Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma"

Transcript

1 Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 29/12/2010 N.1006 Proposta n Ufficio/Servizio proponente: UFFICIO COMUNICAZIONE OGGETTO ADOZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA Il giorno 29/12/2010 alle ore 16:00 nella sede dell'azienda Unità Sanitaria Locale di Parma Strada del Quartiere n.2/a Parma, il Direttore Generale, sentiti il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, ha adottato l'atto in oggetto specificato.

2 OGGETTO: ADOZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA VISTI: IL DIRETTORE GENERALE - l art. 14 comma 7 del D. L.vo n. 502 del 30/12/1992 e successive modifiche; - gli articoli 15 e 16 della L. R. n. 19 del 12/5/1994 e successive modifiche; RICHIAMATE le delibere di Giunta della Regione Emilia-Romagna: - n del 7/3/1995 ad oggetto Direttiva alle Aziende sanitarie per la partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini ai sensi dell art. 15 della L. R. 19/94 ; - n. 678 del 1/3/2000 ad oggetto Costituzione del Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino, in attuazione della delibera di Giunta regionale n del 7/5/1995 ; - n. 320 del 1/3/2000 ad oggetto Piano Sanitario Regionale : Linee guida per l adeguamento delle strutture organizzative e degli organismi per la comunicazione con il cittadino nelle strutture dell Emilia-Romagna ; - n. 508 del 18/4/2001 ad oggetto Costituzione e funzionamento del Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino: parziali modifiche alle delibere di Giunta regionale n. 320 e n. 678 del 1/3/2000; RICHIAMATA ALTRESI la Circolare della Regione Emilia-Romagna n. 10 del 16/7/2010 ad oggetto Indirizzi per l elaborazione dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti ; CONSIDERATO CHE il Regolamento per il funzionamento dei Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma, adottato con atto n. 773 del 28/12/2001, necessita di essere aggiornato alla luce di quanto disposto dalla Circolare regionale sopra citata; DATO ATTO CHE i Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma hanno ridefinito e condiviso il Regolamento in argomento, recependo le indicazioni di cui alla Circolare regionale n. 10 del 16/7/2010, allegato al presente atto, quale parte integrante e sostanziale dello stesso; SU PROPOSTA del Responsabile Ufficio Comunicazione e Rapporti con l Utenza; ACQUISITI i pareri favorevoli del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo; Per i motivi espressi in premessa: DELIBERA - di adottare il nuovo Regolamento per il funzionamento dei Comitati Consultivi Misti dell Azienda USL di Parma, allegato al presente atto, quale parte integrante e sostanziale dello stesso.

3 Allegato alla deliberazione n del 29/12/2010 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI PARMA

4 (Elaborato secondo gli orientamenti contenuti nella circolare della Regione Emilia-Romagna n.10 del 16/07/2010 Indirizzi per l elaborazione dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti per l elaborazione o modifica dei regolamenti dei Comitati Consultivi Misti delle singole Azienda Sanitarie, D.lgs 502/92 e succ. modifiche; L.R. 19/94 e succ. modifiche; Del.G.R.1011/95; Del. G.R. 320/00; Del. GR 678/00; Del. GR. 508/01) FUNZIONI DEL CCM Le funzioni fondamentali dei Comitati Consultivi Misti stabilite al 2 comma, lettere a), b), c), d) della L. R. 19/94, così come modificata dalla L. R. n. 3/99, sono: assicurare i controlli di qualità dal lato della domanda, con particolare riferimento ai percorsi di accesso ai servizi; promuovere l utilizzo di indicatori di qualità dei servizi dal lato dell utente, definiti a livello regionale, sentiti gli organismi di partecipazione dell utenza; sperimentare indicatori di qualità dei servizi dal lato dell utente, definiti a livello aziendale, che tengano conto di specificità locali; sperimentare modalità di raccolta e analisi dei segnali di disservizio. Con riferimento a tali funzioni i CCM, ai sensi Del. G. R. 320/00 e della circolare n. 3 dell 11/02/2005, hanno il compito di verificare il grado di coinvolgimento delle Aziende nel miglioramento della qualità della comunicazione col cittadino e della promozione, della partecipazione dei cittadini al miglioramento dei servizi sanitari. In particolare i CCM verificano: l attuazione delle metodologie di rilevazione della qualità dal lato dell utente, anche attraverso formalizzati collegamenti con l URP; le iniziative di rilevazione della soddisfazione dell utenza e/o iniziative di educazione e promozione della salute e di protezione dal rischio; l attuazione delle proposte di miglioramento conseguenti l analisi e la valutazione dei processi aziendali che determinano insoddisfazione dell utente; l aggiornamento della Carta dei Servizi aziendale e il mantenimento degli impegni assunti dall Azienda nella Carta dei Servizi. Per l adempimento delle funzioni precedentemente descritte possono essere sviluppate le seguenti attività: esame di documenti e normativa; espressione di pareri; attivazione di gruppi di lavoro ad obiettivo; confronto con esperti; partecipazione ad attività formative interne o rivolte ad utenti; promozione e realizzazione di incontri con i cittadini sui progetti del CCM e sui risultati raggiunti con la propria attività; partecipazione alla definizione dei bisogni di salute della popolazione ed alla progettazione di servizi; eventuale partecipazione ad attività aziendali di indagine della soddisfazione dei cittadini; promozione e realizzazione di attività di verifica autogestite; partecipazione al monitoraggio dei segnali di disservizio e rilevazione di criticità emergenti; proposte di progetti di miglioramento e collaborazione alla loro realizzazione; partecipazione alla definizione, alla rilevazione e all analisi di indicatori aziendali per la valutazione della qualità dal lato dell utente. I CCM sono tenuti ad elaborare un piano annuale delle loro attività, suscettibile di modifica in caso di necessità, da trasmettere al Direttore Generale Aziendale. Per la realizzazione delle attività programmate può essere richiesto il supporto dei servizi aziendali. I risultati di tali attività, prima di essere divulgati, devono essere valutati dalla Direzione Generale Aziendale.

