A.P.T. DEL TRENTINO Ufficio Studi OSSERVATORIO TURISTICO BOLLETTINO INTERNO D'AGGIORNAMENTO

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1 A.P.T. DEL TRENTINO Ufficio Studi OSSERVATORIO TURISTICO BOLLETTINO INTERNO D'AGGIORNAMENTO N. 30 APRILE DATI PROVINCIALI 1999, DEFINITIVI - DATI 1999 PER AMBITO TURISTICO, DEFINITIVI - DATI 1999 PER MERCATO ESTERO, DEFINITIVI - DATI 1999 PER REGIONE ITALIANA, DEFINITIVI a cura di Lorenza Tomaselli

2 AGGIORNAMENTO DATI 1999

3 L'ANDAMENTO 1999 Dopo l annata record del 1995, gli anni seguenti avevano evidenziato andamenti disomogenei, con risultati diversi tra la componente italiana e quella straniera: nel 1996 calavano gli italiani mentre il movimento degli stranieri segnava aumenti a due cifre; nel 1997 continuava la regressione del mercato italiano, e quello straniero non bissava il successo dell anno precedente; il 1998 invece registrava aumenti su entrambi i fronti. Vediamo ora com è andato il Innanzitutto troviamo una ulteriore conferma della tendenza alla riduzione della permanenza media: 7,1 giornate. Complessivamente comunque il 1999, come già il 1998, appare come un anno positivo, anche se gli incrementi totali sono contenuti: + 0,6% negli arrivi, pari a quasi 24mila persone, + 0,3% nelle presenze, ossia circa 84mila pernottamenti in più rispetto all anno scorso. Il 1999 è quindi l anno migliore nella storia del turismo trentino per il numero di arrivi, mentre il numero più alto dei pernottamenti resta ancora quello del 95. I due settori del ricettivo hanno andamenti diversi rispetto all anno precedente: l alberghiero, che nel 1998 aveva registrato incrementi decisi, si mantiene sostanzialmente stabile (- 0,1% sia negli arrivi che nelle presenze) ma solo grazie alla clientela straniera (+3,9% arrivi, + 4% presenze nel totale annuale), più precisamente quella estiva (+8,4%, +8,5%), mentre gli italiani che hanno scelto la vacanza in hotel risultano in calo (- 2,1%, -1,7%); l extralberghiero invece registra un leggero aumento (+ 1,5% gli arrivi, +0,5% le presenze), anche in questo caso dovuto soprattutto alla componente straniera (+ 4,8% gli arrivi, + 1,2% le presenze nell intero anno), però invernale (+ 12,3% arrivi, + 9,9% presenze). Tre sono i mesi che hanno contribuito a determinare un bilancio di sostanziale pareggio anziché di aumento: aprile (le festività pasquali ai primissimi giorni del mese hanno chiuso la stagione in anticipo rispetto all aprile dell anno precedente), agosto (è stato il mese che più ha risentito della sofferenza meteorologica dell estate 1999) e dicembre. Molto positivi invece i mesi di giugno, luglio ma anche insolitamente i mesi fuori stagione di ottobre e novembre.

4 QUALCHE CURIOSITA Il settore alberghiero ha contato il 53% degli arrivi ed il 37% delle presenze annue; gli italiani hanno costituito il 74% degli arrivi e l 82% delle presenze. Fra gli stranieri, che rappresentano il 26% del movimento annuale, il 55% sono tedeschi, l 8% britannici, il 7% austriaci, il 6% olandesi, il 3% belgi, mentre con il 2% troviamo francesi, danesi, cechi, polacchi e svizzeri; in misura minore troviamo altre provenienze. Nel 1999 gli arrivi si sono distribuiti per il 49% in estate, per il 42% in inverno e per il 9% nei mesi intermedi; i pernottamenti, invece grazie ad un più lungo periodo di soggiorno estivo, si sono distribuiti per il 33% nei mesi invernali, per il 62% in estate e per il 5% nei mesi intermedi. Dal 1985 ad oggi il flusso turistico complessivo della provincia di Trento è aumentato complessivamente del 63% per gli arrivi e del 23% per le presenze, mentre il periodo di soggiorno si è ridotto da 9,5 a 7,1 giornate, da 5,7 a 5 giornate negli esercizi alberghieri, da 13,9 a 9,5 giornate negli esercizi complementari. Le vacanze più lunghe risultano sempre quelle fatte in agosto (11,3 giornate di media), le più brevi quelle nei mesi di ottobre e novembre (3,6 giornate). Per quanto riguarda l offerta, nel ricettivo alberghiero la disponibilità di posti letto complessiva cresce dell 1,93% (corrispondente a posti letto), aumentando il numero di esercizi di 23 unità. Analizzando i dati per categoria, si nota che diminuiscono ancora gli esercizi alberghieri ad una e a due stelle (rispettivamente del 2,6% e del 3,9%), mentre aumenta il numero dei tre stelle (+ 4%) e dei quattro stelle (+ 5,36%). Per quanto riguarda l extralberghiero, diminuiscono gli affittacamere, le colonie e campeggi mobili, le case per ferie e gli alloggi privati, mentre aumentano i campeggi, i rifugi e gli agritur, diminuendo così in totale la disponibilità di posti letto del 2,8%. Vediamo ora com'è andata ai nostri vicini. Anche per l'alto Adige il 1999 si chiude con un pareggio: + 0,1% gli arrivi, + 0,3% le presenze. La situazione è migliore nel settore alberghiero (+ 0,4% arrivi, + 0,6% presenze), mentre l extralberghiero deve registrare un calo, anche se contenuto (- 1,1%, - 0,8%). Da notare il bilancio negativo degli hotel a due stelle. Per quanto riguarda la provenienza degli ospiti, i tedeschi, che costituiscono ancora oltre il 54% del flusso turistico totale, rimangono stabili; gli italiani (35% del movimento totale)

