La relazione clinica nei casi di abuso e maltrattamento su bambini e adolescenti
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- Federigo Biaggio Tommasi
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1 La relazione clinica nei casi di abuso e maltrattamento su bambini e adolescenti Gloria Soavi- Presidente Cismai Bologna 17 giugno2016
2 Servizio Pubblico nell ambito della tutela dei bambini e dei ragazzi anche su mandato dell Autorità Giudiziaria ( TM, Civile e Penale) Nell ambito Studio Privato su invio di altri professionisti o dei famigliari Richieste di: Valutazione della situazione psicologica Nell ambito del trattamento psicoterapeutico
3 Le peculiarità del mal-trattamento intrafamigliare: meccanismi culturali e soggettivi di negazione e minimizzazione La famiglia La più privata delle istituzioni ( Pinheiro) Stereotipi sull infanzia Timori e resistenze ad affrontare il trauma della violenza Formazione, condivisione strumenti, supervisione ( protocolli, linee guida)
4 significa tollerare.. - L impatto con il dolore - L impatto con la confusione/dissociazione - L impatto con la negazione - L impotenza
5 852 bambini sotto i 15 anni muoiono ogni anno in Europa vittime di maltrattamento (il tasso più alto è nei bambini sotto i 4 anni) l abuso sessuale 18 milioni di bambini ai di sotto dei 18 anni il 13,4% delle bambine e il 5,7% dei bambini l abuso fisico colpisce 44 milioni di bambini al di sotto dei 18 anni l abuso psicologico colpisce 55 milioni di bambini al di sotto dei 18 anni European report on preventing child maltreatment, 2013 (OMS) Gloria Soavi-Presidente Cismai
6 Ricerca Cismai-Terre des Homme-Istat La prima forma è la grave trascuratezza La violenza assistita nel 2015 rappresenta la 2 forma di maltrattamento sull infanzia più diffusa nel nostro paese. Più capacità di intercettarla o più situazioni di violenza?
7 La relazione clinica nei casi di maltrattamento fornisce la valutazione del funzionamento psicologico del bambino e del ragazzo e/o descrive il percorso terapeutico Il contesto famigliare e di vita, la qualità delle relazioni Propone una diagnosi e una prognosi ( conseguenze a breve e a lungo termine) e un progetto di protezione e cura Mantiene la centralità sul bambino Comprende competenze sul trauma Necessita di formazione specialistica e della possibilità di confronto e supervisione nei casi complessi
8 Il maltrattamento può esprimersi in (WHO,2002, 2006) : maltrattamento fisico maltrattamento psicologico violenza assistita abuso sessuale patologie delle cure (incuria/ trascuratezza grave, discuria, ipercura) Nuove forme: abuso on line, cyberbullismo, ecc.
