Le origini del cristianesimo: Gesù.

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Gilda Mori
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1 IL CRISTIANESIMO

2 Le origini del cristianesimo: Gesù. Il Cristianesimo ha origine da Gesù che nacque a Betlemme durante il principato di Augusto. Il nome ebraico di Gesù è Yeshua ma i suoi discepoli lo chiamavano Christof : unto da Dio cioè consacrato da Dio. Egli iniziò a predicare all età di 30 anni. Radunò attorno a sé un gruppo di seguaci. Tre anni dopo fu arrestato a Gerusalemme per iniziativa dei sacerdoti ebraici che vedevano in lui un corruttore della religione tradizionale.

3 In questo periodo ci troviamo In quel periodo Gerusalemme faceva parte dell impero romano. Ci troviamo sotto il principato di Tiberio, il successore di Augusto, che regnò dal 14 d.c. 37 d.c. Gesù subì un processo davanti al governatore romano della Palestina: Ponzio Pilato, in seguito al quale venne condannato a morte e crocifisso.

4 Movimenti di rivolta La Palestina, sottomessa dai romani, era percorsa da molte tensioni e da movimenti di rivolta. Gli abitanti non erano contenti di essere sottomessi da una popolazione straniera. Molti palestinesi videro in Gesù non solo una guida religiosa, ma una possibile guida politica per la lotta contro i romani. Non fu cosi perché Gesù rifiutò il ruolo politico. Egli non era un profeta come gli altri. Cristo disse di non essere solo un profeta ma anche il figlio di Dio e il Messia che tutti gli ebrei aspettavano. Dopo la morte di Gesù il cristianesimo si diffuse in molte regioni dell impero.

5 Paolo Di Tarso e le prime comunità cristiane Le prime comunità cristiane nacquero soprattutto grazie all opera di un ebreo convertito: Paolo Di Tarso. Egli fu colui che portò il messaggio di Cristo presso i gentili. Gli ebrei chiamano gentili coloro che non appartengono al loro popolo. Paolo fu chiamato l apostolo dei gentili. Proprio con Paolo il cristianesimo diventa una religione rivolta a tutti, non solo agli ebrei. Il messaggio era la salvezza collegata alla fede. Essa si realizza in un futuro regno dei cieli e può essere raggiunta da tutti: donne, uomini, schiavi, ebrei e gentili. Queste prime comunità erano costituite da persone di ceto umile. Solo nel secondo secolo ci fu la conversione di persone appartenenti a classi sociali più elevate. Conversione di San Paolo del Caravaggio.

6 Rapporto tra le comunità cristiane e il resto della società Il resto della società vedeva i cristiani come un gruppo separato. Essi avevano una mentalità diversa dagli altri, obbedivano a proprie regole e riconoscevano l autorità dei loro capi: i presbiteri, cioè gli anziani. Venivano descritti come gente solitaria che non vedeva la luce del giorno. Venivano giudicati con critiche pesanti: si pensava addirittura che durante le loro riunioni arrivassero a mangiare i bambini per scopo rituale. I cristiani divennero il capro espiatorio della città. Fu proprio durante l incendio di Roma nel 64 d.c. che Nerone diede inizio a una persecuzione contro i cristiani perché accusati da lui dell incendio. In quell occasione furono martirizzati gli apostoli Pietro e Paolo.

7 Lo storico Tertulliano autore di numerosi testi in difesa della fede, scrisse: Se il Tevere inonda la città o il Nilo non inonda i campi, se c è la carestia o la peste, la prima reazione è: i cristiani ai leoni. Si verificavano frequentemente episodi di intolleranza popolare: per esempio nel 177 la comunità cristiana di Lione fu assediata dalla folla e rischiò il linciaggio. Il martirio era considerato un atto nobile ed eroico per seguire l esempio di Cristo.

