ISTITUTO ISTRUZIONE secondaria SUPERIORE T.FAZELLO SCIACCA. Sez. LICEO SCIENTIFICO "E. FERMI" - MENFI

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1 BOOK...CONCINI DI CONOSCENZA ISTITUTO ISTRUZIONE secondaria SUPERIORE T.FAZELLO SCIACCA Sez. LICEO SCIENTIFICO "E. FERMI" - MENFI Il filosofo del Penso, dunque sono LAVORO DI: Classe IV B DOCENTE: Prof. Nicolò Basile PROGETTO POF: BOOK..CONCINI DI CONOSCENZA A.S REFERENTE: PROF. F. PITARRESI

2 Cartesio Il filosofo del Penso dunque sono Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 2

3 Indice Premessa... pag. 4 Cenni sul filosofo... pag. 4 Il pensiero e gli studi di Cartesio... pag. 5 La struttura del Discorso sul metodo... pag. 6 Prima, seconda e terza parte del Discorso sul metodo... pag. 7 Quarta parte... pag. 8 Quinta e sesta parte... pag. 9 Mappa concettuale L etica e il rapporto corpo e anima... pag. 10 Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 3

4 Cartesio, il filosofo del "Penso, dunque sono" Cartesio è uno dei fondatori del pensiero filosofico moderno. Temi del suo insegnamento sono stati: il rifiuto del sapere tradizionale insegnato nelle scuole, la necessità di dare un nuovo metodo alla ricerca filosofica e scientifica, prendendo a modello la matematica, e la volontà di partire dall'uomo e dai contenuti del suo pensiero per risolvere i problemi della certezza della conoscenza umana, dell'esistenza di Dio e dell'immortalità dell'anima. Cenni sul filosofo: René Descartes (La Haye, Turenna Stoccolma 1650), noto anche col nome italianizzato di Cartesio, filosofo, scienziato e matematico francese, considerato il fondatore della filosofia moderna. Fu educato dai gesuiti nel collegio di La Flèche, dove approfondì, oltre ai classici, lo studio della matematica e della filosofia scolastica. In seguito studiò diritto presso l'università di Poitiers e dal 1618 si arruolò nell'esercito del principe protestante olandese Maurizio di Nassau, deciso a intraprendere la carriera militare. La sua attenzione era tuttavia già rivolta ai problemi filosofici e matematici ai quali avrebbe dedicato tutta la vita. Tra il 1623 e il 1625 viaggiò in Italia; dal 1625 al 1628 visse in Francia dedicandosi alla filosofia e agli esperimenti di ottica. Si trasferì poi in Olanda, dove visse in diverse città, tra cui Amsterdam e Leida. Durante i primi anni della permanenza in Olanda, Cartesio compose tre trattati importanti, la Diottrica, le Meteore e la Geometria, pubblicati nel 1637 e introdotti dal Discorso sul metodo, che compendiava la sua filosofia. Seguirono altri scritti filosofici, tra i quali le Meditazioni metafisiche (1641) e i Principi di filosofia (1644). Nel 1649 Cartesio fu invitato alla corte di Stoccolma per dare lezioni di filosofia alla regina Cristina di Svezia; ammalatosi di polmonite, morì l'anno seguente. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 4

