IMPIANTISTICA PER IL COMFORT ABITATIVO

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1 EDILIZIA DEL TERZO MILLENNIO IMPIANTISTICA PER IL COMFORT ABITATIVO Sistemi radianti per riscaldamento e raffrescamento nelle nuove costruzioni e riqualificazioni VERONA Hypocaustum(epoca dell impero romano) Impianto a pavimento in ferro (anni 30 primo impianto in Inghilterra) Recente impianto a pavimento (a partire dagli anni 80) Evoluzione Storica 1

2 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO UNI EN ,2,3,4,5 La norma Italiana (UNI) e Europea (EN) definisce e regolamenta la progettazione e l istallazione degli impianti di riscaldamento a pavimento. Resa certificata sperimentalmente: Resa determinata numericamente: 2

3 Attenzione alle temperature di funzionamento limite Qual è la temperatura limite del pavimento radiante? 29 C (UNI EN 1264) A cui corrispondono ca.97w/m2 fornibili a un ambiente da mantenere a 20 C Attenzione alle temperature di funzionamento limite Qual è la temperatura limite del soffitto radiante? 29 C (UNI EN :2009) A cui corrispondono ca.59w/m2 fornibili a un ambiente da mantenere a 20 C 3

4 Attenzione alle temperature di funzionamento limite Qual è la temperatura limite della parete radiante? 40 C (UNI EN :2009) A cui corrispondono ca.160w/m2 fornibili a un ambiente da mantenere a 20 C Esiste un limite anche sulla temperatura di mandata per cui, con 50 C di temperatura di mandata massima e salto termico 2K, con soluzioni a cartongesso la potenza specifica massima è pari a 104W/m2 Pag. 11 Resa dell impianto a pavimento: quali sono i parametri che influiscono? Parametri influenti sulla resa dell impianto: Tipologia lastra isolante Passo di posa e diametro della tubazione Spessore e tipo di massetto Tipo di pavimentazione 4

5 Lastra isolante Scelta del pannello isolante gli strati di isolamento devono presentare la seguente resistenza termica minima in funzione delle condizioni tecniche sottostanti la struttura di riscaldamento a pavimento ( UNI EN ) cosa c'è sotto? Rt_ [mqk/w] locali riscaldati (caso I) 0,75 locali freddi e terreno (casi II e III) 1,25 testerna>=0 C (caso IV per sud-italia) 1,25-5<=testerna<0 C (caso IV per centro e nord- Italia) 1,5-15 C<=testerna<-5 C (caso IV per nord-italia) 2 5

6 Scelta del pannello isolante R = s / lamda dove R è la resistenza termica [m 2 *K/W]; s lo spessore [m]; lambda la conducibilità termica λd[w/m*k] corretta secondo EN ISO Pag. 15 Europlus-lambdalambda Polistirene sinterizzato con grafite λ D 0,030 W/m * K Spessori: Piano terra o sopra locali non scaldati 39mm Sopra locali scaldati 24mm NORMATIVA DI RIFERIMENTO UNI EN 1264 Europlus-flex Polistirene λ D 0,034 W/m * K Spessori: Piano terra o sopra locali non scaldati 44mm Sopra locali scaldati 27mm Eurosuper Poliouretano λ D 0,024 W/m * K Spessori: Piano terra o sopra locali non scaldati 33mm Sopra locali scaldati 23mm 6

7 LE LASTRE LASTRA PIANA LASTRA BUGNATA SISTEMA EUROSUPER SISTEMA EUROFLEX Contatto con il massetto discontinuo Contatto con il massetto continuo 7

8 Lastra Piana = Elevata Resa Elevata Resa = Tm più bassa Tm più bassa = Risparmio Energetico influenza della geometria del sistema Resa per tmedia 35 C e pavimento in ceramica Resa [W/mq] sistema piano sistema bugnato 50 passo 10cm passo 15cm passo 20cm Interasse di posa Che cosa rappresenta la termografia seguente? 8

