COMUNE DI LA SPEZIA PROVINCIA DI LA SPEZIA PIANO DI MANUTENZIONE

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2 COMUNE DI LA SPEZIA PROVINCIA DI LA SPEZIA PROGETTO: REALIZZAZIONE DI PARCHEGGIO SOTTERRANEO PIAZZA EUROPA - LA SPEZIA OGGETTO: PIANO DI MANUTENZIONE COMMITTENTE: Europa park srl Piazza Europa n La Spezia (SP) C.F PROGETTO ESECUTIVO: SCT Ingegneri Associati Via F. Federigi n Queceta (LU) P.Iva

3 PREMESSA: Il Piano di Manutenziane delle strutture del parcheggio sotterraneo di Piazza Europa - La Spezia, previsto dall'art. 93 co. 5 del D.Lgs n. 163/06, si articola nei seguenti documenti operativi: a) Manuale d'uso; b) Manuale di manutenzione; c) Programma di manutenzione. E' il documento, complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. DESCRIZIONE DELL'OPERA: Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo ad un solo livello che si estende su pianta quadrangolare pressochè regolare avente dimensioni di 81,60m 90,90m. Per semplicità descrittiva, le strutture portanti del parcheggio, nella loro interezza, vengono suddivise nei seguenti sottosistemi strutturali principali: a) platea di fondazione: spessore t=0,60m, dimensioni planimetriche 81,60m 90,90m. La quota di imposta del piano di fondazione è collocata a 3,87m rispetto alla quota 0,00 di riferimento del piano campagna. Preliminarmente alla posa in opera delle armature della platea e al successivo getto in opera della medesima con calcestruzzo C35/45, viene effettuato il getto del magrone di livellamento con calcestruzzo non armato classe C20/25, spessore t=10,0cm, la posa in opera di un impermeabilizzante bentonitico autoagganciante al calcestruzzo ed il getto, infine, di un secondo magrone in calcestruzzo non armato, spessore t=5,0cm, a protezione della membrana impermeabilizzante. b) pareti: le pareti perimetrali del parcheggio sotterraneo hanno spessore t=0,30m, altezza H=3,16m e sviluppo complessivo in lunghezza L=345,80m. Esse sono gettate in opera con calcestruzzo C35/45 ed armate come da elaborati grafici strutturali allegati al progetto esecutivo. La sigillatura della ripresa di getto con la platea viene effettuata con un waterstop bentonitico idroespansivo. Le pareti perimetrali sono impegnate dalla spinta del terreno adiacente, sostengono un aliquota dei carichi verticali provenienti dall impalcato e incassano le azioni sismiche orizzontali trasmesse dal terreno. Altre quattro pareti, in parte di altezza variabile, spessore t=0,30m e interne al parcheggio sotterraneo, sostengono le quattro rampe di accesso al livello inferiore (q.p.f. = 3,02m) e delimitano la zona di servizio ove sono sistemate le cisterne di acqua. Il progetto architettonico prevede, inoltre, la realizzazione di n.2 locali tecnici in cui sono ubicati i vani scala, ascensore ed i servizi igienici. Le pareti esterne che delimitano i due volumi tecnici sono realizzati in c.a. gettato in opera di spessore t=0,25m, così come i setti del vano ascensore. Il tutto meglio evidenziato negli elaborati grafici di progetto allegati. c) pilastri φ50 e φ55: le travi in c.a.p. dell impalcato di copertura del parcheggio sotterraneo sono sostenute da n.75 pilastri a sezione circolare aventi diametro φ=0,50m e da n.11 pilastri, anch essi circolari, diametro φ=0,55m. L altezza dei pilastri è H=2,35m e il cls gettato in opera, classe C40/50. Le armature dei pilastri sono disposte come da allegati schemi grafici, così come la relativa distribuzione planimetrica. In corrispondenza della sezione di sommità di ciascun pilastro verranno predisposte n.4 barre verticali φ20mm annegate nel getto di cls alle quali saranno ancorate le travi di impalcato in c.a.p. Per tale motivo, le estremità delle travi di impalcato in c.a.p. sono dotate di n.2 sedi di alloggiamento cilindriche all interno delle quali verranno inserite, in fase di varo, le barre di armatura provenienti dai pilastri e, successivamente, sigillate con malta tixotropica antiritiro. d) pilastri 30x30: sono in numero di quattro (P.87 P.90), hanno altezza H=2,50m e sezione trasversale 30x30. Essi sono disposti all inizio delle pareti inclinate in c.a che reggono le rampe di accesso al parcheggio interrato, nella zona di ingresso/uscita delle auto e sostengono le quattro travi in c.a. gettato in opera aventi sezione 2