9 L Italia ha ratificato Convenzione ONU (1989) con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e ha fino ad oggi presentato al Comitato sui Diritti dell'infanzia otto rapporti (CRC) Convenzione Europea sull esercizio dei diritti dei minori (Strasburgo 1996,) nel 2012 sul diritto del minore di essere informato ed ascoltato nei procedimenti che lo riguardano. Convenzione di Lanzarote (2010) per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale con Legge n.172 del 1 ottobre Il provvedimento detta alcune norme di adeguamento dell'ordinamento interno volte a modificare il codice penale (introducendo i nuovi reati di adescamento di minorenni, anche attraverso Internet, e di istigazione e apologia di pratiche di pedofilia e di pedo pornografia), il codice di procedura penale e l ordinamento penitenziario. Maltrattamenti che costituiscono reato: maltrattamento fisico e abuso sessuale ( legge 66/1996) Articolo 571 c.p.: Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina 2.3. Art. 572 c.p.: Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli Art. 591 c.p. Abbandono di minori ed incapaci Legge 6 febbraio 2006, n. 38 "Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet"
10 DIRETTE (sul bambino) Abuso sessuale Maltrattamento psicologico Maltrattamento fisico Grave trascuratezza INDIRETTE (in famiglia) Violenza assistita Alcolismo Tossicodipendenza Malattie psichiatriche Gravi malattie fisiche invalidanti Tracolli finanziari Elaborato da MALACREA M, FELITTI et al., 2013
11 Il mal-trattamento è sempre connesso a contesti relazionali incapaci di soddisfare i bisogni evolutivi del bambino, si struttura un anomalia relazionale. L adulto non è in grado di assolvere alle funzioni genitoriali di cura nei confronti della prole
12 Connessi a varie forme di maltrattamento( fisico e psicologico) Problemi di comportamento (aggressività, iperattività, difficoltà a giocare con gli altri) Problemi emozionali ( chiusura, improvvisi cambi d umore, ansia, di vergogna, passività, pianti improvvisi); Problemi del sonno, dell alimentazione Calo del rendimento scolastico immotivato Fobie, malesseri psicosomatici Gloria Soavi
13 Dati del minorenne e composizione famigliare Da chi e motivo invio Modalità e strumenti Valutazione clinica ( sintesi dei colloqui, risultanze dei test, racconti del minore) Diagnosi, prognosi, indicazioni e progetto
14 Nel caso emerga in corso di valutazione un maltrattamento che si configura come reato Segnalazione all Autorità Giudiziaria Relazione sintetica con riportato il racconto del minorenne senza interpretazioni Non tocca a noi stabilire se è vero o non è vero
15 a)è auspicabile che tutti gli psicologi che operano nel campo della cura e della tutela del minore acquisiscano competenze, culturali e tecniche specifiche delle dinamiche individuali e familiari e delle peculiarità del maltrattamento/abuso sull infanzia è opportuno adottare strumenti valutativi mirati e specifici, ritenuti validi nella comunità scientifica e inseriti in un sistema diagnostico confrontabile e riproducibile va prevista l eventualità di intensi movimenti difensivi nel minore, che possono richiedere non raramente un percorso a più fasi di approfondimento è opportuno salvaguardare, in ogni momento del percorso valutativo, la protezione fisica e psicologica del minore garantendo, se necessario, percorsi paralleli di intervento per lui e per i suoi familiari
16 A) ha come fine valutare e dare riconoscimento all esperienza di vittimizzazione e dare peso e contorni alle sue conseguenze in termini di vissuti, sintomi, comportamenti B) è un processo esteso e complesso, che si articola su : indicatori e segni psicologici, racconti e affermazioni del minore C) in raccordo con altre valutazioni: medica e sociale
17 Valutazione clinica Il quadro complessivo del funzionamento psicologico pregresso e attuale del minorenne (vissuti,emozioni,compor tamenti) nei suoi aspetti individuali, relazionali e sociali per dare significato alle espressioni sintomatiche Valutazione del danno psicologico e presenza del trauma Della resilienza e delle risorse Storia famigliare Relazionale Tipo di attaccamento I vissuti post-traumatici Strumenti adeguati scientificamente validi e confrontabili
18 Il racconto/ rivelazione a) la rivelazione è la conseguenza della presa di contatto consapevole con la propria esperienza traumatica b) per quanto si tratti di un passaggio positivo, esso comporta il rischio di una temporanea riacutizzazione della sofferenza post traumatica c) l'entità di tale rischio dipende dal grado di riconoscimento, nell'ambito delle relazioni significative, dei bisogni psicologici e fisici del bambino d) quanto più il bambino è stato danneggiato dall'abuso/maltrattamento, tanto più può essere compromessa la sua capacità di ricordare e raccontare e) la rivelazione è un processo e passa per fasi che possono non risultare lineari e logiche
