IMPLEMETAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA DISCARICA DI SPIRITO SANTO IN OLBIA

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1 COMUNE DI OLBIA PROVINCIA DI OLBIA - TEMPIO IMPLEMETAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA DISCARICA DI SPIRITO SANTO IN OLBIA

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3 2 COMUNE DI OLBIA IMPLEMETAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA DISCARICA DI SPIRITO SANTO IN OLBIA INTRODUZIONE INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO PROGETTO DI MONITORAGGIO DELLA FALDA INTRODUZIONE Su incarico della CINES, per l ampliamento funzionale della discarica consortile di Spirito santo, in agro di Olbia, a seguito delle richieste espresse in merito dalla Provincia e da ARPAS è stata redatta la seguente relazione, inerente la documentazione necessaria per il completamento della Valutazione di Impatto Ambientale. Il seguente studio, d integrazione della rete di monitoraggio nasce dalle valutazioni contenute nella relazione di modellazione idrogeologica della discarica di Santo Spirito (elaborata dallo scrivente) e dai pareri espressi dagli enti sopra citati. La presente illustra il progetto di implementazione di monitoraggio delle acque sotterranee che è in fase di attuazione. Al momento della compilazione di questo scritto la realizzazione dei piezometri è in fase avanzata (sotto la direzione dello scrivente) di realizzazione mentre è da completarsi l acquisizione della strumentazione idonea di monitoraggio da parte di CINES che sarà completata necessariamente dopo le ferie estive (causa chiusura dei fornitori del suddetto materiale) INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO Il presente inquadramento idrogeologico è frutto di numerose indagini condotte all interno della progettazione dell ampliamento della discarica CINES, della VIA della stessa e dalle elaborazioni matematiche (modello idrogeologico di flusso e trasporto) e da nuovi rilevamenti in sito condotti dallo scrivente Idrogeologia generale

4 3 Le condizioni di esistenza dell acqua nel sottosuolo sono determinate dalla permeabilità, sia essa per fratturazione o per porosità, dei vari livelli componenti le varie serie idrogeologiche. I terreni dell area in cui è prevista la ricerca possono considerarsi da debolmente permeabili a impermeabili. In generale, sono costituiti da una formazione superficiale per lo più di tipo sabbioso-argillosa e limosa alla quale segue il granito arenizzato. La permeabilità dei graniti inalterati subaffioranti è da ritenersi molto scarsa: essa è legata alla fratturazione che può consentire un modesto immagazzinamento d'acqua soltanto nell'immediata prossimità della superficie, dove le fratture sono allentate. In profondità le fratture molto più serrate giocano un ruolo del tutto trascurabile. In definitiva, l'unica formazione permeabile è costituita dai prodotti di smantellamento e alterazione dei graniti, ovvero i terreni superficiali e i depositi eluviali e colluviali. La permeabilità di questi sabbioni è abbastanza elevata con un buon coefficiente di cernita (2,5), mostrando quindi una buona uniformità granulometrica e quindi un alto indice dei vuoti. In accordo con i dati di letteratura, per questo tipo di sabbione si è assunta una porosità di circa 25%. Alcune recenti analisi granulometriche (Geolab, 2008) permettono di calcolare (tramite le formule di Hazen) una permeabilità K pari a circa 1 * 10-6 m/s. Analisi granulometria campione Pz8 C1 (Geolab, 2008) Una certa importanza nell'immagazzinamento idrico e nella canalizzazione locale riveste infine lo strato di granito fortemente alterato con fratture piuttosto allentate, situato immediatamente sotto le coltri detritiche. Nella quasi totalità dei terreni è costante la presenza di prodotti di alterazione e smantellamento del granito; raramente la coltre si interrompe per lasciar posto a qualche sperone di granito poco alterato e fratturato.

