Le politiche sociali dei Comuni e l'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo
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1 Le politiche sociali dei Comuni e l'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo Scuola per Amministratori ANCI Lombardia Casa dei Comuni Milano 21 gennaio 2017
2 Il programma Le competenze L evoluzione dei servizi La riforma sociosanitaria lombarda Ettore Vittorio Uccellini 2
3 Il programma Quale programmazione e coordinamento Le attenzioni Spunti di riflessione Ettore Vittorio Uccellini 3
4 Il programma Lo stato di fatto Quali aspettative Quali azioni Il ruolo di A.N.C.I. Il ruolo del Terzo Settore e delle Organizzazioni Sindacali Ettore Vittorio Uccellini 4
5 Definizioni e competenze SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI: prestazioni ad attività dirette alla promozione sociale e a sostenere le famiglie con l erogazione di servizi o prestazioni economiche. SERVIZI SOCIO-SANITARI (art. 3 septies D. Lgs , n. 502): - Servizi sanitari a rilevanza sociale (promozione della salute, prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie): Azienda Sanitaria Locale - Servizi sociali ad elevata integrazione sanitaria (particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria): Azienda Sanitaria Locale - Servizi sociali a rilevanza sanitaria (hanno l obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o emarginazione condizionanti lo stato di salute): Comune Ettore Vittorio Uccellini 5
6 Il concetto di integrazione sanitaria È l insieme di interventi sociosanitari così definiti perché caratterizzati dall'integrazione di risorse sanitarie e sociali e quindi non attribuibili ad un ambito di competenze esclusivamente sanitarie o ad un ambito di competenze esclusivamente sociali, ma ad un ambito "integrato" cosiddetto "sociosanitario". Ettore Vittorio Uccellini 6
7 Il D.P.C.M. 14 febbraio 2001 Il D.P.C.M. 14 febbraio 2001 Atto di indirizzo e coordinamento relativo all integrazione sociosanitaria definisce tre livelli di prestazioni: prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: sono erogate contestualmente a interventi sociali e sono finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi ed invalidanti di patologie congenite o acquisiti, tenuto conto delle componenti ambientali, della partecipazione alla vita sociale ed alla espressione personale. Sono prestazioni di competenza delle A.S.L. e a carico del Fondo sanitario Nazionale e sono articolate in progetti personalizzati di durata medio lunga. prestazioni socio sanitarie ed elevata integrazione sanitaria: tutte le attività specifiche delle aree materno - infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico - degenerative caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria (di competenza delle Aziende Sanitarie Locali e a loro carico). Ettore Vittorio Uccellini 7
8 Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: comprendono tutte le attività del sistema sociale che hanno l obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o emarginazione condizionanti lo stato di salute. Sono ci competenza dei Comuni, prevedono la gratuità per i soggetti indigenti e la partecipazione alla spesa degli altri utenti. Gli interventi sono inseriti in progetti personalizzati di durata non limitata ed erogati nelle fasi estensive e di lungo assistenza. (Gli ambiti di intervento sono: a) interventi di sostegno e promozione a favore dell infanzia, dell adolescenza e delle responsabilità familiare; b) interventi per contrastare la povertà nei riguardi dei cittadini impossibilitati a produrre reddito per limitazioni personali e/o sociali; c) interventi di sostegno o aiuto domestico finalizzati a favorire l autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti; d) interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti e anziani con limitazioni dell autonomia, non assistibili a domicilio; e) interventi, anche di natura economica, atti a favorire l inserimento sociale di soggetti affetti da disabilità o patologia psicofisica e da dipendenza, fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di diritto al lavoro dei disabili; f) ogni altri intervento qualificato quale prestazione sociale a rilevanza sanitaria e inserito fra i livelli essenziali di assistenza secondo la legislazione vigente). Ettore Vittorio Uccellini 8
