1. Premessa. 2. Rete di drenaggio e smaltimento delle acque

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1 1. Premessa La presente relazione Idrologica ed Idraulica viene redatta a corredo del progetto esecutivo inerente il "Piano di Lottizzazione Convenzionata Comparto 16" del Comune di Maglie, al fine di determinare dapprima il regime idrologico, attraverso il quale dimensionare quindi le necessarie opere idrauliche. In particolare, lo studio è finalizzato alla progettazione di un collettore di rete fognante per la raccolta, il collegamento, il trattamento e lo smaltimento delle acque meteoriche provenienti dalla sede stradale prevista nel progetto di lottizzazione. L'esigenza di tutela dell'ambiente e delle risorse impone un approccio progettuale che oltre alla difesa idraulica dei manufatti e della piattaforma tenga anche conto dell'aspetto ambientale. La rete delle acque di piattaforma consente la raccolta di tutti i liquidi provenienti dalla sede stradale, siano acque meteoriche o provenineti da sversamenti accidentali, il convogliamento all'interno di un impianto di trattamento in grado di effettuare un trattamento di grigliatura e di sabbiatura, disoleazione e successiva immissione all'interno di una vasca opportunamente realizzata in grado di garantire lo smaltimento delle acque trattate nei primi strati del sottosuolo. 2. Rete di drenaggio e smaltimento delle acque La categoria delle strade di progetto unita alla particolare geometria dell'asse (rettilineo) fa si che lo scolo delle acque avvenga separatamente per ogni corsia di marcia. In particolare, le due corsie di ogni strada verranno realizzate con una pendenza del 2,5% garantendo il deflusso delle acque sulla parte esterna della corsia dove, grazie alla presenza di pozzetti e di griglie di raccolta le acque verranno fatte convogliare all'interno della condotta avente come recapito finale l'impianto di trattamento e di smaltimento. I pozzetti di raccolta provvisti di griglie in ghisa di tipo carrabile, verranno ubicati in corrispondenza delle banchine di entrambe le corsie. La condotta principale verrà realizzata in c.a. ed avrà una sezione variabile in funzione del tratto stradale, come risulta dai risultati di calcolo di seguito riportati. La vigente normativa D.Lgs. n. 152 del 03 Aprile 2006 Norme in materia ambientale", all articolo 113 rimanda alle Regioni competenti la facoltà di stabilire quali debbano essere i trattamenti cui dovranno essere sottoposte le Acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia. Con decreto n.191 del 13 giugno 2002 il Commissario per l Emergenza Ambientale ha approvato il Piano Direttore a Stralcio del Piano di Tutela delle Acque per la Regione Puglia. Il piano stabilisce, nell Appendice A1, i Criteri per la disciplina delle acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne. In sintesi, lo scarico viene ammesso in tutti i corpi idrici superficiali sul suolo e nei primi strati del sottosuolo. E comunque vieta, in conformità a quanto Pagina 1 / 23

2 stabilito dal comma 4 dell art.39 del D.Lgs 152/06, come novellato dal D.Lgs 258/00, l immissione diretta nelle acque sotterranee. Tuttavia, lo scarico nei primi strati del sottosuolo deve avvenire al di sopra del livello di massima escursione delle acque sotterranee, garantendo pertanto, per natura e per spessore, la salvaguardia qualitativa delle stesse. Il Salento è praticamente privo di corpi idrici superficiali, con esclusione delle fasce costiere; considerando che l area in esame è posizionata all interno della Penisola Salentina, gli unici recapiti conformi alla nuova normativa sono identificabili sul suolo e nello strato superficiale del sottosuolo. 3.Determinazione dei dati di pioggia Anno 1 h 3 h 6 h 12 h 24 h Tabella 1: Tabella dati osservati Stazione metereologica di Maglie Si utilizza il metodo di Gumbel per il calcolo della curva di possibilità pluviometrica o climatica, Pagina 2 / 23

