Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma
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1 Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 29/12/2010 N.1006 Proposta n Ufficio/Servizio proponente: UFFICIO COMUNICAZIONE OGGETTO ADOZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA Il giorno 29/12/2010 alle ore 16:00 nella sede dell'azienda Unità Sanitaria Locale di Parma Strada del Quartiere n.2/a Parma, il Direttore Generale, sentiti il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, ha adottato l'atto in oggetto specificato.
2 OGGETTO: ADOZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA VISTI: IL DIRETTORE GENERALE - l art. 14 comma 7 del D. L.vo n. 502 del 30/12/1992 e successive modifiche; - gli articoli 15 e 16 della L. R. n. 19 del 12/5/1994 e successive modifiche; RICHIAMATE le delibere di Giunta della Regione Emilia-Romagna: - n del 7/3/1995 ad oggetto Direttiva alle Aziende sanitarie per la partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini ai sensi dell art. 15 della L. R. 19/94 ; - n. 678 del 1/3/2000 ad oggetto Costituzione del Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino, in attuazione della delibera di Giunta regionale n del 7/5/1995 ; - n. 320 del 1/3/2000 ad oggetto Piano Sanitario Regionale : Linee guida per l adeguamento delle strutture organizzative e degli organismi per la comunicazione con il cittadino nelle strutture dell Emilia-Romagna ; - n. 508 del 18/4/2001 ad oggetto Costituzione e funzionamento del Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino: parziali modifiche alle delibere di Giunta regionale n. 320 e n. 678 del 1/3/2000; RICHIAMATA ALTRESI la Circolare della Regione Emilia-Romagna n. 10 del 16/7/2010 ad oggetto Indirizzi per l elaborazione dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti ; CONSIDERATO CHE il Regolamento per il funzionamento dei Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma, adottato con atto n. 773 del 28/12/2001, necessita di essere aggiornato alla luce di quanto disposto dalla Circolare regionale sopra citata; DATO ATTO CHE i Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma hanno ridefinito e condiviso il Regolamento in argomento, recependo le indicazioni di cui alla Circolare regionale n. 10 del 16/7/2010, allegato al presente atto, quale parte integrante e sostanziale dello stesso; SU PROPOSTA del Responsabile Ufficio Comunicazione e Rapporti con l Utenza; ACQUISITI i pareri favorevoli del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo; Per i motivi espressi in premessa: DELIBERA - di adottare il nuovo Regolamento per il funzionamento dei Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma, allegato al presente atto, quale parte integrante e sostanziale dello stesso.
3 Allegato alla deliberazione n del 29/12/2010 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA
4 (Elaborato secondo gli orientamenti contenuti nella circolare della Regione Emilia-Romagna n.10 del 16/07/2010 Indirizzi per l elaborazione dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti per l elaborazione o modifica dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti delle singole Azienda Sanitarie, D.lgs 502/92 e succ. modifiche; L.R. 19/94 e succ. modifiche; Del.G.R.1011/95; Del. G.R. 320/00; Del. GR 678/00; Del. GR. 508/01) FUNZIONI DEL CCM Le funzioni fondamentali dei Comitati Consultivi Misti stabilite al 2 comma, lettere a), b), c), d) della L. R. 19/94, così come modificata dalla L. R. n. 3/99, sono: assicurare i controlli di qualità dal lato della domanda, con particolare riferimento ai percorsi di accesso ai servizi; promuovere l utilizzo di indicatori di qualità dei servizi dal lato dell utente, definiti a livello regionale, sentiti gli organismi di partecipazione dell utenza; sperimentare indicatori di qualità dei servizi dal lato dell utente, definiti a livello aziendale, che tengano conto di specificità locali; sperimentare modalità di raccolta e analisi dei segnali di disservizio. Con riferimento a tali funzioni i CCM, ai sensi Del. G. R. 320/00 e della circolare n. 3 dell 11/02/2005, hanno il compito di verificare il grado di coinvolgimento delle Aziende nel miglioramento della qualità della comunicazione col cittadino e della promozione, della partecipazione dei cittadini al miglioramento dei servizi sanitari. In particolare i CCM verificano: l attuazione delle metodologie di rilevazione della qualità dal lato dell utente, anche attraverso formalizzati collegamenti con l URP; le iniziative di rilevazione della soddisfazione dell utenza e/o iniziative di educazione e promozione della salute e di protezione dal rischio; l attuazione delle proposte di miglioramento conseguenti l analisi e la valutazione dei processi aziendali che determinano insoddisfazione dell utente; l aggiornamento della Carta dei Servizi aziendale e il mantenimento degli impegni assunti dall Azienda nella Carta dei Servizi. Per l adempimento delle funzioni precedentemente descritte possono essere sviluppate le seguenti attività: esame di documenti e