(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare)

Transcript

1 29 novembre 2009 terza di avvento anno C (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della terza domenica di Avvento. In questa aula santa, invochiamo lo Spirito Santo perché accenda i nostri cuori del desiderio di incontrare ancora il Signore Gesù nei giorni di questo Avvento. Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. Anche questa Messa è la presenza sempre nuova della Pasqua di Gesù, che ogni sabato sera viene annunciata all inizio della Messa. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1

2 29 novembre 2009 terza di avvento anno C Prima del segno di croce: Buona domenica e buona santa Messa. Anche questa sera, fratelli miei, siamo a Messa perché vogliamo vedere Gesù; speriamo che Gesù ci dica qualcosa che ci faccia innamorare di Lui; vogliamo diventare cristiani innamorati di Gesù. Questo è il desiderio del Padre: ascoltate Gesù. Nel nome del Padre 2

3 29 novembre 2009 terza di avvento anno C omelia Io l ho preso per mano Ti ho chiamato per nome Ho nel cuore un grande dolore Il più piccolo nel regno di Dio Sia lodato Gesù Cristo! Ti lodo e Ti benedico, o Dio, Padre di Gesù e nostro Padre, per il tempo dell Avvento. Tu sei un Dio che parla ai suoi figli. A Te piace parlare ai Tuoi figli e con i Tuoi figli e sei contento quando i Tuoi figli Ti ascoltano. Oggi, noi discepoli del Tuo Figlio Gesù, siamo qui a Messa portando nel cuore un piccolo proposito: durante i giorni di questo Avvento vogliamo ascoltarti, vogliamo ascoltarti di più. E poiché il primo a parlarci di Te è stato proprio Gesù, durante questo Avvento facciamo il proposito di ascoltare Gesù, di ascoltarlo di più. Del resto Tu stesso, Padre, quando ce lo hai presentato, ci hai raccomandato: Ascoltatelo! Ascoltatelo perché Gesù è il Figlio che io amo tantissimo. Avvento è la parola la cui radice latina significa: venire accanto, farsi vicino. Avvento è il tempo in cui tutto si fa più vicino: Dio all uomo, gli altri a me, io al mio cuore. E sempre tempo di avvento, allora: sempre tempo buono per accorciare le distanze, per conquistare vicinanze. Avvento è tempo magnifico. Dio ha giudicato il mondo e l ha trovato lontano. Ma invece di sdegnarsi, è Lui stesso che si carica della distanza, si incarica di fare tutti i passi per farsi vicino a noi. Dio ha giudicato l uomo e l ha trovato lontano. E invece di condannarlo, si mette in strada per abbreviare la distanza tra Lui e noi. E la strada per Lui l ha fatta Gesù. La strada per noi l ha fatta Gesù. Il Signore ci giudica e trova il nostro cuore pesante, incapace di gioia, arido nel consolare, stanco nel farsi vicino all altro Allora Dio si fa più vicino perché lui è l unico che è capace di parlare al cuore. E voi che siete innamorati o lo siete stati, sapete che cosa vuol dire parlare al cuore. Oggi, mi pare che il Signore, che ci ha parlato attraverso le letture della Messa, ci ha parlato delle sue amicizie. La prima lettura parla di un re straniero, che nono conosce Jahvé, non un figlio di Abramo, di Mosé, dei profeti. A lui il Signore affida un compito e parla con Lui come parlerebbe a un amico: Io l ho preso per mano Io ti ho chiamato per nome sebbene tu non mi conosca. Io sono il 3

