pietismo Primo periodo Secondo periodo Terzo periodo
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- Bartolomeo Flavio Venturini
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1 La filosofia di Immanuel Kant si inserisce in un contesto che necessariamente deve confrontarsi con i guadagni filosofici dei sistemi speculativi precedenti e soprattutto con le grandi correnti del Sei-Settecento, cioè il Razionalismo e l Empirismo. Da questo confronto scaturirà una filosofia originale che inaugurerà un nuovo modo di intessere rapporti con la realtà da cui non si potrà più prescindere nel prosieguo della speculazione filosofica. Kant nacque a Konigsberg, in Prussia, nel 1724 ed ebbe una vita sostanzialmente priva di tragici avvenimenti e di forti passioni. Ciò deriva probabilmente dalla tranquillità che il filosofo poteva respirare nel clima rigidamente pietista in cui fu educato per volere della madre. Il pietismo era un movimento religioso sviluppatosi in seno al credo protestante che univa il senso mistico e di pietà interiore del fedele con un austera condotta di vita. Kant uscì dal collegio nel 1740 e da questo momento dedicherà la sua vita alla passione per la matematica, per la fisica e per la filosofia, in cui conseguirà sempre ottimi risultati. Morì nel A causa della vasta mole di scritti che il filosofo di Konigsberg ha lasciato, è bene distinguere la sua attività in 3 periodi principali. Gli scritti del primo periodo ( ) mostrano un interesse maggiormente rivolto alla filosofia naturale; gli scritti del secondo periodo ( ) sono prevalentemente di indirizzo metafisico-filosofico; gli scritti del terzo periodo appartengono a quello che viene comunemente chiamato periodo critico. Primo periodo -> interessi naturalistici propri alla formazione universitaria. Nella Storia naturale universale e teoria del cielo descrive la formazione dell intero sistema cosmico a partire da una nebulosa primitiva, in conformità alle leggi di Newton, nello scritto Alcune considerazioni sull ottimismo egli risolve in favore dell ottimismo radicale, affermando che Dio non avrebbe potuto scegliere un mondo migliore. Questo poi sarà ripudiato. Secondo periodo -> prevalgono gli interessi filosofici e un primo delinearsi di temi e motivi che confluiranno nel criticismo. Nella Ricerca sulla chiarezza dei principi della teologia naturale e della morale, definisce la metafisica come una filosofia sui primi fondamenti della nostra conoscenza. Egli è un deciso sostenitore dell applicazione del metodo matematico alla filosofia, ma vede anche le differenze che intercorrono tra l una e l altra disciplina. Per la morale egli si sofferma sul concetto dell obbligazione e il bene si identifica alla necessità morale. Nella Notizia sull indirizzo delle lezioni, si nota il distacco dal dogmatismo della scuola wolffiana e l adesione allo spirito di ricerca e all empirismo dei filosofi inglesi. Nel Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica erano presenti i capisaldi dell indirizzo critico: propone una satira delle visioni e delle dottrine che ne sono a fondamento. Di fronte alla vanità di questi sogni a occhi aperti, egli ritiene che la metafisica debba in primo luogo considerare le proprie forze e perciò conoscere se il compito è in proporzione a ciò che si può sapere e quale rapporto ha la questione con i concetti dell esperienza sui quali devono poggiare tutti i nostri giudizi. La metafisica è la scienza dei limiti della ragione umana e i problemi che deve trattare sono quelli che stanno a cuore all uomo che cioè si limitano ai confini dell esperienza. Nel breve saggio Sul primo fondamento della distinzione delle regioni nello spazio dimostra che il concetto di spazio sia qualcosa di originario -> soluzione critica del problema dello spazio e del tempo: 1. distinzione tra conoscenza sensibile (dovuta alla recettività, passività del soggetto, che ha per oggetto il fenomeno, cioè la cosa come appare nella sua relazione al soggetto) e conoscenza intellettuale (facoltà del soggetto, ha per oggetto la cosa così com essa è, nella sua natura intelligibile, cioè come nonumero) 2. conoscenza sensibile: materia (sensazione, ovvero modificazione degli organi di senso e che perciò testimonia la presenza dell oggetto dal quale è causata) e forma (legge, indipendente dalla sensibilità, che ordina la materia sensibile), apparenza e esperienza (confronto dall intelletto tra una molteplicità di apparenze e forma di