Deliberazione della Giunta Regionale n 6/47077 del 17/12/1999 Approvazione delle linee guida sulla Prevenzione e Sicurezza nelle Sale Operatorie
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1 Deliberazione della Giunta Regionale n 6/47077 del 17/12/1999 Approvazione delle linee guida sulla Prevenzione e Sicurezza nelle Sale Operatorie TESTO LA GIUNTA REGIONALE Visto il decreto legislativo 626/94 «Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE e 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro»; Viste le successive integrazioni e modifiche e in particolare il decreto legislativo 242/96 e 670/96; Vista la circolare del Ministero della Sanità numero 5 del 14 marzo 1989 «Esposizione professionale ad anestetici in sala operatoria»; Vista la circolare numero 40 del 2 settembre 1993 della Regione Lombardia: «Esposizione professionale a gas anestetici raccomandazioni operative per ridurne la presenza in sala operatoria e per la sorveglianza sanitaria degli esposti», Visto il d.p.r. del 14 gennaio 1997 concernente i «requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private»; Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. VI/848 dell'8 aprile 1998 «Progetto Obiettivo prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro in Regione Lombardia » che tra l'altro individua, come progetto speciale e uno degli obiettivi strategici, la prevenzione nel comparto sanità; Considerato che: - le strutture sanitarie della Regione Lombardia hanno effettuato una prima ricognizione dei rischi lavorativi ai sensi del d.lgs. 626/94; - per le stesse necessita di disporre di una linea guida specifica che consenta l'armonizzazione a livello regionale delle valutazioni dei rischi effettuate al fine di programmare interventi di prevenzione mirati; - per le stesse è utile disporre di strumenti omogenei di azione; - per le stesse è opportuno disporre anche di indicazioni operative circa gli aspetti e le procedure delle verifiche interne a fine di garantire la piena operatività; Ritenuto, nell'ambito delle competenze regionali di indirizzo e coordinamento, fornire le linee guida, allegate al presente provvedimento, di cui costituiscono parte integrante, vogliono essere un contributo concreto per le Aziende Sanitarie nonché per le Direzioni Sanitarie, i Preposti, i Responsabili aziendali dei Servizi di Prevenzione e Protezione, i Medici Competenti, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; Ritenuto inoltre fondamentale per la concreta e costruttiva azione di prevenzione nell'ambito sanitario, nonché per la programmazione circa gli interventi decadenti dall'analisi di rischio, adottare su scala regionale modelli uniformi e standardizzati di azione;
2 Valutato che ciò è in accordo con le finalità fissate per il progetto Speciale «La prevenzione del rischio nel comparto Sanità» facente parte del progetto obiettivo «Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro per il triennio 1998»; A voti unanimi espressi nella forma di legge DELIBERA 1) di approvare l'allegato documento «Linee guida sulla Prevenzione e Sicurezza nelle Sale Operatorie» parte integrante e sostanziale del presente atto; 2) di disporre la pubblicazione del presente atto, completo del proprio allegato, sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. ALLEGATO - LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E SICUREZZA NELLE SALE OPERATORIE Regione Lombardia Direzione Generale Sanità Servizio di Prevenzione Sanitaria Dicembre Premessa Mantenere un elevato grado di sicurezza e di protezione nei confronti degli operatori sanitari e dei pazienti costituisce obiettivo prioritario per la struttura sanitaria e in particolare per le sale operatorie che rappresentano una tipologia di ambiente differenziata e caratterizzata da proprietà peculiari. La presente raccolta di temi specificatamente sviluppati per le sale operatorie intende costituire una linea guida per l'intero blocco operatorio che consenta alla direzione della Azienda Ospedaliera, ma anche a quella della Azienda Sanitaria Locale, di