4 trasversale ad L sulle quali vengono appoggiati i tegoli alveolari tipo RAP che formano l impalcato di copertura della struttura in quella porzione di parcheggio sotterraneo. e) travi ad L: sono quattro, hanno altezza H=0,66m e spessore dell anima t=0,30m. La mensola di appoggio del tegolo ha sezione trasversale 20x20. La luce netta di ciascuna trave misura circa 4,50m, per cui esse possono essere realizzate in c.a. ordinario, senza dover far ricorso alla tecnica della prefabbricazione. Ciascuna trave sostiene i tegoli alveolari tipo RAP che formano l impalcato di copertura del parcheggio sotterraneo e scarica le sollecitazioni provenienti dal solaio sui quattro pilastri sez. 30x30 precedentemente descritti. Le quattro travi si innestano, all altra estremità, nella parete perimetrale del parcheggio. f) solette di completamento: in questa sessione si descrivono le solette orizzontali o inclinate aventi funzione portante o collaboranti con altri sistemi strutturali. Le quattro rampe di accesso al parcheggio sotterraneo sono realizzate con una soletta in c.a. gettata in opera avente spessore t=0,25m ed armata come indicato negli elaborati grafici strutturali allegati al Progetto Esecutivo. Essa è vincolata in corrispondenza delle due pareti laterali in c.a., del muro trasversale avente spessore t=0,30m ed altezza H=1,87m ed, infine, viene resa solidale alla trave trasversale gettata in opera posta in corrispondenza dell estremità superiore della rampa ed avente sezione trasversale 30x67. La soletta piana di copertura dei due locali tecnici di cui è provvisto il parcheggio sotterraneo ha uno spessore t=0,25m ed è armata come indicato negli elaborati grafici strutturali allegati al Progetto Esecutivo. Essa è sollecitata dai carichi permanenti portati e accidentali provenienti dall impalcato, oltre che dal peso proprio. La soletta di completamento in cls classe C32/40 avente spessore t=0,06m, armata con R.E.S. di ripartizione φ8 maglia 20x20 e collaborante con gli altri elementi prefabbricati di impalcato (travi in c.a.p. e solaio alveolare RAP) ha, come funzioni principali, quella di migliorare, da un lato, la distribuzione trasversale dei carichi verticali tra i pannelli alveolari costituenti il solaio di impalcato, in modo da ottenere la massima monoliticità del solaio stesso, dall altro quella di irrigidere, nel piano orizzontale, il solaio RAP, (lastra rigida nel proprio piano vincolata in corrispondenza delle pareti) migliorando il comportamento antisismico globale della struttura. g) opere in cemento armato precompresso L impalcato di copertura del parcheggio sotterraneo, che si estende su una superficie di circa 7.300m 2 al netto delle rampe di accesso, è interamente realizzato in elementi prefabbricati. Le travi principali di impalcato sono otto e sono disposte in corrispondenza dei fili B, C, D, E, F, G, H, I che caratterizzano la griglia strutturale. In corrispondenza delle rampe di accesso si verifica, per motivi legati alla distribuzione architettonica degli stalli, la deviazione degli assi delle travi in corrispondenza dei quattro fili centrali D, E, F,G ( =±1,25m) Le travi principali di impalcato sono in c.a.p. a cavi aderenti, hanno luci di calcolo variabile da 4,30m a 9,25m e sezione trasversale costante a T rovescio, base B = 90cm e ribasso h = 35cm rispetto all intradosso del solaio, anima b = 60cm e altezza anima h = 40cm. Esse sono realizzate su cassero in acciaio con finitura contro cassero per le parti a vista e sono prodotte in cls classe C45/55, classe di esposizione XS1, acciaio armonico a basso rilassamento, acciaio lento tipo B450C. Il solaio di impalcato è realizzato con lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p. a cavi aderenti tipo RAP, modulo 120cm e prodotte in cls classe C45/55, classe di esposizione XS1. L altezza del tegolo è H = 40cm + 6,00cm di soletta collaborante realizzata in cls gettato in opera classe C32/40, armato con R.E.S. di ripartizione diametro φ8 maglia 20x20. Le luci nette del solaio sono variabili, da un minimo di 4,00m ad un massimo di circa 11,00m. Particolare attenzione è stata prestata alle zone di impalcato ubicate in corrispondenza delle fioriere. Per esse, infatti, la necessità di dover garantire una superficie minima di areazione al parcheggio sotterraneo porta ad una interferenza tra la progettazione architettonica e quella strutturale. La risoluzione della problematica consiste nella realizzare un ordito secondario di n.6 travi in c.a.p. con sezione trasversale a T rovescio, base B = 90cm, ricalo h 3