3 espressa nella forma: h = a τ n, dove τ è la durata dell'evento di pioggia in ore, h è l'altezza di pioggia in mm, a ed n sono delle costanti che dipendono dai dati di pioggia assunti. Altezza di una pioggia: E' lo spessore dello strato d'acqua che rimarrebbe al suolo se non vi fosse scorrimento, infiltrazione, evaporazione. Da questo valore, supposto costante per una determinata zona di area A, si può derivare il volume d'acqua caduto (V=h A= afflusso idrometrico). Durata di pioggia: E' il tempo che intercorre tra l'inizio e la fine di singolo evento. I requisiti di legge ("Criteri per la disciplina delle acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne" - Appendice A1 al Piano Direttore) impongono che la portata venga valutata per un periodo di ritorno non inferiore a 5 anni. Per questa ragione anche lo studio delle pioggie parte dal considerare un periodo di ritorno T r pari a 10 anni. Leggi di probabilità pluviometrica: Tempo di ritorno T a n 05 49,60 0, ,80 0, ,43 0, ,68 0, ,89 83,55 0,3490 0,3550 La curva di possibilità climatica determinata con tempi di ritorno di 10 anni è: h T=10 = 57,80 * τ 0,327 τ = tempo espresso in ore ed h altezza in mm. L'intensità I della pioggia sarà dunque: I = h / τ = (57,80 τ 0,327 ) / τ = 57,80 τ 0,327-1 = 35,61 τ -0,673 [mm/ore] Il tempo di corrivazione del bacino τ c è il tempo impiegato da una goccia che cade nel punto idraulicamente più lontano per raggiungere la sezione di chiusura. Il tempo di corrivazione del bacino viene stimato con la formula di Pezzoli: τ c = (0,055 L) /i 1/2 = (0,055 0,275) /(0,01) 1/2 = 0,151 ore 10 minuti = 0,167 min τ c = tempo di corrivazione, espresso in ore ; L = lunghezza del percorso idraulicamente più lungo, in km; i = pendenza media dell'asta principale; avendo assunto una pendenza media dell'1% dell'asta principale, lunga 275 ml. Pagina 3 / 23

4 Per un tempo di ritorno di 10 anni e per il tempo di corrivazione che si è assunto, l'intensità di pioggia critica vale: I (10') = 57,80 0,167-0,673 = 192, 75 mm/ora 4.Dimensionamento della rete di drenaggio 4.1 Stima delle portate Per la valutazione delle massime portate affluenti nelle tubazioni e nelle canalizzazioni dei diversi tronchi del sistema di drenaggio, è stata utilizzata la formula: in cui si è posto: Q p = portata massima di pioggia (litri/sec) (T r = 10 anni); φ c = 0,90 coefficiente di deflusso medio della piattaforma stradale (adimensionale); b c = larghezza della piattaforma stradale (m); L = lunghezza del tratto (m); I = intensità della pioggia critica (mm/ora) (T r = 10 anni), che per un tempo di ritorno di 10 anni e per il tempo di corrivazione che si è assunto vale 192, 75 mm/ora. 4.2 Dimensionamento delle condotte Il dimensionamento delle canalizazzioni di drenaggio è stato effettuato facendo riferimento alle condizioni di moto uniforme, attraverso la relazione di Chezy: 2/3 v = k s R H i 1/2, in cui si è posto: v = velocità media del flusso (m/s); k s = coefficiente di scabrezza di Gauckler-Strickler (m 1/3 /s); R H = raggio idraulico (m), definito come il rapporto tra l'area A della sezione idraulica (m 2 ) ed il perimetro bagnato P (m); i = pendenza longitudinale delle condotte (adimensionale). 4.3 Verifica delle sezioni delle condotte drenanti Tratto F1 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F1 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = 9 55 = 495,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q F1 = 23,85 litri/sec Pagina 4 / 23

5 Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato in figura. Fig.4.1 Parametri condotta DN400 Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F1 = 23,85 litri/sec Tratto F2 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F2 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = = 1.079,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q F2 = 52,00 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; Pagina 5 / 23

6 da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F2 = 52,00 litri/sec Tratto F3 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F3 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = = 195,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q P = 9,40 litri/sec Q F3 = Q F1 + Q F2 + Q P = (23, ,00+9,40) litri/sec = 85,25 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F3 = 85,25 litri/sec Tratto F4 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F4 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = 9 90 = 810,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q F4 = 39,05 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: Pagina 6 / 23

