CARLO VIGO ARCHITETTO PIAZZA TRISTANI, CAGLIARI TEL: FAX:

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1 PROGETTO ESECUTIVO PER LAVORI DI COMPLETAMENTO DELL EDIFICIO COMUNALE - RELAZIONE TECNICA - PREMESSA La presente relazione ha come oggetto gli impianti, elettrico, speciali e di illuminazione attinenti l ampliamento dell edificio. All'interno i locali saranno così suddivisi per destinazione d'uso: Al piano terra 1 sala polivalente ad uso conferenze/consiliare; 1 ambiente destinato alle relazioni con il pubblico; servizi per il pubblico pompa antincendio Al piano primo 5 uffici Servizi. Per via della limitatezza delle risorse economiche si è proceduto per stralci funzionali. Nel primo stralcio funzionale e stato eseguito l impianto elettrico completo dell archivio e l alimentazione elettrica del gruppo antincendio UNI 9490, localizzato nella piazza retrostante il municipio esistente. Il presente intervento si occupa del completamento dell impianto elettrico dell edificio di nuova realizzazione, del completamento dell impianto di climatizzazione e della realizzazione dell impianto di illuminazione (oltre a una serie di opere edili interne meglio descritte nella tav. A del presente progetto). Tale intervento farà riferimento alle principali normative vigenti sugli impianti elettrici (fra le quali si citano: Norma CEI 64-8; 64-8/7). Pertanto l impianto andrà progettato e dimensionato in tutte le sue parti: Protezione quadro generale; Quadro elettrico generale; Quadro elettrico Gruppo antincendio UNI9490; Linee dorsali principali; Linee di alimentazione 1 Prescrizioni normative Gli impianti e i rispettivi componenti utilizzati risponderanno, oltre alle indicazioni della presente relazione tecnica di progetto, alle norme tecniche, a quelle di legge e regolamenti vigenti alla data di presentazione del progetto; in particolare saranno conformi: alle prescrizioni di Autorità Locali di controllo ASL e di vigilanza ISPESL e V.V.F.; alle prescrizioni e indicazioni dell ente distributore dell energia elettrica (ENEL); alle prescrizioni e indicazioni delle società per l esercizio telefonico; alle norme CEI, CEI-EN, UN.EL.-U.N.I./I.S.O.- CEE. Le norme principali relative all impiantistica elettrica, sono le norme CEI; in particolare: Norma CEI V edizione - Impianti elettrici utilizzatori; Norma fascicolo 2093 G, anno 1993 I edizione - Guida per l esecuzione dell impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. Norma CEI fascicolo III edizione - Prova dei cavi non propaganti l incendio. Norma CEI 11-8 fascicolo III edizione - Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra. Norma CEI 17-13/1 fascicolo II edizione - Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS). 1