affrontare razionalmente i singoli argomenti della prevenzione in tale ambito. Non vengono peraltro affrontati taluni temi più generali per l'intera struttura ospedaliera, quali i piani di emergenza, la movimentazione dei carichi, ecc.... che necessitano di approcci omogenei per l'intera struttura sanitaria. La guida comunque intende fornire uno strumento omogeneo di lavoro per le Aziende Sanitarie per uniformare l'approccio alla tematica della prevenzione ai sensi del Decreto Legislativo 626/94. Ovviamente si tratta di una linea guida che vuole garantire uno standard qualitativo «minimale» per le strutture e che proprio per tale aspetto non costituisce la completa soluzione di ogni caso: la ottimizzazione della valutazione dei rischi ex articolo 4 del d.lgs. 626/94 e delle procedure di prevenzione competono al datore di lavoro che, sulla base delle indicazioni minimali della guida, può sviluppare la soluzione più mirata alla propria realtà. Utilizzando la linea guida si garantiscono quindi valori qualitativi di prevenzione «minimali» ma accettabili; il lavoro di prevenzione continuo e prospettico svolto dalle aziende condurrà a livelli più avanzati e meglio integrati per le singole realtà aziendali. 2.0 Struttura e requisiti organizzativi Evoluzione della normativa Per le sale operatorie, intese come blocco operatorio, i riferimenti normativi che determinano ovviamente anche vincoli strutturali definiti, risultano essere i seguenti: * Il primo riferimento, ormai di valore solo storico, è il d.c.g. 20 luglio 1939 parte II, paragrafo 13 poi abrogato con la legge 492/93 e dall'articolo 4 comma 8 del 502/93 che fissava la obbligatorietà della presenza di due sale operatorie per ogni struttura sanitaria ed inoltre che fissava la suddivisione in locali del blocco operatorio. Infatti: «per gli ospedali di I categoria ogni settore
3 operatorio deve comprendere gli ambienti sottoelencati, che vanno disposti a seconda del tipo costruttivo, in modo da permettere il dovuto collegamento funzionale tra essi: a) sala operatoria b) stanza di sterilizzazione c) stanza per armamentario o equivalente armadio a muro per deposito ferri chirurgici d) stanza di preparazione per i chirurghi e) stanza di vestizione del personale f) stanza di preparazione del malato g) stanza di anestesia h) una o più stanze di degenza degli operati i) deposito per il materiale di medicazione. Per gli ospedali di 2 e 3 categoria, alcuni locali sussidiari della camera operatoria possono essere opportunamente riuniti, ad esempio quelli di cui alle lettere e), i) e f), g)...». * D.p.c.m. 27 giugno 1986 (attuato in Regione Lombardia con la Legge regionale 7/90, attualmente superata dal d.p.r. 14 gennaio 1997) articolo 22 che tratta dei requisiti delle case di cura private e che definisce che la sale operatorie devono obbligatoriamente essere almeno due per i primi 100 posti letto e di una aggiuntiva alle prime due per ogni ulteriori 50 posti letto o frazioni. * D.P.R. 14 gennaio 1997 che tratta dei requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi minimi e che peraltro non evidenzia con estrema chiarezza il numero minimo delle sale operatorie. I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività erogate; la dotazione minima di ambienti per il gruppo operatorio è la seguente: - spazio filtro di entrata degli operandi; - spazio filtro personale addetto; - zona preparazione personale addetto; - zona preparazione utenti; - zona risveglio utenti; - sala operatoria; - deposito presidi e strumentario chirurgico; - deposito materiale sporco; mentre per il blocco parto: - zona filtro per la partoriente; - zona filtro personale addetto; - locale travaglio; - sale parto; - isola neonatale localizzata all'interno della sala parto o comunicante con questa; - sala operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire le stesse prestazioni per il gruppo operatorio; - zona osservazione post-partum; - depositi presidi e strumentario chirurgico; - servizi igienici per le partorienti; - locale lavoro infermieri; - deposito