5 4 Dal punto di vista della permeabilità, in base alle diverse caratteristiche geologiche delle formazioni possiamo distinguere 3 raggruppamenti: La prima è caratterizzata da suoli a permeabilità bassa prevalentemente per fessurazione (10-5 < k < 10-8, acquiferi monofalda). Si tratta dei settori ove la roccia è affiorante o sub affiorante. La seconda è caratterizzata da terreni a permeabilità medio bassa con drenaggio da lento ad impedito e substrato permeabile per fratturazione a modesta profondità (acquiferi multifalda). La circolazione dell acqua avviene quindi sia in superficie, all interno delle deboli coperture paleozoiche arenizzate e depositi eluviali sabbiosi (acquifero poroso, 10-3 < k < 10-6 m/s), sia in profondità nel livello sottostante più integro attraverso il sistema di fratture (acquifero fessurato, k< 10-6 ). La terza è caratterizzata da terreni a permeabilità bassa prevalentemente per porosità, in corrispondenza delle principali vie di drenaggio delle acque superficiali e sotterranee, in particolare i depositi antropici e quelli eluviali e colluviali, sabbiosi, sabbioso limosi e limoso sabbiosi, con 10-4 < k < Il complesso intrusivo dei monzograniti costituisce litologicamente il più alto grado di impermeabilità, ma al contempo, per la elevata percentuale di faglie e fratture, una zona di ricarica nella complessa circolazione delle acque nel sottosuolo. Il complesso superficiale colluviale ed eluviale, costituisce il dreno naturale per le acque del sottosuolo provenienti da tutti i bacini. Queste considerazioni di carattere idrogeologico consentono di esporre quanto segue: l'area in esame ha un substrato scarsamente permeabile ed una circolazione nel sottosuolo legata esclusivamente a faglie e/o fratture; numerose sono le manifestazioni sorgentizie di acque di fessurazione, ma poco significative, visibili solo nei periodi più piovosi e nelle scarpate delle vie perimetrali e di penetrazione della discarica, nel lato a monte, dove è più evidente la fratturazione e alterazione della roccia; nelle stagioni in cui le precipitazioni sono scarse, sono assenti; Da prove eseguite in terreni simili all area in oggetto, si può affermare che la permeabilità K varia tra 10 5 e Il campo di variabilità è stato volutamente espresso così ampio, per rappresentare sia i sedimenti più permeabili superficiali, sia quelli sabbioso argillosi nelle vie più alterate. Tali parametri sono stati elaborati con la formula di

6 5 Hazen (k = C (D10) 2 /10 4 (m/s), in cui C è una costante e D10 è il diametro corrispondente al 10% di passante dei granuli, in mm. Il coefficiente di permeabilità K varia infatti in funzione del quadrato del diametro efficace dei granuli. I deflussi idrici sotterranei, dalle osservazioni compiute, sembrano avere in generale le stesse direzioni di quelli superficiali: si ritiene cioè che bacino idrografico e idrogeologico siano grosso modo coincidenti. Sono presenti diverse zone umide e di raccolta delle acque di drenaggio degli impluvi, in corrispondenza dei corsi d acqua e della confluenza delle aste torrentizie, a valle della discarica, dove sono presenti le alluvioni, recenti e antiche, del Padrongiano. Parametri idrogeologici del sito Livelli piezometrici La falda in sito è stata rilevata tramite i pozzi piezometrici, quelli più significativi, realizzati all interno della discarica, 5 dei quali nel lato a valle e 1 in quello a monte. In particolare, i pozzi contrassegnati con i numeri P5, P6, P3, si trovano all esterno della discarica, a valle, vicino all entrata principale; i pozzi P1 e P4 (intercapedine), si trovano in corrispondenza delle strutture all interno della discarica; infine il pozzo P2, si trova nel lato a monte Di ogni pozzo, è stata mappata la posizione, la profondità e il livello statico della falda acquifera che alimenta il pozzo, mediante ausilio di GPS e freatimetro

7 6 posizionamento dei pozzi di monitoraggio I dati relativi al livello delle falda in quote assolute sono stati usati per elaborare un modello geostatistico dell andamento della falda nel sito. A seguito si riportano i risultati dell elaborazione ove dall andamento delle isofreatiche relative a due campagne di misure, il deflusso idrico sotterraneo relativo all acquifero più superficiale presenta una direzione all incirca SO-NE. Passante nella seconda campagna con un andamento circa S-N. Carta delle isofreatiche relativa a due campagne di misure Questa era la situazione della rete di monitoraggio ante luglio Tramite un sopraluogo eseguito dallo scrivente sono stati rilevati e misurati ulteriori piezometri già esistenti, realizzati nell ambito di indagini sull ampliamento della discarica in altri settori (Geolab 2008).