19 Raccomandazioni a) la rivelazione va sempre raccolta e approfondita, anche se si presenta frammentaria, confusa, bizzarra b) essa va accompagnata, mettendo in atto opportuni interventi di protezione e sostegno c) Poiché il maltrattamento e in particolare l' abuso sessuale sono fenomeni fortemente marcati dall'ingiunzione (esplicita o allusa) del segreto e del silenzio, e dall'attivazione di sentimenti che inibiscono la narrazione (quali colpa, vergogna, tradimento), la raccolta delle rivelazioni dovrà accompagnarsi a una grande attenzione nell'evitare elementi di "suggestione negativa" (squalifiche, ripetizione di domande, confronto con dubbi e perplessità dell' adulto, ricatto morale) d) sarà necessario porre grande cura anche nell'evitare elementi di "suggestione positiva" nel dialogo, sovrapponendo idee, ipotesi e sentimenti dell' adulto alla narrazione del bambino, anticipando situazioni o particolari che possano condizionare il minore e alterare la qualità dell ascolto
20 Il dolore papà ubriaco picchiava la mamma,l ho visto tante volte la cosa che mi faceva più male era vedere che la mamma soffriva Quando sono steso sul letto ho paura di sentire le chiavi di lui che entrava ubriaco...lui entrava di notte...picchiava anche me perché mi mettevo in mezzo
21 Quando la mamma mi picchia forte se faccio i compiti con lei non capisco perché è così arrabbiata.. Lei urla e fa gli occhiacci e io ho paura e non capisco più niente..» ( anni (L. 9 Dolore Confusione Paura Quando vedevo la mamma per terra e il papà che la prendeva a calci volevo fare qualcosa... provavo a difenderla...ma ero piccolo Lo odiavo ( anni (M. 11 Impotenza Angoscia Rabbia
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23 con durata limitata nel tempo, caratterizzati dall'imprevisto e dall'intensità dell'evento, come i terremoti, gli incidenti ecc.; situazioni sequenziali con possibile effetto cumulativo; caratterizzati da un'esposizione prolungata a condizioni di stress che possono provocare sentimenti di impotenza, pregiudicando i legami di attaccamento e influendo sul senso di sicurezza ( Van der Kolk,2004)
24 Esperienza acuta Esperienza cronica Sindrome posttraumatica da stress Trauma interno all identità Malacrea, 2010
25 E stato come un terremoto... l arcobaleno è caduto (H. 8 anni) Il trauma distrugge Il senso di invulnerabilità/inviolabilità del sé, che costituisce un vissuto basilare di fiducia e di sicurezza La possibilità di dare senso positivo alla propria esperienza ed esistenza L autostima come consapevolezza del proprio valore. Il maltrattamento cronico produce trauma psichico
26 sintomi da angoscia, come paura, fobie, insonnia, incubi, problemi somatici(come enuresi, encopresi, prurito vaginale o anale, anoressia, obesità, cefalea, mal di stomaco), PTSD; reazioni dissociative e sintomi isterici, come periodi di amnesia, sogni occhi aperti, stati simili alla trance, attacchi isterici, disturbo da personalità multipla; depressione, manifestata sotto forma di bassa autostima, condotte suicidarie,automutilazioni; disturbi del comportamento sessuale (sia da preoccupation s
27 DSM-V-definisce il trauma come un evento La persona è stata esposta a un evento traumatico, che ha implicato morte o pericolo di morte, lesioni gravi, violenza sessuale. L esposizione è consistita nella sperimentazione dell evento in prima persona, nella sua testimonianza diretta, nell essere venuto a conoscenza indirettamente che un caro amico o un parente stretto è stato esposto al trauma, nella ripetuta esposizione a dettagli spiacevoli dell evento. Non è inclusa l esposizione attraverso i media, la televisione, i film, o le immagini.solitamente nel corso di attività professionali: ad esempio, i primi soccorritori negli incidenti o nei disastri o professionisti che sono ripetutamente esposti ai dettagli di abusi sui minori (APA, 2013). ICD-10 definisce per i bambini con l'f43 "Un evento stressante di carattere eccezionale che provoca una reazione di stress acuto,oppure, un cambiamento significativo nelle circostanze di vita che comporta circostanze spiacevoli che provocano un disordine dell adattamento e distingue la Reazione acuta da stress dall'insorgere dello Stress posttraumatico vero e proprio, con la presenza di una sintomatologia precisa.