8 Le ragioni politiche delle persecuzioni Fino al II secolo l impero fu tollerante verso i cristiani, tranne nel caso delle persecuzione di Nerone (64 d.c). L imperatore Traiano consigliò di non cercare i cristiani, non fare denuncie anonime e di intervenire solo nei casi in cui il comportamento dei cristiani fosse stato provocatorio nei confronti delle regole sociali. Nel corso del III secolo il numero dei cristiani aumentò e le persecuzioni diventarono più accanite specialmente sotto gli imperatori Decio e Valeriano che tentarono di cancellare il cristianesimo dall impero (fu infatti proprio durante il governo di Valeriano che avvenne il martirio di San Lorenzo). L ultima e più grave persecuzione si verificò nel d.c. durante il regno di Diocleziano. Diocleziano tentò di bloccare con la forza la diffusione della nuova religione, ma alcuni anni più tardi, nel 313, Costantino legalizzò il cristianesimo con l editto di Milano, fece una serie di leggi a favore dei cristiani e si convertì egli stesso. Costantino fece sì che da allora la chiesa e lo stato fossero solidali e uniti. L editto di Milano riguardava tutte le religioni manifestando una linea politica di tolleranza religiosa.

9 Perché se l Impero era aperto a tutte le religioni c erano le persecuzioni I cristiani formavano quasi uno Stato dentro lo Stato perché avevano un proprio codice di regole da rispettare che veniva prima delle leggi dello Stato, cosa che insospettiva il potere. Nei primi tempi i cristiani si rifiutarono di fare il servizio militare o di intraprendere la vita politica. Il rifiuto di fare sacrifici davanti all immagine dell imperatore era interpretato come lesa maestà. Per questo reato si veniva messi in carcere o condannati a morte. Caravaggio, Crocifissione di San Pietro

10 San Lorenzo La vita del Santo Lorenzo fu uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano. San Lorenzo è sepolto nella cripta della confessione di S. Lorenzo. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerosissime furono le chiese in Roma Tintoretto, Il martirio di San Lorenzo a lui dedicate, tra le tante c è anche quella di S. Lorenzo in Palatio, ovvero l oratorio privato del papa nel patriarchio lateranense. L insigne resto fu portato sotto Sisto V al Laterano; nel 1600 venne custodito nella cappella Sistina e nel 1708, sotto Pio VI, nella cappella del Quirinale ed infine in quella Matilde a S. Pietro in Vaticano. Adriano II donò a Carlo Magno alcune reliquie del santo, oggi onorate nella Cattedrale di Strasburgo. Le notizie sulla vita di Lorenzo, che pure in passato ha goduto di una devozione popolare notevole, sono scarse. Si sa che era originario della Spagna e più precisamente di Osca, in Aragona, alle falde dei Pirenei. Ancora giovane, fu inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici; fu qui che conobbe il futuro papa Sisto II che insegnava in uno dei più noti centri di studi della città.

11 Tra maestro e allievo iniziò un'amicizia e una stima reciproche. Entrambi, asciarono la Spagna per trasferirsi a Roma. Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto papa, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove. Al principio dell'agosto 258 l'imperatore Valeriano veva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte. L'editto fu eseguito immediatamente a Roma. Sorpreso mentre celebrava l eucarestia nelle catacombe di San Callisto papa Sisto II fu ucciso insieme a quattro dei suoi diaconi il 6 agosto; quattro giorni dopo il 10 agosto fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni. Egli fu bruciato su una graticola messa sul fuoco ardente. A partire dal IV secolo Lorenzo è stato uno dei martiri più venerati nella Chiesa di Roma. Costantino I fu il primo ad edificare un piccolo oratorio nel luogo del suo martirio. Tale costruzione fu ampliata e abbellita da Pelagio II. Sisto III, il successore di Sisto II, costruì una grande basilica con tre navate, con l abside appoggiato all'antica chiesa, sulla sommità della collina dove Lorenzo fu seppellito. Nel XIII secolo Onorio III unificò i due edifici, che costituiscono la basilica che esiste tutt'oggi. Papa Damaso scrisse un panegirico di Lorenzo in versi, che fu inciso nel marmo e posto sulla sua tomba. Il contemporaneo poeta Prudenzio scrisse pure lui, in toni più poetici, un inno a san Lorenzo. Catacombe di San Callisto, Roma

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