8 7 In particolare a S della discarica sono stati rilevati tre piezometri superficiali idonei al monitoraggio della falda superficiale a monte dell area della. Discarica. I piezometri esistenti si caratterizzavano per la presenza di una tubazione metallica (non del tutto idonea alla rielavazioni di parametri fisico chimici), inoltre non risultava perfettamente conosciuto l assetto stratigrafico, e le caratteristiche di completamento dei ogni singolo pozzo/piezometro, in particolare per quanto riguarda il completamento (fenestratura, cementazione, etc..) degli stessi. Rete di monitoraggio L ampliamento della discarica e la modellazione matematica imposta dagli enti di controllo ha messo in evidenza alcune lacune del modello concettuale nei confronti di quello matematico. Ad esempio nel modello matematico (cfr paragrafi più avanti) risultano asciutte, ovvero prive di circolazione idrica significativa, le celle del primo acquifero presso le aree topograficamente più elevate. Questo risulta abbastanza logico dal punto di vista matematico, ma non vi è la possibilità di riscontro data la scarsità dei pozzi di monitoraggio. Ugualmente si ha conoscenza dei livelli freatici mentre si hanno scarse informazioni sull eventuale acquifero nel fessurato (qui simulato come un acquitard). Quindi si dovrà prevedere alla messa in opera di una rete di monitoraggio qualitativo /quantitativo ambientale delle falda freatica con verifica della presenza di eventuali falde profonde in fessurato. Si è quindi progettata una nuova rete di monitoraggio che ha implicato la realizzazione di nuovi piezometri, la riutilizzazione parziale della vecchia rete e l abbandono di gran parte dei pozzi spia vecchi che comunque rimangono attivi (muniti di pompa sommersa) per ogni eventualità.

9 8 PROGETTO DI MONITORAGGIO DELLA FALDA Come già accennato l area di Santo Spirito ove insiste la discarica CINES è caratterizzata dalla presenza di due falde probabilmente scarsamente interconnesse fra loro. 1. la falda in materiale sciolto, permeabile pre porosità 2. la falda in roccia permeabile per fessurazione Si è dunque stabilità di terebrare dei nuovi piezometri, e di sfruttare quelli di cui si avessero dati certi, per discernere chiaramente il monitoraggio delle due falda. Per non ingenerare confusione con la vecchia rete piezometrica/di controllo la nuova rete viene denominata mediante sistema alfa numerico in rete superficiale (S per sabbie) e profonda (R per roccia). Quindi sono stati terebrati due piezometri S e due piezometri R nella prossimità dei vecchi piezometri P6,5 & 3 al fine di sostituirli integralmente. Sono stati terebrati ulteriori piezometri nel settore SO uno S e uno R in settori in cui mancavano dei pozzi/piezometri di monitoraggio. Nel settore S (a monte della direzione di deflusso idrogeologico) si è verificata l utilizzabilità del vecchio piezometro P2 trasformato in un piezometro R e l utilizzabilità di alcuni piezometri superficiali già terebrati nel 2008 di cui si conoscevano le caratteristiche idonee a farli divenire piezometri di tipo S. Di seguito si illustrano le caratteristiche dei piezometri già realizzati e di quelli in fase di realizzazione.: Denominazion e Falda monitorata Profondità m da p.c. Cementazione dalla superficie m da p.c. Posizione filtri/fenestratur a m da p.c. Falda al momento della realizzazione (agosto 2010) m da S1 Superficiale R2 Profonda Da realizzare 5 m presunta Da realizzare Da realizzare S3 Superficiale R4 Profonda Da realizzare 7 m presunta Da realizzare Da realizzare S5 Superficiale Asciutto R6 Profonda In fase di realizzazione p.c. In fase di realizzazione S7 Superficiale R8 Profonda

10 9 Piezometro S1 Piezometro R2 Piezometro S3 Piezometro R4 Piezometro S5 Piezometro R8 Piezometro R6 Piezometro S7 Ubicazione della nuova rete piezometrica di controllo; si ricorda che la vecchia rete persiste con ulteriori 6 pozzi/piezometri misurabili ma dalle caratteristiche non del tutto conosciute Mediante successive campagne di livellazione (tramite GPS) si otterranno le coordinate precise della nuova rete di monitoraggio. Le stratigrafie dei singoli piezometri sono riportate in allegato.

11 10 I piezometri S5, R6, S7 e R8 si possono considerare in base algi studi pregressi piezometri di monte rispetto al flusso mentre i restanti sono considerabili come piezometri di valle. Esiste un ulteriore rete piezometrica che interessa l area della vecchia discarica di cui si riporta l ubicazione Rete piezometrica (e campagna freatimetrica) disposta dal Comune di Olbia per il progetto di messa in sicurezza permanente della vecchia discarica Naturalmente questa ulteriore rete piezometrica non risulta utilizzabile in quanto a messa in sicurezza avvenuta il deflusso della falda risulterà profondamente modificato, inoltre gran parte dei piezometri sopra segnalati viene coinvolto dalla realizzazione della barriera idraulica (mediante jet grouting) che isolerà la vecchia discarica. Comunque sarà cura verificare a fine lavori la possibilità di utilizzo di qualche piezometro eventualmente sopravvissuto ed utilizzabile per il monitoraggio. Le caratteristiche idrochimiche delle acque sotterranee possono essere ricavate dalle analisi pregresse realizzate sulla vecchia rete di monitoraggio, probabilmente attribuibili ad acque profonde in roccia. Sarà cura del CINES verificare la composizione idrochimica delle acque di falda superciali mediante analisi condotte sui piezometri S.

