REGIONE BASILICATA Dipartimento Presidenza Ufficio Protezione Civile. REGIONE BASILICATA Dipartimento Presidenza Ufficio Protezione Civile
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1 REGIONE BASILICATA Dipartimento Presidenza Ufficio Protezione Civile EVENTI METEREOLOGICO ED IDRAULICO DEL FEBBRAIO NEL TERRITORIO DELLA REGIONE BASILICATA Criticità idraulica connessa all evento meteo del Febbraio 2015 Il Dirigente dell ufficio Protezione Civile Della Regione Basilicata Ing. Giovanni De Costanzo Febbraio
2 1. DESCRIZIONE DELL EVENTO La presente relazione descrive l evento meteo e gli eventi idraulici connessi, verificatisi nei giorni 22 e. 1.1 Situazione Meteo La situazione meteo come descritta dal UKMO Bracknell evidenzia la formazione di una depressione che tra il 22 e il 23 Febbraio interessa anche la regione Basilicata con ventilazione prevalente da Ovest. 2
3 Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale emette un avviso di condizioni meteo avverse (N PROT. DPC/RIA/ 9529 DEL 21 FEBBRAIO 2015) che interessa anche la Regione Basilicata. In tale avviso, preso atto che: una perturbazione atlantica sull Italia continua a determinare una fase di maltempo su gran parte delle regioni italiane, con neve anche a quote collinari al nord, precipitazioni anche temporalesche al centro-sud, associate a forte ventilazione si prevede: dalla sera di oggi, sabato 21 febbraio 2015, e per le successive ore si prevedono precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie zone interne e montuose e su Campania, Basilicata e Calabria, in estensione a Emilia-Romagna e puglia. i fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento Il giorno successivo, 22 Febbraio 2015, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale emette un nuovo avviso di condizioni meteo avverse (N prot. DPC/RIA/9556 DEL 22 febbraio 2015) 3
4 nel quale le raccomandazioni contenute nella direttiva di riferimento (D.P.C.M ) non coinvolgono la Regione Basilicata. 1.2 Evento Pluviometrico e sua evoluzione Le precipitazioni interessano prima di tutto la parte tirrenica, dalle ore 21 circa del 22 Febbraio e si estendono alla fascia appenninica dopo circa un ora. Il materano è interessato a partire dalle ore 2 circa del giorno dopo. I superamenti di soglie pluviometriche alle 24h si registrano nel tardo pomeriggio del 22 e sono, segnatamente nelle stazioni di: Brienza con 59.8 mm Laurenzana con 59.4 mm Marsico Nuovo con 55.8 mm E da evidenziare che tali superamenti riguardano Tempi di Ritorno a 2 anni e sono pertanto codificati come criticità ordinaria (codice giallo). Non si registrano altri superamenti di soglie pluviometriche fino alla fine dell evento. Il CFD, in stretto raccordo con la SOR, produce avvisi di superamento soglie per rischio idrogeologico. Gli avvisi sono trasmessi ai comuni e agli enti interessati (ANAS, Prefetture e CFD limitrofi), oltre che al Centro Funzionale Centrale della Protezione Civile Nazionale al fine di rendere nota la situazione e mettere in campo le previste azioni di allertamento. Alla fine dell evento meteo, le isoiete a 48h evidenziano che le precipitazioni hanno interessato la parte tirrenica e la fascia appenninica (fig. 1). Sul materano i fenomeni sono stati di debole intensità. Per la migliore comprensione della mappa riportata in fig.1, si precisa che l intensità delle precipitazioni è maggiore sui toni di viola più scuri, fino ad essere del tutto assenti sul bianco. La massima precipitazione si registra sulla stazione di Lagonegro, dove però le soglie per tempi di ritorno a 2 anni non vengono superate. 4
5 Fig.1 Mappa delle isoiete a 48h Nella prima parte della mattinata del 23 Febbraio gli eventi meteorologici possono considerarsi conclusi. 5
6 1.4 Livelli idrometrici delle principali aste fluviali Di ben altra rilevanza possono essere considerate le problematiche di tipo idraulico connesse all evento meteorologico. Di seguito si riportano gli idrogrammi di piena dei fiumi Agri, Basento, Sinni, Bradano e Cavone relativi al periodo febbraio 2015 (fig. 2- Fig.1 Idrogramma di piena delle stazioni idrometriche sul fiume Bradano Fig.2 Idrogramma di piena delle stazioni idrometriche sul fiume Basento 6
7 Fig.3 Idrogramma di piena delle stazioni idrometriche sul fiume Cavone Fig.4 Idrogramma di piena delle stazioni idrometriche sul fiume Agri 7
