GEOTECNICA. LEZIONE 13 CEDIMENTI delle FONDAZIONI SUPERFICIALI. Ing. Alessandra Nocilla

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "GEOTECNICA. LEZIONE 13 CEDIMENTI delle FONDAZIONI SUPERFICIALI. Ing. Alessandra Nocilla"

Transcript

1 GEOTECNICA LEZIONE 13 CEDIMENTI delle FONDAZIONI SUPERFICIALI Ing. Alessandra Nocilla 1

2 Principio delle tensioni efficaci (Terzaghi, 1923) CEDIMENTI in termini incrementali σ = σ - u In questa forma l equazione mostra che le tensioni efficaci possono variare, causando effetti misurabili, sia cambiando le pressioni neutre (o interstiziali) a tensioni totali costantisia cambiando le tensioni totali e mantenendo inalterate le pressioni interstiziali. Inoltre, se gli incrementi di tensione totale e neutre sono uguali tra loro, le tensioni efficaci restano invariate. Solo il cambiamento di tensioni efficaci influenza il cedimento del terreno! In questa lezione ci limiteremo al calcolo del cedimento dovuto al carico trasmesso dalle fondazioni superficiali. La stima dei cedimenti attesi è necessaria per valutarne l ammissibilità in condizioni di esercizio, e quindi per valori del carico e delle tensioni indotte molto inferiori a quelli che producono la rottura nel terreno (SLE e non SLU) 2

3 CEDIMENTI La progettazione di una qualunque struttura che interagisce con il terreno richiede la stima dei cedimenti della stessa, e nella maggioranza dei casi, la distribuzione nello spazio e nel tempo dei cedimenti costituisce il fattore che più condiziona le scelte progettuali. DEFINIZIONE DELLA TIPOLOGIA DEI CEDIMENTI EFFETTO DEI CEDIMENTI ENTITA DEL DANNO CEDIMENTI AMMISSIBILI CALCOLO DEI CEDIMENTI Calcolo delle tensioni TERRENI COESIVI TERRENI INCOERENTI 3

4 TIPOLOGIA DEI CEDIMENTI Cedimento uniforme Non sono in generale critici. La loro limitazione deriva da una convenienza tecnica: se superano i mm danno problemi alle tubazioni collegate alla struttura. Tilt (rotazione nel piano verticale) La rotazione causa l aumento progressivo della pressione sul piano verso dove si inclina, aggravando la situazione. Cedimento disuniforme Sono in generale critici. Alcune strutture perdono la loro funzionalità per valori molto piccoli del rapporto δ/l (distorsione angolare). La loro criticità è legata alla struttura e alla possibilità che essa ha di sopportarli. 4

5 CEDIMENTI AMMISSIBILI Cedimento ammissibile = massimo cedimento che una struttura può sopportare 5

6 CALCOLO DEI CEDIMENTI DIFFICOLTA La previsione dei cedimenti assoluti e differenziali costituisce un compito estremamente difficile. Le cause sono da ricercare in molteplici fattori, legati ai seguenti aspetti: 1. Esistono molte incertezze per quanto concerne il calcolo delle tensioniindotte in un mezzo caratterizzato da anisotropia e eterogeneità; 2. i parametri di deformabilità sono influenzati dalla storia tensionale del deposito, dal disturbo subito dal campione durante la fase di prelievo e preparazione in laboratorio, dalla tecnica di riconsolidazioneutilizzata, dal metodo adoperato per la misura delle deformazioni, dal livello delle sollecitazioni e dallo stress-path seguito; 3. L entità dei cedimenti differenziali è condizionata dalla natura del deposito, dalla variabilità spaziale delle sue caratteristiche meccaniche, dalle modalità esecutive della fondazione, dal tipo della fondazione e dalla rigidezza della sovrastruttura. Risulta quindi complicato elaborare un modelloche prenda in considerazione tutti questi fattori nel rispetto delle leggi della meccanica, che sia aderente alla realtà e sufficientemente agevole da poter essere facilmente adoperato. Nella pratica progettuale Si fa uso di METODI SEMPLIFICATI, a volte puramente empirici, la cui affidabilità è stata verificata confrontando le previsioni con le misure del comportamento di opere in vera grandezza. È necessario avere percezione della complessità del problema fisico e consapevolezza dei limiti dei modelli e schemi adottati. 6

7 METODI SEMPLIFICATI PER IL CALCOLO DEI CEDIMENTI FASI DEL CALCOLO DEI CEDIMENTI COI METODI SEMPLIFICATI 1. Si determina il profilo geotecnico del terreno, in base alle indagini eseguite. 2. Si calcolano gli incrementi di tensione verticale nel terreno di fondazione, incrementi determinati dai carichi agenti sul piano di fondazione. 3. Si scelgono le caratteristiche tensioni-deformazioni-tempo rappresentative dei vari strati di terreno interessate dalle variazioni di tensione verticale, sulla base delle indagini geotecniche, e si calcolano le tensioni verticali litostatiche. 4. Si calcolano le deformazioni dei vari strati. 5. Si valuta l andamento dei cedimenti nel tempo, per terreni a bassa permeabilità. Differenziazione fra un cedimento in condizioni non drenate (a breve termine) e uno in condizioni drenate (a lungo termine). 7

8 CALCOLO CEDIMENTO EDOMETRICO 8

9 CALCOLO DEL CEDIMENTO CALCOLO DEL CEDIMENTO TOTALE DI CONSOLIDAZIONE PRIMARIA IN TERRENO COESIVO CONDIZIONI EDOMETRICH E In condizioni edometriche èpossibile calcolare il cedimento H, considerando l altezza inziale dello strato H 0. L indice dei vuoti inziale e 0 e la variazione dell indice dei vuoti e, conseguente all applicazione del carico. V V = H = e e e = 1 + e H 0 + e0 1 0 H = e 0 e 1 1+ e 0 H 0 = H 0 1+ e 0 e 9

10 CALCOLO DEL CEDIMENTO CALCOLO DEL CEDIMENTO TOTALE DI CONSOLIDAZIONE PRIMARIA IN TERRENO COESIVO CONDIZIONI EDOMETRICH E H = H 0 1+ e 0 e TERRENO SOVRACONSOLIDATO CON CARICO σ CHE SUPERA σ c : Facendo riferimento al grafico e- logσ v si può osservare che nel caso di terreno sovraconsolidato (assumendo C r = C s ) e= C r log σ ' c σ ' v0 +C c log σ ' v0 + σ v σ ' c H = H 0 C r log σ ' c + C c log σ ' + σ v0 v 1+ e 0 σ ' v0 σ ' c TERRENO SOVRACONSOLIDATO CON CARICO σche NON SUPERA σ c e= C r log σ ' v0 + σ v σ ' v0 TERRENO NORMALCONSOLIDATO H = H 0 C r log σ ' + σ v0 v 1+ e 0 σ ' v0 e= C c log σ ' + σ v0 v H = H 0 C c log σ ' + σ v0 v σ ' 1+ e 0 σ ' v0 v0 10