5 segnano una lievissima flessione negli arrivi, a cui peraltro corrisponde un leggero aumento nelle presenze. In calo risultano gli ospiti provenienti da Gran Bretagna, Francia, Svezia e Giappone; sono invece interessanti gli incrementi percentuali di cechi, ungheresi, croati, polacchi, russi, danesi e norvegesi. La durata media della vacanza più breve rispetto a quella registrata nella nostra provincia è aumentata dal 1998, passando da 5,8 a 5,9 giornate. I dati annuali della regione Veneto indicano qualche difficoltà per il comprensorio montano: - 3,99% negli arrivi, - 5,46% nelle presenze. Il settore alberghiero, che conta il 60% degli arrivi ma solamente il 36% delle presenze totali del comprensorio, risulta in calo del 3% abbondante sia come numero di turisti che di pernottamenti; nel caso dell extralberghiero il dato aumenta a 4,13% per gli arrivi e a 6,66% per le presenze. Si fa notare l aumento delle sole strutture alberghiere a 5 stelle. In termini di nazionalità, il risultato complessivo negativo è da imputare alla clientela italiana, essendo gli stranieri in crescita al 2% come arrivi e al 4% circa come presenze. Fra i mercati rilevanti per la montagna veneta, la Germania ed il Regno Unito sono in aumento, Austria e Stati Uniti in leggera diminuzione; più forti i decrementi percentuali di Francia ed ex Jugoslavia. A livello nazionale, il 1999 ha confermato la tendenza alla ripresa, registrata nel 1998 dopo lo stallo dell anno precedente; gli arrivi aumentano del 2,8% e le presenze del 2,9%; gli arrivi degli italiani e degli stranieri aumentano in modo quasi uguale (rispettivamente 2,7% e 2,9%), mentre si evidenzia la crescita delle presenze degli stranieri (4,5%), che denota una maggiore propensione al soggiorno lungo. Il settore alberghiero chiude il bilancio con +2,5% negli arrivi e + 2,4% nelle presenze; benissimo anche le strutture complementari, che presentano incrementi superiori al 4% sia come numero di turisti che come pernottamenti. Per quanto riguarda la provenienza dei turisti stranieri, il 38% è rappresentato dai tedeschi, seguono Stati Uniti (7,5%), Regno Unito (6,8%), Austria (6%), Francia (5,6%), Svizzera, Liechtenstein e Paesi Bassi (4,5%); con percentuali minori Giappone, Belgio, Spagna, Danimarca, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca. Gli incrementi percentuali maggiori vengono invece da danesi (+20% presenze), cechi (+18,1%), olandesi (+14,6%), Svezia (+8,9%), Ungheria (+8,7%) e Stati Uniti (+8,1%). Considerando invece la tipologia di località, si nota un lievissimo calo d interesse per le località montane (-0,17% nelle presenze). Il sistema turistico italiano ha mantenuto la propria posizione sul mercato internazionale turistico, pur dimostrandosi meno dinamico dei

6 concorrenti mediterranei più agguerriti, quali Spagna, Portogallo e Francia in termini di crescita dei flussi. Complessivamente, la crescita della spesa turistica in Italia è aumentata del 2,5% nominale (0,6% reale), grazie ad una significativa spinta dei consumi degli italiani che nel corso del 1999 hanno dimostrato una accresciuta propensione per le destinazioni domestiche. Nell anno infatti la spesa all estero degli italiani è anch essa cresciuta di solo lo 0,4% nominale, corrispondente ad un decremento reale di circa 3%. Ricordando che per il Tirolo l anno turistico va da novembre ( 98) a ottobre ( 99), in termini complessivi la situazione è positiva anche per i nostri vicini austriaci: + 2,2% negli arrivi, + 1,9% nelle presenze, per un totale di oltre 7milioni e mezzo di ospiti e di 39milioni e mezzo di pernottamenti. Il flusso riferito alle presenze - risulta in aumento dell 1,9% sia sul fronte interno che dall estero; in particolare i tedeschi (che da soli costituiscono il 61% del movimento totale) aumentano dello 0,6%, mentre i mercati che più balzano all occhio per gli incrementi registrati sono Olanda (+ 9,5%), Gran Bretagna (+ 4,7%), Italia (+ 9,1%), Danimarca (+ 12%) e Polonia (+ 31,9%). In diminuzione svizzeri, belgi, svedesi, ma soprattutto francesi (- 7,3%). Per quanto riguarda i settori del ricettivo, l alberghiero (che però include gli appartamenti gestiti in forma imprenditoriale) cresce del 2,4%, mentre gli alloggi privati diminuiscono del 2,1%, e le altre strutture ricettive aumentano del 2,7%.

7 AGGIORNAMENTO DATI RIGUARDANTI IL 1999 PER AMBITO TURISTICO

8 A.P.T. DI TRENTO Si interrompe il trend positivo che da alcuni anni caratterizzava il risultato di questo ambito, che però in sostanza perde solamente una piccola parte degli incrementi registrati nel 1998: - 0,5% negli arrivi, ovvero 784 turisti in meno, e 3% nelle presenze, corrispondenti a circa 14mila pernottamenti in meno. La permanenza media torna alle 2,6 giornate del Gli ospiti italiani sono arrivati poco più numerosi ma si sono trattenuti meno a lungo praticamente in tutti i mesi dell anno; gli arrivi stranieri al contrario hanno segnato un discreto calo soprattutto nella stagione invernale, mentre per quanto riguarda le presenze, l estate è stata decisamente negativa, ma l ottimo incremento della stagione invernale ne ha più che compensato l effetto. Il settore alberghiero soffre soprattutto per la tendenza ad accorciare la vacanza, tendenza registrata in modo più marcato negli ospiti italiani rispetto a quelli stranieri; il settore extralberghiero che peraltro conta solo per il 10% degli arrivi totali - segna una variazione negativa negli arrivi, compensata però da un aumento nel numero dei pernottamenti, risultante dal vistoso incremento percentuale delle presenze straniere estive ma soprattutto invernali. L inverno chiude sostanzialmente in pareggio rispetto all anno precedente, mentre in estate l aumento delle presenze degli esercizi complementari non riesce a compensare il forte calo registrato nel settore alberghiero. In questo ambito gli italiani contano per il 62% degli arrivi annuali, che si distribuiscono per il 42% in inverno, per il 37% in estate e per il 21% nei periodi fuori stagione. La permanenza media è di 2,6 giornate, 2,8 sia in estate che inverno, 2,1 negli alberghi e 7,6 nelle altre tipologie ricettive.

9 A.P.T. DOLOMITI DI BRENTA PAGANELLA Quest ambito replica nel 1999 il buon risultato ottenuto l anno precedente: + 3,1 % negli arrivi (pari a circa 6mila persone in più), + 4,2% nelle presenze (quasi 60mila pernottamenti in più rispetto all anno precedente). La permanenza media rimane stabile a 7,5 giornate (dopo anni di continua e più o meno pesante contrazione); vengono inoltre ampiamente recuperati i pernottamenti persi nel E da sottolineare l ottimo risultato registrato dalla componente straniera del flusso turistico: + 9,1% di arrivi, + 17,2% di presenze, con l avvertenza però che tale incremento deriva solamente dalla stagione estiva, in quanto gli ospiti stranieri invernali sono in netto calo. Anche il movimento dei turisti italiani presenta un saldo positivo, sia negli arrivi che nelle presenze. Bene entrambi i settori del ricettivo: nell alberghiero gli italiani risultano sostanzialmente stabili, mentre gli stranieri fanno registrare in estate aumenti a due cifre. Nell extralberghiero al contrario sono i clienti italiani a dare l apporto maggiore alla positività del risultato complessivo, mentre l unico dato negativo è quello relativo al numero dei pernottamenti degli stranieri. L inverno perde qualcosa in quanto ad arrivi, l estate invece chiude nettamente in positivo (+ 10,3%, + 6,5%). In quest ambito il 22% dei turisti è straniero, il 76% sceglie la sistemazione alberghiera; il 52% del movimento è estivo. La permanenza media è di 7,5 giornate, 5,9 in inverno, 9,4 in estate, 6,3 negli alberghi, 11,3 negli altri esercizi ricettivi.