5 Il pensiero del filosofo: Il pensiero di Cartesio rappresenta una tappa fondamentale nel passaggio dal Rinascimento all età moderna. L'analisi del pensiero autocosciente ( so di pensare ) conduce, quindi, a stabilire che l'essere è inseparabile dal pensiero: il pensiero è un attributo che mi appartiene necessariamente e io so di esistere come essere pensante. E proprio dall'analisi di questo atto di autocoscienza Cartesio trae il suo fondamentale criterio di verità: posso dire "penso, dunque sono" in quanto vedo con la massima chiarezza che per pensare bisogna essere; dunque si potrà dire come regola generale che le cose che noi concepiamo molto chiaramente e molto distintamente sono vere. A partire dal possesso di questa prima verità, Cartesio cerca se sia possibile uscire dalla sfera del pensiero per recuperare una realtà fuori di esso. La consapevolezza di esistere come essere pensante è una garanzia che, oltre a me, esiste anche una realtà esterna, la realtà del mondo fisico, descritto nei Principi di filosofia in termini meccanicistici. Anche per quanto riguarda l'uomo, il processo delle funzioni vitali e del sistema nervoso viene descritto in termini puramente meccanici, fino al sopraggiungere della morte, intesa come dissoluzione della macchina umana. Cartesio afferma, quindi, un netto dualismo tra corpo materiale (che funziona in base a principi propri) e sostanza spirituale (che è innanzi tutto coscienza); quest'ultima è unita ed è in relazione con il corpo attraverso la ghiandola pineale, collocata al centro del cervello. Gli studi e le opere di Cartesio: Mentre Cartesio si trova in Germania, ha un intuizione, avvenuta in sogno, dei mirabilis scientiae fondamenta ovvero, come è stato interpretato, dell unità del sapere attorno alla scienza matematica che permette, con metodo rigoroso, di stabilire quali sono i principi della conoscenza e come vagliare le nozioni certe ed indubitabili da quelle ipotetiche e provvisorie. Durante il soggiorno in Olanda, per godere di quella libertà filosofica e religiosa caratteristica del paese, Cartesio compone il Trattato della luce e con lo studio della metafisica un trattato intitolato Meditazioni sulla filosofia prima, che getta le fondamenta sul celebre Discorso sul metodo come introduzione programmatica ai trattati su Diottrica, sulle Meteore e sulla Geometria ; materie che l autore sceglie per dar prova della scienza universale, spiegate in modo tale che anche quelli che non hanno studiato potranno intenderle. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 5

6 La struttura del Discorso sul metodo : Pubblicato nel 1637 Cartesio suddivide il suo capolavoro in sei parti. Nella prima si trovano diverse considerazioni relative alle scienze. Nella seconda le principali regole del metodo stabilite da Cartesio. Nella terza alcune regole morali che ne derivano. Nella quarta le prove che egli dà dell esistenza di Dio e dell animo umano: su queste si fonda la sua metafisica. Nella quinta, l ordine dei problemi fisici del settore da lui esplorato: in particolare, la spiegazione dei movimenti del cuore e la differenza tra la nostra anima e quella delle bestie. Nell ultima troviamo le condizioni che l autore ritiene essenziali per progredire nell indagine naturalistica e le ragioni che l hanno portato a scrivere. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 6

7 Prima parte: La prima parte del Discorso sul metodo è dedicata ad alcune ad alcune considerazioni sulle scienze e si apre con un pensiero sul buon senso, cioè il potere di ben giudicare e di distinguere il vero dal falso, che è uguale in tutti gli uomini. Comincia così parlando dei suoi studi che, per Cartesio, si basano sull approfondimento degli antichi e che successivamente decide di abbandonare per dedicarsi allo studio delle scienze matematiche, preferite alle altre per la loro certezza e per l evidenza delle loro ragioni. Seconda parte: La seconda parte del Discorso sul metodo è una delle più importanti che riguardano il pensiero filosofico di Cartesio; qui, infatti, scrive i quattro punti fondamentali del suo metodo: l evidenza, l analisi, la sintesi e la revisione o enumerazione. La prima regola impone di accettare come vero solo ciò che si presenta alla mente in modo chiaro e distinto e di escludere ogni elemento dove è possibile una forma di dubbio. La seconda regola dell analisi afferma che un problema deve essere suddiviso in sottoproblemi più semplici da analizzare separatamente. La terza regola della sintesi suggerisce di passare dalle conoscenze più semplici alle più complesse gradatamente. L ultima regola indica di controllare l applicazione dell analisi e la revisione e il controllo della sintesi. Le regole metodiche di Cartesio non hanno in sé la propria giustificazione, ma necessitano di essere filosoficamente legittimate. Terza parte: Nella terza parte del Discorso di Cartesio si indica la morale composta da quattro massime: la prima era di obbedire alle leggi, ai costumi e alla religione del proprio paese facendo affidamento alle opinioni adeguate. La seconda affermava che si doveva rimanere fermi nei propri pensieri per raggiungere la verità; quindi, una volta presa una decisione, si doveva andare fino in fondo con risolutezza. La terza massima indica le cose che non è possibile cambiare e per le quali è meglio cambiare se stessi piuttosto che il mondo. La quarta è una regola che sta alla base di tutte le altre: questa per Cartesio consisteva nell affidamento alla ragione con lo scopo di progredire nella realtà; la conseguenza di queste quattro regole produceva felicità. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 7