4 Signore e non ce n è un altro fuori di me. Quante volte lo abbiamo detto: non ci siamo meritati noi che il Signore ci ami come figli, ma è Lui che ha scelto e deciso che ogni uomo che nasce su questa terra nasca figlio e figlio rimanga per sempre anche se per assurdo dovesse andare all inferno. Ma pensate quanti uomini e donne vivono già all inferno Io non ho progetti o idee che potrebbero salvare il mondo da tutto il male che avvelena il nostro sangue. So che davanti alle miserie che ogni giorno conosciamo, spesso noi stessi non sappiamo come fare (ma lo sanno i profeti: se li ascoltassimo un po di più!). So che non risolvo i problemi del mondo se preparo una elemosina per ogni povero che bussa alla mia casa tutti i giorni e qualche volta mi spazientisco anche e penso che bisogna risolvere questi problemi. Ma penso: tu non sei mai stato povero nemmeno un giorno della tua vita, nemmeno per un giorno hai avuto paura di non avere del pane per i tuoi figli e un letto dove farli dormire. Anche questo è inferno: sapere che non c è speranza alla loro povertà, alla loro miseria! Eppure anche a ciascuno di loro Dio dice: Io l ho preso per la destra Io ti ho chiamato per nome. Se non sono capace io di aiutarli, pensiamo almeno quanto il Signore Dio ha tenerezza di Padre anche per loro: Io conosco il tuo nome e quante volte ho cacciato un amico di Dio! Di più: un figlio! Anche san Paolo, nella seconda lettura parla di amicizia. Dice: Io sono un figlio del popolo che Dio si è scelto e ha preparato per anni e anni ad accogliere il Messia. I miei fratelli non sono stati capaci di riconoscere in Gesù di Nazaret il vero Messia, il vero Salvatore. Che cosa pagherei perché anch essi possano arrivare alla fede in Gesù Cristo. Sarei disposto persino ad essere scomunicato dalla mia comunità, persino a perdere la fede purché essi arrivino a riconoscere in Gesù il Messia. Che cosa siamo disposti a pagare pur di avvicinare tanti nostri fratelli alla soglia della fede nel Signore Gesù? Invece, quanta pigrizia! quanto orgoglio! quanta presunzione! Quanti giudizi! Siamo così innamorati di Gesù, è così bello essere di Gesù e suoi amici che faremmo di tutto per accompagnare tanti nostri fratelli da Gesù? Non mi pare Siamo ancora avvinghiati alle nostre abitudini, ai nostri giudizi insignificanti, al gusto della nostre polemiche o dei nostri pettegolezzi che non migliorano la vita di nessuno! E così la nostra chiesa si svuota giorno dopo giorno, soprattutto dei nostri giovani 4

5 Il Vangelo parla di due amici: di Gesù e di Giovanni Battista. Gesù ha molta stima di Giovanni. Dice di lui: Fra i nati da donna (come dire: a questo mondo) non c è nessuno più grande di Giovanni. Eppure, il più piccolo nel regno di Dio, è più grande di Lui. Gesù ci ha portato la possibilità di vivere in modo splendido, come il suo: vivere come i miti, gli umili, i puri di cuore, i misericordiosi. Gesù è il più piccolo dei figli di Dio: nessuno avrebbe potuto vivere piccolo come Gesù, umile come Gesù, mite, puro di cuore, misericordioso come Gesù Quando sei umile, mite, puro di cuore, misericordioso, tu sei più grande di Giovanni Battista. Per il Padre, sei grande come Gesù. Fratelli e sorelle della parrocchia della Ss.ma Trinità, oggi sono contento di aver celebrato la Messa festiva con noi. Vi ho annunciato la Parola del Signore, una Parola densa di amicizia del Signore con coloro che egli sceglie e chiama: vi ho sentito in comunione. Questo ci aiuta a comprendere la gioia di ricevere il nostro cardinale arcivescovo il prossimo 17 gennaio in visita pastorale alle parrocchie del nostro decanato. Io, in questi giorni sono stato con voi, anche martedì scorso con il cpp. In quell incontro ho ricevuto una grande consolazione, costatando la buona volontà, l armonia che c è in parrocchia, in ogni momento in cui la comunità di predispone a un servizio. Ho costatato anche il bene che voi volete ai vostri sacerdoti. Anch io voglio bene ai vostri sacerdoti; a don Mario, poi, mi legano rapporti di stima da molti anni. Dai vostri sacerdoti io ricevo buona testimonianza della loro vita e del loro ministero pastorale in mezzo a voi. Tutto ci aiuta a conoscerci meglio e a servire con gioia il Vangelo nella vita dei nostri fratelli. Sia lodato in eterno il nome santo di Dio. 5

6 Per la S. Messa dei ragazzi 29 novembre 2009 terza di avvento anno C Prima del segno di croce: Buona domenica e buona santa Messa. Anche questa mattina siamo a Messa perché vogliamo incontrare Gesù; speriamo che Gesù ci dica qualcosa che ci faccia innamorare di Lui; vogliamo diventare cristiani innamorati di Gesù. Questo è il desiderio del Padre: ascoltate Gesù. Nel nome del Padre 6

