Prospettive della zootecnia italiana: vincoli e opportunità
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1 Prospettive della zootecnia italiana: vincoli e opportunità Roberto Pretolani Direttore del Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano Accademia dei Georgofili, 23 ottobre 2008
2 Articolazione della lettura Il tema assegnatomi è molto vasto e potrebbe essere affrontato in diversi modi. Ho ritenuto utile valutare le prospettive del settore partendo dall osservazione delle dinamiche dei seguenti elementi: 1. I consumi 2. I prezzi all origine e al consumo 3. Le produzioni e la produttività 4. Il deficit della bilancia commerciale 5. La concentrazione e la specializzazione degli allevamenti Nella parte conclusiva affronterò due temi che rappresentano sfide particolarmente attuali: 6. La questione nitrati 7. L abolizione delle quote latte
3 1 I consumi
4 La dinamica dei consumi Consumi totali di carni in Italia (.000 t) Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Altre Avicola Suina Bovina
5 La dinamica dei consumi Consumi totali di prodotti lattieri (.000 t) Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Lattieri freschi (asse sin) Formaggi (asse dx) Burro (asse dx)
6 La dinamica dei consumi Consumi pro capite di carni in Italia (kg/anno) Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Suina Bovina Avicola Altre
7 La dinamica dei consumi Consumi pro capite di prodotti lattieri (kg/anno) Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Lattieri freschi Formaggi Burro 1960
8 La dinamica dei consumi Valore dei consumi alimentari delle famiglie (miliardi di euro a prezzi correnti) Altri alimentari Latte, formaggi e uova Carni ,8% 91, ,0% 40 12,7% 20 25,3% ,8% 18,0 22,4% 31,6 Fonte: elaborazioni DEPAAA su ISTAT, Consumi delle famiglie
9 La dinamica dei consumi Valore dei consumi alimentari delle famiglie (miliardi di euro a prezzi costanti 2000) Altri alimentari Latte, formaggi e uova Carni Fonte: elaborazioni DEPAAA su ISTAT, Consumi delle famiglie
10 La dinamica dei consumi Variazioni annue delle quantità consumate 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% -1,0% Carni Latte, formaggi e uova Altri alimentari Consumi delle famiglie -2,0% -3,0% -4,0% Fonte: elaborazioni DEPAAA su ISTAT, Consumi delle famiglie
11 2 I prezzi all origine e al consumo
12 La dinamica dei prezzi Indici dei prezzi impliciti dei consumi delle famiglie (1992=100) Carni Latte, formaggi e uova Altri alimentari Consumi delle famiglie Fonte: elaborazioni DEPAAA su ISTAT, Consumi delle famiglie
13 La dinamica dei prezzi Dinamica dei prezzi e delle quantità nell'ultimo decennio Var.% Prezzi Variazione % Quantità 2007/ / / /2002 Spesa totale delle famiglie 28,1% 14,4% 9,1% 4,9% Alimentari, bevande e ristorazione 25,6% 12,9% 7,6% 4,9% Servizi di ristorazione 34,4% 22,6% 17,5% 4,3% Alimentari e bevande totali 22,0% 9,0% 3,6% 5,2% Carne 22,6% 7,7% 0,7% 6,9% Latte, formaggi e uova 16,7% 6,7% 4,0% 2,6% Pesce 32,6% 5,0% 2,8% 2,2% Pane e cereali 19,5% 18,0% 10,0% 7,2% Oli e grassi 18,1% -5,7% 2,1% -7,6% Frutta 25,4% 9,1% 2,2% 6,8% Vegetali incluse le patate 32,1% 3,4% -3,1% 6,7% Zucchero, marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pas 20,4% 8,9% 3,0% 5,7% Altri generi alimentari 8,5% 31,4% 12,5% 16,8% Caffe', te' e cacao 8,7% 6,5% 1,5% 4,9% Acque minerali, bevande gassate e succhi 14,4% 20,0% 14,1% 5,1% Bevande alcoliche 25,6% 9,1% 1,6% 7,4% Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT, consumi delle famiglie
14 Divario tra origine e consumo Indici dei prezzi dei prodotti all'origine e al consumo (1995=100) Consumo generi alimentari e bevande analcoliche Consumo carni Consumo latte,formaggi,uova Origine prodotti agricoli Origine animali Origine prodotti animali Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT
15 Divario tra origine e consumo 1,60 Prezzi correnti del latte alla stalla e al consumo ( /litro) 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0, Prezzo del latte alla stalla Prezzo del latte al consumo Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati CLAL
16 Divario tra origine e consumo 1,80 Prezzi del latte alla stalla e al consumo in euro 2007 ( /litro) 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0, Prezzo del latte alla stalla Prezzo del latte al consumo Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati CLAL