2 Norma CEI 70-1 fascicolo 1915E anno 1992 II edizione - Gradi di protezione degli involucri (Codice IP); Norma UNI 10380, riguardante i livelli di illuminamento minimo; DPR 547 del disposizioni antinfortunistiche di carattere generale; Legge 1 marzo 1968, n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. ; Legge 5 marzo 1990, n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti ; D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti. Dlgs 626 e sue integrazioni/aggiornamenti; Marcatura CE o dichiarazione CE ove richiesta; Dichiarazione di conformità di tutti gli impianti eseguiti. 2.Caratteristiche generali, origine, descrizione dell impianto L impianto è del tipo TT, alimentazione a 380 V, 50 Hz, con potenza impiegata di circa 9 kw (potenza max impegnata 12 kw, coefficiente di utilizzo 0,75). Il contatore dell Ente fornitore di energia ENEL, a servizio di tutto l immobile, è quello già presente (adeguatamente potenziato) entro nicchia adeguatamente predisposta nella facciata principale del Municipio esistente. Nello stesso spazio saranno installati n. 2 interruttori di protezione. Il primo interruttore sarà per la linea che va fino al quadro elettrico generale, posto all interno dell Ufficio Relazioni con il Pubblico, mentre il secondo interruttore sarà per la linea che va fino al quadro elettrico antincendio del gruppo Uni 9490, posto dentro il locale tecnico nella piazzetta retrostante il Municipio esistente, così come meglio evidenziati dagli elaborati grafici progettuali. Dal quadro generale partirà, nel presente primo stralcio funzionale, le linee per le alimentazioni dei quadri elettrici di zona posto in vari ambienti dell edificio di nuova realizzazione. Le utenze sono le classiche per la tipologia di attività in oggetto: - luce normale e di sicurezza, - forza motrice, - condizionamento - impianto di trasmissione dati. Il tutto è ripetuto, in modo da garantire flessibilità e sezionabilità di tutti i circuiti, per tutti gli ambienti o zone dello stabile. L impianto, trattandosi di nuova costruzione con solaio prefabbricato e muri in cemento armato, sarà realizzato interamente a pavimento o nel cavedio soprastante il controsoffitto. Le linee elettriche, in cavo tipo NPI (N07V-K o FG7OR) saranno infilate entro tubazione isolante rigida in PVC autoestinguente serie pesante di diametro adeguato, secondo quanto indicato di seguito per la tipologia di cavi e delle installazioni in genere. Sarà realizzato l'impianto di terra, a tal fine si predisporrà un collettore di terra sul quadro, nel quale confluiranno i conduttori di protezione (PE) e quelli equipotenziali (EQP-EQS, per tubazioni dell acqua e di condizionamento) del fabbricato. Da questo punto si arriverà, attraverso un conduttore in PVC giallo-verde da 25 mmq almeno, al dispersore costituito sia da corda in rame sezione 35 mmq, posto in uscita dall edificio ad almeno 0,80 m, sia da picchetti in acciaio zincato di lunghezza 1,5 m. La corda inoltre verrà collegata ai ferri di fondazione, se questi saranno accessibili, attraverso opportuni morsetti a crimpare. Le tubazioni di mandata e quelle di scarico (se metalliche) di ciascun servizio e del riscaldamento saranno collegate alla più vicina presa di terra (sul collettore), così pure eventuali masse estranee. L impianto di distribuzione della forza motrice sarà realizzato a mezzo di prese poste a parete, con coperchio, ad altezza minima di 17,5 cm. La linea di alimentazione del condizionamento sarà con cavo FG7R e entro tubazione rigida, se esterno (e comunque entro un carter in cartongesso) o incassato nella muratura. 2.1 Prescrizioni riguardanti i circuiti Cavi e conduttori 2

3 a) Isolamento dei cavi I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V (simbolo di designazione 05). Nel caso si installassero cavi per segnalazione e comando nella stessa tubazione, condotto o canale, dovranno avere tensione nominale pari almeno a quella maggiore. b) Colori distintivi dei cavi I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL e In particolare: i conduttori di neutro: color blu chiaro conduttori di protezione: bicolore giallo-verde; conduttori di fase, essi devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori nero, grigio cenere o marrone, ovvero di colore differente da quello del neutro e del conduttore di protezione. c) Sezioni minime e cadute di tensione ammesse Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto, a partire dal quadro), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL e Indipendentemente dai valori ricavati con le presenti indicazioni, le sezioni minime dei conduttori di rame ammesse sono: 0,75 mm 2 per circuiti di segnalazione e telecomando 1,5 mm 2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2 kw 2,5 mm 2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2 kw e inferiore o uguale a 3 kw 4 mm 2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3 kw d) Sezione minima dei conduttori neutri La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori e, nei circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm 2. Per conduttori in circuiti trifase o polifase in genere, con sezione superiore a 16 mm 2, la sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm 2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni dell'art delle norme CEI 64-8 ed e successive edizioni e aggiornamenti. e) Sezione dei conduttori di terra e protezione La sezione dei conduttori di protezione non deve essere inferiore al valore ottenuto con la formula: Sp = dove: - Sp = sezione del conduttore di protezione (mm2) - I = valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile (A) - t = tempo di intervento del dispositivo di protezione (s) 2 I t K 3

