I COMPITI E GLI OBBLIGHI TERRITORIALI DI COMUNI E PROVINCIA. Alcuni aspetti problematici emergenti dall innovazione del governo del territorio
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1 SABATI DELL URBANISTICA Seminari di formazione per amministratori degli Enti Locali bolognesi Bologna, sabato 23 ottobre 2004 I COMPITI E GLI OBBLIGHI TERRITORIALI DI COMUNI E PROVINCIA Alcuni aspetti problematici emergenti dall innovazione del governo del territorio Michelangelo SAVINO Dipartimento di Pianificazione Università IUAV di Venezia
2 LEGGE REGIONALE EMILIA ROMAGNA n. 20 del 24 marzo 2000 Art. 2 FUNZIONI ED OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE Comma 2 La pianificazione territoriale e urbanistica si informa ai seguenti obiettivi generali: promuovere un ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo; assicurare che i processi di trasformazione siano compatibili con la sicurezza e la tutela dell integrità fisica e con l identità culturale del territorio; migliorare la qualità della vita e la salubrità degli insediamenti urbani; ridurre la pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali anche attraverso opportuni interventi di riduzione e mitigazione degli impatti; promuovere il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto esistente; prevedere il consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione.
3 LEGGE REGIONALE EMILIA ROMAGNA n. 20 del 24 marzo 2000 Art. 3 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE Comma 2 A tal fine la pianificazione si sviluppa attraverso le seguenti azioni, avendo riguardo alla natura ed ai contenuti dei diversi strumenti: a) l individuazione degli obiettivi generali di sviluppo economico e sociale, di tutela e riequilibrio del territorio che si intendono perseguire; b) la formazione di un quadro conoscitivo; c) la determinazione delle azioni idonee alla realizzazione degli obiettivi individuati; d) regolamentazione degli interventi e la programmazione della loro attuazione; e) promuovere il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto esistente; f) il monitoraggio e il bilancio degli effetti sul territorio conseguenti all'attuazione dei piani.
4 LEGGE REGIONALE EMILIA ROMAGNA n. 20 del 24 marzo 2000 Art. 13 METODO DELLA CONCERTAZIONE ISTITUZIONALE Comma 1 La Regione, le Province e i Comuni, nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, conformano la propria attività al metodo della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti. Comma 2 Sono strumenti della concertazione istituzionale la conferenza e gli accordi di pianificazione e gli accordi territoriali.
5 Da questo quadro normativo (riferito alla pianificazione) scaturisce: I AMBITO PROBLEMATICO IL CAMPO DI AZIONE DEGLI ENTI TERRITORIALI Gli Enti Territoriali si trovano a dover coniugare nel loro operato obiettivi di natura differente e a promuovere azioni ed interventi estremamente eterogenee tra loro:! di carattere urbanistico e territoriale! di carattere edilizio ed architettonico! di carattere economico! di carattere igienico sanitario e di sicurezza della collettività! finalizzati al miglioramento della qualità della vita! di carattere sociale e culturale! di carattere ambientale
6 L azione degli Enti territoriali ha ambiti di intervento estremamente ampi. Gli interventi possono risultare intrecciati, non necessariamente coerenti Gli obiettivi possono essere spesso contrastanti fra loro
7 Da questo quadro normativo (riferito alla pianificazione) scaturisce: II AMBITO PROBLEMATICO IL RUOLO DEGLI ENTI TERRITORIALI Gli Enti Territoriali si trovano ad essere:! ARTICOLAZIONE FRA LE ISTITUZIONI E LA SOCIETÀ CIVILE! LUOGO DI SCONTRO/CONFRONTO/FILTRO TRA LOCALE E GLOBALE! LUOGO DELL INNOVAZIONE TRA PRINCÌPI E PRATICHE! LUOGO DI FRIZIONE TRA INERZIA E CAMBIAMENTO! LUOGO DI PROGETTAZIONE (DI STRUMENTI, DI INTERVENTI, DI FINANZIAMENTI, ECC.)
8 Da questo quadro normativo (riferito alla pianificazione) scaturisce: III AMBITO PROBLEMATICO MODALITÀ DI INTERVENTO Gli Enti Territoriali si trovano a dover affrontare processi di:! CO-PIANIFICAZIONE! PROGRAMMAZIONE COMPLESSA! PARTECIPAZIONE! MOBILITAZIONE OPERATORI ECONOMICI E FORZE SOCIALI! PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO! VALUTAZIONE! PEREQUAZIONE
9 Da questo quadro normativo (riferito alla pianificazione) scaturisce: IV AMBITO PROBLEMATICO ALCUNE QUESTIONI APERTE! DEFINIZIONE DELL «INTERESSE PUBBLICO»! TRADUZIONE DEGLI SLOGAN IN POLITICHE E PRATICHE DI INTERVENTO! OBIETTIVI LOCALI ED OBIETTIVI GLOBALI! CARATTERI DEL NUOVO PROTAGONISMO ISTITUZIONALE! MOBILITAZIONE OPERATORI ECONOMICI E FORZE SOCIALI! ARCO TEMPORALE DEGLI INTERVENTI
10 Una attenta, corretta, riflessiva, responsabile, strategica azione degli Enti territoriali rappresenta non solo la corretta forma di governo del territorio ma soprattutto la migliore garanzia per un equilibrato e sostenibile sviluppo della società contemporanea
11 SABATI DELL URBANISTICA Seminari di formazione per amministratori degli Enti Locali bolognesi Bologna, sabato 23 ottobre 2004 I COMPITI E GLI OBBLIGHI TERRITORIALI DI COMUNI E PROVINCIA Alcuni aspetti problematici emergenti dall innovazione del governo del territorio Michelangelo SAVINO Dipartimento di Pianificazione Università IUAV di Venezia
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