7 h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F4 = 39,05 litri/sec Tratto F5 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F5 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = = 1.305,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q P = 62,90 litri/sec Q F5 = Q F4 + Q P = (39, ,90) litri/sec = 101,95 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F5 = 101,95 litri/sec Pagina 7 / 23

8 Tratto F6 diametro DN500 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F6 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = 13 41,5 = 539,50 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q P = 26,00 litri/sec Q F6 = Q F3 + Q F5 + Q P = (85, , ,00) litri/sec = 213,20 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 4.2. Fig.4.2 Parametri condotta DN500 Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,50 m ed r = 0,25 m, ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,375 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,1579 m 2 2/3 ; R H = 0,151 m; v = k s R H i 1/2 = 3,23 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,23 m/sec) (0,1579 m 2 ) = 0,510 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 510 litri/sec > Q F6 = 213,20 litri/sec Pagina 8 / 23

9 Tratto F7 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F7 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = 9 55 = 495,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q F7 = 23,85 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F7 = 23,85 litri/sec Tratto F8 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F8 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = = 1.305,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q P = 62,90 litri/sec Q F8 = Q F7 + Q P = (23, ,90) litri/sec = 86,75 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F8 = 86,75 litri/sec Pagina 9 / 23

10 Tratto F9 diametro DN400 Si effettua la verifica della condotta realizzata nel tratto F9 all'interno della quale convogliano le acque della relativa sede stradale, per una superficie di influenza b c L = = 195,00 mq ed una pendenza media i = 1,5%. Pertanto, si ottiene: Q P = 9,40 litri/sec Q F9 = Q F8 + Q P = (86,75 + 9,40) litri/sec = 96,15 litri/sec Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 1.1. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,40 m ed r = 0,20 m,ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,300 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,10108 m 2 2/3 ; R H = 0,121 m; v = k s R H i 1/2 = 3,15 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,15 m/sec) (0,10108 m 2 ) = 0,318 m 3 /sec, Q CONDOTTA = 318,00 litri/sec > Q F9 = 96,15 litri/sec Tratto di ingresso nel sistema di trattamento Q T = Q F6 + Q F9 = (213, ,15) litri/sec = 309,35 litri/sec Fig.4.3 Parametri condotta DN600 Si considerano condizioni di moto uniforme in condotta in calcestruzzo armato a sezione circolare così come indicato nella figura 4.3. Tenendo conto che: i = 0,015, H = 0,60 m ed r = 0,30 m, Pagina 10 / 23

11 ed assumendo: h/r = 1,5, si ottiene: h = 0,450 m; A/r 2 = 2,527; R H /r = 0,603; B/r = 1,732; contorno bagnato P = r [(π/90) arcos(1-h/r)]; da cui si ha: A = 0,22743 m 2 2/3 ; R H = 0,1809 m; v = k s R H i 1/2 = 4,55 m/sec, avendo assunto k s = 85 per pareti di cemento non perfettamente lisciato. Q CONDOTTA = v A = (3,23 m/sec) (0,1579 m 2 ) = 1,038 m 3 /sec, Q CONDOTTA = litri/sec > Q Collettore = 309,35 litri/sec Tutte le tubazioni della rete, dimensionate considerando un tempo di ritorno T r = 10 anni, risultano essere verificate anche considerando un tempo di ritorno T r = 100 anni. 5. Calcolo idraulico interasse caditoie Le caditoie sono costituite da una luce d intercettamento, da un pozzetto sottostante e da una condotta trasversale alla strada che le collega al più vicino canale di fognatura. Il dimensionamento dell'interasse da assegnare alle caditoie imponendo che a fronte di uno scroscio di pioggia con un tempo di ritorno di 10 anni, non si abbia sul margine esterno della banchina un velo liquido superiore a qualche centimetro. Le caditoie vanno disposte sempre negli avvallamenti delle strade ed in corrispondenza delle intersezioni stradali; vanno disposte in modo che i passaggi pedonali siano tenuti il più possibile sgombri dalle acque che defluiscono nelle cunette stesse La portata in cunetta (Q) che permette di avere un tirante idrico minore dell altezza del cordolo del marciapiede viene valutata con la formula di Chèzy: laddove si è posto: C f = 0,376 T = massima larghezza ammessa in sommità della sezione bagnata n = coefficiente di scabrezza secondo Manning, pari all'inverso del coefficiente di scabrezza valutato secondo Strickler; S x = pendenza trasversale della cunetta; Pagina 11 / 23

