1) AIUTA A RECUPERARE PRIMA 2) PREVIENE GLI INFORTUNI 3) AUMENTA LA PERFORMANCE 4) MANTIENE E PRESERVA LA MOBILITA ARTICOLARE
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- Bartolomeo Speranza
- 7 anni fa
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1 Sembrerà una domanda banale: perchè fare stretching? Perchè fa bene, perché migliora la performance, e poi lo si è sempre fatto, lo fanno i giocatori di calcio prima d entrare in campo, lo fanno tutti gli altri sportivi prima e dopo l allenamento, lo fai a pilates ed a yoga. Insomma val veramente la pena di perdere tempo nel domandarsi perchè facciamo stretching? SI Perché come in tutte le cose che diamo per scontate, che diventano una routine e banali, c è un lato oscuro, un particolare che c era sfuggito, PERCHE SAPERE PERCHE FACCIAMO LE COSE E SEMPRE MEGLIO CHE FARLE E BASTA E poi potremmo scoprire che forse non va sempre bene farlo, che forse non migliora sempre la performance, che forse non è quella panacea per tutti i mali come ci è sempre stato descritto. Non so perchè voi lo facciate, o non lo facciate, quello che so è che si dice che: 1) AIUTA A RECUPERARE PRIMA 2) PREVIENE GLI INFORTUNI 3) AUMENTA LA PERFORMANCE 4) MANTIENE E PRESERVA LA MOBILITA ARTICOLARE Premetto che per rispondere adeguatamente ad ogni punto faremo degli articoli specifici, ma intanto, in poche frasi vediamo di mettervi la pulce nell orecchio.
2 1) Non sempre lo stretching aiuta il recupero, anzi facilmente può ostacolarlo. Durante un attività fisica intensa il muscolo è sottoposto a tensioni e stiramenti, le contrazioni eccentriche sono le principali responsabili dello sfilacciamento del sarcolemma e del connettivo adiacente (endomisio, perimisio, epimisio). Durante lo stretching sottoponiamo il muscolo ad un ulteriore stiramento (eccentrico) che può causare ulteriori microdanni. In aggiunta l allungamento causa vasocostrizione, impedendo l afflusso di sangue ( e dei metaboliti-cataboliti) essenziale per un rapido recupero. Dall altra un leggero stretching a fine seduta permette di creare un effetto A POMPA, il sangue si precipita nei tessuti appena smettiamo di stirarli.
3 La lezione da portare a casa è che lo stretching dopo allenamenti intensi se viene fatto deve essere molto leggero, senza stirare eccessivamente i muscoli, pena compromettere un ottimale recupero. 2) Prendete il vostro gatto di casa e con un coltello recideteli i tendini, vedrete che il muscolo si accorcia. Il ventre muscolare a riposo è leggermente allungato (il muscolo si attacca al tendine, al periostio, all osso) pertanto i fusi muscolari sono sempre leggermente attivavi, da qui nasce il tono basale, quella leggera tensione muscolare presente anche a riposo. Abbiamo principalmente due controllori del tono muscolare, i fusi che si attivano quando il muscolo viene stirato eccessivamente e fanno contrarre il muscolo, gli organi tendinei del Golgi che si attivano quando c è troppa tensione muscolare e fanno rilasciare il muscolo. L insieme di questi due propriocettori permettono di modulare le tensioni muscolari evitando d infortunarci. Se prima di una attività di velocità e potenza ci sottoponiamo ad uno stretiching statico (per più di 4-6 ), andiamo ad inibire la risposta fusale. La qualità della contrazione verrà alterata e con questo aumenterà la
4 probabilità d infortunarsi. Al contrario lo stretching dinamico non altera il tono fusale e quello balistico lo eccita. La lezione da portarsi a casa è che i differenti tipi di stretching (statico, dinamico, balistico) alterno l attività propriocettiva del muscolo e con questo possono aumentare o diminuire la possibilità d infortunio. 3) La forza muscolare è data dalla teste di miosina che si flettono e fanno scorrere i filamenti d actina(contrazione muscolare descritta in due parole). A seconda della distanza tra miosina ed actina il sarcomero riesce a generare più o meno forza. In fisiologia si estrapola la seguente proporzione tra lunghezza muscolare e capacità d esprimere forza: 0 per valori a pari o inferiori a 50% della lunghezza a riposo 20 per valori del 100% della lunghezza a riposo 25 per valori del 120% della lunghezza a riposo 10 per valori del % della lunghezza a riposo
5 Da questo dato possiamo ricavare le seguenti considerazioni: sotto al 50% della lunghezza a riposo non possiamo contrarre il muscolo, se è leggermente allungato genera più forza (grazie alla risposta elastica ed ai fusi), se è eccessivamente allungato genera meno forza. Applicando i seguenti concetti allo stretching vediamo che allungamenti statici prolungati vanno ad abbassare il tasso di forza e la reattività del muscolo, peggiorando il rapporto stiffness/compliance (su questo importante punto faremo chiarezza in un altro articolo). La lezione da portarsi a casa è che lo stretching statico allontana i ponti actomiosinici peggiorando la capacità d esprimere forza in brevi lassi di tempo. A livello prestazionale può essere utile solo se NON si possiedono ROM adeguati al proprio sport, in questo caso un aumento dell estensibilità muscolare può potenziare il gesto target.
6 4) Questo punto è la vera ragione per cui fare stretching. Gli osteopati dicono: arteria suprema, i chiropratici nervo supremo. Un articolazione che mantiene la sua mobilità mantiene una corretta irrorazione sanguigna e un giusto feedback propriocettivo. A livello salutistico è fondamentale preservare l elasticità, la flessibilità muscolare e la mobilità articolare (sono 3 caratteristiche differenti). Muoversi idrata i tessuti, porta metaboliti ed elimina cataboliti, dove manca la mobilità abbiamo un rallentamento di questi processi metabolici. La lezione da portarsi a casa è che lo stretching aiuta a mantenere sane le articolazioni e previene l invecchiamento tissutale.
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