5 COMPOSIZIONE DEL CCM Al fine di garantirne il funzionamento il numero dei membri del CCM non dovrebbe superare le otto/dieci unità. Deve essere prevista una presenza maggioritaria di componenti appartenenti ad Associazioni di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato (dai 5 ai 7 componenti), e la partecipazione di membri designati dall Azienda sanitaria (3 componenti). In ogni CCM Distrettuale non possono essere rappresentate con più membri le stesse sigle associative. Per ogni componente è necessario individuare un supplente. Deve essere favorita la partecipazione di un medico di Medicina Generale e di un rappresentante del Comitato di Distretto o della Conferenza territoriale sociale e sanitaria; I candidati a componente effettivo e supplente, rappresentanti delle Associazioni di volontariato: - devono essere individuati fra i membri di associazioni, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato, che dimostrino, in modo documentabile, la loro attività in campo sanitario e socio sanitario; - devono essere proposti dalle stesse secondo modalità concordate a livello aziendale e specificate nella lettera di convocazione; - non possono avere rapporti di lavoro, ad alcun titolo, con l Azienda Sanitaria presso cui è istituito il CCM di cui fanno parte; - non possono far parte dei CCM tutti coloro che sono eletti in organi istituzionali, i dirigenti e tutti i collaboratori che, pur appartenendo, a vario titolo, ad Associazioni di volontariato o ad altre organizzazioni, all atto della nomina siano in servizio presso le Aziende sanitarie regionali pubbliche, gli ospedali privati e I.O.R. Per favorire una più ampia partecipazione, sono previsti numero 4 Comitati Consultivi Misti, ossia, uno per ogni Distretto, collegati fra loro attraverso il Coordinamento Aziendale CCM. Il Coordinamento Aziendale CCM sarà costituito dal Presidente e dal Vice Presidente di ogni CCM Distrettuale, dal Referente aziendale dei CCM e da Dirigenti Aziendali designati dal Direttore Generale. Il Coordinamento Aziendale CCM, individuerà, il rappresentante che partecipa al CCRQ. Esperti con competenza specifica nel settore del volontariato, della qualità dei servizi, dell informazione e della comunicazione possono entrare a far parte del Comitato sulla base di valutazioni di opportunità effettuate congiuntamente dalla Direzione Generale Aziendale e/o Distrettuale e dal CCM. Qualora una Associazione fosse rappresentata in più sedi/sezioni presenti nel territorio distrettuale, all interno del CCM Distrettuale può essere eletto un solo rappresentate e un solo supplente. Il supplente all interno partecipa agli incontri del CCM con diritto di voto solo in caso di assenza del titolare. Nel caso di dimissioni o destituzione del titolare il supplente potrà divenire membro del CCM a tutti gli effetti. Nel caso il sostituto non accetti l incarico, subentrerà di diritto all interno del CCM il primo dei non eletti. ORGANI DEL CCM E SEGRETERIA Presidente e Vice Presidente Il Presidente e il Vice Presidente devono essere eletti fra i membri del CCM rappresentanti del volontariato. Segreteria le funzioni di segreteria sono svolte da un collaboratore incaricato dalla Direzione Generale e/o Distrettuale. In particolare sono compiti della segreteria la tenuta degli archivi, la compilazione dei verbali, la trasmissione delle comunicazioni, la predisposizione di materiali occorrenti per i lavori del Comitato, l individuazione dei locali necessari allo svolgimento delle attività del Comitato. La segreteria del CCM provvede, a cadenza almeno semestrale, agli adempimenti relativi ai rimborsi, se dovuti, delle spese vive sostenute per la partecipazione alle sedute del CCM, e ad altre attività a carattere istituzionale rientranti nelle attività di competenza, se adeguatamente documentate.

