Ipotesi revisione modello organizzativo per l integrazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali.
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1 Ipotesi revisione modello organizzativo per l integrazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali. PREMESSA Le Società della Salute hanno rappresentato il tentativo di realizzare una grande infrastruttura pubblica che ha unito strutture organizzative prima separate perché appartenenti ai comuni singoli e alle aziende sanitarie, il cui scopo è stato quello di mettere insieme ed unire operativamente le risorse, le capacità professionali e le competenze amministrative che popolano i territori toscani. Un tentativo che non ha generato costi o incarichi aggiuntivi di nessun genere. Ovviamente le SdS insieme a successi e avanzamenti, hanno evidenziato anche limiti e contraddizioni. Tuttavia una parte dei consorzi ha prodotto risultati positivi riuscendo a coniugare i quattro livelli di integrazione fondamentali: l integrazione istituzionale, l integrazione gestionale, l integrazione professionale e l integrazione comunitaria (che noi normalmente chiamiamo partecipazione ). Tenuto conto delle normative nazionali sopravvenute in tema di soppressione dei consorzi di funzioni ed obbligo della gestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni, è, d altra parte, necessario porre in essere un processo di evoluzione del modello consortile delle SdS che consenta di sviluppare e potenziare gli aspetti di integrazione che hanno dati i migliori risultati, procedendo nel contempo ad una semplificazione del sistema a vantaggio di una maggiore operatività. Siamo di fronte ad una riorganizzazione strutturale che ha bisogno di essere condivisa sistematicamente, attraverso modalità certe e dalle conseguenze inequivocabili. Ovviamente i riferimenti utili a questo scopo non possono che essere quelli della governance istituzionale che, però, devono tradursi in strumenti operativi e amministrativamente efficaci. Per ciascun livello della governance istituzionale occorre definire competenze, strumenti e procedure che siano snelle, ma efficaci e reciprocamente vincolanti. Da questo punto di vista anche le Articolazioni di area vasta potrebbero trovare un assetto più operativo e adeguato alle competenze assegnate dalle modifiche alla lr 40/2005 apportate dalla finanziaria del Analoga riflessione va avviata per le Conferenze aziendali dei Sindaci. Nodo centrale, quindi, è la governance. E necessario realizzare un percorso collaborativo e paritetico fra i soggetti del sistema, indispensabile per garantire la tenuta territoriale dei servizi. RIASSETTO ORGANIZZATIVO Con legge regionale si istituisce, a livello zonale, la Conferenza per l Integrazione Socio-Sanitaria (CISS), composta dai sindaci o loro delegati 1
2 dei comuni compresi negli ambiti territoriali della medesima zona distretto, dai rappresentanti delle forme associative eventualmente presenti e dal Direttore Generale della Azienda USL o suo delegato. La Conferenza zonale dei sindaci è soppressa. La Conferenza per l Integrazione Socio-Sanitaria (CISS) elegge, fra i suoi componenti, un Presidente ed un vice Presidente approva un regolamento interno per il proprio funzionamento. Con legge si definisce il quorum costitutivo e deliberativo, e si individuano gli atti da approvare con maggioranza qualificata La Conferenza rappresenta la sede in cui gli Enti locali della medesima zona distretto e la Azienda USL si interfacciano al fine di svolgere, con voto ponderato, le seguenti funzioni, inerenti l integrazione socio-sanitaria (alta integrazione, attività sanitarie a rilevanza sociale e attività sociali a rilevanza sanitaria) (Livello politico-istituzionale): approvazione degli indirizzi e della programmazione strategica delle attività socio-sanitarie (PIS); definizione dell impiego del budget socio-sanitario territoriale, sulla base delle risorse rese disponibili dalla Regione, dall Azienda o dagli Enti Locali; approvazione della programmazione attuativa annuale; regolamentazione dell accesso ai servizi (con maggioranza qualificata) e governo della domanda; controllo, monitoraggio e valutazione. La Conferenza diviene, però, anche la sede in cui i soggetti aderenti deliberano le modalità di gestione integrata dei servizi socio-sanitari (con maggioranza qualificata), individuando le risorse umane e strumentali dedicate e le modalità per la realizzazione dei percorsi assistenziali integrati. (Livello decisionaledeliberativo). Il nuovo sistema di integrazione comporterà anche una revisione della governante multilivello, a cominciare dalla Conferenza aziendale dei Sindaci. E istituito un Ufficio di piano integrato, costituito, secondo le modalità concordate fra i soggetti che compongono la Conferenza, da personale dell Azienda USL e dei comuni, che dovrà contemplare le professionalità, già presenti negli enti aderenti all accordo, nel campo medico, dell'epidemiologia, della programmazione/progettualità, dell'integrazione sociosanitaria, nonché nelle materie amministrative e finanziarie. 2
