FAQ. Le domande più frequenti sugli impianti elettrici
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- Ottaviana Cipriani
- 7 anni fa
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1 FAQ Le domande più frequenti sugli impianti elettrici 1. Cosa si intende per modifica sostanziale dell impianto (in seguito alla quale il Datore di lavoro deve richiedere la verifica straordinaria)? Sono soggetti ad una nuova denuncia e quindi ad una verifica straordinaria gli impianti che sono stati oggetto di trasformazioni sostanziali, intendendo per esse quelle modifiche che in qualche modo coinvolgono l impianto totalmente o nel punto di consegna. Qualche esempio di trasformazione sostanziale: Le variazioni della categoria dell impianto o della tensione di alimentazione; Aumento di potenza che implica modifica del quadro generale o della cabina di trasformazione; Una modifica del sistema elettrico o del sistema di protezione dai contatti indiretti, se può interessare tutto l impianto; L aumento delle cabine di trasformazione nei sistemi di categoria II; Cambio di destinazione d uso del locale, in caso comporti variazioni significative alla valutazione del rischio elettrico (es. trasformazione da ufficio a studio medico) Non sono, perciò, da considerare trasformazioni sostanziali: le modifiche nei quadri secondari o circuiti terminali; l aumento della potenza contrattuale se non comporta modifiche sull impianto; il cambio della ragione sociale (in questo caso il nuovo datore di lavoro è tenuto ad inviare una comunicazione riportante il cambio di ragione sociale all Ente preposto per le verifiche straordinarie, all ASL/ARPA e all ISPESL ). 2. Cosa succede se il Datore di lavoro prima della scadenza dei due/cinque anni dall ultima verifica periodica si fa rilasciare una nuova dichiarazione di conformità dell impianto elettrico? Nel caso di rilascio di dichiarazione di conformità a seguito di manutenzione ordinaria/straordinaria dell impianto rimane l obbligo di far effettuare la verifica periodica prima della scadenza dei due/cinque anni dall ultima verifica periodica.
2 Nel caso di rilascio di dichiarazione di conformità a seguito di modifica sostanziale dell impianto, il Datore di lavoro deve inviare la nuova dichiarazione di conformità alla ASL/ARPA e far effettuare la verifica straordinaria ad un Organismo Notificato o ad ASL/ARPA. Nel caso di rilascio di dichiarazione di conformità a seguito di rifacimento totale dell impianto, si deve seguire la procedura relativa ai nuovi impianti. Evidentemente, se un organo di vigilanza dovesse scoprire una falsa dichiarazione di conformità, ciò comporterebbe guai molto seri sia al datore di lavoro, sia alla ditta installatrice. 3. Un industria di abbigliamento con più di 25 addetti è un luogo a maggior rischio in caso di incendio (essendo soggetta a prevenzione incendi sotto l attività n 49)? La norma CEI 64-8 all art elenca alcuni possibili luoghi MARCI. Laddove un luogo (come in questo caso) non appartiene a tale elenco occorre far riferimento alla classificazione fatta dal progettista dell impianto elettrico. Si ricorda che comunque, normalmente, un attività sottoposta a controllo dei VV.F. (come in questo caso), essendo sempre a rischio medio o alto (secondo la classificazione di cui al DM 10/03/58), presumibilmente è tale che la combinazione dei fattori di rischio di cui al punto della CEI 64-8 la fa rientrare tra i luoghi a maggior rischio in caso di incendio. 4. Le nuove figure di Organismi di Ispezione di impianti elettrici di cui al DPR 462/01 come vanno inquadrate? Il Datore di Lavoro (DL) è obbligato a utilizzare gli impianti elettrici mantenendoli in perfetta sicurezza (cioè è obbligato a predisporre una corretta manutenzione degli stessi) e, in più, è obbligato a interpellare un Organismo appositamente autorizzato dal Ministero (o, in alternativa, la ASL/ARPA), che certifichi che l attività di manutenzione è stata condotta con efficacia. Va da se che se un DL sa di non avere l impianto in regola non ha convenienza a interpellare un Organismo, almeno non prima di aver provveduto all adeguamento dello stesso.
