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1 PROVINCIA DI ANCONA DIPARTIMENTO III GOVERNO DEL TERRITORIO Settore I Tutela e Valorizzazione dell Ambiente Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche Progetto - Esecutivo Programma Operativo Regionale (POR) Obiettivo Competitività Regionale ed Occupazione Regione Marche 2007/2013 cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Asse 5 Valorizzazione dei Territori. PIT n. 1 Provincia di Ancona Riduzione del rischio e riqualificazione territoriale in area vasta Manutenzione straordinaria biennale sui reticoli idrografici provinciali in aree P.A.I. a rischio R3 e R4. Bacini Idrografici Fiumi Cesano e Misa. RELAZIONE SPECIALISTICA Idraulica PROGETTAZIONE Geom. Corrado Pace IL RESPONSABILE DELL AREA Geom. Sergio Garofoli Geom. Luigi Vignoni IL DIRIGENTE DEL SETTORE E DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia Elaborato B

2 B RELAZIONE IDROLOGICA-IDRAULICA (D.P.R. 21/12/99 n 554 art. 37) Programma Operativo Regionale (POR) Obiettivo Competitività Regionale ed Occupazione Regione Marche 2007/2013 cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Asse 5 Valorizzazione dei Territori. PIT n. 1 Provincia di Ancona Riduzione del rischio e riqualificazione territoriale in area vasta Manutenzione straordinaria biennale sui reticoli idrografici provinciali in aree P.A.I. a rischio R3 e R4. Bacini Idrografici Fiumi Cesano e Misa. 1.1 Cenni di geomorfologia idrografia e idrologia bacino idrografico Fiume Misa Il bacino del fiume Misa ha un estensione di circa 383 Km 2, si origina sulla dorsale carbonatica umbro-marchigiana per poi sviluppare la gran parte del suo corso su depositi argillosso-sabbiosi del bacino marchigiano esterno in direzione SW-NE (antiappenninica) mantenendo la tipica orientazione dei fiumi marchigiani ed imponendosi su una probabile lineazione tettonica (faglia). Le formazioni affioranti di tipo marino, tutte appartenenti ai termini superiori della successione umbro-marchigiana, si sono deposte nel Pliocene e nel Plistocene e sono rappresentate da depositi arenaceo pelitici (pliocene inferiore) costituiti da sabbie e arenarie talora debolmente cementate; depositi pelitici rappresentati da argille marnose grigio azzurre stratificate con spalmature siltoso sabbiose; depositi arenaceo pelitici pliocene superiore costituiti da un alternanza di strati arenacei a volte debolmente cementati di colore giallo-ocra e livelli centimetrici grigiastri di argille marnose Il corso d acqua del fiume Misa, ai sensi del R.D. 25/07/1904 n. 523 artt.5,6,7 e 8, e degli artt.2 e 3 della l.r. 03/05/1985 n.29 è stato, con provvedimenti legislativi ed amministrativi, classificato in seconda e terza catego- 1

3 ria. In particolare appartengono alla seconda categoria: a) le opere lungo i fiumi arginati e loro confluenti parimenti arginati dal punto in cui le acque cominciano a correre dentro argini o difese continue; e quando tali opere provvedono ad un grande interesse di una Provincia; b) le nuove inalveazioni, rettificazioni ed opere annesse che si fanno al fine di regolare i medesimi fiumi; c) ai canali di navigazione che interessano una o due Provincie e che non si collegano ad altre comunicazioni per acqua. (art. 5 del R.D. 523/1904) Con L. 919 del 22/10/1920 il tratto del fiume Misa che va dal ponte delle Selve al ponte della ferrovia sulla linea Ancona-Bologna ricadenti nei Comuni di Senigallia e Ostra per una lunghezza di Km 14,320 è stato classificato di seconda categoria Ricordiamo brevemente che il fiume Misa e le sue problematiche, specie quelle relative all esondazioni che il corso d acqua ha recato e può recare alla città di Senigallia sono state ampiamente affrontate da studi conferiti prima dalla Regione Marche con un apposito progetto affidato all Aquater fondi FIO 82, che prevedeva la realizzazione di una vasca di contenimento delle piene onde ridurre i rischi di allagamento delle zone vallive; in seguito al conferimento delle competenze in materia di idraulica alle Province questa Amministrazione ha ritenuto attualizzare tale progetto rivedendolo e adattandolo alle nuove normative ed esigenze sorte sul territorio affidando tali studi all Università Politecnica delle Marche e successivamente la progettazione a progettisti esterni, vista l alta specializzazione richiesta per questo tipo di realizzazioni. Pertanto, la valutazione di analisi idrauliche e la valutazione delle portate vengono rimandate a tale progettazione che attualmente è giunta a livello di 2

