ANALISI LCA. Fonte: Politecnico di Milano CDR
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1 ANALISI LCA L analisi del ciclo di vita (LCA) applicata al processo di co-combustione della filiera tipo Fusina, mostra risultati favorevoli per la filiera di co-combustione, che risulta, quantomeno per la situazione italiana, sempre vincente rispetto alle altre. Il ricorso all incenerimento diretto del RUR o alla combustione del in impianto dedicato a letto fluido presenta risultati migliori rispetto alla cocombustione per alcuni indicatori, solo nell ipotesi di elevatissimi rendimenti di recupero energetico (scenari danesi di grande sfruttamento dell energia termica), e generalmente nell ipotesi di sostituzione di combustibile sporco (carbone). La co-combustione del in centrale termoelettrica a carbone rappresenta dunque un opzione di grande interesse, la cui fattibilità va sicuramente esplorata laddove le condizioni locali lo consentono. Fonte: Politecnico di Milano ANALISI DEL CICLO DI VITA DELLA FILIERA DI PRODUZIONE DI E SUO UTILIZZO IN CO-COM- BUSTIONE NEL POLO IMPIANTISTICO DI FUSINA IN CONFRONTO CON OPZIONI ALTERNATIVE Rifiuto dopo biostabilizzazione RAPPRESENTAZIONE SEMPLIFICATA RAFFINAZIONE Inerti Vagliatura stellare o a dischi o separazione balistica Separazione aeraulica Fe Metalli ferrosi Fe Triturazione secondaria Fe/nFe Non-Fe
2 IMPIANTI Combustibile da rifiuti Bolzano - Via Innsbruck 33. T F
3 IMPIANTI COMBUSTIBILE DA RIFIUTI CONFRONTO FRA DIVERSI BILANCI DI MATERIA: IMPIANTO DI PRODUZIONE LADURNER 56 kg Ceneri 10 kg RU 100 kg Impianto di produzione Fusina Inerti 10 kg Totale a discarica 20 kg Metalli 5 kg a recupero IMPIANTO DI PRODUZIONE TRADIZIONALE (TRITO-VAGLIATURA) 35 kg Ceneri 6 kg RU 100 kg Impianto di produzione tradizionale umido 25 kg scarto 30 kg FOS 13 kg Totale a discarica 49 kg Metalli 3 kg a recupero VANTAGGI DEL COINCENERIMENTO L utilizzo dei rifiuti in sostituzione delle materie prime combustibili offre numerosi benefici, oltre ad una riduzione dello sfruttamento dei giacimenti naturali e una riduzione dell impronta ambientale dell attività estrattiva. L utilizzo di materiali alternativi in sostituzione parziale del clinker è un esempio di contributo positivo dell industria del cemento alla gestione delle risorse naturali. L utilizzo di rifiuti nel processo produttivo riduce le emissioni di CO 2 e non ha impatti negativi sull operatività degli impianti, sull ambiente e sulla qualità del prodotto finale. : UN MATERIALE FLESSIBILE PER LE PIÙ DIVERSE NECESSITÀ In virtù dei diversi trattamenti ai quali viene sottoposto, il è in grado di soddisfare tutti i requisiti di un normale combustibile, vale a dire: omogeneità elevato contenuto energetico presenza minima di sostanze nocive immediata disponibilità secondo le esigenze In sintesi: Risparmio di risorse naturali Riduzione del consumo di combustibili fossili primari Riduzione delle emissioni totali Nessuna produzione di ulteriori scarti Bolzano - Via Innsbruck 33. T F
4 IMPIANTI COMBUSTIBILE DA RIFIUTI Il processo Ladurner di bioessiccazione e produzione vanta una efficacia ed efficienza che derivano dall acquisizione da parte dell azienda di un knowhow tecnico fondamentale tramite l esperienza della costruzione e gestione del polo energetico di Fusina e dalla continua attività di R&D realizzata nella propria divisione tecnica. Impianto 2 di Fusina (VE). Particolare delle fasi di trattamento in biocella e raffinazione finale. CONFERIMENTO R.S.U. FOSSA DI RICEVIMENTO TRITURAZIONE STABILIZZAZIONE A SECCO IN BIOCELLA METALLI NON FERROSI INERTI SEPARAZIONE METALLI FERROSI CONFEZIONAMENTO STOCCAGGIO INERTI STOCCACCIO METALI FERROSI STOCCAGGIO METALLI NON FERROSI
5 FASI PRINCIPALI DEL PROCESSO FASE 1. CONFERIMENTO E PRETRATTAMENTO Ricezione rifiuto indifferenziato e pretrattamento meccanico. La ricezione del rifiuto avviene in ambiente chiuso. La leggera depressione mantenuta all interno del capannone evita la fuoriuscita di qualunque odore. FASE 2. BIOSTABILIZZAZIONE Il cuore pulsante dell impianto è rappresentato dalle biocelle. All interno di queste strutture in cemento armato, dotate di accessi a chiusura ermetica sul lato superiore o laterali viene depositato il rifiuto pretrattato. Tale materiale è destinato a subire un processo biologico volto a trasformarlo in sostanza secca non più putrescibile, preservando dunque l energia latente del carbonio organico. Le biocelle realizzate da Ladurner permettono una ossidazione intensiva anche grazie ad un complesso sistema di ventilazione, coadiuvato da un sistema di ricircolo che permette una diminuzione notevole della quantità di aria esausta prodotta. Temperatura aria esausta ( C) Giorni Temperatura ( C) Aria addizionale (m 3 /h) Aria totale (m 3 /h) Portata d aria (m 3 /h) Il processo di bioessiccazione si suddivide a sua volta in 4 fasi: fase 1: raggiungimento della temperatura d esercizio fase 2: fase principale di decomposizione fase 3: igienizzazione fase 4: raffreddamento Mediante un sistema computerizzato l andamento del processo all interno delle biocelle è regolato automaticamente. Tutti i valori dei parametri di riferimento (temperatura, concentrazione di CO 2, umidità relativa e portata d aria in ingresso ed in uscita) vengono monitorati in continuo.
6 ESEMPIO DI BILANCIO DI MATERIA STANDARD FASE 3. RAFFINAZIONE Trascorsi i 7 giorni necessari alla stabilizzazione del rifiuto, esso è trasferito al reparto di raffinazione ove il materiale ad alto potere calorico viene separato dai materiale destinati al riutilizzo e dai materiali inerti destinati a discarica. INERTI METALLI FERROSI METALLI NON FERROSI PERDITE DI PROCESSO Metalli ferrosi Metalli non ferrosi Inerti in fluff in balle in bricchette - Fluff: densità 150 kg/m 3 - dimensioni < 50 mm Trasporto: semirimorchi walking floor - Bricchette: densità 500 kg/m 3 - d 16 x h 20 mm Trasporto: cassoni scarrabili - Balle: densità 550 kg/m 3 - dim. 800 x 1050 x 1150 mm Trasporto: semirimorchi centinati o walking floor, 30 ton
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