LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA
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- Costanza Pala
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1 LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA 1. PREMESSA I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente comprensibili dall esterno. La loro interpretazione si presenta spesso in maniera così complessa da richiedere modalità di approccio sostenute da diversi indirizzi psicologici.
2 2. I PROCESSI MOTIVAZIONALI Secondo un approccio attualmente condiviso dalla maggior parte degli studiosi sono state individuati, per grandi linee, processi motivazionali di tipo INTRINSECO e di tipo ESTRINSECO. Sono di tipo INTRINSECO le motivazioni determinate dai bisogni propri di ciascun individuo Sono di tipo ESTRINSECO le motivazioni determinate dalle interazioni con l ambiente in cui l individuo vive ed agisce
3 3. LE MOTIVAZIONI INTRINSECHE Esiste uno stretto rapporto tra MOTIVAZIONI INTRINSECHE e BISOGNI. Secondo Maslow è possibile stabilire una scala di BISOGNI cui le MOTIVAZIONI INTRINSECHE si riferiscono, a partire: dai BISOGNI FISIOLOGICI al BISOGNO DI SICUREZZA dai BISOGNI DI PROTEZIONE E DI AFFETTO dal BISOGNO DI VALORIZZAZIONE dal BISOGNO DI AUTOREALIZZAZIONE
4 4. LE MOTIVAZIONI INTRINSECHE I BISOGNI FISIOLOGICI risultano legati in prevalenza a meccanismi d ordine biologico, deputati alla sopravvivenza dell individuo ed alla conservazione e prosecuzione della specie ( fame, sete, sonno, pulsioni sessuali, eccetera). I restanti BISOGNI DI SICUREZZA, AFFETTO, PROTEZIONE, VALORIZZAZIONE, AUTOREALIZZAZIONE, risultano a loro volta legati a meccanismi d ordine PSICOLOGICO, rappresentando la dimensione cognitiva, emotiva, affettiva e sociale.
5 5. LE MOTIVAZIONI ESTRINSECHE Le motivazioni ESTRINSECHE sono, come già accennato, quelle per lo più dipendenti dall interazione con l ambiente in cui si vive e si agisce. Spesso dipendono dal tipo di gestione che gli adulti riescono ad esercitare sui comportamenti dei soggetti in età evolutiva Risulta accertata la tendenza delle figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti, istruttori, eccetera) a far leva sui meccanismi motivazionali alla pratica motoria e sportiva dei giovani
6 6. S MOTIVAZIONI ESTRINSECHE CHE COSA SONO: si fondano su ciò che la persona crede e sul come valuta la realtà predisponendolo ad agire comportamenti ed a fare scelte COME SI FORMANO E SI MODIFICANO: si formano e si modificano in base alle esperienze dirette ed all influenza degli altri NELLA FANCIULLEZZA sono influenzate dagli atteggiamenti delle figure adulte di riferimento. NELLA PREADOLESCENZA sono determinate dal conformismo con il gruppo dei pari. IN TUTTE LE ETA (adulti compresi) sono fortemente influenzate dai modelli mediatici soprattutto televisivi.
7 7. LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA Motivazione al gioco Motivazione all agonismo Motivazione all affiliazione Motivazione al successo
8 8. MOTIVAZIONI ALLO SPORT GIOCO AGONISMO Sono motivazioni primarie allo sport AFFILIAZIONE SUCCESSO Sono motivazioni secondarie allo sport Allo scopo di assecondare e canalizzare queste motivazioni occorre predisporre situazioni ed esperienze tali da sollecitare, valorizzare e stimolare sinergicamente tutte le motivazioni alla pratica motoria e sportiva affinchè tali attività rappresentino concrete occasioni di emozione, di scoperta e di apprendimento.
