Scuola secondaria di primo grado: Educazione fisica
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- Gabriele Sacco
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1 Ufficio XVI - Ambito territoriale per la provincia di Reggio Emilia Ufficio Educazione Fisica e Sportiva Scuola secondaria di primo grado: Educazione fisica Prof.
2 CRONISTORIA DELLA DISCIPLINA DAL 1979 AD OGGI PIÙ VOLTE NELLA SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO ALLA DISCIPLINA È STATA CAMBIATA LA DENOMINAZINE EDUCAZIONE FISICA CORPO MOVIMENTO SPORT (2) SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE (1) EDUCAZIONE FISICA (3) (1) Min. Moratti (2) Min. Fioroni (3) Min. Profumo
3 LA DENOMINAZIONE «EDUCAZIONE FISICA» «La nostra disciplina torna ad assumere la denominazione di Educazione Fisica, termine altamente dibattuto e contrastato nel nostro paese ma definizione prevalente nell Unione europea. [...] Si potrebbe pensare a un ritorno al passato, a quello storico conflitto tra psicomotricità e educazione fisica tradizionale d impronta meccanicistica che ha alimentato, per anni, il dibattito tra esperti in materia e docenti di ogni ordine e grado. Non è così. [...] In essa convergono sia il concetto di attività motoria sia quello di attività sportiva con tutte le possibili componenti in esse presenti (attività espressiva, mimo, danza, ecc.), superando i preconcetti che nei programmi per la scuola elementare del 1985 determinarono l introduzione dell Educazione motoria per discostarsi dalla vetusta educazione ginnico-addestrativa». Cfr. Seclì P. et al., Chiamatela Educazione fisica, Rivista dell'istruzione n. 5 Settembre/Ottobre 2012 Numero monografico sulle Indicazioni 2012, pp Bimestrale, Maggioli Editore, Rimini.
4 LA DENOMINAZIONE «EDUCAZIONE FISICA» «Il consenso sta nel significato che ha per noi insegnanti di EF questa dicitura, che assegna alla disciplina l orientamento pedagogico di educazione globale della persona, in tutte le aree della sua personalità (cognitiva, affettivo- emotiva, socio-relazionale). Parliamo di educazione attraverso il corpo e il movimento secondo un paradigma in cui si evidenziano due direttrici fondamentali: educazione del corpo e del movimento, tesa a sviluppare competenze motorie e sportive, come ambito specifico e caratterizzante la disciplina stessa; educazione al corpo e al movimento, tesa a coltivare sani stili comportamentali e di vita, come ambito preventivo e salutistico». EF: definizione più utilizzata o maggiormente condivisa dalla letteratura internazionale, non solo europea: Physical Education (anglofoni), Éducation Physique (francofoni), Educación Fisica (ispanici) Cfr. Seclì P. et al, Chiamatela Educazione fisica, Rivista dell'istruzione n. 5 Settembre/Ottobre 2012 Numero monografico sulle Indicazioni 2012, pp Bimestrale, Maggioli Editore, Rimini.