6 Sede La sede dei Comitati Consultivi Misti è collocata presso le sedi distrettuali. I CCM per le proprie attività usufruiscono di locali, opportunamente attrezzati, messi a disposizione dall Azienda. Elezione, durata degli incarichi e decadenza degli organi del comitato Elezione Nella seduta di insediamento, convocata dal Direttore Generale dell'azienda o suo delegato, vengono eletti il Presidente e il Vice Presidente di norma con voto diretto segreto, a maggioranza semplice degli aventi diritto al voto (componenti effettivi ossia: componenti appartenenti ad Associazioni di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti, iscritte al Registro Provinciale del Volontariato e membri designati dall Azienda sanitaria). Durata in carica La durata degli incarichi è triennale salvo volontarie dimissioni. Il Comitato può revocare gli incarichi del Presidente e del Vicepresidente in apposita seduta, con le stesse modalità previste per l elezione. Decadenza degli organi del Comitato Il Presidente e il Vice Presidente decadono anche per revoca di rappresentanza da parte delle organizzazioni di appartenenza. In questo caso l organo del comitato decaduto andrà sostituito procedendo con una nuova elezione all interno del comitato. Decadenza dei componenti La mancata partecipazione dei componenti alle riunioni (n. 3 consecutive) e alle attività del CCM, senza giustificato motivo, comporta la decadenza dal Comitato. Dopo la terza assenza consecutiva non giustificata, sia del titolare che del supplente, l associazione verrà sostituita dalla prima dei non eletti. I componenti del Comitato decadono anche per revoca di rappresentanza da parte dei soggetti che li hanno individuati. Decadenza del CCM Il Comitato decade per dimissioni della metà dei suoi membri o per gravi motivi che possono indurre l Azienda Sanitaria a manifestare il venir meno del rapporto fiduciario. Ricostituzione del CCM Come da Artt. 15 e 16 Legge Regionale 19/94 e modifiche successive Forme di coordinamento L Organismo Aziendale di Coordinamento è composto dai Presidenti e Vice Presidenti dei CCM Distrettuali e dai rappresentanti aziendali. E prevista la figura del Referente Aziendale del CCM, che si rapporta con i Presidenti dei CCM. Il Referente è individuato dall Azienda tra il personale dipendente dell AUSL. Devono essere favorite forme di integrazione e collaborazione con il CCM dell Azienda Ospedaliero- Universitaria e con le strutture sanitarie private accreditate. Riunioni del CCM Convocazione La convocazione delle riunioni è firmata dal Presidente del CCM, trasmessa dalla segreteria con un adeguato anticipo (almeno 7 giorni) e un preciso ordine del giorno. I membri che utilizzano la posta elettronica possono, se concordano, essere contattati anche tramite mail. Sempre con anticipo e modalità di comunicazione congrue, possono essere previste anche convocazioni straordinarie sia del CCM che del Coordinamento del CCM. Validità Le riunioni sono ritenute valide in prima convocazione con la presenza della metà più uno dei componenti aventi diritto, in seconda convocazione con la presenza di almeno un terzo dei componenti stessi.

7 Supplenti I supplenti sono ammessi con diritto al voto solo in caso di assenza del titolare. Verbale La stesura del verbale, a cura della segreteria, è obbligatoria per ogni seduta. Il verbale sarà redatto in forma sintetica ma esaustiva: vi devono essere riportati i nominativi dei presenti, degli assenti, degli assenti giustificati, dei supplenti; gli argomenti posti all ordine del giorno e, per ogni argomento, le decisioni assunte con i suggerimenti e le proposte che esprimono la posizione del Comitato. Ogni verbale è soggetto ad approvazione da parte del Comitato nella riunione successiva e, in seguito, a firma del Presidente e della Segreteria, trasmesso alla Direzione Generale e Distrettuale per le valutazioni e gli eventuali provvedimenti di competenza. Il verbale sarà trasmesso, per conoscenza, anche al Referente Aziendale dei CCM. Pareri e proposte del CCM Rapporti con la Direzione aziendale e distrettuale Il CCM può inoltrare proposte e suggerimenti alla Direzione Aziendale e/o Distrettuale. E opportuno che ciò avvenga con lettera di trasmissione a firma del Presidente su mandato del Comitato. Rapporti con altri enti, istituzioni, associazioni di volontariato, cittadini e mezzi di comunicazione Il Comitato, ai fini della acquisizione di informazioni necessarie alla propria attività, può rivolgersi a Istituzioni,o associazioni o al Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino (CCRQ), tramite il proprio Presidente o tramite il rappresentante del Coordinamento Aziendale CCM nel CCRQ. Il CCM può organizzare incontri di lavoro o attività con tutte le organizzazioni di volontariato e le Istituzioni di rappresentanza di cittadini. I rapporti verso l esterno (istituzioni, cittadini, mass media, etc.) che comportino espressione di giudizi di valore devono avvenire, acquisito il parere favorevole della Direzione Generale, in collaborazione con le strutture di comunicazione aziendali. Relazione annuale Ogni anno, dovrà essere presentata una relazione sull attività svolta dal CCM. Tale relazione, a cura del Presidente, sarà soggetta ad approvazione da parte del Comitato. La relazione approvata sarà trasmessa al Direttore Distrettuale dell AUSL che valuterà l opportunità di trasmetterla agli enti e alle organizzazioni locali di riferimento nonché agli organi di informazione e al Coordinamento Aziendale che avrà cura di redigere una relazione di sintesi e inoltrarla al Direttore Generale per quanto di competenza Approvazione del regolamento e modifiche Il Regolamento, approvato dai CCM Distrettuali, è adottato dall Azienda con atto formale. Può essere soggetto a revisione e modifica in qualunque momento, sulla base di verifiche periodiche. Le modifiche devono essere approvate con le stesse modalità previste per l approvazione del regolamento.