10 A.P.T. ALTOPIANO DI PINE VALLE DI CEMBRA Il 1999 è andato bene anche per quest ambito, che vede aumentare gli arrivi del 4,4% e le presenze dell 1,7%, pari a oltre 2mila persone e a 11mila pernottamenti in più rispetto all anno precedente. Il bilancio positivo è dovuto essenzialmente ad un ottimo afflusso della clientela straniera (soprattutto estiva), che dà origine ad incrementi a due cifre sia negli arrivi che nelle presenze; i turisti italiani sono arrivati leggermente più numerosi. Il settore alberghiero chiude molto bene l anno, grazie soprattutto al flusso degli stranieri, che continua, dopo l arresto subìto nel 97, ad aumentare considerevolmente anche se solo nel settore alberghiero; gli italiani che hanno scelto la vacanza in hotel sono arrivati sì più numerosi, ma si sono trattenuti meno rispetto al L extralberghiero invece ha registrato un lieve calo negli arrivi sia italiani che stranieri, ed un aumento nelle presenze, più consistente nel caso degli ospiti non italiani. Parlando di stagioni, il risultato migliore è quello invernale: il saldo di questa stagione chiude infatti con un + 11,7% negli arrivi ed un + 10,2% nelle presenze ed è dovuto esclusivamente alla componente italiana del movimento turistico, mentre il bilancio estivo (- 0,2%, + 0,5%) viene salvato dai clienti stranieri (+ 36,1%, + 27%). In questo ambito è molto forte l incidenza degli ospiti italiani, pari all 85% del totale degli arrivi, e del settore extralberghiero, che conta il 63% degli arrivi e l 82% delle presenze totali; il 66% del movimento è estivo. La permanenza media è una delle più alte della provincia, 11,1 giornate, che aumentano a 14,5 in estate.

11 A.P.T. VALLE DI FIEMME Chiude sostanzialmente in pareggio il bilancio 99 di quest ambito: poco più di mille arrivi e quasi 5mila presenze in meno rispetto all anno precedente, che corrispondono in valori percentuali a 0,4% e a 0,2%. L andamento è però diverso nelle due stagioni: a differenza del 1998, ad un ottimo inverno (+ 3,8% negli arrivi e + 5,5% nelle presenze) è seguita un estate in perdita (- 2,3% negli arrivi, - 1,5% nelle presenze) a causa della condizioni meteorologiche non ottimali. Anche in quest ambito, come negli ultimi due esaminati, è degno di nota l aumento della componente straniera (nel caso di quest ambito soprattutto invernale), mentre il calo, peraltro contenuto, degli italiani condiziona negativamente il risultato globale. Sia il settore alberghiero che quello extralberghiero chiudono in sostanziale pareggio; l alberghiero registra dati negativi nella componente straniera del flusso turistico, l extralberghiero in quella italiana. La clientela di quest ambito è essenzialmente italiana (83% del totale); il movimento turistico è equamente spartito tra i due settori del ricettivo (49% l alberghiero, 51% l extralberghiero) e si divide nelle stagione invernale per il 55%, in quella estiva per il 41% e per il 4% nei periodi fuori stagione. La permanenza media è rimasta invariata rispetto all anno precedente, attestandosi ancora sulle 9,1 giornate; la media diventa 5,9 giornate in inverno, 14,1 in estate, 5,3 negli alberghi e 12,9 nell extralberghiero.

12 A.P.T. VALLE DI FASSA Il bilancio 1999 dell ambito fassano si chiude in leggero calo rispetto all anno precedente: - 1,8% negli arrivi (pari a 10mila turisti in meno), - 1,2% nelle presenze (corrispondente a 45mila pernottamenti in meno). Come per la vicina Val di Fiemme, e probabilmente per le stesse motivazioni (meteorologiche), anche nel caso di quest ambito è l estate a determinare il saldo negativo: - 3,3% gli arrivi, - 1,5% le presenze, mentre l inverno si è chiuso in leggerissimo aumento. Gli italiani, pur aumentando lievemente la permanenza media, diminuiscono la loro presenza sia negli alberghi che nelle altre strutture ricettive, mentre il movimento dei clienti stranieri ottiene risultati positivi in entrambi i settori del ricettivo, ma soprattutto nell alberghiero. Entrambi i settori del ricettivo chiudono in negativo, anche se su percentuali contenute: le cifre peggiori però spettano al settore alberghiero, che ospita il 59% del flusso totale, e che vede l unico dato positivo nelle presenze invernali. L ambito fassano si caratterizza per una massiccia presenza di clientela nazionale, che conta l 84% degli arrivi; il 59% del movimento turistico è invernale, il 41% è estivo La permanenza registra un lieve aumento, passando da 6,6 a 6,7 giornate; tale aumento è dovuto all estate, in cui la durata media della vacanza passa dalle 7,7 giornate del 1998 alle attuali 7,9. Nell extralberghiero il turista si ferma in media 7,7 giornate, nell alberghiero 5,9 giorni.

13 A.P.T. S.MARTINO DI CASTROZZA E PRIMIERO Quest ambito si sta caratterizzando per un andamento altalenante negli anni: 1996 non brillante, 1997 decisamente negativo, 1998 buono e 1999 ancora negativo, anche se su percentuali contenute: - 2% gli arrivi (pari a 3mila persone), - 1,7% le presenze (pari a quasi 21mila pernottamenti in meno). A differenza degli anni scorsi, in cui la situazione era molto diversa a seconda del settore ricettivo considerato, nel 1999 soffrono sia l alberghiero che l extralberghiero, anche se il primo che conta del resto il 63% degli arrivi totali - in modo più marcato: - 2,6% negli arrivi, - 2,4% nelle presenze contro il 1,1% sia di presenze che di arrivi delle strutture ricettive complementari. Per quanto riguarda la provenienza, gli italiani registrano una flessione soprattutto nei mesi invernali e nel mese di giugno; il movimento straniero invece presenta un saldo positivo grazie soprattutto agli arrivi estivi. Entrambe le stagioni sono andate bene come presenze, nel senso che sia estate che inverno hanno mantenuto, migliorandoli lievemente, i numeri dell anno precedente; per quanto riguarda gli arrivi, l inverno deve registrare una leggera flessione, dovuta al venir meno di ospiti italiani. Questi ultimi contano nella zona per il 95% del totale degli arrivi; l ambito si caratterizza inoltre per la perfetta bistagionalità: 50% nella stagione estiva, 50% nella stagione invernale. La permanenza media rimane stabile sulle 7,4 giornate, 5,2 in inverno, 9,7 in estate, 5,7 negli alberghi e 10,1 nelle altre strutture ricettive.