11 CALCOLO DEL CEDIMENTO CALCOLO DEL CEDIMENTO TOTALE DI CONSOLIDAZIONE PRIMARIA IN TERRENO STRATIFICATO CONDIZIONI EDOMETRICH E Se si fa riferimento all espressione con mv, si deve tenere conto che tale parametro dipende dal livello tensionale e quindi va scelto opportunamente in funzione dell intervallo considerato. H = n H 0i σ vi m vi i=1 Nel caso di carico uniformemente distribuito sul piano campagna. Il carico è costante con la profondità. σ vi = σ v H 0i m vi i H = n H 0i σ v m vi i=1 11

12 CALCOLO DELLE TENSIONI Per calcolare i cedimenti occorre conoscere lo stato di tensione prodotto nel terreno dai carichi applicati sul piano di fondazione. INCREMENTO DI CARICO IN CONDIZIONI EDOMETRICHE. z z q σ = γ z v0 σ v v0 = σ + q = γ z + q CEDIMENTO dello strato di spessore H: w = H ε dz H z 0 0 = mv σ vdz assumendo m v = cost e σ v = cost w = m v σ v H INCREMENTO DI CARICO DOVUTO A CARICO PUNTUALE z P z σ = γ z v0 σ v = σ v 0 +? 12

13 CALCOLO DELL INCREMENTO DELLO STATO TENSIONALE IN CONDIZIONI DI CARICO NON EDOMETRICHE 13

14 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO PUNTUALE CALCOLO DELLE TENSIONI L esperienza ha dimostrato che la tensione verticale può essere determinata, attendibilmente, ricorrendo alla TEORIA DELL ELASTICITA Boussinesq (1885), per mezzo semiinfinito elastico, omogeneo e isotropo. È indipendente da E e dal modulo di Poisson ν. 14 NB: il valore di σv èda intendersi come incremento, ovvero come un σ v. Il cedimento èdovuto solo all incremento.

15 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO PUNTUALE CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v σ z = q v = 3P ( 2π z3 r 2 + z 2 ) 5/2 = P z I 2 i Valutazione dell incremento di tensione verticale responsabile dei cedimenti. P 5/ r FATTORE DI INFLUENZA: dipende dal rapporto I i = π z r/z: lo si può calcolare una volte nota la posizione del punto rispetto al punto di applicazione. È quindi indipendente dal carico applicato. P Incrementi dello sforzo verticale causati da un carico puntuale. Curve di uguale pressione verticale 15

16 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO PUNTUALE CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v ANDAMENTO DELLA TENSIONE VERTICALE: Tensioni verticali indotte in un semispazio di Boussinesq da un carico P= 100kN alle profonditàz= 2m, 5m e 10m ANDAMENTO DELLA TENSIONE VERTICALE: Tensioni verticali indotte in un semispazio di Boussinesq da un carico P= 100kN alle distanze r = 0m, 2m e 5m 16

17 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO PUNTUALE CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v SOLUZIONE DI WESTERGAARD, 1938: altra soluzione presente in letteratura. Considera l ammasso elastico suddiviso in strati sottili orizzontali e vicini, formati da materiale non elastico che ammette deformazioni verticali ma non orizzontali. I risultati, rispetto a Boussinesq, sono diversi e la differenza diviene importante nelle immediate vicinanze dell impronta di carico. σ z = Q z qv = 2 I wi I wi 1 = π r z 2 3/ 2 Boussinesq Westergaard 17

18 PRESSIONI DI CONTATTO RIGIDEZZA DELLA FONDAZIONE PRESSIONI DI CONTATTO: la distribuzione delle pressioni di contatto dipende dall entità e distribuzione del carico all estradosso della fondazione, dalla rigidezza della struttura di fondazione e dalla rigidezza del terreno di fondazione. schema su argilla su sabbia p p p p p a) fondazioni flessibili Wmin W min W W max max p p p b) fondazioni rigide q m in W q W q max max FONDAZIONE RIGIDA (ELEVATA RIGIDEZZA) : Se la fondazione ha rigidezza infinita, subisce cedimenti uniformi. Lo schema di fondazione infinitamente rigida si applica, ad esempio, a plinti in calcestruzzo, alti e poco armati. 1)ARGILLE (BASSA RIGIDEZZA ovvero RIGIDEZZA MINORE rispetto alla fondazione) : le pressioni di contatto sono massime al bordo e minime in mezzeria. 2)SABBIE (RIGIDEZZA ELEVATA) le pressioni di contatto sono massime al centro e minime al bordo. FONDAZIONE FLESSIBILE (BASSA RIGIDEZZA) : Lo schema si applica, ad esempio, alle fondazioni dei rilevati. 1)ARGILLE (BASSA RIGIDEZZA ovvero RIGIDEZZA UGUALE alla fondazione) la distribuzione delle pressioni di contatto è eguale alla distribuzione del carico applicato, e la sua deformata si adatta ai cedimenti del terreno. 2)SABBIE (RIGIDEZZA ELEVATA ovvero RIGIDEZZA PIU ELEVATA della fondazione) il cedimento è minimo in mezzeria e massimo al bordo. 18

19 PRESSIONI DI CONTATTO RIGIDEZZA DELLA FONDAZIONE Effetti della rigidezza su suolo di diversa rigidezza (argille o sabbie) CEDIMENTI Fondazione flessibile su suolo con bassa rigidezza (argilla) su suolo con elevata rigidezza (sabbia) PRESSIONE DI CONTATTO Fondazione rigida su suolo con bassa rigidezza (argilla) su suolo con elevata rigidezza (sabbia) 19

20 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v Ipotesi: 1. Membrana flessibile 2. Carico distribuito uniforme. SOLUZIONE DI BOUSSINESQ: integrando la relazione per carico puntiforme ad un area di dimensioni finite, secondo il principio di sovrapposizione degli effetti. NELLE APPLICAZIONI PRATICHE vengono forniti: 1. L andamento di σ v (detto anche σ z ) in funzione di z sull asse o sul centro della superficie di carico 2. L andamento delle curve di uguale pressione verticale, in una sezione trasversale σ z = q = q v I s I s è un coefficiente adimensionale, funzione della forma della fondazione (ovvero dell area di distribuzione del carico) e del rapporto z/b(b= più piccola dimensione trasversale della superficie di carico). 20

21 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v Cerchio di raggio R (B=2R), piastra rigida ANDAMENTO IN CORRISPONDENZA DELLA VERTICALE AL CENTRO DELL AREA DI CARICO. Cerchio di raggio R (B=2R), piastra flessibile Fondazione nastriforme 1, 2, 3, Fondazione rettangolare con diversi valori di L/B 21

22 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v Curve di uguale pressione verticale 22

