Perché le imprese ricorrono al factoring: evoluzione e prospettive del mercato del factoring

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1 Perché le imprese ricorrono al factoring: evoluzione e prospettive del mercato del factoring Nicoletta Burini Associazione Italiana per il Factoring - Assifact Reggio Emilia 5 giugno 2015 La gestione del Working Capital

2 Indice Il mercato del factoring Lo strumento e la domanda di factoring L indagine sulla domanda di factoring Divisione Ricerche Claudio Dematté - SDA Bocconi School of Management Opportunità e Conclusioni

3 Il mercato del factoring Il mercato mondiale Il mercato italiano

4 Lo scenario congiunturale PIL Italia -0,4% nel ,4% nel 2015 (previsioni FMI) PIL area Euro +0,9% nel ,2% nel 2015 (previsioni FMI) Credito bancario al settore privato -1,6% al settore privato -2,3% alle imprese (fonte: Bankit, Prestiti dicembre 2014, var % sui 12 mesi) Turnover factoring 2014: 178 mld euro (+2,81%) 11% rispetto al PIL (fonte: Assifact. Dati al 31 dicembre 2014)

5 Il mercato mondiale Turnover mondiale al 31 dicembre miliardi di euro Fonte: Factors Chain International Il mercato mondiale del factoring è cresciuto con continuità (+7% var. 2013/2014). L Europa rappresenta la quota più significativa del mercato mondiale.

6 Il mercato mondiale FACTORING TURNOVER BY COUNTRY IN 2014 (IN MILLIONS OF EUR) Domestic International Total % su tot europeo % su tot mondiale classifica europea classifica mondiale China ,11% 1 United Kingdom ,28% 15,85% 1 2 France ,23% 9,55% 2 3 Germany ,76% 8,00% 3 4 Italy ,30% 7,71% 4 5 Spain ,59% 4,76% 5 6 United States ,12% 7 Taiwan ,39% 8 Belgium ,72% 2,33% 6 9 Netherlands ,59% 2,25% 7 10 Fonte: Estratto: prime dieci posizioni della classifica mondiale elaborate da Factors Chain International L Italia è presente stabilmente fra i primi mercati del factoring a livello mondiale (insieme a Francia, Germania e UK). Rappresenta quasi l 8% a livello mondiale e il 12,3% a livello europeo Prosegue l espansione del mercato cinese, seppure a tassi ridotti rispetto a quelli degli anni precedenti (+7% rispetto al 2013)

7 Il mercato italiano UNA VISIONE D'INSIEME AL 31 MARZO 2015 Dati in migliaia di euro DATI AL 31 marzo 2015 Var. % rispetto 31/3/2014 (dati previsionali) Anno 2015 Turnover Cumulativo (volume crediti acquistati) Pro solvendo Pro soluto ,58% +2,27% Outstanding (monte crediti in essere) ,80% +1,62 Pro solvendo Pro soluto Anticipi e corrispettivi pagati ,90% (fonte: Assifact statistiche al 31 marzo Campione composto da associati Assifact n. 32)

8 La struttura del mercato Fonte: Relazione annuale della Banca d'italia, 26 maggio 2015 Gli operatori del settore sono rappresentati da intermediari finanziari specializzati, banche che, nell ambito della propria tradizionale attività bancaria e finanziaria, erogano direttamente servizi di factoring, e banche specializzate nel factoring e in altri finanziamenti. Gli ultimi anni sono caratterizzati da numerose fusioni ed acquisizioni nel mercato italiano del factoring, guidate per lo più dal processo di concentrazione in atto nel sistema bancario e dal cambiamento del contesto regolamentare L industria sta progressivamente uscendo dal settore del factoring, che è sempre più a matrice bancaria

