Attività di Arpa nel procedimento di bonifica del sito Caffaro - ex Siapa di Galliera

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1 Commissione Ambiente Comune di Galliera - 11 gennaio 2016 procedimento di bonifica del sito Caffaro ex SIAPA Attività di Arpa nel procedimento di bonifica del sito Caffaro - ex Siapa di Galliera Giovanna Biagi ARPAE - Sezione di Bologna

2 Premessa normativa La prima normativa nazionale che ha affrontato in modo organico il tema della bonifica dei siti contaminati è stato il DM 471/99 - Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, entrato in vigore dal 16 dicembre Il DM definisce un sito contaminato come sito nel quale anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nel suolo o nel sottosuolo o nelle acque sotterranee o nelle acque superficiali risulta superiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti (limiti tabellari CSC ) e descrive le procedure amministrative per l attuazione degli interventi. I procedimenti di bonifica sono in capo ai Comuni, attraverso Conferenze dei Servizi a cui partecipano Comune, Arpa, AUSL e Provincia.

3 DM 471/99 Il DM 471/99 articolava il procedimento di bonifica in tre fasi: Piano della Caratterizzazione: descrive il sito e le attività pregresse o che ancora si svolgono; individua le correlazioni tra le attività e la possibile contaminazione e presenta un piano delle indagini da attuare per definire tipo, grado ed estensione dell'inquinamento. Progetto Preliminare: definisce qualitativamente gli obiettivi per la bonifica, analizza e seleziona le migliori tecnologie di bonifica, indica gli interventi e i lavori da realizzare in base alla tecnologia individuata, contiene un computo metrico estimativo dei lavori. Progetto Definitivo: determina nel dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo. Definisce inoltre gli interventi necessari ad attuare le eventuali prescrizioni e limitazioni all uso del sito richieste. Può essere sviluppato per Fasi. Analisi di Rischio prevista solo nel caso in cui per motivi tecnici o di insostenibilità economica non risulti possibile raggiungere gli obiettivi di bonifica (tabellari).

4 D.Lgs. 152/06 Nel 2006 entra in vigore il D.Lgs. 152/06 - Norme in materia ambientale. Orientamento legislativo profondamente diverso rispetto a quello che aveva ispirato il 471/99. Le innovazioni introdotte dalla parte IV titolo V del D.Lgs. comportano il superamento dell'approccio tabellare (CSC) e una nuova definizione stessa di sito contaminato: un sito che presenta concentrazioni di contaminanti superiori alle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) determinate mediante l applicazione di un Analisi di rischio sito-specifica. Le principali fasi del procedimento diventano: Piano della Caratterizzazione Analisi di Rischio Progetto Operativo di Bonifica

5 Procedura di bonifica Fasi Procedura Piano di Caratterizzazione Esecuzione delle attività di Caratterizzazione Redazione Analisi di Rischio Attività di Arpa valutazione nell'ambito della CdS del piano presentato esecuzione di ispezioni e campionamenti per la verifica delle prescrizioni contenute nel PdC valutazione nell'ambito della CdS, della correttezza della valutazione del rischio, limitatamente agli aspetti di competenza (sorgenti e vie di migrazione degli inquinanti) recupero di informazioni relative a impianti e sostanze utilizzate in sito prelievo di campioni per la validazione dei dati; necessaria presenza di Arpa per presenziare ad attività irripetibili corretto utilizzo di dati ad alta sensitività, e di dati sito specifici

6 Procedura di bonifica Fasi Procedura Attività di Arpa Progetto operativo di bonifica/messa in sicurezza operativa/ Messa in sicurezza Permanente Certificazione delle attività di bonifica/messa in sicurezza monitoraggio post-bonifica valutazione nell'ambito della CdS del progetto presentato effettuazione di ispezioni, campionamento matrici (suolo/sottosuolo e acque sotterranee) durante la bonifica ; validazione dei dati e relazione di avvenuta bonifica, che viene allegata come parte integrante all'atto di certificazione validazione dati acquisiti dal responsabile della bonifica nell'ambito del monitoraggio attraverso campionamento di un numero di campioni sufficiente ad una corretta validazione

7 Controllo in campo ISPEZIONI: 1)Verifica prescrizioni in autorizzazioni Esempi: corretta realizzazione sondaggi corretta realizzazione piezometri corretta gestione impianti autorizzati 2) Gestione situazioni anomale Esempio: ritrovamento cisterne interrate 3) Verifica del completamento di tutte le attività di bonifica previste in autorizzazione prima della certificazione

8 CAMPIONAMENTO: Controllo in campo 1.SUOLO/SOTTOSUOLO 2.ACQUE SOTTERRANEE finalizzato alla validazione dei dati utilizzati dal responsabile della bonifica per: -la caratterizzazione -l analisi di rischio; - progettazione operativa di bonifica; - Certificazione finale bonifica; -Monitoraggio durante e post-bonifica La normativa prevede il controllo QUALITATIVO di Arpa mediante validazione dei dati con analisi in contraddittorio di almeno il 10% dei campioni di acque e/o di suolo 3. ACQUE INDUSTRIALI ( SE PRODOTTE DALLA BONIFICA)