materiale sporco; spazio attesa per accompagnatori. Occorre rilevare come la dizione «sala operatoria» si riferisca presumibilmente alla dotazione minimale di due sale operatorie per presidio in armonia con il decreto preesistente per le strutture di ricovero e cura. Ciò risulta anche in accordo con le esigenze di intervento operatorio in tema di sterilità, urgenze, emergenze e sicurezza per il paziente e per gli operatori addetti. * D.g.r. 6/38133 del 6 agosto 1998 della r.l. che stabilisce la netta separazione fra il locale preparazione pazienti e locale risveglio. La situazione della disponibilità di locali in r.l. dal censimento Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR) 1998 eseguito su questionario che ha avuto una risposta del 43% circa dagli ospedali della Regione Lombardia è la seguente:
4 Descrizione Area Blocchi operatori 73 sale operatorie 249 spogliatoi medici 44 spogliatoi infermieri 39 spogliatoi comuni 47 Passamalati 20 deposito barelle 37 deposito sterile 63 deposito sporco 65 stanza caposala 40 preparazione pazienti 135 risveglio comune 69 relax medici 43 relax personale 27 relax comune 15 Anestesisti 18 sub sterilizzazione 76 Sterilizzazione 52 laboratori anatomopatologo 7 Refertazione 6 Endoscopia 21 deposito portatili RX 46 deposito anestetici 43 deposito pulizia 62 attesa pazienti Requisiti strutturali, impiantistici e dotazioni A) Descrittiva * pianta del blocco operatorio scala 1 : 100 riportante in evidenza e con specificazione le aree del blocco operatorio comprensive di superfici in m, altezze medie dei locali, percorsi pulito - sporco, percorsi pazienti in ingresso e in uscita; * pianta in scala 1: 100 del blocco operatorio con evidenziato l'impianto di condizionamento generale, modalità di ventilazione e portate teoriche di progetto nonché i ricambi d'aria previsti per le singole aree di lavoro; * pianta dettagliata descrittiva dell'impianto di ventilazione e condizionamento generale formulata ai sensi della legge 46/90 e delle norme UNI 10339, possibilmente comprensiva delle caratteristiche dei condotti di mandata e di ripresa dell'aria, del sistema di filtrazione, deumidificazioneumidificazione e sterilizzazione dell'aria. * pianta in scala 1:50 di ogni locale riportante gli arredi e gli strumenti fissi o semifissi (ventilatore, sistemi di monitoraggio, ma non carrelli o sgabelli) presenti nella sala operatoria e nei locali. Dovranno essere evidenziati e dimensionati i percorsi in ingresso e in uscita dell'aria e anche i sistemi di captazione degli esausti compresi quelli espirati dal paziente e di espulsione degli anestetici riportandone il dimensionamento delle condutture e la portata caratteristica. B) Requisiti e dotazione di legge Il d.p.r. 14 gennaio 1997 prevede che ogni sala operatoria debba essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche microclimatiche: - temperatura interna invernale ed estiva: C - umidità relativa percentuale invernale e estiva (UR%): 40-60% - ricambi d'aria orari (solo aria esterna): 15 volumi orari
5 - filtrazione dell'aria, in quanto ad efficienza: 99,97% Il d.p.r. prevede inoltre la presenza dei seguenti requisiti minimi impiantistici: 1. impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegato all'apparecchiatura di anestesia; 2. stazioni di riduzione della pressione per il reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale-tecnico e tali da garantire un adeguato livello di affidabilità; 3. impianto rilevazione incendi; 4. impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali. E' opportuno che il segnale venga convogliato in luogo sempre presidiato con personale a conoscenza delle procedure di intervento. Peraltro occorrerà prevedere un segnalatore di allarme in sala operatoria per la eventuale effettiva indisponibilità dei gas collegato al primo segnalatore ma differito temporalmente. Il d.p.r. fissa i seguenti requisiti minimi tecnologici: 1) per ogni sala operatoria: - tavolo operatorio; - apparecchio per anestesia; con sistema di evacuazione del gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione pazienti; - monitor per la rilevazione dei parametri vitali; - elettrobisturi; - aspiratori distinti chirurgici e per broncoaspirazione; - lampada scialitica; - diafanoscopio a parete; - strumentazione adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità chirurgiche. 