HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

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1 1 OGGETTO PRESTAZIONI AGGIUNTIVE E CONGEDI EX LEGGE 104 QUESITO (posto in data 14 giugno 2014) Sono un dirigente medico in servizio presso una struttura ospedaliera, ed usufruisco dei permessi giornalieri (3 al mese) previsti dall articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 per assistere un figlio disabile. La direzione aziendale mi comunica che mi è preclusa l effettuazione delle prestazioni aggiuntive richieste dall azienda ai propri dipendenti per realizzare specifici progetti di interesse aziendale. Chiedo se sia possibile effettuare le prestazioni nei giorni in cui non usufruisco della legge 104. RISPOSTA (inviata in data 14 giugno 2014) La decisione aziendale, oltre che disumana perché non tiene conto della situazione che induce il dirigente ad usufruire dei benefici concessi dal citato articolo 33 della legge 104, è assolutamente illegittima. Le prestazioni aggiuntive, come qualsiasi altra attività libero professionale intramoenia, sono in effetti precluse a coloro che lavorano in regime di impegno ridotto, ma non è assolutamente corretto equiparare ad un regime di lavoro ad impegno ridotto i tre giorni mensili di permesso retribuito fruiti in applicazione dell articolo 33 comma 3 della legge 9 febbraio 1992, n Questo principio deve essere sancito nel regolamento che l Azienda deve adottare per disciplinare la libera professionale intramoenia in applicazione della normativa vigente ed in particolare dell articolo 5 del DPCM 27 marzo 2000 (atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria del SSN).

2 2 INDICAZIONI OPERATIVE La normativa vigente in materia di attività libero professionale intra moenia prevede che debba essere costituito un organismo paritetico deputato a verificare la corretta applicazione della normativa vigente per quanto concerne in particolare l equilibrio tra attività istituzionali ed attività libero professionali ed il rispetto dei diritti dei professionisti in materia di esercizio della libera professione intramoenia. A tale organismo deve essere rappresentata la illegittimità ed iniquità della disposizione aziendale, contro la quale è possibile ricorrere anche in sede giudiziaria, presentando un ricorso d urgenza al giudice del lavoro.

3 3 DPCM 27 MARZO 2000 atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria ARTICOLO 5. Organizzazione dell'attività libero professionale intramuraria 1. obbligo per le aziende di adottare uno specifico regolamento I direttori generali delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, avvalendosi del collegio di direzione, adottano, in conformità alle direttive regionali, alle previsioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro e del presente atto di indirizzo e coordinamento, un apposito atto aziendale per definire le modalità organizzative dell'attività libero-professionale del personale medico e delle altre professionalità della dirigenza del ruolo sanitario, con riferimento alle prestazioni individuali o in équipe, sia in regime ambulatoriale che di ricovero. 2. criteri che devono informare il regolamento aziendale L'atto aziendale, in particolare, si conforma ai seguenti criteri: a) nell'ambito dell'azienda, devono essere individuate proprie idonee strutture e spazi separati e distinti, da utilizzare per l'esercizio dell'attività libero professionale intramuraria; b) fino alla realizzazione di quanto previsto alla lettera a) vanno individuati, fuori dell'azienda, spazi sostitutivi in case di cura ed altre strutture, pubbliche e private non accreditate, con le quali stipulare apposite convenzioni; c) in relazione a quanto previsto alle lettere a) e b), va indicato il numero dei dirigenti a rapporto esclusivo, distinti per profilo e posizione funzionale, che possono potenzialmente operare in regime libero-professionale, nelle proprie strutture e spazi distinti ovvero negli spazi sostitutivi individuati fuori dall' azienda. L'assegnazione dei dirigenti alle strutture e agli spazi all'interno e all'esterno dell'azienda è disposta previa contrattazione aziendale;

4 4 DPCM 27 MARZO 2000 atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria ARTICOLO 5. Organizzazione dell'attività libero professionale intramuraria 2. criteri che devono informare il regolamento aziendale L'atto aziendale, in particolare, si conforma ai seguenti criteri: d) il personale di supporto all'attività libero-professionale va individuato e quantificato; e) i criteri per la determinazione delle tariffe e le modalità della loro ripartizione, sono stabiliti in conformità ai contratti collettivi nazionali di lavoro e alla contrattazione decentrata, garantendo, comunque, una percentuale pari al 5% della massa dei proventi dell'attività libero professionale, al netto delle quote a favore dell'azienda, quale fondo aziendale da destinare alla perequazione per quelle discipline mediche e veterinarie che abbiano una limitata possibilità di esercizio della libera professione intramuraria; analogo fondo è costituito per le restanti categorie; f) vanno definite le modalità per le prenotazioni, attraverso un apposito sistema di prenotazione e distinti uffici e personale addetto, per la tenuta delle relative liste di attesa e per le turnazioni del personale che svolge attività libero-professionale, nonché le modalità per l'utilizzazione dei posti letto, degli ambulatori ospedalieri e territoriali, delle sale operatorie e delle apparecchiature da utilizzare per tale attività, garantendo comunque all'attività istituzionale carattere priori-tario rispetto a quella libero professionale;

5 5 DPCM 27 MARZO 2000 atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria ARTICOLO 5. Organizzazione dell'attività libero professionale intramuraria 2. criteri che devono informare il regolamento aziendale L'atto aziendale, in particolare, si conforma ai seguenti criteri: g) sulla base delle disposizioni attuative del comma 3 dell'articolo 15-quinquies del decreto legislativo n. 502 del 1992, sono fissati i criteri e le modalità per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale; h) vanno istituiti appositi organismi di promozione e verifica, costituiti in forma paritetica fra dirigenti sanitari rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e rappresentanti dell'azienda. 3. spazi utilizzabili per l attività libero professionale Gli spazi utilizzabili per l'attività libero-professionale, individuati anche come disponibilità temporale degli stessi, non possono essere inferiori al 10% e superiori al 20% di quelli destinati all'attività istituzionale. La quota di posti letto da utilizzare per l'attività libero-professionale non può essere inferiore al 5% e, in relazione alla effettiva richiesta, superiore al 10% dei posti letto della struttura.