14 A.P.T. DI LEVICO LAGO DI CALDONAZZO Anche quest ambito chiude il 1999 con un debole calo: oltre 2mila persone e 17mila pernottamenti in meno rispetto all anno precedente, ossia, in valori percentuali, - 3,6% e 2,2%. Le cause di tale risultato negativo sono la netta diminuzione degli ospiti italiani e il brusco calo registrato nella stagione invernale, calo che nonostante l inverno conti nell ambito solamente l 11% delle presenze totali - viene ad incidere in modo determinante sul risultato globale perché ha interessato indistintamente tutti i mesi in modo pesante. Nella stagione estiva l unico mese completamente negativo è agosto; nei periodi fuori stagione, che in quest ambito contano per un buon 18%, è però da segnalare il risultato negativo sia di maggio che di settembre. Il movimento straniero ottiene nel 1999 ottimi risultati: + 7,8% gli arrivi, + 2,4% le presenze; questi dati sono confortanti se si pensa che per quest ambito gli ospiti provenienti dall estero costituiscono più della metà del flusso turistico totale. Gli italiani, invece, come abbiamo visto nella maggior parte degli ambiti turistici trentini, sono in netta diminuzione: si registra infatti un 10% negli arrivi e un 3,8% nelle presenze. Questa defezione degli ospiti italiani si fa sentire in valore assoluto - soprattutto negli alberghi e nei mesi estivi, che risultano tutti negativi. L extralberghiero, che ospita nella zona il 40% del flusso turistico totale, soffre meno rispetto all altro settore ricettivo grazie agli stranieri, che sono giunti più numerosi ma si sono trattenuti meno; nell alberghiero invece gli stranieri sono giunti in numero maggiore, si sono fermati più a lungo, ma l incidenza della componente italiana sul risultato del comparto è tale da provocare un risultato complessivo comunque negativo. La permanenza media rimane stabile sulle 7,7 giornate; la media diventa 3,2 in inverno, 9,3 in estate, 5,5 negli alberghi e 11 giornate nelle altre strutture ricettive.

15 A.P.T. DI FOLGARIA, LAVARONE E LUSERNA Il bilancio per l ambito degli altipiani è completamente positivo, chiude infatti con oltre 6mila turisti in più (+ 3,5%) e quasi 28mila pernottamenti in più ( + 1,7%) rispetto al Gli italiani, che in quest ambito costituiscono la stragrande maggioranza del flusso turistico, contando per il 95% degli arrivi totali, fanno segnare un incremento generale molto buono (+ 3% gli arrivi, + 1,6% le presenze), registrando una lievissima flessione nell alberghiero soprattutto nei mesi invernali. Gli stranieri, viceversa, risultano in aumento negli hotel con fortissimi incrementi nella stagione estiva - e in leggero calo nelle altre strutture ricettive. Considerando i settori del ricettivo, vediamo che l alberghiero rimane sostanzialmente stabile, soffrendo solo parzialmente per la defezione degli ospiti italiani invernali di cui si è detto sopra, mentre l extralberghiero presenta un bilancio positivo proprio grazie agli italiani, che sono giunti più numerosi soprattutto nei mesi fuori stagione. Il settore extralberghiero conta nell ambito il 62% degli arrivi ed il 76% delle presenze annuali; la suddivisione temporale del movimento turistico è invece molto omogenea: 51% estate, 44% inverno, 5% nei mesi intermedi. La durata della vacanza si abbassa leggermente anche in quest ambito, passando da 8,9 a 8,7 giornate; la media si abbassa a 6,2 giorni in inverno e a 11,5 in estate, a 10,7 nell extralberghiero e a 5,5 negli hotel.

16 A.P.T. ROVERETO E VALLAGARINA La Vallagarina chiude il bilancio 1999 con un sostanziale pareggio: + 0,2% di arrivi (poco più di duecento persone), + 2,6% di presenze, pari a oltre 18mila pernottamenti in più rispetto all anno precedente; questo aumento però non recupera ancora il calo registrato dopo il Gli stranieri, come in molti altri ambiti precedentemente esaminati, risultano decisamente in aumento, sia nell extralberghiero dove determinano aumenti a due cifre, sia nell alberghiero dove peraltro risultano essere giunti meno numerosi soprattutto nei mesi di fine estate. I clienti nazionali invece, che costituiscono la maggior parte (74%) del flusso turistico totale, chiudono in pareggio in quanto a presenze ed in leggero calo negli arrivi: questa diminuzione è registrabile però solamente negli hotel. Esaminando i due settori del ricettivo, si nota che l extralberghiero, che nell ambito conta il 45% degli arrivi totali, ha ottenuto nel 1999 dei buoni risultati, chiudendo in positivo sia come numero di arrivi (+ 5,9%), sia come numero di presenze (+ 1,9%). Il settore alberghiero invece soffre a causa della defezione - di cui si è detto sopra - degli ospiti italiani, che si fa sentire in tutti i mesi dell anno ad esclusione di aprile, ottobre e dicembre. Il calo di ospiti italiani influenza negativamente la stagione estiva ma non tocca quella invernale. L ambito può del resto contare su una buona bistagionalità: 44% estate, 39% inverno, 17% mesi intermedi. La permanenza media è aumentata da 6,1 a 6,2 giornate, grazie alla maggiore durata della vacanza in albergo, che si è attestata per il 1999 sulle 3,4 giornate; la media passa a 9,6 giorni nell extralberghiero ed è di 4,9 giorni in inverno, e 8,4 giornate in estate.