23 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA CALCOLO DELLE TENSIONI TENSIONE VERTICALE σ v ANDAMENTO SULLA VERTICALE per L ANGOLO di AREA RETTANGOLARE DI CARICO. ABACO DI FADUM: grazie al principio di sovrapposizione degli effetti, consente la determinazione dell incremento di tensione al di sotto di qualsiasi area flessibile, caricata uniformemente, che possa essere suddivisa in rettangoli. 23

24 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA ESEMPIO 1 TENSIONE VERTICALE σ v Immaginiamo di applicare un carico di 1500kN su una fondazione superficiale quadrata con B=L =2m. Determinare la tensione verticale per un punto alla profondità z di 5m sotto il centro della fondazione nelle ipotesi: 1. Il carico è uniformemente distribuito sul piano della fondazione 2. Il carico è puntuale sul centro del piano della fondazione. CARICO UNIFORME 1500 q = = kn / 2 m 2 CARICO PUNTUALE r z = 0 m = n = B / 2 z = 1 5 = 0,2 K Fadum (come in verde slide precedente) = 0, σ = 4qK = kN / m z = 2 σ I p = I i = 0,478 Q 1500 = Ii = 0,478 2 z 5 z = 29kN / 2 m 2 z =5m, B=2m, ovvero z < 3B, l assunzione del carico puntuale, per profonditàinferiori a 3B (in questo caso intesa come la massima dimensione della fondazione), non dovrebbe considerarsi, perché comporta una sovrastima dell incremento del carico. 24

25 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA ESEMPIO 2 TENSIONE VERTICALE σ v Si immagini di applicare un carico di 300kN/m 2 su una fondazione superficiale rettangolare di 6m x 3m. Determinare la tensione verticale per un punto alla profondità z di 3m nel punto A (a 1,5m dal bordo) in corrispondenza all asse centrale della fondazione. B = 3m L = 6m Per la sovrapposizione degli effetti si possono sommare gli apporti + dei rettangoli (1) e gli apporti dei rettangoli (2) B = m L 4,5 B = m L 1, = = APPORTO POSITIVO RETTANGOLI (1) B 3 L 1 1 4,5 m = = = 1 n = = = 1, 5 z 3 z 3 Fadum K 1 = 0,193 APPORTO NEGATIVO RETTANGOLI (2) B 3 L 2 2 1,5 m = = = 1 n = = = 0, 5 z 3 z 3 Fadum K 2 = 0,120 σ z = q K1 2 q K2 = , ,120 = 44kN / 2 m 2 25

26 INCREMENTO DI TENSIONE DOVUTO A CARICO DISTRIBUITO SU AREA FINITA CALCOLO DELLE TENSIONI METODO APPROSSIMAT O Se si fa riferimento all espressione con mv, si deve tenere conto che tale parametro dipende dal livello tensionale e quindi va scelto opportunamente in funzione dell intervallo considerato. Nel caso in cui il carico sia distribuito uniformemente su area finita, il conseguente incremento della tensione verticale si riduce al crescere della profonditàe varia in direzione orizzontale. Tale incremento è calcolato con la teoria dell elasticità in funzione della geometria dell impronta di carico. In prima approssimazione si piò ipotizzare che il carico si diffonda con un rapporto 2:1. APPROCCIO SEMPLIFICATO σ ' v (z) = q L B (L + z) (B+ z) 26

27 CALCOLO DEI CEDIMENTI PER TERRENI COESIVI 27

28 CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI COESIVI S t = S i + S c + S s Il cedimento totale è pari alla somma del cedimento istantaneo (a breve termine, in CND) più il cedimento legato alla consolidazione(a lungo termine, CD) più infine, il cedimento legato a fenomeni di consolidazione secondaria. S i S c S s Il cedimento istantaneo (a breve termine, in CND) avviene, in terreni a bassa permeabilità come le argille, a volume pressochècostante (distorsione). Il cedimento di consolidazione (a lungo termine, in CD) avviene contemporaneamente al fenomeno della consolidazione primaria e alla dissipazione delle u insorte all applicazione istantanea del carico. Il cedimento secondario è legato a fenomeni di creep, raggiustamento dello scheletro solito sotto carico costante. Termine spesso trascurato. Può essere rilevante per le argille organiche e le torbe. S = S + t i S c Rilevante solo per terreni argillosi ad alta e media plasticità o per bassa plasticità e struttura instabile. 28

29 CEDIMENTO IMMEDIATO S i CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI COESIVI Il cedimento immediato si manifesta via via che viene applicato il carico durante la costruzione dell opera geotecnica, e pertanto spesso è poco temibile, sia perché può essere recuperato riportando in quota la struttura, sia perché normalmente precede la messa in opera delle parti più vulnerabili (pavimentazioni, rivestimenti, finiture). Viene di norma calcolato in termini di tensioni totali e in CND con la teoria dell elasticità(tde). S i = teoria dell' elasticità L applicazione della TDE è in parte giustificata dal basso valore delle tensioni (e quindi delle deformazioni) indotte dal carico di esercizio. Incertezza sulla scelta dei parametri elastici più appropriati. COEFFICIENTE DI POISSON ν In CND le variazioni di volume sono nulle. ε v = 0. Per la LEGGE DI HOOKEsi ha: ( ) ε 1 = 1 E σ 1 ν σ 2 +σ 3 MODULO DI DEFORMAZIONE E u Si fa riferimento al modulo secante per deformazioni assiali ε a pari a ½ o ⅓ del valore della ε a a rottura. Valori troppo cautelativi se non si hanno apparecchiature che misurano tale rigidezza con estrema precisione e accuratezza su campioni di minimo disturbo. Meglio riferirsi a correlazioni empiriche. ε V = ε 1 +ε 2 +ε 3 = 1 2 ν E (σ 1 +σ 2 +σ 3 ) = 0 Da cui deriva che : ν = 0,5 29

30 CEDIMENTO IMMEDIATO S i CALCOLO DEI CEDIMENTI JANBU ET. AL. (1956) TERRENI COESIVI L/B µ 1 Mezzo elastico E u e ν= 0,5 In cui µ 1 e µ 0 sono fattori dipendenti rispettivamente dallo spessore dello strato comprimibile e dalla profonditàdel piano di fondazione H/B S i = qb µ 0 µ 1 E u µ 0 L/B D/B 30

31 CEDIMENTO DI CONSOLIDAZIONE CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI COESIVI L applicazione di un carico su area finita in superficie producono in generale incrementi delle tensioni principali maggiori e minori diverse fra loro ( σ 1 σ 2 ). Il cedimento di consolidazione èdovuto alla dissipazione delle u che si determinano per effetto di questo incremento di tensioni e che possono essere valutate secondo l espressione fornita da Skempton: u = B σ 3 + A σ 1 σ 3 ( ) Con A e B parametri di Skempton (vedi lezione 8), se il terreno èsaturo B = 1. Ciò premesso, il cedimento di consolidazione di una fondazione superficiale di area finita su argilla satura dovrebbero essere determinare tenendo in considerazione le effettive condizioni al contorno, che in generale non corrispondono alle condizioni edometriche. Tuttaviala stima dei cedimenti èabitualmente ottenuta con un metodo calcolo semplificato (METODO DI TERZAGHI) che si basa sulle ipotesi di consolidazione edometrica, tenendo conto dell effettivo incremento del carico valutato con la teoria dell elasticità e modificando il risultato ottenuto con opportuni coefficienti correttivi che tengono contro delle approssimazione indotto. 31