9 Il piano assistenziale individualizzato piano assistenziale individualizzato: rappresenta la strutturazione degli interventi assistenziali rivolti all utente secondo le modalità ed i tempi più rispondenti al suo particolare bisogno. Il lavoro dell operatore nel processo di cura è quello di accogliere e comprendere in modo sempre più chiaro la domanda e di maturare nel tempo la risposta più appropriata per la persona da prendere in carico. Nel piano assistenziale un aspetto rilevante è il coinvolgimento della famiglia. La persona è parte del suo nucleo familiare di origine. Occorre, pertanto, tenere presente le dinamiche familiari, gli stili di vita, i vissuti, le condizioni economiche e le tradizioni. Nella fase di elaborazione del piano, il nucleo familiare di origine, quando ancora esiste, è l interlocutore privilegiato nel processo di cura per la sua naturale competenza assistenziale e per il carattere affettivo dei legami. Le indicazioni legislative nazionali e regionali lombarde ribadiscono il riconoscimento della famiglia come primo soggetto di cura e ne supportano la responsabilità attraverso forme di agevolazione anche di tipo economico. Ettore Vittorio Uccellini 9
10 Il sistema integrato Art. 22 L. 328/00 Il sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche, e la definizione di percorsi attivi volti ad ottimizzare l'efficacia delle risorse, impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte. Ettore Vittorio Uccellini 10
11 Perché integrato Quanto ai soggetti coinvolti Quanto alla tipologia di interventi Quanto alla integrazione con altre tipologie di interventi (soprattutto a livello sanitario) Ettore Vittorio Uccellini 11
12 Il sistema Articolo 118, comma 1, della Costituzione: le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza Ettore Vittorio Uccellini 12
13 Articolo 1, comma 3, della legge 328/2000 La programmazione e l'organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e della presente legge, secondo i princìpi di sussidiarietà. Ettore Vittorio Uccellini 13
14 La Regione A norma dell art. 8 della legge 328/2000, la Regione ha funzioni di: programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali verifica della attuazione a livello territoriale disciplina dell integrazione degli interventi (attività sanitaria e socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria). Ettore Vittorio Uccellini 14
15 Il Comune Art. 13 TUEL: spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. Ettore Vittorio Uccellini 15
16 Il Comune e la 328/2000 ART. 6L. N. 328/2000 I comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e concorrono alla programmazione regionale. IN PARTICOLARE: programmazione, progettazione, realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete; erogazione dei servizi e delle prestazioni economiche; autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture erogatrici; partecipazione al procedimento per l'individuazione degli ambiti territoriali; definizione dei parametri di valutazione dei soggetti aventi accesso prioritario alle prestazioni e ai servizi. Ettore Vittorio Uccellini 16
17 Evoluzione delle politiche dei servizi in Lombardia: dalla prima alla decima legislatura (1970 ad oggi) Prima e seconda legislatura: : costruzione della prima rete dei servizi: nascita dei consorzi intercomunali sanitari di zona, norme sugli asili nido, piano anziani, i consultori familiari, attenzione alla disabilità ed alle tossicodipendenze Terza e quarta legislatura: : in coerenza con la legge 833/1978 attuazione dell assetto istituzionale e organizzativo delle U.S.S.L. (unità sociosanitarie locali); prima legge di organizzazione e sviluppo dei servizi sociali comunali (L.R. 1/1986); piani socio-assistenziali ( ) e programmi di zona dei servizi sociali Ettore Vittorio Uccellini 17
18 Evoluzione delle politiche dei servizi in Lombardia: dalla prima alla decima legislatura (1970 ad oggi) Quinta e sesta legislatura: : prima riorganizzazione e diminuzione numerica delle A.S.L: da 85 a 44 Sesta ed inizio settima legislatura: : legge di riorganizzazione delle Aziende Sanitarie Locali e loro ulteriore riduzione numerica: da 44 a 15. Legge regionale 11 luglio 1987, n. 31 «Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali (in particolare art. 6 per la parte relativa alla integrazione con gli Enti Locali). - Attivazione delle Aziende ospedaliere Ettore Vittorio Uccellini 18
