della parete ventricolare con conseguente incremento del consumo di ossigeno

23 EDEMA POLMONARE ACUTO Il malato si presenta: Dispnoico Polipnoico Agitato Cianotico Con la cute fredda e sudata Oligoanurico Con tosse stizzosa Tachicardico Il più delle volte iperteso

24 PIANO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICO

25 ACCESSO VENOSO Posizionamento di almeno un catetere venoso periferico da almeno 18G Posizionamento di un catetere venoso centrale possibilmente a più vie

26 ACCESSO VENOSO PERCHE Tutta la terapia viene somministrata per via endovenosa Necessità di avere vie infusive separate per incompatibilità farmacologiche Necessità di monitorare la PVC Somministrazione di farmaci irritanti o di soluzioni ipertoniche

27 MONITORAGGIO DELLA FC E RITMO CARDIACO Traccia elettrocardiografica stabile, esente da artefatti Almeno 1ECG/die Osservazione e segnalazione di aritmie, slivellamenti del tratto ST, incrementi o decrementi stabili della FC>10bpm

28 MONITORAGGIO DELLA FC E RITMO CARDIACO PERCHE Documentare ed identificare tempestivamente eventuali turbe del ritmo Poter identificare tempestivamente eventuali variazioni della condizione del paziente ( il primo e più rapido meccanismo di compenso )

29 MONITORAGGIO EMODINAMICO Posizionamento di catetere venoso centrale, arterioso ed eventualmente di Swan-Ganz (monitoraggio di PVC, PA, PAP, PWP, GC )

30 MONITORAGGIO EMODINAMICO PERCHE Necessità di continui controlli emogasanalitici Nei pazienti in shock la misurazioni incruenta della PA sottostima i reali valori Identificazione in tempo reale di variazioni dello stato del paziente Valutazione della funzionalità contrattile miocardica, della perfusione periferica, della volemia, delle resistenze vascolari periferiche e polmonari Valutazione della risposta alla terapia

31 MONITORAGGIO DELLA SITUAZIONE VENTILATORIA E DELL EQUILIBRIO ACIDO-BASE FR EGA SatO 2

32 MONITORAGGIO DELLA SITUAZIONE VENTILATORIA E DELL EQUILIBRIO ACIDO-BASE PERCHE Valutazione dell entità dell ipossia tissutale Valutazione della perfusione periferica Valutazione della capacità degli scambi gassosi

33 DIURESI E BILANCIO IDRICO PERCHE Valutazione della perfusione renale Valutazione dell evoluzione dello scompenso/shock Valutazione della risposta terapeutica

34 TEMPERATURA CORPOREA PERCHE Sorveglianza della comparsa di ipotermia o di febbre

35 OSSERVAZIONE DEL PAZIENTE Sensorio Cute Mucose Diaforesi

36 OSSERVAZIONE DEL PAZIENTE PERCHE Sorveglianza dell evoluzione dello stato di scompenso/shock Valutazione della perfusione periferica e cerebrale

37 MONITORAGGIO EMATOCHIMICO Emocromo Emogruppo Quadro elettrolitico Coagulazione Quadro cardiaco Quadro epatico Quadro renale Glicemia

38 MONITORAGGIO EMATOCHIMICO PERCHE Sorveglianza degli effetti dell ipoperfusione sistemica (Multi Organ Failure)

39 RX TORACE PERCHE Valutazione dell ombra cardiaca Valutazione dei campi polmonari Valutazione della posizione dei cateteri vascolari

40 NUTRIZIONE ENTERALE O PARENTERALE PERCHE Garantire un apporto energetico e metabolico idoneo Ridurre le richieste metaboliche

41 ULTRAFILTRAZIONE Il dispositivo consiste in un filtro di dialisi composto da una membrana semipermeabile che consente il passaggio di acqua e soluti ma non di colloidi, permettendo di separare così l acqua plasmatica dai soluti colloidi (ultrafiltrazione), rimuovendo il liquido in eccesso accumulato nel territorio extracellulare nel cardiopatico scompensato

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