4 - K = coefficiente, il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dall'isolamento e dalle temperature iniziali e finali. I valori di K possono essere desunti dalle Tabelle 54B, 54C, 54D e 54E delle norme CEI 64-8/5 ed e successive nuove edizioni e aggiornamenti. Le sezioni minime dei conduttori di protezione, in alternativa alla formula sopra riportata, possono essere desunte dalla Tabella seguente, tratta dalle norme CEI 64-8/5 art , con le prescrizioni riportate negli articoli successivi delle stesse norme CEI 64-8/5 relative ai conduttori di protezione. f) tipo e posa I conduttori unipolari o multipolari che alimentano il quadro generale saranno isolati in gomma (tipo FG7R 0.6/1 kv) e posati all'interno di cavidotti, se passanti all esterno, o tubazioni in PVC serie pesante rigido o flessibile, se posate all interno. Le linee di distribuzioni interne saranno isolate in PVC, tipo N07V-K per i tratti di linea completamente interni, o in gomma (FG7R o similari nella rispondenza alle norme CEI) per le linee esterne interrate. 3.0 Canalizzazioni I conduttori devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Dette protezioni possono essere costituite da: tubazioni condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile Per il contenimento delle linee che dal quadro elettrico generale si distribuiscono verso le varie utilizzazioni dovranno essere posate, a seconda delle esigenze tecnico/architettoniche, tubazioni in materiale plastico della serie pesante, in esecuzione rigida (RK 15 tipo Dielectrix) per la posa in vista e in esecuzione flessibile (FK 15) per la posa incassata, complete di cassette di derivazione in esecuzione stagna autoestinguente. Per il contenimento dei montanti verticali, dovranno essere posate: tubazioni in materiale plastico della serie pesante in esecuzione rigida e flessibile cassette di derivazione in materiale plastico, posate incassate o a vista a seconda delle diverse esigenze tecnico/architettoniche Negli impianti oggetto della presente relazione tecnica, riferita a edifici civili e similari, si devono rispettare inoltre le prescrizioni riportate nel seguito. a) Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione Nella parte di impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere: in materiale termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco in materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento Valgono inoltre le seguenti prescrizioni: il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e rinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi; in ogni caso, il diametro interno non deve essere inferiore a 16 mm; il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi (idoneo raggio di curvatura). ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria e in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che, nelle condizioni di installazione, non sia possibile introdurre corpi estranei; inoltre deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotto. il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo 4

5 i tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura centralizzati e le relative cassette di derivazione devono essere distinti per ogni montante Qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili, se non a mezzo di attrezzo, posti tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. Il numero di cavi che si possono introdurre nelle tubazioni dovrà essere conforme con le tabelle CEI- UNEL. I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni, devono essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. È inoltre vietato collocare, nelle stesse incassature, montanti e colonne telefoniche. 3.1 Caratteristiche generali dell impianto di illuminazione L impianto di illuminazione prevederà sia l illuminazione ordinaria sia l illuminazione di emergenza. I valori minimi d illuminamento garantiti da ciascun impianto, riferiti alla quota di misurazione dal piano di lavoro o dal pavimento, dovranno essere conformi alle seguenti indicazioni: Illuminamento di emergenza LOCALE Illuminamento in Lux Quota di misurazione dal piano pavimento Ambienti generici 2 1m Zone di transito e uscita 5 1m Illuminamento ordinario AMBIENTE Illuminamento in Lux Quota di misurazione dal piano pavimento Archivio 200 al pavimento Zone di passaggio 200 al pavimento Deposito materiali incombustibili 200 al pavimento Locale di sgombero 200 al pavimento L'impianto luce di emergenza è costituito da lampade autoalimentate di tipo SE (sola emergenza), ubicate generalmente lungo i corridoi e a segnalare le uscite di sicurezza. Le uscite di emergenza e le vie di esodo saranno, pertanto, chiaramente visibili ed adeguatamente indicate. Tali apparecchiature interverranno solo in mancanza della tensione di rete o nel caso intervenga il sistema di emergenza garantendo un illuminamento minimo di 5 lux lungo le vie di esodo e di 2 lux in tutti gli altri ambienti. L autonomia di tali lampade sarà di 60 minuti minimo e sarà garantita da accumulatori al Ni-Cd. Il grado di protezione sarà IP 4X per tutti i locali. L impianto di illuminazione dovrà nel suo complesso rispettare le seguenti prescrizioni: negli ambienti dove si prevedono più di quattro corpi illuminanti si dovranno realizzare almeno due accensioni; le lampade non devono essere a portata di mano negli ambienti di passaggio le lampade devono essere collocate e protette in modo che non possano essere danneggiate da urti o da altre azioni meccaniche gli apparecchi di illuminazione devono essere resistenti alla fiamma ed alla accensione e quelli sospesi devono essere montati in modo che il loro movimento non possa danneggiare i cavi di alimentazione, i quali non devono essere sottoposti a sollecitazioni meccaniche 5