5 = 50cm e rialzo h = 20cm, per un altezza compessiva H = 70cm. L intradosso delle travi secondarie resta 5,0cm più alto rispetto a quello delle travi principali di impalcato sulle quali esse si appoggiano con selle gerber comprensive di apposite armature locali disposte sia nelle travi secondarie che che in quelle principali. L interasse nominale tra le travi secondarie misura 5,07m. Il solaio interposto tra tali travi, che rispetto alla soluzione corrente viene ruotato di 90 nella zona delle fioriere, a correre parallelo allo sviluppo longitudinale delle feritoie di areazione, è previsto di altezza H = 20cm + 6,00cm di soletta collaborante realizzata in cls gettato in opera classe C32/40, armato con R.E.S. di ripartizione diametro φ8 maglia 20x20 in modo da realizzare un estradosso complanare con quello del limitrofo solaio H = 40cm + 6,00cm. Anche in questo secondo caso le l lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p. a cavi aderenti tipo RAP sono realizzate su cassero in acciaio con finitura contro cassero per le parti a vista e sono prodotte in cls classe C45/55, classe di esposizione XS1, acciaio armonico a basso rilassamento, acciaio lento tipo B450C. Dal punto di vista strutturale, le travi principali di impalcato sono calcolate su schema statico di semplice appoggio sui pilastri, con luci di calcolo, disposizione geometrica dei carichi, valori delle azioni di progetto (carichi permanenti e sovraccarichi di esercizio), classe di resistenza al fuoco e di esposizione come da elaborati grafici esecutivi. Anche le travi di impalcato secondarie sono calcolate su schema statico di trave semplicemente appoggiata sulle travi principali. Per garantire la corretta trasmissione delle torsioni che le travi secondarie producono sulle principali, i pilastri disposti secondo le due file esterne contrassegnate dalle lettere B ed I devono essere muniti, in sommità, di capitello prismatico avente dimensioni minime 90x50x30, con la dim. 90cm ortogonale agli assi delle travi di impalcato principali e altezza H = 30cm. Il tutto meglio evidenziato negli elaborati grafici di progetto allegati alla presente relazione. Il dimensionamento e le verifiche di sicurezza degli elementi precompressi sono indicati nell allegato Fascicolo dei Calcoli. Il tutto descritto ed indicato in dettaglio negli elaborati grafici strutturali allegati al Progetto Esecutivo dell opera. TIPOLOGIA COSTRUTTIVA: Si tratta di una costruzione monopiano strutturalmente regolare, con struttura mista a telaio e pareti in c.a. 4

6 MANUALE D'USO: Il manuale d'uso si riferisce all'uso delle parti più importanti dell'opera, con particolare riferimento alle parti che possono generare rischi per un uso scorretto. Il manuale d'uso contiene l insieme delle informazioni per individuare la collocazione delle parti descritte all'interno della struttura, la descrizione e le modalità di uso corretto per limitare, per quanto possibile, i danni derivanti da una utilizzazione impropria, tutte le operazioni atte alla conservazione del bene che non richiedono conoscenze specialistiche e, infine, i modi per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo rigardanti al struttura, al fine di sollecitare interventi specialistici. Struttura n. 1 - Platea di fondazione Descrizione: Elemento strutturale orizzontale in c.a. di spessore t=60cm, continuo nelle due direzioni principali dell opera e avente forma pressochè rettangolare, con una superficie a contatto con il terreno di posa. La quota di imposta del piano di fondazione è ubicata a -3,87m rispetto alla quota 0,00 di riferimento del terreno. E' poggiata su un getto di cis magro avente funzione di ripartizione e regolarizzazione del fondo e sono adatte a sostenere carichi agenti in senso trasversale rispetto al loro piano medio. La geometria della platea, i particolari costruttivi, nonchè i ferri di armatura, sono indicati negli elaborati grafici strutturali allegati al progetto esecutivo. Modalità d'uso corretto: Le fondazioni hanno, quale compito principale, quello di trasferire le azioni statiche verticali e sismiche prodotte dalla struttura al terreno di fondazione rimanendo nei limiti di pressione e cedimento determinati dalle caratteristiche meccaniche del terreno stesso. Struttura n. 2 - Pareti controterra in c.a. Descrizione: Elementi strutturali verticali in calcestruzzo armato. Essi costituiscono i muri perimetrali del parcheggio sotterraneo, di spessore ridotto rispetto a lunghezza ed altezza dell elemento e pari a 30cm, poste a diretto contatto con il terreno adiacente. Hanno la duplice funzione di sostenere, da un lato, la spinta orizzontale indotta dal terreno ubicato alle loro spalle e, dall'altro, le azioni verticali, distribuite e concentrate, provenienti, rispettivamente, dal solaio di impalcato di copertura e dallo scarico delle travi principali in c.a.p. Le pareti controterra saranno protette dalle infiltrazioni di acqua grazie alla posa in opera di una membrana impermeabilizzante a base bentonitica autoagganciate al calcestruzzo applicata sulla superficie esterna della parete. Dal punto di vista architettonico svolgono anche la funzione di delimitazione dello spazio interno. Modalità d'uso corretto: Le pareti controterra hanno il compito di trasferire le sollecitazioni provenienti dall impalcato al piano di fondazione. 5

