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1 Funzioni cognitive e training cognitivo computerizzato nella schizofrenia Giuseppe Piegari Dipartimento di Psichiatria Università di Napoli SUN Disabilità sociale e disfunzioni cognitive Fattori che interferiscono con gli interventi riabilitativi psicosociali Presenza di deficit delle funzioni cognitive I deficit cognitivi non rappresentano un sintomi (Nuechterlein et al, 1991; 1992; Finkelstein epifenomeno dei Finkelstein et al, 1997). Possono precedere l insorgenza dei sintomi e rappresentare un fattore di rischio (Erlenmeyer-Kimling e Cornblatt, 1987; Main et al, 1992; Cornblatt, 1994; Finkelstein et al; 1997). Scaricato da 1
2 Schizofrenia e disfunzioni cognitive Per Kraepelin il deterioramento integrante del delle funzioni clinico e, cognitive era parte integrante del quadro clinico insieme diagnosi depressiva. all outcome differenziale sfavorevole, dalla contribuiva malattia alla maniaco Per Bleuler, nel 60% dei pazienti si osservava un lieve deterioramento delle funzioni cognitive, tale da garantire loro un certo grado di autonomia, mentre nel 18% e 22%, rispettivamente, deterioramento moderato e grave. vi era un Schizofrenia e disfunzioni cognitive Deficit Cognitivi Psicopatologia Disabilità sociale Buchanan et al, 1994; Galderisi, 1996; Velligan et al, 1997; Penn et al, Scaricato da 2
3 Schizofrenia e disfunzioni cognitive Solo il 15-30% dei pazienti con diagnosi di schizofrenia si reinserisce nel mondo lavorativo, e di questi solo la metà conserva il lavoro per oltre sei mesi. Tale difficoltà è legata in parte alla persistenza di deficit cognitivi, che interferirebbero con la competenza sociale di tali pazienti (Jaeger e Douglas, 1992; Galderisi et al, 1997). Le disfunzioni cognitive più frequentemente riscontrate in associazione con un esito funzionale sfavorevole includono l attenzione sostenuta, la memoria verbale, e le funzioni esecutive (Green et al, 2000). Efficacia del Studi recenti hanno mostrato che nei pazienti che praticano il TCC hanno una migliore prestazione ai test che esplorano la memoria verbale, l attenzione e la flessibilità cognitiva rispetto ai controlli (Wykes et al, 1999; Bellucci et al, 2003; Pfamatter et al, 2006). Scaricato da 3
4 Training cognitivo computerizzato nella schizofrenia Scomposizione dei compiti l apprendimento senza frustrazione per favorire Intervento strategico del terapeuta per sollecitare l elaborazione di una strategia Fornisce compiti strutturati, flessibili standardizzati, per i diversi domini neurocognitivi Fornisce feedback chiari, accurati e immediati e È importante che il training si adatti alle esigenze dei singoli pazienti, che garantisca un efficace interazione tra questi, l operatore ed il computer, e che mantenga la motivazione di entrambi. Scaricato da 4
5 Training adattativo Motivazione Interazione col terapeuta Struttura modulare Training adattativo Il paziente viene posto di fronte a compiti adeguati alle sue effettive capacità. Dopo avere risolto correttamente un compito il paziente ne riceve uno più impegnativo. Il training adattativo fa sì che il compito non sia né superiore alle possibilità del paziente, né troppo facile. Scaricato da 5
6 Motivazione Tutti gli elementi ed i compiti destinati al paziente sono descritti in modo chiaro e facilmente comprensibile. Le istruzioni sono presentate all inizio di ogni modulo e vengono ribadite dall operatore ogni volta che il soggetto lo desidera. Interazione operatore-paziente-computer Il paziente deve sentire il computer come mezzo d interazione tra lui e l operatore e sentire che gli viene prestata attenzione. All inizio di ogni sessione è importante pianificare l obiettivo dell allenamento del giorno e valutare lo stato emotivo e motivazionale del paziente. Scaricato da 6
7 I MODULI Attenzione e Concentrazione Memoria verbale Memoria dei volti Pensiero Logico Acquisti La consolle è provvista di: 4 grandi tasti bianchi 2 grandi tasti verdi 1 joystick multiuso 1 pulsante rosso 1 pulsante giallo Scaricato da 7
8 Attenzione e Concentrazione L obiettivo del training è l allenamento dei deficit selettivi dell'attenzione, esercitando soprattutto la capacità di focalizzare l'attenzione, reagendo velocemente agli stimoli rilevanti ed ignorando nel contempo quelli irrilevanti. A T T E N Z I O N E E C O N C E N T R A Z I O N E Scaricato da 8
9 Memoria Verbale L obiettivo del training è il miglioramento della memoria verbale esercitando la capacità di codifica e di richiamo delle informazioni sotto condizioni d interferenza ai fini del successivo riconoscimento. MEMORIA VERBALE Scaricato da 9
10 Memoria di Volti L obiettivo del training è quello di esercitare la capacità di riconoscimento dei volti e di abbinamento di questi ad un nome. Nei gradi di difficoltà più alti si aggiunge la richiesta di associare a ciascun volto il relativo mestiere e numero di telefono. MEMORIA DI VOLTI Scaricato da 10
11 Pensiero Logico L obiettivo del training è il miglioramento del ragionamento deduttivo, correlato alle funzioni esecutive, le quali vengono attivate quando una persona è messa a confronto con nuove, complesse situazioni e richieste, per le quali non è ancora a disposizione alcuna via di soluzione precostituita. PENSIERO LOGICO Scaricato da 11
12 Acquisti L obiettivo del training è il miglioramento delle funzioni esecutive (come la capacità di pianificare e di coordinare un azione) e della memoria di lavoro. Questo programma offre la possibilità di esercitarsi su una situazione quotidiana di acquisto in un supermarket. ACQUISTI Scaricato da 12
13 Seduta n del giorno Moduli somministrati Sequenza Livelli Tempo Attenzione e Concentrazione / Memoria Verbale / Memoria dei Volti / Pensiero Logico / Acquisti / Osservazioni: Scaricato da 13
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