LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA
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- Luciana Costantino
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1 LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA Il progetto AGRICONFRONTI EUROPEI intende, attraverso la raccolta di dati da fonti ufficiali (Eurostat e Istat), mettere a confronto la situazione dell agricoltura veneta con quella di altri paesi dell Unione Europea. L obiettivo del progetto è di riuscire a produrre e trasferire periodicamente ai soggetti interessati pubblici e privati conoscenze e informazioni economiche (valore della produzione, valore aggiunto, occupati, ecc ) e produttive (superfici, rese, produzioni, ecc ) sui più rilevanti comparti agricoli dei Paesi dell Unione Europea confrontati con quelli della regione Veneto, attraverso la realizzazione e la pubblicazione di specifici report. PREMESSA Il comparto zootecnico riveste nel Veneto un ruolo da protagonista con oltre il 40% del valore della produzione agricola. All interno del comparto il peso del segmento dell allevamento bovino da carne è altrettanto rilevante, con un valore della produzione stimato per il 2010 pari a circa 450 milioni di euro. Il Veneto risulta essere un regione di lunga tradizione nella produzione di carne bovina per le favorevoli condizioni ambientali, in particolare grazie al felice abbinamento con una fonte energetica di primaria qualità alimentare come il mais, che riesce ad esprimersi nella nostra regione ai massimi livelli. Ciò ha consentito lo sviluppo del fiorente segmento dell allevamento del vitellone da carne, per la produzione di carne dalle caratteristiche apprezzate sul mercato. Infatti il Veneto, benché povero di animali da ristallo che importa soprattutto dall estero, ha saputo conquistarsi un ruolo di rilievo nel panorama nazionale della produzione di carne bovina raggiungendo la posizione di leader nazionale con circa il 25% della produzione (27% circa nel segmento vitelloni e manze). Risulta quindi interessante confrontare l andamento produttivo del comparto bovino da carne e del segmento vitelloni e manze con quello dei maggiori produttori europei e dei nuovi Stati membri, per verificare le eventuali difformità delle linee di tendenza. Si è preso come periodo di confronto quello relativo agli ultimi 10 anni, caratterizzato dall uscita dalla BSE e, negli ultimi anni, dalla tensione sui prezzi nei mercati mondiali per le materie prime alimentari zootecniche.
2 LA PRODUZIONE DI CARNE L Unione Europea (UE 27) nel 2009 ha prodotto, secondo i dati Eurostat, circa 7,7 milioni di tonnellate di carne bovina dalla macellazione di 27,2 milioni di capi., e sono i 3 principali produttori con il 46% dei capi macellati e poco più in termini di peso morto. Se poi includiamo anche e, i primi 5 produttori hanno una quota di mercato di oltre il 66% in termini di quantitativi di carne prodotta. Il Veneto con capi macellati e tonnellate di carne entra nelle top ten, producendo circa il 3,5% dei capi europei macellati e del peso morto. Da rilevare l ancora scarso peso, per questa tipologia di carne, dei nuovi Stati membri. Per l est europeo si tratta infatti di una produzione ancora marginale, ad eccezione della Produzione di carne bovina (n capi macellati in migliaia - Anno Porduzione di carne bovina (quantità a peso morto in tonnellate) Anno 2009 Romania Ungheria Romania Ungheria
3 LE CATEGORIE La produzione di carne deriva dalla macellazione di 4 categorie principali di animali: - vitelli: maschi e femmine di meno di 1 anno; - vitelloni e manze: maschi e femmine sotto i due anni di età; - vacche: femmine che hanno partorito almeno 1 volta; - buoi o tori: maschi di più di 2 anni castrati o no. I diversi Paesi europei presentano una distribuzione abbastanza variegata del numero di capi macellati per le differenti categorie, come posto in evidenza dai due grafici successivi. E evidente la tendenza per buona parte dei Paesi membri di produrre carne da animali giovani (vitelli e vitelloni), ma questa caratteristica appare particolarmente marcata per,,, e, in cui oltre l % della produzione proviene da questa categoria di animali. In questo ambito il Veneto si caratterizza come una regione altamente specializzata nella produzione di carne proveniente da animali giovani (poco più del 60% da vitelloni e manze e un altro 35% circa da vitelli), raggiungendo la percentuale più elevata a livello europeo.,0,0,0,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 % % 60% 40% 20% 0% Distribuzione percentuale delle diverse categorie di animali macellati (sul numero totale di capi macellati) UE27 Ungheria Vitelloni e manze Vitelli Vacche Tori e Buoi Distribuzione percentuale delle diverse categorie di animali macellati (sul totale del peso morto) Vitelloni e manze Vitelli Vacche Tori e Buoi UE27 Romania