9 9. MOTIVAZIONI ALLO SPORT IL GIOCO E L AGONISMO TUTTE LE ATTIVITA CHE SVOLGIAMO IN PALESTRA DEBBONO ESSERE SEMPRE INCENTRATE SUL GIOCO E NON DEBBONO ESSERE ESERCIZI SEMPLICI O COMPLESSI MUTUATI DALLA PALLACANESTRO NON SI INSEGNA A PALLEGGIARE O TIRARE ATTRAVERSO UN ESERCIZIO ANALITICO, MA CON GARE E STAFFETTE CHE METTONO IN CONDIZIONE IL BAMBINO DI ESEGUIRE IL GESTO TECNICO VOLUTO IN SITUAZIONI DIVERSE LO STIMOLO A FAR MEGLIO O PRIMA DELL ALTRO PER RAGGIUNGERE LO SCOPO CREA UNA FORTE MOTIVAZIONE NEL BAMBINO E LO SPINGERA AD ESEGUIRE SEMPRE MEGLIO SENZA MOVIMENTI DANNOSI ED INUTILI IL MOVIMENTO RICHIESTO LE CORREZIONI ED I SUGGERIMENTI DATI DALL ISTRUTTORE SARANNO COMPRESI IN MODO ATTIVO E CONSAPEVOLE E VERRANNO FISSATI E CONSOLIDATI PER UNA SUCCESSIVA AZIONE
10 10. MOTIVAZIONI ALLO SPORT AFFILIAZIONE E SUCCESSO LA CONSAPEVOLEZZA DI POTER AVERE AIUTO DA PARTE DELL ISTRUTTORE E DEI COMPAGNI DURANTE LO SVOLGIMENTO DEI GIOCHI, INSIEME ALLA RIUSCITA DEI COMPITI PROPOSTI DARANNO AL BAMBINO UN SENSO DI SICUREZZA E LO SPINGERANNO A PROVARE E RIPROVARE LE DIVERSE SITUAZIONI ED INSIEME ALLA RIUSCITA DELLE RICHIESTE FATTE SARANNO LA MOLLA MOTIVAZIONALE PER VOLER RITORNARE IN PALESTRA AD IMPARARE NUOVE OPPORTUNITA PER RIUSCIRE MEGLIO A GIOCARE. E IMPORTANTISSIMO PROPORRE GIOCHI ALLA PORTATA DEL GRUPPO DI BAMBINI CHE SI HANNO DI FRONTE, MODULARE LE DIFFICOLTA, NON VOLER ANDARE OLTRE LE LORO CAPACITA FISICHE E MENTALI PROPONENDO GIOCHI CON MOVIMENTI DIFFICILI O TANTOMENO ROTAZIONI COMPLICATE O PASSAGGI IN CUI SI DEBBA PENSARE ED ESSERE ATTENTI OLTRE LE LORO LIMITATE CAPACITA
11 IL RUOLO DELL ISTRUTTORE
12 Ruolo: da rotolus (lat.): gobbo dell attore (rotolo su cui scorrevano le battute da recitare in scena COMPITI REGOLE STRUMENTI ESSERE: APPARIRE: la personalità di un soggetto si manifesta attraverso i ruoli all interno delle relazioni. IDENTITA il soggetto si sottomette meccanicamente alle regole imposte dai ruoli. STATUS
13 PSICOLOGIA SOCIALE PSICOLOGIA SOCIALE: il sistema prescrive i ruoli per mantenere la sua stabilità PSICOLOGIA DINAMICA: la personalità si adatta al ruolo richiesto dal contesto PSICOLOGIA DEI GRUPPI: all interno di un gruppo si individuano e si differenziano i ruoli (nelle circostanze migliori si integrano)
14 EFFETTI DEL RUOLO dover essere: rispetto incondizionato delle regole prescritte da un ruolo (auto) imposizione di norme autostima: il grado di soddisfazione in un contesto determina il rispetto del ruolo identificazione con il ruolo differenziazione: la personalità del soggetto si integra con le regole proprie del ruolo individuazione e scelta del ruolo
15 LA RESPONSABILITA DEL RUOLO Responsabilità: consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, che consente di modulare le proprie scelte e di determinare i compiti e gli strumenti. Per l istruttore e l allenatore i compiti sono molteplici e gli strumenti con cui portarli a termine si diversificano. COMPITI: Educatore Motivatore Tecnico/Tattico Organizzatore Leader STRUMENTI: Comportamento Emozioni Competenze Programmazione Relazione Il concetto di responsabilità presuppone quello di libertà.
IL RUOLO DELL ISTRUTTORE
IL RUOLO DELL ISTRUTTORE corso minibasket genova 2012 Ruolo: da rotolus (lat.): gobbo dell attore (rotolo su cui scorrevano le battute da recitare in scena COMPITI REGOLE STRUMENTI ESSERE: APPARIRE: la
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