12 S 0 = pendenza longitudinale della strada; Calcolata la portata Q, per stabilire se occorrono o meno caditoie tra due incroci, si deve calcolare la lunghezzadel tratto di strada che permette di avere nella corrispondente cunetta proprio quella portata massima. Si utilizza la formula razionale dei deflussi: I = intensità di pioggia espressa in mm/h; x = larghezza di una falda in km; a = larghezza marciapiede in km; L' = lunghezza del tratto di strada interessata in km. Se la lunghezza L' così ottenuta risulta essere minore della lunghezza complessiva della strada in esame, allora vanno disposte caditoie intermedie. Caditoie Tronco F1 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =3,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 55 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 27,70 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 24,90 m Pagina 12 / 23

13 Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (55-27,20)/24,90 = 1,12 1. e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=1 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 27,80 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 55/2 =27,50 m Caditoie Tronco F2 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =5,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 80 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (5,0+1,5)] = 19,15 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (5,0+1,5)] = 17,25 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (83-19,15)/17,25 = 3,70 4 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=4 Pagina 13 / 23

14 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 83 [19,15 +(4-1) 17,25] = 12,10 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 83/5 =16,60 m Caditoie Tronco F4 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =3,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 90 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 27,70 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 24,90 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (90-27,70)/24,90 = 2,50 2 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=2 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 90 [27,70 +(2-1) 24,90] = 37,20 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 90/3 =30,00 m Pagina 14 / 23

15 Caditoie Tronco F5 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =3,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 145 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 27,70 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 24,90 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (145-27,70)/24,90 = 4,71 5 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=5 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 145 [27,70 +(5-1) 24,90] = 17,70 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 145/6 = 24,15 m Caditoie Tronco F6 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =5,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 45 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). Pagina 15 / 23

16 La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (5,0+1,5)] = 19,15 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,8) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (5,0+1,5)] = 17,25 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (41,5-19,15)/17,25 = 1,30 1 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=1 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 22,35 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 41,5/2 =20,75 m Caditoie Tronco F7 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =3,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 50 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: Pagina 16 / 23

17 s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 27,20 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 24,90 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (55-27,20)/24,90 = 1,12 1 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=1 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 27,80 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 55/2 =27,50 m Caditoie Tronco F8 C f = 0,376; S x =2,5%; S 0 =2,0%; C = 0,9; x =3,0 m; a =1,5 m; T = 0,90 m; s = 15 cm (altezza marciapiede); 1/n = 70 m 1/3 /s; D = 145 m (lunghezza del tratto di strada analizzato). La portata che corrisponde alla massima ampiezza in sommità della sezione bagnata vale: Q f = (1/n) C f S x 5/3 T 8/3 1/2 S 0 = 70 0,376 (0,025) 5/3 (0,90) 8/3 (0,02) 1/2 = = 0,0060 m 3 /s = 6,0 dm 3 /s = 6,0 litri/s. Il tirante idrico ad essa corrispondente risulta: s' = T S x = 0,90 0,025 = 0,0225 m = 2,25 cm < s = 15 cm s' = altezza del pelo libero in corrispondenza del marciapiede. Considerando la prima caditoia all'incrocio stradale, la seconda caditoia sarà posizionata ad una distanza L' data da: Pagina 17 / 23