6 qualora esistano pericoli derivanti da urti, gli apparecchi di illuminazione devono essere dotati di protezione specifica oppure devono essere protetti sul posto purché non ne venga alterato l'equilibrio termico. Si allega il calcolo illuminotecnico manuale, basato sul metodo cosiddetto del flusso totale o del coefficiente di utilizzazione, utile per calcolare il numero dei centri luce da installare in un dato locale al fine di assicurare un illuminamento medio prefissato, Em, sul piano di lavoro. 4.0 Sezionamento 1 Nel sistema in oggetto, del tipo TT, il sezionamento deve interessare anche il conduttore di neutro. Dove può essere accumulata energia elettrica, con pericolo per le persone, si devono prevedere dispositivi per la scarica stessa. Se il dispositivo di sezionamento non è sotto il controllo dell'operatore si devono rispettare, a titolo d'esempio, almeno una delle seguenti prescrizioni: ubicazione del dispositivo di sezionamento in un involucro chiuso a chiave ubicazione del dispositivo di sezionamento in un locale chiuso a chiave adozione di opportuni interblocchi meccanici scritta o altra opportuna segnalazione 4.1 Protezione contro i contatti diretti Le misure di protezione contro i contatti diretti previste saranno: misure di protezione totale misure di protezione parziale misure di protezione addizionale a) Misure di protezione totale Tali misure di protezione hanno lo scopo di impedire il contatto accidentale con parti che si trovano sotto tensione; la protezione avverrà mediante: isolamento delle parti attive senza possibilità di rimozione dello stesso a meno della sua distruzione protezione mediante involucri o barriere con grado di protezione IP 44 con possibilità di apertura a chiave o con attrezzo da parte di personale addetto sezionamento delle parti attive tramite interblocco meccanico e/o elettrico b) Misure di protezione parziale Tali misure di protezione hanno lo scopo di impedire che una persona possa venire a contatto contemporaneamente con due parti che si trovano a diverso potenziale; detta protezione avviene, quindi, mediante il distanziamento di tutte le parti a potenziale diverso. c) Misure di protezione addizionale Tali misure di protezione hanno lo scopo di interrompere il flusso della corrente elettrica nel caso in cui, in una parte dell impianto ci sia un componente che abbia una dispersione verso terra. Detta protezione avviene quindi mediante l'adozione di interruttori automatici dotati di sganciatore differenziale con una corrente differenziale nominale di intervento I n 30 ma. Tali dispositivi devono essere installati unitamente ad una delle altre misure di protezione totale o parziale e unitamente all impianto di terra. L adozione di tali misure è limitata a locali particolari, quali i servizi igienici. 4.2 Protezione contro i contatti indiretti 1 Il D.P.R. n 547 art. 288 del prescrive l'installazione di un interruttore onnipolare all'arrivo di ciascuna linea di alimentazione. 6

