I Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale

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1 Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste I Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale Sarzana - 18 /19 Giugno 2009 La gestione della vegetazione ripariale,da un approccio idraulico ad uno integrato:indirizzi e linee d azione in Piemonte. 1 G. Cacciabue, 1 V. Debrando, 2 A.Ebone 1 Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio, Regione Piemonte 2 Istituto Piante da Legno e Ambiente IPLA S.p.A.

2 CONSIDERAZIONI GENERALI il tema dell'assetto dei corsi d'acqua e del territorio deve essere affrontato secondo con un approccio di tipo integrato e multi-obiettivo, considerando nell insieme, oltre agli aspetti idraulici, anche quelli geomorfologici ed ambientali La vegetazione arborea non deve essere considerata solo un rischio legato alla sicurezza idraulica ma un elemento dell ecosistema; il cui controllo secondo criteri distributivi e strutturali può essere compatibile con il regolare deflusso delle acque nei periodi di piena, fornendo nel contempo un valido contributo al consolidamento dei terreni e alla difesa delle sponde

3 CONSIDERAZIONI GENERALI Lo spazio di divagazione per il corso d acqua si è ridotto e di conseguenza anche quello della fascia di vegetazione riparia.. Recentemente si è però avuta un inversione di tendenza con il riconoscimento del valore del bosco ripariale, ma la gestione, in pratica, resta di difficile attuazione a causa della mancanza di adeguati riferimenti normativi e operativi.. Si rendono necessarie sia norme generali di indirizzo sia prescrizioni di dettaglio accompagnate da un adeguata azione di informazione e formazione. Vediamo in specifico le principali iniziative intraprese dalla Regione Piemonte.

4 DGR n del 26 maggio 2008 Indirizzi tecnici per le aree montane la DGR n approva gli Indirizzi tecnici in materia di manutenzioni e sistemazioni idrogeologiche e idraulico forestali. Nell Allegato A viene chiarito il concetto che gli interventi di gestione della vegetazione devono perseguire una strategia combinata di conservazione degli ecosistemi (con particolare riguardo a biodiversità, riduzione della frammentazione di habitat) e di sicurezza idraulica. Obiettivo dell intervento è quello di mantenere e favorire la vegetazione riparia modificandone all occorrenza la struttura e la composizione specifica in funzione delle caratteristiche del corso d acqua (stazione, portata, pendenza, sezione di deflusso ecc).

5 DGR n del 26 maggio 2008 Indirizzi tecnici per le aree montane I criteri di intervento devono prevedere un trattamento differenziato per le fasce di vegetazione ripariale di tipo complementare distinguendo: 1) il taglio selettivo della vegetazione entro l alveo inciso; 2) la gestione selvicolturale della vegetazione arborea presente sulle sponde, nelle aree golenali, sui versanti in prossimità dell alveo..

6 Linee guida per una corretta gestione della vegetazione riparia e golenale La DGR 38 dà mandato al Coordinamento Regionale Manutenzione Alvei e Bacini Montani di predisporre specifiche Linee guida da applicarsi a tutti i corsi d acqua piemontesi. Alla redazione delle Linee guida partecipano oltre ai componenti del Coordinamento (Regione, Arpa Corpo Forestale e UNCEM) l Autorità di bacino del fiume Po, l AIPO e per le aree protette regionali: il Parco della Val Troncea e il Parco Fluviale del Po vercellese/alessandrino. Il supporto tecnico specialistico è assicurato dall Ipla Piemonte Spa.

7 Linee guida per una corretta gestione della vegetazione riparia e golenale In dettaglio le linee guida prevedono il seguente indice: 1. Inquadramento della vegetazione riparia e dei fondovalle alluvionali (funzioni della vegetazione riparia, dinamiche evolutive, ecc) 2. Criteri di intervento 3. Procedure autorizzative, progettazione e realizzazione degli interventi 4. Indirizzi per la redazione dei Piani di gestione della vegetazione ripariale Allegati: Descrizione degli ambiti fluviali per macroaree di caratteristiche e dinamica omogenee. Tipologia e struttura dei principali popolamenti ripari piemontesi Normative cogenti e interrelazioni (Stato, Autorità di Bacino, Regione, Pianificazione Urbanistica) Glossario

8 La legge forestale 4/2009 Gestione e promozione economica delle foreste e il Regolamento Forestale. La nuova legge forestale regionale all art. 13 prevede il Regolamento Forestale quale strumento operativo, con cui stabilire: -modalità di gestione dei boschi in situazioni speciali, comprendenti i boschi localizzati lungo i corpi idrici -modalità e procedure di gestione dei boschi situati in aree protette o siti della rete Natura 2000, comprese le misure di conservazione degli habitat forestali di interesse comunitario -misure per la conservazione e la valorizzazione delle formazioni arboree o arbustive non costituenti bosco e delle specie sporadiche o localmente rare in bosco;

9 Il Regolamento Forestale(bozza) La bozza di Regolamento Forestale comprende in specifico alcuni articoli importanti per la gestione e la tutela della vegetazione ripariale e dei relativi ecosistemi. Un articolo riguarda i boschi in situazione speciale e disciplina gli Interventi nelle aree di pertinenza dei corpi idrici. Il comma 1 è significativo: La gestione delle formazioni forestali e della vegetazione ripariale nelle aree di pertinenza dei corpi idrici avviene nel rispetto delle funzioni antierosive, ecologiche, ambientali e paesaggistiche che queste ultime svolgono.