4 progetto definitivo. Comunque sempre da precedenti atti e letterature presenti negli archivi di questa Area possiamo riassumere di seguito alcune valutazioni di portata in alcuni tratti del fiume Misa. Sezioni Tempo di ritorno100 Tempo di ritorno200 Misa a Brugnetto 445 mc/sec 492 mc/sec Misa Cannella 486 mc/sec 538 mc/sec Di seguito si riporta documento dell Idrografico di Bologna: 3

5 2.1 Cenni sul bacino idrografico Fiume Cesano Sul Fiume Cesano ci limiteremo a una brevissima descrizione dato che le somme impiegate per tale corso d acqua sono più esigue e permetteranno in particolare di limitare alcune criticità presenti sopratutto nella zona della foce. Il fiume Cesano, nasce dal Monte Catria a 1701 m di altezza e sfocia a Senigallia al ponte del Cesano nell Adriatico. Costeggiato fino a Pergola dall SS.424 poi dalla strada per Sassoferrato, Affluente di sinistra il fiume Cinisco. Il bacino del fiume Cesano ha un superficie complessiva di Kmq. 448 suddivisa tra le due province di Pesaro-Urbino e Ancona. Nel suo percorso dalla sorgente alla foce, per una lunghezza di Km. 62, il fiume Cesano, per quasi l intero tratto, presenta fenomeni di profonda incisione, per cui nei periodi di forti piogge, nel tratto a monte vengono asportati tratti di terreni alluvionali, i cui materiali ghiaiosi si depositano nel rimanente tratto vallivo di circa Km. 5, riducendo, in prossimità della foce, anche drasticamente la sezione di deflusso, con rischi di esondazione in caso di piene anche non eccezionali. Il fiume Cesano può essere diviso in quattro tratti a differente caratteristiche di pendenza: un primo tratto di 3 km tra la sorgente e Fonte Avellana di dislivello di 650 m e pendenza media del 22%; il secondo tratto di 19 km tra Fonte Avellana e Pergola con dislivello di 320 m e pendenza media del 1,7%; il terzo tratto di 24 km tra Pergola e Monteporzio di dislivello pari a 170 m e pendenza media dello 0,7%; infine l ultimo tratto di 12 km tra Monteporzio e la foce con dislivello di 60 m e pendenza media dello 0,5%. 4

6 L andamento NE-SW del corso d acqua principale caratterizza la maggior parte degli affluenti, anche se alcuni di essi presentano un andamento NW- SE, condizionato probabilmente dalle strutture tettoniche. Tra gli affluenti si ricordano i principali ubicati in sinistra idrografica: il torrente Cinisco che confluisce nel fiume all altezza di Pergola; il Rio Freddo che solca terreni arenaceo-argillosi e riceve le acque di altri tre fossi prima di immettersi nel Cesano in prossimità dell area di studio; il Rio Grande che sfocia nel fiume nei pressi di Ponte Rio dopo aver attraversato terreni prevalentemente argillosi; infine il torrente Nevola, tributario di destra idrografica, che confluisce nel fiume in prossimità di Castelleone di Suasa Per la valutazione delle portate abbiamo quelle riportate dall Idrografico di Bologna (vedi pagine precedenti) riferite alla sezione di chiusura prossima alla foce e in località Madonna del Piano studi presenti negli archivi di questa Area che di seguito riportiamo in sintesi Nel bacino imbrifero in esame non ricadono stazioni di misura idrometriche che abbiano funzionato per periodi sufficientemente lunghi o significativi ai fini statistici. Da poco tempo ( ) sono state attivate alcune stazioni idrometriche operanti sul fiume Cesano e gestite dalla Protezione Civile Regionale. Al momento risultano attualmente operanti sul corso d acqua in studio n. 3 idrometri le cui misure non sono però validate e pubblicate. Riguardo le piogge invece vi è una rete più estesa di pluviometri/pluviografi. Risultano attualmente operanti sul territorio di interesse i seguenti misuratori di pioggia: Fonte Avellana; S. Lorenzo in Campo, Piagge e Mondolfo. Per la stima del piovuto medio annuo ragguagliato al bacino idrografico di interesse sono state prese in considerazione le stazioni pluviometriche di Mondolfo, San Lorenzo in Campo, Pergola e Fonte Avellana. 5