2) per ogni gruppo operatorio: - frigoriferi per la conservazione di farmaci ed emoderivati; - amplificatore di brillanza; - defibrillatore. 3) per ogni zona di risveglio: - gruppo per ossigenoterapia; - cardiomonitor e defibrillatore - aspiratore per broncoaspirazione. I requisiti strutturali minimi fissati dal d.p.r. per la sala operatoria sono: 1. sala operatoria (almeno 2 per presidio) 2. spogliatoi comuni - zona preparazione personale addetto 3. zona deposito sporco 4. zona preparazione utenti 5. zona risveglio utenti 6. deposito presidi e strumentario chirurgico 7. zona filtro entrata operandi 8. zona filtro personale addetto Relativamente al punto nascita - blocco parto i requisiti minimi fissati dal d.p.r. sono: 1 - spazi di degenza: - area di assistenza neonatale in continuità con l'area di degenza di ostetricia e di ginecologia, privilegiando il rooming-in; - numero di culle rapportato al volume di attività svolta; - una culla per patologia neonatale lieve; - un incubatrice. 2 - blocco parto: - zona filtro per le partorienti - zona filtro per il personale addetto; - locale travaglio;
6 - sale parto; - isola neonatale localizzata all'interno della sala parto o comunicante con questa; - sala operatoria, in assenza di un blocco operatorio; deve garantire le stesse prestazioni richieste per il gruppo operatorio; - zona osservazione post-partum; - deposito presidi e strumentario chirurgico; - servizi igienici per le partorienti; - locale lavoro infermieri; - deposito materiale sporco; - spazio attesa per accompagnatore Il d.p.r. 14 gennaio 1997 prevede che ogni locale travaglio e parto debba essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche microclimatiche: - temperatura interna invernale ed estiva: C - umidità relativa percentuale invernale e estiva (UR%): 30-60% - ricambi d'aria orari (solo aria esterna): 6 volumi orari Inoltre il d.p.r. fissa i seguenti requisiti minimi tecnologici: * per la sala travaglio e parto - testa letto con gas medicali - letto trasformabile per travaglio - lampada scialitica mobile - cardiotocografo * per l'isola neonatale - lettino di rianimazione con lampade radianti - erogatore di ossigeno (punto di erogazione o presa di ossigeno) - erogatore o compressore per aria (presa di aria compressa) - aspiratore (presa per il vuoto) Il gruppo operatorio deve inoltre essere sempre provvisto dei seguenti impianti: IMPIANTO SI / NO Ventilazione e/o condizionamento Ventilazione con aria esterna Impianto gas medicali Impianto elettrico Idrico sanitario Antincendio Controllo accessi Si osserva che il controllo accessi può essere garantito da semplici modalità organizzative. E' opportuno segnalare che la guida predisposta riprende i requisiti strutturali e tecnologici minimi fissati nel decreto del gennaio 1997; fra i requisiti strutturali oltre alla generica protezione antisismica, a valenza generale per: l'edificio: 1. Protezione antincendio 2. Protezione acustica 3. Sicurezza elettrica e continuità elettrica 4. Sicurezza antinfortunistica 5. Igiene dei luoghi di lavoro 6. Protezione dalle radiazioni ionizzanti 7. Eliminazione delle barriere architettoniche 8. Smaltimento dei rifiuti 9. Condizioni microclimatiche 10. Impianti di distribuzione dei gas 11. Segnalazione di materiali esplodenti
7 La d.g.r. 6/38133 del 6 agosto 1998 fissa i seguenti requisiti ai fini dell'accreditamento delle strutture sanitarie: - la dimensione minima della singola sala operatoria è di 30 m²; - locale risveglio separato da quello di preparazione; - la sala deve essere dotata di condizionamento che assicuri: a) temperatura interna invernale ed estiva: C b) umidità relativa percentuale invernale e estiva (UR%): 40-60% c) ricambi d'aria orari (solo aria esterna): 15 volumi orari L'eventuale ricircolo di aria è permesso solo in condizioni di flusso laminare in presenza di un sistema di controllo della contaminazione batterica dell'aria (con purezza pari a quelle delle «camere bianche» Federal Standard» 209 nelle more della adozione della normativa specifica UNI). Si ricorda che i tempi previsti dalla d.g.r. 6/38133 per gli adeguamenti decorrono dal 4 settembre 1998, data di pubblicazione sul B.U.R.L. secondo il seguente schema:
8 Soggetti pubblici e privati Soggetti pubblici e privati già già transitoriamente ac- transitoriamente accreditati Requisiti autorizzativi creditati per tutte le per la sola funzione di ricovefunzioni sanitarie auto- ro e cura rizzate minimi organizzativi generali 180 giorni 180 giorni minimi organizzativi specifici 300 giorni minimi organizzativi specifici giorni per funzioni già transitoriamente accreditale minimi organizzativi specifici - dall'istanza per funzioni non già transitoriamente accreditate minimi strutturali e tecnolo- 5 anni 5 anni gici, generali e specifici [(n.d.r. - continua tabella)] Soggetti pubblici e privati Soggetti pubblici e privati autorizzati e in esercizio, non autorizzati e soggetti Requisiti autorizzativi non transitoriamente accre- pubblici e privati autoditati rizzati che chiedono ampliamento o trasformazione minimi organizzativi generali dall'istanza dall'istanza; requisiti d.p.r. 14 gennaio 1997 e d.g.r. 6/ minimi organizzativi specifici dall'istanza dall'istanza; requisiti d.p.r. 14 gennaio 1997 e d.g.r. 6/
9 minimi organizzativi specifici - dall'istanza; requisiti per funzioni già transitoria- d.p.r. 14 gennaio 1997 e mente accreditale d.g.r. 6/ minimi organizzativi specifici - dall'istanza; requisiti per funzioni non già transito- d.p.r. 14 gennaio 1997 e riamente accreditate d.g.r. 6/ minimi strutturali e tecnolo- 5 anni immediato gici, generali e specifici [(n.d.r. - continua tabella)] Soggetti privati già autorizzati e in esercizio che non presentano Requisiti autorizzativi istanza di accreditamento ai requisiti minimi organizzativi minimi organizzativi generali 5 anni minimi organizzativi specifici 5 anni minimi organizzativi specifici 5 anni per funzioni già transitoriamente accreditale minimi organizzativi specifici 5 anni per funzioni non già transitoriamente accreditate minimi strutturali e tecnolo- 5 anni gici, generali e specifici
10 Soggetti pubblici e privati Soggetti pubblici e privati Requisiti ulteriori già transitoriamente ac- già transitoriamente accrecreditati per tutte le fun- ditati per la sola funzione zioni sanitarie autorizzate di ricovero e cura (*) (*) organizzativi e funzionali 180 giorni 180 giorni generali organizzativi e funzionali 300 giorni - specifici organizzativi specifici giorni per funzioni già transitoriamente accreditate organizzativi specifici - dall'istanza per funzioni non già transitoriamente accreditate strutturali e tecnologici, 5 anni 5 anni generali e specifici [(n.d.r. - continua tabella)] Soggetti pubblici e privati Soggetti pubblici e privati Requisiti ulteriori autorizzati e in esercizio, non autorizzati non transitoriamente accreditati (*) organizzativi e funzionali dall'istanza dall'istanza, requisiti del generali d.p.r. 14 gennaio 1997 integrati da d.g.r. 6/ organizzativi e funzionali dall'istanza dall'istanza, requisiti del specifici d.p.r. 14 gennaio 1997 integrati da d.g.r. 6/38133
11 organizzativi specifici - - per funzioni già transitoriamente accreditate organizzativi specifici - - per funzioni non già transitoriamente accreditate strutturali e tecnologici, 5 anni dall'istanza, requisiti del generali e specifici d.p.r. 14 gennaio 1997 integrati da d.g.r. 6/
