FONTI ARCHIVISTICHE PER LA STORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

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1 FONTI ARCHIVISTICHE PER LA STORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE L Archivio di Stato di Grosseto conserva un patrimonio documentario e cartografico di circa 45 mila unità comprese in un arco cronologico che va, sostanzialmente, dalla metà del secolo XVIII, coincidente con la nascita della Provincia Inferiore Senese, sino alla metà del XX e costituisce il luogo di conservazione delle fonti storiche pubbliche più importante nell ambito geografico provinciale. In esso sono confluiti, a partire dal 1958, prima come Sezione dell Archivio di Stato di Siena, poi come Istituto autonomo, gli archivi delle Magistrature periferiche del Granducato di Toscana ed in seguito quelli del Regno d Italia e dello Stato Italiano. A questi si aggiungono, inoltre, fondi e serie archivistiche appartenenti al XVI secolo, documentazione comunale e provinciale ed alcuni archivi privati. Oggi l Istituto continua ad esercitare in modo organico ed in base alle proprie disponibilità logistiche, la sua primaria attività istituzionale di acquisizione degli archivi storici degli uffici periferici dello Stato e persegue, contemporaneamente la promozione e la valorizzazione di tale patrimonio dal valore culturale inestimabile, attraverso mostre, conferenze e presentazioni, pubblicazioni scientifiche, inserimento dati in sistemi informatici nazionali. L indagine condotta ai fini del reperimento delle fonti inerenti la prima Guerra Mondiale ha fatto emergere testimonianze inedite concentrate prevalentemente nell Archivio del Comune di Grosseto, i cui documenti, prodotti in base alle competenze istituzionali ed amministrative proprie di tutti gli uffici dei Comuni del Regno, restituiscono un quadro del conflitto di grande interesse per la storia locale, pur se non completamente esaustivo sia per l assenza di certe tipologie documentarie sia per la loro dispersione e frammentarietà. Partendo da questi presupposti le carte, che sono state selezionate in base ai contenuti ed al relativo stato di conservazione, si presentano in primis nella loro veste ufficiale di testimoni inconfutabili della storia e si rivelano, nello stesso tempo, nel loro significato emozionale, umano, personale e familiare, imprimendo nella mente del lettore la dimensione del dramma totale. Esempio ne sono le onorificenze concesse ai caduti ed ai feriti sui campi di battaglia con le relative motivazioni che fanno emergere l immagine di una generazione di valorosi ragazzi richiamati per obbligo di leva e di volontari; le foto dei loro volti; gli elenchi degli orfani e delle madri dolorosamente private dei figli; le comunicazioni ai padri della morte dei loro cari; i sopravvissuti, i profughi. Accanto a queste tematiche sono documentate le iniziative prese dalle istituzioni e dalla società civile come: sussidi alle famiglie; erogazione di pensioni privilegiate; alfabetizzazione dei richiamati analfabeti; contributi ai congedati; commemorazioni ufficiali e riconoscimenti; nascita di comitati locali promotori di iniziative di supporto ai militari al fronte ed ai familiari restati a casa. Di proposito sono state redatte didascalie in formato breve perché le carte parlino da sole lasciando al visitatore la possibilità di soffermarsi ad osservare e leggere, e di riflettere in base alle proprie caratteristiche e sensibilità. INFO: Archivio di Stato di Grosseto Piazza E. Socci, 3 Tel as-gr@beniculturali.it

2 Chiamata alle armi del 9 novembre 1915 da parte del Municipio di Grosseto, relativo alle classi 1886, L elenco nominativo, di cui si propone soltanto la prima carta riguarda i militari richiamati dal congedo in numero di 76. Per gli iscritti analfabeti alla Leva, lo Stato impone l obbligo di frequentare le scuole serali o festive.