7 Esse sono state, inoltre, concepite per resistere ai fenomeni di rottura a taglio lungo le potenziali superfici di scorrimento del terreno, a fenomeni di schiacciamento locale che possono verificarsi in corrispondenza dell appoggio delle travi di impalcato e a fenomeni di flessione prodotti dalla spinta dal terreno a tergo. Devono, infine, soddisfare i requisiti di protezione dell ambiente interno secondo i criteri di vivibilità e di utilizzo legati alla destinazione d uso dell opera. Struttura n. 3 - Pareti in c.a. Descrizione: Elementi strutturali verticali in calcestruzzo armato. Loro compito principale è quello si sostenere i carichi verticali provenienti dall impalcato e un aliquota delle azioni orizzontali prodotte dall azione sismica. Sostengono, inoltre, le quattro rampe di accesso al livello inferiore (q.p.f. = 3,02m), delimitano e suddividono gli spazi interni: la zona di servizio ove sono sistemate le cisterne di acqua e i n.2 locali tecnici in cui sono ubicati i vani scala, ascensore ed i servizi igienici. Le pareti esterne che delimitano i due volumi tecnici sono realizzati in c.a. gettato in opera di spessore t=0,25m, così come i setti del vano ascensore. Tutte le altre pareti hanno spessore t=0,30m. Il tutto meglio evidenziato negli elaborati grafici di progetto allegati. Modalità d'uso corretto: Non compromettere l integrità delle strutture. Necessitano del controllo periodico del grado di usura e di ammaloramento delle parti in vista, con riscontro di eventuali anomalie. Compito principale, dal punto di vista strutturale, è quello di resistere alle azioni di progetto. Struttura n. 4 - Pilastri in c.a. Descrizione: Elementi strutturali in calcestruzzo armato ad asse verticale, con rapporto tra i lati della sezione trasversale inferiore a 3. Hanno il compito di trasferire i carichi provenienti dall impalcato, di qualsiasi natura essi siano, alle strutture di fondazione. Nel caso specifico trasferiscono quasi totalmente i carichi verticali statici che cimentano l impalcato e una piccola aliquota delle azioni orizzontali dinamiche indotte dal sisma. In totale sono 94: n.75 hanno sezione trasversale circolare, diametro φ50, n.11 sezione circolare φ55, n,4 sezione trasversale quadrata 30x30 e, infine, n.4 aventi sezione trasversale rettangolare 30x90. La disposizione planimetrica, le altezze e le armature metalliche dei pilastri della struttura sono indicate, dettagliatamente, negli elaborati grafici di progetto. Modalità d'uso corretto: Il loro compito principale è quello di trasferire le sollecitazioni statiche verticali e una piccola parte delle azioni sismiche trasmesse dall impalcato di copertura del parcheggio sotterraneo alla platea di fondazione senza compromettere l integrità delle strutture. Necessitano, inoltre, del controllo periodico del grado di usura e di ammaloramento delle superfici in vista, con riscontro di eventuali anomalie. 6