8 Fig.5 Idrogramma di piena delle stazioni idrometriche sul fiume Sinni I superamenti di soglia di allerta idrometrica riguardano i fiumi Agri e Basento: stazione di Agri a Valle Gannano (Agri) nel comune di Montalbano Jonico alle ore 19:40 ha registrato il livello idrometrico di 1,43 m (LIVELLO PRUDENZIALE DI ALLERTA 1,40 m); stazione di Torre Accio (Basento) nel comune di Bernalda alle ore 06:40 ha registrato il livello idrometrico di 4,04 (LIVELLO PRUDENZIALE DI ALLERTA 4,00 m). Successivamente, la stazione di Torre Accio raggiunge un massimo di 4.88 m alle ore 13:40 del 23 Febbraio e la stazione di Agri a Valle Gannano raggiunge un massimo di 1.81 m alle ore 23:20 del 22 Febbraio. L analisi degli andamenti idrometrici evidenzia una caratteristica comune a tutti i fiumi: a fronte di una crescita repentina, fino al raggiungimento della massima altezza idrometrica, il rientro alla condizione di normalità è notevolmente più lento. In altri termini, il recupero della quota idrometrica pre-evento avviene con tempi doppi o tripli rispetto al raggiungimento del massimo. Questa inerzia è dovuta al difficile deflusso sui fiumi (anche nei sottobacini minori) per motivi che sono stati più volte documentati e che, anno dopo anno, tendono ad aggravarsi: depositi alluvionali; crescita arborea in alveo; rifiuti di ogni genere abbandonati in alveo e mai rimossi. 8
9 Come evidenziato, l evento meteorologico può essere inquadrato come del tutto ordinario. Eppure, a fronte di tale ordinarietà nelle precipitazioni, si sono registrati superamenti di soglie di allarme idrometriche su due bacini (Agri e Basento). E questo è un quadro nuovo e peggiorativo dell attuale grado di officiosità dei fiumi lucani. Sul bacino del Basento non si è registrato nessun superamento di soglie pluviometriche ordinarie (Tempo di Ritorno 2 anni) eppure la stazione di Torre Accio ha registrato un livello di 4,88 m, ben superiore al livello prudenziale di allerta. E bene evidenziare che la pulizia dalla vegetazione in alveo Basento nei territori a valle non ha prodotto l effetto sperato di facilitare il deflusso, in quanto la principale problematica è l innalzamento dell alveo e il restringimento delle sezioni a causa dei depositi di limo e fango accumulati nel tempo. A conferma di quanto precedentemente detto è il numero di segnalazioni giunte dal territorio alla SOR e documentate anche fotograficamente: A supporto del peggioramento dell officiosità idraulica dei corsi d acqua, si riportano di seguito alcuni eventi simili a quello in oggetto, registrati negli anni passati (figg. 6-15). Gli esempi fanno riferimento al bacino del fiume Basento, ma i risultati sono esportabili, in modo del tutto analogo anche agli altri bacini lucani. 9
10 Fig 6 - Mappa delle isoiete a 48h relative al 23 novembre
11 Fig.7 Idrogramma di piena della stazione di Torre Accio (Bernalda). Relativa all evento del 23 novembre 2005 Fig.8 - Mappa delle isoiete a 48h relative al 6 marzo
12 Fig.9 Idrogramma di piena della stazione di Torre Accio (Bernalda). Relativa all evento dell 6 marzo 2008 Fig.10 - Mappa delle isoiete a 48h relative al 3 settembre
13 Fig.11 Idrogramma di piena della stazione di Torre Accio (Bernalda). Relativa all evento del 3 settembre 2010 Fig.12 - Mappa delle isoiete a 48h relative all 8 febbraio
14 Fig.13 Idrogramma di piena della stazione di Torre Accio (Bernalda). Relativa all evento dell 8 febbraio 2012 Fig.14 - Mappa delle isoiete a 48h relative al 5 aprile
15 Fig.15 Idrogramma di piena della stazione di Torre Accio (Bernalda). Relativa all evento del 5 aprile 2014 Dall analisi comparata tra mappa delle isoiete e idrogrammi di piena si può facilmente notare che con il passare degli anni, e delle piene, ad eventi simili (piogge con cumulate intorno ai mm in 48h) corrispondono colmi di piena più alti. Questo è dovuto, a parità di saturazione del terreno e dei tempi di corrivazione propri del bacino, alla variazione delle condizioni del fiume e, soprattutto alla notevole presenza di depositi che hanno il duplice effetto di rallentare il deflusso delle acque, incrementando ulteriormente l accumulo di materiali in alveo, e di innalzare il fondo alveo. In sostanza la quantità d acqua è sostanzialmente la stessa, ma il contenitore, l alveo, risulta notevolmente più piccolo. Alcuni corsi d acqua lucani, soprattutto nel reticolo minore, in alcuni tratti sono diventati pensili: il fondo alveo è impostato a quote superiori rispetto agli argini naturali. 15
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