conoscenza riflessa) 3. la forma della conoscenza sensibile è costituita dallo spazio e dal tempo -> intuizioni pure, precedono ogni conoscenza sensibile e sono indipendenti da essa -> condizioni soggettive e necessarie alla mente umana per coordinare a sé, in virtù di una legge, tutti i dati sensibili Terzo periodo -> Tre critiche (Critica della ragion pura, Critica della ragion pratica, Critica del Giudizio) e sviluppa un punto di vista critico che viene esteso a tutto il mondo dell uomo e ci si interroga sui fondamenti del sapere, della morale e dell esperienza estetica e sentimentale Kant -> Criticismo: contrapponendosi all atteggiamento mentale del dogmatismo fa della critica lo strumento per eccellenza della filosofia -> criticare: interrogarsi programmaticamente circa il fondamento di determinare esperienze umane chiarendone le possibilità, le validità e i limiti -> filosofia del limite e può venir definito un ermeneutica della finitudine. Il riconoscimento e l accettazione del limite divengono la norma che dà legittimità e fondamento alle varie facoltà umane e l impossibilità per la conoscenza di trascendere i limiti dell esperienza diventa la base dell effettiva validità della conoscenza stessa -> si distingue dall empirismo perché rifiuta gli esiti scettici e spinge più a fondo l analisi critica e si propone di portare davanti al tribunale della ragione la ragione stessa, per chiarirne in modo esauriente strutture e possibilità e secondo lui i limiti dell uomo coincidono con quelli 1
2 della ragione. La Critica della ragion pura (problema della conoscenza) -> esame critico generale della validità e dei limiti che la ragione umana possiede in virtù dei suoi elementi puri a priori, analisi delle autentiche possibilità conoscitive dell uomo e la ragione è sia ciò che viene messo in critica sia ciò che mette in atto la critica Analisi critica dei fondamenti del sapere. Dato che l'universo del sapere si articolava in scienza (matematica e fisica) e metafisica, essa prende la forma di un'indagine valutativa circa queste due attività conoscitive. Dato che Hume aveva mirato alla base dei fondamenti ultimi della metafisica e della scienza, si profilava l'improrogabile necessità di un riesame globale della struttura e della validità della conoscenza. Kant respinge lo scetticismo scientifico di Hume, ritenendo che il valore della scienza sia ormai un dato di fatto di cui non ha senso dubitare: ne condivide invece lo scetticismo metafisico, sebbene in una diversa prospettiva di fondo. La ricerca kantiana sui fondamenti del sapere assume la forma concreta di un'indagine rivolta, da un lato, alla matematica e alla fisica, e, dall'altro, alla metafisica, lungo due percorsi in un certo senso paralleli. Domande fondamentali: - Com è possibile la matematica pura? - Com è possibile la fisica pura? - Com è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale? - Com è possibile la metafisica come scienza? -> scoprire se esistono condizioni tali che possano legittimare le sue pretese di porsi come scienza 1. Individuare il fondamento della scientificità della matematica e della fisica per vedere se anche la metafisica possa costruirsi su di esso -> scetticismo di Hume: il principio di causalità, ovvero il fondamento della conoscenza umana, non ha alcuna base oggettiva, essendo piuttosto l oggetto di una credenza soggettiva, a sua volta generata dall abitudine e da una sorta di istinto che consente all uomo di orientarsi nella vita pratica conoscenza umana / scienza -> offre il tipico esempio di principi assoluti, ossia di verità universali e necessarie, che valgono ovunque e sempre allo stesso modo e presuppone alcuni principi immutabili che sono i pilastri su cui essa si regge -> giudizi (connettere un predicato con un soggetto) sintetici (il predicato dice qualcosa di nuovo) a priori (non possono derivare dall esperienza) I giudizi fondamentali non sono né i giudizi analitici a priori (in essi il predicato non fa che esplicitare, con un processo di analisi basato sul principio di non-contraddizione, quanto è già implicitamente contenuto nel soggetto. Pur essendo universali e necessari, i giudizi analitici a priori sono dunque infecondi, perché non ampliano il nostro preesistente patrimonio conoscitivo) né i giudizi sintetici a posteriori (il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto, aggiungendosi o sintetizzandosi a quest ultimo in virtù dell esperienza, cioè a posteriori. Pur