7 29 novembre 2009 terza di avvento anno C omelia Io l ho preso per mano Ti ho chiamato per nome Ho nel cuore un grande dolore Il più piccolo nel regno di Dio Sia lodato Gesù Cristo! La parola del Signore, se l ascoltiamo con il cuore, ci accende i generosità, di buona volontà di gioia Ieri mentre, stavo preparando questa omelia, mi è nata nel cuore una preghiera, che adesso vi leggo: Ti lodo e Ti benedico, o Dio, Padre di Gesù e nostro Padre, per il tempo dell Avvento. Tu sei un Dio che parla ai suoi figli. A Te piace parlare ai Tuoi figli e con i Tuoi figli e sei contento quando i Tuoi figli Ti ascoltano. Oggi, noi discepoli del Tuo Figlio Gesù, siamo qui a Messa portando nel cuore un piccolo proposito: durante i giorni di questo Avvento vogliamo ascoltarti, vogliamo ascoltarti di più. E poiché il primo a parlarci di Te è stato proprio Gesù, durante questo Avvento facciamo il proposito di ascoltare Gesù, di ascoltarlo di più. Del resto Tu stesso, Padre, quando ce lo hai presentato, ci hai raccomandato: Ascoltatelo! Ascoltatelo perché Gesù è il Figlio che io amo tantissimo. Oggi, mi pare che il Signore, che ci ha parlato attraverso le letture della Messa, ci ha parlato delle sue amicizie. La prima lettura parla di un re straniero, che non conosce Jahvé, non un figlio di Abramo, di Mosé, dei profeti. A lui il Signore affida un compito e parla con Lui come parlerebbe a un amico: Io l ho preso per mano Io ti ho chiamato per nome sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non ce n è un altro fuori di me. Quante volte lo abbiamo detto: non ci siamo meritati noi che il Signore ci ami come figli, ma è Lui che ha scelto e deciso che ogni uomo che nasce su questa terra nasca figlio e figlio rimanga per sempre Pensate come si vede il mondo attorno a noi in maniera diversa: sono circondato di fratelli perché il Padre ci ami tutti come figli. Ma noi siamo circondati da fratelli e figli come noi che non possono gustare e godere la gioia di essere tutti figli del Padre: quando preparo l elemosina per ogni povero che bussa alla mia casa tutti i giorni, qualche volta mi spazientisco anche e penso che 7

8 bisogna risolvere questi problemi. Ma penso: tu non sei mai stato povero nemmeno un giorno della tua vita, nemmeno per un giorno hai avuto paura di non avere del pane per i tuoi figli e un letto dove farli dormire. Anche questo è inferno: sapere che non c è speranza alla loro povertà, alla loro miseria! Eppure anche a ciascuno di loro Dio dice: Io l ho preso per la mano Io ti ho chiamato per nome. Penso: quante volte ho cacciato un amico di Dio! Di più: un figlio! Anche san Paolo, nella seconda lettura parla di amicizia. Dice: Io sono un figlio del popolo che Dio si è scelto e ha preparato per anni e anni ad accogliere il Messia. I miei fratelli non sono stati capaci di riconoscere in Gesù di Nazaret il vero Messia, il vero Salvatore. Che cosa pagherei perché anch essi possano arrivare alla fede in Gesù Cristo. Sarei disposto persino ad essere scomunicato dalla mia comunità, persino a perdere la fede purché essi arrivino a riconoscere in Gesù il Messia. Che cosa siamo disposti a pagare pur di avvicinare tanti nostri fratelli alla soglia della fede nel Signore Gesù? Invece, quanta pigrizia! quanto orgoglio! quanta presunzione! quanti giudizi! Siamo così innamorati di Gesù, è così bello essere di Gesù e suoi amici che faremmo di tutto per accompagnare tanti nostri fratelli da Gesù? Non mi pare E così la nostra chiesa si svuota giorno dopo giorno, soprattutto dei nostri giovani Il Vangelo parla di due amici: di Gesù e di Giovanni Battista. Gesù ha molta stima di Giovanni. Dice di lui: Fra i nati da donna (come dire: a questo mondo) non c è nessuno più grande di Giovanni. Eppure, il più piccolo nel regno di Dio, è più grande di Lui. Gesù ci ha portato la possibilità di vivere in modo splendido, come il suo: vivere come i miti, gli umili, i puri di cuore, i misericordiosi. Gesù è il più piccolo dei figli di Dio: nessuno avrebbe potuto vivere piccolo come Gesù, umile come Gesù, mite, puro di cuore, misericordioso come Gesù Quando sei umile, mite, puro di cuore, misericordioso, tu sei più grande di Giovanni Battista. Per il Padre, sei grande come Gesù. 8