9 Massetti Spessore necessario 45mm 20mm 15mm PUR 20mm Spess.isolante Totale: 45mm+20mm+ s isolante=90-120mm 9

10 Tipologie di massetti IMBARCAMENTO E FESSURAZIONE DEL MASSETTO per evitare il fenomeno sono fondamentali: presenza dell additivo e composizione corretta di sabbia e cemento per i massetti tradizionali graduale asciugatura 10

11 Chiusura delle aperture esterne Tutte le finestre e le porte-finestre vanno chiuse con un telo in plastica in modo da evitare correnti d aria e l irraggiamento solare diretto. Correnti d aria durante le prime 48 ore dopo la posa possono creare cavillature. 11

12 Antiritiro Fibra Rete Misura dell umidità residua Identificazione dei punti di misura dell umidità Verifica dell umidità residua Effettuazione della misura CM Autolivellante: 1,3% e 1,8% Sabbia-cemento: 2,0% e 2,5% 12

13 Procedure nella posa dell impianto a pavimento (UNI EN ):4.2.1 VERIFICA DELLO STATO DI CANTIERE I Sottofondi irregolari sono condizioni sfavorevoli per la posa. 13

14 Procedure nella posa dell impianto a pavimento (UNI EN ): BATTISCOPA STRISCIA PERIMETRALE DOPPIA PAVIMENTAZIONE SPESS. MIN 45 mm la striscia perimetrale deve ergersi dalla base di supporto fino alla superficie del pavimento finito [...] La parte superiore della striscia che sovrasta il pavimento finito non deve essere tagliata fino al completamento del rivestimento a pavimento IMPIANTO ELETTRICO SOLETTA MASSETTO ADDITIVATO PANNELLO ISOL. EUROSUPER 28 o 46 TUBO EUROTHERM MASSETTO DI LIVELLAMENTO 14

15 Pavimentazione Pavimentazione Ceramica 1 cm λ=1,00 W/mK Parquet 2 cm λ=0,34 W/mK Massetto tradizionale 4,5 cm λ=1,20 W/mK EPS (grafite) + guaina 3,2 cm λ=0,030 W/mK Sottofondo 8 cm λ=0,20 W/mK Solaio 24 cm λ=0,65 W/mK 15

16 Conseguenze umidità non uniformi: deformazioni Pavimento incollato o flottante????? 16

17 0,25% di movimento per ogni 1% di aumento di umidità). Influisce sul movimento del legno anche come esso è stato tagliato. Gli elementi rigati (taglio secondo il raggio del tronco d albero) sono molto più stabili degli elementi fiammati (taglio ortogonale al raggio). Nella produzione del parquet è normale che ci siano più elementi fiammati di elementi rigati (il taglio del tronco avviene sempre nella stessa direzione!): Sistema a pavimento radiante: parametri influenti sulla resa del sistema Aumento percentuale resa del pavimento radiante 20x2 anziché 17x2; 3% 1cm in meno di massetto; 5% lastra piana anziché bugna; 8% doppi metri di tubo; 21% 17

18 Regolazione Climatica Smartcontrol NEW! NEW! Sensore temperatura/umidità: montaggio 18

19 Soffitto radiante Prestazioni termiche: test sperimentali del WSPLab di Stoccarda Sistema Leonardo int.10 al momento dell alimentazione con acqua refrigerata Sistema Leonardo int.10 dopo 20 minuti si noti come sia già a regime Sistema Leonardo int.10 dopo 60 minuti inizia il test per la resa in raffrescamento Differenze tra superfici radianti diverse Per lo scambio di calore c è una direzione preferita Potenza specifica fornita a un ambiente a 20 C con temperatura superficiale pari a 29 C Minore potenza specifica fornibile in percentuale rispetto al pavimento radiante in riscaldamento W/m pavimento parete soffitto parete soffitto 19