8 Quarta parte: Nella quarte parte del Discorso si dimostra l esistenza di Dio e l immortalità dell anima. Cartesio parte col dubitare di tutto per essere certo di non sbagliare metodo, fase che viene definita come fase del dubbio metodico, alla quale segue quella del dubbio iperbolico. Quindi, se nella prima ci si riferisce solo alla conoscenza delle cose sensibili, nella seconda si giunge a dubitare delle verità scientifiche ovvero delle certezze. Nel dubbio iperbolico è presente una certezza assoluta che si identifica con il cogito ergo sum ovvero che l uomo può ammettere di ingannarsi, ma per farlo deve per forza esistere. Per affermare ciò Cartesio parte dal rapporto che c è tra pensiero e oggetto e si domanda se le idee corrispondano a veri e propri oggetti. Egli suddivide le idee in tre categorie: le idee innate, quelle che non derivano dall esterno; le idee avventizie, quelle che derivano dal di fuori; le idee fattizie, formate o trovate da me stesso. Poi Cartesio comincia a parlare dell esistenza di Dio tramite tre prove. La prima parla di come è possibile che l uomo, essere limitato e pieno di imperfezioni, abbia la concezione dell infinito e quindi di Dio. Da dove deriva la mia idea di Dio? Nella seconda Cartesio dice che se siamo esseri finiti e imperfetti: questo è certificato dal fatto che dubitiamo e non siamo certi delle cose, ma se avessimo potuto scegliere come venire al mondo, ci saremmo dati le caratteristiche dell Essere perfetto. Da dove derivano le mie (im)perfezioni? Nella terza e ultima prova dell esistenza di Dio, Cartesio ne parla come colui che ci ha creati e fornito l intelletto che, se usato in modo corretto, ci porterà a conoscenze certe: la prova ontologica. Resta aperta la questione su come debba essere concepita la sostanza che Cartesio suddivide in due: la sostanza pensante, che è consapevole e libera, e la sostanza estesa, che è inconsapevole e determinata. Queste due categorie si trovano nella ghiandola pineale in cui confluiscono le due res extensa e cogitans. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 8

9 Quinta parte: In questo capitolo Cartesio espone uno dei più importanti e innovativi concetti: quello del corpo capace di vivere anche senza l aiuto dell anima. Ipotizza l esistenza di un mondo simile al nostro in cui Dio è il creatore della materia e delle leggi che la governano. Cartesio, tramite la dimostrazione del funzionamento dell apparato circolatorio, così complesso ed autonomo e simile alle macchine, giunge a considerare il corpo degli uomini simile alle bestie, con la differenza che i primi avevano un anima, mentre i secondi no. Come prova della presenza dell anima mostra la capacità di comunicare anche se sordi, caratteristica che manca agli animali in quanto non riescono a farsi capire dagli uomini. Le differenze tra le bestie e l uomo sono causate dalla creazione da parte di un essere perfetto, che ha applicato agli uomini la ragione o anima che dimostra l esistenza di Dio e, poiché senza l anima persiste la vista come un corpo autonomo, anche essa deve essere immortale. Le macchine, invece, inventate dagli uomini, non agiscono con condizione di causa come l uomo perché non hanno la volontà. La formazione della vita e dell uomo veniva spiegata da Cartesio in senso meccanicistico, in quanto tutti gli esseri viventi non erano altro che macchine formate dalla materia e dal movimento; solo l anima dell uomo sfuggiva al meccanicismo. Sesta parte: Cartesio nella sesta parte, la conclusione del Discorso sul metodo introduce il discorso sulla Diottrica, la Geometria e le Meteore, esordendo con le ragioni che lo avevano portato temporaneamente a prendere la decisione di non pubblicare l opera. Facendo riferimento al processo a Galilei, per evitare sanzioni da parte dello Stato o della religione, sempre nella parte conclusiva riprende le regole del metodo, critica l Aristotelismo, parla dell esistenza di Dio e delle scienze che devono avere validità pratica. Poi decide di restringere il suo campo d azione alla medicina, non per sminuire le scienze fisiche, ma perché la salute è il primo bene, pilastro su cui poggiano tutti gli altri. Cartesio pubblica l opera scegliendo accuratamente gli argomenti più neutri possibili e trattandoli in francese e non in latino, per favorire i poco istruiti a conoscere. L autore ci lascia poi una considerazione: non sa dove arriverà con la sua ricerca e sarà grato non a chi gli offrirà cariche e titoli, ma a chi gli permetterà di godere senza ostacoli il suo tempo. Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 9

10 Liceo Scientifico E.Fermi di Menfi a.s Book.. concini di conoscenza 10

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