Convenzioni per il Disegno tecnico e la geometria descrittiva
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- Emilio Esposito
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1 Convenzioni per il Disegno tecnico e la geometria descrittiva Università Mediterranea di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Corso di DISEGNO 1 Prof. Franco Prampolini Unità didattica n. 2 La normativa per il Disegno
2 Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998, "norma" è la specifica tecnica, approvata da un Organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria. Le norme possono essere internazionali (UNI), europee (EN) o nazionali (ISO). Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione, ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte, da applicare volontariamente, e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. Obiettivo: Consentire la comunicazione di informazioni tecniche in modo non ambiguo
3 In questa seconda Unità didattica ci occuperemo delle normative e delle convenzioni per il disegno tecnico e per la rappresentazione geometrica. Lo scopo delle convenzioni in materia di disegno, ma è evidente che questa considerazione vale in ogni campo, è intuitivo: consentire al Disegno di trasferire informazioni non solo emotive ed espressive ma anche tecniche sulla realtà rappresentata, in modo univoco e intellegibile da chiunque, anche attraverso la semplificazione operata tramite la trasformazione della realtà tridimensionale sulle due dimensioni del foglio, la riduzione dimensionale in scala e la modellazione che seleziona quali informazioni raccogliere (rilievo) e quali trasferire (restituzione) per una compiuta rappresentazione.
4 La norme forniscono le regole generali per l esecuzione dei disegni tecnici e specificano le modalità di esecuzione della rappresentazione grafica di oggetti sui disegni tecnici allo scopo di facilitare lo scambio di informazioni a livello internazionale tramite i disegni, garantendone l uniformità grazie ad un sistema chiaro e comprensibile applicabile a più funzioni tecniche. Le norme di seguito indicate sono applicabili a tutti i tipi di disegni tecnici, ad esempio quelli utilizzati nell ingegneria meccanica, in architettura e ingegneria civile, nelle costruzioni navali, ecc. La norma si applica sia ai disegni eseguiti manualmente sia a quelli assistiti da elaboratore (CAD), ma non ai modelli a 3D.
5 I principali organismi internazionali che si occupano di unificazione sono i seguenti: ISO (International Organization for Standardization) Ente mondiale preposto allo studio ed alla emanazione delle norme tecniche ( Il CEN (Comitato Europeo di Normazione) che opera a livello europeo spesso in accordo con l ISO. UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) organismo che presiede all emanazione delle norme in Italia, sulla base delle Raccomandazioni ISO ( È un associazione privata senza fini di lucro costituita nel 1921.
6 Ne esistono poi altre a livello nazionale, alcune delle quali, in particolari settori, possono assumere di volta in volta un ruolo di riferimento:
7 Le principali norme per il disegno sono le seguenti: Linguaggio e comunicazione della rappresentazione tecnica T erminologia UNI 2949 Diagrammi e cartogrammi regole generali per l elaborazione 1982 UNI 9510 DT Disegno assistito dall elaboratore Terminologia Sperim UNI ISO P1 DT Termini relativi ai disegni tecnici: generalità e tipi di disegno 1995 ISO DT. Documentazione tecnica di prodotto vocabolario. P. 4: Termini relativi alla documentazione delle costruzioni UNI 7861 ED Coordinazione dimensionale e modulare Terminologia 1978 UNI 7862 ED Coordinazione delle dimensioni orizzontali Terminologia 1978 UNI 7863 ED Coordinazione delle dimensioni verticali Terminologia 1978 Supporti della comunicazione UNI 936 DT Formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno 1986 UNI 938 DT Piegatura dei fogli 1981