12 11 In generale le acqua hanno caratteristiche di salinità (inteso come contenuto ionico globale) medio bassa priva di elementi indesiderati o in concentrazioni tali da essere in tabella 2 all. 5 del D. Lgs 152/06. Elemento interessante è la presenza di cloruri che potrebbe indicare una certa contaminazione con acque marine, tutta da verificare. Analisi chimicha delle acque sotterranee del pozzo spia P3 del 12/01/2010 Al fine di poter utilizzare i piezometri come spie di monitoraggio in continuo o comunque a tempi brevi si propone di installale gli stessi con alcuni strumenti di monitoraggio quali sonda di livello, temperatura e conducibilità. Infatti dalle analisi pregresse si è ricavato che pura all interno di una certa variabilità la conducibilità delle acque sotterranee (nei vecchi pozzi spia) è notevolmente minore della conducibilità del percolato. Quindi un monitoraggio della conducibilità può (a seguito della rilevazione di valori anomali) essere indicativo dello stato di contaminazione

13 12 delle acque sotterranee. Il monitoraggio della temperatura è indispensabile per standardizzare la conducibilità (molto sensibile alla temperatura) ed infine il monitoraggio di livello può aumentare il livello di confidenza fra il modello matematico e la realtà naturale del sito conducibilità pozzo5 pozzo 6 pozzo 3 percolato percolato feb-07 mag-07 ago-07 nov-07 feb-08 mag-08 ago-08 nov-08 feb-09 mag-09 ago-09 nov-09 Monitoraggio della conducibilità di alcuni pozzi spia (ex rete di monitoraggio) e del percolato all interno della discarica; si nota il notevole stacco fra le acque sotterranee e il percolato raccolto in discarica

14 conducibilità acque sotterranee conducibilità percolato discarica pozzo5 pozzo 6 pozzo 3 percolato percolato ott-06 apr-07 nov-07 giu-08 dic-08 lug-09 gen-10 0 Lo stesso grafico a due scale differenti per evidenziare anche le oscillazioni all interno delle misure delle acque sotterranee; esse oscillano fra 200 e 2500 microsimens /cm, mentre le il percolato segnala variazioni fra e microsimens/cm

15 14 pozzo pozzo g-07 m-07 m-07 l-07 s-07 n-07 g-08 m-08 m-08 l-08 s-08 n-08 g-09 m-09 m-09 l-09 s-09 n-09 Esempio di monitoraggio della conducibilità (da analisi chimiche) In generale si nota che la conducibilità dei pozzi aumenta nel periodo estivo in concomitanza con il decrescere della piovosità (come si evince dalla piovosità media trentennali sotto riportate) Precipitazioni totali medie trentennali mm gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Naturalmente risulta indispensabile proseguire con la campagna di prelievo campioni e misurazioni analitiche (secondo D. Lgs 152/06); si propone l analisi trimestrale dei pozzi di valle (S1, R2, S3, R4) e annuale dei pozzi di monte (S5, R6, S7, R8).

16 15 Ad ogni valore anomalo di conducibilità (su soglie che vanno tarate dopo alcuni mesi di monitoraggio, ma che indicativamente potrebbe oscillare intorno al valore 3500 microsimens/cm) è opportuno eseguire una campagna di analisi chimiche onde verificare la qualità delle acque e il motivo dell anomalia di conducibilità segnalata. Le caratteristiche tecniche delle sonde di controllo saranno dettate dalla disponibilità di mercato 8alimentazione, trasmissione dati, etc..) ma dovranno comunque poter campionare il dato ogni ora, avere una capacità di memoria non inferiore ad un anno, avere caratteristiche di resistenza e curabilità non inferiore ai 5 anni, avere metodi semplici e affidabili di trasmissione dati in superficie. La gestione dei dati è a cura del CINES che li trasmetterà con cadenza da concordarsi agli enti di controllo. Relazione elaborata nel mese di agosto 2010 In allegato: documentazione fotografica e stratigrafie della rete piezometrica realizzata al momento dell estensione della presente

17 16 Realizzazione del piezometro S1 Realizzazione del piezometro S3

18 17 Realizzazione del piezometro S5 Realizzazione del piezometro R6 Il piezometro S7

19 18 Il piezometro R8

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