19 Evoluzione delle politiche dei servizi in Lombardia: dalla prima alla decima legislatura (1970 ad oggi) Settima Ottava e Nona legislatura: : processi di attuazione della legge 328/2000 «Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" Trasformazione delle IPAB in Fondazioni o A.S.P. (Aziende pubbliche di servizi alla persona); piani sociosanitari regionali; attuazione delle pianificazioni territoriali (Piani di Zona in attuazione dell art. 19 della 328/2000); regolazione normativa delle tre reti: servizi sociosanitari, servizi sanitari e servizi sociali (L.R. 3/2008) e Testo unico delle leggi in materia sanitaria (L.R. 33/2009) Ettore Vittorio Uccellini 19
20 Evoluzione delle politiche dei servizi in Lombardia: dalla prima alla decima legislatura (1970 ad oggi) Decima: 2013 ad oggi: presentazione del Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario lombardo e consultazioni nei territori. Riorganizzazione istituzionale ed organizzativa del Sistema Sanitario e Sociosanitario regionale con la legge regionale 11 agosto 2015, n. 23 Ettore Vittorio Uccellini 20
21 I riferimenti legislativi Legge Regionale 11 agosto 2015, n. 23, Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) Legge Regionale 30 dicembre 2009, n. 33. Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità Legge Regionale 12 marzo 2008, n.3, Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale Legge 5 gennaio 2000, n. 1 Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, come modificata dalla L.R. 1 febbraio 2005, n. 1 Ettore Vittorio Uccellini 21
22 Leggi regionali lombarde Minori e famiglia Legge 6 settembre 1976 n. 44 Istituzione del servizio per l'educazione sessuale, per la procreazione libera e consapevole, per l'assistenza alla maternità, all'infanzia e alla famiglia Legge 6 dicembre 1999 n. 23 Politiche regionali per la famiglia Legge 14 dicembre 2004 n. 34 Politiche regionali per i minori Ettore Vittorio Uccellini 22
23 Leggi regionali lombarde Disabili Legge 7 giugno 1980 n. 76 Promozione di servizi sociali a favore di soggetti handicappati Legge 4 agosto 2003 n. 13 Promozione all'accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate Ettore Vittorio Uccellini 23
24 Leggi regionali lombarde Il Terzo Settore Legge 14 febbraio 2008 n. 1 Testo Unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso Ettore Vittorio Uccellini 24
25 I principi fondamentali della riforma I principi fondamentali della riforma sono presenti e coerenti con il percorso regionale degli ultimi anni, ben esplicitato nella stessa legge 3/2008 Ettore Vittorio Uccellini 25
26 I principi fondamentali della riforma Garanzia della universalità e della continuità terapeutica e assistenziale, attraverso la implementazione della rete sanitaria e sociosanitaria ospedaliera e territoriale e l integrazione con le politiche sociali di competenza delle autonomie locali, coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati, insistenti sul territorio lombardo. Ettore Vittorio Uccellini 26
27 I principi fondamentali della riforma La scelta libera, consapevole e responsabile dei cittadini di accesso alle strutture (legge 23/2015) Liberà di scelta, nel rispetto della appropriatezza delle prestazioni (legge 3/2008) Ettore Vittorio Uccellini 27
28 I principi fondamentali della riforma Il principio della libertà di scelta è da collegarsi alla valutazione multidimensionale del bisogno ed alla appropriatezza degli interventi nell ambito di un progetto individualizzato. Ettore Vittorio Uccellini 28
29 I principi fondamentali della riforma Orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso (legge 23/2015) Personalizzazione delle prestazioni, ai fini di una effettiva e globale presa in carico della persona (legge 3/2008) Ettore Vittorio Uccellini 29
30 La struttura istituzionale e gli attori del sistema La Regione I compiti della Regione: garanzia nell erogazione dei livelli essenziali di assistenza; funzioni di programmazione, indirizzo e controllo; definizione dei requisiti di accreditamento; elaborazione di sistemi informativi sulla qualità delle strutture; indirizzi per l appropriatezza clinica e organizzativa. Ettore Vittorio Uccellini 30
31 La struttura istituzionale e gli attori del sistema La Regione Lo strumento operativo è individuato nell elaborazione annuale da parte della Giunta di regole di sistema per la programmazione dei fabbisogni, degli acquisti e degli investimenti e la definizione dei contratti. Ettore Vittorio Uccellini 31