3 Nella Leva di Mare dell anno della Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di La Spezia, tra l elenco degli iscritti delle classi: 1892, 1893,1894 chiamati a concorrere, vi è un solo grossetano tale Marcucci Marcuccio. Molti sono i volontari tra questi Alfredo Carli, Cannoniere scelto P.S. volontario in servizio di collegamento, al quale il 16 gennaio 1919 il Ministero della Marina conferisce un onorificenza secondo la seguente motivazione Con sei compagni si slanciava all assalto di munitissima posizione nemica catturandovi numerose mitragliatrici e costringendone alla resa i difensori in numero di oltre un centinaio, dando così mirabile esempio di ardire.

4 Negli anni nascono sia a livello nazionale che locale una serie di iniziative e comitati di sostegno ai militari al fronte, ai feriti negli ospedali, alle famiglie, alle popolazioni. La Croce Rossa Italiana, a seguito di accordo fra il Governo Italiano e quello Austriaco, ha l incarico di raccoglie ed inviare ai soldati italiani prigionieri in Austria, pacchi di soccorso che contengano indumenti, biancheria e prodotti per l igiene personale. Il Comitato di Grosseto affida il compito di raccolta a Giulia Pallini Ponticelli.

5 Anche in Maremma negli anni vede la luce il Comitato Pro Patria che opera, sulla base di risorse tratte dalla beneficenza, attraverso varie Sezioni, come ad esempio la Sezione Assistenza all infanzia. Quest ultima rivolge al Sindaco preghiera affinchè i figli delle famiglie povere dei chiamati alle armi, possano usufruire del locale scolastico per la loro refezione e che vi si possano trattenere dalle ore 14 alle 16 di ogni giorno.

6 Il Comitato Nazionale Pro Italia istituisce un Comitato Nazionale pei sigari ai soldati combattenti per distribuire gratuitamente sigari e sigarette ai militari in prima linea e chiede la collaborazione dei municipi.

7 Prima carta della minuta della comunicazione della Prefettura di Grosseto del 4 Luglio 1915 diretta al Sindaco di Grosseto circa la concessione della pensione privilegiata spettante ai militari feriti in guerra, alle vedove ed agli orfani dei caduti in combattimento o in conseguenza delle ferite riportate. Nel testo si fa riferimento, inoltre, al decreto Luogotenenziale del 27 giugno 1915 con il quale, in attesa della liquidazione definitiva, vengano concessi anche acconti mensili il cui importo poteva variare a seconda dei casi previsti dalla norma.

8 Un fascicolo dell anno 1915 raccoglie documentazione inerente le notizie sulla sorte dei militari del Regio Esercito in guerra e le modalità di invio della corrispondenza al fronte da parte dei familiari. A questo scopo sono istituiti appositi uffici incaricati dello smistamento della posta e del reperimento delle informazioni. Dall esame delle carte vediamo la sorte toccata al soldato Biagi Pietro di Orbetello, ricoverato all ospedale di Udine con i piedi gelati. Mentre il soldato Giannetti Cornelio di Batignano, in servizio presso il I Reggimento Artiglieria da Montagna, gode di ottima salute.

9 Nei primi mesi del 1916 il Municipio di Grosseto stipula un contratto con la Direzione dello Stabilimento di riserva vestiario ed equipaggiamento di Firenze, per la confezione di 2000 giacche di panno grigio verde da Alpini al prezzo di 2,90 ciascuna e di 2000 pantaloni di panno grigio verde da Alpini ed Artiglieri da Campagna al costo di 1,60 ciascuno. Il lavoro doveva essere concluso entro 70 giorni dalla consegna delle materie prime. Il Comune anticipa le spese per la cucitura ed assegna i lavori ad otto sarti e relativi aiutanti.