18 L' = [3, Q]/[C I (x+a)] = [3, ,006]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 27,20 m Si assume che la prima caditoia intermedia abbia un'efficienza E 1 =0,9 (rapporto tra la portata che essa intercetta e quella totale proveniente da monte); se l efficienza della prima caditoia intermedia non è unitaria, ma inferiore, la portata massima che si può avere in cunetta deve essere vista come la somma della portata sfuggita alla prima caditoia (Q By-Pass,1 ) più quella accumulata lungo il tratto di strada lungo L 1. Pertanto, nell'ipotesi di moto uniforme, si ottiene: Q BY-PASS, 1 = Q-E 1 Q = Q (1-E 1 ) = Q (1-0,9) = 0,1 Q = 0,1 0,0060 m 3 /s = 0,0006 m 3 /s Q BY-PASS, 1 + [C I (x+a) L 1 ]/[3, ] = Q L 1 L 1 = [3, (Q-Q BY-PASS, 1 )]/[C I (x+a)] = = [3, (0,006-0,0006)]/[0,9 192,75 (3,0+1,5)] = 24,90 m Le altre caditoie hanno stessa efficienza. Il numero di caditoie intermedie da disporre si ricava così: (D-L')/L = (145-27,20)/24,90 = 4,71 5 e quindi il numero delle caditoie intermedie da disporre è allora dato da N=5 L ULTIMA = D-[L' + (N-1) L] = 145 [27,20 +(5-1) 24,90] = 18,20 m Disponendo tutte le caditoie intermedie ad una distanza reciproca e da quelle degli incroci costante e pari a L *, si ottiene che: L * = D/(N+1) = 145/6 =24,15 m 6. Dimensionamento delle caditoie Q = portata proveniente da monte Q 1 = portata fluente nella cunetta nella larghezza l Q 2 = portata fluente nella cunetta nella larghezza non coperta (b-l) v = velocità media della corrente in cunetta La Q 1 è catturata integralmente dalla caditoia solo se la velocità della corrente è minore o uguale di una velocità limite che si indica con v o, che è data da: v 0 = 1,86 L 0,79 per griglie con barre perpendicolari alla direzione della corrente; Pagina 18 / 23

19 v 0 = 2,54 L 0,51 per griglie con barre parallele alla direzione della corrente Q 1 * aliquota di Q 1 captata dalla griglia, con rendimento R 1 = Q 1 * / Q 1 pari ad: Analogamente Q 2 * ed R 1 = Q 2 * / Q 2 : Efficienza in moto uniforme: L'espressione dell'efficienza della griglia risulta essere dunque: Se l efficienza è paragonabile a quella utilizzata nel calcolo della portata razionale, allora il dimensionamento è corretto. Nel caso in esame, essendo Q = 0,0060 m 3 /s = 6,0 litri/s, la velocità media della corrente in cunetta risulta essere: v = Q/(b y/2) = 0,0060 m 3 /s /(0,90 0,0225/2) = 0,60 m/sec assumendo un deflusso triangolare di base b=0,90 m ed y=0,0225 m. Considerando griglie con barre parallele alla direzione della corrente, ed assumendo batterie di due griglie ognuna avente L=0,40 m si ha: v 0 = 2,54 L 0,51 = 2,54 (2 0,40) 0,51 = 2,27 m/sec > 0,60 m/sec, e pertanto la portata Q 1 è catturata integralmente dalla caditoia; di conseguenza: L = 2 0,4 = 0,8 ml; * R 1 = Q 1 /Q 1 = 1; R 2 = {1 + [(0,083 v 1,8 )/(j L 2,3 )]} -1 = {1 + [(0,083 0,6 1,8 )/(0,025 0,8 2,3 )]} -1 = 0,311; E 0 = 1-[1-(l/b)] 8/3 = 1-[1-(0,5/0,9)] 8/3 = 0,885 essendo la pendenza j = 2,5%. E = R 1 E 0 + R 2 (1-E 0 ) = 0,915 valore paragonabile a quello utilizzato nel calcolo della portata razionale. Pertanto si hanno batterie costituite ciascuna da due caditoie con griglie aventi barre parallele alla direzione della corrente e con le caratteristiche dimensionali: L=0,40 m ed l=0,50 m. Tali caditoie saranno allacciate alla relativa condotta principale con tubazione DN300. Pagina 19 / 23