32 CEDIMENTO EDOMETRICO S ed CALCOLO DEI CEDIMENTI METODO DI TERZAGHI (1943) TERRENI COESIVI Valutazione di un cedimento di tipo monodimensionale, prodotte da carico di limitate dimensioni. APPROCCIO EMPIRICO. Hp: 1. Deformazioni del terreno solo verticali (ε r =0). 2. Sovrappressione inziale in c. edometriche ( u= σ v ). Operativamente : -Si determinano i profili della pressione efficace preesistente σ v0 -Si determinano i profili della pressione pressione consolidazione σ c. Per terreni NC σ v0 = σ c -Si determina la pressione verticale netta trasmessa alla fondazione p= q- γd. -Si suddividono gli strati argillosi in strati di modesto spessore -Si determinano gli incrementi netti di tensione al centro di ogni strato ( σ z ) con la TDE fino a quando σ z > 0,1 σ v0. -Si utilizzano i parametri di compressibilità edometrica significativi per i vari strati per il calcolo del cedimento. Si determinano quindi, al centro di ciascuno strato, i valori di σ v0, σ c, σ z, e 0, C c, C r (o, in alternativa, m v ) - Si stima il cedimento di ogni strato secondo quanto riportato nella diapositiva seguente. -Si stima il cedimento totale S tot = Σ H i 32

33 CEDIMENTO EDOMETRICO S ed CALCOLO DEI CEDIMENTI METODO DI TERZAGHI (1943) TERRENI COESIVI Noti i valori di σ v0, σ c, σ z, e 0, C c, C r, il cedimento di ogni strato va valutato: -Se σ c = σ v0 terreno NC: -Se σ c > (σ v0 + σ v ) terreno OC: H i = H i C ci log σ ' + σ v0i vi 1+ e 0i σ ' v0i H i = H i C ri log σ ' + σ v0i vi 1+ e 0i σ ' v0i -Se (σ v0 + σ v ) > σ c > σ v0 terreno OC che diventa NC: H i = H i C ri log σ ' ci +C ci log σ ' + σ v0i vi 1+ e 0i σ ' v0i σ ' ci In alternativa, noti i valori di m v, il cedimento di ogni strato va valutato: Con m vi, in generale, variabile per ogni strato: H i = H i σ vi m vi 33

34 CEDIMENTO DI CONSOLIDAZIONE S c CALCOLO DEI CEDIMENTI CORREZIONI DI SKEMPTON E BJERRUM (1957) TERRENI COESIVI Il cedimento di consolidazione viene calcolato modificando opportunamente quello edometrico perchéin generale u < σ v. Le deformazioni reali sono in genere inferiori a quelle valutate con il metodo di Terzaghi. S c = µ S ed (*) il cedimento di consolidazione è legato alla dissipazione delle u che si creano. Il coefficiente µ dipende dallo spessore dello strato compressibile e dal parametro di Skempton A, funzione della geometria del problema, di OCR e della storia tensionale. Condizioni di carico monodimensionale, considerata con Terzaghi 3 σ σ u = σ v u = + A ( 1 3) σ ( ) µ = A + α 1 A Skempton Bjerrum tengono conto u < σ v La relazione (*) èpiùaderente alla realtà, per quanto riguarda le u, ma rimane fondamentalmente ancorata all ipotesi che la relazione tra la deformazione assiale e tensione verticale sia di tipo edometrico. α H 0 = H 0 σ dz 3 σ dz 1 A Dal grafico è possibile notare che i valori di µ sono inferiori a 1 eccetto che per le argille sensibili (dette anche sensitive) e che, a parità di rapporto H/B, diminuisce all aumentare del grado di sovraconsolidazione. 34

35 CEDIMENTO TOTALE S t CALCOLO DEI CEDIMENTI BURLAND ET AL. (1978) TERRENI COESIVI ARGILLE NC ARGILLE OC S i = 0,1 S t Il cedimento istantaneo è un piccola parte di quello totale S c = S ed i valori di µsono prossimi a S i = S 3 3 Il cedimento istantaneo è un aliquota importante dii quello totale. Burland et al.(1977). 1/3 per terreni con pronunciato comportamento anisotropo e eterogeneo, 2/3 per strati di spessore rilevante e modulo constante con la profondità. In generale possiamo dire che: S i = 0, 6 S ed t S c = 0, 4 S ed S t = S i + S c =1,1 S ed Relazione ricavata tramite osservazione diretta sul comportamento di opere reali. S t = S ed 35

36 INFLUENZA DELLA RIGIDEZZA DELLA FONDAZIONE CALCOLO DEI CEDIMENTI POULOS E DAVIS (1974), JANBU ET. AL. (1956) TERRENI COESIVI Il calcolo, fino adesso, èstato condotto nell ipotesi di carichi applicati su una superficie flessibile. Se la fondazione è infinitamente rigida: CEDIMENTO DI CONSOLIDAZIONE superfici rigide circolari o nastriformi superfici rigide rettangolari soluzione di Poulos e Davis (1956): S fond.rigida = 1 ( 2 S centro + S bordo ) fond. flessibile S fond.rigida = 1 ( 2 2 S centro + S bordo ) fond. flessibile CEDIMENTO IMMEDIATO Teoria dell elasticità.- soluzione di Janbu et al. (1956) S i = qb E u I w S i = cedimento immediato medio; q = carico uniforme B = dimensione della fondazione I w = coefficiente di influenza che dipende dalla forma, dalla rigidezza della fondazione, dallo spessore H dello strato deformabile e della profondità D del piano di posa. Sono stati proposti dei diagrammi dagli stessi autori per stimare il cedimento medio ND di aree rettangolari uniformemente caricate, poste alla profondità D e con uno strato rigido alla profondità H sotto il piano di fondazione. Questi diagrammi valgono per ν = 0.5 (condizioni non drenate) e nell ipotesi che lo strato rigido non influenzi la distribuzione delle tensioni verticali e orizzontali. 36

37 CALCOLO DEI CEDIMENTI LAMBE (1964) TERRENI COESIVI Metodo dello stress path metodo molto più sofisticato a) Calcolo degli incrementi di tensione in più punti significativi al di sotto della fondazione b) Esecuzione in laboratorio di prove triassiali seguendo percorsi tensionali (stress paths) prima determinati. c) Uso delle deformazioni misurate nelle prove per calcolare i cedimenti 37