17 La crisi dei prezzi sta rientrando? 55 Prezzi del latte alla stalla in alcuni paesi ( /litro) Aprile Luglio Ottobre 2002 Aprile Luglio Ottobre 2003 Aprile Luglio Ottobre 2004 Aprile Luglio Ottobre 2005 Aprile Luglio Ottobre 2006 Aprile Luglio Ottobre 2007 Aprile Luglio Ottobre 2008 Aprile Luglio Ottobre Euro per 100 kg 20 Lombardia Baviera Rhone Alpes Spot Lodi Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati CLAL
18 La crisi dei prezzi sta rientrando? Prezzi mensili correnti dei prodotti lattiero-caseari 12,00 11,00 10,00 9,00 8,00 Euro/kg 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2, Grana Padano 12/15 mesi Parm.Reggiano 1 Anno Provolone ValpadanaMaturo Taleggio maturo Crescenza matura Gorgonzola Maturo Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati ISMEA
19 La crisi dei prezzi sta rientrando? Prezzi mensili deflazionati dei prodotti lattiero-caseari 10,00 9,00 8,00 7,00 Euro/kg 6,00 5,00 4,00 3,00 2, Grana Padano 12/15 mesi Parm.Reggiano 1 Anno Provolone ValpadanaMaturo Taleggio maturo Crescenza matura Gorgonzola Maturo Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati ISMEA
20 Ma i costi salgono di più Indici dei prezzi e costi del latte (base 1998=100) Indice costo totale Indice consumi intermedi INDICE PREZZO LATTE gen-98 apr-98 lug-98 ott-98 gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen-00 apr-00 lug-00 ott-00 gen-01 apr-01 lug-01 ott-01 gen-02 apr-02 lug-02 ott-02 gen-03 apr-03 lug-03 ott-03 gen-04 apr-04 lug-04 ott-04 gen-05 apr-05 lug-05 ott-05 gen-06 apr-06 lug-06 ott-06 gen-07 apr-07 lug-07 ott-07 gen-08 apr-08 lug-08 ott-08 Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT, ISMEA, CCIAA Milano
21 3 Le produzioni e la produttività
22 La dinamica della produzione Produzione totale di carni in Italia (.000 t) Altre Avicola Suina Bovina Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT
23 La dinamica della produzione Produzione totale di latte e derivati in Italia (.000 t) Latte prodotto (asse sin) Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Latte alimentare (asse dx) Formaggi (asse dx) Yogurt (asse dx) Crema consumo (asse dx)
24 4 Il deficit della bilancia commerciale
25 Un settore deficitario Grado di autoapprovigionamento dei prodotti animali Carne Avicola Formaggi Fonte: elaborazioni DEPAAA su FAOSTAT Lattieri freschi Totale carni Burro Carne Suina Carne Bovina
26 L export cresce ma il passivo rimane Dinamica degli scambi commerciali dei prodotti zootecnici (miliardi di euro) Import Export Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT
27 Il deficit agroalimentare è in buona parte dato dai prodotti animali Saldo commerciale agroalimentare italiano (milioni di euro) Altri prodotti agricoli e alimentari Prodotti lattierocaseari e gelati Carne e prodotti a base di carne Animali vivi e prodotti di origine animale Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT
28 Anche se la situazione sta lentamente migliorando Saldi commerciali normalizzati 0,20 0,00-0,20-0,40-0,60-0,80-1, Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati ISTAT TOTALE Altri prodotti agricoli e alimentari Prodotti agricoli e alimentari Prodotti lattiero-caseari e gelati Carne e prodotti a base di carne Prodotti zootecnici Animali vivi e prodotti di origine animale
29 5 La concentrazione e la specializzazione degli allevamenti
30 Il patrimonio scende Dinamica del patrimonio bovino e suino italiano (milioni) Suini Bovini Vacche da latte Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati EUROSTAT
31 Gli allevamenti chiudono Numero di allevamenti in Italia (.000) Bovini Suini Vacche latte Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati EUROSTAT
32 Ma aumenta la dimensione Numero medio di capi per allevamento in Italia Suini Bovini Vacche latte Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati EUROSTAT
33 E aumenta la produttività Resa media delle vacche da latte controllate (Kg/vacca/anno) y = 4658, ,05x - 0,8888x2 R 2 = 0, Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati AIA
34 La concentrazione in cifre Concentrazione temporale degli allevamenti in Italia Aziende Allevamenti % Allev. UBA bestiame UBA/allev ,0% , ,8% , ,9% , ,8% , ,9% , ,2% , ,5% ,67 Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati Eurostat
35 La concentrazione in cifre Concentrazione temporale degli allevamenti in Italia % su aziende agricole UBA medie / allevamento Var % relativa Var % relativa Allevamenti 36,0% 17,5% -51% 11,80 31,67 168% Equini 2,7% 1,8% -32% 2,54 3,66 44% Bovini 12,0% 8,3% -31% 17,57 31,56 80% Ovini 6,0% 4,3% -27% 5,49 9,34 70% Caprini 3,3% 1,8% -45% 1,43 2,96 108% Suini 13,0% 5,9% -54% 6,50 22,26 242% Avicoli 28,6% 4,3% -85% 2,93 24,33 730% Cunicoli 11,5% 1,6% -86% 0,12 0,64 438% Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati Eurostat