20 7. Impianto di trattamento e smaltimento acque piovane Il rischio di diffusione degli inquinanti presenti sulla piattaforma stradale, dovuti alle emissioni e ai rilasci delle autovetture sulla piattaforma, all usura dei pneumatici, e ai processi di combustione stradale, è essenzialmente legato al dilavamento operato da eventi meteorici che seguono un lungo periodo di accumulo (fase di build up) delle sostanze inquinanti. La protezione consiste pertanto nel convogliamento all impianto di trattamento della cosiddetta prima cacciata inquinata, in cui le concentrazioni di inquinante raggiungono i valori massimi. I criteri di base della progettazione sono stati quelli di predisporre un facile controllo di funzionalità, un agevole accesso per interventi di manutenzione e di garantire il servizio previsto in assoluta sicurezza senza che ci siano interferenze con altri manufatti esistenti. Il recapito finale è stato posizionato in un luogo accessibile per permettere le usuali operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. I criteri a base della progettazione dell impianto di trattamento e smaltimento si possono riassumere in: limitare al minimo la necessità di manutenzione, con interventi molto diluiti nel tempo; catturare gli eventuali sversamenti accidentali sulla piattaforma stradale in vasche di sicurezza, dalle quali si provvederà al relativo smaltimento; garantire un adeguato volume di accumulo in modo tale da impedire il conseguente allagamento della carreggiata stradale. L impianto prevede che le acque provenienti dalla condotta interrata vengano convogliate, attraverso un pozzetto di calma delle dimensioni interne di 2.00x2.00 mt (ubicato in corrispondenza del sistema di trattamento), all interno di una vasca in c.a. interrata ubicata nel terreno adiacente alla strada, all interno della quale, attraverso un sistema dinamico, viene effettuata la grigliatura, la desabbiatura e la successiva disoleazione delle acque meteoriche raccolte dall intera sede stradale su cui si interviene. Le acque provenienti dalla sede stradale, vengono captate attraverso pozzetti, caditoie e griglie metalliche al fine di garantire una prima grigliatura dello scarico ed evitare che parti voluminose ostruiscano le condotte o danneggino parti dell impianto. All interno delle vasche di accumulo, avvengono i processi di sedimentazione del materiale sabbioso trasportato dalla corrente, e di flottazione dei corpi idrici superficiali (olii e idrocarburi). Le acque così trattate verranno convogliate all interno di una trincea drenante realizzata attraverso una vasca a pareti libere. 7.1 Impianto di trattamento L impianto comprende un pozzetto scolmatore, un sistema di accumulo con valvola di chiusura automatica e pompa sommersa temporizzata, un sistema di trattamento di dissabbiatura e di disoleatura dimensionato secondo quanto previsto dalla normativa UNI-EN858-1 e conforme alle Pagina 20 / 23

21 richieste del D.lgs 152/2006. Le acque di dilavamento provenienti dalle aree di transito impermeabili sono convogliate al sistema di trattamento. Nella vasca di accumulo vengono raccolti i primi 5 mm di un evento meteorico. Al completo riempimento della vasca (nella quale avviene la sedimentazione degli inerti ed il galleggiamento del materiale flottante, per un peridodo di 48 ore), una valvola di chiusura attiva il by-pass inviando al recapito finale delle acque bianche le acque di seconda pioggia non soggette a trattamento (il bacino atto a separare le acque di prima pioggia da quelle di seconda pioggia è detto pozzetto scolmatore). L acqua stoccata viene rilanciata da una pompa sommersa che si attiva mediante quadro elettrico che regola lo svuotamento dell accumulo in modo che dopo 48 ore dall evento di pioggia il sistema sia pronto per un nuovo ciclo di funzionamento. Il dimensionamento della vasca di prima pioggia si basa sul criterio, empirico, di considerare come prima pioggia i primi 5 mm prodotti da una uno scroscio di breve durata, pari a 5 min, ed intensità molto elevata. Pertanto, il volume da assegnare alle vasche di prima pioggia si potrà calcolare con la seguente formula: V = 0,005 S essendo S la superficie del bacino che scarica nella vasca. Nel caso in esame il bacino è costituito dalla carreggiata delle strade in progetto, e quindi: S = , = 6.418,50 mq 3 V = 0,005 S = 0, ,50 = 42,90 m V = 32,10 m 3 L'impianto di trattamento considerato è del tipo monoblocco prefabbricato in C.A. realizzato con calcestruzzo autocompattante SCC (Self Compacting Concrete), confezionato con cemento portland conforme a UNI EN 197-1, con aggiunta di minerali tipo I - carbonato di calcio filler ventilato ed inerti conformi a UNI EN 12620, avente resistenza a compressione C40/50 (Rck 500 Kg./cmq.), classi di esposizione XC4 (cls resistente alla corrosione da carbonatazione), XS2/XD2 (cls resistente alla corrosione da cloruri), XF1 (cls resistente all'attacco del gelo/disgelo) conforme alla norma UNI 206-1, dotato di armature interne d acciaio ad aderenza migliorata e rete elettrosaldata a maglie quadrate/rettangolari tipo B450C controllate in stabilimento, il tutto conforme D.M , aventi superfici esterne ed interne con finitura faccia a vista a totale eliminazione di porosità e nidi di ghiaia. L impianto proposto è costituito da vasche monoblocco corredate di tutte le opere elettromeccaniche e le carpenterie quali: valvola di chiusura a galleggiante, elettropompa sommergibile di rilancio con quadro elettrico di comando e controllo, dispositivo di chiusura Pagina 21 / 23

