Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità: 3- Ricerca-Comunicare la salute

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1 Catania 15 maggio 2006 La comunicazione pubblica e la salute Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità: 3- Ricerca-Comunicare la salute Dott. Giuseppe Fattori Responsabile Coordinamento Nazionale sul Marketing Sociale Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale Direttore Sistema Comunicazione e Marketing Azienda USL di Modena

2 La salute batte la sanità 1-0 LA SALUTE LA SANITA DETERMINANTI DI SALUTE PRESTAZIONI OBIETTIVI DI SISTEMA APPROPRIATEZZA PLURALITA DI ATTORI EFFICIENZA Visione strategica Visione operativa

3 Comunicazione per la salute la costruzione sociale della salute Comunicazione sanitaria i servizi e le prestazioni Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

4 LA RICERCA 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

5 L ORGANIZZAZIONE 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

6 Comunicazione pubblica e costruzione sociale della salute I valori gli obiettivi L organizzazione Gli strumenti Enti Locali Cittadini Università Imprenditori Sindacati Scuola Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente Costruzione sociale della salute Mondo dello sport Terzo settore Azienda Sanitaria Mondo della cultura Sistema comunicazione: URP, Ufficio Stampa, Educazione alla Salute, Laboratorio Cittadino Competente, Sportello per la prevenzione e analoghe strutture Budget Formazione Verifiche Esempi: Pubblicazioni Eventi/Fiere Internet/Intranet Radio TV

7 La comunicare integrata (le alleanze) Scuola Luoghi di cura Ambienti di lavoro Concorso a premi per diventare non fumatori Punti vendita Eventi Formazione Mass media

8 Piano Sanitario Nazionale Intesa Stato-Regioni 28 marzo 2006 Cap. 3.4 La prevenzione sanitaria e la promozione della salute - sviluppare, all interno della progettazione, strategie per una comunicazione coerente ed efficace in quanto questa, nel campo della prevenzione dei rischi e promozione della salute, risulta strumento necessario e determinante per il raggiungimento degli obiettivi di salute ( ) Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

9 9-15 maggio 2006 Piano oncologico nazionale Riconosce l importanza della comunicazione ai fini della prevenzione dei tumori - Capitolo sulla comunicazione - Capitolo sul piano di comunicazione

10 LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

11 TITANIC: mortalità dei passeggeri secondo la classe di imbarco CLASSE I 40% II 58% III 86%

12 DISEGUAGLIANZE: Tasso di mortalità: aumento del differenziale tra classi sociali Scala logaritmica Range 1.2 Range 2.9 Classi sociali Operaio generico Media Anni Professionisti Fonte: Our Healthier Nation - England & Wales

13 BASSO PESO ALLA NASCITA PIEMONTE 1995/1996 Eccesso di basso peso alla nascita per titolo di studio della madre: Licenza elementare o inferiore vs. laurea = + 42% Licenza media vs. laurea = + 17% Fonte: Gnavi R., Costa G In: La salute in Piemonte 2000.

14 Dirigenti Lavoratori in proprio Emilia Romagna: % FUMATORI > 14 ANNI PER OCCUPAZIONE Operai 32% 34% 36% 38% 40% Anno Fonte: La vita quotidiana in Emilia-Romagna, Franco Angeli, 1998 Italia: GIOVANI FUMATORI (14-24 ANNI) PER TITOLO DI STUDIO DEI GENITORI (x 100 giovani che vivono in famiglia con le stesse caratteristiche) Elementare e nessun titolo Media inferiore Media superiore Laurea 25,50% 22,20% 18,50% 16,60% Fonte: ISTAT - Anni % 5% 10% 15% 20% 25% 30%

15 Percentuale di persone in sovrappeso e obese per titolo di studio Elementare o nessuno Media inferiore Media superiore Laurea Sovrappeso Obesità 0% 15% 30% 45% 60% Fonte: Istituto Auxologico Italiano. Secondo Rapporto sull'obesità in Italia 2000

16 Licenza elementare/nessun titolo 39,8% SEDENTARIETÀ Donne di 18 anni e più - Italia Scuola media inferiore 23% Scuola media superiore 19,5% Laurea 19,1% 0% 15% 30% 45% SOVRAPPESO E OBESITÀ Donne di 18 anni e più - Italia Licenza elementare/nessun titolo Scuola media inferiore 28,5% 54,7% Scuola media superiore 17,7% Laurea 16,1% Fonte: ISTAT - Anni % 15% 30% 45% 60%