9 Attività Arpa sul sito CAFFARO finora svolta Sopralluoghi Partecipazione a Conferenze Servizi Riunioni tecniche Pareri e relazioni Richieste di provvedimenti Campionamenti matrici ambientali Suolo Acque sotterranee Acque superficiali Rifiuti Acque di scarico Monitoraggi specifici : qualità delle acque Scolo Riolo e indagine su pozzi domestici nel 2002 Il Report sulle Indagini idrogeologiche finalizzate alla definizione della qualità delle acque sotterranee nelle zone limitrofe al sito contaminato CAFFARO S.p.A. ubicato nel Comune di Galliera (BO) sul sito web di Arpa

10 Attività svolta da Arpa nel /12/ /05/ /03/ /05/2015 4/8/ /09/2015 4/11/2015 La CdS approva MISP e bonifica falda ( Delibera Comunale del 27/02/2013 Presentazione domanda di autorizzazione allo scarico dell impianto P&T rilasciata il 01/12/2014 Caffaro comunica di aver eseguito alcune opere del progetto chiedendo che al completamento degli interventi provvedano i soggetti competenti Sopralluogo Arpa Richiesta Ordinanza al Comune Trasmissione notizia di reato per omessa bonifica Sopralluogo Arpa per verifica stato avanzamento lavori impianto P&T interno e esterno via Pace) sopralluogo Arpa (per verifica stato avanzamento lavori impianto P&T interno; impianti installati ma non avviati per mancata attivazione del sistema elettrico) Sopralluogo Arpa con campionamento piezometri e pozzi Tutti i pozzi di emungimento e i due impianti di trattamento sono pronti all utilizzo.

11 Caratterizzazione della contaminazione L'inquinamento dell'area deriva sostanzialmente dall'attività produttiva svoltasi nel corso di quasi 50 anni, dai primi anni 50 al L'attività era legata alla sintesi di fitofarmaci liquidi, in polvere e granulati a partire da materie prime sia organiche che inorganiche. La caratterizzazione eseguita negli anni , ha interessato le matrici: acque sotterranee, acque superficiali, suolo/sottosuolo nell area interna dello stabilimento ed esterna per le acque sotterranee e acque superficiali (Scolo Riolo). SUOLO: n. 99 sondaggi a carotaggio continuo mediamente fino a 6 mt ubicati secondo un reticolo a maglia quadrata di lato 100 mt; nell area Riolo i carotaggi spinti fino a 15 mt ACQUE: 17 piezometri di cui 6 in area esterna

12 Sondaggi e piezometri della caratterizzazione

13 Contaminazione rilevata SUOLO Il suolo è risultato contaminato fino alla profondità media di circa 3-4 mt. dal p.c., con zone ben definite dove la contaminazione arriva fino a 12 mt. dal p.c. (in prossimità dello Scolo Riolo), per la presenza di rifiuti costituiti da fitofarmaci. I contaminanti caratteristici nei suoli sono: Fitofarmaci (compreso DDT), Composti Alifatici Clorurati, Idrocarburi > C12, (PCB, metalli pesanti quali Piombo e Rame). ACQUE SOTTERRANEE Nelle acque si rilevano superamenti in corrispondenza delle falde più superficiali legati ai parametri caratteristici del sito (fitofarmaci e composti clorurati ); nell area sono presenti tre falde di cui le prime due estremamente connesse tra loro e una più profonda a- 25 mt. da piano campagna I contaminanti caratteristici nelle acque sono : composti clorurati derivati dai solventi usati dalla Ditta e dalla loro degradazione, nonché fitofarmaci e idrocarburi ( quest ultimi nell area dove erano le cisterne di stoccaggio del combustibile)

14 Controllo delle falde acquifere Il controllo della falda è iniziato nel 2002 da piezometri che intercettano le falde più superficiali e in quella più profonda (PP). Il progetto di bonifica prevede il monitoraggio per altri 10 anni dalla realizzazione del progetto con cadenza semestrale su alcuni pozzi e piezometri (7, PZC, 4 e 1) Nel 2003 la Cds ha prescritto un interventi di messa in sicurezza della falda superficiale (MISE) con monitoraggi trimestrali in capo a Caffaro. L intervento MISE la cui attivazione è avvenuta il 18/04/2005, ha consistito nella installazione di un pozzo barriera nella zona di maggiore concentrazione di inquinanti nelle falde piu superficiali, da cui veniva emunta acqua che, trattata nell impianto di depurazione di tipo chimico-fisico presente in azienda, veniva successivamente scaricata nello scolo Riolo. ARPA ha eseguito controlli dello scarico sul Riolo che hanno dimostrato il rispetto dei limiti normativi. La MISE è stata interrotta a gennaio 2009