22 automatica ad otturatore a galleggiante in acciaio INOX AISI 304 tarato per liquidi leggeri, con filtro a coalescenza asportabile in poliuretano espanso a celle aperte, necessarie a realizzare i singoli comparti di trattamento. 7.2 Ciclo tecnologico dell'impianto di trattamento L impianto ha la specifica funzione di separare le acque di prima pioggia dalle successive acque precipitate (seconda pioggia) sulle strade, trattare le acque accumulate con sistema di disoleazione a coalescenza e smaltirle dopo il trattamento di depurazione. Il ciclo di trattamento si svolge attraverso fasi di decantazione, accumulo, rilancio prima pioggia, disoleazione e filtrazione a coalescenza. Le acque di prima pioggia saranno escluse dalle successive di seconda pioggia tramite la chiusura della valvola posta sulla tubazione di ingresso acque, comandata da un galleggiante tarato ad un adeguato livello. Lo stato di calma così determinato consente di ottenere, per gravità, la separazione degli inquinanti di peso specifico differente da quello dell acqua. È una delle operazioni più diffusamente utilizzate nel trattamento delle acque reflue per ottenere un effluente chiarificato. Le acque accumulate defluiranno nel comparto di rilancio-sollevamento e per mezzo di una elettropompa sommergibile verranno scaricate nel comparto di disoleazione statica. Per un ulteriore affinamento la massa liquida chiarificata viene fatta defluire attraverso uno speciale filtro adsorbente a coalescenza, utile a rimuovere quelle tracce di sostanze oleose eventualmente presenti. Inoltre sulla tubazione di uscita è inserito un dispositivo di chiusura automatica a galleggiante che, attivato da un determinato livello di liquido leggero accumulato in superficie, chiude lo scarico impedendo la fuoriuscita dell olio. In allegato viene riportata la schematizzazione del sistema di decantazione, accumulo e rilancio (mod. PG-09 Gazebo) e del disoleatore (mod. DP-04 Gazebo) considerati. E' chiaro come possono considerarsi anche tipologie di prodotti diverse purchè le caratteristiche dimensionali di ciascun elemento siano comparabili con quelle sopra iondicate. Pagina 22 / 23

23 7.3 Impianto di smaltimento Il D.Lgs. 152/06 vieta lo scarico o l'immissione diretta di acque meteoriche nelle acque sotterranee, così come è invece avvenuto in passato. La soluzione progettuale ritenuta più idonea, nel caso in esame, è quella di alimentare la falda idrica sotterranea, assecondando il naturale drenaggio delle acque meteoriche nel sottosuolo, utilizzando la capacità di percolazione attraverso il suolo, realizzando dei pozzi anidri. E' accertato, infatti, che il suolo rappresenta una sorta di depuratore di tipo biologico poiché si avvale dell'azione combinata dei batteri presenti in esso e dell'azione fisica e chimico-fisica del suolo stesso; gli inquinanti di tipo organico e battereologico vengono abbattuti attraverso processi di filtrazione meccanica e per trattamento biologico ad opera della flora microbica; l'azoto viene rimosso soprattutto per denitrificazione da parte dei batteri del terreno; il fosforo viene trattenuto per precipitazione ed assorbimento. Pagina 23 / 23

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