9 La regolamentazione L attività di factoring è riservata agli intermediari finanziari specializzati (società di factoring), in larga parte appartenenti a primari gruppi bancari, ed alle banche ed è sottoposta alla regolamentazione ed ai controlli previsti dal testo Unico delle leggi in materia bancaria e finanziaria. E in fase di completamento la REVISIONE DELLA DISCIPLINA DEI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE FINANZIARIO operata dal D.Lgs. 141 del 13 agosto 2010: Riduzione delle attività soggette a riserva Autorizzazione di Banca d Italia all esercizio dell attività Introduzione di un albo unico tenuto dalla Banca d Italia (ex art. 106) Vigilanza estesa a tutti gli intermediari Modifica dei requisiti per l iscrizione all elenco

10 Lo strumento e la domanda di factoring La definizione e la regolamentazione Un confronto con i crediti commerciali Le caratteristiche dei crediti oggetto del factoring Il ruolo del factoring nella gestione dei crediti d impresa L indagine sulla domanda di factoring

11 Cos è il factoring Il factoring è un contratto in base al quale un soggetto effettua la cessione verso corrispettivo di una parte significativa dei propri crediti, generalmente di natura commerciale, ad un operatore specializzato (il factor), il quale presta tre servizi fondamentali, variamente combinati: la gestione dei crediti, la garanzia contro l insolvenza del debitore, il finanziamento.

12 La regolamentazione Le operazioni di factoring vengono effettuate ai sensi delle norme del Codice Civile relative, più genericamente, alla cessione dei crediti (artt ), che esclude le cessioni di crediti a carattere strettamente personale o il cui trasferimento è vietato per legge, e della legge 52 del 1991, che ha disciplinato la cessione dei crediti d impresa: il cedente è un imprenditore i crediti sono sorti nell esercizio dell impresa Il cessionario è una banca o un intermediario finanziario disciplinato dal Tub. CESSIONE DI CREDITI FUTURI: I crediti possono essere ceduti anche prima che siano stipulati i contratti dai quali sorgeranno. CESSIONE IN MASSA: I crediti esistenti o futuri possono essere ceduti anche in massa.

13 Lo strumento factoring Il factoring rappresenta un servizio gestionale e una tecnica finanziaria, volti a soddisfare le esigenze di gestione dei crediti e debiti di fornitura da parte delle imprese. Il factoring, che consiste generalmente in un rapporto di carattere continuativo, non si configura quindi come un prodotto standard dalle caratteristiche di base prestabilite ma assume differenti configurazioni in relazione alle esigenze dell impresa che se ne avvale e risulta dall'articolazione di tre componenti principali: gestionale, di garanzia (contro l insolvenza del debitore) e creditizia (il finanziamento si manifesta nel pagamento dei crediti prima della relativa scadenza).

14 I crediti commerciali delle imprese I crediti commerciali a fine 2014, in base ai dati della Banca d Italia, sono pari circa il 35% del totale delle attività finanziarie delle imprese ( 565 miliardi di euro). Secondo le imprese, il credito commerciale rappresenta principalmente una forma di finanziamento della propria clientela ed una strategia di espansione delle vendite, contribuendo anche a sincronizzare i flussi in entrata ed in uscita. I principali problemi connessi ai crediti commerciali sono il ritardo negli incassi, gli elevati costi di gestione del rapporto creditizio, le difficoltà nel valutare l affidabilità della clientela e l insolvenza del cliente. (Fonte: SDA Bocconi L indagine sulla domanda di factoring) Nel corso dell ultimo anno, si osserva un generale miglioramento nei tempi e nei ritardi medi di pagamento dei crediti commerciali, sia per il settore privato che per quello pubblico. In Italia la durata media effettiva dei crediti commerciali verso le imprese passa da 96 a 94 giorni, con una riduzione anche del ritardo medio (da 31 a 29 gg). I ritardi di pagamento della PA si riducono da 90 a 85 giorni. Gli standard europei sono ancora lontani