10 Il Regolamento Forestale(bozza) Il comma 2 definisce le aree di pertinenza: a) le zone comprese nella fascia A del PAI del bacino del Po per i corsi d acqua per i quali sono definite e, per la restante rete idrografica, le zone comprese entro una distanza di 10 metri dal ciglio di sponda dell alveo inciso. b) Le zone comprese in una fascia di 10 metri misurata dalla riva di laghi naturali, dal ciglio di sponda di canali di irrigazione, di irrigazione e bonifica e di bonifica. Gli interventi sono poi differenziati distinguendo: Alveo inciso: Area di pertinenza di 10 metri dal ciglio di sponda Fascia A esterna(oltre i 10 m)

11 Il Regolamento Forestale(bozza) Interventi Alveo inciso taglio selettivo della vegetazione forestale che possa costituire effettivo pericolo per l ostruzione della sezione idraulica o che possa essere particolarmente esposta alla fluitazione in caso di piena; il taglio selettivo è teso a mantenere le associazioni vegetali in condizioni giovanili, con massima tendenza alla flessibilità ed alla resistenza alle sollecitazioni della corrente. Area di pertinenza compresa nei 10 metri dal ciglio di sponda: taglio selettivo con il mantenimento di almeno il 50% di copertura residua rilasciando i soggetti più stabili e appartenenti a diverse classi diametriche ed il taglio delle piante inclinate o comunque instabili che possano interessare l alveo con la loro caduta; Area di pertinenza oltre i 10 metri dal ciglio di sponda(fascia A esterna). tagli eseguiti in conformità alle norme del regolamento e delle vigenti normative di settore e taglio selettivo della vegetazione forestale che possa essere particolarmente esposta alla fluitazione in caso di piena;

12 Epoca di intervento La gestione della vegetazione ripariale,da un approccio idraulico qualsiasi intervento selvicolturale, incluso l esbosco, è sospeso nei periodi di nidificazione dell avifauna: dal 31 marzo al 15 giugno fino a 1000 metri di quota e dal 30 aprile al 15 luglio per quote superiori; nel caso delle garzaie il termine è anticipato al 31 gennaio. Formazioni arboree o arbustive non costituenti bosco (fasce riparie largh. inf. 20 m) divieto dell estirpo e dell eliminazione definitiva delle formazioni arboree o arbustive non costituenti bosco, fatti salvi gli interventi di trasformazione d uso autorizzati; le formazioni vegetali devono essere gestite secondo le disposizioni previste per i boschi ripari Procedure autorizzative e sanzioni. Il Regolamento Forestale(bozza) Sempre comunicazione semplice seguendo disposizioni del Regolamento(taglio su sup. di privati; nel caso di concessione aree demaniali martellata) Nel caso di lavori pubblici comunicazione con relazione forestale specialistica, parere emesso dall UFT(ufficio forestale regionale territoriale)

13 Attività di informazione, ricerca e divulgazione Progetto di ricerca: Indirizzi per la gestione dei boschi ripari montani e collinari. A cura dell Istituto Piante da Legno e Ambiente (IPLA S.p.A). Aggiornato e pubblicato nel Il risultato della ricerca si presenta sottoforma di manuale con lo scopo di facilitare il riconoscimento della vegetazione riparia e sottolineare alcuni aspetti della gestione selvicolturale utili a migliorare le condizioni di sicurezza idrogeologica dei corsi d acqua montani e collinari. La veste data alla pubblicazione permette di utilizzare la prima parte per un informazione tecnicamente completa, mentre la seconda, semplificata e di più facile lettura, costituita dalle schede descrittive dei vari Tipi forestali ripari, può essere utile per la formazione e l aggiornamento del personale impiegato negli interventi

14 Attività di informazione, ricerca e divulgazione Progetto di ricerca: Indirizzi per la gestione dei boschi ripari montani e collinari. La prima parte, oltre ad analizzare le principali funzioni della vegetazione riparia, riporta i criteri generali di intervento e le operazioni da evitare Le schede descrittive, relative alla seconda parte del testo, indicano per ciascun Tipo forestale ripario le possibili tecniche d intervento, sulla base di casi specifici osservati in natura. LA PUBBLICAZIONE PUO ESSERE SCARICATA DAL SITO REGIONALE: alla sezione PUBBLICAZIONI

15 Progetto di comunicazione istituzionale: Convivere con il fiume: le acque da rischio a risorsa. (oggetto di specifico poster) PSR : La gestione della vegetazione ripariale,da un approccio idraulico Attività di informazione, ricerca e divulgazione Seminario nazionale 1-3 ottobre 2008: "Il ruolo della vegetazione ripariale e la riqualificazione dei corsi d acqua. Proposte operative per una gestione sostenibile. gli atti sono raccolti in una pubblicazione, che costituisce il terzo volume delle collana Quaderni di tutela del territorio ed anche questa è disponibile nella sezione Pubblicazioni del sito web regionale. Misura 226: Progetto pilota Interventi preventivi Misura 111, Azione 2 - Formazione professionale ed informazione rivolte agli addetti del settore forestale.

16 GRAZIE PER L ATTENZIONE Regione Piemonte Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio Corso Stati Uniti, TORINO Mail: idraulicaforestale1418@regione.piemonte.it comunicazioneforestale@regione.piemonte.it ISTITUTO PIANTE DA LEGNO E AMBIENTE S.p.a. Corso Casale Torino Mail: ebone@ipla.org

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