38 CALCOLO DEL CEDIMENTO SECONDARIO S s CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI COESIVI Il cedimento di consolidazione secondaria, salvo il caso delle torbe e delle argille organiche, viene trascurato. Viceversa viene usualmente condotto utilizzando la relazione: S s = c αε log t H0 t 100 dove C αε αε = coefficiente di consolidazione secondaria, pari all incremento di deformazione che si ha nel corso di una prova edometrica (sotto tensioni efficaci costanti) per ciclo logaritmico del tempo; H 0 = altezza dello strato compressibile; t 100 = tempo necessario all esaurimento del processo di consolidazione primario. HP: a) La consolidazione secondaria inizia dopo l esaurimento del processo di consolidazione primaria. b) Il valore di C αε può ritenersi costante durante tutto l evolversi del cedimento secondario. 38

39 CALCOLO DEI CEDIMENTI PER TERRENI INCOERENTI 39

40 Per i terreni non coesivi: l entità dei cedimenti è sicuramente in molti casi più contenuta. Il loro calcolo, ad ogni modo, risulta assai complesso essendo i parametri di compressibilità non facili da ricavare difficoltà di prelevare campioni indisturbati. La maggior parte dei metodi si basa sull uso diretto dei risultati delle prove in sito. METODO DI BURLAND E BURBIDGE (1985) Tale metodo èutilizzato per la stima del cedimento di fondazioni su sabbie NC e OC, dai risultati di prove SPT, e si basa su un analisi statistica di oltre 200 casi reali, comprendenti fondazioni con 0.8m<B<135m S in mm 2 q' σ v 3 B 0,7 = C1C 2C3 0 Ic CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI NON COESIVI Nel quale q rappresenta la pressione efficace media sul piano della fondazione in kpa, σ v0 la pressione verticale efficace preesistente sullo stesso piano in kpa, B la larghezza della fondazione in metri. Tiene conto della forma della fondazione Tiene conto dello spessoreh dello strato deformabile per H<z i (z i = profonditàsignificativa) Tiene conto della compressione secondaria, dove t 3 è il tempo in anni dopo la fine costruzione, R 3 =0,3 per carichi statici o 0,7 per carichi ciclici. R t =0,2 per carichi statici o 0,8 per carichi ciclici. I c = 1, 706 N 1,4 SPTm L indice di compressibilità I c è calcolato in funzione del valore di N SPTm che rappresenta il valore medio di N SPT alla profonditàsignificativa z i prima indicata, quando N SPT è costante o crescente con la profondità. Con valori decrescenti di N SPT, la media va fatta entro una profondità pari a 2B. Per sabbie fini e/o limosesotto faldan SPT va corretto: N = (N SPT -15) Per ghiaie e/o sabbie con ghiaian SPT va incrementato del 25% N = 1,25 N SPT. 40

41 CALCOLO DEI CEDIMENTI METODO DI BURLAND E BURBIDGE (1985) TERRENI NON COESIVI z i = profonditàsignificativa Valori della z i, profonditàsignificativa, in funzione della larghezza della fondazione B. (Burland e Burbidge, 1985) 41

42 Z S = C1C C 3 2 q METODO DI SHMERTMANN (1970) E SHMERTMANN ET AL. (1978) n z2 I z z q Per i terreni non coesivi: si basa sull uso diretto dei risultati delle prove in sito e, in particolare, della prova penetrometrica statica CPT. 0 Il valore di Iz diventa nullo a 2B (fondazioni circolari o quadrate) o 4B (fondazioni continue). c I z CALCOLO DEI CEDIMENTI TERRENI NON COESIVI qn=q - σ v0 rappresenta la pressione netta applicata dalla fondazione, q la pressione efficace media sul piano della fondazione in kpa, σ v0 pressione verticale efficace preesistente sullo stesso piano inkpa, z 2 la profonditàsignificativa, zgenerico strato in cui èsuddiviso lo spessore z 2, qcle resistenza di punta media dello strato z (da prove CPT). Fondazioni circolari o quadrate Fondazioni continue Tiene conto della profonditàdel piano della fondazione (C1 0,5) Tiene conto della compressione secondaria dove t rappresenta il tempo in anni dopo la fine della costruzione. I z = Fattore di deformazione. Varia con la profondità in funzione della geometria e dell entitàdi q n 42

43 CALCOLO DEI CEDIMENTI METODO DI SHMERTMANN (1970) E SHMERTMANN ET AL. (1978) TERRENI NON COESIVI S = C1C C 3 2 q n z2 I z z q 0 c C 3 èun fattore dipendente dalla forma del carico z 2 èla profonditàsignificativa, z 1 èla profonditàcorrispondente a Izmax. Valori dei parametri z 1 z 2 ec 3 al variare della forma della fondazione. NB: è necessaria un adeguata suddivisione della profondità significativa in vari strati per i quali i valori del fattore di deformazione I z e il valore del modulo E possano ritenersi costanti. 43

44 NORMATIVA VECCHIA NORMATIVA 44

45 NORMATIVA NTC FONDAZIONI SUPERFICIALI E C d d E d valore di progetto dell effetto delle azioni C d prescritto valore limite dell effetto delle azioni. Da definirsi in funzione del comportamento della struttura in elevazione FONDAZIONI PROFONDE 45

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA Kore Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale (Classe 8) Corso di GEOTECNICA Docente: prof. Francesco Castelli Calcolo dei cedimenti nei terreni argillosi Secondo

Dettagli

7.E. Il metodo edometrico per. il calcolo dei cedimenti

7.E. Il metodo edometrico per. il calcolo dei cedimenti 7.E Il metodo ometrico per il calcolo dei cimenti CALCOLO DEI CEDIMENTI: TERRENI A GRANA FINE IL METODO EDOMETRICO Il metodo è basato sull ipotesi di espansione laterale impita (condizioni ometriche: ε

Dettagli

1) non deve portare a rottura il terreno sottostante. 2) non deve indurre nel terreno cedimenti eccessivi

1) non deve portare a rottura il terreno sottostante. 2) non deve indurre nel terreno cedimenti eccessivi SICUREZZA e FUNZIONALITÀ delle strutture in elevazione (edificio in c.a., rilevato, etc.) sono garantite anche da alcuni requisiti che il SISTEMA FONDALE deve rispettare. In particolare il carico trasmesso

Dettagli

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke)

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) σ= Eε E=modulo elastico molla applicazioni determinazione delle tensioni indotte nel terreno calcolo cedimenti MODELLO PLASTICO T N modello plastico perfetto T* non dipende

Dettagli

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ Giovanni Dalerci, Rossella Bovolenta Università degli Studi di Genova Dipartimento

Dettagli

Affidabilità del modello di Winkler

Affidabilità del modello di Winkler COMASTRI imp 14-09-2004 11:00 Pagina 50 Dal punto di vista fisico il mezzo alla Winkler può essere assimilato a un letto di molle elastiche mutuamente indipendenti, o meglio a un liquido di peso specifico

Dettagli

Prova penetrometrica dinamica: SPT (Standard Penetration Test)