28 Nel DSM-V(APA, 2013) i criteri diagnostici per il DPTS sono divisi in quattro macro-categorie: 1. Riemersione dell evento traumatico 2. Evitamento degli stimoli associati al trauma 3. Alterazione negativa dei pensieri e dell umore 4. Aumento dell'attivazione e della reattività
29 sintomi intrusivi (il rivivere l'evento in diversi modi come sogni, incubi, ricordi emotivamente negativi, flashback, disagio psicologico e reattività intensa davanti a stimoli che ricordano o riportano all'evento traumatico; nei bambini attraverso la riattualizzazione il gioco dell'evento e delle emozioni connesse), evitamento (tentativi più o meno consapevoli di evitare pensieri, luoghi, situazioni e persone legati o collegati al trauma, diminuzione degli interessi, distacco emotivo da persone e situazioni, fino al blocco dell'affettività e dell'emotività), iperattivazione (ipervigilanza, ansia, comportamenti regressivi, esagerate risposte di allarme davanti a stimoli apparentemente neutri, facile irritabilità, disturbi del sonno, della concentrazione e della memoria).
30 Disturbi della regolazione emotiva Ritardo dello sviluppo Difficoltà di apprendimento Disturbi dell alimentazione Condotte sessualizzate Disturbi somatoformi, Disturbi del comportamento Ansia, depressione Disturbo post-traumatico da stress Sindromi da disadattamento Difficoltà emotivo-relazionali Varie forme di mal-adattamento a lungo termine Comportamento violento in ambito sociale (bullismo, delinquenza) Rischio di trasmissione intergenerazionale di modelli violenti
31 Disturbo dell attività e dell attenzione Disturbo ipercinetico della condotta ( depressione ) Difficoltà emotivo-relazionaii Difficoltà cognitive Problemi nello sviluppo (competenze ( verbali linguistiche e Comportamento violento in ambito sociale (bullismo, delinquenza)
32 La valutazione del trauma La valutazione avviene attraverso un analisi psicodiagnostica con l analisi dei vissuti post-traumatici: Impotenza Tradimento Stigmatizzazione Sessualizzazione traumatica ( (Finkelhor e Browne Meccanismi di difesa: negazione, congelamento emotivo, scissione Le conseguenze del trauma variano a seconda del grado di vulnerabilità della vittima, dell età, delle caratteristiche e della durata dell evento traumatico,delle capacità di protezione della famiglie e delle agenzie di tutela.
33 Modelli operativi interni: sfiducia nel mondo, in sé e negli altri Congelamento emotivo come risposta all angoscia, ritiro, passività,dissociazione Ipervigilanza, iperattività per non pensare, aggressività Riattivazione posttraumatica. Anche con stimoli neutri o positivi
34 Il coinvolgimento, intenzionale e interpersonale, di un minore in esperienze sessuali forzate o comunque inappropriate dal punto di vista dello stadio di sviluppo. Tali esperienze possono non comportare violenza esplicita o lesioni; possono avvenire senza contatto fisico e/ essere vissute come osservatori A)è un fenomeno diffuso B) si configura sempre e comunque come un attacco confusivo e destabilizzante alla personalità del minore e al suo percorso evolutivo e può produrre DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), acuto e/o cronico, anche con espressione ritardata e persistente in età adulta C) l'intensità e la qualità degli esiti dannosi derivano dal bilancio tra i fattori di rischio (condizioni personali e ambientali precedenti l evento; caratteristiche dell'evento come frequenza, precocità, durata, gravità degli atti sessuali, relazione con l' abusante; coping inefficace, riattivazioni traumatiche successivi all evento) e i fattori di protezione (risorse individuali della vittima, del suo ambiente familiare, interventi attivati nell'ambito psicosociale, sanitario, giudiziario ) Cismai Dichiarazione di Consenso in materia di abuso sessule 2015
