Ruolo dell Associazione Allevatori del Piemonte nel progetto BOVILAT

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1 Ruolo dell Associazione Allevatori del Piemonte nel progetto BOVILAT Dr. Andrea Revello Chion Progetto cofinanziato dalla Regione Piemonte Assessorato Agricoltura Enti partecipanti: Associazione Regionale Allevatori del Piemonte Istituto Zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d Aosta Istituto Nord Ovest Qualità Eurofins, Chemical Control

2 La qualità è un fattore di competitività imprescindibile per le imprese zootecniche e le filiere collegate La qualità del latte piemontese si colloca oggi a livelli che possiamo definire più che buoni, che devono essere mantenuti e possibilmente migliorati anche attraverso lo studio e la verifica di nuovi parametri Questo risultato si è conseguito in Piemonte anche grazie al progetto BOVILAT (ex piano Latte Qualità)

3 Un po di storia ARAP e del suo laboratorio 1972: costituzione 1979: inizio attività di laboratorio con i primi CCFF : fase sperimentale latte qualità 1988: inizio latte qualità Inizio anni 90: sviluppo dei settori microbiologico e chimico per analisi del latte e suoi derivati Inizio anni 2000: analisi chimiche foraggi e alimenti zootecnici (nutrizionali e tossine) 2013: regionalizzazione ARAP di primo grado

4 Un po di numeri ARAP 5821 soci 1212 allevamenti bovini da latte CCFF bovini da latte controllati campioni di latte analizzati CCFF (bovini, ovi-caprini e bufalini) campioni analizzati per il progetto Bovilat 9140 campioni latte nel settore automatico 9137 campioni latte, derivati e alimenti zootecnici Dati aggiornati 2014

5 BOVILAT: un progetto strutturato e condiviso con la Filiera Protocollo Tecnico Commissione Tecnica Rappresentativa coordinata dalla Regione Piemonte Laboratorio Centro Latte ARAP IZS Controllo dei laboratori di analisi INOQ Servizio Ispettivo per le fasi di prelievo, trasporto campioni, formazione Laboratorio Eurofins Chemical Control Cuneo www. pql.arapiemonte.it

6 OBIETTIVO DEL PROGETTO Monitoraggio dell andamento dei parametri fisico-chimici ed igienicosanitari del latte bovino prodotto su tutto il territorio regionale (pianura, collina e montagna), con la possibilità di una continua introduzione di nuove tipologie di parametri analitici

7 UTILIZZO MULTIFUNZIONALE DEL DATO 1. Pagamento del latte secondo qualità 2. Autocontrollo aziendale, condiviso con la Sanità 3. Attività di sviluppo e ricerca (es. nuovi parametri analitici) 4. Supporto tecnico per assegnazioni aiuti comunitari (semplificazioni burocratiche) 5. Riferimento per assistenza tecnica agli Allevamenti 6. Valorizzazione di tutti i dati (es. certificazione, tracciabilità prodotti )

8 un percorso GARANTITO Tutte le fasi dell attività sono controllate e verificate! 1) Prelevatori ufficiali formati e autorizzati 2) Controllo su corretto trasporto dalla stalla al laboratorio (tempi, batteriostatico, catena del freddo e frigoriferi, sterilità boccettini, ) 3) Corretta procedura di analisi (controllo I.Z.S., controlli tarature, Ring test, ) 4) Modalità e tempistiche di refertazione

9 le tappe storiche di BOVILAT, che nasce nel 1988 e cresce secondo le esigenze della filiera 1988: inizia l attività del Piano Latte Qualità, prima Regione in Italia 1998: diversificazione della frequenza mensile di analisi (da 2 a 3, 4 analisi/mese) 2001: introduzione nuovo strumento Milkoscan FT 6000 per analisi anche su urea e caseina 2002: inizio consultazione on-line dei dati 2003: accreditamento Laboratorio 2003: introduzione nuovi BACTOSCAN : elaborazioni statistiche dei dati (es. Medie geometriche mobili online, CB e CS) e attivazione portale e invio esiti via SMS 2005: avvio monitoraggio Aflatossina M : coinvolgimento Vendite Dirette 2012: prime prove su Acidi Grassi 2014: prime prove per indice di caseificazione

10 Parametri analizzati Grasso (%, PP o PV) Proteina (%, PP o PV) Lattosio (%, PP o PV) Cellule Somatiche (unità/ml) Carica Batterica (ufc/ml) Urea (mg/dl) Caseina (%, PP o PV) Indice Caseinico (%) Aflatossina M 1 (ppt) Acidi grassi (% del grasso) Indice di Attitudine Casearia

11 L evoluzione dei parametri chimico-fisici Grasso (%, PP) , , , , , , , , , , , , , ,80 3,90 3,85 3,80 3,75 3,70 3,65 3,60 GRASSO (%, PP)