7 a) Generalità Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Il tipo di protezione contro i contatti indiretti adottata è esclusivamente del tipo con interruzione automatica del circuito; il tipo di protezione senza interruzione automatica del circuito non è necessaria in quanto non sono presenti locali nei quali sia indispensabile la continuità del servizio anche in presenza di un primo guasto a terra. Essendo il sistema del tipo TT, il conduttore di protezione sarà distribuito separatamente dal conduttore di neutro. La protezione viene attuata mediante un impianto di terra locale esistente al quale dovranno essere collegate le masse dell'impianto utilizzatore, le masse estranee ed i sistemi di tubazioni metalliche accessibili presenti, i conduttori di protezione delle prese a spina dotate obbligatoriamente di contatto di terra e tutti i nodi equipotenziali. b) Elementi dell impianto di messa a terra e coordinamento dei dispositivi di protezione Deve essere opportunamente previsto, in sede di esecuzione, un impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende: il dispersore (o i dispersori) di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra (norme CEI 64-8/5 art ) il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno, e destinato a collegare i dispersori fra di loro ed al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal terreno debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori per la parte interrata e conduttori di terra per la parte non interrata o comunque isolata dal terreno, (norme CEI 64-8/5 art ) il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto e deve essere collegato a tutte le prese a spina (e destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra); o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. È vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione inferiore a 4 mm2. Poiché l impianto oggetto della presente relazione appartiene al tipo TT (è cioè tale per cui le masse sono collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema elettrico) il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione, di equipotenzialità ed eventualmente di neutro. il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee cioè le parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra, (norme CEI 64-8/5 artt. 547 e seguenti) Unitamente all'impianto di terra locale sarà realizzato il coordinamento dei dispositivi di protezione al fine di garantire l'interruzione del circuito guasto (a terra) entro 5 secondi, se il valore della tensione di contatto limite assume il valore pericoloso prefissato, che per gli ambienti ordinari è pari a 50V. Tale coordinamento è ottenuto rispettando la seguente relazione: I Uo/Zg dove: Zg è il valore, in [Ω] ohm, dell impedenza totale dell anello di guasto franco fra conduttore di fase e conduttore di protezione. Uo è il valore, in [V] Volt, della tensione nominale del sistema verso terra. I è il valore, in [A] Ampere, della corrente di sicuro intervento entro 5 secondi del dispositivo di protezione; nel caso degli interruttori automatici differenziali coincide con la corrente nominale di intervento del differenziale. c) Prescrizioni particolari per i locali da bagno I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone, per ognuna delle quali valgono regole particolari: 7

8 zona 0: è il volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici, come scalda-acqua ad immersione, illuminazioni sommerse o simili (non presenti in questo intervento). zona 1: è il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia (se presenti), fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione) e gli interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V in c.a. o a 30 V in c.c., con la sorgente di sicurezza installata fuori dalle zone 0, 1 e 2 Gli apparecchi installati nelle zone 1 devono essere protetti contro gli spruzzi d'acqua (grado protezione IP4X). Nei casi in cui sia previsto l'uso di getti d'acqua per la pulizia, gli apparecchi dovranno avere grado di protezione IP5X. Sia nella zona 1 sia nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione, come interruttori, prese a spina, scatole di derivazione. Possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante a frutto, incassato ad altezza superiore a 2,25 m dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l'alimentazione per gli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico; gli eventuali tratti in vista, necessari per il collegamento degli apparecchi utilizzatori (per esempio, lo scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante. Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti dall'impianto elettrico del bagno stesso e sono da considerarsi integrative, rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione, ecc.). d) Collegamento equipotenziale nei locali da bagno Per evitare tensioni particolari provenienti dall'esterno del locale da bagno (ad esempio, una tubazione che vada in contatto con un conduttore non protetto da interruttore differenziale), è richiesto un conduttore equipotenziale, che colleghi fra loro tutte le masse estranee alle zone con il conduttore di protezione; in particolare, per le tubazioni metalliche, è sufficiente che le stesse siano collegate con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare, esse devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringano il metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di scarico in PVC. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell'interruttore differenziale. È vietata l'inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione. Per i conduttori, si devono rispettare le seguenti sezioni minime: 2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco 4 mm2 (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete e) Alimentazione nei locali da bagno Può essere effettuata come per il resto dell'edificio. Se esistono 2 circuiti distinti per i punti luce e le prese, entrambi questi circuiti si devono estendere ai locali da bagno. La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale può essere affidata all'interruttore generale (purché abbia Idn 30 ma) o ad un differenziale locale che può servire anche per diversi bagni attigui. f) Condutture elettriche nei locali da bagno Debbono essere usati cavi isolati in classe II nelle zone 1 e 2 in tubo di plastica incassato a parete o nel pavimento, a meno che la profondità di incasso non sia superiore a 5 cm. Per il collegamento di eventuali scaldabagni, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase+neutro+ protezione) per tutto il tratto dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passacordone. g) Altri apparecchi consentiti nei locali da bagno 8