3 L Ufficio di Piano integrato è una struttura snella, al quale è demandato esclusivamente il ruolo di supporto tecnico alle funzioni della Conferenza. Tra le funzioni proprie si ricordano: stesura PIS e Profilo di salute; stesura regolamenti; supporto tecnico alla valutazione. L'attuale Responsabile di Zona/distretto dirige l Ufficio di Piano ed assume la qualifica di Direttore socio sanitario di distretto, le cui competenze avranno una caratterizzazione professionale e gestionale. Il ruolo del Direttore socio sanitario di distretto necessiterà di rinnovate modalità di individuazione (elenchi specifici, in conformità a quanto previsto per i DG e i DA delle Aziende sanitaria), di rinnovate modalità di nomina (concertata) e di misurazione dell attività sulla base della definizione di specifici obiettivi annuali. Rafforzamento del ruolo della Zona-Distretto attraverso una CISS che gestisce la governance, la programmazione e erogazione integrata delle attività sociosanitarie. Rafforzamento esperienza organismi di partecipazione (Consulta del Terzo Settore e Comitato di partecipazione), valutando anche la ipotesi di un unico organismo e un regolamento unico da applicarsi in tutte le zone. Per quanto attiene le funzioni ed attività di specifica competenza (per il comune ad es. le attività socioassistenziali senza alcuna rilevanza sanitariaimmigrati, minori ecc.), i comuni e l Azienda USL potranno, in una ottica di salute più ampia (vedi OMS) sottoscrivere specifico accordo di collaborazione/convenzione per la integrazione delle attività medesime. Tramite l intesa fra le parti, nell ottica del principio della cooperazione orizzontale tra PA, si potrà individuare anche nell Azienda USL il luogo ottimale nel quale procedere alla erogazione delle attività. Indipendentemente dalla stipula dell accordo di collaborazione, il PIS raccorda le programmazioni che i Comuni in forma singola o associata producono in ambito socioassistenziale. Al fine di promuovere uniformità ed adeguatezza delle attività a livello zonale, sarà valutata la possibilità di promuovere per i comuni, singoli o associati, la stipula di convenzioni di secondo livello ex articolo 32 del d.lgs. 267/2000, come modificato dall art.19 del DL 95/2012, per le funzioni attinenti alle attività socioassistenziali senza alcuna rilevanza sanitaria. Nella convenzione 3
4 potrà essere individuato un ufficio comune per lo svolgimento unitario delle attività.. FASE LIQUIDATORIA CONSORZIO SDS Le ASL recedono dalle società della Salute entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Nello stesso termine si procede a: a) deliberare lo scioglimento dell Ente. b) deliberare la trasformazione delle SdS in consorzi di sola erogazione di servizi sociali; Nel caso a), alla data della delibera di scioglimento gli organi della SdS cessano dalle funzioni. Il Direttore ed il Collegio dei revisori restano in carica per la predisposizione di un piano di successione nei rapporti attivi e passivi e di subentro nelle funzioni esercitate dall Ente, nonché per la redazione del bilancio finale dell Ente. Per assicurare la continuità amministrativa, il Direttore in carica esercita le funzioni di ordinaria e straordinaria amministrazione, nonché di liquidazione delle attività e delle passività. Il piano di successione contiene: lo stato patrimoniale dell Ente l elenco dei rapporti attivi e passivi in corso l elenco del contenzioso pendente l elenco del personale a tempo determinato e indeterminato. Il personale assunto a tempo indeterminato dalle SdS è trasferito, previo raccordo con le Organizzazioni sindacali, alle Aziende sanitarie. Il piano definisce il subentro degli enti consorziati nei vari rapporti. La GR prende atto con propria deliberazione del piano di successione e subentro. Il Presidente della GR decreta l estinzione della SdS. Dalla data stabilita nel decreto di estinzione la ASL ed i comuni singoli e associati subentrano: nelle funzioni di rispettiva competenza 4
5 nei rapporti attivi e passivi, nella titolarità dei beni, nonché nei rapporti di lavoro in conformità di quanto stabilito dal piano di successione e subentro Il DPGR costituisce titolo per le trascrizioni immobiliari e per qualsiasi adempimento derivante dalla successione. Gli enti consorziati conservano gli obblighi di contribuzione alla SdS sino alla data di estinzione.. Nel caso b) si procede, con le modalità di votazione stabilite dalla legge : alla revisione della convenzione e dello Statuto; alla redistribuzione delle quote consortili. La Giunta della SdS effettua la ricognizione e redige, nei tre mesi successivi e d intesa con l Azienda USL, l elenco dei beni, dei rapporti attivi e passivi e dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nei quali è chiamata a succedere l Azienda sanitaria. Il piano di successione è comunicato alla Regione che ne prende atto. Il Presidente della Giunta regionale decreta l estinzione della SdS e dispone il subentro dell Azienda sanitaria nella titolarità dei beni e nei rapporti come da piano di successione. Il DPGR costituisce titolo per le trascrizioni immobiliari e per qualsiasi adempimento derivante dalla successione. L Azienda subentra nell esercizio delle funzioni già svolte dalla SdS in materia sociosanitaria alla data di estinzione indicata nel DPGR. In caso di inerzia della SdS, decorsi i sei mesi assegnati per l adozione della delibera di trasformazione o scioglimento, il Sindaco del Comune di maggiore dimensione assume le funzioni di Commissario straordinario che provvede alla gestione ordinaria e predispone il piano di liquidazione, successione nei rapporti attivi e passivi e subentro nelle funzioni esercitate dall Ente. Dalla data di nomina del Commissario gli organi della SdS cessano dalle funzioni. 5
6 Il Presidente della Giunta regionale decreta l estinzione della SdS e dispone il subentro dell Azienda sanitaria e dei Comuni nella titolarità dei beni e nei rapporti come da piano di successione. Il DPGR costituisce titolo per le trascrizioni immobiliari e per qualsiasi adempimento derivante dalla successione. 6
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