Prova penetrometrica dinamica: SPT (Standard Penetration Test) PROVE IN SITO Prova penetrometrica dinamica: SPT (Standard Penetration Test) Durante le fasi di perforazione si possono eseguire, oltre al prelievo di campioni indisturbati, prove SPT (Standard Penetration

Dettagli

Studio di Geologia Tecnica dr. ANGELO ANGELI Cesena, via Padre Genocchi, 222 tel.054727682 fax.054721128

Studio di Geologia Tecnica dr. ANGELO ANGELI Cesena, via Padre Genocchi, 222 tel.054727682 fax.054721128 ORIENTAMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO (K) Nel modello di Winkler il sottosuolo è caratterizzato da una relazione lineare fra il cedimento di un punto (s) e la pressione di contatto

Dettagli

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura GEOTECNICA 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI INDICE DELLA SEZIONE GENERALITÀ METODI PER IL CALCOLO DEL CARICO LIMITE METODI PER IL CALCOLO DEI CEDIMENTI INTERAZIONE TERRENO STRUTTURA DEFINIZIONE (NTC 2008) GENERALITÀ

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

Docente: Ing. Giuseppe Scasserra

Docente: Ing. Giuseppe Scasserra Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni LABORATORIO DI COSTRUZIONI DELL ARCHITETTURA II MODULO DI GEOTECNICA E FONDAZIONI Docente: Ing. Giuseppe Scasserra Dipartimento di Ingegneria Strutturale

Dettagli

Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti

Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti FONDAZIONI SU PALI Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti Si ricorre a fondazioni su pali quando:

Dettagli

Normative di riferimento

Normative di riferimento Aztec Informatica CARL 9.0 Relazione di calcolo 1 RELAZIONE DI CALCOLO GEOTECNICO Normative di riferimento - Legge nr. 1086 del 05/11/1971. Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio,

Dettagli

Geotecnica e Laboratorio

Geotecnica e Laboratorio Corso di Laurea a ciclo Unico in Ingegneria Edile Architettura Geotecnica e Laboratorio Distribuzione delle tensioni nel terreno per effetto di carichi in superficie Cedimenti e mail: Prof. Ing. Marco

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2 D.M. 11.03.1988: [ ] la progettazione deve essere basata sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, ottenuta a mezzo di rilievi, indagini e prove [ ] NTC2008: [ ] Le scelte progettuali

Dettagli

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke)

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) σ= Eε E=modulo elastico molla applicazioni determinazione delle tensioni indotte nel terreno calcolo cedimenti MODELLO PLASTICO T N modello plastico perfetto T* non dipende

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE

COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE. Cedimenti nel caso di falda profonda e fondazione a p.c. 3 t δ 3 I cedimenti sono non lineari con il carico falda Al termine della fase di carico, i cedimenti sono trascurabili.

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

GEOTECNICA LEZIONE 9 INDAGINI IN SITO. Ing. Alessandra Nocilla

GEOTECNICA LEZIONE 9 INDAGINI IN SITO. Ing. Alessandra Nocilla GEOTECNICA LEZIONE 9 INDAGINI IN SITO Ing. Alessandra Nocilla 1 INTRODUZIONE SCOPO DELLE INDAGINI GEOTECNICHE 1) Gli ingegneri geotecnici non possono scegliere i materiali sui quali sono chiamati a costruire.

Dettagli

RELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno

RELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno RISPOSTA A DOMANDA N. 2 RELAZIONE Generalità La presente relazione illustra gli aspetti geotecnici e delle fondazioni relativi alle strutture delle seguenti opere: EDIFICIO SERVIZI BUNKER PROTEXIMETRICO

Dettagli

Cedimenti di una fondazione superficiale

Cedimenti di una fondazione superficiale Cedimenti di una fondazione superficiale Cause dei cedimenti (w) di una fondazione superficiale: Carichi applicati alla fondazione stessa o a fondazioni adiacenti ( w) Scavi a cielo aperto o in sotterraneo

Dettagli

Lezione 7 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it

Lezione 7 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it Lezione 7 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 7 A. Compressibilità dei terreni: considerazioni generali ed applicazioni B. L edometro C. La pressione di

Dettagli

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio. Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

'' ). INDICE. Parte I. Introduzione

'' ). INDICE. Parte I. Introduzione INDICE Parte I. Introduzione l l. Requisiti generali di progetto delle fondazioni 3 LI. Premessa 3 1.2. Requisiti di progetto 5 1.3. Normative e raccomandazioni 9 2. Richiami di Meccanica dei Terreni l3

Dettagli

' ) -.. 'v 1 c("t, _ (. Carlo Viggiani FONDAZIONI nuova edizione. ) r H E V E L I U S ED IZIONI

' ) -.. 'v 1 c(t, _ (. Carlo Viggiani FONDAZIONI nuova edizione. ) r H E V E L I U S ED IZIONI ' ) -.. Carlo Viggiani FONDAZIONI nuova edizione 'v 1 c("t, _ (. ) r H E V E L I U S ED IZIONI Indice 1. Requisiti generali di progetto l.l. Premessa l.2. Requisiti di progello l.3. Normative e raccomandazioni

Dettagli

Figura 1 Planimetria schematica con indicazione della ubicazione dei sondaggi e delle prove CPT

Figura 1 Planimetria schematica con indicazione della ubicazione dei sondaggi e delle prove CPT ESERCITAZIONE n. 1 Ai fini della caratterizzazione e modellazione geologica e geotecnica di un sito che sarà interessato dalla realizzazione di un edificio, con quattro piani fuori terra, da adibire a

Dettagli

Relazione Geologica e Relazione Geotecnica

Relazione Geologica e Relazione Geotecnica Relazione Geologica e Relazione Geotecnica La Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica sono due documenti progettuali sempre distinti. La Relazione Geologica è essenziale per il geotecnico e lo strutturista,

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Lezione 9 GEOTECNICA

Lezione 9 GEOTECNICA Lezione 9 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 9 A. Fondazioni su pali: requisiti di progetto B. Tecnologie esecutive nella realizzazione dei pali C. Pali

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Committente: Comune di Flero. Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine

Committente: Comune di Flero. Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine Committente: Comune di Flero Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine ------------------------------------------------------------------

Dettagli

165 CAPITOLO 13: PROVE MECCANICHE IN SITO

165 CAPITOLO 13: PROVE MECCANICHE IN SITO 165 Introduzione Rispetto alle prove eseguite in laboratorio, quelle in sito presentano sia dei vantaggi che degli svantaggi. 1. Tra i vantaggi delle prove in sito di può dire che queste sono più rapide

Dettagli

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Esercizio 1 Una prova triassiale CU è stata eseguita su tre provini preparati a partire da un campione indisturbato di argilla satura. Nella prima fase i tre

Dettagli

Ing. Marco Franceschini Ordine Geologi del Veneto 04/09/2009

Ing. Marco Franceschini Ordine Geologi del Veneto 04/09/2009 Cedimento per la fondazione dimensionata, per gli stessi carichi, con l EC7. B x L x H = 1.5 m x 1.5 m x 1.0 m con l intradosso posto a 2.00 m dal piano di campagna. N B Terreno di riempimento 1,00 1,00

