Tavolo di concertazione sulle professioni sociali
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- Federica Maggi
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1 Tavolo di concertazione sulle professioni sociali Prima riunione Bari, 12 aprile 2006
2 I riferimenti normativi I riferimenti normativi - La l. n. 328/2000 (artt. 9 e 12) - La l. n. 251/2000 e s.m. (servizio sociale prof.) - La riforma del Titolo V della Costituzione (art. 117) - La L. R. n. 17/ Il Piano Regionale delle Politiche Sociali (Del. G. R. n. 1104/2004) - Il Reg. n. 14/2005 della Regione Puglia (OSS) - Il DDL n. 10/2006 della Regione Puglia (art. 55) - La normativa sanitaria nazionale - Il D.M. n. 520/98 per l educatore professionale
3 Art. 12 della L. n. 328/2000 (Figure Professionali sociali) 1. Con decreto del Ministro per la solidarietà sociale, da emanare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con i Ministri della sanità, del lavoro e della previdenza sociale, della pubblica istruzione e dell università e della ricerca scientifica e tecnologica, sulla base dei criteri e dei parametri individuati dalla Conferenza unificata di cui all articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ai sensi dell articolo 129, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono definiti i profili professionali delle figure professionali sociali. 2. Con regolamento del Ministro per la solidarietà sociale, da emanare di concerto con i Ministri della sanità e dell università e della ricerca scientifica e tecnologica e d intesa con la Conferenza unificata di cui all articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definiti:
4 a) le figure professionali di cui al comma 1 da formare con i corsi di laurea di cui all articolo 6 del regolamento recante norme concernenti l autonomia didattica degli atenei, adottato con decreto del Ministro dell università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509; b) le figure professionali di cui al comma 1 da formare in corsi di formazione organizzati dalle regioni, nonché i criteri generali riguardanti i requisiti per l accesso, la durata e l ordinamento didattico dei medesimi corsi di formazione; c) i criteri per il riconoscimento e la equiparazione dei profili professionali esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge. 3. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea di cui al comma 2, lettera a), sono definiti dall università ai sensi dell articolo 11 del citato regolamento adottato con decreto del Ministro dell università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n Restano ferme le disposizioni di cui all articolo 3-octies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, introdotto dall articolo 3 del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, relative ai profili professionali
5 Art. 55 (Formazione delle professioni sociali) 1. La formazione degli operatori costituisce strumento per la promozione della qualità ed efficacia degli interventi e dei servizi del sistema integrato, per l integrazione professionale e per lo sviluppo dell innovazione organizzativa e gestionale. 2. La Regione, con apposito regolamento regionale, da adottare entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge, definisce i profili professionali sociali, aggiuntivi rispetto a quelli già definiti a livello nazionale, e ne individua i percorsi di formazione scolastica e professionale o universitaria, nonché i percorsi professionali di accesso. 3. La Regione e gli Enti Locali, nell ambito delle rispettive competenze e delle procedure previste dalla normativa regionale, valorizzano lo sviluppo delle professionalità degli operatori sociali e ne sostengono la formazione continua, a ciò destinando risorse finalizzate a valere su fondi comunitari, nazionali e regionali.
6 Il contesto a livello regionale Il quadro di riferimento delle professioni sociali appare oggi particolarmente disomogeneo e ciò per un duplice ordine di motivi: in primo luogo la riforma del Titolo V della Costituzione ha introdotto rilevanti elementi di innovazione dal punto di vista normativo (alle Regioni potestà legislativa concorrente in materia di istruzione scolastica, estesa la competenza esclusiva delle stesse Regioni anche all istruzione professionale, oltre che alla formazione professionale) in secondo luogo la riforma del sistema formativo, elevando l'obbligo scolastico, ha diversificato la gamma dei corsi professionali regionali e della formazione permanente, ed ha ampliato l offerta del sistema universitario (laurea triennale, laurea specialistica, master di I e di II livello).
7 Gli effetti su qualifiche e titoli professionali Si assiste ad una proliferazione di qualifiche e titoli che porta con sé: il rischio di una pericolosa frammentazione del mercato del lavoro il rischio di una minore spendibilità dei titoli acquisiti la concreta possibilità di una forte disomogeneità nella qualità delle prestazioni erogate nell ambito di strutture e servizi sociali la minore efficacia complessiva dell utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie per la formazione professionale.
8 PERCORSO DA REALIZZARE IN PUGLIA FASE I QUADRO CONOSCITIVO -Rilevazione della offerta formativa -Costruzione quadro di offerta universitaria e comparazione con altri contesti -Rilevazione del fabbisogno di nuovi profili -FASE II DEFINIZIONI DEI PROFILI -Certificazione di competenze, qualifiche di base, qualifiche tecniche, lauree, alta qualificazione (descrizioni profili) -Aree disciplinari, contesti operativi, durata, competenza di base, competenze tecnico-professionali, competenze trasversali, requisiti di ingresso -Criteri per la certificazione delle competenze e delle esperienze professionali: misure compensative
9 Gli impegni della Regione Puglia Costituzione del Tavolo di Concertazione Monitoraggio dell offerta formativa presente in Puglia -Universitaria -Formazione professionale post-diploma e post-obbligo -IFTS Definizione fabbisogno professionale per la rete dei servizi socioassistenziali e sociosanitari Approvazione del Regolamento Regionale sulle professioni sociali
10 Il Tavolo di Concertazione sulle professioni sociali /Composizione Organizzazioni sindacali Rappresentanza Province pugliesi Ordini professionali e associazioni di categoria Terzo Settore Altri soggetti gestori (IPAB, fondazioni, altri privati)
11 Riflessione tecnico-scientifica su innovazione percorsi formativi per l area sociale Regione Puglia Il Tavolo di Concertazione sulle professioni sociali /Compiti Analisi offerta formativa esistente Raccordo tra sistema formativo e sistema integrato dei servizi sociali per adeguamento nuovi profili a bisogni emergenti Definizione standard formativi per il riconoscimento dei nuovi profili professionali sociali Definizione delle misure compensative e di aggiornamento per risorse umane già inserite Promozione nuove opportunità formative nel sistema regionale Monitoraggio andamento del mercato del lavoro nel campo dei servizi di cura
12 Assistenza per le attività del Tavolo Settore Programmazione Sociale della Regione Puglia coordinamento tavolo coordinamento azioni di ricerca e monitoraggio consultazioni e raccordo con la III Commissione stesura del Regolamento regionale sulle professioni sociali Formez Progetto Welfare Puglia rilevazione offerta formativa universitaria definizione fabbisogno nuovi profili rispetto a rete dei servizi comparazione con quadro nazionale e delle altre Regioni affiancamento per stesura del Regolamento Reg. Azione di ricerca finanziata nell ambito della Misura 3.4 del POR Puglia rilevazione fabbisogni formativi dinamiche mercato del lavoro per i servizi di cura
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