17 Nessun titolo Scuola elementare 24,8% 44,2% Italia: MAMMOGRAFIA donne di 40 anni e più Media inferiore 54,0% Media superiore 57,4% Laurea 61,8% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Nessun titolo 32,2% Italia: PAP-TEST donne di 25 anni e più Scuola elementare Media inferiore 54,0% 68,7% Media superiore 69,4% Laurea 70,8% Fonte: ISTAT - Anni % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

18 Prevalenza di interventi chirurgici nei medici e loro famigliari rapportata alla popolazione generale in Canton Ticino Medici e loro familiari Popolazione generale Tonsille Appendicect. Raschiamento uterino Isterect. Ernia inguinale Emorroidi Colecistect. Prostatect. Fonte: Domenighetti G. e altri. Dipartimento delle Opere Sociali, Sezione Sanitaria. Bellinzona. Da: Il mercato della salute - CIC 1984, e dati non pubblicati.

19 G.Fattori 2002

20 TRAPIANTO DI RENE Probabilità cumulativa di ottenere un trapianto renale in pazienti in dialisi - Lazio Laurea Media superiore Elementare/ Media Fonte: Epidemiologia & Prevenzione 1999; 23:

21 SOPRAVVIVENZA DELLE PERSONE CON AIDS NEL LAZIO 3 I = livello socioeconomico più alto IV = livello socioeconomico più basso III IV Probabilità di morire (hazard ratio) 2 1 I II III IV I II Prima delle nuove terapie antivirali Dopo l introduzione di nuove terapie antivirali Fonte: Epidemiologia & Prevenzione 1999; 23:

22 BYPASS AORTO-CORONARICO Mortalità dopo 30 giorni dall intervento Roma Livello socioeconomico I II III IV n pazienti % mortalità 4,8 7,4 4,1 8,1 Odds Ratio 1,00 1,89 (0,98-3,65) I = livello socioeconomico più alto IV = livello socioeconomico più basso 0,93 (0,45-1,92) 2,45 (1,21-4,96) Eccesso di mortalità in classe 4 rispetto alla 1: + 145% Fonti: Epidemiologia & Prevenzione 1999; 23:

23 Di quanto aumenta il rischio di morire nelle persone svantaggiate? Istruzione Lic. Elementare/Laurea UOMINI + 39 % DONNE + 22 % Lavoro Disoccupato/Occupato % + 82 % Reddito (Casa) Piccola/Grande con 2 servizi + 51 % + 69 % Famiglia Soli/Coppia con figli + 38 % + 21 % Fonte: Studio longitudinale toscano, Livorno

24 LA VALUTAZIONE 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

25 La comunicazione pubblica: spreco o valore? Ruolo della valutazione Roma, 9 maggio 2006

26 Come valutare la comunicazione per la salute? Cap. 8 Verso linee operative comuni La misurazione e la verifica dell efficacia e dell impatto hanno a che vedere con la progettazione degli interventi comunicativi e con l adozione di metodologie scientifiche di valutazione, che comprendano strumenti qualitativi e quantitativi, verifiche a breve, a medio ed a lungo termine, focalizzazione della verifica su specifici target come sulle dimensioni della cultura collettiva. Anche in questo caso i risultati si avranno nella misura in cui si destineranno risorse professionali e strutturali adeguate.

27 Valutazione della campagne del Ministero della Salute per una corretta alimentazione Vivi sano mangia bene Italiani che hanno modficato comportamenti in seguito alla campagna 37,80% Italiani che conoscono la campagna 60% 0% 20% 40% 60% 80% Fonte:

28 Valutazione della campagne del Ministero della Salute per la dissuasione dal fumo Fai la cosa giusta accendi solo i tuoi sogni Italiani che hanno modficato comportamenti in seguito alla campagna 30,4% Italiani che conoscono la campagna 78,8% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte:

29 Sopravvivenza per tumore della mammella Fonte: Registro Tumori della provincia di Modena 2003

30 Nessun titolo Scuola elementare 24,8% 44,2% Italia: MAMMOGRAFIA donne di 40 anni e più Media inferiore 54,0% Media superiore 57,4% Laurea 61,8% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Nessun titolo 32,2% Italia: PAP-TEST donne di 25 anni e più Scuola elementare Media inferiore 54,0% 68,7% Media superiore 69,4% Laurea 70,8% Fonte: ISTAT - Anni % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

31 Screening dei tumori femminili - Mammella Adesione allo screening - Confronto tra distretti

32 L analisi della letteratura scientifica Opuscolo con caratteristiche descritte in letteratura + strategie comportamentali + strategie di marketing Opuscolo con caratteristiche descritte in letteratura + strategie comportamentali 22,78 $ 21,33 $ Analisi di costo-efficacia di tre diversi approcci per la costruzione di un opuscolo per favorire l adesione al Pap-test Opuscolo con caratteristiche descritte in letteratura 34,55 $ Costo per ogni donna che aderisce al test