8 Dimensioni e quotatura UNI 3973 DT Quotatura Linee di misura e di riferimento e criteri di indicazione delle quote 1989 UNI 3974 DT Sistemi di quotatura 1989 UNI 3975 DT Convenzioni particolari di quotat ura 1989 UNI 3976 DT Indicazioni delle tolleranze lineari ed angolari 1989 UNI ISO 4068 DT Disegni di costruzioni e di ingegneria civile Linee di riferimento 1989 UNI 4820 DT Definizioni e principi di quotatura 1989 (UNI 8822 P1, P2 DT per comando numerico Quotatura in coordinate per la programmazione manuale 1986) Tolleranze dimensionali UNI 7226 P3 DT Indicazione delle tolleranze geometriche Quotatura e indicazione delle tolleranze dei profili 1989 UNI ED Elementi edilizi Tolleranze dimensionali Definizioni e classificazione Coordinazione dimensionale UNI 7861 ED Coordinazione dimensionale e modulare Terminologia 1978 UNI 7862 ED Coordinazione delle dimensioni orizzontali Terminologia 1978 UNI 7863 ED Coordinazione delle dimensioni verticali Terminologia 1978 UNI 7864 ED Coordinazione modulare Sistema modulare di lunghezze 1978 UNI 7865 ED Coordinazione modulare delle dimensioni verticali Modello preferenziale di articolazione 1978 UNI 7866 ED Coordinazione modulare delle dimensioni verticali Valori preferenziali per le altezze 1978 UNI 8151 ED Coordinazione modulare delle dimensioni orizzontali Piani di riferimento 1980
9 Segni grafici Unificati UNI 3968 DT Tipi, grossezze ed applicazione delle linee 1986* UNI 3972 DT Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni 1981 UNI ISO 3461 P2 DT Principi generali per l elaborazione dei segni grafici Segni grafici utilizzati nella documentazione tecnica di prodotto 1989) (UNI ISO 3952 DT Schemi cinematici Segni grafici 1986) * In fase di sostituzione con le ISO seguenti in fase di pubblicazione: ISO Principi generali di rappresentazione. Convenzioni di base delle linee ISO Principi generali di rappresentazione. Linee utilizzate nei disegni di costruzione e di ingegneria civile Segni grafici tipificati UNI 7559 P1 P2 P.3 P4 DT Scritture sui disegni e documenti relativi 1976 UNI 8187 DT Riquadro delle iscrizioni 1982 UNI 8411 DT Numeri di posizione 1982 Fra tutte, la principale è costituita dalla combinazione delle UNI ISO 128-nn:
10 Come si può notare il quadro normativo è molto ampio, ed ha senso poiché il disegno viene impiegato, come abbiamo visto, in moltissimi campi che vanno dalla cartografia alla meccanica, dall anatomia all elettronica, e, ovviamente, all architettura, campo nel quale i disegno è chiamato a svolgere sinteticamente la doppia veste di supporto narrativo per le ragioni compositive e figurative del progettista, ma, contemporaneamente, a trasferire le note tecniche per la realizzazione dell opera progettata.
11 Le norme principali di riferimento per le finalità di questo corso riguardano: 1. Formato e piegatura dei fogli 2. Scale 3. Tipi di linea e principali applicazioni 4. Le quotature e il dimensionamento
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15 La scala di rappresentazione di un disegno è funzione della finalità del disegno stesso, della dimensione dell oggetto da rappresentare, del numero di particolari che si intendono riportare e delle tolleranze metriche applicate. Gli elaborati destinati allo stesso scopo (prospetti, sezioni, piante di uno stesso edificio ) devono, di norma, essere stesi nella stessa scala. È inoltre sempre opportuno riportare nel disegno anche la cosiddetta scala metrica, per garantirne la misurabilità anche in caso di ingrandimento o riduzione. La scala metrica può anche essere riportata nel bordo (o squadratura) della tavola e in questo caso prende anche il nome di parametratura. Se necessario, infine, si riportano le scale di conversione tra diversi sistemi di notazione.
16 Ricordiamo infine che la scala, in senso propriamente detto, è un rapporto, cioè una divisione. Il valore della scala, quindi, è dato dal rapporto indicato: si diranno quindi scale grandi quelle col denominatore più piccolo (1:1 ~ 1:200), scale medie e scale piccole mano a mano che il denominatore diventa più grande. Nella tabella che segue vediamo in dettaglio alcuni esempi di applicabilità delle varie scale, dalle più piccole alle più grandi.