35 Intrafamigliare attuato da membri della famiglia nucleare o allargata Extrafamigliare da persone conosciute dal minore Istituzionale da tutti coloro a cui è affidato il minore per ragioni di cura,educazione,ecc. Da persone sconosciute Sfruttamento sessuale a fini di lucro da parte di singoli o gruppi criminali organizzati Violenza da parte di gruppi organizzati(sette, gruppi di pedofili,ecc. Abuso on line
36 Costellazioni relazionali complesse Confusione nei ruoli e nelle funzioni generazionali:in genere uno dei due genitori a causa della sua dipendenza psicologica,sembra appartenere di più al sottosistema dei figli Le barriere generazionali sono rese fragili dallo squilibrio della coppia e i figli sono coinvolti nel rapporto di coppia con funzioni sostitutive.povertà nella comunicazione ( che porta al segreto), scarsa capacità di risoluzione dei conflitti,isolamento sociale,( Friedrich 1990) Gravi dinamiche disfunzionali di coppia,l abuso come funzione rispetto al conflitto coniugale: di evitamento e di controllo (Furniss 1984) Genitori con stili di attaccamento evitante,ambivalente e disorganizzato (Alexander 1985)
37 a) all abuso sessuale può conseguire una vasta gamma di sintomi cognitivi, emotivi, comportamentali e somatici aspecifici, che possono indurre la richiesta di una valutazione psicodiagnostica anche in assenza di rivelazioni b) le conoscenze sessuali improprie e i comportamenti sessualizzati sono riconosciuti come indicatori con maggior grado di specificità, ed esigono approfondimento
38 Disturbi della regolazione emotiva Ritardo dello sviluppo Difficoltà di apprendimento Disturbi dell alimentazione Condotte sessualizzate Disturbi somatoformi, Disturbi del comportamento e della socializzazione Ansia, depressione PTSD
39 Gli indicatori psicologici dell abuso sono aspecifici. Abbiamo in genere solo una serie di sintomi e comportamenti sospetti spesso ascrivibili anche ad altre cause,è necessaria una diagnosi differenziale I segni fisici che ci permettono una diagnosi immediata sono rari Un comportamento sessualizzato, inadeguato all età è sempre un indicatore preoccupante, può essere legato ad una violenza sessuale, ma anche a altri eventi come essere testimoni dell attività sessuale di altri e va attentamente valutato Una narrazione o rivelazione di atti sessuali in cui il bambino è stato coinvolto da un adulto
40 Questi comportamenti vanno dall eccessivo interesse per questa tematica a comportamenti in cui sono esibiti atti sessuali, alla masturbazione compulsiva, alla ripetizione dell abuso su altri bambini. Nei bambini più piccoli: Comportamento sessuale problematico:con una frequenza più alta rispetto a quanto ci si aspetterebbe dal punto di vista evolutivo Sessualizzazione traumatica:ipereccitabilità e attività sessuale impropria rispetto all età e ripetitiva
41 Fonti di iperstimolazione sessuale del bambino Rapporti con l intimità corporea del bambino (esposizione fisica):chi si occupa dell accudimento, bagno, igiene,sino a che età,operazioni di pulizia intrusive in rapporto all età del bambino,con chi condivide la stanza da bagno, il letto con altri famigliari,ecc., Esposizione visiva e linguistica:il bambino ha avuto occasione di assistere a spettacoli a contenuto sessuale o pornografico,da solo o con qualcuno,ad assistere a scene sessuali fra adulti,nudità in famiglia,con quale frequenza, a che età, ecc, ambiente famigliare promiscuo.
