L UNITA D ITALIA. Alla fine del 1700 la Francia era governata dal re Luigi XVI e il suo popolo non aveva libertà e soffriva la fame.

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1 L UNITA D ITALIA Prima di incominciare a raccontare la storia della nostra Italia dobbiamo fare un breve riepilogo di ciò che è accaduto in Europa negli anni precedenti. Alla fine del 1700 la Francia era governata dal re Luigi XVI e il suo popolo non aveva libertà e soffriva la fame. Il 14 luglio 1789 inizia una rivolta contro il re che portò dopo pochi anni al potere Napoleone Bonaparte. Questo grande condottiero in pochi anni conquistò quasi tutta l Europa ma anche in poco tempo perse tutto il suo impero. Della Rivoluzione Francese sono rimasti ancora oggi i princìpi che l hanno ispirata: libertà, uguaglianza e fraternità Napoleone morì, ormai esule e solo nell isola di Sant Elena, il 5 maggio del 1821 (poesia il 5 maggio recitata) Quindi dicevo che dopo la morte di Napoleone, in Europa ci furono molti cambiamenti e questo periodo fu chiamato Restaurazione I rappresentanti degli Stati che avevano sconfitto Napoleone si riunirono nel Congresso di Vienna e qui tra balli e feste si formarono alleanze e si divisero i territori appartenuti a Napoleone. L Italia dopo il Congresso di Vienna fu divisa in tanti Stati: Il Regno di Sardegna con la Repubblica di Genova sotto il dominio dei Savoia IL Regno Lombardo- Veneto governato dall Austria Lo Stato Pontificio restituito al Papa Il Regno delle due Sicilie sotto i Borboni Altri piccoli Stati governati dai parenti dell Imperatore austriaco

2 Il congresso di Vienna si chiude con la convinzione di aver assicurato all Europa e all Italia un lungo periodo di pace. Ma non è così. Ben presto in Italia sorgono le Società segrete i cui affiliati vogliono cacciare i governi stranieri che l amministrano e per avere più libertà, la più numerosa è la Carboneria il suo ideatore è Giuseppe Mazzini I Carbonari tra loro si chiamano Buoni Cugini. Il luogo dei Convegni è detto Vendita e i nuovi affiliati devono prestare giuramento. I primi moti rivoluzionari in Italia iniziano nel Regno delle Due Sicilie governato da Ferdinando di Borbone. A capo dei rivoltosi c è il generale Guglielmo Pepe e il re è costretto a concedere la Costituzione Intanto gli altri sovrani europei non vedono di buon grado la costituzione che Ferdinando ha concesso al suo popolo. Da Napoli, tuttavia, il movimento rivoluzionario si estende al Piemonte. In casa Savoia c è un giovane principe destinato a salire sul trono: Carlo Alberto che è ritenuto da tutti amico dei Carbonari piemontesi. Intanto i patrioti decidono di agire da soli, perché Carlo Alberto, chiamato dai suoi sudditi re tentenna, non si decide ad intervenire, le guarnigioni insorgono, prima ad Alessandria e poi a Pinerolo Mazzini è costretto a continue fughe. Alcuni sovrani debbono venire a patti con i loro sudditi e concedere delle riforme. Intanto in Sardegna il 4 marzo 1848 Carlo Alberto concede lo Statuto, che diventerà la legge fondamentale del futuro Regno d Italia. Soltanto nel Lombardo Veneto, dominato dall Austria ogni richiesta di riforma viene respinta. Per protesta si decide che nessun buon italiano deve fumare i sigari del governo. Dal 18 al 22 marzo del 1848 la città di Milano si batte per cacciare gli occupanti. Si innalzano 1700 barricate e gli allievi di un orfanotrofio diventano portaordini. Al maestro Michele Navaro perviene una lettera in cui c è scritto il testo di una canzone che presto diventerà l inno degli Italiani 1(canto l inno degli Italiani)

