EURO IN FORMAZIONE ON LINE ANNO III MATERIA: LETTERATURA ITALIANA LEZIONE 5. Dante Alighieri

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1 Dante Alighieri Dante Alighieri nacque il 29 maggio 1265 a Firenze da una famiglia della piccola nobiltà. Nel 1274, come scrive nella Vita Nuova, vede per la prima volta Beatrice (Bice di Folco Portinari) della quale si innamorò subito. Dante studia in Santa Croce e in Santa Maria Novella le arti del TRIVIO e del QUADRIVIO e inizia a conoscere quei giovani poeti che erano chiamati «stilnovisti». Nel 1285 sposa Gemma Di Manetto Donati, appartenente a un ramo secondario di una grande famiglia nobile, ed ebbe quattro figli, Jacopo, Pietro, Giovanni e atonia. Nel 1290 muore Beatrice e due anni dopo la sua morte, comincia a scrivere la Vita Nuova. Da quel momento si dedica completamente alla poesia studiando anche la filosofia e la teologia, in particolare Aristotele e San Tommaso. Nel 1295 gli ordinamenti di giustizia di Ciano della Bella impongono che i nobili possano riottenere i diritti civici e quindi occuparsi attivamente di politica purché iscritti a una corporazione. Dante si iscrive a quella dei medici e degli speziali, come «poeta». Nella lotta tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri Dante si schiera col partito dei Bianchi che cercavano di difendere l indipendenza della città opponendosi alla volontà politica del papa Bonifacio VIII di dominare Firenze. Nel 1300, Dante viene eletto tra i «Priori» e fa arrestare i più facinorosi tra i capi dei due schieramenti ( tra i quali c è anche l amico Cavalcanti). Nel 1301, mentre a Firenze stava per arrivare Carlo di Valois Dante decide di andare a Roma per convincere Bonifacio VIII. Il viaggio risulta inutile e, al suo ritorno, Dante viene accusato di corruzione, sospeso dai pubblici uffici e condannato al pagamento di una pesante ammenda. Poiché non si presenta ai giudici viene condannato alla confisca dei beni ed alla pena di morte se si fosse fatto trovare sul territorio del Comune di Firenze. 1

2 Dal 1304, inizia per Dante il lungo esilio a: Verona, Lucca, forse Parigi. Dalla morte di Beatrice agli anni dell esilio, si dedica allo studio della filosofia. Il centro del discorso non è più Beatrice ma una donna gentile, che traccia l itinerario interiore di Dante verso la saggezza. Tra il 1304 ed il 1307 scrive il Convivio, un trattato in lingua volgare che rappresenta una sorta di summa enciclopedica di sapere pratico. Dante dedica quest opera a coloro che, a causa della loro formazione o della condizione sociale, non hanno avuto possibilità di accedere al sapere. Nel 1306 incomincia a scrivere la Divina Commedia alla quale lavorerà fino alla morte. Nel 1308, compone il De vulgari eloquentia un trattato in latino sulla lingua e lo stile, nel quale analizza i principali dialetti della lingua italiana ed afferma di non aver trovato il vero volgare di tutta l Italia; teorizza la necessità di una lingua volgare che chiama illustre, frutto del lavoro culturale ed artistico degli scrittori italiani. È questa la prima manifestazione dell esigenza di creare una lingua letteraria nazionale italiana. Nel 1310 arriva in Italia l Imperatore Enrico VII di Lussemburgo, e Dante spera nella restaurazione del potere imperiale, che gli permetterebbe di rientrare a Firenze, ma Enrico muore e Dante compone in latino il De Monarchia, dove dichiara che la monarchia universale è essenziale alla felicità terrestre degli uomini e che il potere imperiale non deve essere sottomesso alla Chiesa. A proposito dei rapporti tra Papato e Impero Dante afferma che il Papa deve avere il potere spirituale, l Imperatore quello temporale ( teoria dei due SOLI ). Nel 1315 il comune di Firenze gli offre di rientrare a Firenze ma a condizioni umilianti e Dante rifiuta. Dal 1319, vive a Ravenna da Guido Novello da Polenta, signore della città. Al ritorno da una ambasceria a Venezia Dante viene colpito da un attacco di malaria e muore a Ravenna a 56 anni nella notte tra il 23 e 24 settembre