8 Azienda USL di Parma Deliberazione n.1006 del 29/12/2010 Letto, confermato, firmato: IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott. ssa Elena Saccenti IL DIRETTORE SANITARIO Dr. Ettore Brianti IL DIRETTORE GENERALE Dr. Massimo Fabi CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto certifica che la deliberazione è stata affissa all'albo di questa Azienda Unità Sanitaria Locale IL GIORNO 18/01/2011 e vi rimarrà in pubblicazione per 15 giorni consecutivi ai sensi e per gli effetti del 5 comma dell'art.37 della L.R.20/12/94 n.50 così come modificato dall'art.12 della L.R.23/12/04 n.29. La presente deliberazione diventa esecutiva dal primo giorno di pubblicazione, come previsto dalla Legge Regionale sopra indicata. Lì 18/01/2011 IL FUNZIONARIO Dott. Erio Azzolini Per copia conforme all'originale ad uso amministrativo. IL FUNZIONARIO Dott. Erio Azzolini La presente deliberazione pubblicata il,soggetta a controllo della Giunta Regionale (Legge 30/12/1991 n. 412 Art. 4 c.8) Data ricevimento Regione prot. n. del Chiarimenti Regione prot n.. del Richiesta chiarimenti ai servizi/uffici prot. n. / del Controdeduzioni Regione Regione annullamento parziale/totale prot. del È divenuta esecutiva in data è stata approvata nella seduta della Giunta Regionale del La presente deliberazione viene trasmessa al Collegio Sindacale, ai sensi dell'art. 40, comma 3), della Legge Regionale 20 dicembre 1994, n. 50 il 18/01/2011 al Consiglio dei Sanitari il alla Conferenza dei Sindaci il ai seguenti uffici/servizi:

ALLEGATO - REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO

ALLEGATO - REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO ALLEGATO - REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO In ottemperanza dell art. 17 della L.R. n.1 del 30 gennaio 2007, presso l'azienda Ospedaliera Regionale S. Carlo di Potenza opera il Comitato Consultivo

Dettagli

REGOLAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI MODENA

REGOLAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI MODENA REGOLAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DELL AZIENDA USL DI MODENA Articolo 1 Costituzione II Regolamento aziendale disciplina la costituzione e il funzionamento dei Comitati Consultivi Misti attivati

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 26/09/2011 N.640

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DELL AZIENDA SANITARIA DI IMOLA

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DELL AZIENDA SANITARIA DI IMOLA REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DELL AZIENDA SANITARIA DI IMOLA Art. 1 - FUNZIONI E ATTIVITA DEL COMITATO Il Comitato Consultivo Misto dell Azienda Sanitaria di Imola ( in sigla

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DEL MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DEL MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DEL MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE Art. 1 - FUNZIONI e ATTIVITA del COMITATO Il Comitato Consultivo Misto (in sigla CCM), del Montecatone Rehabilitation

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 19/03/2015 N.176

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 19/03/2015 N.175

Dettagli

Regolamento Comitato Consultivo Misto MRI

Regolamento Comitato Consultivo Misto MRI Pag. 1/11 Regolamento MRI Approvato dal CCM nella seduta del 30 luglio 2012 Approvato dal CdA nella seduta del 24 settembre 2012 Approvato dal CdA nella seduta del 13 dicembre 2017 DATA AUTORIZZAZIONI

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 29/01/2013 N.39 Proposta

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 08/07/2016 N.451

Dettagli

Prot. N. (DIR/02/19399) IL DIRETTORE GENERALE SANITA E POLITICHE SOCIALI

Prot. N. (DIR/02/19399) IL DIRETTORE GENERALE SANITA E POLITICHE SOCIALI Prot. N. (DIR/02/19399) ------------------------------------------------------------- IL DIRETTORE GENERALE SANITA E POLITICHE SOCIALI Visti: - l art. 14, comma 2 del Decreto Legislativo 30 dicembre n.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI PREMESSA L azienda deve stabilire i criteri di selezione dei componenti del Comitato Consultivo Misto (CCM). Tra i criteri si individuano quelli contenuti in questo regolamento. E opportuno che la composizione

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 15/05/2015 N.353

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 03/04/2007 N.146

Dettagli

Approvato con deliberazione n. 530 del 25/05/2016 REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE

Approvato con deliberazione n. 530 del 25/05/2016 REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE Approvato con deliberazione n. 530 del 25/05/2016 REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE 1 ART. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Con il presente regolamento si intende disciplinare il funzionamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 224/21.12.2006 In vigore dal 1 febbraio 2007 SOMMARIO Articolo 1 - Compiti

Dettagli

REGOLAMENTO COMITATO DI PARTECIPAZIONE AZIENDA USL 7 DI SIENA 1

REGOLAMENTO COMITATO DI PARTECIPAZIONE AZIENDA USL 7 DI SIENA 1 REGOLAMENTO COMITATO DI PARTECIPAZIONE AZIENDA USL 7 DI SIENA 1 Art. 1 - Premesse 1. Il Comitato di Partecipazione dell Azienda U.S.L. 7 di Siena è un organismo che ha il fine di contribuire alla tutela

Dettagli

COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania)

COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania) COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania) STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Statuto della Consulta Giovanile Comunale approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n 68 del 22/11/2005

Dettagli

Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA

Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 21 dicembre 2015 INDICE Art. 1 Oggetto

Dettagli

Regolamento delle Commissioni Comunali Consultive

Regolamento delle Commissioni Comunali Consultive COMUNE di SAN COLOMBANO AL LAMBRO BORGO INSIGNE (Titolo Araldico) Provincia di MILANO Regolamento delle Commissioni Comunali Consultive (Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 34 del 22.07.2005)

Dettagli

COMUNE DI MARCON Provincia di Venezia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE

COMUNE DI MARCON Provincia di Venezia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE COMUNE DI MARCON Provincia di Venezia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 55 del 30.07.2012 1 Indice art. 1 Istituzione

Dettagli

Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia

Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia Indice Art. 1 - Istituzione Art. 2 - Funzioni Art. 3 - Ammissione alla Consulta e sua composizione Art. 4 - Decadenza Art. 5 - Organi della Consulta Art.