12 L evoluzione dei parametri chimico-fisici Proteina (%, PP) , , , , , , , , , , , , , ,32 PROTEINA 3,36 3,34 3,32 3,30 3,28 3,26 3,24 3,22 3,

13 L evoluzione dei parametri igienico-sanitari Carica Batterica (ufc/ml) * * CARICA BATTERICA * Media aritmetica

14 L evoluzione dei parametri igienico-sanitari Cellule Somatiche (unità/ml) * * CELLULE SOMATICHE * Media aritmetica

15 il monitoraggio dell AFM 1 Monitoraggio fondamentale per garantire la conformità del latte alla stalla in relazione alla normativa vigente (regolamento CE n. 1881/2006) Test ELISA su circa conferenti, in due periodi dell anno, eseguiti a random su tutto il territorio Supporto tecnico on line per affrontare tempestivamente il problema in collaborazione con Università di Torino

16 L evoluzione di BOVILAT per il futuro I nuovi parametri analitici per la filiera lattiero-casearia Acidi Grassi Indice di Attitudine Casearia

17 ACIDI GRASSI Gli acidi grassi insaturi rappresentano la frazione di pregio del grasso Parametro già utilizzato nel nord Europa per la valorizzazione del latte e dei prodotti derivati Parametro importante anche del punto di vista del consumatore e della industria di trasformazione

18 ACIDI GRASSI Come si sta operando in BOVILAT Lavoro preliminare di monitoraggio del latte di circa 500 allevamenti piemontesi con analisi del profilo acidico con gascromatografo Taratura della curva di calibrazione del Milkoscan con i dati piemontesi (in collaborazione con FOSS Danimarca e Università di Torino) Monitoraggio in corso di circa campioni di latte per le successive valutazioni fino a fine campagna 2014/2015

19 Indice di Attitudine Casearia Proprietà di coagulazione del latte: Tempo di coagulazione Tempo di rassodamento Consistenza del coagulo a 30 min dall aggiunta del caglio Unico valore fornito IAC

20 Indice di Attitudine Casearia Come si sta operando in BOVILAT Acquisizione della curva di calibrazione da parte di FOSS Danimarca Monitoraggio in corso di circa campioni di latte per le successive elaborazioni fino a fine campagna 2014/2015 Ipotesi di organizzazione di prove in caseificio per confronto con la resa in caldaia

21 Il nuovo servizio di assistenza tecnica per gli allevamenti da latte del Piemonte in collaborazione con il Forage Team dell Università di Torino QUALI OBIETTIVI? Minor costo di produzione e massima marginalità tra costi e ricavi Ottimizzazione dell efficienza della razione nella stalla Migliorare l efficienza e la gestione del sistema foraggero per incrementare la produzione di Energia Netta Latte e Proteina in azienda; Aumentare la produttività degli Allevamenti contenendo gli impatti ambientali e l uso di suolo (rotazioni colturali mirate, minori trattamenti, minori concimazioni, ecc.) Incremento e diversificazione delle superfici foraggere (PSR)

22 Allevamenti in Piemonte di F.I. iscritti al Libro Genealogico anno kg % grasso % proteine ,58 3, ,63 3, ,74 3, ,74 3, ,68 3, ,73 3, ,71 3,33 N^

23 Il sostegno tecnico dell ARAP agli Allevamenti da Latte perché la qualità parte dalla stalla 1. Sanità: collaborazione e sinergie con le Strutture Sanitarie 2. Miglioramento genetico: indici genetici, FA, piani accoppiamento, genomica, ecc. 3. Controllo Funzionale singola bovina (kg produzione, eventi, morfologia, campioni/anno analizzati di singola vacca per GPL, CS, Urea e Caseina, ecc.) 4. Consulenza per una più efficiente gestione aziendale (alimentazione, fertilità, controllo impianti di mungitura, benessere animale, sostenibilità ambientale)

24 La ristrutturazione del settore Andamento numero Allevamenti Totale Allevamenti da latte Allevamenti da latte - BOVILAT Allevamenti da latte CC.FF

25 Il Volume dell attività annuale di BOVILAT Allevamenti aderenti CONSEGNE DIRETTE: Allevamenti aderenti VENDITE DIRETTE: Allevamenti ATTIVI (consegne dirette) : Allevamenti ATTIVI (vendite dirette) : Primi Acquirenti: 70 Numero campioni di latte di massa analizzati all anno: circa

26 Il progetto BOVILAT è una componente importante dei servizi del Sistema Allevatori del Piemonte che si è recentemente riorganizzato a livello regionale per far fronte ai tagli della spesa, mantenendo le seguenti priorità: 1) Presenza sul territorio dei tecnici di stalla 2) Utilizzo multifunzionale dei dati raccolti 3) Potenziamento delle consulenze specialistiche 4) Introduzione innovazione tecnologica e sviluppo servizi 5) Ricerca applicata e sviluppo 6) Reale mutualità dei servizi

27 Grazie per l attenzione

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