3 si chiude il sipario Nel regno di Sardegna dopo la sconfitta contro l Austria Carlo Alberto abdica e lascia il trono al figlio Vittorio Emanuele II Passano alcuni anni e nel regno di Sardegna si fa strada un grande statista Camillo Benso di Cavour che ben presto fa un alleanza con Napoleone III Nel 1859 inizia la 2 a guerra d indipendenza con numerose vittorie da parte dei Piemontesi con l aiuto dei Francesi Ma all improvviso i Francesi firmano un armistizio con gli Austriaci e gli Italiani rimangono delusi In tutta l Italia i patrioti vogliono cacciare gli stranieri e chiedono a Garibaldi di aiutarli. (entrano in scena alcuni patrioti e Garibaldi) Garibaldi con il fidato Nino Bixio e 1000 uomini nella notte tra il 5 e il 6 maggio parte da Quarto in Liguria e l 11 maggio sbarca a Marsala in Sicilia. 2 (si canta la Bandiera di tre colori e si esce di scena) In Sicilia ci sono furiose battaglie, ma alla fine di giugno la Sicilia è liberata dai Borboni. La fama di Garibaldi è sempre più grande, anche dal Salento alcuni patrioti vogliono unirsi a lui i più conosciuti sono: Cesare Braico, Sigsmondo Castromediano, Antonio Barnaba, Flaviano Leone, Antonella De Pace. (entrano in scena Sigsmondo Castromediano, Cesare Braico, Floriano Leone e Antonio Barnaba, con le camice rosse e Antonella De Pace)

4 Sigismondo Castromediano: ciao Cesare, anche tu sei dei nostri? Dobbiamo unirci a Garibaldi se vogliamo che i nostri figli siano un giorno orgogliosi di noi. Io ho già provato le patrie galere per le mie idee, ora voglio agire. Cesare Braico:Per me non è la prima volta, ho già partecipato alla rivoluzione nel 48 quando ero studente di medicina a Napoli e ora so che posso ancora aiutare la Patria e i suoi figli. Mi dispiace solo che non può venire con noi il nostro amato concittadino Giovanni Crudo detto Crudomonte perché come ben sai è di nuovo nelle galere di Procida per le sue idee politiche. Antonio Barnaba: ciao sono Antonio Barnaba, sono entrato da giovanissimo a far parte della Giovine Italia, sono orgoglioso di essere un ostunese perché è stata una delle prime città ad abbattere gli stemmi borbonici ed ora voglio combattere al fianco di Garibaldi. Antonella De Pace: io sono Antonella De Pace, dopo anni di prigionia sono ancora più convinta di partecipare alla lotta per la causa nazionale, voglio stare con Garibaldi e quando tutto sarà finito tornerò ad insegnare ai figli del popolo Floriano Leone:Io sono Floriano Leone sbighiamoci a partire perché noi faremo l Italia, è da quando avevo 13 anni che desideravo indossare la camicia rossa ed ora che è giunto il momento non voglio aspettare (entrano in scena Garibaldi, Bixio e insieme agli altri escono cantando 3 Addio mia bella addio)

5 Garibaldi con 1000 uomini parte da Quarto nella notte tra il 5 e il 6 maggio del 1860, giunge a Marsala l 11maggio e dopo varie battaglie libera la Sicilia; il 19 agosto passa lo stretto di Messina e occupa Reggio Calabria, sconfigge i Borboni e il 14 settembre entra a Napoli liberata. Il 26 ottobre incontra Vittorio Emanuele vicino Teano Garibaldi : Sire, vi consegno le terre che abbiamo conquistato, a voi il compito di fare gli Italiani; mancano all Italia Unita solo il Lazio e il Veneto. Nel 1866 Vittorio Emanuele II si allea con la Prussia e insieme sconfiggono l Austria che cede il Veneto all Italia e solo nel 1870 Roma viene conquistata. Quando giungono a Roma i reggimenti dei fanti, dei bersaglieri e della cavalleria il Papa si rifugia nel Vaticano. Roma diventa Capitale d Italia. Entrano tutti in scena e ascoltano le parole del re Vittorio Emanuele: L Italia è libera ed è una: ora dipende dagli Italiani farla grande e felice. Tutti insieme gridano W L ITALIA, W L ITALIA, ( sommessamente accennano all Inno di Mameli ed escono di scena) SI CHIUDE IL SIPARIO