Dettagli

Comitati Consultivi Misti. Riferimenti normativi

Comitati Consultivi Misti. Riferimenti normativi Comitati Consultivi Misti Riferimenti normativi Il Decreto Legislativo del 30 Dicembre 1992 n. 502, all'art. 14, "Diritti dei Cittadini. Il Ministro della Sanità, nell'introdurre diversi e nuovi modelli

Dettagli

Comune di Pietrasanta Provincia di Lucca Assessorato all'associazionismo

Comune di Pietrasanta Provincia di Lucca Assessorato all'associazionismo Comune di Pietrasanta Provincia di Lucca Assessorato all'associazionismo Consulta Comunale dell Associazionismo locale e delle organizzazioni di volontariato Regolamento Approvato con Delibera Consiglio

Dettagli

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 8..del

Dettagli

CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE

CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE REGOLAMENTO Conf. Az. Partecipazione (URP.RE.1190.01).doc pag1/6 CONFERENZA AZIENDALE DI PARTECIPAZIONE Stesura Verifica Nominativo Funzione Data Dr.ssa M. Rosetta Assistente Amministrativo SS Giugno URP

Dettagli

REGOLAMENTO RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI

REGOLAMENTO RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI REGOLAMENTO RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI Approvato con deliberazione consiliare n.84 del 05.12.2001 REGOLAMENTO DELLA RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI Ai sensi

Dettagli

«VISTO il D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni, art.14 Partecipazione e tutela dei diritti dei cittadini ;

«VISTO il D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni, art.14 Partecipazione e tutela dei diritti dei cittadini ; AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE DI FERRARA DIREZIONE GENERALE DATA: 12.12.2005 DELIBERA N. 346 OGGETTO: DG-398/2005 - Adozione del Regolamento di Pubblica Tutela. IL DIRETTORE GENERALE Vista la proposta

Dettagli

Regolamento Commissioni consultive

Regolamento Commissioni consultive Regolamento Commissioni consultive Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 31 del 29.11.2012 e pubblicato sul sito dal al ai sensi dell art. 88 dello statuto comunale. Esecutivo il Il Segretario

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI COMUNI DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI COMO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI COMUNI DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI COMO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI COMUNI DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI COMO Art. 1 Enti locali partecipanti e funzioni 1. Fanno parte della Conferenza dei Comuni

Dettagli

Verbale di deliberazione della Giunta Comunale

Verbale di deliberazione della Giunta Comunale COMUNE DI CALUSCO D ADDA Provincia di Bergamo Verbale di deliberazione della Giunta Comunale COPIA N. 104 del 28/11/2012 OGGETTO: COSTITUZIONE DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA', LA

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA Anno 2016 N. 299 Data 16/06/2016 OGGETTO: PUBBLICO AVVISO PER L'ATTRIBUZIONE - A TITOLO DI SUPPLENZA - DELL'INCARICO QUINQUENNALE DI DIREZIONE DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE CULTURA DEL COMUNE DI CESENA. Approvato con delibera di C.C. n. 110 del 11/12/2014

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE CULTURA DEL COMUNE DI CESENA. Approvato con delibera di C.C. n. 110 del 11/12/2014 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE CULTURA DEL COMUNE DI CESENA Approvato con delibera di C.C. n. 110 del 11/12/2014 Art. 1 (Istituzione) 1. Il Comune di Cesena riconosce la cultura

Dettagli

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ALLEGATO A ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 15 DEL 08/05/2012 COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ( PROVINCIA DI BRINDISI ) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI 1 INDICE

Dettagli

MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMBARDIA REGOLAMENTO

MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMBARDIA REGOLAMENTO MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMBARDIA REGOLAMENTO ART. 1 COSTITUZIONE 1.1. E' costituito, ai sensi del Titolo II - art. 5 dello statuto di Confartigianato Imprese Lombardia,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AZIENDA USL DI MODENA

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AZIENDA USL DI MODENA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AZIENDA USL DI MODENA Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l'attività del Comitato Unico di Garanzia (di

Dettagli

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n.

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. Città di Desenzano del Garda Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. 81 del 30/09/2009 I N D I C E ART. 1 - ISTITUZIONE... 1 ART. 2 - FINALITA...

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 29/06/2016 N.406

Dettagli

Oggetto APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DELL'ASST DI LECCO

Oggetto APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DELL'ASST DI LECCO Oggetto APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DELL'ASST DI LECCO Ufficio Proponente: Istruttore della pratica: DIREZIONE STRATEGICA MATTIA LONGONI Attestazione della regolarità

Dettagli

Governance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna

Governance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna Governance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna La presente proposta di governance territoriale è stata presentata dalla Presidente della Provincia ai Sindaci dei Comuni della

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA COMUNE DI CALASCIBETTA PROVINCIA REGIONALE DI ENNA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 28/11/2003 REGOLAMENTO CONSULTA

Dettagli

COMUNE DI SETTALA Città Metropolitana di Milano

COMUNE DI SETTALA Città Metropolitana di Milano COMUNE DI SETTALA Città Metropolitana di Milano REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n._ INDICE ART. 1 COSTITUZIONE ART. 2 SOGGETTI