3 OPERE Vita Nova EURO IN La composizione dell'opera è situabile fra il 1292 e il Nell opera Dante descrive la sua rinascita spirituale originata dall amore per Beatrice. La descrive come donna angelicata in vita e come creatura celeste dopo la morte. La struttura La Vita Nova può essere suddivisa in tre partii: - le rime, scritte per Beatrice e per altre donne, - Il racconto dei fatti che furono l'occasione della composizione delle poesie, - le divisioni o partizioni in prosa) con le quali Dante spiega il contenuto delle rime. Elemento importante e ricorrente dell opera sono le numerose visioni, come ad esempio l'innamoramento di Dante, la perdita del saluto di Beatrice, il desiderio di riacquistarlo,il proposito di celebrare degnamente Beatrice. Nell opera Dante utilizza frequentemente il numero nove: incontra Beatrice quando aveva nove anni, la rivede dopo nove anni, la saluta per la prima volta all ora nona di quel giorno, la visione della prossima morte di Beatrice avviene nel nono giorno della sua malattia, ecc. ecc. Convivio Dante inizia a scrivere il Convivio nel 1304, due anni dopo l esilio. Nel Convivio inquadra le sue meditazioni etiche e politiche ed evidenzia la sua esigenza di rinnovamento politico e morale; la lingua utilizzata è il volgare per donare cultura ai laici che non conoscono il latino. 3

4 Con il termine Convivio Dante intende definire un pranzo in comune, avrebbe dovuto contenere quattordici trattati su altrettante canzoni e un proemio come introduzione generale., ma ne scrisse solo alcuni: Trattato 1 Il volgare e il ruolo dell'intellettuale Trattato 2 lode della filosofia ed i quattro sensi della scrittura. Canzone: Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete Trattato 3 lode della filosofia - la donna gentile Canzone: Amor che ne la mente mi ragiona Il movimento vitale del linguaggio, dell'esperienza umana, della società stessa, che tende alla perfezione di cui solo l'impero universale sarà garanzia, trova la sua spiegazione, nella vita del creato, nel'amore che lo informa. Trattato 4 concetto di nobiltà. Canzone: Le dolci rime d'amor ch'io solia Concetto importante: per Dante, la nobiltà è una concezione individuale, non necessariamente legata alla ricchezza o alla condizione della famiglia: è un dono di Dio all'anima ben disposta a riceverlo: e la buona disposizione si ottiene attraverso l'esercizio delle virtù morali. Dante rifiuta la definizione di nobiltà come antica ricchezza accompagnata da bei costumi, attribuita all'imperatore Federico II di Svevia e accolta da molti: la nobiltà non è ereditaria, non dipende dalla ricchezza o dal possesso di titoli 4

5 nobiliari, ma è dote individuale. La nobiltà da un lato è "perfezione di propria natura in ciascuna cosa" (come perfetta è la circonferenza che presenta ogni suo punto equidistante dal centro); dall'altro la nobiltà è frutto delle azioni umane In questa vita l'uomo può avere due felicità: la vita attiva o quella contemplativa; alla felicità si arriva attraverso l'esercizio delle virtù, un esercizio che è la manifestazione della nobiltà stessa. Epistole Dante scrisse molte lettere che solitamente vengono suddivise in tre gruppi: Un primo gruppo è costituito da lettere di carattere strettamente occasionale, legate a circostanze e convenzioni di natura diplomatica o curiale; sono: Un secondo gruppo è costituito da testi di corrispondenza direttamente legati alla vicenda biografica e intellettuale del poeta: Il terzo gruppo raccoglie le epistole politiche e rappresenta la sezione più ampia per estensione materiale e per numero. Elenco delle epistole principali: A Moroello Malaspina, Agli Italiani, Agli scelleratissimi Fiorentini, Ad Arrigo VII, Ai cardinali italiani, All'amico fiorentino, A Cangrande della Scala. De vulgari eloquentia Scritta nella lingua dei dotti in latino Dante invita tutti ad abbandonare il Latino in favore della lingua del SI che può degnamente sostituirlo. A proposito della grande frammentarietà dei dialetti italiani il poeta individua la causa nella mancanza di un potere centrale. 5

6 De Monarchia EURO IN Scritta in latino ed in prosa. l opera è costituita da TRE libri: nel primo Dante conferma l esigenza di una monarchia universale, affinché favorisca la pace e la giustizia, nel secondo il poeta afferma che l impero di Roma è stato utilizzato da Dio per il bene degli uomini, pertanto Roma è la sede naturale anche del potere imperiale e nel terzo Dante espone la sua teoria dei DUE SOLI, cioè la reciproca indipendenza del potere imperiale da quello papale: il papa ha come fine la beatitudine eterna mentre l imperatore deve provvedere alla felicità terrena dei cittadini, anche se l imperatore deve avere per il papa il rispetto che ogni figlio dimostra per il proprio padre. 6