normativa; espressione di pareri; attivazione di gruppi di lavoro ad obiettivo; confronto con esperti; partecipazione ad attività formative interne o rivolte ad utenti; promozione e realizzazione di incontri con i cittadini sui progetti del CCM e sui risultati raggiunti con la propria attività; partecipazione alla definizione dei bisogni di salute della popolazione ed alla progettazione di servizi; eventuale partecipazione ad attività aziendali di indagine della soddisfazione dei cittadini; promozione e realizzazione di attività di verifica autogestite; partecipazione al monitoraggio dei segnali di disservizio e rilevazione di criticità emergenti; proposte di progetti di miglioramento e collaborazione alla loro realizzazione; partecipazione alla definizione, alla rilevazione e all analisi di indicatori aziendali per la valutazione della qualità dal lato dell utente. I CCM sono tenuti ad elaborare un piano annuale delle loro attività, suscettibile di modifica in caso di necessità, da trasmettere al Direttore Generale Aziendale. Per la realizzazione delle attività programmate può essere richiesto il supporto dei servizi aziendali. I risultati di tali attività, prima di essere divulgati, devono essere valutati dalla Direzione Generale Aziendale.
5 COMPOSIZIONE DEL CCM Al fine di garantirne il funzionamento il numero dei membri del CCM non dovrebbe superare le otto/dieci unità. Deve essere prevista una presenza maggioritaria di componenti appartenenti ad Associazioni di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato (dai 5 ai 7 componenti), e la partecipazione di membri designati dall Azienda sanitaria (3 componenti). In ogni CCM Distrettuale non possono essere rappresentate con più membri le stesse sigle associative. Per ogni componente è necessario individuare un supplente. Deve essere favorita la partecipazione di un medico di Medicina Generale e di un rappresentante del Comitato di Distretto o della Conferenza territoriale sociale e sanitaria; I candidati a componente effettivo e supplente, rappresentanti delle Associazioni di volontariato: - devono essere individuati fra i membri di associazioni, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato, che dimostrino, in modo documentabile, la loro attività in campo sanitario e socio sanitario; - devono essere proposti dalle stesse secondo modalità concordate a livello aziendale e specificate nella lettera di convocazione; - non possono avere rapporti di lavoro, ad alcun titolo, con l Azienda Sanitaria presso cui è istituito il CCM di cui fanno parte; - non possono far parte dei CCM tutti coloro che sono eletti in organi istituzionali, i dirigenti e tutti i collaboratori che, pur appartenendo, a vario titolo, ad Associazioni di volontariato o ad altre organizzazioni, all atto della nomina siano in servizio presso le Aziende sanitarie regionali pubbliche, gli ospedali privati e I.O.R. Per favorire una più ampia partecipazione, sono previsti numero 4 Comitati Consultivi Misti, ossia, uno per ogni Distretto, collegati fra loro attraverso il Coordinamento Aziendale CCM. Il Coordinamento Aziendale CCM sarà costituito dal Presidente e dal Vice Presidente di ogni CCM Distrettuale, dal Referente aziendale dei CCM e da Dirigenti Aziendali designati dal Direttore Generale. Il Coordinamento Aziendale CCM, individuerà, il rappresentante che partecipa al CCRQ. Esperti con competenza specifica nel settore del volontariato, della qualità dei servizi, dell informazione e della comunicazione possono entrare a far parte del Comitato sulla base di valutazioni di opportunità effettuate congiuntamente dalla Direzione Generale Aziendale e/o Distrettuale e dal CCM. Qualora una Associazione fosse rappresentata in più sedi/sezioni presenti nel territorio distrettuale, all interno del CCM Distrettuale può essere eletto un solo rappresentate e un solo supplente. Il supplente all interno partecipa agli incontri del CCM con diritto di voto solo in caso di assenza del titolare. Nel caso di dimissioni o destituzione del titolare il supplente potrà divenire membro del CCM a tutti gli effetti. Nel caso il sostituto non accetti l incarico, subentrerà di diritto all interno del CCM il primo dei non eletti. ORGANI DEL CCM E SEGRETERIA Presidente e Vice Presidente Il Presidente e il Vice Presidente devono essere eletti fra i membri del CCM rappresentanti del volontariato. Segreteria le funzioni di segreteria sono svolte da un collaboratore incaricato dalla Direzione Generale e/o Distrettuale. In particolare sono compiti della segreteria la tenuta degli archivi, la compilazione dei verbali, la trasmissione delle comunicazioni, la predisposizione di materiali occorrenti per i lavori del Comitato, l individuazione dei locali necessari allo svolgimento delle attività del Comitato. La segreteria del CCM provvede, a cadenza almeno semestrale, agli adempimenti relativi ai rimborsi, se dovuti, delle spese vive sostenute per la partecipazione alle sedute del CCM, e ad altre attività a carattere istituzionale rientranti nelle attività di competenza, se adeguatamente documentate.