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO Allegato alla deliberazione C.C. n. 24 del 2/4/2012 Il Presidente Il Segretario F.to Frigerio Ft.to Urbano Unità Organizzativa Servizi Sociali REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO 1 INDICE Articolo

Dettagli

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza Piazza della Repubblica, 1 Tel. 0522.861811 Fax 0522.864709 www.comune.montecchio-emilia.re.it SETTORE I Affari

Dettagli

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA COMUNE DI CISTERNA DI LATINA Medaglia d'argento al Valor Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE DONNE Approvato con atto di C.C. n.18 del 31/03/2015 Art.1 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Il Comune

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE REGIONE DEL VENETO Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 9 Treviso Sede Legale via Sant Ambrogio di Fiera, 37 31100 Treviso DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE 05/02/2015, n. 104 Il Direttore generale

Dettagli

COMUNE DI USSEGLIO Provincia di Torino

COMUNE DI USSEGLIO Provincia di Torino Copia COMUNE DI USSEGLIO Provincia di Torino VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 18 OGGETTO : APPRIVAZIONE DEL PIANO PER L PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL'ILLEGALITA'

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA Anno 2016 N. 187 Data 28/04/2016 OGGETTO: ADOZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO ANNO 2015 DELLA AZIENDA USL DELLA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PER LA TERZA ETA DELLA CITTA DI MOGLIANO VENETO (Approvato con deliberazione del C.C. n.

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PER LA TERZA ETA DELLA CITTA DI MOGLIANO VENETO (Approvato con deliberazione del C.C. n. REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PER LA TERZA ETA DELLA CITTA DI MOGLIANO VENETO (Approvato con deliberazione del C.C. n. 97/99) PREMESSA Il Comune di Mogliano Veneto, in attuazione di quanto previsto dall art.

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 04/11/2014 N.655

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E VOLONTARIATO ASSESSORATO SERVIZI ALLA PERSONA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E VOLONTARIATO ASSESSORATO SERVIZI ALLA PERSONA COMUNE DI BREMBATE -------------- Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E VOLONTARIATO ASSESSORATO SERVIZI ALLA PERSONA Approvato con deliberazione di CC n.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE CONSULTE DI FRAZIONE

REGOLAMENTO PER LE CONSULTE DI FRAZIONE REGOLAMENTO PER LE CONSULTE DI FRAZIONE (artt. 34 e 35 dello Statuto Comunale) Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 56 del 30.09.1996 Modificato con deliberazione di Consiglio Comunale

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 1 DEL REGIONE CAMPANIA

LEGGE REGIONALE N. 1 DEL REGIONE CAMPANIA LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 3-01-1985 REGIONE CAMPANIA Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 39 del 9 agosto 1974 - Istituzione dell' Ente regionale per lo sviluppo e la valorizzazione dell' artigianato

Dettagli

COMUNE DI GAGGIANO REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PARITETICA DI CONTROLLO DEL CDI ALLOGGI PROTETTI

COMUNE DI GAGGIANO REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PARITETICA DI CONTROLLO DEL CDI ALLOGGI PROTETTI COMUNE DI GAGGIANO REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PARITETICA DI CONTROLLO DEL CDI ALLOGGI PROTETTI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 in data 29 Settembre 2017 Art.

Dettagli

Allegato alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 131 del CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE R E G O L A M E N T O INDICE

Allegato alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 131 del CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE R E G O L A M E N T O INDICE Allegato alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 131 del 11.10.2004 CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE R E G O L A M E N T O INDICE 1) Istituzione delle Consulta 2) Finalità, Compiti e ambiti di intervento

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA

REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n 444. del 29/05/2008 OGGETTO: Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing Area Dirigenza: presa d'atto del Regolamento.

Dettagli

REGOLAMENTO CONFERENZA DEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

REGOLAMENTO CONFERENZA DEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA All. 1 alla Deliberazione della Conferenza dei Comuni n. 1 del 20.06.2011 CONFERENZA DEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA DEI

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI DEL COMUNE DI CUSANO MILANINO. Approvato

Dettagli

PROVINCIA DI ASCOLI PICENO medaglia d oro al Valor Militare per attività partigiana

PROVINCIA DI ASCOLI PICENO medaglia d oro al Valor Militare per attività partigiana PROVINCIA DI ASCOLI PICENO medaglia d oro al Valor Militare per attività partigiana REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER LE POLITICHE DEL LAVORO n. 09 Approvato con atto di

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA NOMINA E PER IL FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI PRESSO LE SEDI DELL I.S.R.A.A.