8 Struttura n. 5 - Travi di impalcato in cemento armato normale e/o precompresso Descrizione: Elementi strutturali ad asse orizzontale o inclinato, in calcestruzzo armato normale e/o precompresso, che sostengono e trasferiscono i carichi verticali provenienti dall impalcato di copertura alle sottostrutture resistenti verticali costituite dai pilastri e dalle pareti in c.a. Le travi principali di impalcato sono della tipologia a T rovescio, base B = 90cm, ricalo h = 35cm e rialzo h = 40cm, per un altezza complessiva H = 75cm e sono realizzate in cls classe C45/55. Le travi secondarie di impalcato sono anch esse della tipologia a T rovescio, base B = 90cm, ricalo h = 50cm e rialzo h = 20cm, per un altezza compessiva H = 70cm e sono realizzate in cls classe C45/55. Le travi in c.a. ordinario gettate in opera sono otto ed hanno due differenti tipi di sezione trasversale: n.4 sono rettangolari, dim. 30x65, e sostengono ciascuna delle quattro rampe di accesso al parcheggio, n.4 hanno, invece, sezione ad L, con altezza complessiva H = 66cm, anima B= 30cm, ricalo h = 20cm e sostengono le lastre alveolari di impalcato tipo RAP in corrispondenza di ciascuno dei due attraversamenti di larghezza complessiva pari a circa 17,00m ubicati sopra le rampe. Modalità d'uso corretto: Hanno il compito di trasferire i carichi verticali, permanenti ed accidentali, provenienti dall impalcato di copertura alle strutture portanti verticali, senza compromettere l integrità delle strutture stesse. Necessitano, inoltre, del controllo periodico del grado di usura delle superfici a vista, con riscontro di eventuali anomalie. Struttura n. 6 - Solai in lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p. tipo RAP Descrizione: Strutture piane orizzontali realizzate con lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p., classe del calcestruzzo C45/55, modulo B=120cm ed altezze H 1 = 40cm, H 2 = 20cm, rispettivamente, completate in opera con il getto di una soletta collaborante in cls classe C32/40, spessore costante t=6,0cm, armata con rete elettrosaldata diametro φ=8mm - maglia 20x20. Limiti di utilizzo previsti in funzione dei carichi verticali agenti: Peso proprio del tegolo RAP + soletta collaborante H=(40+6)cm: 650daN/m 2 Carico Permanente Portato: 600daN/m 2 Sovraccarico di Esercizio: 600daN/m 2 Peso proprio del tegolo RAP + soletta collaborante H=(20+6)cm: 455daN/m 2 Carico Permanente Portato Fioriere: 1500daN/m 2 Sovraccarico di Esercizio 600daN/m 2 Modalità d'uso corretto: Trasferire i carichi verticali, permanenti e di esercizio, alle travi di impalcato, oltre a costituire un diaframma infinitamente rigido nel proprio piano per una migliore ripartizione delle azioni sismiche tra gli elementi portanti verticali. 7

9 MANUALE DI MANUTENZIONE Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti più importanti dell'opera. Esso fornisce, in relazione alle caratteristiche dei materiali o delle componenti strutturali interessate, il livello minimo accettabile delle prestazioni, le anomalie riscontrabili, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione, nonché le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente e quelle che non lo sono. Esso contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) il livello minimo delle prestazioni; d) le anomalie riscontrabili; e) le manutenzioni eseguibili direttamente dall utente; f) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato. Struttura n. 1 - Platea di fondazione Livello minimo delle prestazioni: Devono assicurare resistenza e stabilità rispetto alle sollecitazioni di progetto. L esecuzione della platea dovrà avvenire utilizzando i materiali le cui caratteristiche meccaniche sono prescritte negli allegati costituenti il Progetto Strutturale dell'opera. Le strutture di fondazione dovranno inoltre essere in grado di contrastare efficacemente deformazioni e/o cedimenti, uniformi o differenziali che siano, dovuti all effetto di determinate sollecitazioni (carichi verticali, forze sismiche ecc). Anomalie riscontrabili: Cedimenti, dissesti locali, abbassamento del piano di imposta della fondazione, lesioni alla sovrastruttura causate da mutamenti delle condizioni del terreno dovute a cause occasionali quali: variazione della falda freatica, rottura di fognature o condutture idriche in prossimità della fondazione, ecc. Infiltrazioni di acqua dal basso. Potrebbero verificarsi, inoltre, fessurazioni, non perpendicolarità della struttura, umidità dovuta a risalita capillare, spesso accompagnata da efflorescenza. N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo dell opera, di eventuali corrosioni dell acciaio di Ogni biennio, o armatura o di locali distacchi del nel caso si 01 copriferro. Controllo, inoltre, di manifestino le Non necessarie eventuali efflorescenze, delle anomalie sopra infiltrazioni d acqua o di macchie descritte di umidità. 8

10 N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Miglioramento della struttura del Georesine, macchine di terreno fondale mediante l utilizzo iniezione e/o pompaggio di georesine 03 Consolidamento del calcestruzzo della struttura, da decidersi dopo indagini specifiche. Struttura n. 2 - Pareti controterra in c.a. Malte antiritiro e trattamenti specifici Livello minimo delle prestazioni: Resistenza alle sollecitazioni di progetto. Realizzazione con materiali aventi le caratteristiche meccaniche definite nelle prescrizioni di progetto sui materiali. Anomalie riscontrabili: Lesioni superficiali, disgregazione dello strato esterno di calcestruzzo con esposizione dell'armatura. Alveolizzazione, degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ed hanno distribuzione non uniforme. Bolle d'aria, alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto. Cavillature superficiali, sottili trame di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Disgregazione e distacco di notevoli porzioni di materiale. Decolorazione, alterazione cromatica della superficie. Crosta, deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente nero. Efflorescenze, formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando, spesso, il distacco delle parti più superficiali. Esfoliazione, disgregazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura, distacchi del copriferro e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni, presenza cioè di rotture ramificate, ortogonali o parallele ai tracciati di armatura, che possono interessare l intero spessore del manufatto. Patina biologica, formazione, cioè, di uno strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile per lo più verde. Essa è costituita, prevalentemente, da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio ecc. Penetrazione di umidità, che consiste nella comparsa di macchie di umidità dovute all assorbimento di acqua. Polverizzazione, decoesione che si manifesta, cioè, con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di muschi e licheni sulle superfici a vista. Scheggiature, distacco, cioè, di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 9