32 La struttura istituzionale e gli attori del sistema I Comuni Il sistema italiano dei servizi è organizzato in due grandi sottosistemi: quello sanitario, che fa capo alle Regioni e quello dei servizi sociali, che fa capo ai Comuni. Tale distribuzione dei compiti ha reso, e rende, sempre problematica la connessione fra questi due mondi La presenza dei sindaci (o loro delegati) è prevista nelle assemblee di distretto e in quelle degli ambiti territoriali. Ettore Vittorio Uccellini 32
33 La struttura istituzionale e gli attori del sistema I Comuni Il ruolo di tali conferenze si esprime in: proposte per l organizzazione territoriale dell attività sociosanitaria e socio assistenziale; pareri sulle linee guida per l integrazione; partecipazione alle verifiche di attuazione dei programmi; promozione dell integrazione delle prestazioni e/o delle funzioni sociali anche favorendo la costituzione tra i Comuni di enti o soggetti aventi personalità giuridica (art. 20). Ettore Vittorio Uccellini 33
34 La struttura istituzionale e gli attori del sistema Volontariato e Terzo Settore Il ruolo del volontariato: si indica la promozione e sperimentazione di forme di partecipazione e valorizzazione che non devono essere considerate sostitutive di servizi. Il ruolo del Terzo Settore: la Regione si da il compito di favorire la crescita e sviluppo dei soggetti pubblici e privati, erogatori e non, diretti o indiretti, anche attraverso la definizione di modalità di riconoscimento, rappresentanza, consultazione, collaborazione e controllo. Ettore Vittorio Uccellini 34
35 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. La riforma istituisce le ATS (Agenzie di Tutela della salute), ossia articolazioni amministrative della Regione che si proiettano nei territori. Tali strutture attuano la programmazione definita dalla Regione, attraverso l erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie tramite i soggetti accreditati e contrattualizzati pubblici e privati. Ettore Vittorio Uccellini 35
36 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. Compiti delle ATS: negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie dalle strutture accreditate attivazione di un governo del percorso di presa in carico della persona in tutta la rete dei servizi ; governo dell assistenza primaria e relativo convenzionamento; programmi di educazione alla salute; sicurezza alimentare; controllo della salute degli ambienti di vita e di lavoro; sanità pubblica veterinaria; monitoraggio della spesa farmaceutica. Ettore Vittorio Uccellini 36
37 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali), ossia delle strutture operative pubbliche della sanità lombarda (art. 7), che si articolano a loro volta in due settori aziendali: rete territoriale polo ospedaliero. Ettore Vittorio Uccellini 37
38 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. Il polo ospedaliero si articola in presidi ospedalieri e/o in dipartimenti organizzati in diversi livelli di cura. Ettore Vittorio Uccellini 38
39 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. La rete territoriale della ASST eroga i seguenti servizi: 1. prestazioni specialistiche, di prevenzione sanitaria, diagnosi, cura e riabilitazione a media e bassa complessità, cure intermedie; 2. prestazioni distrettuali che in passato erano erogate dall ASL; 3.prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali territoriali e domiciliari anche delegate dalle ATS o dalle autonomie locali. Ettore Vittorio Uccellini 39
40 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. In sintesi, viene strutturato un sistema a tre livelli : centrale regionale sue articolazioni amministrative (ATS) sue articolazioni operative (ASST) Ettore Vittorio Uccellini 40
41 Il sistema istituzionale delle A.T.S. e delle A.S.S.T. Il cambiamento innovativo più rilevante è quello della incorporazione degli ospedali in uno stesso sistema di offerta. Non più le ASL e le Aziende ospedaliere, ma un unico sistema di offerta nel quale effettivamente programmare, organizzare e gestire processi di presa in carico delle persone in modo coordinato e integrato. Processo da attuare attraverso la predisposizione di protocolli clinici definiti a livello centrale con la prospettiva di avviare effettive azioni di connessione inter-organizzativa e interprofessionale. E i Comuni? Ettore Vittorio Uccellini 41