3 5. Quali sono le differenze sostanziali tra gli Organismi privati e quelli finora riconosciuti (ASL-ARPA-ISPESL)? Un Organismo privato abilitato dal Ministero delle Attività Produttive ai sensi del DPR 462/01 ha una veste di pubblico ufficiale, ma nasce da una società privata. In caso di esito positivo della verifica, l Organismo di Ispezione procede a rilasciare un verbale di ispezione; in caso di esito negativo è tenuto a denunciare le violazioni direttamente al P.M. competente o al personale ispettivo delle ASL con qualifica di UPG. 6. Da chi viene richiesta la verifica e con quali tempi? La verifica viene richiesta dal datore di lavoro delle aziende con almeno un lavoratore subordinato, che provvederà a contattare Organismi di Ispezione privati o pubblici (ASL/ARPA). La norma stabilisce, non proprio esattamente, entro quali tempi richiedere la prima verifica, ma è buon senso fare riferimento alla messa in esercizio dell impianto in esame (indipendentemente se l assunzione del lavoratore subordinato cessi negli anni a seguire o si crei dopo la messa in esercizio). Le verifiche periodiche si avranno con la seguente frequenza: ogni due anni per gli impianti di messa a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio, nonché per gli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione; ogni cinque anni per tutti gli altri casi. 7. Se un azienda ha solo degli stagisti è soggetta agli obblighi del DPR 462/01? Secondo la legislazione vigente, ai fini della sicurezza dei lavoratori, sono assimilati ai dipendenti anche i soci lavoratori delle società di persone o cooperative, gli stagisti, gli apprendisti e persino gli allievi di scuole che utilizzano macchine utensili e attrezzature in genere.
4 8. C è compatibilità tra il lavoro di verificatore di Organismo di Ispezione e di progettista libero professionista? La Appendice A della norma UNI CEI EN stabilisce che il personale responsabile dell effettuazione dell ispezione non deve essere il progettista, il costruttore, il fornitore, l installatore, l acquirente, il proprietario, l utilizzatore o il manutentore degli oggetti sottoposti ad ispezione. Un chiarimento del Ministero ha specificato che l ispettore di tali impianti non solo non può essere una delle figure precedentemente elencate per l impianto oggetto di verifica ma neanche concorrente di essi. In pratica ha specificato che l ispettore non può essere né progettista di impianti elettrici, né installatore, né consulente in materia di impianti elettrici né rivenditore o produttore di materiali elettrici. 9. In quali casi si deve richiedere la verifica periodica degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche e quali sono tali impianti? Nel DPR 462/01 si fa riferimento a ulteriori decreti che avrebbero dovuto spiegare meglio il campo di applicazione del DPR medesimo. In assenza di tali decreti esplicativi occorre usare il buon senso. Pare cioè plausibile utilizzare il campo di applicazione del DPR 547/55. Secondo i decreti attuativi del DPR 547/55, andavano denunciati (e quindi verificati periodicamente) gli impianti di protezione da scariche atmosferiche dirette (escluso quindi gli SPD), solo per le attività soggette al controllo dei VV.F. (cioè quelle allora inserite nel DPR 689/59 tab. A e B). In pratica: se in un azienda soggetta al controllo dei VV.F. è installato un parafulmine, il DL è certamente tenuto a denunciarlo, inviando dichiarazione di conformità (o documento equivalente, cioè dichiarazione a firma dell installatore, di aver rispettato la regola dell arte), come indicato dal DPR 462/01 e a far eseguire verifiche periodiche con la periodicità prevista. Se invece l azienda non contiene attività soggette, parrebbero non necessarie sia la denuncia sia la verifica periodica. In ogni caso non è vietato far eseguire le verifiche periodiche (es. straordinarie) e quindi, per maggior tranquillità, il DL la può richiedere comunque.