33 Efficacia delle attività per favorire il ricorso al Pap-test Lettera Consiglio e comunicazione e lettera 68% Solo lettera 22% Solo consiglio su effettuazione periodica Né lettera né consiglio 6% 4% 0% 20% 40% 60% 80% Fonte:

34 Prevenzione (screening) del tumore della mammella Villaggio itinerante della prevenzione

35 Prevenzione (screening) dei tumori femminili La campagna di sensibilizzazione Nastro Rosa

36 Donazione organi a Festivalfilosofia I risultati 8 adesioni in 8 mesi 41 adesioni in 8 ore

37 Donazione organi al Festival della filosofia

38 Progetto Distribuzione automatica di alimenti e promozione della salute

39 Progetto Distribuzione automatica di alimenti e promozione della salute I risultati della sperimentazione Prodotti tradizionali 69,75% Prodotti salutari 30,25% Ricerca dell Università di Modena e Reggio E. Laurea Triennale in Comunicazione e Marketing

40 Valutazione di un intervento per favorire maggiore appropriatezza nell utilizzo della densitometria ossea Riduzione dei tempi d attesa minimi nell accesso alla densitometria ossea Valore soglia

41 Campagna regionale di vaccinazione antinfluenzale Circolare della Regione Emilia-Romagna n 15 del 09/09/ Allegato 8 VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2005/ CATEGORIE A RISCHIO Le categorie dei soggetti a rischio come da Circolare Ministeriale sono le seguenti: 1) soggetti di età pari o superiore a 65 anni 2) bambini di età superiore ai 6 mesi e adulti affetti da: a) malattie croniche a carico dell apparato respiratorio (inclusa l asma persistente, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica) b) malattie croniche dell apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite c) diabete mellito e altre malattie metaboliche d) malattie renali con insufficienza renale e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie f) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV g) sindromi da malassorbimento intestinale h) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici 3) bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale 4) bambini pretermine (nati prima della 37^ settimana di gestazione) e di basso peso alla nascita (inferiore ai 2500 g), dopo il compimento del 6 mese 5) donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica 6) individui di qualunque età ricoverati presso strutture lungodegenti 7) medici e personale sanitario di assistenza 8) contatti familiari di soggetti ad alto rischio 9) soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo: - personale degli asili nido, insegnanti scuole dell infanzia e dell obbligo - addetti poste e telecomunicazioni - dipendenti pubblica amministrazione e difesa - forze di polizia incluso polizia municipale - volontari servizi sanitari di emergenza - personale assistenza case di riposo 10) personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: - detentori di allevamenti - addetti all attività di allevamento - addetti al trasporto di animali vivi - macellatori e vaccinatori - veterinari pubblici e libero-professionisti - guardiacaccia

42 Adesione alla vaccinazione antinfluenzale Adesione alla vaccinazione nella popolazione ultra 65enne Confronto tra distretti - anno

43 Campagna di vaccinazione antinfluenzale Comunicazione dell Azienda USL di Modena

44 La valutazione dalla parte dei cittadini Indice di leggibilità Valutazione della comprensibilità

45 L analisi della letteratura scientifica

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48 IL BILANCIO SOCIALE 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

49 La rendicontazione sociale nelle pubbliche amministrazioni Direttiva 17 Febbraio 2006 Dipartimento della Funzione Pubblica Il bilancio sociale è uno strumento di comunicazione che si ispira ai principi della legge 150/2000. La rendicontazione sociale delle pubbliche amministrazioni può essere considerata come una risposta al deficit di comprensibilità dei sistemi di rendicontazione pubblici in termini di trasparenza dell azione e dei risultati delle amministrazioni pubbliche, di esplicitazione delle finalità, delle politiche e delle strategie, di misurazione dei risultati e di comunicazione.

50 LE BUONE PRATICHE 1 I modelli organizzativi 2 L impatto delle disuguaglianze socioeconomiche sulla salute e il ruolo della comunicazione 3 La valutazione della comunicazione 4 La comunicazione della responsabilità sociale (il bilancio di missione) 5 Le buone pratiche Documento nazionale di indirizzo sulla comunicazione pubblica in sanità

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52 SALUTE E : Inteso che la causa principale di mortalità sarà sempre il fatto di esser venuti al mondo, si può affermare che, a parte le predisposizioni derivanti dal patrimonio genetico e i rischi dovuti al destino individuale la salute è essenzialmente informazione G. Domenighetti 1994 fattori@marketingsociale.net

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