17 A.P.T. GARDA TRENTINO Molto buono il bilancio di chiusura annuale dell ambito gardesano: guadagna quasi 34mila turisti (+ 6,7%) e oltre 92mila pernottamenti (+ 3, 9%), recuperando così ampiamente le perdite subite nel Entrambe le componenti del flusso turistico registrano totali annuali in netto aumento; le uniche note negative relative agli arrivi riguardano i mesi di agosto e settembre per gli italiani e di febbraio e aprile per gli stranieri. Questi ultimi, che contano ben il 78% degli arrivi totali, sono giunti più numerosi e si sono trattenuti più a lungo sia negli alberghi che nelle altre strutture ricettive. Il risultato migliore, in termini percentuali, spetta in quest ambito al settore extralberghiero, che conta il 34% degli arrivi totali: una stagione invernale ottima, supportata da una Pasqua abbastanza tardiva, fa chiudere questo settore con incrementi a due cifre sia negli arrivi (+ 26,1%) che nelle presenze (+31,8%). Il risultato del comparto alberghiero è comunque ottimo, data anche l incidenza (67%) degli arrivi alberghieri sul totale del movimento: + 6,5% arrivi, + 3,5% presenze. E già stato detto che l inverno è andato ottimamente; l estate, che in quest ambito conta il 56% degli arrivi totali, registra qualche calo della clientela nazionale, ma chiude comunque in positivo grazie al maggiore afflusso di ospiti stranieri. La permanenza diminuisce leggermente, passando da 4,7 a 4,6 giornate in media, 5,4 in estate, 3,4 in inverno, 3,9 negli hotel, 5,9 nelle altre strutture ricettive.

18 A.P.T. TERME DI COMANO DOLOMITI DI BRENTA Il 1999 chiude in sostanziale pareggio, anche se in lievissimo calo, per quest ambito, che perde circa 400 turisti (- 0,5%) e 2mila presenze (- 0,3%). Il risultato parzialmente negativo è da imputare al cattivo andamento della stagione invernale (- 10,5 % negli arrivi, - 9,8% nelle presenze), che pur contando nell ambito solamente il 15% degli arrivi totali, ha evidentemente eroso il già minimo risultato positivo ottenuto dalla stagione estiva. Per quanto riguarda la provenienza, si segnala il buon incremento della clientela estera, che pur contando solamente per un decimo del flusso turistico globale dell ambito, chiude in positivo in entrambi i settori del ricettivo. E solo l extralberghiero a soffrire della defezione degli ospiti italiani, i quali, totalizzando nell ambito il 91% degli arrivi, penalizzano pesantemente il risultato complessivo. Quest ambito si caratterizza per la ricettività prevalentemente extralberghiera (77% delle presenze annuali) e per la prevalenza della clientela italiana di cui si è già detto. La durata della vacanza è aumentata da 9,4 a 9,5 giornate, 4,6 in inverno, 10,8 in estate, 7,4 negli alberghi e 10,3 negli esercizi complementari.

19 A.P.T. MADONNA DI CAMPIGLIO, PINZOLO, VAL RENDENA Complessivamente in quest ambito nel corso del 1999 vengono meno oltre 11mila arrivi e 53mila pernottamenti, che corrispondono rispettivamente a decrementi percentuali pari a 2,9% e a 1,7%. In sostanza si perde quasi totalmente la quota di turisti e parzialmente la quota di pernottamenti che erano state recuperate nel corso del 1998 dopo due bilanci annuali negativi. In calo risulta sia la componente italiana (- 2,9% gli arrivi, - 1,6% le presenze) che quella straniera (- 3%, - 3,8%). Contrariamente alla tendenza registrata negli ultimi anni, nei quali era stata la stagione estiva la causa di maggior sofferenza, nel 1999 è l inverno il principale responsabile del risultato negativo. L estate invece dimostra una sostanziale tenuta rispetto all anno precedente, ad esclusione del mese di agosto, per i problemi meteorologici di cui si è già detto in precedenza. Per quanto riguarda i settori ricettivi, è quello delle strutture alberghiere che nell ambito conta il 37% degli arrivi ed il 25% delle presenze totali il settore che in termini percentuali registra il risultato peggiore, ma anche i dati relativi agli esercizi complementari si presentano tutti col segno meno. L ambito si caratterizza per una maggiore presenza invernale, il 59% del flusso annuale. Da notare anche che il 64% degli ospiti sceglie la sistemazione extralberghiera e che solo il 9% sono stranieri. La durata media della vacanza aumenta leggermente da 8 a 8,1 giornate, tornando alla media del 1997; si attesta sulle 6,7 giornate in inverno, 10,4 in estate, 5,3 negli hotel e 9,7 giornate negli altri esercizi ricettivi.

20 A.P.T. VALLI DI SOLE, PEIO E RABBI Positivo il bilancio annuale di quest ambito, che guadagna complessivamente il 3,7% negli arrivi, pari a quasi 17mila turisti, e l 1,7% nelle presenze, pari a oltre 58mila pernottamenti. In controtendenza rispetto alla generalità degli ambiti, la componente straniera del flusso turistico che peraltro conta solo il 10% degli arrivi totali - risulta in questa zona in diminuzione: complessivamente stabile negli arrivi (- 0,3%), segna un 4,8% nelle presenze. Il calo viene registrato nei mesi invernali e nel mese di agosto. Anche gli ospiti italiani sono giunti meno numerosi nei mesi invernali, ma questa defezione è stata largamente compensata dagli ottimi incrementi estivi. Per quanto riguarda i settori ricettivi, che si spartiscono abbastanza equamente (43% degli arrivi l alberghiero, 57% l extralberghiero) il flusso turistico totale, va segnalato che nell alberghiero si nota una flessione (dovuta, come si diceva sopra, soprattutto alla stagione invernale) della clientela nazionale e delle presenze straniere. Viceversa nelle altre strutture ricettive diminuiscono di molto gli stranieri, mentre gli italiani giungono più numerosi nei primi mesi dell anno. L ambito si caratterizza per una maggiore presenza invernale, il 60% del flusso annuale e per la prevalenza della clientela italiana, che costituisce il 90% del movimento turistico annuale. La permanenza media si è ulteriormente abbassata, continuando il trend degli ultimi anni: dalle 7,8 giornate del 1997, alle 7,4 del 1998, alle 87,2 del La durata della vacanza è di 6,2 giornate in media in inverno, 8,9 in estate, 6,2 negli alberghi, 8 nelle altre strutture ricettive.

21 A.P.T. VALLE DI NON Il saldo annuale della valle è negativo, sebbene a causa solo del cattivo andamento della componente straniera. Complessivamente, l ambito perde turisti e oltre 11mila pernottamenti, corrispondenti ad un 2,1% negli arrivi e a 1,1% nelle presenze. Gli italiani, che costituiscono la maggior parte del movimento annuale (88% degli arrivi) risultano nel complesso stabili, anche se dimostrano di aver preferito le strutture alberghiere a quelle complementari; inoltre sono giunti molto più numerosi nei primi mesi dell anno. Veramente negativo invece il risultato riportato dagli ospiti stranieri, che fanno registrare diminuzioni a due cifre ovunque: in estate, in inverno, negli alberghi e nelle altre strutture ricettive. Queste ultime vengono disertate parzialmente anche dai clienti nazionali estivi, e chiudono quindi in negativo il bilancio 1999: - 2,6% negli arrivi, - 2,1% nelle presenze; il settore alberghiero invece risente solo parzialmente della defezione degli stranieri di cui si è detto sopra, potendo contare sulla clientela italiana che è giunta più numerosa e si è trattenuta più a lungo rispetto all anno precedente. Entrambe le stagioni risultano sostanzialmente stabili, ma il risultato complessivo viene incrinato dal saldo negativo del settore extralberghiero. L ambito si caratterizza per la distribuzione prevalentemente extralberghiera del movimento (71% degli arrivi, 81% delle presenze annuali) e per una distribuzione dei flussi turistici al 60% nella stagione estiva. La permanenza media è di 8,1 giornate, 4 in inverno, 11,1 in estate, 5, 3 negli hotel, 9,3 nelle altre tipologie ricettive.