5 10. In quali casi si deve richiedere la verifica periodica degli impianti in luoghi con pericolo di esplosione e quali sono tali impianti? Per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione sussiste l obbligo di verifica unicamente per attività con presenza di atmosfere esplosive, così come definite dal D.Lgs. 12/06/2003 n. 233 (che abroga le voci da 1 a 50 della tabella A e la tabella B allegate al decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale del 22 dicembre 1958, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29 gennaio 1959): Ai fini del presente titolo, si intende per: «atmosfera esplosiva» una miscela con lʹaria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga allʹinsieme della miscela incombusta. N.B. I distributori di benzina rientrano nella definizione data dal decreto. 11. Le centrali termiche e le cucine, sono luoghi con pericolo di esplosione o luoghi marci? Se non si possono considerare luoghi con pericolo di esplosione (v. faq precedente) le centrali termiche o cucine, con potenza installata superiore a kcal/h (35 kw), per le norme tecniche relative, devono essere compartimenti antincendio di classe superiore a 30 e quindi rientrano nella classificazione di luoghi a maggior rischio in caso di incendio, secondo l allegato C dell art della CEI 64-8 (fermo restando che tale classificazione dovrebbe essere evidente nel progetto degli impianti). 12. Qual è la periodicità delle verifiche periodiche per uno studio medico senza apparecchi elettrici con parti applicate? Tale locale è da intendersi locale ad uso medico di gruppo 0, perciò la periodicità prevista è di due anni.
6 13. Qual è la periodicità delle verifiche per una struttura mista, cioè con locali a maggior rischio in caso di incendio e locali di tipo ordinario? Per luoghi di lavoro dove l attività prevalente impone periodicità biennale, è opportuno estendere tale periodicità all intero impianto. Nei casi in cui la periodicità biennale fosse necessaria per piccoli ambienti (es. locale centrale termica, o locale gruppo elettrogeno di pot. > 25 kw) si può procedere con periodicità differenti. 14. In caso di attività con la sola centrale termica a periodicità biennale è proprio necessario far eseguire la verifica biennale alla stessa dato che essa non è proprio un luogo di lavoro? E vero che in genere nella centrale termica non stazionano i dipendenti di un azienda per lavorare. Non essendo espressamente dichiarato da alcun riferimento legislativo che si possono escludere i locali tecnici dalle verifiche periodiche degli impianti, è consigliabile, per i datori di lavoro, far eseguire verifiche riguardanti anche tali locali, per non rischiare di incorrere in eventuali sanzioni. 15. Qual è la periodicità delle verifiche per un cantiere e cosa si intende esattamente con questa parola? Le verifiche periodiche per i cantieri si effettuano ogni due anni. Per la definizione di cantiere si fa riferimento al D. Lgs. 494/96: qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato allʹallegato I, ovvero; 1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee elettriche, le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta
7 lavori edili o di ingegneria civile, per le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro. 2. Sono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio o lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. 16. Qual è la periodicità delle verifiche per un locale dove è svolta l attività di centro estetico? Secondo la norma CEI 64-8/7V2 art un locale per trattamenti estetici in cui si utilizzano apparecchiature elettriche per uso estetico (guida CEI 6239), è assimilabile ad un locale ad uso medico. Se un centro estetico esercita un attività con macchine aventi parti applicate al corpo umano, come per i locali medici di gruppo 1, la periodicità delle verifiche è di due anni. 17. Qual è la periodicità delle verifiche per un locale dove è svolta l attività di parrucchiere? Nell attività di parrucchiere non ci dovrebbero essere macchine con parti applicate al paziente, in quanto si dovrebbe esercitare l attività con apparecchi quali phon, caschi per signora o simili; di conseguenza la periodicità sarebbe di 5 anni. Nel caso in cui ci sono lampade per abbronzatura o altri apparecchi elettrici per trattamenti estetici, con parti a contatto, la periodicità diventa biennale come al punto precedente. 18. Qual è la periodicità delle verifiche per un locale dove c è l attività di ambulatorio veterinario? La norma CEI e oltre a definire il locale medico destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti aggiunge che per paziente si intende persona o animale. Queste definizioni implicano che l ambulatorio veterinario è un locale ad uso medico.
8 Dunque, in caso sia presente almeno un dipendente, esso è soggetto a DPR 462/01 con una periodicità delle verifiche biennale. 19. Una palestra con apparecchi ad uso ginnico è classificabile come locale ad uso medico? La palestra non ha, in genere, apparecchi elettromedicali e quindi non rientra tra i locali ad uso medico; in generale la periodicità delle verifiche sarà quindi quinquennale come per tutti i locali ordinari. Nel caso in cui nella palestra sono ubicati lettini di abbronzatura o altre apparecchiature elettromedicali per trattamenti estetici (es. elettrostimolatori con alimentazione da rete), si devono adottare misure di protezione analoghe ai locali medici di gruppo 1 e quindi le verifiche assumono, in questo caso, una periodicità biennale.
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