6 Sede La sede dei Comitati Consultivi Misti è collocata presso le sedi distrettuali. I CCM per le proprie attività usufruiscono di locali, opportunamente attrezzati, messi a disposizione dall Azienda. Elezione, durata degli incarichi e decadenza degli organi del comitato Elezione Nella seduta di insediamento, convocata dal Direttore Generale dell'azienda o suo delegato, vengono eletti il Presidente e il Vice Presidente di norma con voto diretto segreto, a maggioranza semplice degli aventi diritto al voto (componenti effettivi ossia: componenti appartenenti ad Associazioni di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato e membri designati dall Azienda sanitaria). Durata in carica La durata degli incarichi è triennale salvo volontarie dimissioni. Il Comitato può revocare gli incarichi del Presidente e del Vicepresidente in apposita seduta, con le stesse modalità previste per l elezione. Decadenza degli organi del Comitato Il Presidente e il Vice Presidente decadono anche per revoca di rappresentanza da parte delle organizzazioni di appartenenza. In questo caso l organo del comitato decaduto andrà sostituito procedendo con una nuova elezione all interno del comitato. Decadenza dei componenti La mancata partecipazione dei componenti alle riunioni (n. 3 consecutive) e alle attività del CCM, senza giustificato motivo, comporta la decadenza dal Comitato. Dopo la terza assenza consecutiva non giustificata, sia del titolare che del supplente, l associazione verrà sostituita dalla prima dei non eletti. I componenti del Comitato decadono anche per revoca di rappresentanza da parte dei soggetti che li hanno individuati. Decadenza del CCM Il Comitato decade per dimissioni della metà dei suoi membri o per gravi motivi che possono indurre l Azienda Sanitaria a manifestare il venir meno del rapporto fiduciario. Ricostituzione del CCM Come da Artt. 15 e 16 Legge Regionale 19/94 e modifiche successive Forme di coordinamento L Organismo Aziendale di Coordinamento è composto dai Presidenti e Vice Presidenti dei CCM Distrettuali e dai rappresentanti aziendali. E prevista la figura del Referente Aziendale del CCM, che si rapporta con i Presidenti dei CCM. Il Referente è individuato dall Azienda tra il personale dipendente dell AUSL. Devono essere favorite forme di integrazione e collaborazione con il CCM dell Azienda Ospedaliero- Universitaria e con le strutture sanitarie private accreditate. Riunioni del CCM Convocazione La convocazione delle riunioni è firmata dal Presidente del CCM, trasmessa dalla segreteria con un adeguato anticipo (almeno 7 giorni) e un preciso ordine del giorno. I membri che utilizzano la posta elettronica possono, se concordano, essere contattati anche tramite mail. Sempre con anticipo e modalità di comunicazione congrue, possono essere previste anche convocazioni straordinarie sia del CCM che del Coordinamento del CCM. Validità Le riunioni sono ritenute valide in prima convocazione con la presenza della metà più uno dei componenti aventi diritto, in seconda convocazione con la presenza di almeno un terzo dei componenti stessi.