Dettagli

PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO

PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO Resistenza al taglio in corrispondenza dei contatti fra le particelle Definizione dell angolo di attrito Φ μ tgφ μ = f con f = coefficiente di attrito Interpretazione micromeccanicistica

Dettagli

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 13. OPERE DI SOSTEGNO. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 13. OPERE DI SOSTEGNO. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura GEOTECNICA 13. OPERE DI SOSTEGNO DEFINIZIONI Opere di sostegno rigide: muri a gravità, a mensola, a contrafforti.. Opere di sostegno flessibili: palancole metalliche, diaframmi in cls (eventualmente con

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

CONSIDERAZIONI GENERALI

CONSIDERAZIONI GENERALI CONSIDERAZIONI GENERALI FUNZIONI DELLE FONDAZIONI La funzione delle fondazioni è quella di trasferire i carichi provenienti dalla struttura in elevazione al terreno sul quale l edificio poggia. La scelta

Dettagli

Fondazioni a platea e su cordolo

Fondazioni a platea e su cordolo Fondazioni a platea e su cordolo Fondazione a platea massiccia Una volta normalmente impiegata per svariate tipologie di edifici, oggi la fondazione a platea massiccia viene quasi esclusivamente adottata

Dettagli

(riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE PROFILO STRATIGRAFICO PROPRIETÀ MECCANICHE

(riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE PROFILO STRATIGRAFICO PROPRIETÀ MECCANICHE (riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE FINALITÀ MEZZI PROFILO STRATIGRAFICO POZZI TRINCEE CUNICOLI SONDAGGI DIRETTI INDIRETTI INDAGINI GEOFISICHE

Dettagli

FONDAZIONI DIRETTE prof. Stefano Catasta

FONDAZIONI DIRETTE prof. Stefano Catasta La scelta ed il dimensionamento di una soluzione fondale di tipo diretto superficiale è legata oltre alle caratteristiche del terreno su cui sorgerà la costruzione anche dal tipo di soluzione strutturale

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO < CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO #$$! "! " %&'()**) +,-./ ?@1 3>?@1 012 34561 75 ;33849: Dinamica dei Terreni Studia il comportamento

Dettagli

0.00 m. 1,75 m. ghiaiosa); γ 3 = 14,5 kn/m 3 c = 0 kpa ϕ = 35. 10.00 m. 21.75 m

0.00 m. 1,75 m. ghiaiosa); γ 3 = 14,5 kn/m 3 c = 0 kpa ϕ = 35. 10.00 m. 21.75 m ESERCITAZIONE n. 5 Carico limite di un palo trivellato Si calcoli, con le formule statiche, il carico limite di un palo trivellato del diametro di 0,4 m e della lunghezza di 11 m, realizzato in un sito

Dettagli

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. Corso i TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà i Architettura Università egli Stui i Genova LEZIONE 7 PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri i verifica NORMATIVA DI

Dettagli

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI GEOTECNICA 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI PERCORSO TENSIONALE IN UNA PROVA TRIASSIALE DRENATA PROVA TRIASSIALE DRENATA TERRENO NC PRESSIONE NEUTRA NULLA COMPRESSIONE ISOTROPA

Dettagli

A.A. 2014-2015 03.11.2014. Determinazione della resistenza dei terreni

A.A. 2014-2015 03.11.2014. Determinazione della resistenza dei terreni Determinazione della resistenza dei terreni RESISTENZA = MASSIMO VALORE DELLO SFORZO DI TAGLIO CHE IL TERRENO PUÒ SOSTENERE Le caratteristiche di resistenza di un terreno sono studiate sperimentalmente

Dettagli

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014 Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014 Progetto strutturale di una trave rovescia Alle travi di fondazioni

Dettagli

1 Relazione Generale sull Intervento...2. 2 Determinazione dei parametri geotecnici...2. 3 Normativa di riferimento...3. 4 Relazione sui materiali...

1 Relazione Generale sull Intervento...2. 2 Determinazione dei parametri geotecnici...2. 3 Normativa di riferimento...3. 4 Relazione sui materiali... 1 Relazione Generale sull Intervento... Determinazione dei parametri geotecnici... 3 Normativa di riferimento...3 4 Relazione sui materiali...3 5 Verifiche statiche...4 5.1 Formule di calcolo delle azioni...4

Dettagli

SETTI O PARETI IN C.A.

SETTI O PARETI IN C.A. SETTI O PARETI IN C.A. Parete Pareti accoppiate SETTI O PARETI IN C.A. Na 20% Fh i i h i Na/M tot >=0.2 SETTI O PARETI IN C.A. IL FATTORE DI STRUTTURA VERIFICHE SETTI O PARETI IN C.A. SOLLECITAZIONI -FLESSIONE

Dettagli

COSTRUIRE SU TERRENI DIFFICILI Romolo Di Francesco e dott. Geol. Vittorio Gennari www.romolodifrancesco.it

COSTRUIRE SU TERRENI DIFFICILI Romolo Di Francesco e dott. Geol. Vittorio Gennari www.romolodifrancesco.it COSTRUIRE SU TERRENI DIFFICILI Romolo Di Francesco e dott. Geol. Vittorio Gennari www.romolodifrancesco.it 1. INTRODUZIONE Pur considerato che le conoscenze teoriche, sperimentali e tecnologiche hanno

Dettagli

Angolo d attrito in termini di sforzi efficaci. Metodo NTH (Norvegian Institute of Technology) Sandven et al. (1995)

Angolo d attrito in termini di sforzi efficaci. Metodo NTH (Norvegian Institute of Technology) Sandven et al. (1995) Angolo d attrito in termini di sforzi efficaci Metodo NTH (Norvegian Institute of Technology) Sandven et al. (1995) Angolo d attrito La formula di Senneset e Janbu presenta il grande vantaggio di interpretare

Dettagli

STABILIZZAZIONE DELLE TERRE A CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE

STABILIZZAZIONE DELLE TERRE A CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE INTERAZIONE CALCE TERRENO L aggiunta di calce in un terreno argilloso provoca: 1) la sostituzione degli ioni Na2+, K+, H+ con ioni Ca2+ (scambio ionico);

Dettagli

Quadri fessurativi in situazioni particolari

Quadri fessurativi in situazioni particolari Seminario di Aggiornamento Professionale DIAGNOSI E MONITORAGGIO DEI DISSESTI DEGLI EDIFICI Matera 3 ottobre 2009 Quadri fessurativi in situazioni particolari Prof. Ing. Geol. Vincenzo Simeone Professore

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Prove triassiali

ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Prove triassiali ESERCIZI DA ESAMI (1996-23) Prove triassiali Esercizio 1 Un provino di argilla è consolidato isotropicamente in cella triassiale con: pressione di cella: σ c = 4 kpa contropressione neutra: B.P. = 2 kpa