15 I crediti commerciali delle imprese Paese Durata effettiva media B2B Ritardo medio dei pagamenti B2B Durata effettiva media CREDITI PA Ritardo medio dei pagamenti CREDITI PA Francia Germania Italia Portogallo Regno Unito Spagna EUROPA Fonte: Intrum Justitia, European Payment Index 2014, su dati 2013

16 I crediti commerciali delle imprese I crediti commerciali rappresentano un investimento di risorse per l impresa. La gestione diretta dei crediti implica il sostenimento di costi e rischi: costi di gestione riguardanti le informazioni, l amministrazione, le strutture interne adeguate, ecc. rischi legati ai fenomeni di insolvenza e ritardi di pagamento costi finanziari. Le decisioni sui crediti commerciali vanno prese in funzione, tra l altro, delle risorse disponibili all interno dell impresa, dell adeguatezza delle strutture, dei tempi di pagamento ottenuti dai proprio fornitori, dai livelli di liquidità.

17 I crediti commerciali delle imprese La politica di gestione dei crediti commerciali, che definisce i criteri generali di condotta che l impresa deve seguire nei rapporti con la clientela, con riferimento a dilazioni di pagamento e ai relativi interessi, alle modalità di fatturazione, agli sconti per pagamenti anticipati, alle forme di regolamento, al controllo del rapporto, alle procedure di incasso e recupero dei crediti, agli standard di affidabilità, deve valutare la scelta del ricorso al factoring. il fabbisogno di factoring si manifesta quando esiste uno squilibrio fra le esigenze espresse dalla politica di credito commerciale prescelta e le risorse interne disponibili.

18 A chi può essere utile il factoring? Il factoring è utile per tutte le imprese che vogliono affidare ad uno specialista la gestione professionale ed il controllo del portafoglio crediti. La domanda potenziale è dunque costituita dalle imprese che manifestano un "fabbisogno di factoring" connesso alla sua connotazione gestionale (amministrazione, controllo, riscossione, assicurazione dei crediti) e finanziaria (valutazione della clientela, integrazione delle linee di credito tradizionali grazie allo smobilizzo anticipato dei crediti).

19 Le caratteristiche dei crediti oggetto del factoring Oltre clienti hanno effettuato almeno una operazione di factoring durante il 2014 Alla fine del 2014, il settore del factoring gestiva quasi debitori ceduti Fonte: Statistiche Assifact

20 Le caratteristiche dei crediti oggetto del factoring Ripartizione territoriale dei crediti Fonte: Statistiche Assifact

21 Le principali tipologie di factoring Le possibili combinazioni configurano differenti tipologie di factoring: Full factoring: il factor acquista i crediti commerciali del cliente su base continuativa, man mano che sorgono in relazione all attività d impresa, provvede a gestirli fino alla scadenza, occupandosi della riscossione e, se necessario, svolgendo l attività di recupero. Il factor può assumersi il rischio di mancato pagamento del credito da parte del debitore (non recourse factoring pro soluto) e concordare l erogazione di pagamenti anticipati rispetto alla scadenza e all incasso del credito; Recourse factoring (pro solvendo): il rischio di mancato pagamento rimane sistematicamente in capo al cedente; Maturity factoring: il pagamento dei crediti avviene ad una data prefissata o alla scadenza dei crediti stessi; Cessione di crediti futuri: prevista dall art. 3 della L.52/91; Factoring non notification: anticipazione senza notifica della cessione al debitore ceduto; Acquisti a titolo definitivo: acquisto dei crediti con pagamento del corrispettivo al momento della cessione; Invoice discounting (sconto di fatture): non include il servizio di amministrazione, controllo e riscossione dei crediti.

