REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

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Erico Amando Corti
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1 N /2015 REG.PROV.COLL. N /2015 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cpa; sul ricorso numero di registro generale 1513 del 2015, proposto da: **, rappresentata e difesa dall'avv. Carmen Petraglia, con domicilio eletto presso la segreteria del TAR in Brescia, via Zima 3; contro MINISTERO DELL'INTERNO, QUESTURA DI BERGAMO, rappresentati e difesi per legge dall'avvocatura Distrettuale dello Stato, con domicilio in Brescia, via S. Caterina 6; per l'annullamento

2 - del decreto del Questore di Bergamo del 25 marzo 2015, con il quale è stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari; Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero dell'interno e della Questura di Bergamo; Viste le memorie difensive; Visti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 1 settembre 2015 il dott. Mauro Pedron; Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cpa; Considerato quanto segue: FATTO e DIRITTO 1. La Questura di Bergamo con decreto del 25 marzo 2015 (notificato il 13 maggio 2015) ha negato alla ricorrente il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari. Questa decisione si basa sul fatto che il coniuge della ricorrente ha perso il titolo di soggiorno, a cui era subordinato quello per motivi familiari della ricorrente. 2. Nel ricorso, notificato il l 11 luglio 2015 e depositato il 13 luglio 2015, si afferma che, dopo la separazione dal marito nel 2013, la ricorrente ha svolto attività lavorativa (prevalentemente irregolare) per mantenere se stessa e i figli

3 minori nati in Italia. Vi è inoltre una recente proposta di assunzione. 3. L amministrazione si è costituita in giudizio chiedendo la reiezione del ricorso. 4. Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti considerazioni: (a) il rinnovo del titolo di soggiorno per motivi familiari non è evidentemente possibile, mancando il titolo principale del coniuge, ed essendovi oltretutto una situazione di separazione; (b) in questi casi, tuttavia, la Questura è tenuta a valutare se il cittadino extracomunitario residente grazie al titolo del coniuge abbia maturato attraverso la propria attività lavorativa un autonoma capacità di mantenersi economicamente. Questa circostanza rappresenta infatti il presupposto per il rilascio di un titolo autonomo rispetto a quello del coniuge; (c) in altri termini, una volta raggiunto un personale inserimento sociale e lavorativo, spetta al cittadino extracomunitario decidere se continuare la permanenza con l originario titolo per motivi familiari o passare a un permesso per motivi di lavoro. Tale scelta può essere compiuta anche quando la prima opzione non sia più praticabile; (d) nella valutazione della capacità di mantenersi in modo autonomo possono essere considerati anche i redditi prodotti mediante attività lavorativa non regolare sotto il profilo previdenziale e fiscale. Si tratta di situazioni transitorie, tollerabili solo per periodi limitati, e solo allo scopo di non interrompere il percorso di inserimento sociale e lavorativo,

4 considerando prevalente il diritto alla vita privata e familiare di cui all art. 8 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell'uomo; (e) con queste precisazioni, la posizione del ricorrente appare meritevole di tutela. 5. Il ricorso deve pertanto essere accolto, con il conseguente annullamento del provvedimento impugnato. In questo modo viene accertata come fondata l aspettativa della ricorrente a ottenere il rinnovo del titolo di soggiorno per motivi di lavoro, salvo controllo dei risultati alla prossima scadenza. 6. La complessità delle valutazioni collegate al rinnovo dei titoli di soggiorno e la presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti giustificano la compensazione delle spese di giudizio. 7. Il contributo unificato è a carico dell amministrazione ai sensi dell art. 13 comma 6-bis.1 del DPR 30 maggio 2002 n P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) definitivamente pronunciando: (i) accoglie il ricorso come precisato in motivazione; (ii) compensa le spese di giudizio; (iii) pone il contributo unificato a carico dell amministrazione.

5 Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 1 settembre 2015 con l'intervento dei magistrati: Giorgio Calderoni, Presidente Mauro Pedron, Consigliere, Estensore Francesco Gambato Spisani, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 11/11/2015 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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