Forze che intervengono nel realizzare il gesto e l atteggiamento

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1 Forze che intervengono nel realizzare il gesto e l atteggiamento Perché i vari elementi scheletrici del corpo umano possano realizzare un atteggiamento (equilibrio) od un gesto (movimento) è necessario che intervengano una o più forze. Forze positive: forze che realizzano un movimento utile e finalistico Forze negative le forze che si oppongono alle prime

2 Forze che intervengono Forza di gravità o peso Forze esterne Forza d attrito Forza muscolare Ognuna di queste forze può essere positiva o negativa a seconda dei casi. Scambio di ruolo utile ai fini funzionali

3 Nell atto di chinarsi :la gravità forza positiva la funzione muscolare che contrasta il movimento forza negativa. Nell atto di rialzarsi la forza muscolare è positiva mentre la gravità negativa.

4 Non esistono veri antagonismi fra le forze in gioco ma un utile reciproco aiuto in grado di modulare il movimento

5 La forza muscolare nel suo ruolo antigravitario sviluppa contrazioni eccentriche di allungamento regola e controlla la discesa del corpo migliorando così il gesto in una precisa gradualità fasica ed evitando la caduta

6 Il cammino definito come un continuo tentativo di caduta che non si realizza per l intervento muscolare

7 L intervento della sola forza muscolare non controbilanciata dalla gravità realizzerebbe il gesto secondo schemi dinamici sproporzionati come accadrebbe in assenza di peso.

8 Forza di gravità o peso Ogni elemento del corpo umano è dotato di un peso quindi di una forza detta di gravità orientata dall alto al basso e che costantemente sollecita alla caduta La caduta si arresta se interviene: *una forza contrastante (forza muscolare: mm.antigravitari) *una base di appoggio *un punto in sospensione

9 La G nel corpo umano Può determinare ogni movimento di un elemento anatomico,non in equilibrio, dall alto verso il basso (forza positiva)

10 La G nel corpo umano Si oppone a tutti i movimenti diretti dal basso verso l alto (diventa una resistenza o forza negativa)

11 La G nel corpo umano Se agisce su un segmento anatomico in equilibrio (appoggio o sospensione) perde gli effetti dinamici e svolge effetti statici di pressione e trazione

12 Gravità Rappresentata da un vettore diretto verticalmente dall alto verso il basso la grandezza è proporzionale al peso del segmento anatomico Ha il punto di attacco a livello baricentro del segmento stesso

13 Varia da individuo ad individuo in rapporto alla sua struttura ed alla posizione assunta Va dalla 5 sacrale alla 2 sacrale Baricentro

14 Nel corpo umano ogni segmento anatomico non poggia mai sul sottostante in corrispondenza del baricentro.

15 Ogni segmento anatomico è squilibrato rispetto al suo piano di appoggio in modo tale che la forza di gravità è sempre libera di agire sul corpo umano nel senso della caduta Questo condiziona una costante attenzione muscolare al fine di conservare l equilibrio.

16 Attriti interni Fulcri articolari agiscono da vincolo Capsula, legamenti, tendini, muscoli oppongono resistenza Strutture che tendono a diminuire gli attriti (cartilagine,liquido sinoviale,borse mucose)

17 Gli attriti aumentano Attriti interni fisiologicamente con l età Sotto il carico (per le componenti statiche longitudinali della forza muscolare e della forza di gravità) Per effetti patologici (artrosi)

18 Attriti interni Migliorano la stabilità articolare e quindi l equilibrio

19 Attriti interni Sono vere e proprie forze che svolgono un opportuno lavoro volto alla coesione ed alla stabilità dell articolazione e dei vari segmenti scheletrici

20 Forze esterne Debbono essere considerate come fattori determinanti situazioni statico-dinamiche I piani d appoggio possono consentire un equilibrio indipendentemente dall intervento della forza muscolare Un urto esterno può rompere un equilibrio e realizzare un movimento