36 Concentrazione territoriale Bovini Vacche da latte Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati V censimento agricoltura 2000
37 Concentrazione territoriale Ovini Caprini Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati V censimento agricoltura 2000
38 Concentrazione territoriale Suini Avicoli Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati V censimento agricoltura 2000
39 La specializzazione in cifre Var % relativa Var % relativa Allevamenti 25,8% 41,8% 62% 78,4% 87,0% 11% Equini 27,7% 25,9% -6% 39,1% 35,2% -10% Bovini 42,6% 44,1% 4% 69,6% 70,8% 2% Vacche latte 70,0% 69,8% 0% 86,8% 83,7% -4% Ovini 32,9% 40,8% 24% 69,9% 77,5% 11% Caprini 28,1% 39,9% 42% 62,8% 69,9% 11% Suini 22,8% 25,1% 10% 64,8% 90,2% 39% Avicoli 19,4% 20,8% 7% 78,5% 91,8% 17% Broilers 22,7% 23,8% 5% 84,3% 93,3% 11% Ovaiole 19,6% 21,0% 7% 75,2% 88,4% 18% Cunicoli 23,9% 24,4% 2% 41,2% 68,2% 66% Fonte: elaborazioni DEPAAA su dati Eurostat Specializzazione degli allevamenti allevamenti in aziende specializzate capi in aziende specializzate
40 6 La questione nitrati
41 L uscita La direttiva dalle nitrati quote Infrazione comunitaria per il mancato rispetto della direttiva 676 del Definizione di nuovi parametri tecnici di azoto escreto nel 2007 (limite 170 kg N/ha). Conseguenze: Nelle aree a maggiore carico zootecnico manca superficie per smaltire i reflui e i valori fondiari si sono impennati; Le soluzioni sono: o ridurre i capi allevati o abbattere l azoto escreto (difficile e costoso); Necessità di impianti consortili che possono consentire una riduzione dei costi per economie di scala e possibilità di produrre biogas. Il problema non si risolve in modo né semplice né immediato e rischia di ridurre la produzione e favorire l abbandono dell allevamento.
42 Il problema nitrati Carichi di azoto al campo nel bacino del Po Fonte: Regione Emilia-Romagna
43 7 L abolizione L delle quote latte
44 La L uscita fine delle dalle quote E ormai certo che il regime delle quote latte finirà il 31 marzo La valutazione dello stato di salute prevede le seguenti azioni in vista della scadenza del regime delle quote: propone aumenti di quote necessari per favorire la transizione morbida alla scomparsa del regime nel 2014/2015 (+1% annuo per 5 anni); modificazioni di altri strumenti del settore lattiero-caseario che potrebbero agevolare la transizione; misure per attenuare l impatto l negativo in determinate regioni o aree svantaggiate.
45 Effetti della fine delle quote Effetti della fine delle quote Scenario di riferimento al 2015 ed al 2020 nella ipotesi di mantenimento delle quote Fonte: UE, Institut d Economie Industrielle, marzo 2008
46 Effetti della fine delle quote Scenario al 2020 nella ipotesi di rimozione delle quote (tutti gli scenari) Fonte: UE, Institut d Economie Industrielle, marzo 2008
47 Effetti della fine delle quote Effetti della fine delle quote Effetti al 2020 nella ipotesi di rimozione delle quote per paese UE Fonte: UE, Institut d Economie Industrielle marzo 2008
48 Effetti della fine delle quote Effetti della fine delle quote Effetti nelle 2 ipotesi di atterraggio morbido Fonte: UE, Institut d Economie Industrielle, marzo 2008
49 Conseguenze per la zootecnia da latte La fine delle quote non vuol dire che si tornerà alla situazione pre Vi sono vincoli territoriali alla intensificazione della produzione: si potrebbe dire che si passa dalla quota latte alla quota nitrati Può esservi il rischio di massicce importazioni e, di conseguenza di abbandono e/o riduzione della produzione regionale? All inizio degli anni 80 non c erano le DOP, non c era il pagamento a qualità, non c era la legge sul latte fresco, tutti strumenti e opportunità per difendere la produzione di latte italiano. La risposta è quindi negativa ma
50 Conseguenze per la zootecnia da latte Ma esistono anche minacce esterne e interne. Quelle esterne derivano dalla sostituibilità di materia prima nazionale con quella estera e dalla forte pressione della GDO. Quelle interne al settore sono riassumibili nella parola frammentazione dell offerta. Fino a quando i singoli allevatori tratteranno il collocamento del prodotto individualmente, fino a quando i singoli caseifici si faranno concorrenza, fino a quando le imprese non faranno rete, gli allevamenti, ma anche le cooperative e le industrie, saranno l anello debole della filiera sempre più determinata dal potere contrattuale della GDO.
51 Grazie per l attenzione
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