PERCORSO NASCITA Continuità assistenziale territorio ospedale - territorio
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- Raffaele Barbato
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1 PERCORSO NASCITA Continuità assistenziale territorio ospedale - territorio Tullia Todros Dipartimento di Ostetricia e Neonatologia ASO OIRM-Sant Anna Università di Torino
2 Università di Torino Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne A cura di Silvia Pilutti Città di Torino Osservatorio sulla salute della donna Chiara Saraceno, Tullia Todros, Maria Rosa Giolito, 2005
3 T R E gli elementi fondanti: 1)Rete 2)Padronanza del corpo 3)Prevenzione
4 G. Giorgi. Reti cliniche da governare. Tendenze Nuove 2006; 6:525 Osservato dal punto di vista del paziente, un Servizio Sanitario per essere soddisfacente, richiede agli attori interessati, in primis ai medici, di non essere solitari, ma di lavorare insieme ad altri specialisti e di essere collegati con altri centri, cioè di assicurare un lavoro in rete
5 VANTAGGI DEL LAVORO IN RETE Continuità assistenziale Efficacia ed efficienza nella produzione di prestazioni, che non può essere garantita dal singolo medico o dal singolo ospedale Aumenta la capillarità e copertura della domanda Migliora il livello di specializzazione Ruolo delle nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione G. Giorgi. Tendenze Nuove 2006
6 Una rete può essere definita come un insieme di nodi legati fra loro da relazioni continuative di vario tipo. L aggettivo clinico porta a caratterizzare i nodi come unità di lavoro e produzione, a responsabilità per lo più medica, che si relazionano fra di loro in funzione delle cure ai pazienti G. Giorgi. Tendenze Nuove 2006
7 HUB and SPOKE Concentrazione dell assistenza di elevata complessità in centri di riferimento (hub) supportati da una rete di centri satellite (spoke) cui compete l assistenza ai casi meno gravi e l invio di quelli più gravi ai centri di riferimento Materia E et al. Complessità aziendale e postmodernità In:Vanara F (Ed). Il governo dell azienda Il Mulino, Bologna, 2008
8 Relazione fra i nodi di una rete clinica specialistica Indirizzare verso il servizio che per intensità di cure, dotazione di competenze e tecnologie è più adeguato ad affrontare il problema clinico posto dal paziente Scambio e condivisione di conoscenze ed informazioni sulle metodologie di diagnosi e cura e sulla gestione dei pazienti G. Giorgi. Tendenze Nuove 2006
9 Relazione fra i nodi di una rete clinica specialistica Ruolo centrale del filtro medico per evitare ricoveri inutili Facilitazione delle relazioni tra i nodi grazie alle infrastrutture tecnologiche di comunicazione Sistemi di gestione e di controllo e valutazione dei risultati G. Giorgi. Tendenze Nuove 2006
10 In conclusione Non ci sono modelli predeterminati di imprese in rete da applicare in sanità I percorsi diagnostici vanno definiti, condivisi e gestiti per tipologia di casistica I servizi in rete adattati alle singole realtà con attenzione al cliente finale, il paziente G. Giorgi La continuità assistenziale va intesa quale collegamento tra la rete dei servizi ospedalieri e territoriali sanitari e sociali E. Materia, 2008
11 Gravidanza, parto e puerperio DISCONTINUITA DELL ASSISTENZA CONTINUITA DELL ASSISTENZA T. Todros, A. La Prova. Continuità assistenziale in gravidanza, parto e puerperio. Rapporto Sanità Il Mulino, Bologna, 2001
12 GRAVIDANZA FISIOLOGICA Agenda della gravidanza Rete dei consultori Oggè G, La Prova A, Biolcati M, Nurisso O, Lisa M, Vittoriani D, Marangon I, Caselli G, Ortalda F, Vanara F, Serafini P, Rabacchi G, Zotti C, Todros T. Un modello di assistenza alla gravidanza fisiologica evidence-based: verifica di efficacia e di efficienza. Tendenze nuove 2004; 1: 37
13 GRAVIDANZA A RISCHIO PATOLOGICA Integrazione di competenze sanitarie Competenza della struttura (alta tecnologia, elevata specialità organizzativa e professionale medico-ostetrica) - nel trattare la patologia - nel fornire adeguata informazione e supporto - nel favorire il rapporto madre feto e madre-neonato anche in condizioni difficili. T. Todros. Mutamenti nell assistenza alla gravidanza e al parto: dall ostetricia alla medicina materno-fetale.
14 TIPOLOGIA DI PAZIENTI ( Regione Piemonte) Donne con patologia pregravidica Donne con fattori di rischio pregravidici COUNSELING PREGRAVIDICO!!! Donne con fattori di rischio o patologie che si sviluppano in gravidanza Gruppo di lavoro Regione Piemonte
15 TIPOLOGIA DI PERCORSI Patologie che richiedono altissima competenza/tecnologia e/o molto rare riferimento ad un unico centro regionale o sovraregionale Gruppo di lavoro Regione Piemonte
16 TIPOLOGIA DI PERCORSI Patologie che richiedono una buona competenza/tecnologia riferimento ad uno o più centri regionali Identificazione del numero e dislocazione dei Centri Frequenza della patologia per area geografica Facilità di accesso Gruppo di lavoro Regione Piemonte
17 TIPOLOGIA DI PERCORSI Gravidanze con patologie o fattori di rischio che non richiedono particolare complessità assistenziale, ma che necessitano di un assistenza diversa rispetto alle gravidanze fisiologiche Assistenza sul territorio Protocolli assistenziali ad hoc Gruppo di lavoro Regione Piemonte
18 GRAVIDANZA GEMELLARE Bicoriale: assistenza sul territorio, ma protocolli ad hoc Monocoriale: assistenza in uno o più centri di riferimento Gemellare complicata: un centro di riferimento regionale Gemellare complicata da TTTS: riferimento ad un centro extra-regionale
19 INTEGRAZIONE TERRITORIO- OSPEDALE-TERRITORIO Costruzione percorso day-service per patologie della gravidanza ASL 1 Presidio Ospedaliero Sant Anna Condivisione protocolli e modalità di accesso Verifica periodica attività
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