22 A.P.T. LAGORAI, VALSUGANA ORIENTALE E TESINO Nel corso del 99 quest ambito perde una settantina di turisti (- 0,2% di arrivi) ma guadagna oltre 11mila pernottamenti (+ 2,6% di presenze): positivo quindi, anche se non entusiasmante, il bilancio annuale della zona. Gli stranieri, componente minima (6%) del movimento annuale, segnano un saldo decisamente negativo, anche se in valore assoluto la defezione totale si aggira sulle 400 unità. Gli italiani invece sono giunti complessivamente poco più numerosi ma si sono fermati più a lungo; in dettaglio, i mesi negativi sono gennaio, marzo, maggio, agosto e dicembre, con una connotazione ancora più sfavorevole nel settore extralberghiero. Le tipologie ricettive diverse dagli alberghi, che ospitano la maggior parte (94%) del flusso turistico totale, risentono solo parzialmente del crollo degli ospiti stranieri, potendo contare sulla clientela italiana che è venuta meno solamente nelle presenze invernali. Il saldo delle strutture alberghiere è invece negativo, sia per il cattivo andamento della stagione estiva sia per la marcata defezione degli ospiti italiani invernali. La durata media della vacanza è aumentata a 11,2 giornate, 8,8 in inverno, 12,5 in estate, 4 negli alberghi, 12,9 nelle altre tipologie ricettive.

23 ALTRI COMUNI Le zone fuori ambito presentano per il 1999 un bilancio completamente negativo: perdono infatti 9mila turisti e quasi 26mila pernottamenti, equivalenti 4,1% negli arrivi e a 1,4% nelle presenze riperdendo così quasi totalmente arrivi e presenze recuperati nel corso del Diminuiscono sia italiani che stranieri, in entrambi i settori del ricettivo ed in tutti i mesi tranne marzo, maggio e luglio. In tali zone, i flussi si distribuiscono per il 44% nell alberghiero ed il 66% nell extralberghiero, per il 22% nella stagione invernale, il 65% in quella estiva e il 13% nei mesi intermedi. Gli italiani costituiscono il 72% del totale. La permanenza media è di 8,7 giornate, 4,8 in inverno, 10,8 in estate, 4,3 negli hotel, 12 nelle altre strutture ricettive.

24 AGGIORNAMENTO DATI 1999 PER MERCATO ESTERO

25 GERMANIA L aumento registrato fornisce un ulteriore conferma che il calo del 97 fosse un fatto contingente: nel corso del 1999 infatti sono state superate persino le cifre record ottenute nel Sono circa 12mila gli arrivi (+2,2%) e oltre 23mila le presenze (+ 0,9%) in più rispetto al Per le strutture alberghiere, preferite dal 69% della clientela tedesca, particolarmente buona è stata la stagione estiva ad esclusione del mese di agosto, mentre sull inverno si segnala un calo sia negli arrivi che nelle presenze; l extralberghiero, al contrario, ottiene risultati migliori in inverno grazie agli ottimi mesi di gennaio e marzo. Da notare che anche aprile, pur con Pasqua ai primissimi giorni del mese, chiude in positivo nelle strutture alternative agli alberghi. Si nota che dal 1985 ad oggi il flusso germanico è quasi raddoppiato, essendo aumentato del 98,5% per quanto riguarda gli arrivi; l aumento delle presenze è del 60%. La permanenza media è passata dalle 5,6 giornate alle 4,5 attuali, 3,9 negli alberghi e 6 nelle altre strutture ricettive. I turisti tedeschi che scelgono il Trentino preferiscono nel 31% dei casi la sistemazione extralberghiera, distribuendosi per 51% dei casi nei mesi estivi, per il 26% nei mesi invernali e per il 23% in quelli intermedi.

26 AUSTRIA Dopo la battuta d arresto subìta nel 1996, il movimento turistico dall Austria aveva registrato negli ultimi due anni dei leggeri aumenti che avevano ampiamente recuperato le perdite registrate in tale anno; il 1999 si può definire un anno di svolta, in quanto l aumento è di oltre 14mila turisti e di oltre 63mila pernottamenti in più rispetto al 1998, corrispondenti a + 25,1% negli arrivi e a + 26,7% nelle presenze. Nel leggere tali dati, occorre ricordare che l Austria rappresenta il nostro terzo mercato per gli arrivi ed il quarto per le presenze. Un bilancio decisamente positivo, quindi, in entrambe le stagioni anche se più marcato nei mesi estivi; l unico dato negativo riguarda il mese di febbraio. Da segnalare che tutti i mesi presentano incrementi a due cifre, ad esclusione del già nominato febbraio, di agosto e dicembre che chiudono comunque in positivo. Il settore alberghiero è quello che maggiormente beneficia degli incrementi di cui si è detto sopra, ottenendo incrementi del 36% negli arrivi e addirittura del 55% nelle presenze. Dal 1985 ad oggi il mercato austriaco si è sviluppato incrementando del 103% gli arrivi e del 65% le presenze. Il Trentino è scelto dagli austriaci nel 54% dei casi come meta di vacanza estiva, nel 19% dei casi invernali e nel 27% dei casi fuori stagione. La maggior parte (72%) dei turisti austriaci sceglie le strutture alberghiere. La permanenza media è rimasta immutata rispetto al 1998, 4,1 giornate, 3,5 negli alberghi, 5,6 nell extralberghiero.

27 SVIZZERA Nel corso del 1999 ha registrato qualche diminuzione questo mercato che fino a qualche anno fa non era oggetto di particolari attenzioni, ma che si colloca all ottavo posto in ordine di importanza sia per gli arrivi che per le presenze. Dopo due annate parzialmente positive, questo mercato perde circa 500 turisti e 3mila pernottamenti, che vanno ad aggiungersi ai 3mila persi nel Il calo negli arrivi è avvertito soprattutto nel settore extralberghiero, settore che gli svizzeri hanno invece preferito nei mesi fuori stagione (dato da considerare ai fini della destagionalizzazione del movimento); negli alberghi si fa sentire la aumentata propensione ad accorciare la vacanza. Il 52% del movimento svizzero sceglie il Trentino per una vacanza estiva, solo il 20% come destinazione invernale e il 28% arriva nei mesi fuori stagione. Il 72% degli svizzeri sceglie la sistemazione alberghiera. La permanenza media è di 4 giornate. Dal 1985 ad oggi gli svizzeri sono aumentati del 31%, mentre le presenze, in trend positivo fino al 1991, sono poi scese del 23%.

