La gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua: aspetti colturali, ambientali e opportunità di valorizzazione

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1 La gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua: aspetti colturali, ambientali e opportunità di valorizzazione Le problematiche dei Consorzi di Bonifica nella gestione della vegetazione ripariale: vincoli normativi, regolamentari ed operativi Consorzio di Bonifica n. 3 Medio Valdarno Relatore: Dr. Neri Tarchiani FIRENZE 19 marzo

2 Competenza dei Consorzi di Bonifica in Toscana Artt. 2 e 3 della LR 79/2012 definiscono l attivitàdi bonifica e le opere di bonifica Attività di bonifica: interventi finalizzati a: - garantire lo scolo delle acque - salubrità e difesa idraulica del territorio - regimare corsi d acqua naturali - razionale utilizzazione risorse idriche - stabilità terreni declivi (frane ed erosione) - mantenere adeguare e completare le opere di bonifica già realizzate 2

3 L ambito di operatività Areale Il comprensorio Puntuale Opere Areali Puntuali Lineari Censimento delle opere A rete Il reticolo 3

4 interventi sulla vegetazione Limitare la scabrezza e diminuire i livelli di piena 4

5 Limitare il materiale flottante 5

6 Limitare il materiale flottante 6

7 Controllare le opere d arte 7

8 Evitare spostamenti alveo dovuti alla colonizzazione vegetale 8

9 OGGETTO DELLE MANUTENZIONI Riferito alla gestione della vegetazione - reticolo idraulico e di bonifica caratteristiche molto diversificate sul territorio 9

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11 Manufatto paratoie di immissione del Fosso Reale nel Fiume Bisenzio

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18 Gli interventi sono modulati in funzione delle caratteristiche del reticolo e del territorio circostante 1)presenza di aree a forte pressione antropica (reticolo urbano o non urbano); 2)tipologia del corso d acqua (canali di bonifica, reticolo naturale regimato afferente o non afferente alla bonifica, reticolo classificato in III categoria arginato o meno); 3)uso del suolo; 4)la presenza di aree protette; 5)la presenza di criticità idraulica. Dalle caratteristiche ne derivano periodicità e tipologia di intervento insieme all accessibilitàdeterminano se interventi meccanizzati o manuali

19 Sfalci meccanizzati BRACCIO CORTO POSTERIORE BRACCIO VENTRALE TELESCOPICO MECALAC CON TESTATA TRINCIANTE BRACCIO CORTO POSTERIORE TRAINATO LIEBHERR CON TESTATA TRINCIANTE 19

20 Sfalci manuali 20

21 Attività su vegetazione arborea 21

22 INQUADRAMENTO NORMATIVO Nazionale 1)DPR 14/04/1993: atto di indirizzo e coordinamento alle Regionirecante criteri e modalità per la redazione dei programmi di manutenzione idraulica e forestale; 2)DPCM 5 novembre 1999: approvazione Piano stralcio rischio idraulico del bacino fiume Arno.; Regionale 3) DCRT n. 155 del 20/05/1997: direttive concernenti criteri progettuali per l attuazione degli interventi di competenza regionale (opere pubbliche) in materia di difesa del suolo nel territorio della Toscana; 4) DPGRT 48 del 8 agosto 2003: Regolamento forestale della toscana; 5) LRT 7 del 3 gennaio 2005: gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne (art 14);

23 Provinciale 6) Delibera Consiglio Provinciale n. 78 del 21/04/2009: Piano Provinciale della Pesca nelle Acque Interne che detta le modalitàapplicative dell art. 14 della LRT 7/2005; 7) Atto dirigenziale 1898/2008 direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile della Provincia di Firenze Disciplinare attuativo per interventi di taglio della vegetazione riparia in corsi d acqua e canali; Comunale 8) Ordinanze varie; 23

24 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 1)Competenze; 2)accessibilità; 3)Proprietà; 4)Gestione residui delle lavorazioni; 5)Epoca degli interventi; 24

25 1)Competenze; PRINCIPALI PROBLEMATICHE Categoria corso acqua II III IV V Bonifica Funzioni Progettazione e realizzazione nuove opere Manutenzione ordinaria opere Manutenzione straordinaria opere Prov. Prov. Prov. Prov. X X X x X X X x X X X Vigilanza opere Prov. Prov. Prov. Prov. Manutenzione ordinaria reticolo x x x x X X Le funzioni dei Consorzi (art 23 LR 79/2012) 25

26 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 2)Accessibilità(riferimenti normativi realtà dei luoghi); R.D. n. 368/1904 ed il regolamento consortile per quanto riguarda le opere di bonifica garantiscono l accessibilitàstabilendo l ampiezza delle marezzane R.D. n. 523/1904 Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie. Individuata in metri 10 dal piede dell argine (la LRT 21/2012 parla di ciglio di sponda) l ampiezza delle pertinenze idrauliche. E stabilisce le attivitàvietate e quelle autorizzabili in dette fasce. Il diritto di transito su tale pertinenze non è pero esplicito nel RD 26

27 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 3)Proprietà; Il limite del sedime demaniale èparagonabile a quello occupato da una piena biennale (Codice Civile, all art Circolare n. 780 del del Ministero dei Lavori Pubblici) Le attivitàdi manutenzione èsvolta sulla vegetazione interessata da una piena Tr 30 anni (DPR 14/04/1993 Le attivitàdi manutenzione èsvolta in gran parte su proprietàprivata (problemi di accesso, transito e di competenza del prodotto legnoso) 27

28 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 4)Gestione residui delle lavorazioni; Il materiale di risulta non èrifiuto (D. Lgs 205/2010 art 39 comm. 13) e non deve arrecare disturbo al regolare deflusso delle acque Va gestito al meglio: -valorizzato -cippato -allontanato -bruciato (vietato dal regolamento forestale dal 1 luglio al 31 agosto, soggetto ad ordinanze comunali, in aree boscate soggetto ad autorizzazioni provinciale Reg. For art 66) 28

29 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 5)Epoca degli interventi; Riferimenti normativi Il DCRT n. 155/97 impone di eseguire gli interventi sulla vegetazione in alveo preferibilmente nel periodo tardo autunnale e invernale escludendo tassativamente il periodo marzo-giugno Il DCP n. 78/2009: Piano Provinciale della Pesca nelle Acque Interne impone di non eseguire interventi nell alveo bagnato nel periodo dicembre -febbraio (salmonidi) e maggio-giugno (ciprinidi); inoltre, limitatamente alle zone di frega i tagli sono vietati dal 2 maggio -3 sabato di giugno. DPGRT 48 del 8 agosto 2003: Regolamento forestale della toscana non pone limiti agli interventi ma gli abbruciamenti sono vietati luglio ed agosto Ordinanze sindaci 29

30 PRINCIPALI PROBLEMATICHE 1)Epoca degli interventi; Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 2 2 3, 4 3, 4 1, 3, 6 1; 3, 6 4, 5 4, , 1=DCP n. 78/2009 tratti classificati a ciprinidi 2=DCP n. 78/2009 tratti classificati a salmonidi 3=DCRT 155/97 periodo vietato 4= DCRT 155/97 periodo sconsigliato 5= DPGRT n. 48/2003 :divieto di abbruciamento 6= DCP n. 78/2009 zone di frega 30

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