21 Forze esterne Forze rappresentate da un vettore di grandezza proporzionale alla forza e di direzione diversa Sollecitano l immediata entrata in azione della forza muscolare o per dosare il movimento o per arrestarlo o contrastarlo o per cercare un equilibrio

22 Forze esterne Possono realizzare dei movimenti che né la gravità né la forza muscolare sono in grado di realizzare: movimenti abnormi ma che spesso risultano utili in campo chinesiterapico (manipolazioni)

23 Forza di un muscolo È espressa dal carico che esso può sollevare in una contrazione tetanica massima Forza: esprime la capacità del m. a compiere una determinata prestazione Lavoro: prodotto della forza per lo spostamento del punto di applicazione della forza

24 Forza muscolare assoluta La forza liberata dall unità di sezione di un m. precedentemente a riposo Dipende: * dal numero delle fibre che costiituiscono il m. * dalla densità delle miofibrille

25 Potenza muscolare Quantità di lavoro eseguita dal m. nell unità di tempo Varia in rapporto alla durata della prestazione ( di breve o lunga durata) Potenza: rapporto tra energia cinetica e tempo

26 Prestazione di breve durata Tutto il debito d ossigeno contratto durante l esercizio potrà essere pagato nel succssivo riposo Il m. potrà sviluppare il massimo della sua potenza affidandosi esclusivamente ai processi energetici anaerobici che producono notevoli quantità di energia ma per tempi limitati

27 Esercizio fisico prolungato Il debito di ossigeno deve essere pagato quando l esercizio si sta ancora svolgendo ( esiste un limite invalicabile all indebitamento) La contrazione diviene di tipo aerobico e dipende dall apporto di adeguate quantità di ossigeno che portano al ristoro muscolare

28 Esercizio fisico prolungato La capacità di lavoro è strettamente collegata alle possibilità del m. e dell intero organismo di captare ossigeno

29 FORZA MUSCOLARE Realizzare direttamente un determinato gesto Regolare il movimento realizzato da altra forza Mantenere in equilibrio un determinato segmento anatomico sollecitato da altre forze

30 FORZA MUSCOLARE Velocità della contrazione Contrazione lenta Contrazione rapida

31 Tipi di contrazione in rapporto alle leve scheletriche Il muscolo inserito sulla leva scheletrica determina un effetto rotatorio che comporta un avvicinamento dei segmenti scheletrici Il muscolo pur contraendosi non provoca alcun movimento ma compensa il movimento impresso allo stesso segmento dal muscolo antagonista (flessori ed estensori)

32 Tipi di contrazione Contrazione concentrica : completa - incompleta Contrazione eccentrica : completa - incompleta Contrazione isometrica, statica o tonica

33 Contrazione muscolare concentrica Il muscolo si accorcia avvicinando i punti di inserzione. C.C. Contrazione isotonica

34 Contrazione concentrica Il muscolo si contrae determinando un effetto cinetico che ha lo stesso senso della contrazione muscolare

35 Contrazione muscolare concentrica C.C. Completa: il m.parte dal suo massimo allungamento e raggiunge il massimo accorciamento Incompleta: se il m. non parte dalla sua massima lunghezza o non raggiunge il suo massimo accorciamento

36 Contrazione muscolare concentrica incompleta. Breve: se la contrazione inizia partendo da un atteggiamento già accorciato Lunga: se la contrazione inizia partendo dal suo massimo allungamento ma non raggiunge il suo totale accorciamento

37 Contrazione eccentrica Il muscolo si contrae facendo solo parzialmente equilibrio alla contrazione dell antagonista dalla quale viene progressivamente disteso Si ha un semplice rallentamento del movimento ed effetto cinetico invertito rispetto all azione del muscolo antagonista

38 Contrazione muscolare eccentrica C.E. completa: allungamento totale del muscolo partendo dal suo massimo accorciamento incompleta: il muscolo si allunga parzialmente oppure parte da una posizione già allungata

39 Contrazione muscolare eccentrica incompleta breve: allungamento incompleto del muscolo che parte da un massimo accorciamento lunga: allungamento completo del muscolo che parte da un atteggiamento già allungato