42 Il sistema dei rapporti tra Regione e Comuni Nel complesso rapporto interistituzionale fra servizi sanitari di competenza della Regione e servizi sociali di competenza dei Comuni, acquista rilievo strategico la riorganizzazione dei Distretti. In ogni ATS sono costituiti un numero di distretti pari al numero delle ASST comprese nelle ATS (art. 7 bis/1). L L ATS si articola in distretti che hanno competenza sul territorio del settore aziendale territoriale delle ASST. Ettore Vittorio Uccellini 42
43 Il sistema dei rapporti tra Regione e Comuni I distretti sono articolati in ambiti distrettuali, la cui popolazione di norma non potrà essere inferiore agli abitanti. Tale criterio è corretto per le aree ad alta densità abitativa dove il rapporto è elevato a o abitanti e nelle aree montane, dove la popolazione minima potrà essere di abitanti. In connessione a queste articolazioni territoriali andrà sviluppata una nuova fase di implementazione dei Piani di Zona. Ettore Vittorio Uccellini 43
44 Il sistema dei rapporti tra Regione e Comuni E in questa riorganizzazione che risalta il cambiamento introdotto dalla LR n. 23/2015: le componenti sanitarie e sociosanitarie sono regolate dal testo unico delle leggi sanitarie lombarde (LR n. 33/2009), mentre i servizi sociali sono regolati dalla LR n. 3/2008 anch essa modificata dalla riforma del Ettore Vittorio Uccellini 44
45 Il sistema dei rapporti tra Regione e Comuni Si conferma, pur con modifiche strutturali e funzionali, il modello lombardo delle tre reti: sanitaria sociosanitaria sociale Le prime due afferiscono alla Regione e alle sue sotto articolazioni (AST e ASST); l ultima è in capo ai Comuni singoli o associati nelle forme amministrative da essi autonomamente deliberate. Ettore Vittorio Uccellini 45
46 La parte sanitaria Per la parte sanitaria, è opportuno sottolineare il sistema delle cure primarie (art. 10), soprattutto dove si parla di presa in carico delle persone fragili e croniche, dell obiettivo di erogare prestazioni al domicilio del paziente, del favorire la presenza di personale di studio, di infermieri e la collaborazione di professionisti sanitari con adeguato profilo professionale. Ettore Vittorio Uccellini 46
47 La parte sociosanitaria Le unità di offerta sociosanitarie erogano le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria (art. 26). Viene ribadito il principio dell integrazione fra le due componenti di servizio, per rispondere ai bisogni delle famiglie, dei disabili, delle dipendenze e delle non autosufficienze. Si afferma il principio organizzativo della presa in carico della persona attraverso piani personalizzati di assistenza orientati a integrare la componente sanitaria, sociosanitaria e sociale, per assicurare la continuità assistenziale e superare la frammentazione fra le prestazioni (art.26/5). Ettore Vittorio Uccellini 47
48 La parte sociale Le unità di offerta sociali sono definite, nell aggiornata LR n. 3/2008, in termini di obiettivi (art. 4): aiutare la famiglia; tutelare la maternità; sostenere le responsabilità genitoriali; tutelare i minori; favorire l inserimento o il reinserimento sociale; assistere le persone in condizioni di disagio psicosociale; favorire l integrazione degli stranieri; sviluppare la coesione sociale. Dal punto di vista organizzativo spetta alla Giunta regionale individuare con precisione le unità di offerta sociali (art. 4/2). Anche per queste tipologie di servizio sono previste le procedure di accreditamento (art. 15; art. 16). Ettore Vittorio Uccellini 48
49 La parte sociale Resta regolato il Piano di Zona, quale atto di programmazione in ambito locale della rete dell offerta sociale. Tale strumento programmatorio sarà pensato, discusso e adottato sia a livello di distretto che dei suoi sottosistemi (ambiti distrettuali). Ettore Vittorio Uccellini 49
50 La parte sociale Nell articolo 6, punto 4 della Legge , fino ad oggi unico punto di riferimento normativo regionale per la presa in carico e l integrazione sociosanitaria, è stato tolto ogni riferimento agli aspetti sociosanitari. Quello che rimane di questo articolo è una prescrizione ai Segretariati sociali dei Comuni di provvedere alla presa in carico della persona solo dal punto di vista sociale. Quale il ruolo del Comune nella presa in carico, anche nelle situazioni di titolarità? Ettore Vittorio Uccellini 50