22 I costi e i ricavi del factoring Il factoring non è direttamente confrontabile con strumenti finanziari tradizionali, in relazione alla presenza di una qualificata componente gestionale. IL FACTORING E COMPLEMENTARE E NON ALTERNATIVO AL CREDITO BANCARIO Costi Tasso di interesse sull eventuale anticipazione; Commissioni di factoring: corrispettivo per il servizio di gestione e di eventuale garanzia del credito ceduto; Altri oneri: spese di tenuta conto, spese si istruttoria, ecc. Ricavi Risparmio derivante dalla sostituzione dei costi fissi della struttura interna preposta alla gestione e al recupero dei crediti con i costi variabili del factoring; Maggiore valore di recupero dei crediti Semplificazione nella gestione dei crediti, mediante la riduzione del numero di rapporti con i clienti (beneficio più elevato per le imprese che hanno un portafoglio clienti molto frazionato per importi medi di acquisto contenuti) Migliore professionalità nell attività di gestione dei crediti, con particolare riferimento alla valutazione dei debitori.

23 Le condizioni applicate Le società di factoring presentano un livello di rischio implicito nell attivo più contenuto rispetto al caso delle banche e degli altri intermediari finanziari, che testimonia la buona qualità dei portafogli crediti acquistati. Ciò si riflette anche nel livello dei tassi praticati, che appare più contenuto rispetto alle altre alternative finanziarie.

24 L indagine SDA Bocconi sulla domanda di factoring Indagine effettuata da Divisione Ricerche Claudio Dematté - SDA Bocconi School of Management La rilevazione è stata effettuata attraverso interviste sul campo a 100 imprese, sulla base di un questionario, da parte di intervistatori esperti a responsabili e addetti delle funzioni amministrative e finanziarie nonché, occasionalmente e per le imprese di minore dimensione, ai titolari delle imprese o a direttori generali. Le imprese oggetto di indagine presentano caratteristiche molto variegate; il campione è rappresentativo della composizione della clientela attuale e potenziale del mercato del factoring. Il 68% delle imprese intervistate ricorre al factoring. Meno di uno su quattro dei non utilizzatori attuali ha fatto ricorso al factoring in passato. Per gli altri, i motivi di non ricorso (anche in prospettiva) sono essenzialmente legati alla convinzione di non averne bisogno e di non voler rinunciare al contatto diretto con la clientela.

25 Il factoring visto dalle imprese I motivi del ricorso al factoring In termini generali, il ricorso al factoring è dovuto principalmente ad esigenze di liquidità (36% delle risposte), al forte sviluppo aziendale (21%) e all esigenza di assicurare i crediti (17%). il ricorso al factoring è stato dovuto: all'esigenza di far gestire i crediti a terzi 10% all'esigenza di assicurare i crediti 17% all'esigenza di recuperare insoluti 6% ad esigenze di liquidità 36% al forte sviluppo aziendale 21% al razionamento del credito bancario 9% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% In particolare, i clienti che fanno un uso occasionale del factoring hanno un esigenza maggiore di assicurare i crediti rispetto agli altri (30% delle risposte)

26 Il factoring visto dalle imprese Il factoring rappresenta una forma di finanziamento complementare al credito bancario e una forma di garanzia del buon fine dei crediti commerciali. È inoltre di rilievo il ruolo del factoring come strumento per gestire professionalmente i crediti. Meno importante è il ruolo attribuito al factoring come forma di finanziamento alternativa al credito bancario, mentre è marginale la convinzione che il factoring sia una forma di recupero dei crediti insoluti o problematici.

27 Il factoring visto dalle imprese L indagine evidenzia delle differenze nel ruolo attribuito al factoring a seconda del fatto che l impresa utilizzi o meno il factoring: nei non utilizzatori e, infatti, è maggiore il ruolo attribuito al factoring come forma di recupero di crediti insoluti o problematici (12% delle risposte contro il 5% negli utilizzatori), in aggiunta al ruolo di finanziamento complementare e garanzia dei crediti. Negli enti pubblici questo aspetto è ulteriormente evidenziato (17% delle risposte); per gli ex clienti il factoring rappresenta principalmente una forma di finanziamento alternativa al credito bancario (31%) e una forma di garanzia del buon fine dei crediti (31%). In generale, si segnala la tendenza, per chi non ricorre attualmente al factoring, a percepire un ruolo maggiore della componente finanziaria dello strumento rispetto alla componente di garanzia e di servizio.