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13 (*) In caso di ampliamento e/o trasformazione dovrà essere garantito al momento della presentazione dell'istanza ci accreditamento il possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi specifici, per quelle funzioni oggetto di ampliamento e/o trasformazione Requisiti del Sistema di Ventilazione I requisiti del sistema di ventilazione devono garantire un efficienza dei sistemi di filtrazione pari al 99,97% per particelle del diametro di 0,3 µm. Le caratteristiche dei filtri devono corrispondere alle norme tecniche EUROVENT 4/4, DIN e UNIEN 1822 per i nuovi filtri. L'aria della sala operatoria, al momento della certificazione dell'impianto di ventilazione, deve corrispondere alla classificazione secondo US Fed St 209 E o ISO La certificazione di cui sopra va effettuata alla consegna della sala operatoria e ogniqualvolta vengano eseguiti interventi di modifica dell'impianto di ventilazione. La misurazione del particolato va effettuata secondo le norme ISO con contatore laser che permetta di rilevare particelle di granulometria minore o uguale a 0,5 µm con campionamento ad un metro dal suolo. Si può indicare che per una sala operatoria da destinarsi ad interventi di chirurgia generale sia sufficiente la garanzia di ventilazione con aria classificabile come M5,5 (classe ). Sale operatorie destinate ad interventi per i quali sia particolarmente temibile il rischio di infezioni esogene (ad esempio interventi di impianto di protesi ortopediche, interventi a cuore aperto, ecc.) devono possedere aria di ventilazione corrispondente alla classe M3.5 (classe 100). La letteratura internazionale non raccomanda la misurazione della contaminazione microbica dell'aria delle sale operatorie. Qualora si rendesse, tuttavia, necessaria tale determinazione si propone la seguente metodologia di raccolta (da M. Hygis Hygiène hospitalière - P.U.L. 1998): * i prelievi sono realizzati al mattino dopo pulizia della sala e inattività notturna * al fine di assicurare una buona riproducibilità è necessaria una standardizzazione delle procedure: - operatore esperto con indumenti da sala operatoria, che indossi una mascherina chirurgica, immobile durante il campionamento, che si mantenga a distanza dal campionatore - terreno di coltura standardizzato - campionamento ad un metro dal suolo * i volumi di aria aspirati sono variabili, essendo la risultante tra debito d'aria e durata del prelievo. Per alcuni impattatori si osserva una assenza di linearità tra il numero di particelle campionate e il volume d'aria aspirata, in ragione di una sottostima dell'aerocontaminazione. E' necessario quindi determinare la zona di linearità di ciascun apparecchio al fine di ottenere il volume ottimale da prelevare. L'analisi batteriologica dovrà essere effettuata su gel trypticase-soja, con periodo di incubazione di 7 giorni a 30 o di 48 ore a 30 seguite da 5 giorni a temperatura ambiente. L'analisi micologica dovrà essere effettuata su gel al malto. Lo studio quantitativo è effettuato con conta delle colonie ed espresso in UFC/m³ (conoscendo il volume analizzato). Lo studio qualitativo è realizzato attraverso l'identificazione batteriologica di tutte le colonie suscettibili di essere responsabili di una infezione post operatoria. Per germi particolari possono essere utilizzati terreni selettivi. Caratteristiche dei biocollettori Devono garantire le seguenti caratteristiche: - poter misurare grandi volumi d'aria - possedere una portata superiore a 100 l/minuto - possedere una velocità di impatto che non ecceda i 100 metri al secondo La variabilità dei risultati ottenuti con differenti apparecchi a parità di luogo impone di realizzare
14 uno studio preliminare che permetta di fissare una soglia critica di contaminazione. La procedura di sorveglianza è in seguito attivata con frequenza definita in accordo con le équipes del blocco operatori o e secondo i programmi di qualità utilizzati dall'azienda. E' possibile quindi pervenire a schede di raccolta dei dati da utilizzarsi nel corso del sopralluogo:
15 Descrizione dei requisiti minimi strutturali per sala operatoria presente (in grassetto è indicatala dotazione prevista dal DPR ) (Si/No) Blocchi operatori sala operatoria (almeno 2 per presidio) spogliatoi comuni - zona preparazione personale addetto zona deposito sporco zona preparazione utenti zona risveglio utenti deposito presidi e strumentario chirurgico zona filtro entrata operandi zona filtro personale addetto eventuale presenza di: spogliatoi medici spogliatoi infermieri passamalati deposito barelle deposito sterile stanza caposala relax medici relax personale relax comune anestesisti sub sterilizzazione sterilizzazione laboratori anatomopatologia refertazione endoscopia deposito portatili RX deposito pulizia altro (descrivere) Descrizione delle dotazioni minimali di sala operatoria Presente (Si/No) ) per ogni sala operatoria: - tavolo operatorio; - apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione del gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di ossi-
16 geno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione pazienti; - monitor per la rilevazione dei parametri vitali elettrobisturi; - aspiratori distinti chirurgici e per broncoaspirazione; - lampada scialitica; - diafanoscopio a parete; - strumentazione adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità chirurgiche 2) per ogni gruppo operatorio: - frigoriferi per la conservazione di farmaci ed emoderivati; - amplificatore di brillanza; - defibrillatore. 3) per ogni zona di risveglio: - gruppo per ossigenoterapia; - cardiomonitor e defibrillatore - aspiratore per broncoaspirazione N.B.: (*) superficie > 30 m² Descrizione dei requisiti minimi strutturali per punti nascita e blocco Presente parto (SI/NO) spazi di degenza - area di assistenza neonatale in continuità con l'area di degenza di ostetricia e di ginecologia, privilegiando il - rooming-in; - numero di culle rapportato al volume di attività svolta; - culla per patologia neonatale lieve; - una incubatrice bloccoparto - zona filtro per le partorienti - filtro per il personale addetto; - locale travaglio; - sale parto; - isola neonatale localizzata all'interno della sala parto o comunicante con questa; - sala operatoria, in assenza di un blocco operatorio; deve garantire le stesse prestazioni richieste per il gruppo operatorio; - zona osservazione post-partum; - deposito presidi e strumentario chirurgico; - servizi igienici per le partorienti; - locale lavoro infermieri;
17 - deposito materiale sporco; - attesa per accompagnatore Descrizione delle dotazioni minimali per sala travaglio e parto e isola Presente neonatale (Si/No) per la sala travaglio e parto - testa letto con gas medicali - letto trasformabile per travaglio - lampada scialitica mobile - cardiotocografo per l'isola neonatale - lettino di rianimazione con lampade radianti - erogatore di ossigeno (punto di erogazione o presa di ossigeno) - erogatore o compressore per aria (presa di aria compressa) aspiratore (presa per il vuoto) Al fine di agevolare la effettuazione dei sopralluoghi si presentano le seguenti schede. 1.0 CARATTERISTICHE STRUTTURALI Caratteristiche Zona filtro paziente Zona filtro personale Note Entrata separata e adegua- ta alle barelle Pavimenti raccordati alle pareti Spogliatoio diviso per sesso Doccia Lavabo WC esterno Armadietti
18 Scarpe pulite Deposito indumenti pulito Copricapi Mascherine Indumenti personale Deposito indumenti da lavare Deposito indumenti monouso Caratteristiche Zona preparazione paziente Zona risveglio Note Zona adeguata un posto letto per ogni Sala Operatoria (1 lato libero) Lavandino Illuminazione localizzata Apparecchio erogazione gas Monitor funzioni vitali Armadietto per farmaci Armadietto per medicazioni Pavimenti e pareti raccordate Ventilazione forzata Ventilazione localizzata
19 (*): è utile prevedere un sistema di aspirazione degli esausti espirati in zona risveglio Caratteristiche Lavaggio Sterilizzazione di Note strumentario gruppo operatorio (*) Separato dalla Sterilizzazione N sale servite Superficie (m²) Zona arrivo materiale Lavaggio Preparazione pacchi Attività inerenti Autoclave Stoccaggio materiale sterile Pareti e pavimento raccordati Pavimenti antisdrucciolo (*) facoltativo, con gli stessi requisiti previsti dal DPR per la sterilizzazione Accessi, percorsi, uscite Presente Assente Note Controllo accessi Uscita di sicurezza Distanze uscita di sicurezza Percorsi differenziati bianco/nero