42 va tenuta presente la possibilità di abuso sessuale di fronte a stati mentali e sintomi inquadrabili come DSPT quando i sintomi lo suggeriscono, occorre sottoporre le condizioni inquadrate in altre categorie diagnostiche ad accurata diagnosi differenziale con DSPT è opportuno avvalersi di procedure anamnestiche e di screening (questionari) confrontabili che considerino esplicitamente la possibilità di esperienze traumatiche, tra cui l abuso sessuale va approfondita la conoscenza complessiva del funzionamento psicologico pregresso e attuale del minore (vissuti, cognizioni, emozioni, sensazioni, comportamenti) per dare significato alle espressioni sintomatiche per completare la comprensione del quadro individuale va altresì approfondita la conoscenza del contesto relazionale e della storia familiare del minore è necessario tenere conto dei più ampi parametri di riferimento socio-culturali in cui il minore è inserito
43 Ogni forma di abuso sessuale su minori perpetrata attraverso internet e la documentazione di immagini,video, registrazioni di attività sessuali esplicite, reali o simulate Bambini abusati e messi in rete e adolescenti a rischio: la rete permette la diffusione delle immagini in un enorme circuito telematico Adescamento su internet a scopo di incontri sessuali offline o cibersex Induzione a guardare pornografia per adulti Produzione di foto e/o video erotiche con minore come protagonista, Induzione alla produzione di foto o video erotiche Servizi di sesso online o offline remunerati in seguito all aggancio online
44 Adolescenti vittime attive: molti adolescenti o preadolescenti hanno un ruolo attivo e consapevolmente accettano le profferte di intimità dei predatori, fascia a rischio anni Bambini vittime passive :un altra categoria è rappresentata da bambini di età inferiore ai 12 anni che subiscono abusi ( intrafamigliari o extrafamigliari),che vengono filmati e messi in rete anche a loro insaputa, o non comprendendo bene cosa accade.
45 I bambini esprimono gli stessi sintomi dell abuso Gli adolescenti spesso non connettono il loro disagio a quello che stanno vivendo Non si sentono vittime A volte affermano di stare meglio
46 Peculiarità Un trauma pervasivo la realtà dell'abuso si cristallizza nella rete e diventa persecutoria conseguenze della vittimizzazione sessuale in un soggetto in età evolutiva 1 I vissuti post- traumatici vengono amplificati dalla presenza delle immagini
47 La relazione clinica nei casi di separazione conflittuale Gloria Soavi- Presidente Cismai Bologna 17 giugno2016
48 Il conflitto crea un clima anche violento, comunque inquietante e può sfociare anche in violenza agita Quando meccanismi psicologici ostacolano e impediscono a livello individuale e relazionale la naturale elaborazione delle trasformazioni connesse alla separazione Il legame disperante correlato all impossibilità di separarsi Il figlio diventa quindi un mezzo per tenere il legame, per colpire l ex coniuge Nel conflitto spesso sono coinvolte le famiglie d origine e gli operatori
49 Problematiche irrisolti con le proprie famiglie d origine Modelli di attaccamento disfunzionali Complesse dinamiche di coppia impediscono di rimanere genitori Sono genitori disfunzionali Distratti dal loro conflitto rischiano di diventare genitori trascuranti e maltrattanti psicologicamente
50 Il processo di separazione e di divorzio dei genitori può rappresentare un fattore di rischio di vulnerabilità psicologica, disturbi comportamentali e di regolazione emotiva, disadattamento e maltrattamento dei bambini. Il rischio di maltrattamento aumenta nei casi di alta conflittualità e/o di rescissione, potenziale o agita, dei legami con uno o entrambi i genitori, che può sfociare nel rifiuto. In questi ultimi anni, a fronte del costante incremento del numero delle separazioni, i servizi di tutela registrano un aumento dei casi di mal-trattamento correlati ad un processo separativo disfunzionale.