essendo fecondi, sintetici, questi giudizi sono dunque privi di universalità e necessità, perché possiamo esclusivamente sull esperienza). I principi della scienza sono al tempo stesso sintetici, ossia fecondi, e a priori, ossia universali e necessari, e quindi irriducibili alle due classi precedenti: - giudizi analitici a priori -> richiamano la concezione razionalistica della scienza - giudizi sintetici a posteriori -> richiamano l interpretazione empiristica della scienza Kant ritiene contro il razionalismo che la scienza derivi dall esperienza, ma ritiene anche, contro l empirismo, che alla base dell esperienza vi siano dei principi inderivabili dall esperienza stessa -> scienza = esperienza + principi sintetici a priori L errore di Hume è stato quello di non cogliere la differenza tra i giudizi sintetici e il principio di causalità che altro non è che un giudizio sintetico a priori, che rappresentano la spina dorsale della scienza, ovvero l elemento che le conferisce stabilità e universalità, e in mancanza del quale essa sarebbe costretta a muoversi, a ogni passo, nell incerto e nel relativo, Senza alcuni principi assoluti di fondo, la scienza non potrebbe sussistere. Ipotesi gnoseologica di fondo elaborando una nuova teoria della conoscenza, intesa come sintesi di materia e forma, ossia forma di un elemento a posteriori e un elemento a priori -> materia della conoscenza: molteplicità caotica e mutevole delle impressioni sensibili, forma della conoscenza: insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente umana ordina tali impressioni. L esistenza nell uomo di determinare forme a priori universali e necessarie attraverso cui si incapsulano i dati della realtà spiega perché si possano formulare dei giudizi sintetici a priori intorno a essa senza timore di essere smentiti dall esperienza -> rivoluzione copernicana: per spiegare la scienza, Kant ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto, affermando che non è la mente che si modella in modo passivo sulla realtà ma la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo e distinzione tra fenomeno (realtà quale ci 2
3 appare tramite le forme a priori) e cosa in sé (realtà considerata indipendentemente da noi e dalle forme a priori).# Kant distingue tre facoltà conoscitive principali: - Sensibilità -> facoltà con cui gli oggetti ci sono dati intuitivamente attraverso i sensi e tramite le forme a priori di spazio e tempo - Intelletto -> facoltà attraverso cui pensiamo i dati sensibili tramite i concetti puri o le categorie - Ragione -> facoltà attraverso cui, procedendo oltre l esperienza (contenitore di idee), cerchiamo di spiegare la realtà mediante le idee di anima, mondo e Dio. L opera di biforca in due tronconi principali: - dottrina degli elementi: mettere in luce le forme a priori -> estetica trascendentale (senso, studia la sensibilità e le sue forme a priori dello spazio e del tempo, mostrando come su di esse si fondi la matematica e logica trascendentale (analitica trascendentale, studia le forme a priori dell intelletto, categorie o concetti puri + dialettica trascendentale, studia le forme a priori della ragione, le idee) - dottrina del metodo: determinare l uso possibile degli elementi a priori, metodo della conoscenza Kant connette il concetto di trascendentale con quello di forma a priori, la quale, non esprime una proprietà (ontologica) della realtà in sé, ma solo una condizione (gnoseologica) che rende possibile la conoscenza della realtà fenomenica. Il principale significato su cui egli ha esplicitamente richiamato l attenzione è quello che lo identifica non con gli elementi a priori in quanto tali, ma con lo studio filosofico dei medesimi e risultano trascendentali le discipline filosofiche relative alle forme a priori. Estetica trascendentale -> Kant considera la sensibilità ricettiva, perché essa non genera i propri contenuti, ma li accoglie per intuizione dalla realtà esterna o dall esperienza interna, ma la sensibilità non è soltanto ricettiva, ma anche attiva spazio -> forma del senso esterno tempo -> forma del senso interno -> unicamente attraverso il senso interno ci giungono i dati del senso esterno, il tempo si configura come forma del senso esterno, cioè come la maniera universale attraverso cui percepiamo tutti gli oggetti -> ogni cosa è nel tempo esposizione metafisica -> confuta il proprio punto di vista affermando che spazio e tempo non possono derivare dall esperienza e che spazio e