40 Contrazione isometrica Il muscolo non modifica la sua lunghezza e blocca il movimento dei segmenti scheletrici su cui si inserisce evitando che altre forze li trascinino in uno spostamento

41 Contrazione isometrica, statica, Il muscolo si contrae facendo completamente equilibrio all azione di un muscolo antagonista o all azione della forza di gravità Inibisce qualsiasi movimento Ha funzione stabilizzatrice sull articolazione tonica

42 Dotata di scarsa velocità Contrazione lenta È sviluppata dal muscolo gradualmente Il segmento è spostato o tenuto in equilibrio sotto una costane assistenza muscolare sviluppata per gradi Può essere concentrica ed eccentrica,breve e lunga

43 Contrazione rapida o a fionda Contrazione improvvisa del muscolo. Può essere concentrica ed eccentrica Detta balistica: impegno esplosivo del muscolo che si contrae e lancia il segmento su cui si inserisce senza accompagnarlo con una graduale contrazione

44 Contrazione rapida, contrazione lenta : due modi diversi di comportamento muscolare che condizionano un diverso comportamento degli antagonisti

45 L antagonista deve consentire la contrazione a fionda realizzando un immediato allungamento al fine di liberare il segmento scheletrico e di consentirgli il lancio Solo al termine della escursione articolare entra in una contrazione brusca,in grado di bloccare a tempo utile il movimento ed evitare distorsioni o lussazioni Salto, corsa, lancio.

46 Durante la contrazione lenta gli antagonisti si allungano in contrazione eccentrica graduata in armonia con la contrazione degli agonisti

47 Allenamento muscolare: contrazioni lente e protratte Ipertrofia sarcoplasmatica che rende torpida e vischiosa la contrazione e riduce la possibilità di allungamento impoverendo il muscolo della sua elasticità Diminuisce le sue proprietà elastiche,si ipertrofizza ed aumenta la sua tensione tonica di base

48 Allenamento muscolare: contrazioni rapide Seguite da un immediato rilassamento Il muscolo riduce le sue riserve sarcoplasmatiche ma acquista una maggiore possibilità di allungamento,una più vivace contrattilità, una migliorata elasticità Esalta le sue proprietà elastiche,si assottiglia e riduce la sua tensione tonica di base

49 La nutrizione del muscolo Nei 2 tipi di contrazione avviene secondo schemi diversi Contrazione lenta: ossigeno e glicogeno dalla riserva nutritizia sarcoplasmatica Contrazione rapida: fase nutritiva al momento del rilassamento quando riattiva l afflusso ematico ed il muscolo attinge ossigeno e glicogeno direttamente dal circolo

50 È sufficiente osservare un muscolo per sapere : quanto, come lavora (la maggiore o minore obliquità di impianto sulla leve scheletrica suggerisce l efficacia statica o dinamica del muscolo) in che direzione lavora ( il percorso del movimento suggerisce la direzione del movimento che il muscolo è in grado di realizzare) a che compito è stato destinato in che modo lo svolge

51 Il muscolo può modificare la sua morfologia (accorciarsi, allungarsi, assottigliarsi, ingrossarsi) e plasmare il suo profilo anatomico a seconda del lavoro che gli viene abitualmente richiesto

52 Il muscolo è un elemento anatomico estremamente plastico acquistando una forma adeguata in rapporto alle richieste funzionali Legge della massima economia: il corpo umano amministra saggiamente e parsimoniosamente le sue risorse evitando inutili sprechi. Il muscolosi ipertrofizza se è molto sollecitato, si atrofizza se è messo a riposo.

53 Si modifica il profilo morfologico del muscolo in base a: stile di contrazione (rapida o lenta) ampiezza di contrazione La morfologia del muscolo è sempre coerente con la funzione che gli viene richiesta

54 Contrazioni concentriche ed eccentriche brevi: il m.diminuisce ed accorcia il ventre muscolare ed accorcia il tendine. Contrazioni concentriche ed eccentriche incomplete e lunghe: il m.accorcia il ventre muscolare a vantaggio del suo tendine

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