4 LA DINAMICA La produzione di carne bovina è, come detto, un pilastro importante dell agricoltura veneta per la sua capacità di valorizzare la coltivazione regionale di mais. Risulta quindi importante verificare il suo andamento nel tempo, anche rispetto al trend della produzione UE e delle principali nazioni produttrici. Abbiamo quindi esaminato, partendo dai dati Istat, l andamento della produzione complessiva di carne veneta e di quella della categoria vitelloni e manze negli ultimi 10 anni confrontandolo con l andamento della produzione UE e dei singoli Paesi membri. Per favorire il confronto consideriamo come anno base il 1999 =, calcolando successivamente il numero indice per i diversi anni rispetto all anno base. La produzione complessiva dell UE, pur con una discreta oscillazione tra prima della crisi BSE e la ripresa dopo la crisi, risulta sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, con un oscillazione non superiore al 5% rispetto all anno base. Tuttavia si osserva un ampia variabilità tra i diversi Stati. Tre Paesi mostrano un andamento decisamente in crescita: il, in recupero dopo la crisi della BSE, la che in pochi anni registra un +20%, e l, il cui trend stabile tra il 1999 e il 2005 è notevolmente aumentato negli ultimi 5 anni. Per contro, alcuni Stati stanno perdendo quote di mercato:,, e, e in misura minore anche la, mentre l sembra in difficoltà nel recupero produttivo dopo il crollo degli anni 2000 e Il Veneto - in base ai dati Istat - si caratterizza per un andamento leggermente differente se considera la produzione di carne o il numero di capi macellati. Nel primo caso l andamento risulta più oscillante: tra il 2000 e il 2005 si osserva una tendenza alla diminuzione della produzione, confermata anche dal calo dei capi macellati; successivamente si registra una buona ripresa della quantità di carne prodotta fino al 2007, poi di nuovo una diminuzione. Per quanto riguarda le macellazioni le oscillazioni, pur ripercorrendo lo stesso andamento, sono risultate meno marcate. Complessivamente si può valutare che il comparto del bovino da carne veneto ha mantenuto il proprio livello produttivo negli ultimi 10 anni meglio di tanti altri Paesi dell UE. 135 Andamento della produzione totale di carne (anno base 1999 = ) Altri 15
5 Andamento del numero totale di capi macellati (anno base 1999=) UE27 Esaminando più in dettaglio il segmento vitelloni e manze, che rappresenta per il Veneto la produzione più caratteristica e importante, si può rilevare un andamento, seppure con oscillazioni, tendenzialmente in aumento negli ultimi 10 anni sia per il numero di capi macellati che per il peso morto. Il Veneto insieme a pochi altri Paesi, come,, e, negli ultimi 10 anni ha registrato i migliori incrementi produttivi, anche se nelle ultime 2-3 stagioni le problematiche sanitarie a livello europeo (Blue tongue), la variabilità delle quotazioni delle materie prime alimentari, la crisi economica e la conseguente stagnazione dei consumi hanno penalizzato questo segmento con effetti sulla produzione e sulla redditività degli allevamenti. Vitelloni e manze andamento del numero di capi macellati (anno base 1999 = ) UE France Altri 18
6 Vitelloni e manze andamento della produzione in peso morto (anno base 1999 = ) Ue Altri 20 Il Veneto si pone quindi a livello europeo come una delle aree più importanti per il comparto della carne bovina, e in particolare per il segmento dei vitelloni e manze, sia in termini di livello produttivo che di trend di sviluppo negli ultimi 10 anni. Una situazione sostanzialmente positiva che però negli ultimi anni è stata messa in discussione da alcune rilevanti problematiche: - sostenibilità ambientale degli allevamenti, in particolare rispetto all applicazione della direttiva nitrati; - benessere animale rispetto sia ai sistemi di allevamento che alla movimentazione degli animali; - costi di produzione, con particolare riferimento ai costi alimentari ed energetici; - redditività degli allevamenti a sostegno non solo del reddito da lavoro dell allevatore, ma anche del reddito da capitale, a scapito di nuovi investimenti e dell innovazione.
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