9 Non è prevista l installazione di altre apparecchiature (quali telefoni TV, ecc.); in ogni caso tutte le apparecchiature non devono poter essere usate da chi si trova nella vasca o sotto la doccia. 4.3 Protezione delle condutture contro le sovracorrenti Verranno predisposte le protezioni contro le sovracorrenti sia di sovraccarico sia di cortocircuito. a)protezione contro i sovraccarichi I dispositivi di protezione possono essere installati in qualsiasi punto della conduttura, purché a monte non vi siano né derivazioni né prese a spina e la conduttura risulti protetta contro i cortocircuiti. Dovranno essere rispettate le seguenti due relazioni: Ib In Iz If 1,45 x Iz dove: Ib è il valore della corrente di impiego della conduttura (carico) In è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione Iz è il valore della portata della conduttura If è il valore della corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione b) Protezione contro i cortocircuiti I dispositivi di protezione avranno un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione. Dovrà essere rispettata la seguente condizione: I 2 x t K 2 x S 2 dove: I 2 x t è il valore, in ampere quadrato secondi, dell'integrale di Joule passante attraverso il dispositivo di protezione per il tempo t di durata del cortocircuito K 2 è il valore del coefficiente tipico del cavo S 2 è il valore, in millimetri quadri, della sezione del cavo in esame Tali dispositivi di protezione saranno installati sempre all'inizio della conduttura, anche se è ammesso in determinati casi che possano essere installati non all inizio della linea ma comunque ad una distanza inferiore ai 3 metri. La protezione contro i cortocircuiti non è omessa in nessun caso. 4.4 Protezione contro l incendio: prescrizioni generali I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare negli ambienti da esse non alimentati Nel sistema di vie d uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi infiammabili. I condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non sono soggetti a questa prescrizione Tutti i componenti elettrici devono rispettare la sezione 422 della Norma CEI 64-8, sia in funzionamento ordinario dell impianto sia in situazione di guasto dell impianto stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione. Inoltre i componenti elettrici applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono norme relative, devono essere in materiale resistente alle prove previste nella tabella riportata nel commento della sezione sopra indicata, assumendo per la prova al filo incandescente 650 C anziché 550 C Gli apparecchi di illuminazione devono inoltre essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, in particolare faretti e piccoli proiettori, tale distanza deve essere: fino a 100 W: 0.5m da 100 a 300 W: 0.8m da 300 a 500 W: 1m Le condutture elettriche che attraversano le vie d uscita di sicurezza non devono costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di mano; comunque, se a portata di mano, devono essere poste in involucri o dietro barriere che non creino intralci al deflusso e che 9

10 costituiscano una buona protezione contro i danneggiamenti meccanici prevedibili durante l evacuazione I conduttori di circuiti in corrente alternata devono essere disposti in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi unipolari Le condutture, comprese quelle che transitano soltanto, devono essere realizzate in uno dei modi indicati qui di seguito indicati: condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili condutture realizzate mediante cavi in tubi protettivi e canali metallici, con grado di protezione almeno IP 4X; in questo caso la funzione di conduttore di protezione può essere svolta dai tubi o canali stessi se idonei allo scopo condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldature con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all esterno di guaina non metallica condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione I circuiti che entrano o attraversano eventuali ambienti a maggior rischio in caso di incendio devono essere protetti contro i sovraccarichi e i cortocircuiti con dispositivi di protezione posti a monte di questi ambienti. 4.5 Protezione mediante doppio isolamento In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti diretti può essere realizzata adottando macchine o apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzioni o installazioni: apparecchi di classe II. In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II. 4.6 Quote d'installazione delle apparecchiature Le altezze d'installazione (da pavimento finito), riferito all'asse del complesso dovranno essere: - centralino o quadro max, 1,40 m - campanelli e pulsanti di comando cm - prese energia TV e telefono cm - citofono cm - prese locali tecnologici 1,50 m 4.7 Altri impianti Saranno previsti anche i seguenti impianti: - Impianto di rivelazione fumi: sarà installato nei locali posti al piano terra del municipio esistente (archivio). - Impianto elettrico antincendio: l alimentazione sarà presa a monte del contatore di distribuzione e la linea sarà passata entro tubazione indipendente dalle linee delle altre utenze. 4.8 Quadri elettrici Le linee elettriche sono state dimensionate secondo quanto prescritto dalla 64-8, e le tarature degli interruttori sono state scelte in modo che risulti soddisfatta la relazione Ib<=In<=Iz 10

11 Gli schemi dei quadri sono stati elaborati con il software Bticino Tysistem 6.0, di distribuzione gratuita, senza alcun vincolo per quanto riguarda la scelta della carpenteria e delle apparecchiature. Il Progettista Dott. Arch. Carlo Vigo 11

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