6 6 DPCM 27 MARZO 2000 atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria ARTICOLO 5. Organizzazione dell'attività libero professionale intramuraria 4. libera professione in disciplina diversa da quella di appartenenza L'attività libero-professionale è prestata nella disciplina di appartenenza. Il personale che in ragione delle funzioni svolte o della disciplina di appartenenza non può esercitare l'attività libero professionale nella propria struttura o nella propria disciplina, può essere autorizzato dal direttore generale, con il parere favorevole del collegio di direzione e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza sanitaria, ad esercitare l'attività in altra struttura dell'azienda o in una disciplina equipollente a quella di appartenenza, sempre che sia in possesso della specializzazione o di una anzianità di servizio di cinque anni nella disciplina stessa 5. ruolo propositivo delle organizzazioni sindacali Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza sanitaria formulano proposte al collegio di direzione in ordine alla programmazione, gestione e verifica dell'attività libero professionale intramuraria. Gli adempimenti di cui al comma 2, lettere a), c) ed e), sono adottati nel rispetto delle modalità di consultazione preventiva delle organizzazioni sindacali previste dalle disposizioni regionali.

7 7 CCNL 1998_2001 LA LIBERA PROFESSIONE INTRAMURARIA DEI DIRIGENTI MEDICI CON RAPPORTO DI LAVORO ESCLUSIVO ARTICOLO 55 Tipologie di attività libero professionali 1. forme nelle quali si esercita l attività libero professionale L'esercizio dell'attività libero professionale avviene al di fuori dell'impegno di servizio e si può svolgere nelle seguenti forme: a) libera professione individuale, caratterizzata dalla scelta diretta da parte dell'utente del singolo professionista cui viene richiesta la prestazione, ai sensi dell'articolo 54, comma 4; b) attività libero professionale a pagamento, ai sensi dell'articolo 54 comma 4, svolte in équipe all'interno delle strutture aziendali, caratterizzata dalla richiesta di prestazioni da parte dell'utente, singolo o associato anche attraverso forme di rappresentanza, all'équipe, che vi provvede nei limiti delle disponibilità orarie concordate; c) partecipazione ai proventi di attività professionale richiesta a pagamento da singoli utenti e svolta individualmente o in équipe, in strutture di altra azienda del SSN o di altra struttura sanitaria non accreditata, previa convenzione con le stesse; d) partecipazione ai proventi di attività professionali, a pagamento, richieste da terzi (utenti singoli, associati, aziende o enti) all'azienda anche al fine di consentire la riduzione dei tempi di attesa, secondo programmi predisposti dall'azienda stessa, d'intesa con le équipe dei servizi interessati. 2. prestazioni aggiuntive Si considerano prestazioni erogate nel regime di cui alla lettera d) del comma 1 anche le prestazioni richieste, in via eccezionale e temporanea ad integrazione dell'attività istituzionale dalle aziende ai propri dirigenti al fine di ridurre le liste di attesa o di acquisire prestazioni aggiuntive, soprattutto in presenza di carenza di organico ed impossibilità anche momentanea di coprire i relativi posti con personale in possesso dei requisiti di legge, in accordo con le équipe interessate e nel rispetto delle direttive regionali.

8 8 CCNL 1998_2001 LA LIBERA PROFESSIONE INTRAMURARIA DEI DIRIGENTI MEDICI CON RAPPORTO DI LAVORO ESCLUSIVO ARTICOLO 55 Tipologie di attività libero professionali 2-bis utilizzo delle prestazioni aggiuntive per il servizio di guardia Qualora tra i servizi istituzionali da assicurare eccedenti gli obiettivi prestazionali negoziati in sede di budget rientrino i servizi di guardia notturna, l applicazione del comma 2, ferme rimanendo le condizioni di operatività ivi previste, deve avvenire nel rispetto delle linee di indirizzo che la regione può emanare in materia di continuità assistenziale ed in particolare per quanto concerne la disciplina delle guardie e la loro durata. È inoltre necessario che: sia razionalizzata la rete dei servizi ospedalieri interni dell azienda per l ottimizzazione delle attività connesse alla continuità assi-stenziale; siano le aziende a richiedere al dirigente le prestazioni in tale regime, esaurita la utilizzazione di altri strumenti retributivi contrattuali; sia definito un tetto massimo delle guardie retribuibili con il ricorso al comma 2 non superiore al 12% delle guardie notturne comples-sivamente svolte in azienda nell anno precedente, il quale rappresenta il budget di spesa massimo disponibile; la tariffa per ogni turno di guardia notturna è fissata in 480,00 lordi. (comma introdotto dall articolo 18 del CCNL 2002_2005)

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