11 N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo dell opera, di eventuali corrosioni dell acciaio di armatura o di locali distacchi del copriferro. Controllo, inoltre, di Annuale, o eventuali efflorescenze, delle qualora si infiltrazioni d acqua o di macchie Possibile necessità di 03 manifestino le di umidità, della presenza di strumentazione tecnica anomalie sopra lesionio fessurazioni. Verifica dello descritte stato di conservazione del calcestruzzo, del suo eventuale degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 04 Effettuare verifiche e controlli approfonditi, in particolare dopo l accadimento di calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.) Possibile necessità di strumentazione tecnica relativa ad indagini in loco di tipo non distruttivo N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Miglioramento della struttura del Georesine, macchine di terreno fondale mediante l utilizzo iniezione e/o pompaggio di georesine 04 Interventi di riparazione delle strutture, variabili a seconda del tipo di anomalia rilevata, eseguiti dopo un accurata diagnosi delle cause del difetto accertato. Struttura n. 3 - Pareti in c.a. Variabili in funzione dell intervento Livello minimo delle prestazioni: Resistenza alle sollecitazioni di progetto. Realizzazione con materiali aventi le caratteristiche meccaniche definite nelle prescrizioni di progetto sui materiali. Anomalie riscontrabili: Lesioni superficiali, disgregazione dello strato esterno di calcestruzzo con esposizione dell'armatura. Alveolizzazione, degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ed hanno distribuzione non uniforme. Bolle d'aria, alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto. Cavillature superficiali, sottili trame di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 10

12 Disgregazione e distacco di notevoli porzioni di materiale. Decolorazione, alterazione cromatica della superficie. Crosta, deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente nero. Efflorescenze, formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando, spesso, il distacco delle parti più superficiali. Esfoliazione, disgregazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura, distacchi del copriferro e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni, presenza cioè di rotture ramificate, ortogonali o parallele ai tracciati di armatura, che possono interessare l intero spessore del manufatto. Polverizzazione, decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Scheggiature, distacco, cioè, di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo dell opera, di eventuali corrosioni dell acciaio di armatura o di locali distacchi del copriferro. Controllo, inoltre, di Annuale, o eventuali efflorescenze, delle qualora si infiltrazioni d acqua o di macchie Possibile necessità di 03 manifestino le di umidità, della presenza di strumentazione tecnica anomalie sopra lesionio fessurazioni. Verifica dello descritte stato di conservazione del calcestruzzo, del suo eventuale degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 04 Effettuare verifiche e controlli approfonditi, in particolare dopo l accadimento di calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.) Possibile necessità di strumentazione tecnica relativa ad indagini in loco di tipo non distruttivo N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Miglioramento della struttura del Georesine, macchine di terreno fondale mediante l utilizzo iniezione e/o pompaggio di georesine 04 Interventi di riparazione delle strutture, variabili a seconda del tipo di anomalia rilevata, eseguiti dopo un accurata diagnosi delle cause del difetto accertato. Variabili in funzione dell intervento 11

13 Struttura n. 4 - Pilastri in c.a. Livello minimo delle prestazioni: Resistenza e stabilità alle sollecitazioni di progetto. Realizzazione con materiali con caratteristiche definite dalle prescrizioni di progetto. Anomalie riscontrabili: Lesioni superficiali da urti, disgregazione del copriferro a causa della non corretta posa in opera dell'armatura, con esposizione dell'armatura stessa. Le zone critiche sono individuate in corrispondenza delle estremità del pilastro. Alveolizzazione, degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ed hanno distribuzione non uniforme. Bolle d'aria, alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto. Cavillature superficiali, sottili trame di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Disgregazione e distacco di notevoli porzioni di materiale. Decolorazione, alterazione cromatica della superficie. Crosta, deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente nero. Efflorescenze, formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando, spesso, il distacco delle parti più superficiali. Esfoliazione, disgregazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura, distacchi del copriferro e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni, presenza cioè di rotture ramificate, ortogonali o parallele ai tracciati di armatura, che possono interessare l intero spessore del manufatto. Polverizzazione, decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Macchie e graffiti, imbrattamento della superficie con sostante macchianti in grado di aderire e penetrare nel calcestruzzo. Scheggiature, distacco, cioè, di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo dei pilastri, di eventuali corrosioni dell acciaio di armatura o di locali distacchi del copriferro. Controllo, inoltre, di Annuale, o 03 eventuali efflorescenze, di infiltrazioni qualora si Possibile necessità di d acqua o di macchie di umidità, manifestino le strumentazione tecnica della presenza di lesioni o anomalie fessurazioni. Verifica dello stato di sopra descritte conservazione del calcestruzzo, del suo eventuale degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 12