20 Aree di soggiorno del personale Locale si no Locale si no Locale si no caposala anestesisti personale e chirurghi pavimenti e pareti raccordate scrivania classificatori scaffali Tavolo e sedie Frigo Lavandino Preparazione caffè Locali a servizio delle sale operatorie Lavaggio équipe Preparazione équipe Note Spazio adeguato al numero di sale operatorie Pavimenti e pareti raccordate Lavabo (numero adeguato) Deposito vestiario Deposito guanti sterili Anatomia patologica si no note
21 Nel gruppo operatorio Fuori dal percorso pulito Sala operatoria si no Superficie (> 30 m²) N aperture (max 4) Comandi aperture manuali Comandi aperture non manuali Uscite separate sul percorso sporco Entrate separate sul percorso sterile Pavimenti soffitti e pareti raccordati Pavimenti lisci Pavimenti resistenti agenti chimici e fisici Pavimenti antisdrucciolo Pareti lisce e uniformi Pareti lavabili e disinfettabili Superfici ignifughe Soffitto continuo, liscio Assenza di finestre Corridoio esterno Presa gas esausti (impianto di estrazione degli esausti espirati dal paziente) Condotto di evacuazione esausti
22 Depositi e locali a servizio delle sale operatorie (superfici pareti raccordate) Deposito esterno alla Superfici Note Sala operatoria e (m²) Strumentario per sale Strumentario particolare (descrivere) Materiale sterile Materiale pulito Materiale sporco Attrezzi pulizia Deposito CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Si/no note Impianto elettrico: conforme 46/90 a soffitto per scialitica a soffitto in generale Nodo equipotenziale Pavimento antistatico Protezione dai fulmini (SPD) Quadri elettrici delle sale operatorie sul percorso sporco Impianto di Illuminazione:
23 Generale (migliore 300 lux) Campo operatorio: , lux; in genere non inferiore a lux Impianto idrico Rubinetteria inox sterilizzabile Comandi a fotocellula Servizi igienicí esterni alla zona filtro Acqua di raffreddamento laser Riserva adeguata a emergenza idrica (laser e altre apparecchiature, ecc.) con impianto di sterilizzazione Gas e vuoto si/no preparazione risveglio Sala lavaggio sterilizzazione operatoria Gas requisiti nel gruppo operatorio: Doppio circuito per gas Sistema allarmi esaurimento Sistema allarmi sovrapressioni di linea Vuoto Aria compressa bassa pressione Ossigeno
24 Protossido di azoto (*) Sistema estrazione esausti (*) vedasi circolare R.L. n. 40 del 2 settembre 1993 circa la distribuzione delle prese Ventilazione e condizionamento Sale operatorie Altri locali Altri locali (risveglio/ lavaggio, preparazione,..) sterilizzazione,...) N ricambi aria orari teorici N ricambi aria orari sperimentali Efficienza filtri instal- lati teorico (>99,97%) Periodicità sostituzione filtri Pressostato Sovrapressione sala opera- toria (mm H2O) Sovrapressione gruppo sterile (mm H2O) Tipo delle canalizzazioni: - accessibili - pulibili Tipo di bocchette: - accessibili - pulibili
25 Segnalazione visiva del regolare funzionamento dell'impianto (ingresso sala) Impianti antincendio Validato da professionista? Si/No Note Estintori n Tipo (descrivere) Posizione adeguata Movimentazione spemplice Rivelatori di fumi Porte tagliafuoco Compartimentazione gruppo operatorio Accessori fissi del "gruppo operatorio" Si No Note Frigoriferi per farmaci Frigoriferi per emoderivati Amplificatore di brillanza Autoclave per sterilizzazione rapida Apparecchiatura lavaggio materiale da sterilizzare
26 Lavello resistente agli acidi in sala lavaggio Telefono Fax PC e modem in rete con i servizi ospedalieri Accessori fissi in sala operatoria Si No Note Tavolo Lampada scialitica Elettrobisturi Tavolo strumentario Aspiratore chirurgico Aspiratore per broncoaspirazione Diafanoscopio a parete Apparecchio per anestesia Sistema di evacuazione gas Spirometro Misuratore erogazione ossigeno Respiratore automatico con allarmi deconnessione Monitor parametri vitali Defibrillatore Container per biancheria e garze sterili
REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria
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