51 La separazione disfunzionale può essere correlata ad una o più forme di maltrattamento (psicologico, fisico, trascuratezza, violenza assistita, etc.) fino a esporre il bambino ad un rischio di polivittimizzazione. Il maltrattamento può essere prodotto a seguito di un incapacità di gestione del processo separativo da parte dei genitori e/o dei professionisti che intervengono durante tale fase. Tuttavia il maltrattamento del bambino può essere anche antecedente alla separazione o, in taluni casi, un fattore predittivo o scatenante della separazione stessa (maltrattamento preseparativo). In questi casi e nei casi di disfunzionalità già presente del legame genitoriale, la separazione può invece diventare fattore di resilienza e di protezione del bambino. (Cismai 2014)
52 Non visto nelle sue esigenze E un bambino parentificato Ha un legame forte con entrambi, che sono per lui un unico riferimento Non riconosciuto nella sua esigenza di avere entrambi i genitori, costretto a separazioni traumatiche Maltrattato psicologicamente Condizioni che influiscono negativamente sul suo sviluppo
53 Per maltrattamento psicologico, si intende una relazione emotiva caratterizzata da ripetute e continue pressioni psicologiche, ricatti affettivi, indifferenza, rifiuto, denigrazione e svalutazione che danneggiano o inibiscono lo sviluppo di competenze cognitivo-emotive fondamentali quali l'intelligenza, l'attenzione, la percezione, la memoria.
54 Abuso e trascuratezza emozionale che implicano atteggiamenti trasversali nella relazione genitori-figli (Glaser,2002) Trascuratezza fisica Maltrattamento fisico Violenza assistita
55 Conseguenze da maltrattamento psicologico Autostima molto bassa Inibizione emotiva Problemi rispetto all identificazione col modello di genere Sindromi da disadattamento Sindromi da stress
56 Gli effetti a breve e medio termine del maltrattamento nel processo separativo disfunzionale possono comprendere: Disturbi di regolazione delle emozioni Disturbi comportamentali Disturbi dell attaccamento Disturbo Post Traumatico da Stress Disadattamento Insuccesso scolastico
57 Gli effetti a lungo termine del maltrattamento correlato alla separazione (+15% rispetto a genitori non divorziati) possono comprendere: rischio di disturbi psicopatologici in età adulta e cronicità (ansia, depressione, etc.) sviluppo di dipendenze disturbi del sistema immunitario disturbi emotivi e relazionali fragilità dei fattori protettivi e di resilienza maggiore esposizione alla povertà ed esclusione
58 Il mio papà dice che la mamma dice le bugie, la mia mamma dice che il papà dice le bugie, questi due mi fanno confusione Chi ha ragione? Confusione, sfiducia negli adulti, solitudine, paura della perdita, conflitto di lealtà, colpa
59 Scongiurare il rischio che il conflitto occupi la scena dell intervento Focalizzare sulla situazione del bambino e del danno provocato Valutare l entità del danno evolutivo e dei vissuti traumatici Avere l autorizzazione di entrambi i genitori
60 Spazio di accoglienza e ascolto dove finalmente i vissuti del bambino di confusione, colpa, insicurezza vengono accolti La connessione del disagio alla situazione separativa La riparazione dei legami con i genitori «disponibili» Strumenti e format Integrare strumenti efficaci Teoria dell attaccamento Teoria sistemico relazionale Tecniche di elaborazione del trauma
61 Non farsi travolgere dal conflitto Tenere l attenzione sul bambino Valutazione attenta del suo stato psicologico Spesso è uno «strumento» per i genitori..e diventa «invisibile» a tutti.
62 Storia famigliare e relazionale Valutazione dello stato psicologico del bambino correlazione di una eventuale sintomatologia alla situazione Diagnosi Indicazioni
63 Come «alleato» del bambino e del ragazzo Come promotore di cambiamento Come garante dei bisogni e del diritto alla cura sia del bambino che della famiglia Garante del benessere dei contesti significativi intorno a lui Gloria Soavi Presidente Cismai
64 Grazie per l attenzione Buon Lavoro!! Cismai Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l Abuso all Infanzia
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