14 04 Effettuare verifiche e controlli approfonditi, in particolare dopo l accadimento di calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.) Possibile necessità di strumentazione tecnica relativa ad indagini in loco di tipo non distruttivo N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Consolidamento del calcestruzzo. Malta antiritiro e Pulizia e bocciardatura trattamenti specifici Interventi di riparazione delle 04 strutture, variabili a seconda del Variabili in funzione tipo di anomalia rilevata, eseguiti dell intervento dopo un accurata diagnosi delle cause del difetto accertato. 05 Trattamento protettivo delle armature e ripristino della superficie con malte per riparazione a ritiro controllato. Variabili in funzione dell intervento Struttura n. 5 - Travi di impalcato in cemento armato, normale o precompresso Livello minimo delle prestazioni: Devono essere in grado di contrastare le deformazioni dovute all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc). Sotto l'effetto dei carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza, mantenendo la freccia nei limiti di deformazione imposti dalle prescrizioni di legge e di normativa vigenti in materia. Esse dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche definite dalle specifiche di progetto e dalle prescrizioni fornite dal produttore delle travi di impalcato prefabbricate in c.a.p. Anomalie riscontrabili: Lesioni superficiali, disgregazione del copriferro a causa della non corretta posa in opera dell'armatura, con esposizione dell'armatura stessa. Alveolizzazione, degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ed hanno distribuzione non uniforme. Bolle d'aria, alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto. Cavillature superficiali, sottili trame di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Disgregazione e distacco di notevoli porzioni di materiale. Decolorazione, alterazione cromatica della superficie. Crosta, deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente nero. Efflorescenze, formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta 13

15 avvenire all'interno del materiale provocando, spesso, il distacco delle parti più superficiali. Esfoliazione, disgregazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura, distacchi del copriferro e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni, presenza cioè di rotture ramificate, ortogonali o parallele ai tracciati di armatura, che possono interessare l intero spessore del manufatto. Polverizzazione, decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Macchie e graffiti, imbrattamento della superficie con sostante macchianti in grado di aderire e penetrare nel calcestruzzo. Scheggiature, distacco, cioè, di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo dei pilastri, di eventuali corrosioni dell acciaio di armatura o di locali distacchi del copriferro. Controllo, inoltre, di Annuale, o 03 eventuali efflorescenze, di infiltrazioni qualora si Possibile necessità di d acqua o di macchie di umidità, manifestino le strumentazione tecnica della presenza di lesioni o anomalie fessurazioni. Verifica dello stato di sopra descritte conservazione del calcestruzzo, del suo eventuale degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 04 Effettuare verifiche e controlli approfonditi, in particolare dopo l accadimento di calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.) Possibile necessità di strumentazione tecnica relativa ad indagini in loco di tipo non distruttivo N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Consolidamento del calcestruzzo. Malta antiritiro e Pulizia e bocciardatura trattamenti specifici Interventi di riparazione delle 04 strutture, variabili a seconda del tipo Variabili in funzione di anomalia rilevata, eseguiti dopo dell intervento un accurata diagnosi delle cause del difetto accertato. 05 Trattamento protettivo delle armature e ripristino della superficie con malte per riparazione a ritiro controllato. Variabili in funzione dell intervento 14

16 Struttura n. 6 - Solaio in lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p. tipo RAP Livello minimo delle prestazioni: Devono resistere alle sollecitazioni di progetto e conservare la freccia entro i limiti di deformazione imposti dalle prescrizioni di legge e di normativa vigenti in materia. Sotto l'effetto dei carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Esse dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche definite dalle specifiche di progetto e secondo le prescrizioni fornite dal produttore delle travi di impalcato prefabbricate. Anomalie riscontrabili: Avvallamenti che pregiudicano la planarità dell'impalcato e che, nei casi più gravi, sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale. Disgregazione, decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Esposizione dei ferri di armatura, distacchi del copriferro e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni, presenza cioè di rotture ramificate, ortogonali o parallele ai tracciati di armatura, che possono interessare l intero spessore del manufatto. Penetrazione di umidità con comparsa di macchie dovute all'assorbimento di acqua. Macchie e graffiti, imbrattamento della superficie con sostante macchianti in grado di aderire e penetrare nel calcestruzzo. N. Tipo di Controllo Periodicità Risorse Esecutore Controllo visivo del solaio, di eventuali corrosioni dell acciaio di armatura o di locali distacchi del copriferro. Controllo, inoltre, di Annuale, o eventuali infiltrazioni d acqua o di qualora si Possibile necessità di 03 macchie di umidità, della presenza manifestino le strumentazione tecnica di lesioni o fessurazioni. Verifica anomalie dello stato di conservazione del sopra descritte calcestruzzo, controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 04 Effettuare verifiche e controlli approfonditi, in particolare dopo l accadimento di calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.) Possibile necessità di strumentazione tecnica relativa ad indagini in loco di tipo non distruttivo 15