15 Piezometri : 9 interni e 3 esterni

16 Pozzi di emungimento

17 CONTROLLI ARPA sulla falda. Novembre /11/2015: campionamenti prelevati in contraddittorio Campioni di acque da 9 piezometri e dai 5 pozzi di emungimento ( 3 campioni non eseguiti per mancanza acqua o irreperibiltà del piezometro ) I parametri analizzati : IDROCARBURI TOTALI ( come n-esano) FITOFARMACI Alaclor, aldrin, atrazina, dieldrin, endrin,αlfa esaclorocicloesano, betaesaclorocicloesano,gamma-esaclorocicloesano, clordano, DDD-DDT- DDE e metildimetilditiocarbammato COMPOSTI ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI (Clorometanotriclorometano - cloruro di vinile - 1,2dicloroetano - 1,1 dicloroetilene, tricloroetilene, tetracloroetilene e esaclorobutadiene) COMPOSTI ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI: (1,1dicloroetano - 1,1dicloroetilene - 1,2dicloropropano - 1,1,2 tricloroetano -1,2,3tricloropropano e 1,1,2,2tetracloroetano)

18 Risultati monitoraggio 2015 sui piezometri Dall analisi di dati storici confrontati con l ultima campagna 2015 emerge che : i piezometri con il maggiori numeri di superamenti sono il 1 e 2 ; l intervento di messa in sicurezza di emergenza eseguito dal ha portato ad un miglioramento della qualità delle acque sia in termini di riduzione del numero di inquinanti che sopratutto delle concentrazioni ; alcuni composti clorurati (1,1,2,2 tetracloroetano, 1-2 dicloroetano) e i metalli quali il Piombo rilevati nella caratterizzazione ( ) non sono più presenti; fino al 2006 in tutti i piezometri è stata registrata la presenza di 3 composti tetracloroetilene, l 1,2,3 tricloropropano, l 1,2 dicloropropano, le cui concentrazioni sono diminuite a partire dal 2008 fino a raggiungere valori entro i limiti normativi CSC o comunque prossimi al limite normativo tra i fitofarmaci non si rilevano più DDT che erano nella zona verde ; al 2015 rimangono presenti solo aldrin e diedrin in un piezometro (2) e l atrazina compare sporadicamente soprattutto nei piezometri dell area verde o limitrofi Assenza o valori ampiamente entro i limiti per gli idrocarburi in tutti i piezometri

19 Andamento dei superamenti delle CSC per i composti ORGANOALOGENATI nei piezometri interni Monitoraggi Monitoraggi PZC PZ C Triclorometano 2 Cloruro di vinile 3 1,2 dicloroetano 4 1,1 dicloroetilene 5 Tricloroetilene 6 Tetracloroetilene 7 1,2 dicloropropano 8 1, 2, 3, tricloropropano 9 1, 1, 2, 2, tetracloroetano Monitoraggio 2015 Monitoraggi 2014

20 Andamento dei superamenti delle CSC per i composti ORGANOALOGENATI nei piezometri esterni Monitoraggi Monitoraggi Triclorometano C1 PZ1 bis PZ2 bis Triclorometano C1 PZ1 bis PZ2 bis Cloruro di vinile Cloruro di vinile 1,2 dicloroetano 1,2 dicloroetano 1,1 dicloroetilene 1,1 dicloroetilene Tricloroetilene Tricloroetilene Tetracloroetilene Tetracloroetilene 1,2 dicloropropano 1, 2, 3, tricloropropano 1, 1, 2, 2, tetracloroetano 1,2 dicloropropano 1, 2, 3, tricloropropano 1, 1, 2, 2, tetracloroetano Monitoraggi 2014

21 Andamento del 1,2 Dicloropropano (CSC: 0,15 µg/l) PIEZOMETRI Caratterizzazione ( ) 1 4,9 0,7 0, ,08 1,2 3 11,1 0,45 0, ,71 secco 5 0,7 0,08 <0,1 6 0,4 0,1 <0,1 7 12,5 1, ,12 <0,1 PZC 0,4 0,2 <0,1 PZ1 bis 0,2 <0,1 <0,1 PZ2 bis 0,2 <0,1 <0,1

22 Andameto dei superamenti delle CSC per i FITOFARMACI nei piezometri PZC Pz1 bis Pz2 bis C 1 Atrazina Aldrin DDT Diedrin Monitoraggi Clordano βhch PZ C Pz1 bis Pz2b is C 1 Atrazina Aldrin DDT Diedrin Monitoraggi Clordano βhch

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24 Progetto Operativo di Bonifica Il progetto di messa in sicurezza prevede interventi di capping da realizzarsi nella porzione Nord del sito (area a verde) in corrispondenza delle zone interessate da deposito di rifiuti e dei punti dove si sono riscontati superamenti delle CSR definite dall Analisi di Rischio. Tali interventi mirano ad interrompere i processi di lisciviazione e trasferimento degli inquinati alla falda ed i percorsi di esposizione diretti (contatto dermico e ingestione). realizzazione di una barriera idraulica mediante un sistema di Pump & Treat, comprendente 5 pozzi barriera di cui quattro nell area interna allo stabilimento ed uno esterno e impianto di trattamento delle acque di falda prima del loro scarico nel Canale Riolo

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