tempo non sono dei contenitori in cui trovano gli oggetti, bensì dei quadri mentali a priori entro cui connettiamo i dati fenomenici -> identità trascendentale e realtà empirica dello spazio e del tempo -> spazio e tempo non possono essere considerati alla stregua di concetti, in quanto hanno una natura intuitiva e non discorsiva e sono condizioni a priori del conoscere esposizione trascendentale -> giustifica l apriorità dello spazio e del tempo mediante considerazioni epistemologiche sulla matematica, volte a una fondazione filosofica della medesima -> geometria (scienza che mostra sinteticamente a priori le proprietà delle figure mediante l intuizione pura di spazio) e aritmetica ( scienza che determina sinteticamente a priori la proprietà delle serie numeriche) = scienze sintetiche (ampliano le nostre conoscenze mediante costruzioni mentali che vanno oltre il già noto) a priori (i teoremi valgono indipendentemente dall esperienza, sono universalmente necessarie e immutabilmente valide per tutte le menti pensanti) per eccellenza Logica trascendentale -> ha come specifico oggetto di indagine l origine, l estensione e la validità oggettiva delle conoscenze a priori che sono proprie dell intelletto categorie -> concetti basilari della mente che costituiscono le supreme funzioni unificatrici dell intelletto e coincidono con i predicati primi e che hanno portata esclusivamente gnoseologica-trascendentale in quanto rappresentano dei modi di funzionamento dell intelletto, operazioni attive che consistono nell ordinare, o unificare, diverse rappresentazioni sotto una rappresentanza comune. I concetti possono essere empirici, cioè costruiti con materiali ricavati dall esperienza, o puri, cioè contenuti a priori nell intelletto. Esistono tante categorie quante sono le modalità di giudizio: di quantità (più cose o totalità), di qualità (reale o no), di relazione (appartiene ad una sostanza, fatto di una sostanza ), di modalità (cosa possibile o impossibile). deduzione trascendentale -> allude alla dimostrazione della legittimità di diritto di una pretesa di fatto -> problema della deduzione: che cosa ci garantisce, di diritto, che la natura obbedirà alle categorie -> il riferimento necessario di esse agli oggetti di esperienza è garantito perché un oggetto che non è dato nello spazio e nel tempo non è un oggetto per noi, perché non è intuito e dire che la realtà obbedisce anche ai nostri pensieri è un paradosso che esige una giustificazione critica adeguata: 1. l unificazione del molteplice non deriva dalla molteplicità stessa, che è sempre qualcosa di passivo, ma da un attività sintetica che ha la sua sede nell intelletto 2. distinguerdo tra unità e unificazione, si identifica una suprema unità fondatrice della conoscenza con l identica struttura mentale che accomuna gli uomini, denomina l espressione io penso -> io penso si attua # 3
4 tramite i giudizi -> i giudizi si basano su categorie tutti i pensieri presuppongono l io penso -> l io penso pensa tramite le categorie -> tutti gli oggetti pensati presuppongono le categorie io penso -> principio supremo della conoscenza umana, oncia come ciò cui deve sottostare ogni realtà per poter entrare nel campo dell esperienza e per divenire oggetto per noi e rappresenta ciò che rende possibile l oggettività del sapere. Non è un io creatore, si limita ad ordinare una realtà che gli preesiste e senza la quale la sua stessa conoscenza non avrebbe senso. La sostanza della confutazione dell idealismo risiede nella tesi secondo cui l interiorità non può essere concepita senza l esteriorità schematismo trascendentale: modo in cui le categorie si applicano ai fenomeni Il tempo condiziona gli oggetti e l intelletto, condizionando il tempo, condizionerà gli oggetti -> immaginazione produttiva perché produce a priori una serie di schemi temporali che corrispondono ognuno a una delle categorie schema: rappresentazione intuitiva di un concetto, ovvero in termini dinamici, una regola della determinazione della nostra intuizione, in conformità ad un determinato concetto universale -> schemi trascendentali (categorie calate, tradotte nel linguaggio temporale): regole attraverso cui l intelletto condiziona il tempo in conformità ai propri concetti a priori: relazione (permanenza nel tempo), modalità (esistenza nel tempo), qualità (successione nel tempo), qualità (presenza o assenza) principi dell intelletto puro: regole di fondo tramite cui avviene l applicazione delle