20 Differenze tra superfici radianti diverse Per lo scambio di calore c è una direzione preferita Potenza specifica sottratta a un ambiente a 26 C con temperatura superficiale pari a 22 C Maggiore potenza specifica fornibile in percentuale rispetto al pavimento radiante in raffrescamento 0 pavimento parete soffitto W/m parete soffitto Altre caratteristiche dell impianto radiante 20

21 Pavimento galleggiante (Isolamento Acustico) Parametri [db] Categorie di edifici R w D 2m,nT,w L ntw L ASmax L Aeq Ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili Residenze, alberghi, pensioni o attività assimilabili Attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali o assimilabili livello massimo di rumore di calpestio Requisiti acustici passivi (DPCM ) Principio massa molla massa Massetto BATTISCOPA STRISCIA PERIMETRALE DOPPIA PAVIMENTAZIONE Sottofondo Solaio Pannello Pavimento galleggiante IMPIANTO ELETTRICO SOLETTA SPESS. MIN 45 mm MASSETTO ADDITIVATO PANNELLO ISOL. EUROSUPER 28 o 46 TUBO EUROTHERM MASSETTO DI LIVELLAMENTO Pannello acustico Europlus-silentium: Rigidità dinamica 19MN/m 3 Classe di comprimibilità CP2 (abbassamento del pannello isolante è al max pari a 2mm con carichi superficiali fino a 5KPa (c.a. 500 kg/m 2 ) Norma UNI per la classificazione acustica degli edifici. 21

22 BATTISCOPA STRISCIA PERIMETRALE DOPPIA PAVIMENTAZIONE SPESS. MIN 45 mm MASSETTO ADDITIVATO PANNELLO ISOL. EUROSUPER 28 o 46 IMPIANTO ELETTRICO SOLETTA TUBO EUROTHERM MASSETTO DI LIVELLAMENTO Certificazione energetica Zona climatica E (U= 0,30 W/m 2 K) DM. 26/01/2010 Solaio non isolato U=1.1 W/m 2 K ***Pavimenti verso locali non riscaldato o verso l esterno, valori applicabili dall 1 gennaio 2010 per tutte le tipologie di edifici (Decreto Ministeriale 26/01/2010: Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica degli edifici) 22

23 Certificazione energetica Zona climatica E (U= 0,46 W/m 2 K) Solaio non isolato U= 1,1 W/m 2 K Solaio isolato U= 0,46 W/m 2 K Certificazione energetica Zona climatica B (U= 0,46 W/m 2 K) U= 0,39 W/m 2 Keurosuper 33 mm lastra isolante in poliuretano (λ 0,024 W/mK) Solaio non isolato U= 1,1 W/m 2 K U= 0,40 W/m 2 K europlus-lambda 39 mm Isolante in polistirene espanso sinterizzato con grafite (λ 0,030 W/mK) 23

24 POSIZIONAMENTO DEL COLLETTORE GIUNTI DI DILATAZIONE La norma sull impianto a pavimento ribadisce quanto già presente nelle norme sui massetti: le superfici dei giunti non devono essere maggiori di 40 mq con una lunghezzamassima di 8 m. Nel caso di ambienti rettangolari, le superfici dei giunti possono superare queste dimensioni, con un rapporto massimo in lunghezza di 2 a 1 24

25 30/05/2012 Giunto di dilatazione SERVENDOSI DI UN TAGLIERINO ESEGUIRE I FORI PER IL PASSAGGIO DEI TUBI PRIMA DI POSIZIONARE IL GIUNTO Giunto di dilatazione Profilo coprigiunto Fuga piastrelle Piastrelle 10mm Massetto additivato Guaina isolante Isolazione Foglia PE Sottofondo di livellamento Solaio 45mm Tubo MIDIX Guaina isolante Isolazione Sottofondo di livellamento o solaio 200mm 400mm 200mm 101B 109D 101A 109A 101D 109C 106B 107B 109B 101C 109E 107A A GIUNTI DI DILATAZIONE 25

26 TUBAZIONE SOTTO I MOBILI???? TUBAZIONE SOTTO I MOBILI???? 20 C 29 C 26