10 L Ufficio Doni del Regio Esercito Italiano trasmette un appello il 27 novembre 1916, di cui è riprodotta la prima carta, ai Comuni che si trovano nel territorio della 2 armata, affinchè vengano inviati doni natalizi da distribuire ai soldati combattenti o degenti, affinchè abbiano il loro ricordo di Natale. Per semplificare erano richiesti in generale: casse di bottiglie di buon vino, panettoni ed altri dolci, casse dio arance e mandarini. La città di Grosseto risponde il 28 Dicembre 1916 alla richiesta, con l invio di una decina di pacchi compreso quello del Sindaco.

11 Il 30 Maggio 1916 il Prefetto Palumbo Cardella, personaggio di spicco nei governi Crispi, emana una disposizione con la quale viene concesso ai parenti poveri un viaggio gratuito per visitare, con oneri a carico del Ministero della Guerra, i militari e gli operai gravemente feriti al fronte.

12 ONORIFICENZE CONCESSE AI VALOROSI MILITARI AL FRONTE

13 Elenco di n. 68 soldati sepolti al cimitero di Sterpeto alla data del 19 Ottobre Elenco del 20 Ottobre 1919 relativo ad 87 prigionieri austriaci e tedeschi deceduti.

14 Medaglia d argento a Paolo Garelli, figlio del Maggiore dei Carabinieri Roberto, nato a Grosseto il 13 Aprile 1893 e morto sul Carso il 2 Novembre 1915 combattendo eroicamente.

15 Lettera del Municipio di Grosseto del 10 Luglio 1917 che comunica al Sig. Bardi Orlando la morte del figlio Ennio avvenuta il giorno 31 di Maggio nell ospedale di Cividale, a causa delle ferite riportate in guerra.

16 Minuta di lettera circolare del Ministero dell Istruzione Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento del 31 Marzo 1917 inviata ai comuni del Regno al fine di raccogliere i documenti storici sulla guerra e custodirli nell Archivio Centrale del Risorgimento con sede a Roma nel monumento dedicato a Vittorio Emanuele II. Nella nota viene richiesto l atto di nascita e di morte di Eugenio Brilli ed una foto del militare caduto sul campo dell onore. Altri militari morti, di cui è stata richiesta documentazione che non è stata, però, rintracciata sono: Capitano Ricci Gabriello,

17 L 11 Ottobre 1918 il Comune di Grosseto si impegna a redigere un Albo d oro dei decorati al valor militare e rivolge un appello a tutte le famiglie dei militari nati e domiciliati nel territorio comunale per raccogliere informazioni.

18 Dopo l appello del Sindaco Bruchi, in pochi, purtroppo risposero tanto che il Comune in data 29 maggio 1919, pubblicò in sostituzione un manifesto commemorativo incompleto il quale fa ipotizzare che l Albo d oro non sia stato redatto, come il mancato ritrovamento farebbe effettivamente pensare.

19 A partire dall anno 1917 i documenti cominciano a testimoniare il problema dei profughi provenienti dalle terre italiane momentaneamente invase e minacciate dal nemico. Si tratta, naturalmente, della province del confine orientale occupate dagli Austriaci. Nel contesto di tale fenomeno il Comune di Grosseto unitamente al Patronato dei Profughi, si attiva nella ricerca di abitazioni che li possano ospitare, assumendosi l onere degli affitti. La Sig.ra Elena Giorgi mette a disposizione il suo stabile sito in Piazza del Mercato e nell Aprile 1919 chiede, però, al Comune che venga liberato. Da una lettera del Patronato sopra citato diretta al Sindaco, si evince che secondo le istruzioni della Regia Prefettura e del Ministero pro-tempore delle Terre Liberate dal nemico, tutti i profughi, nel 1919, avrebbero dovuto lasciare la città.

20 Il 24 Giugno 1923 il Municipio di Grosseto organizza la cerimonia di consegna, nella Sala Consiliare, delle Medaglie della Gratitudine Nazionale alle madri dei caduti in guerra e dei Diplomi e Distintivi di Onore agli orfani di guerra. Dagli elenchi nominativi si contano 59 orfani e 51 madri.