7 Supplenti I supplenti sono ammessi con diritto al voto solo in caso di assenza del titolare. Verbale La stesura del verbale, a cura della segreteria, è obbligatoria per ogni seduta. Il verbale sarà redatto in forma sintetica ma esaustiva: vi devono essere riportati i nominativi dei presenti, degli assenti, degli assenti giustificati, dei supplenti; gli argomenti posti all ordine del giorno e, per ogni argomento, le decisioni assunte con i suggerimenti e le proposte che esprimono la posizione del Comitato. Ogni verbale è soggetto ad approvazione da parte del Comitato nella riunione successiva e, in seguito, a firma del Presidente e della Segreteria, trasmesso alla Direzione Generale e Distrettuale per le valutazioni e gli eventuali provvedimenti di competenza. Il verbale sarà trasmesso, per conoscenza, anche al Referente Aziendale dei CCM. Pareri e proposte del CCM Rapporti con la Direzione aziendale e distrettuale Il CCM può inoltrare proposte e suggerimenti alla Direzione Aziendale e/o Distrettuale. E opportuno che ciò avvenga con lettera di trasmissione a firma del Presidente su mandato del Comitato. Rapporti con altri enti, istituzioni, associazioni di volontariato, cittadini e mezzi di comunicazione Il Comitato, ai fini della acquisizione di informazioni necessarie alla propria attività, può rivolgersi a Istituzioni,o associazioni o al Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino (CCRQ), tramite il proprio Presidente o tramite il rappresentante del Coordinamento Aziendale CCM nel CCRQ. Il CCM può organizzare incontri di lavoro o attività con tutte le organizzazioni di volontariato e le Istituzioni di rappresentanza di cittadini. I rapporti verso l esterno (istituzioni, cittadini, mass media, etc.) che comportino espressione di giudizi di valore devono avvenire, acquisito il parere favorevole della Direzione Generale, in collaborazione con le strutture di comunicazione aziendali. Relazione annuale Ogni anno, dovrà essere presentata una relazione sull attività svolta dal CCM. Tale relazione, a cura del Presidente, sarà soggetta ad approvazione da parte del Comitato. La relazione approvata sarà trasmessa al Direttore Distrettuale dell AUSL che valuterà l opportunità di trasmetterla agli enti e alle organizzazioni locali di riferimento nonché agli organi di informazione e al Coordinamento Aziendale che avrà cura di redigere una relazione di sintesi e inoltrarla al Direttore Generale per quanto di competenza Approvazione del regolamento e modifiche Il Regolamento, approvato dai CCM Distrettuali, è adottato dall Azienda con atto formale. Può essere soggetto a revisione e modifica in qualunque momento, sulla base di verifiche periodiche. Le modifiche devono essere approvate con le stesse modalità previste per l approvazione del regolamento.
8 Azienda USL di Parma Deliberazione n.1006 del 29/12/2010 Letto, confermato, firmato: IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott. ssa Elena Saccenti IL DIRETTORE SANITARIO Dr. Ettore Brianti IL DIRETTORE GENERALE Dr. Massimo Fabi CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto certifica che la deliberazione è stata affissa all'albo di questa Azienda Unità Sanitaria Locale IL GIORNO 18/01/2011 e vi rimarrà in pubblicazione per 15 giorni consecutivi ai sensi e per gli effetti del 5 comma dell'art.37 della L.R.20/12/94 n.50 così come modificato dall'art.12 della L.R.23/12/04 n.29. La presente deliberazione diventa esecutiva dal primo giorno di pubblicazione, come previsto dalla Legge Regionale sopra indicata. Lì 18/01/2011 IL FUNZIONARIO Dott. Erio Azzolini Per copia conforme all'originale ad uso amministrativo. IL FUNZIONARIO Dott. Erio Azzolini La presente deliberazione pubblicata il,soggetta a controllo della Giunta Regionale (Legge 30/12/1991 n. 412 Art. 4 c.8) Data ricevimento Regione prot. n. del Chiarimenti Regione prot n.. del Richiesta chiarimenti ai servizi/uffici prot. n. / del Controdeduzioni Regione Regione annullamento parziale/totale prot. del È divenuta esecutiva in data è stata approvata nella seduta della Giunta Regionale del La presente deliberazione viene trasmessa al Collegio Sindacale, ai sensi dell'art. 40, comma 3), della Legge Regionale 20 dicembre 1994, n. 50 il 18/01/2011 al Consiglio dei Sanitari il alla Conferenza dei Sindaci il ai seguenti uffici/servizi:
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