categorie agli oggetti: - Assiomi dell intuizione (qualità) -> tutti i fenomeni costituiscono delle qualità estensive, ovvero qualcosa che può essere conosciuto mediante la sintesi successiva delle sue parti - Anticipazioni della percezione (qualità) -> ogni fenomeno percepito ha una quantità intensiva, ovvero un certo grado di intensità - Analogie dell esperienza (relazione) -> l esperienza costituisce una trama necessaria di rapporti - Postulati del pensiero empirico (modalità) -> definiscono come possibile, reale o necessario ciò che si accorda rispettivamente con le condizioni formali, materiali e universali dell esperienza pilastri ultimi della fisica -> principi dell intelletto puro, poggiano su giudizi sintetici a priori della mente garanzia ultima della conoscenza -> mente uomo -> fonda le istanze dell oggettività nel cuore stesso della soggettività -> fondamento del sapere in termini di possibilità e di limiti, cioè conformemente al modo d essere di quell ente pensante finito che è l uomo Il conoscere non può estendersi al di là dell esperienza in quanto una conoscenza che non si differisca a un esperienza possibile non è conoscenza, ma un vuoto pensiero che non consce nulla, implica che il nostro uso possibile sia quello empirico, per il quale vengono riferite solo ai fenomeni, ossia agli oggetti di un esperienza determinata. La delimitazione della conoscenza del fenomeno comporta un esplicito rimando alla nozione di cosa in sé che si staglia sullo sfondo di tutta la gnoseologia criticista. Noumero: ciò che non può divenire oggetto di un esperienza sensibile, ha due significati: - Senso positivo: oggetto di un intuizione non sensibile di un ente dotato di intuizione intellettuale - Senso negativo: concetto di una cosa in sé esperienza: - intuizione sensibile, materiale e fonte ella conoscenza sensibile - totalità conoscenza fenomenica, ordine unitario dei dati sensibili secondo leggi a priori della mente Dialettica trascendentale -> analisi e lo smascheramento dei ragionamenti fallaci della metafisica la metafisica può costituirsi come una scienza? -> metafisica: parto della ragione, che in partenza non è altro che l intelletto stesso che è portato a pensare anche in assenza di dati -> voler procedere oltre ai dati esperienziali deriva dalla nostra innata tendenza all incondizionato e alla totalità -> tre idee trascendentali proprie della ragione: dati senso interno (anima), dati senso esterno (mondo), dati senso interno e esterno (Dio) -> errore della metafisica: trasformarle in realtà psicologia razionale: fondata su un ragionamento errato che consiste nell applicare la categoria di sostanza all io penso, trasformandolo in una realtà permanente chiamata anima. L io penso non è un oggetto empirico, ma soltanto un unità formale e l equivoco di base della psicologia razionale consiste nella pretesa di dare tutta una serie di valori positivi a quella x funzionale e ignota che è l io penso. Anche la cosmologia razionale, che pretende di far uso della nozione di mondo, inteso come totalità assoluta dei fenomeni cosmici, è destinata a fallire. antinomie: veri e propri conflitti della ragione con se stessa, che si concretizzano in coppie di affermazioni opposte, dove l una (la tesi) afferma e l altra (l antitesi) nega, ma tra le quali, in assenza di un esperienza corrispondente, non è possibile decidere (prima e seconda: matematiche, terza e quarta: dinamiche e possono essere razionalmente dimostrate) -> tesi sono proprie del pensiero metafisico e razionalistico e l antitesi dell empirismo e della scienza Le idee possono avere una funzione regolativa, indirizzando la ricerca intellettuale verso quell unità totale 4
5 che rappresentano. Infatti ogni idea è una regola che spinge la ragione a dare al suo campo d indagine, che è l esperienza, non solo la massima estensione, ma anche la massima unità sistematica. Le idee, cessando di valere dogmaticamente come realtà, varranno in questo caso problematicamente, come condizioni che impegnano l uomo nella ricerca naturale. Alla vecchia metafisica dogmatica o iperfisica, kant contrappone una nuova metafisica scientifica o critica, concepita come scienza dei concetti puri. Di questo nuovo tipo di metafisica fanno parte, sia una metafisica della natura, sia una metafisica dei costumi -> la metafisica è accettata nella forma di una scienza dei principi a priori del conoscere o dell agire. 5
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