Dettagli

PORTANZA DELLE FONDAZIONI

PORTANZA DELLE FONDAZIONI 1 N.T.C. 2008, Capitolo 6.4 - OPERE DI FONDAZIONE Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine. Gli stati

Dettagli

L'input geotecnico nella progettazione di. fondazioni speciali

L'input geotecnico nella progettazione di. fondazioni speciali 7-8 ottobre 2011 Palazzo Vermexio, Siracusa L'input geotecnico nella progettazione di Parte Seconda: la Definizione dei Parametri Ing. Umberto Arosio 1 Introduzione Problema Geotecnico: determinare l interazione

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Flessione composta tensoflessione Risposta della sezione Campo elastico σ + A I Risposta della sezione Al limite elastico el, Per calcolare el, : σ A + el, I f f + el,

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

--- durezza --- trazione -- resilienza

--- durezza --- trazione -- resilienza Proprietà meccaniche Necessità di conoscere il comportamento meccanico di un certo componente di una certa forma in una certa applicazione prove di laboratorio analisi del comportamento del componente

Dettagli

Trasportatori a nastro

Trasportatori a nastro Trasportatori a nastro Realizzano un trasporto di tipo continuo, in orizzontale o in pendenza, di materiali alla rinfusa e di carichi concentrati leggeri. incastellatura di sostegno Trasporti interni 1

Dettagli

75 CAPITOLO 6: PROVE EDOMETRICHE CAPITOLO 6: PROVE EDOMETRICHE

75 CAPITOLO 6: PROVE EDOMETRICHE CAPITOLO 6: PROVE EDOMETRICHE 75 CAPTOLO 6: PROVE EDOMETRCE CAPTOLO 6: PROVE EDOMETRCE La prova edometrica è una prova di compressione assiale senza deformazione laterale, serve a determinare le caratteristiche di comprimibilità dei

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza

Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza MICHELE VINCI Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 2 Ottobre 2013 Bibliografia:

Dettagli

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale 1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a

Dettagli

Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3

Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3 1 Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3 1) CARATTERISTICHE DEL CODICE Titolo programma : CAP3 - Travi precompresse ad armatura pretesa, Metodo agli stati limite. Autore : ing.

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

Ristrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA

Ristrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Fasi del progetto geotecnico di una fondazione

Fasi del progetto geotecnico di una fondazione 1 Fasi del progetto geotecnico di una fondazione 1. Indagini per la caratterizzazione geotecnica del sottosuolo. Analisi di entità e distribuzione delle azioni di progetto in esercizio (carichi fissi +

Dettagli

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura Resistenza a compressione (1) I materiali lapidei naturali ed artificiali raggiungono

Dettagli

CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI

CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI Tutti i materiali da costruzione rimangono in campo elastico sino ad una certa entità delle sollecitazioni su di essi agenti. Successivamente, all incrementare dei carichi,

Dettagli

engineering s.r.l. via del Rio, 2 56025 PONTEDERA PI tel. +39.0587.608233 fax +39.0587.606784

engineering s.r.l. via del Rio, 2 56025 PONTEDERA PI tel. +39.0587.608233 fax +39.0587.606784 05 04 03 02 01 08.11.2010 VARIANTE 1 00 14.03.2009 Prima emissione Rev. DATA: Motivo Il Direttore dei Lavori Piano di Lottizzazione UTOE Pontedera Est Comparto 12 OPERE DI URBANIZZAZIONE PONTEDERA PI Loc.tà

Dettagli

VALIDAZIONE DEL CODICE DI CALCOLO IS PLINTI

VALIDAZIONE DEL CODICE DI CALCOLO IS PLINTI VALIDAZIONE DEL CODICE DI CALCOLO IS PLINTI Sommario PREMESSA 1 1 DATI GENERALI 1 2 BASI TEORICHE E ALGORITMI IMPIEGATI 1 2.1 Verifica a flessione, taglio e punzonamento: 1 2.2 Verifica dei bicchieri:

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

11. Criteri di analisi e di verifica

11. Criteri di analisi e di verifica 11. Criteri di analisi e di verifica Il progetto dell edificio esistente riflette naturalmente lo stato delle conoscenze al tempo della costruzione e può contenere difetti di impostazione e di realizzazione,

Dettagli

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 I SISTEMI DI CONNESSIONE Tipologie di connettori Calcolo della sollecitazione nei connettori Connettori a totale ripristino di resistenza Connettori a parziale ripristino

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile Solaio Dott. Ing. Simone Beccarini Email: sbeccarini@hotmail.it INDICE: Il solaio: generalità Tipologie di solai Il solaio latero-cementizio:

Dettagli

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL 1 2 TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL Confronto dei risultati tra il software VEM NL el il metodo SAM proposto dall Unità di Ricerca dell Università di Pavia. Stacec s.r.l. Software e servizi per

Dettagli

TRAVE SU SUOLO ELASTICO

TRAVE SU SUOLO ELASTICO Capitolo 3 TRAVE SU SUOLO ELASTICO (3.1) Combinando la (3.1) con la (3.2) si ottiene: (3.2) L equazione differenziale può essere così riscritta: (3.3) La soluzione dell equazione differenziale di ordine

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE

PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE Via Turazza 48, 35128 Padova. Tel./Fax 049 774197. E-mail: albmazzu@libero.it PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 CANALE ALTIPIANO... 2 2.1 TRATTA 1... 2 2.2 TRATTA

Dettagli

RESISTENZA A TAGLIO. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Geotecnica B (Dr. A Tarantino) 1.1

RESISTENZA A TAGLIO. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Geotecnica B (Dr. A Tarantino) 1.1 RESISTENZA A TAGLIO 1.1 Capacità portante di una fondazione F W ribaltante W stabilizzante mobilitata La stabilità del complesso terreno-fondazione dipende dalle azioni tangenziali che si possono mobilitare

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

Le piastre Precompresse

Le piastre Precompresse Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Le piastre Precompresse Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PIASTRE

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

All.n.7 GAD PEC RI12 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW

All.n.7 GAD PEC RI12 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW All.n.7 GAD PEC RI2 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW Easy MASW La geofisica osserva il comportamento delle onde che si propagano all interno dei materiali. Un segnale sismico, infatti, si modifica

Dettagli

FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI

FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI OGGETTO LAVORI Committente: FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI Il Progettista Strutturale VERIFICA DELLE RIGIDEZZE. La rigidezza iniziale (K in ) si calcola con la formula: K = GAEl 2 h 3 G1,2hEl 2 dove: E,G

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni ESERCITAZIONE Docente: Daniela Giretti Studenti: Monica Bianchi Gabriele Gazzaniga Gabriele Ravizza Lorenzo

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

Modelli di dimensionamento

Modelli di dimensionamento Introduzione alla Norma SIA 266 Modelli di dimensionamento Franco Prada Studio d ing. Giani e Prada Lugano Testo di: Joseph Schwartz HTA Luzern Documentazione a pagina 19 Norma SIA 266 - Costruzioni di

Dettagli