7 Il regime delle precipitazioni per le stazioni pluviometriche esaminate è tipicamente sublitoraneo appenninico con un massimo principale in autunno e un minimo principale in estate poi vi sono un massimo secondario in primavera e un minimo secondario in inverno. Le portate di massima piena determinate per il F. Cesano sino alla sezione considerata (loc. Madonna del Piano), sono state stimate seguendo il metodo della curva di probabilità pluviometrica (c.p.p.) da cui ottenere i dati da inserire nella formula razionale. La relazione tutt oggi più diffusa per la valutazione delle portate di piena (per via indiretta) è rappresentata dalla cosiddetta formula razionale: QT=k(C xitx A)/3,6 Secondo Giandotti tc=(4a 0,5 +1,5L)/(0,8H 0,5 )= 9,7 ore dove L è il percorso idraulicamente più lungo per giungere alla sezione di chiusura del bacino che si fa coincidere con la lunghezza dell asta principale più le prime ramificazioni sorgentizie del corso d acqua (L48 Km); H è l altitudine media del bacino sotteso riferita alla sezione di chiusura che si considera (H =Hmed H0 = 256,78 m s.l.m.). Secondo Viparelli tc=l/3,6 = 13,3 ore (la formula è valida per v 1 m/s) Secondo Pasini tc=0,108(al) 0,33 /imed 0,5 = 11,3 ore dove imed è la pendenza media dell asta principale fino alla sezione di chiusura (imed=5%). L altezza di pioggia critica da considerare nella formula razionale soprascritta, deriva dalla conoscenza della curva di probabilità pluviometrica (c.p.p.) caratteristica della zona di interesse, che lega, per ogni assegnato tempo di 6

8 ritorno T, i millimetri di pioggia h alla durata della pioggia d. Fissato T e assunto d=tc resta individuato hd,t ossia l altezza di pioggia con tempo di ritorno T di durata d=t. Per costruire la curva di probabilità pluviometrica occorre analizzare diversi eventi di pioggia di breve durata e forte intensità. Per la zona di interesse (Bacino del F. Cesano sotteso in località Madonna del Piano) si dispone delle altezze di pioggia di breve durata e forte intensità misurate alla stazione pluviometrica di San Lorenzo in Campo, la rielaborazione dei dati (attraverso la legge di probabilità di Gumbel) ha confermato i risultati già ottenuti. La curva di probabilità pluviometrica, c.p.p., che si è assunta caratteristica della zona, è la seguente: Y=79,169X 0,1169 Entrando in tale curva con il tempo di corrivazione tc=11,5 ore (valore medio trovato con le formule sopra specificate) si trova ht=tc; T=100 = 105,3 mm. Il coefficiente di proporzionalità che si adotta nella formula razionale è quello secondo Giandotti che fornisce un coefficiente C di proporzionalità C=0,277 0,45= 0,12. Per quanto riguarda il fattore moltiplicativo k si adotta il valore ampiamente cautelativo k=10. QT100=(10 x 0,125x 105,3/11,5 x 296,0)/3,6= 942,2 m 3 /s 7

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