28 Il factoring visto dalle imprese Il factoring è utile per le imprese che non riescono a riscuotere regolarmente i crediti (58% di assenso) e per quelle che vogliono affidare a società specializzate la gestione e il controllo del portafoglio clienti (53%) ma anche per quelle imprese che non possono accedere al credito bancario (51%). Nelle imprese in cui il credito commerciale è più sviluppato e nei clienti più soddisfatti, emerge la convinzione che il factoring sia uno strumento utile anche per le imprese di piccola dimensione.

29 Il grado di soddisfazione del rapporto di factoring Il grado di soddisfazione del rapporto di factoring è definito come buono dal 61% delle imprese intervistate; il 15% lo definisce ottimo mentre il 20% sufficiente. Solo il 3% delle imprese lo giudica scarso, anche se tale percentuale aumenta significativamente con riferimento agli ex clienti (14%). 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Grado di soddisfazione del rapporto di factoring 61% 59% SDA 2008 AF % 23% 15% 11% 7% 3% scarso sufficiente buono ottimo I clienti che fanno un uso occasionale del factoring appaiono meno soddisfatti rispetto a quelli che ne fanno un uso sistematico.

30 Il grado di soddisfazione del rapporto di factoring Principali elementi di soddisfazione 1. velocità e sicurezza nei tempi di erogazione dei fondi 2. garanzia del buon fine dei crediti 3. buona capacità del factor nella gestione dei crediti 4. accetta la totalità del portafoglio clienti 5. finanzia automaticamente lo sviluppo delle vendite Principali elementi di insoddisfazione 1. costo 2. accettazione solo di alcuni nominativi di debitori ceduti 3. carenza nei servizi di gestione 4. non si ottengono significativi risparmi di costi interni di gestione dei crediti commerciali 5. I clienti dell impresa non gradiscono pagare al factor Principali ragioni del cessato utilizzo per gli ex clienti 1. carenza nei servizi di garanzia del buon fine dei crediti 2. costo 3. non si ottenevano significativi risparmi di costi interni di gestione dei crediti commerciali 4. bassa percentuale di anticipi finanziari

31 Il grado di soddisfazione del rapporto di factoring Coloro che ritengono che il factoring costi di più rispetto al credito bancario attribuiscono ciò al fatto che il factoring è un servizio più complesso e ricco (41% circa) e non al fatto che è usato da imprese in difficoltà finanziarie (5%). In ogni caso, la maggioranza delle imprese indagate ritiene che il costo del factoring vada confrontato con il costo medio dei finanziamenti ed il costo di gestione interna del credito commerciale (53%) oppure, ma meno frequentemente, con il costo del credito bancario (33%). Coerentemente con l evoluzione delle percezioni sul factoring verso un sistema integrato di finanziamento e servizi, anche il costo della gestione interna del credito viene considerato maggiormente nella valutazione della convenienza.

32 Factoring e gestione d impresa A parere delle imprese indagate, il factoring, dal punto di vista finanziario, consente principalmente di ottimizzare la programmazione degli incassi e, meno di frequente, di risolvere necessità di fondi di natura sia temporanee che croniche. Dal punto di vista finanziario, il factoring consente alla Sua impresa di: facilitare la crescita del fatturato 8% altro 7% risolvere croniche necessità di fondi 19% ottimizzare la programmazione degli incassi 48% risolvere temporanee necessità di fondi 18%

33 Factoring e gestione d impresa Dal punto di vista finanziario, il factoring consente all impresa di: Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese risolvere croniche necessità di fondi 31% 15% 12% risolvere temporanee necessità di fondi 26% 18% 6% ottimizzare la programmazione degli incassi 39% 43% 70% facilitare la crescita del fatturato 4% 9% 12% altro 0% 15% 0% Al crescere delle dimensioni aziendali, il factoring assume sempre più il ruolo di strumento di programmazione dei flussi. Lo stesso fenomeno si riscontra per i clienti più esperti e più soddisfatti.