REGOLAMENTO PER LA NOMINA E PER IL FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI PRESSO LE SEDI DELL I.S.R.A.A. REGOLAMENTO PER LA NOMINA E PER IL FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DEGLI OSPITI E/O DEI LORO FAMIGLIARI PRESSO LE SEDI DELL I.S.R.A.A. Articolo 1 (preambolo) Il presente regolamento disciplina

Dettagli

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 6 DEL 22/022008 1 I N D I C E ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO SEZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA SItI. Capo I NORME GENERALI

REGOLAMENTO SEZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA SItI. Capo I NORME GENERALI SItI Sez Reg ER Regolamento 2012 REGOLAMENTO SEZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA SItI Capo I NORME GENERALI Art. 1 La Sezione Regionale Emilia Romagna SItI è un organo periferico della Società Italiana di

Dettagli

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna Fognano Brisighella

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna Fognano Brisighella Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL COMITATO ESECUTIVO Deliberazione n. 14 del 23/06/2015 OGGETTO: APPROVAZIONE DELLA MODIFICA DELLO STATUTO DELL'ENTE DI

Dettagli

REGOLAMENTO. Capo III Soci. Capo IV Parte prima - Dimensione sezionale

REGOLAMENTO. Capo III Soci. Capo IV Parte prima - Dimensione sezionale Associazione Italiana Maestri Cattolici Clivo Monte del Gallo 48-00165 Roma tel. 06 634651-2-3-4 REGOLAMENTO Capo III Soci Modalità di adesione Nel caso una Sezione Aimc non sia presente nel territorio

Dettagli

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA approvato con deliberazione C.C. n. 96 del 15/11/2006 e modificato con deliberazione C.C. n.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Approvato con atto di Giunta

Dettagli

COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITÀ REGOLAMENTO. Al fine di favorire l accesso alla libera professione, alla formazione e

COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITÀ REGOLAMENTO. Al fine di favorire l accesso alla libera professione, alla formazione e COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITÀ REGOLAMENTO 1. Costituzione Al fine di favorire l accesso alla libera professione, alla formazione e qualificazione professionale delle donne nonché di promuovere la rimozione

Dettagli

CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali)

CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali) CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO Articolo 1 (Principi generali) 1. Il presente regolamento disciplina, nel rispetto dello Statuto d autonomia e della legge regionale

Dettagli

Comuni di Calvizzano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Qualiano, Villaricca Distretto 39 e 40 ASL Na2 NORD Comune Capofila: Melito di Napoli

Comuni di Calvizzano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Qualiano, Villaricca Distretto 39 e 40 ASL Na2 NORD Comune Capofila: Melito di Napoli REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N16 (ex art. 11, comma 3 della L.R. 11/2007) Approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera commissariale

Dettagli

CITTA DI CASAGIOVE Provincia di Caserta

CITTA DI CASAGIOVE Provincia di Caserta CITTA DI CASAGIOVE Provincia di Caserta ------------------- REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 27 DEL 13.07.2010

Dettagli

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte Città di Seregno Regolamento delle Consulte Art. 1 - Istituzione delle Consulte Comunali 1. Il Comune di Seregno valorizza le libere forme associative per la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa,

Dettagli

COMUNE DI MAGNAGO. Provincia di Milano REGOLAMENTO

COMUNE DI MAGNAGO. Provincia di Milano REGOLAMENTO COMUNE DI MAGNAGO Provincia di Milano REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA,LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI.

Dettagli

Deliberazione Giunta n. 10 del

Deliberazione Giunta n. 10 del + Deliberazione Giunta n. 10 del 24 02 2010 Oggetto: Istituzione Ufficio per le Opportunità Lavorative nella Zona Distretto Firenze presente assente Stefania Saccardi Presidente x Luigi Marroni membro

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI INDICE Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 Art.5 Art.6 Art.7 Art.8 Art.9 Art.10 Art.11 Art.12 Art.13 Oggetto del Regolamento Composizione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO VENETO

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO VENETO REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO VENETO Art. 1 Finalità La Conferenza Regionale del Volontariato è l'organismo di rappresentanza del mondo del volontariato nei confronti della Regione,

Dettagli

Estensore: Comitato Unico di Garanzia. Approvazione: Direttore Generale dott. Paolo Bordon Autorizzazione: documento soggetto a decretazione

Estensore: Comitato Unico di Garanzia. Approvazione: Direttore Generale dott. Paolo Bordon Autorizzazione: documento soggetto a decretazione REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Aprile 2016 Estensore: Comitato

Dettagli

COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax

COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel.0963.65035 Fax 0963.605802 www.comune.spilinga.vv.it REGOLAMENTO PER LA CONSULTA ANZIANI E PENSIONATI ART. 1 OBIETTIVI FONDAMENTALI La Consulta Comunale

Dettagli

Regolamento di istituzione, composizione e modalità di funzionamento della Commissione Provinciale per il lavoro e la formazione

Regolamento di istituzione, composizione e modalità di funzionamento della Commissione Provinciale per il lavoro e la formazione Regolamento di istituzione, composizione e modalità di funzionamento della Commissione Provinciale per il lavoro e la formazione Approvato con deliberazione n. 57 del 28 novembre 2007 del Consiglio provinciale

Dettagli

Nuovo Regolamento per

Nuovo Regolamento per PROVINCIA DI ROMA Nuovo Regolamento per il funzionamento della Commissione per l accertamento dei requisiti di idoneita per l iscrizione al ruolo dei conducenti dei veicoli o natanti adibiti a servizi

Dettagli

ART. 11 NORMA FINALE

ART. 11 NORMA FINALE REGOLAMENTO DELEGAZIONE TERRITORIALE ART. 1 COSTITUZIONE 1. La Delegazione territoriale è la struttura istituzionale di partecipazione attraverso la quale il Cesvot articola la propria presenza sul territorio

Dettagli

COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI

COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI Approvato con deliberazione n 3 del 25/01/2000 Modificato con deliberazione n 32 del 24/7/2007. Modificato con Deliberazione n 25 del 07/11/2013 1 INDICE