51 La presa in carico Occorre attendere di conoscere in che modo verrà declinato l articolo 9 (Modello di presa in carico per il paziente cronico e fragile) che descrive le modalità organizzative innovative di presa in carico in grado di integrare le modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di cronicità e fragilità per garantire la continuità nell accesso ai servizi e l appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali». Si prevede che la Regione definisca i modelli per l individuazione delle prestazioni appropriate attraverso la valutazione multidimensionale e i criteri di accreditamento e remunerazione per le attività di presa in carico dei pazienti da parte di soggetti di natura pubblica e privata interessati ad attuare questo modello. Ettore Vittorio Uccellini 51
52 La partecipazione alla spesa Non ci sono particolari previsioni, diverse dalla semplice applicazione della normativa nazionale. La Regione indica che l accesso alla rete delle unità di offerta sociosanitarie prevede la compartecipazione al costo delle prestazioni per la parte non a carico del fondo sanitario lombardo nel rispetto della disciplina nazionale inerente i LEA. La Giunta si riserva la possibilità di intervenire per consentire alle persone con basse capacità reddituali di accedere alla rete di offerta sociosanitaria. Ettore Vittorio Uccellini 52
53 La partecipazione alla spesa Riscritto l articolo 8 della legge 3/2008. L accesso agevolato alle prestazioni sociali ed il relativo livello di compartecipazione al costo è stabilito dai Comuni nel rispetto delle disciplina statale sull I.S.E.E. e dei criteri ulteriori, che tengono conto del bisogno assistenziale, stabilito dalla Giunta Regionale. Ettore Vittorio Uccellini 53
54 Il nodo dell I.S.E.E. nel socio sanitario La compartecipazione alla spesa per la disabilità La compartecipazione alla spesa per i ricoveri in R.S.A. e R.S.D. Ettore Vittorio Uccellini 54
55 Servizi Domiciliari Ambulatoriali Riabilitaz. Semi residenziale Residenziale La rete di offerta sociosanitaria e sociale Offerta sociosanitaria Offerta sociale Anziani Disabili Minori Persone con dipendenze Malati terminali 648 RSA: posti 84 RSD: posti Post acuto: 38 progetti con 619 posti in sperimentazione 452 Comunità educative e familiari: posti 136 Comunità: posti 32 Hospice: 347 posti 27 Alloggio protetto anziani: 470 posti 154 Alloggi per l autonomia: 523 posti 201 Com. alloggio: posti 275 CDI: posti 74 Centri diurni per anziani: posti 156 CSS: posti 250 CDD: posti 178 CSE: posti 92 SFA: posti Servizi per l infanzia (nidi, micronidi, etc.): posti Servizi per i minori (CAG,etc): posti 81 Strutture Riabilitazione sociosanitaria: posti degenza piena, 139 posti DH, posti diurno continuo, 1,3 milioni di trattamenti ambulatoriali, trattamenti domiciliari Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) : utenti SAD: utenti SADH: utenti ADM: utenti 10 SMI utenti e 62 SERT utenti 55
56 Quale la spesa Uno sguardo alla spesa sanitaria L analisi della spesa sociale dei Comuni legge 3/2008. Ettore Vittorio Uccellini 56
57 Quale programmazione e coordinamento Programmazione territoriale dei servizi e programmazione delle ATS e delle ASST Investire nella raccolta, organizzazione e messa a disposizione di una adeguata base informativa (ora scarsa) sul settore sociale sanitario e sociosanitario Ettore Vittorio Uccellini 57
58 Quale programmazione e coordinamento Attivazione e coinvolgimento di tutte le energie dei numerosi attori che concorrono a realizzare il sistema delle risposte alla istanza sociale, sociosanitaria e sanitaria Ruolo propositivo dei Comuni ed Ambiti Intese di massima Protocolli su tematiche specifiche Protocolli operativi Ettore Vittorio Uccellini 58
59 Le attenzioni La formazione Il percorso di presa in carico delle persone con fragilità ed in particolare quale il ruolo dei Comuni, sia nelle risorse umane e finanziarie sia nel coinvolgimento del territorio Come rendere effettiva l integrazione La continuità assistenziale Ettore Vittorio Uccellini 59
60 Le attenzioni Il passaggio da ospedale a territorio (dimissioni protette) La connessione tra misure regionali e interventi comunali Il percorso di presa in carico dei minori soggetti a provvedimenti dell Autorità Giudiziaria Ettore Vittorio Uccellini 60
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