17 Per quotatura si intende l insieme delle norme che permettono, in un disegno, di indicare esplicitamente le dimensioni (lineari ed angolari) dell oggetto rappresentato. Poiché a ciascun disegno è associata una scala, si potrebbero, in teoria, ricavare le dimensioni degli oggetti rappresentati misurando direttamente sul disegno. Ciò tuttavia non avviene, se non in casi particolari, per i seguenti motivi: 1. facilità e rapidità di lettura delle quote scritte rispetto al rilievo diretto; 2. difficoltà di rilevare direttamente dal disegno dimensioni di linee di lunghezza ridotta; 3. possibile alterazione delle dimensioni nelle riproduzioni e nelle copie. La quotatura completa di un oggetto è di solito limitata al disegno di particolare (disegno di un componente singolo), mentre, in genere, i disegni di assieme riportano solamente poche quote (ingombri complessivi) o non ne riportano affatto. La quotatura di un disegno si realizza indicando un insieme di quote che sia necessario e sufficiente al completo dimensionamento dell oggetto rappresentato. Quote ridondanti (ricavabili per somma o differenza di altre quote) possono essere indicate in modo particolare per facilitare la lettura (quote ausiliarie).
18 Le quote si articolano in elementi distinti: Il testo di quota è una stringa di testo che in genere indica il valore della misurazione; può anche includere prefissi, suffissi e tolleranze. Esistono molti Stili di quotatura, ovviamente con alcune invarianti. La linea di quota indica la direzione e l'estensione di una quota. Per la quotatura angolare, la linea di quota è un arco. Le punte della freccia, dette anche simboli terminali, vengono visualizzate ad ogni estremità della linea di quota. È possibile specificare forme e dimensioni diverse per le punte della freccia o per le lineette. Le linee di estensione, dette anche linee di proiezione o linee guida, si estendono dalla caratteristica alla linea di quota. Il centro di un cerchio o di un arco è indicato da una crocetta. Le linee del centro sono linee spezzate che contrassegnano il centro di un cerchio o di un arco.
19 Tipi di quotatura quotatura in serie o a catena: ogni proiezione va quotata rispetto a quella precedente. In genere in posizione parallela alla quotatura in serie è buona norma indicare tra parentesi la quota ausiliaria comprendente tutta la proiezione. quotatura in parallelo: ogni proiezione va quotata rispetto ad una stessa origine, ciò permette di evitare l'accumulo di errori costruttivi. quotatura progressiva: ogni proiezione va quotata su una stessa linea di misura e sommando quella precedente. in questo caso le quote vanno scritte in corrispondenza della rispettiva linea di riferimento e l'origine delle quote va contrassegnata da un pallino vuoto e lo 0. quotatura mista: sussistono contemporaneamente tipi diversi di quotatura. quotatura in coordinate: i punti da quotare sono indicati con simboli che vengono riportati in una tabella esterna e associati alle relative coordinate cartesiane o polari. La quotatura è dunque separata dal disegno e nella tabella si possono indicare anche particolari esterni aggiuntivi, come il diametro e la profondità di fori o altro.
20 Vediamo alcuni consigli pratici sulle quotature. Le quote devono poter essere correttamente lette tutte dalla base del disegno. In tal caso le linee di misura verticali devono essere interrotte nella loro parte mediana per consentire l inserimento della quota che, di norma, si inserisce orizzontalmente. Per ragioni di spazio le quote possono anche essere inserite all interno del disegno. Qualora elementi diversi regolarmente o irregolarmente disposti si trovino sullo stesso disegno, si possono usare lettere di richiamo. Di un cerchio si quota sempre il diametro e non il raggio. La quota del diametro deve essere preceduta dal simbolo ogni volta che dal disegno non risulti evidente che si tratta di un diametro. A 3 12 B 3 10
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23 Esempio di disegno meccanico realizzato con convenzioni spessori corretti. Il rapporto tra le linee sottili e quelle più grosse deve essere, di norma, di 1 a 2 (ad es. 0,25 0,50 mm).