34 Opportunità e Conclusioni

35 Factoring e Basilea III I crediti commerciali sottostanti le operazioni di finanziamento costituiscono un fattore di mitigazione del rischio. L acquisto di crediti commerciali dispone di un trattamento specifico, che, in talune situazioni, può comportare per i finanziatori un minore assorbimento di capitale, che si traduce in linea di principio in maggiore disponibilità di fondi e minor costo dei crediti per la clientela. Le società di factoring presentano, più frequentemente rispetto alle banche, i requisiti gestionali previsti da Basel III, adeguati a sfruttare alcuni vantaggi della regolamentazione sul capitale delle banche.

36 Factoring e Crediti PA I tempi di pagamento della PA italiana sono fra i più lunghi in Europa, a causa di impedimenti normativi al pagamento e comportamenti opportunistici. A partire dalla legge Merloni (L.109/94), numerosi provvedimenti normativi hanno previsto, e i più recenti hanno favorito e semplificato, la possibilità per le imprese fornitrici della Pubblica amministrazione di ricorrere alla cessione dei crediti derivanti da contratti di appalto, somministrazioni, forniture ed anche prestazioni professionali vantati nei confronti delle Amministrazioni pubbliche. Le disposizioni della legge 52 del 1991, che riguarda la disciplina della cessione dei crediti d impresa (factoring), sono applicabili anche ai crediti verso le pubbliche amministrazioni, derivanti da contratti di appalto di lavori pubblici, di concessione di lavori pubblici e da contratti di progettazione nell ambito della realizzazione di lavori pubblici.

37 Split payment Dal 1 gennaio è entrato in vigore il meccanismo dello split payment introdotto con il decreto stabilità a dicembre con la finalità di lotta all evasione fiscale. Con questo nuovo meccanismo, la PA debitrice paga ai suoi fornitori solo la quota di imponibile esposta in fattura mentre versa direttamente all'erario la quota di IVA. Ciò altera il meccanismo della compensazione dei crediti e debiti IVA delle imprese e produce effetti pesanti sulla liquidità delle imprese e ulteriore burocrazia e tempi di attesa per accedere ai rimborsi prioritari dei crediti d imposta. Il ruolo del factoring

38 Conclusioni Come emerge dai risultati dell indagine sulla domanda di factoring, le imprese che dispongono di una più consolidata esperienza relativa al ricorso al factoring e quelle che ne fanno un utilizzo non occasionale ne apprezzano maggiormente i vantaggi e le specificità, facendone un uso corretto, che si manifesta anche in giudizi di convenienza metodologicamente più corretti e sostanzialmente più favorevoli. Le imprese che conoscono e/o utilizzano meno (e male) il factoring sono sovente vittima di luoghi comuni sull argomento, esprimono giudizi sommari e raramente sfruttano le opportunità che il ricorso al factoring può proporre. Permangono, ad ogni modo, pregiudizi e luoghi comuni sul factoring che vanno eliminati attraverso una corretta divulgazione delle sue caratteristiche ed attraverso l educazione ad un utilizzo efficace ed efficiente dello strumento, che consenta di sfruttarne le potenzialità e di fruire degli indubbi benefici che il factoring può comportare. Le imprese oggetto dell indagine, tuttavia, sembrano consapevoli del ruolo del factoring quale strumento di sostegno finanziario al capitale circolante, e appare in crescita anche il numero di imprese che valutano e apprezzano anche il ruolo del factoring quale supporto alla gestione del credito.

39 Grazie dell attenzione

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