5 Educazione fisica (1) Primo ciclo d istruzione Nel primo ciclo l educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità nella costante relazione con l ambiente, gli altri, gli oggetti. Contribuisce, inoltre, alla formazione della personalità dell alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché del continuo bisogno di movimento come cura costante della propria persona e del proprio benessere. In particolare, lo «stare bene con se stessi» richiama l esigenza che il curricolo dell educazione al movimento preveda esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari, come presupposto di una cultura personale che valorizzi le esperienze motorie e sportive, anche extrascolastiche, come prevenzione di ipocinesia, sovrappeso e cattive abitudini alimentari, involuzione delle capacità motorie, precoce abbandono della pratica sportiva e utilizzo di sostanze che inducono dipendenza. (p. 76 API)
6 Educazione fisica (2) Primo ciclo d istruzione Le attività motorie e sportive forniscono agli alunni le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressione della crescita e del processo di maturazione di ogni persona; offrono altresì occasioni per riflettere sulle valenze che l immagine di sé assume nel confronto col gruppo dei pari. L educazione motoria è quindi l occasione per promuovere esperienze cognitive, sociali, culturali e affettive. [ ] La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che incentivano l autostima dell alunno e l ampliamento progressivo della sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi. (p. 76 API)
7 Primo ciclo d istruzione Educazione fisica (3) L attività motoria e sportiva, soprattutto nelle occasioni in cui fa sperimentare la vittoria o la sconfitta, contribuisce all apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni. Attraverso la dimensione motoria l alunno è facilitato nell espressione di istanze comunicative e disagi di varia natura che non sempre riesce a comunicare con il linguaggio verbale. L attività motoria praticata in ambiente naturale rappresenta un elemento determinante per un azione educativa integrata, per la formazione di futuri cittadini del mondo, rispettosi dei valori umani, civili e ambientali. (p. 76 API)
8 Primo ciclo d istruzione Educazione fisica (4) Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport sono, infatti, mediatori e facilitatori di relazioni e «incontri». L attività sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile. I docenti sono impegnati a trasmettere e a far vivere ai ragazzi i principi di una cultura sportiva portatrice di rispetto per sé e per l avversario, di lealtà, di senso di appartenenza e di responsabilità, di controllo dell aggressività, di negazione di qualunque forma di violenza. L esperienza motoria deve connotarsi come «vissuto positivo», mettendo in risalto la capacità di fare dell alunno, rendendolo costantemente protagonista e progressivamente consapevole delle competenze motorie via via acquisite. (p. 76 API)
9 Primo ciclo d istruzione OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ARTICOLATI IN 4 NUCLEI TEMATICI IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA (pp. 77 API)
10 Indicazioni 2007 vs 2012 Novità Abolizione del nucleo tematico «Il corpo e le funzioni senso-percettive» sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di I grado, per due ordini di ragioni: a) il corpo non può essere considerato in modo avulso e astratto da un contesto di realtà, il corpo è tale proprio perché inserito in uno spazio e in un tempo. Alcuni obiettivi di questo nucleo tematico, nelle precedenti Indicazioni (2007), si riscontravano anche nel nucleo tematico «Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo», creando confusione agli insegnanti soprattutto in fase di verifica e di valutazione; b) alcuni obiettivi del nucleo tematico «Il corpo e le funzioni senso-percettive» sono assolutamente riconducibili all obiettivo «Salute e benessere, prevenzione e sicurezza». Infatti, sono collocati in quest ambito, ad esempio, gli obiettivi relativi alla capacità di rilevare i principali cambiamenti del corpo e di impegnarsi per migliorare la propria efficienza fisica in vista di buone prassi di vita. Cfr. Seclì P. et al, Chiamatela Educazione fisica, Rivista dell'istruzione n. 5 Settembre/Ottobre 2012 Numero monografico sulle Indicazioni 2012, pp Bimestrale, Maggioli Editore, Rimini.
11 Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Saper utilizzare e trasferire le abilità per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport. Saper utilizzare l esperienza motoria acquisita per risolvere situazioni nuove o inusuali. Utilizzare e correlare le variabili spazio-temporali funzionali alla realizzazione del gesto tecnico in ogni situazione sportiva. Sapersi orientare nell ambiente naturale e artificiale anche attraverso ausili specifici (mappe, bussole). Multilateralità, trasferibilità, multisport, situazione-problema, implementazione della Outdoor Education, interdisciplinarità (p. 78 API)