28 FRANCIA Questo mercato si caratterizza fra gli altri per l andamento altalenante: dopo un 97 in forte perdita, un 98 in perdita negli arrivi e stabile nelle presenze, il 1999 guadagna circa 900 turisti (+ 4,6%) e segna una leggera flessione nelle presenze, - 1%, pari a circa 800 pernottamenti. Il settore alberghiero esce complessivamente bene, ma in realtà viene salvato da un ottimo andamento nei mesi estivi; la stagione invernale seppure sulle cifre contenute proprie di questo mercato è stata deludente anche per altre strutture ricettive. Nell extralberghiero si segnala inoltre un aumento estivo dei turisti francesi che però hanno accorciato in modo appariscente la loro vacanza. Il 69% dei turisti francesi in Trentino sceglie la sistemazione alberghiera ed il 67% preferisce i mesti estivi; la loro permanenza media è bassa, 3,6 giornate. Il loro massimo storico in Trentino risale al 1986, quando avevano fatto contare arrivi ed oltre 115 mila presenze; rispetto a quell anno, gli arrivi sono diminuiti del 16% e le presenze del 35%.

29 BELGIO Prosegue il trend negativo del mercato belga, soprattutto per quanto riguarda il numero di presenze perse: oltre 17mila nel 1999, che si sommano alle 100 perse nel Per quanto riguarda gli arrivi, i 770 recuperati nel 1998 dopo la battuta d arresto dell anno precedente (in cui se n erano persi 2.500) vengono cancellati dalla perdita registrata nel 1999 di turisti. Segnali ottimistici vengono peraltro dalla stagione invernale, che chiude complessivamente in positivo, anche se esclusivamente nel settore alberghiero. L estate invece risente soprattutto del progressivo accorciarsi della vacanza, sia negli alberghi (da 6,3 a 6,1 giornate), sia nelle altre strutture ricettive (da 8,4 a 7,9 giornate). Su tutti i mesi, spicca il risultato particolarmente negativo degli ultimi mesi dell anno. Il mercato belga si caratterizza per la scelta prevalente della sistemazione alberghiera, l 84%, e della vacanza invernale, il 70%; la permanenza media è fra le più alte, di 6,4 giornate. Dal 1985 ad oggi il movimento belga è aumentato del 55% per gli arrivi e del 24% per le presenze; dal 1996, annata record per questo mercato, gli arrivi sono diminuiti del 9% e le presenze del 13%.

30 OLANDA Ottimo il risultato dell Olanda, quarto mercato in ordine di importanza per arrivi e terzo per le presenze. Prosegue infatti ininterrottamente dal 93 il trend positivo: anche nel 1999 sono aumentati sia gli arrivi, + 9,6%, pari a circa 5mila turisti, sia le presenze, + 5,5% corrispondente a oltre 21mila pernottamenti in più rispetto al A differenza dell anno precedente, anno in cui si era distinto particolarmente il risultato del settore alberghiero, nel 1999 sono le altre tipologie ricettive, preferite per tradizione dal cliente olandese, a beneficiare maggiormente dell incremento di cui si diceva sopra: + 15,1% negli arrivi, + 8% nelle presenze. Gli alberghi invece soffrono, anche se solo lievemente, della progressiva tendenza ad accorciare la vacanza e risentono della defezione di questi ospiti verificatasi nella stagione invernale, che infatti presenta un bilancio negativo. La diminuzione della durata media della vacanza sembra inarrestabile: dalle 9,4 giornate del 1995 si è passati alle 8,3 del 1998, alle 7,3 attuali. Si fa ancora notare, in valori percentuali, la storica preferenza per il mese di luglio, che da solo conta il 39% degli arrivi e delle presenze annue, ma che lentamente ma progressivamente sta cambiando verso i mesi di giugno, agosto e settembre. Questo mercato ha incrementato gli arrivi del 58% e le presenze del 20% dal 1985 al 1999, che si qualifica quindi anno migliore in assoluto per il flusso turistico olandese.

31 SPAGNA Il flusso spagnolo in Trentino si aggira da qualche anno attorno ai 5mila arrivi e 20mila presenze e così è anche per il 1999, pur contando un incremento percentuale dello 0,2% per gli arrivi e un calo del 2,3% per le presenze, corrispondenti a 13 persone in più e a circa 500 pernottamenti in meno. La buona performance dell alberghiero infatti non riesce a compensare il forte calo registrato nel settore extralberghiero. Considerando le stagioni, si nota un buon incremento negli arrivi invernali a cui però corrisponde una contrazione nelle presenze, mentre l estate segna un saldo negativo per il crollo di arrivi e presenze nelle tipologie ricettive diverse dagli alberghi. I turisti spagnoli scelgono la sistemazione alberghiera nel 74% dei casi ed i mesi estivi nel 57% dei casi. La permanenza media è bassa, di 3,5 giornate. Dal 1985 ad oggi gli spagnoli sono incrementati del 137% per gli arrivi e dell 86% per le presenze.

32 GRAN BRETAGNA Dopo sette anni di andamento estremamente positivo, il mercato britannico segna una battuta d arresto, perdendo il 4,7% di arrivi ed il 4,2% di presenze, corrispondenti a quasi 4mila turisti e a 20mila pernottamenti in meno rispetto all anno precedente. L andamento complessivamente negativo è da imputare esclusivamente al cattivo risultato del settore alberghiero (- 5,6%, - 4,7%) che, essendo scelto dalla stragrande maggioranza (93%) dei turisti inglesi in Trentino, incide appunto in maniera pesante e non può essere compensato dal buon esito di entrambe le stagioni nelle altre tipologie ricettive. I turisti inglesi, oltre ad avere come si è visto sopra una netta preferenza per la sistemazione alberghiera, scelgono il Trentino come destinazione di vacanza estiva nel 53% dei casi, invernale nel 32% e nei mesi fuori stagione nel 24% dei casi. La permanenza media in Trentino è fra le più alte degli stranieri, di 6,1 giornate. Dal 1991, anno della crisi, il flusso turistico dalla Gran Bretagna è aumentato del 131% negli arrivi e del 142% nelle presenze.