24 Per quanto riguarda, poi, le applicazioni in architettura le principali convenzioni sono organizzate e reperibili nei vari manuali che contengono indicazioni in merito ai tipi di linea, alla simbologia e alle quotature e, più in generale, ai contenuti del disegno alle varie scale.
25 Questa unità didattica si concluderà con un esercitazione che consiste nel disegno della pianta quotata e di una sezione della propria abitazione, inclusi i principali arredi, da realizzare a matita e a mano libera, secondo le convenzioni UNI. Scala 1:50, Formato A4 (se necessario A3). Tecnica: matite di diversa durezza. È consentito l uso del colore e di strumenti ausiliari, come le squadrette, per l impostazione dimensionale del disegno che dovrà, però, come detto essere tracciato a mano libera. Un apposito argomento nel forum conterrà le indicazioni operative di dettaglio.
26 Innanzi tutto. Che cosa si intende per Pianta e Sezione? La Pianta è la proiezione ortogonale di una sezione orizzontale (in questo caso dell unità abitativa), la Sezione è la proiezione ortogonale di una sezione verticale!
27 La Proiezione delle parti sezionate viene rappresentata con linee di spessore forte (0,4mm) e quella delle parti non sezionate con spessore leggero (0,2 mm)
28 Nel disegno della sezione va rappresentato l'attacco a terra, ovvero la "linea di terra" nel caso dei prospetti. Convenzionalmente, la vera forma della sezione, che si intende, formalmente, in continuità con la superficie terrestre, va interrotta con due segmenti verticali usando il tipo di linea tratto punto. Quale che sia la forma "tagliata" dal piano, la sezione completa sarà comunque rappresentata da poligonali chiuse!
29 Le sezioni vanno indicate in pianta, con la simbologia mostrata in figura, a tratto punto (spessore sottile, 0.1mm). Ogni sezione va univocamente denominata con una doppia lettera maiuscola, mentre per i prospetti è consigliabile usare i numeri o l'orientamento (nord, est, etc.). Il simbolo a tratto punto di indicazione delle sezioni nelle piante può essere semplicemente accennato agli estremi.
30 Riassumendo: nel disegno di Architettura: I tratti in sezione sono di spessore forte (0,4-0,6 mm) (eventualmente di colore rosso) I tratti in proiezione sono di spessore medio ( mm) I tratti in proiezione dall'alto (nelle piante) sono di spessore medio tratteggiati ( mm) I tratti simbolici sono di spessore sottile (0.1 mm, prevalentemente a tratto punto)
31 Vediamo ora alcuni esempi, ricordando che l avvento della strumentazione informatica ha, di fatto, creato nuovi spazi alla rappresentazione, anche dal punto di vista delle convenzioni, in particolare con la disponibilità delle cosiddette Librerie di simboli bidimensionali e tridimensionali da utilizzare coi vari software. I principi fondamentali di chiarezza, evidenza e univocità interpretativa restano comunque sempre validi.
32 INTERVENTI DI RECUPERO E/O RISTRUTTURAZIONE
33 INTERVENTI DI RECUPERO E/O RISTRUTTURAZIONE
34 Planimetria per uso Tecnico/Commerciale
35 Planimetria per uso Tecnico/Commerciale
36 Planimetria per uso Tecnico/Commerciale
37 Elaborati esecutivi strutturali
38 Particolari costruttivi a varie scale: 1:10 ~ 1:20
39 L automobile di Leonardo!! Leonardo da Vinci - Codice Atlantico foglio 812r
40 Per concludere, una divertente ed efficace combinazione di Prospetti Piante e sezioni, costituita dal cosiddetto Spaccato Assonometrico. Chiesa di Montepulciano La cattedrale di Chartres Il Castello di Erice
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