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 55 DEL 22 OTTOBRE 2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 55 DEL 22 OTTOBRE 2007 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 28 settembre 2007 - Deliberazione N. 1703 - Area Generale di Coordinamento N. 13 - Sviluppo Attività Settore Terziario - Proposta al Consiglio regionale

Dettagli

IL DIRETTORE GENERALE

IL DIRETTORE GENERALE Arcispedale S. Anna Delibera n. 49 del 27/03/2006 DIREZIONE GENERALE/DIPARTIMENTO GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE E DEGLI AFFARI ISTITUZIONALI Direzione: Direzione affari generali e attività amministrative

Dettagli

COMITATO DEI SINDACI del DISTRETTO di RIVOLI dell'asl TO3 DELIBERAZIONE DEL COMITATO DEI SINDACI

COMITATO DEI SINDACI del DISTRETTO di RIVOLI dell'asl TO3 DELIBERAZIONE DEL COMITATO DEI SINDACI COMITATO DEI SINDACI del DISTRETTO di RIVOLI dell'asl TO3 DELIBERAZIONE DEL COMITATO DEI SINDACI n. 02 Oggetto: Modifica al Regolamento del Comitato dei Sindaci del Distretto di Rivoli ai sensi della L.R.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEL TERZO SETTORE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEL TERZO SETTORE COMUNE DI ORISTANO Comuni de Aristanis REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEL TERZO SETTORE (APPROVATO CON DELIBERA C.C. N. 124 DEL 01.12.2009) I N D I C E TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Finalità

Dettagli

Conferenza dei Comuni dell Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Sondrio REGOLAMENTO

Conferenza dei Comuni dell Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Sondrio REGOLAMENTO Conferenza dei Comuni dell Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Sondrio REGOLAMENTO 1 INDICE Art.1 Oggetto, funzioni e sede...3 Art.2 Attribuzioni...3 Art.3 Funzionamento della Conferenza...3

Dettagli

C O M U N E D I V I L L A D E A T I Provincia di Alessandria V E R B A L E D I D E L I B E R A Z I O N E DELLA GIUNTA COMUNALE.

C O M U N E D I V I L L A D E A T I Provincia di Alessandria V E R B A L E D I D E L I B E R A Z I O N E DELLA GIUNTA COMUNALE. C O M U N E D I V I L L A D E A T I Provincia di Alessandria Copia Albo N. 30 V E R B A L E D I D E L I B E R A Z I O N E DELLA GIUNTA COMUNALE. OGGETTO: APPROVAZIONE RELAZIONE FINALE SULLAPERFORMANCE

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA Anno 2014 N. 738 Data 02/07/2014 ADOZIONE DEL BILANCIO PREVENTIVO ECONOMICO ANNUALE 2014 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AUSL DELLA ROMAGNA

Dettagli

Regolamento del Forum Giovani

Regolamento del Forum Giovani Regolamento del Forum Giovani Approvato Indice Art. 1 Finalità Art. 2 Composizione del Forum Art. 3 Organi Art. 4 Assemblea del Forum Art. 5 Presidente Art. 6 Gruppo di Coordinamento Art. 7 Gruppi di lavoro

Dettagli

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma

Regione Emilia Romagna. AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma Regione Emilia Romagna AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI PARMA Strada del Quartiere n. 2/a Parma * * * * * VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE Deliberazione assunta il 28/09/2016 N.645

Dettagli

Regolamento del Comitato per la Remunerazione e le Nomine

Regolamento del Comitato per la Remunerazione e le Nomine Regolamento del Comitato per la Remunerazione e le Nomine Approvato dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. nella riunione del 13 novembre 2017 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 Il presente

Dettagli

Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie

Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie (comma 27, articolo 52, Legge 27 dicembre 2002, n. 289) 1 CONFERENZA

Dettagli

Provincia di Rovigo Servizio Protezione Civile e Difesa del Suolo

Provincia di Rovigo Servizio Protezione Civile e Difesa del Suolo REGOLAMENTO DEL DISTRETTO DENOMINATO.. PREMESSO che La L.R. n. 11/01 all art. 107 comma 1 lettera a) prevede che la Provincia suddivida il proprio territorio in ambiti territoriali omogenei sui quali organizzare

Dettagli

Regolamento interno del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni

Regolamento interno del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni Regolamento interno del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni COMUNI DI SAN GIUSTINO-MONTONE PIETRALUNGA Approvato

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI

ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL 4.11.1996 REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI ART.1 ISTITUZIONE Il Consiglio Comunale, ai sensi dell art. 6 della L.142/90 e dell art. 34 dello Statuto

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE DEI PUBBLICI ESERCIZI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE DEI PUBBLICI ESERCIZI COMUNE DI BUSSERO (Provincia di Milano) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE DEI PUBBLICI ESERCIZI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 23/07/2010 1 INDICE:

Dettagli

CITTA DI SCAFATI REGOLAMENTO PER LA CONSULTA PER IL COMMERCIO E L ARTIGIANATO

CITTA DI SCAFATI REGOLAMENTO PER LA CONSULTA PER IL COMMERCIO E L ARTIGIANATO CITTA DI SCAFATI REGOLAMENTO PER LA CONSULTA PER IL COMMERCIO E L ARTIGIANATO ART. 1 ISTITUZIONE E istituita presso il Comune di Scafati la Consulta Comunale per il commercio e l artigianato, quale organismo

Dettagli