12 La scuola secondaria di primo grado Obiettivi di apprendimento Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva Conoscere e applicare semplici tecniche di espressione corporea per rappresentare idee, stati d animo e storie mediante gestualità e posture svolte in forma individuale, a coppie, in gruppo. Saper decodificare i gesti di compagni e avversari in situazione di gioco e di sport. Saper decodificare i gesti arbitrali in relazione all applicazione del regolamento di gioco. Nucleo tematico non sempre proposto e valorizzato in modo adeguato, differenze di genere, emersione asse corpo-movimento-emozione, contenimento del disagio (p. 78 API)
13 COMPLESSITÀ DELLA PERSONALITÀ FUNZIONI COGNITIVE FUNZIONI AFFETTIVE ed EMOTIVE FUNZIONI CORPOREE MOTORIE FUNZIONI SOCIALI FUNZIONI ORGANICHE
14 La scuola secondaria di primo grado Obiettivi di apprendimento Il gioco, lo sport, le regole e il fair play Padroneggiare le capacità coordinative adattandole alle situazioni richieste dal gioco in forma originale e creativa, proponendo anche varianti. Saper realizzare strategie di gioco, mettere in atto comportamenti collaborativi e partecipare in forma propositiva alle scelte della squadra. Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico degli sport praticati assumendo anche il ruolo di arbitro o di giudice. Saper gestire in modo consapevole le situazioni competitive, in gara e non, con autocontrollo e rispetto per l altro, sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta. Autocritica del modello tecnico-sportivo tradizionale, richiesta «ferma» delle norme di rispetto, istituzione di riconoscimento sociale del modello fair-play (p. 78 API)
15 La scuola secondaria di primo grado Obiettivi di apprendimento Salute e benessere, prevenzione e sicurezza (1) Essere in grado di conoscere i cambiamenti morfologici caratteristici dell età ed applicarsi a seguire un piano di lavoro consigliato in vista del miglioramento delle prestazioni. Essere in grado di distribuire lo sforzo in relazione al tipo di attività richiesta e di applicare tecniche di controllo respiratorio e di rilassamento muscolare a conclusione del lavoro. Saper disporre, utilizzare e riporre correttamente gli attrezzi salvaguardando la propria e l altrui sicurezza. Autonomia, responsabilità, cura di sé, condizione di benessere
16 La scuola secondaria di primo grado Obiettivi di apprendimento Salute e benessere, prevenzione e sicurezza (2) Saper adottare comportamenti appropriati per la sicurezza propria e dei compagni anche rispetto a possibili situazioni di pericolo. Praticare attività di movimento per migliorare la propria efficienza fisica riconoscendone i benefici. Conoscere ed essere consapevoli degli effetti nocivi legati all assunzione di integratori, di sostanze illecite o che inducono dipendenza (doping, droghe, alcol). Emergono in modo rilevante le finalità FORMATIVE e PREVENTIVE della disciplina anche come contrasto alle varie forme di disagio
17 La scuola secondaria di primo grado Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza sia nei limiti. Utilizza le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri, praticando, inoltre, attivamente i valori sportivi (fair play) come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle regole. Riconosce, ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello «star bene» in ordine a un sano stile di vita e alla prevenzione. Rispetta criteri base di sicurezza per sé e per gli altri. È capace di integrarsi nel gruppo, di assumersi responsabilità e di impegnarsi per il bene comune. (p. 78 API)
18 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (1) Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. [...] Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. (p. 16 A.P.I.)
19 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (2) [...] Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. (p. 16 A.P.I.)
20 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (3) Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. (p. 16 A.P.I.)
21 Dubbi e riflessioni??? Riflessioni non solo sul «cosa» è cambiato nelle Indicazioni nazionali 2012 e su quali attività proporre Ma anche Riflessioni sul «come» la scuola e il ruolo del docente di EF è chiamato a cambiare Nuovo ruolo degli insegnati di EF anche in riferimento alla loro presenza degli Istituti comprensivi: azione di coordinamento progettuale verticale.
22 Criticità e futuro della Scuola secondaria di primo grado (1) Età critica degli alunni, Disagio crescente (alunni, docenti, dirigenti) Conflittualità interna alle scuole Aumento di relazioni critiche con le famiglie Modello organizzativa non sempre funzionale (orario, pluralità di docenti,...) Modelli educativi?? Mancanza o ridotta attenzione ai percorsi di accoglienza e continuità tra scuola primaria e secondaria di 1 gr ado,... Il presente è il risultato anche di ciò che è successo nel passato: non tutto ciò che avviene nella scuola secondaria dipende dalla stessa ma la precede, occorre una presa di coscienza dell intero percorso scolastico verticale (3-14 anni)
23 Criticità e futuro della Scuola secondaria di primo grado (2) INSEGNANTI EDUCAZIONE FISICA PALESTRE Punti di forza Passare da un modello trasmissivo ad una scuola ATTIVA, dove l agito e la valorizzazione della dimensione corporea, motoria e sportiva creano un modello educativo efficace un contesto educativo stimolante e attraente per l utenza. Un nuovo modello di scuola a 50 anni (1) dalla nascita? Formazione (e selezione?) dei docenti e dirigenti? (1) Legge , entrata in vigore il (G.U. n.27 del )
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