17 N. Tipo di Intervento Periodicità Risorse Esecutore 01 Ripristino dell armatura metallica Vernici, malte e corrosa trattamenti specifici 02 Consolidamento del calcestruzzo. Malta antiritiro e Pulizia e bocciardatura trattamenti specifici Interventi di riparazione delle 04 strutture, variabili a seconda del Variabili in funzione tipo di anomalia rilevata, eseguiti dell intervento dopo un accurata diagnosi delle cause del difetto accertato. 05 Trattamento protettivo delle armature e ripristino della superficie con malte per riparazione a ritiro controllato. Variabili in funzione dell intervento Resistenza alle sollecitazioni di progetto. Freccia entro i limiti di deformazione. Adeguato isolamento acustico. Anomalie riscontrabili: Distacco di intonaco all'intradosso per infiltrazioni d'acqua. Tipo di controllo: Controllo a vista Periodicità dei controlli e operatore: Ogni anno, effettuato dall'utente Tipo di intervento: Applicazione di prodotti protettivi, riparazione dell'intonaco. Rifacimento dello strato superiore con inserimento di pannelli isolanti. Periodicità degli interventi e operatore:, effettuato da personale specializzato 16

18 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Il programma di manutenzione fissa un sistema di controlli e di interventi da eseguire a cadenze temporalmente prefissate, al fine di garantire una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola secondo tre sottoprogrammi: a) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita; b) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma; c) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per la corretta conservazione del bene. SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI Livello minimo prestazioni Struttura n. 1 - Platea di fondazione Devono assicurare resistenza e stabilità rispetto alle sollecitazioni di progetto. L esecuzione della platea dovrà avvenire utilizzando i materiali le cui caratteristiche meccaniche sono prescritte negli allegati costituenti il Progetto Strutturale dell'opera. Le strutture di fondazione dovranno inoltre essere in grado di contrastare efficacemente deformazioni e/o cedimenti, uniformi o differenziali che siano, dovuti all effetto di determinate sollecitazioni (carichi verticali, forze sismiche ecc). Struttura n. 2 - Pareti controterra in c.a. Resistenza alle sollecitazioni di progetto, sia di tipo statico che dinamico e dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche meccaniche definite nelle prescrizioni di progetto sui materiali. Struttura n. 3 - Pareti in c.a. Resistenza alle sollecitazioni di progetto, sia di tipo statico che dinamico e dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche meccaniche definite nelle prescrizioni di progetto sui materiali. Struttura n. 4 - Pilastri in c.a. Resistenza e stabilità alle sollecitazioni di progetto, sia di tipo statico che dinamico. Realizzazione con materiali aventi caratteristiche definite dalle prescrizioni di progetto. Struttura n. 5 - Travi di impalcato in cemento armato, normale o precompresso Devono essere in grado di contrastare le deformazioni dovute all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc). Sotto l'effetto dei carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza, mantenendo la freccia nei limiti di deformazione imposti dalle prescrizioni di legge e di normativa vigenti in materia. Esse dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche definite dalle specifiche di progetto e dalle prescrizioni fornite dal produttore delle travi di impalcato prefabbricate in c.a.p. Vita nominale 50 anni 50 anni 50 anni 50 anni 50 anni 17

19 Struttura n. 6 - Solaio in lastre alveolari prefabbricate autoportanti in c.a.p. tipo RAP Devono resistere alle sollecitazioni di progetto e conservare la freccia entro i limiti di deformazione imposti dalle prescrizioni di legge e di normativa vigenti in materia. Sotto l'effetto dei carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Esse dovranno essere realizzate con materiali aventi le caratteristiche definite dalle specifiche di progetto e secondo le prescrizioni fornite dal produttore delle travi di impalcato prefabbricate. 50 anni SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Per comodità di lettura, il sottoprogramma dei controlli è riportato contestualmente alla trattazione di ogni tipologia di elemento strutturale descritto nel manuale di manutenzione. SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Per comodità di lettura, il sottoprogramma dei controlli è riportato contestualmente alla trattazione di ogni tipologia di elemento strutturale descritto nel manuale di manutenzione 18

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