33 U.S.A. Raggiunge il massimo storico come numero di arrivi (oltre quota 14mila, + 5,7% nell anno, pari a oltre 700 turisti) ma non come presenze (nonostante un + 3,3%, pari a pernottamenti in più rispetto all anno precedente, l annata migliore per numero di presenze rimane il 1997) questo mercato, che si colloca all undicesimo posto in ordine di importanza per il Trentino per gli arrivi. Peraltro il risultato è decisamente positivo per il settore alberghiero (+ 6%, + 5,7%), che registra degli ottimi incrementi in entrambe le stagioni, ma soprattutto in quella invernale; l extralberghiero invece risente dell acuita tendenza ad accorciare la vacanza, tendenza che si fa sentire più o meno in tutti i mesi dell anno. Il turista americano in Trentino sceglie quasi esclusivamente gli alberghi (87%) ed è un cliente prevalentemente estivo 53%; da notare che il 19% sceglie i mesi intermedi. La permanenza media si è ulteriormente abbassata a 3,2 giornate.

34 DANIMARCA Eccellente il risultato 1999 per questo mercato, che si colloca al sesto posto in ordine di importanza per il Trentino per gli arrivi e al settimo per le presenze: + 24,3% negli arrivi, + 25,4% nelle presenze, corrispondenti a 4mila turisti e a 23mila pernottamenti in più rispetto all anno precedente. Tali cifre fanno del 1999 l anno migliore in assoluto nella storia del turismo trentino, per quanto riguarda il mercato danese. Gli unici mesi negativi sono aprile, settembre e dicembre; in via generale, si può dire che l inverno è andato meglio dell estate, che pure registra incrementi a due cifre. Il trend è positivo in entrambi i settori del ricettivo. I danesi solo in minima parte scelgono i periodi fuori stagione: per il 52% si distribuiscono nella stagione estiva e per il 43% in quella invernale. Scelgono la sistemazione alberghiera nel 61% dei casi, ma sono numerosi anche nell extralberghiero, soprattutto nei mesi di gennaio, febbraio e luglio. La permanenza media è leggermente aumentata dal 1998, passando a 5,4 giornate. Dal 1985 ad oggi il flusso danese è aumentato del 106% per gli arrivi e del 66% per le presenze.

35 SVEZIA Perde qualcosa per il secondo anno consecutivo il mercato svedese: 400 turisti e 5mila pernottamenti in meno rispetto all anno precedente. Nel corso dell anno si è ulteriormente accentuata la tendenza registrata negli ospiti svedesi nel 1998, e cioè il ritorno alla vacanza estiva e l abbandono di quella invernale in Trentino: nella stagione dello sci infatti si registrano cali importanti ad eccezione del mese di marzo, supportato dalla Pasqua, in entrambi i settori del ricettivo. La stagione estiva invece è andata molto bene negli hotel, e questo risultato compensa le perdite del settore extralberghiero, che risente della defezione svedese praticamente in tutti i mesi dell anno. Gli ospiti svedesi nel 1999 si sono distribuiti per il 47% nella stagione estiva, per il 46% in quella invernale e per il 7% nei mesi intermedi; hanno scelto la sistemazione alberghiera nell 86% dei casi. La permanenza media è di 4,5 giornate. Nel corso dell ultimo decennio il numero maggiore di arrivi si è contato nel 1987, ed il record di pernottamenti è stato realizzato nel 97. Dal 1985 ad oggi il flusso svedese è incrementato del 90% per gli arrivi e del 77% per le presenze.

36 FINLANDIA e NORVEGIA Dopo il grande balzo del 1997, a cui è seguito un altro anno positivo, questi due piccoli mercati nordici continuano a crescere per numero di arrivi (400 unità quello finlandese, circa 200 per quello norvegese); per quanto riguarda le presenze, la Finlandia aumenta del 12,9% (pari a 4mila pernottamenti), mentre la Norvegia perde l 8,2% (pari a un migliaio di pernottamenti). Entrambi i flussi sono prevalentemente estivi, 60% la Finlandia, 67% la Norvegia, mentre la stagione invernale conta il 35% del movimento finlandese ed il 25% di quello norvegese. Per entrambi gli stati si fa notare il pesante calo degli ospiti invernali, mentre l estate, complessivamente in aumento a due cifre, porta il segno meno solamente per l extralberghiero nel caso dei norvegesi. Per entrambi gli stati, più dell 80% degli ospiti preferisce la sistemazione alberghiera. La permanenza media è di 6 giornate per i finlandesi, 3,7 per i norvegesi. Dal 1985 ad oggi, il flusso finlandese è aumentato dell 86%, quello norvegese del 90%.

37 REPUBBLICA CECA e SLOVACCHIA Innanzitutto bisogna segnalare che dal 1999 il sistema informatico di rilevazione di arrivi e presenze ha effettuato la scissione dei dati relativi alla Repubblica Ceca da quelli relativi alla Slovacchia; in questo primo anno a dati separati, la Repubblica Ceca risulta chiudere in negativo il bilancio sia per gli arrivi (-5,2%), sia per le presenze (- 7%); se però sommiamo gli ospiti slovacchi, vediamo che l ex mercato cecoslovacco risulterebbe in aumento di un 5% sia come numero di turisti che come numero di pernottamenti. L ospite ceco è essenzialmente invernale, la stagione dello sci essendo scelta nel 62% dei casi, e sceglie prevalentemente le strutture alberghiere (63% dei casi); il calo estivo riguarda entrambi i settori del ricettivo, ma principalmente quello extralberghiero. La permanenza media è di 5,7 giornate nella stagione invernale, 3,5 in quella estiva. Essendo il primo anno di rilevazione del movimento proveniente dalla Slovacchia quale nuova entità statale, non è possibile effettuare confronti con gli anni precedenti. Le uniche osservazioni possibili riguardano la preferenza per le tipologie ricettive diverse dagli alberghi (63% sul totale arrivi) e la preferenza per la stagione invernale (79% delle presenze totali). La permanenza media e di 6,1 giorni in inverno, 3,9 in estate.

38 UNGHERIA Ottimo il risultato del mercato ungherese, che per il secondo anno consecutivo chiude il bilancio con incrementi sia negli arrivi che nelle presenze superiori al 20%: sono infatti 2mila gli ospiti ungheresi in più rispetto all anno precedente, per un totale di oltre 11mila pernottamenti in più. Gli unici dati negativi riguardano gli arrivi alberghieri nella stagione estiva; l inverno invece presenta un saldo esaltante in entrambi i settori del ricettivo. Gli ungheresi si distribuiscono al 52% negli alberghi e scelgono la stagione invernale nel 79% dei casi. La permanenza media è di 6,3 giornate, 6,6 in inverno e 5,4 in estate. Da notare l incremento esponenziale di questi turisti, che sono passati dal 90 ad oggi da qualche centinaio ad oltre 10mila unità.

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